21 gennaio 2014 Pagina 7 Corriere di Bologna Casalecchio di Reno Il caso Dopo avere organizzato le consultazioni da ottobre a dicembre, minacciano di non lavorare per i due appuntamenti di febbraio. Pd, troppe primarie: i volontari danno forfait «Siamo stressati, impensabile votare ancora». Il partito: «Capiamo le lamentele» Le primarie, da aspirazione democratica a incubo. I volontari del Pd di Bologna e provincia dal 24 al 28 ottobre scorsi hanno organizzato i congressi di circolo che hanno riportato alla rielezione di Raffaele Donini. A novembre hanno organizzato le elezioni dei segretari di circolo. Dal 7 al 17 novembre le primarie tra gli iscritti per il segretario nazionale, l' 8 dicembre i gazebo per le primarie aperte a tutti. Il prossimo 16 febbraio, domenica, sono chiamati a organizzare le primarie per l' elezione del segretario regionale (a poco di più di 20 giorni non c' è nessuno candidato) e il 23 febbraio quelle per scegliere i candidati a sindaco per le amministrative. Conclusione: i volontari non ne possono più e c' è chi è pronto a non rispettare gli ordini di scuderia del partito e dice chiaro e tondo che le primarie per eleggere il segretario regionale non le organizzerà. «Sappiamo che ci sono delle sofferenze nei territori dice il responsabile organizzazione del Pd di Bologna, Raffaele Persiano e nei prossimi giorni ci sarà un incontro, vedremo di superarle. Qualche lamentela c' è di certo perché i volontari sono chiamati a fare tanto lavoro». E anche il consigliere regionale Giuseppe Paruolo , capo dell' organizzazione dell' area Renzi, non usa giri di parole: «Avremmo preferito che ci fosse più rispetto per i volontari, si fa fatica, i tempi sono troppo stretti anche perché poi l' onere ricade sempre sugli stessi». Il segretario del Pd di Castenaso, Giuliano Sacchi , ha il merito della sintesi: «Siamo stressati dalle primarie, non possiamo gestirne due a distanza di una settimana. Le abbiamo fatte tre volte praticamente per il congresso e noi vogliamo concentrarci adesso su quelle per la scelta del candidato sindaco. Non siamo in grado di sostenere un altro appuntamento una settimana prima, è impensabile». Giulia Degli Esposti è il segretario uscente del Pd di Zola Predosa. Anche lei boccia le doppie primarie ad una settimana di distanza: «Per quanto mi riguarda spiega il problema organizzativo c' è ma quello che mi preoccupa di più è il problema politico. Gli elettori rischiano di fare confusione tra una primaria politica come quella del segretario regionale del Pd e quella per scegliere il candidato sindaco. Si rischia di inquinare il risultato, di falsare l' esito». Gli ostacoli tecnici si sovrappongono spesso a quelli politici ed è chiaro che in molti vogliono tenere separata la vicenda nazionale che ha visto la conquista del partito da parte di Matteo Renzi con le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 21 gennaio 2014 Pagina 7 < Segue Corriere di Bologna Casalecchio di Reno dinamiche locali. Ma non è nemmeno questo il punto. Il punto è che se per chi vota le primarie possono essere molto gratificanti, chi le organizza non ne può più. Anche perché per dirla con Saverio Vecchia , renziano e dirigente di primo piano del Pd di Casalecchio, «c' è anche vuole passare qualche domenica con la sua famiglia» e perché c' è il rischio «di abusare del mezzo». Che cosa fare allora? «L' auspicio è che prevalga il buon senso prosegue Vecchia e che vengano accorpate in una sola giornata le due primarie. Sappiamo bene che nel caso delle amministrative esse riguardano la coalizione, ma si possono mettere due schede». E se questo non avviene? «Vedremo, ci saranno dei mugugni e si farà come sempre. Noi a Casalecchio allestiamo 8 seggi, ci vogliono 67 persone a seggio, fate un po' i conti». Non vanno diversamente le cose ad Anzola, un altro dei comuni dove si vota. Il segretario Fiorenzo Malaguti spera che ci sia un ripensamento: «Per noi è materialmente impossibile fare due primarie a distanza di una settimana, tra l' altro la notizia l' abbiamo appresa dalla stampa e non attraverso il partito. Discuteremo del tema in settimana ma noi diamo un parere negativo, semplicemente non si può fare». Il segretario del Pd di Castelmaggiore, Andrea Giannotti , racconta lo stesso sconcerto delle altre realtà: «C' è una difficoltà a gestire gli aspetti diversi di due primarie diverse. Ci vorrebbe un matto a dire che il problema non c' è, speriamo ancora un ripensamento per far muovere la gente una volta sola». Il guaio, tra l' altro, è che le primarie per la scelta del segretario regionale rischiano di essere un flop di partecipazione per come ci si arriva. C' è chi preme per confermare il segretario uscente Stefano Bonaccini già impegnato nella segreteria nazionale. Se accettasse e la sua fosse una candidatura unitaria lo farebbe principalmente per spirito di servizio. In quel caso sarebbe surreale fare le primarie. Ma, regolamento alla mano, Persiano conferma: «Per quel che ne so le primarie si fanno anche con un solo candidato». Domani si riunisce la direzione regionale e se ne capirà di più. Olivio Romanini @olivioromanini RIPRODUZIONE RISERVATA. Olivio Romanini Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2
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