Bastoncino Julia Donaldson

UNIONE
EUROPEA
DIPARTIMENTO PER LE LIBERTÀ CIVILI E L’IMMIGRAZIONE
DIREZIONE CENTRALE DEI SERVIZI CIVILI PER L’IMMIGRAZIONE E L’ASILO
PRAESIDIUM IX
2014
SCHEDA PROGETTUALE DELLE ATTIVITA’
SVOLTE DA
ALTO COMMISSARIATO DELLE NAZIONI UNITE PER I RIFUGIATI,
ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MIGRAZIONI,
CROCE ROSSA ITALIANA,
SAVE THE CHILDREN
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PRAESIDIUM IX
SCHEDA PROGETTUALE
1. Background e descrizione sintetica dell’intervento progettuale
L’intervento progettuale intende rafforzare la gestione dei flussi migratori misti che interessano
l’Italia meridionale e promuovere la messa in opera di un sistema di monitoraggio degli standard di
accoglienza dei centri governativi per l’immigrazione più efficace attraverso un supporto alle
autorità centrali e locali competenti. Durante il 2013, il numero dei migranti giunti sulle coste
italiane ha registrato un incremento rispetto agli anni precedenti- con oltre 42.925 persone. La
situazione socio-politica in alcuni paesi del Nord Africa rimane infatti ancora incerta e le condizioni
di vita dei migranti sempre più difficili e soggette ad improvvisi cambiamenti (ad es. dei Siriani in
Libia ed Egitto); questa condizione d’incertezza ha un forte impatto sulla vita dei migranti e sulla
loro decisione di raggiungere l’Europa. La crisi siriana ha provocato l’arrivo di circa 11.00 persone,
la maggior parte delle quali è giunta nel secondo semestre. Anche il numero di cittadini eritrei è in
aumento (più di 9.000 persone) cosi come continua a essere elevato il numero di donne nigeriane.
Nel mese di ottobre 2013 due drammatici naufragi nel Mediterraneo hanno causato la morte di oltre
360 persone dimostrando- ancora una volta- la pericolosità e le drammatiche condizioni con cui
avvengono questi viaggi.
La composizione mista dei flussi rende quanto mai importante l’intervento delle organizzazioni
partner del progetto Praesidium, dal momento che esse continuano a segnalare le criticità più serie e
i casi più vulnerabili alle forze dell’ordine operanti e al Ministero dell’Interno così come a
supportare le Prefetture e le autorità locali a trovare delle soluzioni operative in loco. In
quest’ottica, già durante il 2013, le organizzazioni hanno posto particolare attenzione al
monitoraggio dei centri governativi su tutto il territorio nazionale facendo parte di apposite
commissioni create e coordinate dalle Prefetture e finalizzate al miglioramento degli standard di
accoglienza, in un’ottica di salvaguardia e rispetto dei diritti umani dei migranti: questa azione sarà
ulteriormente rinforzata attraverso una valutazione attenta e collegiale delle condizioni di
accoglienza
Allo stesso tempo le organizzazioni continueranno a prestare la propria assistenza ai migranti al
momento degli sbarchi e a identificare eventuali soggetti vulnerabili per riferirli alle autorità
competenti.
Per l’attuazione del progetto andrà promosso un maggiore coinvolgimento del Dipartimento di
Pubblica Sicurezza e in particolare della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle
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Frontiere, in considerazione sia della competenze del suddetto Dipartimento sia delle problematiche
emerse in occasione del mancato accesso degli operatori ad alcuni luoghi di sbarco e a centri di
smistamento ed accoglienza. Si ritiene quindi necessario istituire delle modalità di collaborazione
per poter garantire lo svolgimento delle funzioni dei team Praesidium con particolare riferimento ai
colloqui con i migranti e all’individuazione dei gruppi vulnerabili e discutere congiuntamente alcuni
aspetti del sistema di gestione dei flussi misti di competenza del Dipartimento di Pubblica
Sicurezza.
La IX fase del progetto Praesidium avrà la durata complessiva di 12 mesi e sarà realizzata in Sicilia,
Puglia e Calabria e nelle Regioni in cui insistono centri governativi per l’immigrazione.
2. Beneficiari
I principali beneficiari del progetto saranno:
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migranti volontari
richiedenti asilo
rifugiati e beneficiari di protezione sussidiaria
minori stranieri in arrivo via mare in Italia, attraverso la frontiera sud ed est
vittime di tratta e sfruttamento lavorativo
gruppi vulnerabili in generale (ad esempio vittime di violenza o trauma)
Altri beneficiari:
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Enti gestori dei maggiori centri di accoglienza prevalentemente del Sud Italia ed Isole
Forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, Esercito)
Procure ordinarie e distrettuali antimafia
Giudici tutelari
Comunità e strutture di accoglienza temporanea per minori
Enti locali
Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati
Associazioni /ONG
3. Strategia
Il progetto vedrà coinvolte, come nelle precedenti annualità, le seguenti organizzazioni:
Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), Save the Children Italia Onlus, Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e Croce Rossa Italiana (CRI). Di
seguito vengono indicati, per ciascuna organizzazione la strategia di intervento, gli obiettivi e le
risorse umane impiegate.
CROCE ROSSA ITALIANA
La Croce Rossa Italiana svolgerà la propria attività in favore di migranti su tutto il territorio
nazionale nei contesti interessati da nuovi flussi migratori e nelle Regioni in cui sono presenti i
Centri Ministeriali di Accoglienza per migranti, in via prioritaria nell’area del Sud del paese
(Puglia, Calabria e Sicilia).
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La Croce Rossa Italiana intende rafforzare ulteriormente l’efficacia del progetto, nella dimensione
“di salute” intesa come benessere psicofisico, verificando che siano rispettati standard
dell’assistenza e lavorando per il loro incremento, in termini soprattutto di informazione,
accessibilità e integrazione e supporto psicologico. La CRI tutta sarà attivata nel rafforzamento
della capacità di risposta, coinvolgendo le unità periferiche dell’Associazione agli sbarchi con una
assistenza diretta, nell’individuazione precoce delle vulnerabilità dei migranti al momento dello
sbarco, nella fase della “prima accoglienza” nei vari Centri e nel percorso di integrazione.
Destinataria dell’attività sarà la popolazione migrante, attraverso il MONITORAGGIO dell’assistenza
sanitaria offerta sia nei Centri che sul Territorio. L’attività di monitoraggio verrà resa più efficace
basandola su una metodica condivisa e definendo standard di riferimento in collaborazione con i
partner, il Ministero dell’Interno e le organizzazioni di riferimento territoriali. Saranno proposti
interventi per l’implementazione della tutela della salute dei migranti ospiti dei diversi Centri di
Accoglienza; in questo quadro rientra la diffusione di buone prassi rilevate e con una azione diretta
di educazione e prevenzione sanitaria, mediante la divulgazione di materiali dedicati, nonché con
una azione di accompagnamento ai servizi sul territorio. La CRI inoltre parteciperà dell’esperienza
e dei risultati del Progetto Praesidium negli altri tavoli istituzionali nazionali e internazionali di
coordinamento dell’azione di assistenza ai migranti.
Si promuoverà un’attività di supporto psicologico sia per gli operatori umanitari (non solo CRI) che
per quei soggetti Istituzionali coinvolti nell’affrontare lo stessa emergenza al fianco degli operatori
Umanitari nonché il rafforzamento delle capacità di supporto nelle relazioni di aiuto attuando il
metodo dell’ascolto attivo.
Un’altra area di intervento è nel segmento della FORMAZIONE e del capacity building, in cui si darà
continuità ai percorsi formativi e al necessario supporto psicologico già attivati e al rafforzamento
della attività di tracing con una ampia divulgazione delle finalità e delle modalità di intervento in
tale settore, con particolare riferimento al personale della Croce Rossa presente sul territorio, alle
Agenzie partner e degli operatori coinvolti, ma anche alle Associazioni territoriali e alle istituzioni
locali.
Verrà fornita assistenza sanitaria di base e informativa di indirizzo in favore dei MIGRANTI STAGIONALI
nelle regioni interessate dal progetto.
Si intende inoltre coadiuvare le istituzioni ed organizzazioni nei processi amministrativi e di
identificazione e nelle procedure di accertamento della minore età, provvedendo agli eventuali
ACCOMPAGNAMENTI dalle strutture sanitarie agli uffici amministrativi e presso le apposite strutture
ricettive;
Inoltre, rispondendo ad un mandato esclusivo del MOVIMENTO di Croce Rossa, consapevoli del
numero di persone “disperse” nel percorso migratorio e alla luce dell’esperienza maturata nelle
gestione della raccolta delle informazioni Post/Ante-Mortem per i due incidenti di ottobre u.s. che
hanno visto più di 350 migranti perdere la vita nel Mar Mediterraneo, si intende implementare, con
il contributo del già esistente RFL NetWork [Restoring Family Link] della Croce Rossa e della
Central Tracing Agency del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) di Ginevra, una rete
efficace di circolazione delle informazione tra chi arriva (migrante) e chi è rimasto in patria
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(familiare), per mettere a disposizione del progetto Praesidium, e delle vulnerabilità che si pone di
affrontare, un nuovo efficace strumento “umanitario”.
Quindi l’azione della CRI si esplicherà attraverso interventi di assistenza diretti, monitoraggio,
formazione e tutela degli operatori e dei migranti:
• garantire una maggiore consapevolezza da parte degli stranieri in merito ai propri diritti e
opportunità nell’ambito della tutela della salute, informando i migranti sulle offerte di salute
e le modalità di accesso alle strutture sanitarie del territorio, portando l’informazione sia nei
centri che nei territori in cui i migranti si aggregano
• svolgere le attività di interesse psicologico previste a favore degli operatori e dei migranti
• vigilare che le autorità competenti procedano ad una tempestiva ed efficace identificazione
dei bisogni di salute dei migranti che arrivano in Italia nel contesto dei cosiddetti flussi
misti, collaborando nelle fasi di soccorso immediato e prima accoglienza;
• contribuire a sviluppare o rafforzare la capacità di assistenza sanitaria dei migranti da parte
dei soggetti a vario titolo coinvolti nel sistema di accoglienza e delle istituzioni preposte alla
tutela della salute, favorendo il dialogo e la collaborazione;
• proporre un costante monitoraggio delle strutture visitate e delle attività poste in essere
nell’accoglienza al fine di individuare le situazioni di maggiore criticità e gli interventi più
adeguati
• Partecipare alle attività di MONITORAGGIO DEI CENTRI GOVERNATIVI svolti dalle
commissioni prefettizie
• sensibilizzare le Istituzioni, la società civile e associazioni di categoria all’attività di
Restoring Family Link e favorire l’accesso e la circolazione alle informazioni minime ( I’m
alive messagess) necessarie per espletare questo servizio umanitario;
• rafforzare il già esistente RFL network nazionale con una fase di formazione ad hoc sul
mandato Tracing del Movimento di Croce Rossa al fine di responsabilizzare le istituzione
sul diritto di sapere ( the right to know) delle famiglie dei migranti, spesso in ansia per mesi
interi, nell’attesa di avere un segnale, anche minino, di vita dal proprio familiare.
• Assicurare che gli operatori umanitari, ma anche istituzionali, abbiano un accesso a tutte le
attività in una condizione psicologica adeguata e sempre supportata, e ciò a garanzia della
“qualità” del Servizio offerta ai migranti ed alla Società civile coinvolta nelle dinamiche di
migrazione.
Risorse Umane. Per la realizzazione degli interventi sopra elencati si prevede l’impiego delle
seguenti figure professionali: 4 field officers, 3 mediatori linguistici, 1 Field officer per le attività di
RFL,; A livello Centrale come liaison: 1 coordinatore di progetto (proveniente dalla CRI), 1
coordinatore nazionale per le attività RFL proveniente dalla CRI, 1 team per il monitoraggio dei
centri governativi ( proveniente dalla CRI) 1 coordinatore delle attività di supporto psicosociali, 1
psicologo esperto di supporto psicosociale e attività di RFL, 1 esperto per le attività di
comunicazione e visibilità, monitoraggio e reporting. Saranno inoltre coinvolte professionalità
interne (dipendenti e volontari) all’Associazione per rispondere alle diverse esigenze e assicurare lo
svolgimento ottimale del progetto.
UNHCR
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La proposta dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) concernente
l’estensione dei servizi di informazione ai valichi ufficiali nelle zone di arrivi via mare, non è
ancora stata adottata dal Ministero dell’Interno. Pertanto, nel 2014, l'UNHCR intende continuare a
colmare questa lacuna, anche alla luce di un possibile aumento di arrivi via mare, che potrebbe
mettere sotto ulteriore pressione il sistema di prima accoglienza. A tale proposito, l’UNHCR
continuerà a garantire, in base alle risorse umane disponibili, interventi agli eventuali sbarchi in aree
specifiche dell’Italia meridionale, e in particolare in Sicilia, Puglia e Calabria per fornire
informazioni e consulenza legale nonché facilitare l’individuazione di soggetti vulnerabili.
Con il rinnovo del progetto Praesidium per il 2014, l’UNHCR intende promuovere ulteriormente la
sostenibilità del progetto e lavorare per predisporre un passaggio di consegne di alcune attività
chiave del progetto, in particolare, l’informativa legale e l’individuazione di casi vulnerabili al
momento dello sbarco, ad altri attori, ad esempio organizzazioni non-governative qualificate
operanti in loco. L’UNHCR ritiene che questo tipo di servizio potrebbe, in futuro, rientrare
nell’ambito di applicazione dell’art. 11 c. 6 del D.Lgs. 286/1998, e quindi essere previsto per tutti
coloro che intendono chiedere asilo, indipendentemente dalla località e dalle modalità di arrivo.
In questo contesto, le buone prassi sviluppate dal progetto Praesidium potrebbero fornire utili
indicazioni per la creazione di un sistema esteso ed efficace di informazione ed assistenza in tutte le
aree di potenziali arrivi di flussi migratori misti. L'UNHCR intende pertanto contribuire ad
un’ampia diffusione della raccolta delle “Raccomandazioni e buone prassi per la gestione dei flussi
migratori misti in arrivo via mare” come strumento di capacity building. Nella stessa ottica,
l’UNHCR continuerà a promuovere la stesura e monitorare l’attuazione di protocolli a livello locale
relativi all’assistenza agli sbarchi e alla prima accoglienza.
L’UNHCR svolgerà inoltre attività di supporto alle autorità competenti relativamente all’accesso
alla procedura di protezione internazionale, che continua a rappresentare una criticità in alcune aree
di sbarco, anche in merito ai tempi, e rispetto a specifiche nazionalità di migranti. Continuerà a
monitorare le condizioni d’accoglienza nelle aree di sbarco, anche in considerazione del fatto che la
mancanza di capacità ricettiva del sistema di accoglienza per richiedenti asilo ha portato spesso alla
prolungata permanenza dei medesimi in strutture improvvisate, spesso in condizioni di
trattenimento di fatto.
Per quanto riguarda il monitoraggio nei CARA e nelle altre strutture che ospitano a vario titolo
richiedenti asilo e beneficiari di protezione, l’UNHCR promuoverà le buone prassi sviluppate nelle
edizioni precedenti del progetto Praesidium e intende contribuire al consolidamento e alla
sistematizzazione delle procedure di accoglienza, per rafforzare e rendere più efficace la
cooperazione tra tutti gli attori coinvolti.
A questo riguardo l’UNHCR ritiene che sia importante rafforzare i sistemi di monitoraggio e
controllo di qualità dei servizi e dell’assistenza ai richiedenti asilo. Garantire il rispetto degli
standard minimi comuni in tutte le tipologie di strutture che accolgono richiedenti asilo,
contribuirebbe a ridurre l'attuale disparità di trattamento e a sviluppare prassi omogenee. L’UNHCR
continuerà quindi a sostenere il Ministero dell'Interno nel monitoraggio di tutti i centri di
accoglienza e di identificazione e espulsione, sviluppando ulteriormente le attività svolte nel 2013
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nell’ambito dell’addendum al progetto. A tal fine, l’impianto metodologico è stato rafforzato ed è
stato confermato l’impegno delle autorità competenti a garantire un immediato ed efficace followup alle criticità rilevate. Tale attività di monitoraggio rappresenta per l’UNHCR un’esperienza
pilota che dovrebbe contribuire a rafforzare i sistemi istituzionali di monitoraggio che fanno capo al
Ministero dell’Interno, in tute le strutture che ospitano richiedenti asilo e rifugiati.
Per le questioni concernenti l’accesso al territorio e alla procedura d’asilo, come evidenziato in
premessa, una concreta e continuativa collaborazione con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza
risulta essere fondamentale per l’attuazione del ruolo di tutela e garanzia svolto dall’UNHCR.
Risorse Umane. Per la realizzazione degli interventi nel 2014, l’UNHCR prevede l’impiego delle
seguenti figure professionali: quattro operatori legali di cui 2 dislocati in Sicilia, uno in Calabria e
uno in Puglia, che potranno essere temporaneamente impiegati a Lampedusa, secondo necessità e in
coordinamento con gli altri partner. È previsto inoltre l’impiego di un mediatore culturale con base
in Sicilia. Le posizioni di coordinatore di progetto e d’esperto legale continueranno, come
nell’edizione precedente, ad essere svolte da funzionari dell’UNHCR con sede a Roma, che
potrebbero partecipare ai sopralluoghi di monitoraggio.
OIM
L’OIM insieme ai partner continuerà a fornire assistenza legale ai migranti in arrivo via mare,
supportando le autorità competenti nell’identificazione di casi vulnerabili, vittime di tratta,
richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati, segnalandoli alle autorità italiane competenti
e garantendo il loro accesso ai meccanismi di protezione previsti dalla normativa vigente.
L’OIM inoltre garantirà il monitoraggio delle condizioni di accoglienza nelle aree di sbarco e nei
centri - anche temporanei- effettuerà visite periodiche presso i centri governativi per migranti, in
particolare nei centri di identificazione ed espulsione (CIE) e verificherà l’effettivo accesso
all’assistenza legale e – in generale - le condizioni di trattenimento.
Il costante arrivo di donne potenziali vittime di tratta – in particolare di cittadine nigeriane - ha
spinto l’organizzazione a prevedere un intervento ad hoc con l’obbiettivo di garantire una assistenza
immediata e puntuale a tale gruppo vulnerabile. Due team si aggiungeranno al personale già
operante in Sicilia, Calabria e Puglia per questo scopo. I team anti-tratta si occuperanno anche di
rinnovare i protocolli già in atto con alcune Procure e Direzioni Distrettuali Anti-Mafia per una
veloce identificazione e presa in carico delle vittime. L’OIM rafforzerà inoltre la sua attività di
consulenza legale ai migranti che lavorano come braccianti agricoli e sono a rischio di sfruttamento
lavorativo, al fine di di rendere più efficace il meccanismo di protezione previsto per le vittime di
grave sfruttamento lavorativo ai sensi del D.Lgs.109/2012.
L’OIM parteciperà inoltre alle attività di monitoraggio degli standard di accoglienza dei centri di
accoglienza/ identificazione ed espulsione governativi dislocati su tutto il territorio nazionale,
valutandone la conformità a quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria ed il rispetto
dei diritti umani dei migranti. I risultati delle attività di monitoraggio saranno condivisi con il
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Ministero dell’Interno e costituiranno la base per la formulazione di rapporti e proposte per il
superamento delle criticità rilevate.
Risorse umane: l’OIM realizzerà le proprie attività attraverso team itineranti composti da 1 esperto
legale e da 1 mediatore culturale in Sicilia, 1 esperto legale in Calabria e 1 mediatore in Puglia.
Oltre ai team itineranti - che garantiranno costantemente la loro presenza sul territorio e nelle zone
di sbarco, l’OIM dislocherà anche due team aggiuntivi composti da 1 esperto legale e 1 mediatore
culturale ciascuno per effettuare attività di informativa e assistenza alle potenziali vittime di tratta. 1
esperto di monitoraggio da Roma garantirà la coerenza degli interventi e effettuerà visite ad hoc nei
centri di identificazione ed espulsione. La posizione di coordinatore del progetto/esperto legale
continuerà come nell’edizione precedente, ad essere svolta da 1 funzionario dell’OIM di Roma
SAVE THE CHILDREN
L’azione di Save the Children, nell’ambito della IX fase del Progetto Praesidium, è volta in
generale a rafforzare la protezione dei minori stranieri che giungono in Italia via mare, siano essi
soli o accompagnati da genitori, consolidando le buone prassi sviluppate nelle annualità precedenti.
In particolare, gli operatori di Save the Children (un operatore legale e un mediatore culturale)
interverranno nelle operazioni immediatamente successive agli sbarchi in Sicilia, Puglia e Calabria,
in team congiunti con le Organizzazioni partner del progetto, contribuendo a garantire ai migranti
informazioni immediate, verificando che i minori non accompagnati vengano identificati come tali
e che sia garantito il mantenimento dell’unità familiare. Save the Children fornirà ai minori non
accompagnati informazioni sui loro diritti, sui rischi legati alla tratta di esseri umani e grave
sfruttamento e sulla protezione internazionale, attraverso colloqui individuali e sessioni di
informazione collettiva; garantirà assistenza legale ai casi che necessitano di interventi specifici (ad
esempio, minori erroneamente identificati come maggiorenni all’arrivo e minori in situazioni
particolarmente vulnerabili da riferire alle strutture competenti).
Nei Centri per l’immigrazione gli operatori di Save the Children: contribuiranno
all’individuazione di minori non accompagnati erroneamente identificati come maggiorenni ed ivi
trattenuti, offrendo loro assistenza legale; congiuntamente con le Organizzazioni partner del
progetto, monitoreranno le procedure e gli standard di accoglienza dei nuclei familiari con minori
promuovendo lo sviluppo di un sistema di procedure standardizzate applicabili.
Nelle strutture (temporanee o definitive) in cui i minori giunti via mare vengono trasferiti in
seguito al loro sbarco, Save the Children svolgerà attività di monitoraggio degli standard di
accoglienza, producendo periodicamente Rapporti che verranno diffusi pubblicamente e che
comprenderanno anche un aggiornamento dei dati relativi alla presenza e all’allontanamento di
minori stranieri non accompagnati collocati in tali strutture. Per la realizzazione del monitoraggio si
continuerà ad utilizzare gli strumenti metodologici di rilevazione basati sugli standard nazionali e
internazionali di tutela dei diritti dei minori prodotti nelle precedenti annualità progettuali e
verranno aggiornati i due database informatici, predisposti nelle precedenti annualità progettuali:
uno con i dati relativi a ciascun minore giunto via mare e collocato in comunità alloggio, in base
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alle comunicazioni sui collocamenti fornite dalle Questure, l’altro con l’indicazione dei servizi
offerti dalle diverse strutture. La metodologia utilizzata per l’indagine prevede, oltre alle visite nelle
comunità, l’acquisizione di dati attraverso contatti con le Questure. Save the Children fornirà inoltre
supporto, in termini di consulenza legale e mediazione culturale, agli operatori delle strutture in cui
i minori sono accolti, al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti, nonché intervenendo su casi
specifici e sviluppando attività di consultazione con i minori nel rispetto del loro diritto alla
partecipazione e all’ascolto.
Save the Children inoltre, sia all’interno dei centri per migranti che nelle strutture (temporanee o
definitive) in cui i minori giunti via mare vengono trasferiti in seguito al loro sbarco realizzerà
attività di supporto agli operatori volti a condividere l’approccio e la metodologia di Save the
Children per la promozione della partecipazione dei minori stranieri non accompagnati.
Save the Children si occuperà anche di diffondere la conoscenza e l’utilizzo di una Policy sulla
Tutela di Bambine, Bambini e Adolescenti attraverso corsi di formazione rivolti allo staff dei Centri
e delle comunità che accolgono minori in arrivo via mare al fine di renderli maggiormente
consapevoli dell’esistenza di rischi di maltrattamento e abuso a danno delle bambine, dei bambini e
degli adolescenti e di individuare modalità con cui prevenire, segnalare e rispondere a tali problemi.
L’intero intervento sarà sviluppato in un’ottica di sostenibilità e di potenziamento del sistema di
accoglienza rivolto ai minori. A tal fine verranno rafforzate le attività di messa in rete dei servizi del
territorio e di relazione con le istituzioni maggiormente coinvolte nell’accoglienza, tutela e presa in
carico dei minori, anche attraverso la stipula e l’implementazione di appositi Protocolli di Intesa a
livello regionale.
Come evidenziato in premessa, e con specifico riferimento alle attività da svolgersi al momento
dell’arrivo dei migranti via mare e in seguito al collocamento dei minori non accompagnati nelle
strutture di accoglienza, una concreta e continuativa collaborazione con il Dipartimento di Pubblica
Sicurezza risulta essere fondamentale.
Nello specifico l’intervento dell’Organizzazione è volto a:
• garantire una maggiore consapevolezza da parte dei minori stranieri in merito ai propri diritti
e opportunità fin dal loro arrivo o rintraccio sul territorio;
• garantire che le autorità competenti procedano ad una tempestiva ed efficace identificazione
dei minori che arrivano in Italia nel contesto dei cosiddetti flussi misti e provvedano al loro
trasferimento in strutture adeguate alla loro accoglienza;
• contribuire a sviluppare o rafforzare la capacità dei soggetti a vario titolo coinvolti nel
sistema di accoglienza dei migranti e, in particolare, degli enti gestori dei centri che a vario
titolo ospitano migranti, di individuare i casi vulnerabili (nello specifico: minori stranieri
erroneamente identificati come maggiorenni) ed adottare le conseguenti misure necessarie a
garantire i loro diritti (regolarizzazione e referral in strutture adeguate);
• garantire che ai minori stranieri eventualmente presenti nei Centri per l’immigrazione
insieme ai familiari sia garantito il rispetto dei loro diritti;
• migliorare il sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati sul territorio
nazionale fin dall’arrivo o rintraccio in frontiera sud;
• contribuire a sviluppare o rafforzare capacità delle Istituzioni di tutelare i diritti dei minori
stranieri non accompagnati fin dal loro arrivo o rintraccio sul territorio.
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Risorse Umane. Per la realizzazione degli interventi sopra elencati si prevede l’impiego delle
seguenti figure professionali : 2 team mobili a tempo pieno composti da 2 consulenti e 2 mediatori
culturali in Sicilia; un team mobile composto da un consulente legale a tempo pieno e da 2
mediatori culturali a tempo parziale in Puglia; un team mobile a tempo pieno composto da un field
officer e un mediatore culturale in Calabria; team composto da un field officer a tempo parziale e
un mediatore culturale a tempo pieno a Lampedusa un coordinatore di progetto presente presso
l’ufficio di Roma; un consulente legale di supporto che svolgerà le missioni di monitoraggio dei
centri governativi; un esperto in partecipazione con i minori stranieri (a tempo parziale), un esperto
che si occuperà di diffondere la conoscenza e l’utilizzo della Policy sulla Tutela di Bambine,
Bambini e Adolescenti (a tempo parziale)
Inoltre è previsto un rafforzamento dell’organico (educatori, consulenti legali e mediatori culturali)
in caso di aumento del flusso migratorio misto in arrivo via mare sulle coste meridionali; in
particolare, sull’isola di Lampedusa, sarà attivato un team di supporto educativo in caso di arrivi di
minori accompagnati al fine di garantire loro l'accesso a spazi ludico-ricreativi posti all’esterno del
CPSA.
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