La felicità sostenibile. Filosofia e consigli pratici per consumare

La nuova analisi del rischio incendio per le aziende e i professionisti
Ing. Tiziano Zuccaro
Padova, 27 Novembre 2014
1 Il rischio di incendio
2 Il rischio di incendio
1. PRE FLASHOVER (ignizione e propagazione) 2. FLASHOVER (600 °C o irraggiamento pari a 20 kW/m2) 3. POST FLASHOVER (incendio generalizzato ed esLnzione) La curva Temperatura-­‐
Tempo a sua volta dipende da … Fase pre flashover Fase post flashover 3 Curva HRR
Può essere considerata la “carta d’idenLtà dell’incendio” 4 Incendio e curva HRR (Heat Release Rate)
HRR = Potere calorifico materiale ·∙ quan6tà di materiale bruciata nell’unità di tempo Hc,ef [J/Kg] ·∙ mg [kg/s] = W (HRR) 5 5 Incendio e curva HRR (Heat Release Rate)
HRR Dipende dalle dimensioni del locale, dalle aperture di ven6lazione presen6 nel locale (faDore di ven6lazione) oltre che, ovviamente, dalla 6pologia e dal quan6ta6vo di materiale combus6bile presente 6 6 Curva HRR e sviluppo di incendio
7 Curva HRR
Studio nella fase prima del
FLASHOVER
Stabilire i tempi di esodo necessari in
relazione allo sviluppo dell’incendio e
dei suoi prodotti (fumo, gas tossici,
calore, fuoco)
8 Flashover
La propagazione
9 Caso di studio
Auditorium San Giacomo di Tolentino 10 La reazione al fuoco
Classe B-s1, d0
Classe D-s2, d0
11 La reazione al fuoco – Auditorium S. Giacomo
Grafici irraggiamento poltroncine platea 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 0 127 253 380 506 632 759 885 1012 1138 1265 1391 1518 1644 1771 1897 2024 2150 2277 2403 2530 2656 2783 2909 Irraggiamento [kW/mq] Irraggiamento poltroncine platea tempo [sec] 12 Il fumo
Pericolosità dei fumi
ALTA TEMPERATURA
OSCURAMENTO
IRRITAZIONE MUCOSE
OCULARI
TOSSICITÀ
ASFISSIA
13 Il fumo
14 Il fumo
15 Il fumo
16 Il fumo
17 L’esodo
Auditorium San Giacomo di Tolentino T = 0 sec T = 270 sec 18 L’esodo
Auditorium San Giacomo di Tolentino 19 Curva HRR e resistenza al fuoco
Studio nella fase dopo il
FLASHOVER
Stabilire la durata dell’incendio e le
temperature raggiunte per verificare la
resistenza delle strutture
20 Il postflashover
Esempio di modellazione struDurale Esempio di modellazione struDurale 21 Il postflashover
Auditorium San Giacomo di Tolentino Temperatura intradosso casse_oni 250,00 200,00 150,00 100,00 50,00 0,00 0 197 393 590 787 983 1180 1377 1574 1770 1967 2164 2360 2557 2754 2950 3147 3344 3541 3737 3934 4131 Temperatura [°C] 300,00 Tempo [sec] 22 Il postflashover
Carico di incendio specifico di progetto (qf,d)
Classe
Non superiore a 100 MJ/mq
0
Non superiore a 200 MJ/mq
15
Non superiore a 300 MJ/mq
20
Non superiore a 450 MJ/mq
30
Non superiore a 600 MJ/mq
45
Non superiore a 900 MJ/mq
60
Non superiore a 1.200 MJ/mq
90
Non superiore a 1.800 MJ/mq
120
Non superiore a 2.400 MJ/mq
180
Oltre 2.400 MJ/mq
240
23 Obiettivi di sicurezza
DOCUMENTO INTERPRETATIVO N. 2 DIR. 89/106 CE
SICUREZZA IN CASO DI INCENDIO
• Minimizzare le occasioni di incendio
• Garantire la capacità portante dei manufatti per un periodo di tempo determinato
• Limitare la propagazione del fuoco e dei fumi all’interno delle opere
• Limitare la propagazione del fuoco ad opere o materiali vicini
• Consentire agli occupanti di lasciare l’opera indenni o di essere soccorsi
altrimenti
• Considerare la sicurezza delle squadre di soccorso
In prospettiva (nuovo codice di prevenzione incendi)
• Tutela dei beni artistici e storici
• Continuità operativa delle opere strategiche
• Limitazione del danno ambientale
24 Strategia antincendio
STRATEGIA ANTINCENDIO: • Reazione al fuoco • Resistenza al fuoco • Compar6mentazione • Separazione • Esodo ….. ….. • Ges6one della sicurezza an6ncendio 25 Classificazione del rischio
26 Alcune definizioni
27 Il rischio, una nuova definizione
28 Il rischio, una nuova definizione
RISCHIO
f (PERICOLO x ESPOSIZIONE)
dove
ESPOSIZIONE = 1 / 2 / 3
PERICOLO = 0 / 1
PRIORITÀ
RISCHIO 1
BASSO
RISCHIO 2
MEDIO
RISCHIO 3
ALTO
29 Il rischio, una nuova definizione
Livello di esposizione 1: possibili danni a beni materiali; persone non esposte
direttamente al pericolo.
Livello di esposizione 2: possibili infortuni a persone e danni a beni materiali;
esposizione al pericolo ma con possibilità di recedere in tempi utili dall’esposizione in caso di necessità.
Livello di esposizione 3: possibili decessi, infortuni a persone; danni ai beni
materiali, possibili incidenti a rapida evoluzione.
Pericolo 0: non presenti o presenti in quantità limitata materiali combustibili,
sorgenti di innesco assenti o minime, non si effettuano lavori a fiamma libera.
Pericolo 1: presente materiale combustibile, presenza potenziali fonti di
innesco di incendio indipendentemente dalle misure preventive adottate.
30 I pericoli di incendio
!
31 Le sostanze
Tratto da: NFPA 704
32 Possibili sorgenti di ignizione (EN 1127:2011)
1.  Superfici calde
2.  Fiamme/gas caldi (incluse particelle calde)
3.  Scintille di origine meccanica
4.  Materiale elettrico
5.  Correnti elettriche vaganti, protezione contro la corrosione catodica
6.  Elettricità statica
7.  Fulmine
8.  Onde elettromagnetiche a radio frequenza
9.  Onde elettromagnetiche
10. Radiazioni ionizzanti
11. Ultrasuoni
12. Compressione adiabatica e onde d’urto
13. Reazioni esotermiche, inclusa l’autoaccensione delle polveri
33 Carenze strutturali ed impiantistiche
• 
• 
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• 
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• 
• 
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• 
• 
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• 
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• 
Compartimentazione
Distanze di sicurezza
Vie di fuga
Cul de sac
Aree a rischio specifico
Carico di incendio
Segnaletica e divieti
Trasmissione di fumo e calore
Uscite di sicurezza
Reazione al fuoco
Sistemi di rilevazione ed allarme
Luci di emergenza
Aerazione
Sistemi di estinzione
Conformità impianti
34 Classificazione del rischio
Identificazione dei pericoli di incendio Individuazione persone/beni/attivit à esposte ai pericoli di incendio Eliminazione/riduzione dei pericoli Classificazione del livello di rischio di incendio Adeguatezza delle misure di sicurezza Rischio residuo accettabile NO SI Redazione/revisione del documento 35 Definizioni del rischio di incendio
RISCHIO BASSO
Si intendono a rischio di incendio basso i luoghi di lavoro o parte di essi, in cui sono presenti
sostanze a basso tasso di infiammabilità e le condizioni locali e di esercizio offrono scarse
possibilità di sviluppo di principi di incendio ed in cui, in caso di incendio, la probabilità di
propagazione dello stesso è da ritenersi limitata.
RISCHIO MEDIO
Si intendono a rischio di incendio medio i luoghi di lavoro o parte di essi, in cui sono presenti
sostanze infiammabili e/o condizioni locali e/o di esercizio che possono favorire lo sviluppo di
incendi, ma nei quali, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da
ritenersi limitata.
RISCHIO ELEVATO
Si intendono a rischio di incendio elevato i luoghi di lavoro o parte di essi, in cui, per presenza
di sostanze altamente infiammabili e/o per le condizioni locali e/o di esercizio sussistono
notevoli probabilità di sviluppo di incendi e nella fase iniziale sussistono forti probabilità di
propagazione delle fiamme, ovvero non è possibile la classificazione come luogo a rischio di
incendio basso o medio. Vanno inoltre classificati come luoghi a rischio di incendio elevato
quei locali ove, indipendentemente dalla presenza di sostanze infiammabili e dalla facilità di
propagazione delle fiamme, l’affollamento degli ambienti, lo stato dei luoghi o le limitazioni
motorie delle persone presenti, rendono difficoltosa l’evacuazione in caso di incendio.
36 Classificazione del rischio di incendio: gli output
RISCHIO BASSO – MEDIO -­‐ ELEVATO LUNGHEZZA DELLE
VIE DI FUGA
FORMAZIONE ADDETTI
ANTINCENDIO
DISTRIBUZIONE
ESTINTORI
37 Adeguatezza misure: il rischio residuo
Identificazione dei pericoli di incendio Individuazione persone/beni/attivit à esposte ai pericoli di incendio Eliminazione/riduzione dei pericoli Classificazione del livello di rischio di incendio Adeguatezza delle misure di sicurezza Rischio residuo accettabile NO SI Redazione/revisione del documento 38 Adeguatezza delle misure – Fire Safety Engineering
Metodologia operativa
OBIETTIVI DI
SICUREZZA
LIVELLI DI
PRESTAZIONE
ACCETTABILITÀ DEL
RISCHIO RESIDUO
MISURE MITIGAZIONE
TECNICHE, ED
IMPIANTISTICHE
39 Misure di mitigazione
40 Fire Safety Engineering (FSE) nel TUPI
41 Adeguatezza misure e Fire Safety Engineering (FSE)
1. 
Analisi andamento fiamme, fumo e prodotti tossici della combustione
– 
evacuazione
– 
resistenza al fuoco
– 
reazione al fuoco
2. 
Analisi adeguatezza misure di sicurezza:
– 
protezione attiva
– 
protezione passiva
42