Comunicato a cura di Giorgio Vaccaro. Centro Studi “Sistema famiglia” – Associazione Circolo Psicogiuridico. Il Centro Studi “Sistema Famiglia” dell’Associazione Circolo Psicogiuridico, in persona del Presidente Avv. Giorgio Vaccaro, osserva come con l’approvazione delle modifiche passate al Senato il 23 ottobre di fatto, purtroppo, la negoziazione assistita in tema di separazione personale e divorzio che, in mancanza di figli minori, poteva costituire il vero motore per la velocizzazione del processo della Famiglia, consentendo ai cittadini di poter separarsi e divorziare, con l’assistenza dei rispettivi legali, è stata bloccata da un incredibile, quanto improprio, preventivo passaggio all’Ufficio del Pubblico Ministero per gli affari civili. La sostituzione del II comma prevede testualmente ora, il coinvolgimento del PM affinchè questi possa “ravvisare irregolarità” ed in mancanza di comunicare “agli avvocati il nulla osta per gli adempimenti di cui al III comma” ovvero di provvedere alla trasmissione dell’accordo di negoziazione assistita all’Ufficiale di Stato Civile per le successive annotazioni. E’ evidente come il Senato abbia svuotato di contenuto la norma sulla negoziazione assistita, riferita alla separazione od al divorzio: nessun termine è stato infatti previsto per l’esercizio del potere del PM di ravvisare delle “irregolarità” – ed a tutti gli operatori di giustizia è noto come l’ufficio del PM per gli affari civili sia già oberato ai limiti dal carico di lavoro esistente – ancora, la norma è assolutamente inadeguata, non specificando quali siano i riferimenti per consentire al Pm di svolgere il proprio compito, posto che, a differenza delle istanze giudiziali o consensuali per la separazione od il divorzio, la negoziazione assistita prevede che sia il solo “accordo di negoziazione” ad essere “trasmesso al PM” – nell’ottica di una vera degiurisdizionalizzazione della tematica- e quindi senza alcun documento ulteriore, che possa consentire di ravvisare irregolarità di sorta. Vi è poi l’inserimento innovativo, frutto dei lavori del Senato, dell’ipotesi di un accordo di negoziazione assistita che consenta la separazione od il divorzio 1 anche alle coppie con figli : anch’esso trova il suo punto di caduta nella previsione dell’opera di controllo del PM, al quale l’accordo deve essere trasmesso, affinchè l’ufficio della Procura presso il tribunale civile abbia a ritenere “che l’accordo risponda all’interesse dei figli”. Anche in questo caso, infatti, la gravissima omissione della previsione di un termine, per l’opera del PM, rende la via della negoziazione assistita lunga quanto, se non più, di quella giurisdizionale mentre, la mancanza di ogni previsione di deposito di documenti, oltre alla semplice trasmissione dell’accordo, priva di fatto il PM di ogni concreta possibilità di verifica della corrispondenza dell’accordo raggiunto, con l’assistenza degli Avvocati delle parti, all’interesse dei figli. Ricordiamo al Legislatore come il compito di esercitare un “controllo” sulla corrispondenza dell’accordo separativo o divorzile sia dalle norme vigenti da sempre delegato al Tribunale Civile nelle sue sezioni famiglia, che hanno costruito nel tempo una giurisprudenza di rara completezza e come di fatto mai l’Ufficio del PM sia intervenuto a ravvisare irregolarità od a verificare la corrispondenza di un accordo all’interesse dei figli: una buona occasione per la degiurisdizionalizzazione del processo civile della famiglia, rischia così di sfumare, prima ancora di vedere la luce. Avv. Giorgio Vaccaro 2
© Copyright 2024 ExpyDoc