- Santa Maria in Domnica

Misura delle concentrazioni di PM mediante OPCs in differenti contesti
ambientali. Risultati preliminari e interazioni con il verde
Silli Valerio*1-2, Salvatori Elisabetta2, Fusaro Lina2, Canepari Silvia3, Perrino Cinzia4
Manes Fausto2
1
Dipartimento di Scienze Ambientali Università dell’Aquila, L’Aquila
Dipartimento di Biologia Ambientale Università “La Sapienza” di Roma
3
Dipartimento di Chimica Università “La Sapienza” di Roma
4
Istituto sull'Inquinamento Atmosferico CNR, Montelibretti - Roma
Corresponding author. Tel: 06-49912451, E-mail: [email protected]
2
Keywords: qualità dell’aria, OPCs, abbattimento PM, vegetazione
Il particolato atmosferico rappresenta uno degli inquinanti maggiormente diffusi, dotato di elevato
impatto ambientale e sanitario, specialmente in aree metropolitane, ove la densità abitativa è più
elevata. La genesi della frazione più grande del PM (coarse) è legata ai fenomeni di natura erosiva e
meccanica (disgregazione del suolo e delle rocce, usura degli pneumatici e del manto stradale),
mentre il particolato più piccolo (fine e ultrafine) è rappresentato prevalentemente da particelle,
originate da processi antropici, derivate dalla combustione di biomasse e combustibili fossili.
Quest’ultima frazione è quella più attiva dal punto di vista tossicologico poiché contiene composti,
quali IPA, e metalli pesanti. La distribuzione del PM è influenzata da molteplici e complessi fattori,
come distanza e altezza dalla sorgente emissiva [1], conformazione ed uso del territorio (presenza di
rilievi, infrastrutture o vegetazione), ma anche dalle condizioni microclimatiche presenti,
principalmente direzione e intensità dei venti. Differenti e numerosi studi hanno confermato
l’effetto positivo della vegetazione sulla qualità dell’aria, in particolar modo nelle aree urbane [2] e
[3]; l’azione di mitigazione dell’inquinamento induce un abbattimento delle concentrazioni di
particolato e degli altri inquinanti gassosi presenti, primo fra tutti l’ozono troposferico [4] e [5].
Tale fenomeno può essere influenzato dalla tipologia e dalla struttura del verde. Questi risultati
sono parte di un più ampio studio volto a indagare la distribuzione del PM e la possibile influenza
della vegetazione, attraverso campagne di misura ad hoc condotte in differenti contesti ambientali
(aree urbane e remote, con e senza vegetazione) e per differenti tipologie del verde (alberature
stradali, parchi urbani, praterie e foreste). A tale scopo, sono state misurate le concentrazioni del
particolato aerodisperso (PM1, 2.5, 7, 10 e TSP) mediante contatori ottici di particelle (OPCs), sia
in aree metropolitane e rurali che in aree naturali e remote, quali foreste ed alta montagna. Infine,
sono state rilevate le concentrazioni di PM sopra e sotto le chiome degli alberi. I risultati hanno
evidenziato una differenza delle concentrazioni stesse di particolato, attribuibile probabilmente
all’interazione con la vegetazione presente. Gli studi in corso contribuiranno ad approfondire il
ruolo effettivo del verde nella mitigazione dell’inquinamento da particolato.
Bibliografia
[1] X. L. Li, J.S. Wang, X. D. Tu, W. Liua, Z. Huang. Vertical variations of particle number concentration and size distribution in a
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[2] N. A. Powe, K. G. Willis. Mortality and morbidity benefits of air pollution (SO2 and PM10) absorption attributable to woodland
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[3] David J. Nowak, Daniel E. Crane, Jack C. Stevens. Air pollution removal by urban trees and shrubs in the United States. Urban
For Urban Gree 115-123, 4 (2006)
[4] T. Litschke e W. Kuttler. On the reduction of urban particle concentration by vegetation – a review. MetZe 229-240, 17 (2008)
[5] F. Manes , M. Vitale, A. M. Fabi, F. De Santis, D. Zona. Estimates of potential ozone stomatal uptake in mature trees of Quercus
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P 74