ANN NA DI TSIP PORI Storia e raappresentazione Natta nell’attuaale Distrettoo Nord d’Isrraele, secon ndo alcuni vangeli v apoccrifi Anna era e figlia dii Achar, dellla tribù di Levi, L nonchéé sorella di Esmeria, madre m di Sannta Elisabettta e nonna del d Battista.. Giuseppe d’Arimatea d era suo zioo materno. Fu F sposata con c Gioacchhino, uomo virtuoso e molto m riccoo della tribù del Regno di Giuda e della stirpe di Davide, ma non proodusse prolee a causa deella sterilitàà del marito.. Umiliato pubblicamen p nte, Gioacchhino si ritirò ò nel desertto, tra i pastori. Meentre erano separati – in piena similitudine s e col misterro mariano – un angeelo sarebbee apparso add Anna e Lee avrebbe annunciato a l l’imminente e concepimeento di un ffiglio: lo steesso angeloo sarebbe appparso conteemporaneam mente in soggno anche a Gioacchinno. I due si iincontrarono alla Portaa Aurea di Gerusalem mme: gli autori meddievali ved dono nel loro castoo bacio il momentoo dell’immaccolato concepimento dii Maria. Seccondo la traadizione Annna e Gioaccchino, con n Maria bam mbina, abitaavano a Geerusalemmee nei pressi dell’attuale d Porta dei Leoni, L nella parte nordo orientale dellla città veccchia, laddov ve ci sono i resti della piscina di Betzaeta. Oggi O nel luuogo dove avrebbero abitato e ddove sarebb be cresciutaa Maria sorgge una chiessa costruitaa dai crociatti nel XII seecolo, dediccata a Sant’’Anna e cusstodita oggii dai padri bianchi. b Figurra 1. La chiesaa di Sant’Annna a Gerusalem mme vista dalll’adiacente piiscina probatiica. 1 In un u viaggio compiuto nel n settembrre 2013 in Terra T Santa ho avuto m modo di visiitare questaa chiesa (figg. 1) e di sooffermarmi su alcune peculiarità della figuraa di Anna. Innanzituttto la chiesaa vede sventtolare un triicolore d’olltralpe, vistto che i pad dri bianchi (o missionaari d’Africaa) sono natii per mano di un vesccovo franceese e si occcupano daa secoli di custodire lluoghi situaati in zonee monopolizzzate da altree confessionni. La piscina proobatica (VIIII secolo a.C.) a situatta nel cortiile della chhiesa è proprio quellaa nominata nel n Vangeloo secondo Giovanni G coome il luogo o in cui avvvenne il mirracolo del Nazzareno N a favore del paralitico. Prima deggli eventi biiblici, la piscina si renndeva necessaria per la l pulizia e mitrofa, vistoo che lì veniivano comp piuti numeroosi sacrifici di sangue. lavaggio dell’area lim All’interno deella chiesa, che sorge esattamentte sull’abitaazione di A Anna e Gio oacchino, è a unna bellissim ma statua in marmo di Anna A (fig. 2), 2 costruitaa da P. Poteet di Nantess possibile ammirare verosimilm mente alla fiine del diciaannovesimoo secolo. Figurra 2. La statuaa marmorea di d Sant’Anna nell’omonima n chiesa di Gerrusalemme. Sull portone della d chiesa è ancora visibile v unaa lunga iscrizione in llingua arab ba, retaggioo dell’occupazione ottoomana. Si narra n che Saladino S deecise di noon radere aal suolo qu uesto luogoo infedele peer la grandioosa acusticaa interna, tannto che decise di trasfoormarlo in uuna scuola coranica. c La tradizione vuole che le reliquiee della san nta furono salvate dallla furia distruttiva dii Longino, lo stesso cennturione chhe trafisse ill corpo esan nime di Cristo. I resti ffurono poi custoditi inn Terra Santta finché add opera di alcuni monnaci non giunsero in Francia doove rimasero o per anni.. 2 Durante le famose incursioni ottomane, l’intero corpo fu chiuso in una bara di cipresso e murato, per precauzione, in una cappella scavata sotto la nascente cattedrale di Apt. Molti anni dopo avvenne il ritrovamento, preceduto e seguito, secondo i racconti, da diversi miracoli che portarono all’identificazione del corpo, grazie perlopiù ad una scritta in greco. In seguito ne avvenne la smembratura e divisione fra i vari nobili ed il clero.1 Tra i presunti miracoli si annovera quello del “lumino”, rimasto acceso accanto alla bara di cipresso per anni nonostante l’assenza di aria. Celeberrime sono le raffigurazioni di Anna eseguite da Giotto nel 1305 nella cappella degli Scrovegni, a Padova. Ma, a partire dall’alto medioevo, si diffuse l’iconografia di Sant’Anna Metterza2 (con Maria e il Bambino Gesù), ripresa anche dal Masaccio e da Leonardo. Denominata per il rango in ordine di importanza, la Santa, “messa a fare da terza”, sostiene in grembo la Madonna che a sua volta regge il Bambino Gesù seduto sulle ginocchia.3 1 Attualmente il teschio viene custodito e portato in processione il 27 luglio a Castelbuono (PA). Chi volesse ammirare una delle più importanti sculture lignee di Sant’Anna Metterza (fine sec. XIII - inizio XIV) può recarsi presso la Curia Arcivescovile di Chieti. 3 Arbace, L. (2014), Maria Santissima simbolo dell’unità familiare, in “Grandi madri, grandi donne: percorsi d’arte dalla preistoria al rinascimento”, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, p. 33. 2 3 Festa di poopolo A Cappracotta, laa festa di Sant’Annaa naccque, probaabilmente nel 1919, su u insistenzaa dellla mia bissnonna Carrmela Di Tella, T nataa Sciullo (18688-1940), pper graziaa ricevuta.. Queesta consissteva nellaa preghiera di nonnaa Carrmela di far fa tornare dalla Gran nde Guerraa quaattro dei suooi sette figlii maschi,4 arruolati a nell Reg gio Esercitoo. Tornaronno tutti vivi e, anche see duee di loro morirono m pooco dopo per p malattiee com munque nonn contratte iin guerra, laa mia ava sii ado operò per rendere r grazzie alla Saanta tramitee l’istituzione dii una festa religiosa pop polare. Negli anni a l’organnizzazione della d festa è passsata di manno in manoo, da nonna Carmela a suo o figlio Paasqualino D Di Tella (rr’ furnare),, quindi ai nipooti Michelee (r’ curred dore, figlioo del succitato Pasqualino) P ) e Gabrielee Innocentee Figura 3. La L statua lignea di Sant’Annna nella chiessa di Santa Mariia in Cielo Assunta di Caprracotta. Di Tella (r’ barbiere, b fiiglio di Giiuseppe). È questo uno deei motivi pper cui la giornata inn onore di Sant’Anna S s configuraa come unaa festa tradizionale del quartiere San Giovaanni, con laa si statua dellla Santa chhe staziona in Piazza Emanuele E Gianturco G e attende l’’esplosione dei fuochii pirotecnicii. È ancora viva nei riccordi l’imm magine di mia m nonna Rosa R Anna, undicesimaa ed ultimaa figlia di Caarmela Sciuullo, che atttendeva sullla soglia dellla sua abitaazione in V Via Guglielm mo Marconii l’avvicinarrsi della figgura lignea di Anna (ffig. 3), così da poter esprimere iin cuor suo o il proprioo caloroso ringraziamennto per i frattelli tornati vivi dalla lo ogorante espperienza beellica. Acccanto alla liturgia l religgiosa in onnore di Santt’Anna (chee si celebraa l’ultima domenica d dii luglio) esisste anche una u festivitàà eminentem mente popollare, che add oggi si svolge tra Viaa Pescara e Via Micheelangelo.5 Piire di fuochhi, panini im mbottiti, mu usica folclorristica, pataane arracan nate, vino a fiumi, ballli di coppiaa e molta coordialità troovavano nella figura di d z’ Briele il loro rappresentantee massimo. Oltre O a quelllo del quarrtiere San Giovanni G veenivano acceesi altri fuoochi in tutti i rimanentii 4 5 I quattro fiigli di Carmella a cui ci si riferisce sonoo Giuseppe (cclasse 1891), Raffaele (classe 1893), Michele (classee 1897) e Coostantino Di Tella T (classe 19900, caso assaai raro, arruolaato negli alpinni). Fin quandoo il vecchio foorno di Pasquualino è stato aperto in Viaa Repubblica, il fuoco della famiglia Dii Tella venivaa acceso lì, di d fronte a queella che era prroprietà esclussiva della famiiglia dei Colaangeli (figli e nnipoti di Carm mela Sciullo). 4 quartieri di d Capracottta (ogni citttadino offriiva un po’ della sua preziosa p leggna da arderre in onoree della Santaa) ed era praassi girovaggare per il paaese per vissitarli tutti.6 Alcuni anni dopo l’improvvissa morte dii Gab briele avvennuta nel 20008, la volo ontà di suoo cug gino Micheele, presideente del comitato dii San nt’Anna, è stata quellla di lasciare prestoo l’orrganizzazionne a leve più giovani. Per motivii non n esclusivaamente loogistici la festa dii San nt’Anna è passata, doppo l’edizionee del 2013,, nellle mani dellla mia fam miglia che, assieme add altrii discendennti diretti ddi nonna Carmela, C haa sem mpre coadiuvvato i Di T Tella nello svolgimentoo dellla processioone. Affievoolitasi la fe fede religio osa, rimanee dun nque saldisssimo il legaame con laa terra e laa com munità di Caapracotta e soprattutto con quellaa grazzia chiesta e ricevuta ddalla mia bissnonna (fig.. 4), alla cui meemoria legoo il totale im mpegno perr Figura 4. Carmela Sciuullo e sei dei suoi s sette figlii maschi, r’ Culiangele. la prrosecuzionee, nei decennni a venire,, della festaa caprracottese in onore di Annna di Tsipo ori. Francesco o Mendozzii 6 In passato i fuochi venivaano accesi ancche in occasioone della festaa di San Sebasstiano, patronoo di Capracottta. 5
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