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joints
ANATOMIA
ESPERIENZIALE
DELLE
ARTICOLAZIONI
ROMA 4 - 5 OTTOBRE
E’ interessante notare come il termine anglosassone “joints”,
usato per indicare le articolazioni (dal latino iunctus), ponga
l’accento sulla funzione di connessione da parte delle
articolazioni.
Le articolazioni posso infatti essere considerate un elemento
di disarticolazione e disgiunzione del corpo, oppure di
connessione dello stesso, a seconda del punto di vista.
Un approccio mentale tenderá a considerare le articolazioni
come un fattore di separazione tra le varie parti.
Un approccio corporeo tenderá invece a considerare le
articolazioni come elementi essenziali nella realizzazione
dell'integritá corporea.
La maggioranza delle forme di terapia e di movimento
praticate in occidente nascono da un approccio del primo
tipo e portano quindi ad una progressiva disarticolazione
del corpo, che finisce per essere considerato come somma
di parti invece che come unità funzionale.
Il seminario si propone di evidenziare esperienzialmente
le conseguenze a livello fisico e mentale dei due diversi
approcci, esplorando e sentendo il ruolo attivo o passivo
svolto dall’insieme del tessuto connettivo al fine di
riprogrammare sistematicamente e organicamente tutte le
articolazioni del proprio corpo.
“Modelli mentali astratti e
meccanici hanno portato
a ridurre le articolazioni
a cerniere, mentre
ciò che dona forza ed armonia
ad un organismo
è la partecipazione e sostegno
da parte di tutto il corpo
al movimento di ogni
articolazione” j.t.
conduzione: jader tolja
quando: 4 - 5 ottobre 2014
costo:
240 euro
orario: sabato 10.30 - 19.00 domenica 9.00 - 17.30
iscrizioni:
e-mail:
340 7772363
347 3816691
[email protected]
il seminario è esperienziale per cui non sono necessarie
precedenti conoscenze di anatomia
“La fascia connettivale sta finalmente ricevendo
l’attenzione che si merita da quando la ricerca ha
dimostrato essere l’organo della stabilità
e la sede della propriocezione
(il senso che permette di percepire l’interno del
proprio corpo).
La stragrande maggioranza delle
lesioni muscolo scheletriche
non deriva infatti da un carico inappropriato dei
muscoli, ma del tessuto connettivo e della fascia.
I pionieri della nuova ricerca definiscono la fascia
come un’unica rete di tensione interconnessa
e tridimensionale che permea l’intero corpo.
E tale “rete” include tendini, legamenti,
capsule articolari e membrane” sol petersen
associazione culturale
spaziocorpo