7 MARTEDì 5 AGOSTO 2014 Graffiti le storie del passato Targa d’Oro Vinta grazie all’Occoferri che «ha preparato con amore i suoi giocatori» Jaffe, presidente dei Neri Il docente che ha salvato le sorti del foot-ball casalese Casale Monferrato Tra il 1906 e la fine del 1908 accaddero due fatti importanti per la storia ufficiale del calcio casalese; di uno, se fosse vero come si racconta, mancherebbe solo la data di quando accadde per averne la certezza storica mentre l’altro è attestato da tutta la stampa sportiva dell’epoca. La stella bianca sulle divise Il primo fatto, quello che non riesco a collocare nel tempo, riguarda la sostituzione delle cordicelle rossoverdi poste sulle maniche della divisa nera della “Robur” con la più simbolica stella bianca; modifica questa che, segnando la storia calcistica di Casale, risulta meritevole di un ulteriore e seria indagine che mi riserverei di fare, a Dio piacendo, in un prossimo futuro sempre se ne avrò voglia, tempo e salute. La fine dell’attività agonistica Il secondo fatto, quello accertato, fu il constatare con rammarico che, nonostante i successi conseguiti sul terreno di gioco, questa bella e forte squadretta di studenti dovette cessare l’attività agonistica per mancanza di un terreno proprio «obbligata ad una vita nomade sui prati che circondavano la città e nella Piazza d’Armi, perseguitata dai proprietari in quelli e sul campo di Marte anche dalle mandrie di bovine che vedevano con terrore i magri fili d’erba scomparire sotto gli scarponi dei Foot-ballers» (L’Avvenire, 21/22 maggio 1914 autore Raffaele Jaffe, titolo “ll Foot-Ball Club Casale”), ma più ancora per l’indifferenza del pubblico locale, solo entusiasta del pallone a bracciale. Casale Monferrato, da sempre patria di grandi estimatori e di veri competenti di questo gioco, più di ogni altra città piemontese, si distinse nel corso di svariati decenni e per la valenza dei suoi giocatori che , armati di bracciale dentato, ga- dall’Unione Sportiva Casalese ritornò all’ovile, aspettando con pazienza l’evolversi degli avvenimenti, sicura però che quel prezioso tesoro di ragazzi foot-ballers non sarebbe assolutamente andato disperso. Raffaele Jaffe Durante i primi anni del secolo scorso si era levata a Casale Monferrato la voce, più alta di tutte, di un uomo appartenente alla folta schiera degli accaniti avversari di questo nuovo sport che con molta convinzione affermava: «Non è un gioco serio, né intelligente, si gioca con i piedi! ... Ci sono persone che invece di giocare, ragionano solo con i piedi!» (da “I 61 anni ufficiali del Casale Calcio”, autore - Gianni Turino). La notizia fu anche ripresa in “Pro Vercelli, storia del calcio vercellese dalle origini ai giorni nostri” di Sergio Robutti - Giovannacci/1974. Era, quella, la voce di un professore d’origine astigiana, insegnante di scienze presso la “Scuola Normale Femminile Municipale Pareggiata” di via Olivero Capello, il cui nome di lì a poco sarebbe stato sulla bocca di tutti i supporters del calcio nostrano: Raffaele Jaffe. Quale metamorfosi sia avvenuta in lui, nessuno storicamente lo ha mai saputo. Ma un bel giorno, così si narra, questo professore, classe 1887, con occhialini stile Cavour, come Saulo, folgorato dal Signore sulla strada di Damasco, che da accanito persecutore della fede cristiana divenne suo strenuo difensore, così Raffaele, presente per caso a Caresana ad assistere ad un match tra una selezione della ProVercelli e la locale squadra rinforzata dai migliori ragazzi del Leardi, ammirate le splendide qualità dei casalesi, da accanito avversario del foot-ball diventò suo primo sostenitore. A seguito di ciò decise di fondare una società calcistica e diventarne presidente. Raffaele Jaffe, professore d’origine astigiana reggiavano negli sferisteri della regione, ma più ancora per la passione del suo pubblico che numeroso accorreva sempre puntuale, da ogni angolo della città e del circondario, ad incitare i suoi campioni. Era una folla di gente che scommetteva, discuteva, questionava, applaudendo con trasporto o imprecando al destino, secondo che la fortuna si mostrasse propizia o avversa a essi. Per questi validi motivi la città e il suo pubblico furono premiati il 20 settembre 1891 con la pubblicazione di un articolo corredato da una bella incisione dello “Sferisterio di Porta Roma” da parte della rivista milanese “Il secolo illustrato della domenica”. Nella cittadina casalese non era ancora giunto il momento per cui il foot-ball potesse competere con il pallone piccolo di cuoio! Questa era la cruda realtà e purtroppo, di questa realtà, ne fece le spese la “Robur” che uscita A questo punto bisogna ricordare che tra il 1908 e il 1909 la squadra calcistica del Leardi aveva raggiunto il “Top” della sua forza agonistica con le iscrizioni a ragioneria del duo Giovanni Gallina II - Oreste Guasco e ad agrimensura del duo Luigi Barbesino - Natale Cavasonza II. La fatidica adunanza che vide nascere per la seconda volta a Casale una società calcistica non poté avere palcoscenico migliore che quello dell’Istituto Leardi, culla da cinque anni del calcio cittadino. Il preside professor Gerolamo Occoferri a conclusione della riunione volle donare alla nuova società calcistica le camicette nere dai bordi bianchi della sua storica “Robur” ormai del tutto scomparsa, ma mai dimenticata. Gli obbiettivi della neosquadra La squadra, nata in quel freddo sabato pomeriggio del 18 dicembre 1909, composta quasi totalmente da studenti, volendo rappresentare la propria città, assunse all’unanimità quello di F.B.C.Casalese. Obbiettivo primario: arrivare il più in alto possibile nel più breve tempo immaginabile! A questo “zoccolo duro studentesco” si aggiunsero Tommaso Mario Scrivano detto “Mariùlòn”e gli ex “Boys” Luigi Cavasonza I e Carlo Goria. Nonostante un susseguirsi di vittorie contro Caresanese (30 gennaio e 10 aprile), S.G. Pro Vercelli B (9 febbraio, 6 marzo e 28 marzo), S.G. Novi Ligure (20 febbraio) e C.S.Veloces Biella (20 marzo) l’interesse dei casalesi verso il neo F.B.C.Casale continuò giani (nt.1893, II Ist.), Edoardo Balduini (nt.1894, IV Ist.), Oreste Guasco (nt.1893, III Ist.), Antonio Bodo (nt.1892, V Ginnasio), Attilio Gallina (nt.1888, IV), Giovanni Gallina (nt.1892, II Ist.), Luigi Barbesino (nt.1894, II Ist.), Carlo Boggio (nt.1891, III Ist.), Natale Cavasonza II (nt.1892, III Ist.), Luigi Gazzano (nt.1892, I Ist.); riserve Emanuele Bianchi (nt.1894 III Ist.), Quintino Magnani-Ghisò (nt.1893, I Ist.), Umberto Morera (nt.1893, II Ist.) ed infine Giovanni Bertinotti (nt.1894, I Ist.)». In un totale di 15 giocatori, 14 appartenevano all’Istituto Leardi ed erano “soci” del F.B.C. La Targa d’Oro vinta dai Leardi Boys a Milano nel 1910 ad essere talmente freddo da temere di dover fare la stessa fine della “Robur”: scomparire! La “Targa d’Oro” Poi, improvvisamente inaspettato, arrivò il tanto desiderato successo che fece conoscere a tutta l’Italia calcistica il nome di Casale Monferrato. Il merito di tanto, spettò proprio ai “Leardi Boys” che, chiamati a difendere il nome del proprio Istituto, vinsero a Milano (16-17 aprile 1910) contro ogni pronostico la “Targa d’Oro”, vero e proprio primo “Campionato Italiano Studentesco” patrocinato dal quotidiano milanese “Il Secolo”. Il trofeo, consistente in una targa in oro opera del famoso scultore casalese Leonardo Bistolfi, veniva dal regolamento, dato in custodia per un anno all’Istituto vincitore. L’assegnazione definitiva era condizionata da una vittoria biennale, anche non consecutiva. Alla competizione, organizzata dall’Unione Sportiva Milanese, vi parteciparono rappresentative studentesche di Milano, Lecco, Vicenza, Firenze, Mantova, Pavia, Torino, Spezia, Vercelli, Casale. Ad eliminazione diretta, la finale si sarebbe svolta alle ore 16,15 di domenica 17 sul terreno del napoleonico “Stadio Civico Arena”. Favorita all’unanimità la selezione di Milano che disponeva di alcuni studentigiocatori appartenenti in parte al F.C. Internazionale e all’U.S. Milanese; nomi famosi come Campelli, Fronte, Caimi, Sardi, Bontadini, Scheidler, tutti ragazzi che giocavano da anni in prima categoria. Il successo dei casalesi Venerdì 15 aprile, nella prima pagina dell’edizione del mattino, il quotidiano milanese promotore della manifestazione nell’articolo “Le gare di calcio di domenica prossima all’Arena” dedicando due intere colonne alla squadra dell’Istituto Leardi informava: «Il preside prof. Gerolamo Occoferri ha personalmente preparato con amore i suoi giocatori... la comitiva casalese, oltre che dal preside, è composta dai maestri Federico e Felice Farina, dal professore Raffaele Jaffe e dagli studenti Amedeo Varese (nt.1890, III Ist.), Attilio Mag- Casale, sette di questi (Barbesino “Bigin”, Cavasonza II “Tatungi”, Gallina I “Galinòn”, Gallina II “Galinìn”, Guasco “Maliscia”, Maggiani “Moru” e Varese “Deo”) avrebbero fatto parte della formazione che di lì a pochi giorni (24 aprile) battendo per 3 a 2 la seconda squadra del F.C. Torino, che allineava al centro della seconda linea il giovane Angelo Mattea I, aprì al F.B.C. Casale la porta alla II Categoria. Faceva eccezione Antonio Bodo, studente a Casale presso il Regio Liceo-Ginnasio “Cesare Balbo” di via Trevigi, ma convittore nel Collegio Leardi. Il Bodo, di ruolo ala sinistra, apparteneva alla S.G. Pro Vercelli nelle cui fila avrebbe poi vinto il titolo di Campione d’Italia 1911/12 giocando contro la formazione torinese del Piemonte F.B.C. Sempre “Il Secolo” nell’edizione di sabato 16, ancora in prima pagina, pubblicò una bella fotografia dei nostri ragazzi sotto la quale si leggeva: «La squadra dell’Istituto Leardi di Casale Monferrato iscritta al Campionato Studenti del “Secolo”» cui seguivano i nomi di tutti i giocatori. Indossando la loro tradizionale camicetta nera della “Robur” i “Leardi Boys”, si aggiudicarono l’ambito Trofeo sconfiggendo nella partita d’apertura proprio barbesino Primo casalese a partecipare ai giochi olimpici durante gli studi la favoritissima formazione degli Studenti Milanesi per 1/0 (0/0) con rete di Balduini; poi con l’identico punteggio e rete di un “certo” Barbesino, che due anni dopo avrebbe stupito tutta la città per essere il primo casalese a partecipare ad un’Olimpiade (Stoccolma 1912) ma anche per essere e lo è tutt’oggi, l’unico studente del Leardi a partecipare ai Giochi nel periodo di frequenza agli studi, superarono la Goliardica Pavia per poi dilagare in finale 7/1 (1/1) reti di Varese (2), Balduini, Barbesino, Bodo, Gallina II, Maggiani contro la compagine degli Studenti Vi- Progetto Nella Storia con le “foto di classe” I banchi di scuola dal 1933 al 1988 cenza che si era sbarazzata, nelle eliminatorie, degli Studenti Mantova 9/0 e Volontari Spezia 5/1. Lo schema vincente Per gli amanti delle statistiche informo che il quartetto composto da Occoferri, Jaffe, e dai due Farina, schierò sempre nelle tre partite disputate il medesimo seguente undici: Gallina I; Cavasonza II, Gazzano; Gallina II, Barbesino, Boggio; Varese, Maggiani, Guasco, Balduini, Bodo. Tutti i giornali del tempo ebbero parole di vera ammirazione per i nostri studenti. “Il Secolo” di lunedì 18 scrisse: «...È riuscita vincitrice del Torneo la squadra che se ne mostrò più meritevole e che nel girone eliminatorio ebbe ad avversarie le squadre più forti...la squadra di Casale svolge un bellissimo gioco d’assieme che poche volte abbiamo riscontrato in parecchie prime squadre... giocano in modo del tutto simile alla Pro Vercelli...». Queste ultime parole rappresentarono il massimo per quei ragazzi; complimento migliore a quel tempo non poteva esistere! Il settimanale torinese “La Stampa sportiva” del 24 aprile sotto le fotografie delle due formazioni finaliste, così commentò quella vittoria: «Un’equipe outsider ha così vinto, e vinto in un modo superbo di stile e di coesione il primo Campionato Studentesco d’Italia. Ai giovani studenti footballers casalesi, che in silenzio hanno saputo preparare una così bella sorpresa, le nostre felicitazioni ed il nostro augurio di altri prossimi brillanti successi». Mai augurio fu più azzeccato. Quattro anni dopo, diversi di quei ragazzi divennero Campioni d’Italia! La comitiva dei “Leardi Boys” tornò a casa con la Targa d’oro del Secolo in deposito e facsimile in argento; ai giocatori una medaglia d’argento raffigurante la targa. La fotografia del 24 aprile 1910 Mi sia ora permessa una divagazione: nella fotografia pubblicata su “La Stampa sportiva” del 24 aprile 1910, scattata nel giorno della finalissima, si nota molto bene che solamente Carlo Boggio, Amedeo Varese ed i fratelli Gallina mostrano la grossa stella bianca; perche non tutti? Era forse la stella un segno di riconoscimento interno all’Istituto? Questa supposizione fattami da alcuni studiosi della storia del Leardi tra cui il professore Andrea Testa... onestamente mi fa pensare. Il futuro della squadra Passarono le settimane, passarono i mesi e si arrivò al 1911; in questo lasso di tempo si erano verificate cose tristi come il dissidio tra il professor Jaffe ed il preside Occoferri, con parole ingrate nei riguardi di quest’ultimo e cose liete come la vittoria del 30 aprile a Casale ottenuta dai suoi studenti scesi in campo non più in maglia nera “Robur” (ormai lontano ricordo) bensì con le nuove stile Juventus (comprate dalla ditta Gerino Flli succ. Merano di via Roma - saldate il 30 giugno) contro la squadra degli Universitari Torinesi. A tal proposito scrisse “Il Risveglio” del 7 maggio: «Una lode sincera, incondizionata, va data all’illustre professor Occoferri che fu l’ideatore, la mente direttiva e l’anima di questa splendida manifestazione e agli egregi professori Federico e Felice Farina che seppero istruire i nostri studenti in modo così perfetto da farci fin da ora prevedere che essi registreranno un vero successo nelle gare che vanno svolgendosi allo stadio di Torino». L’Istituto Leardi vinse, infatti, il Concorso Ginnico Internazionale Federale. Giancarlo Ramezzana - 4 1 6 4 5 10 11 12 7 3 9 8 19 14 13 21 20 2 16 15 22 18 17 26 24 25 23 FRASSINELLO - SCUOLA ELEMENTARE - CLASSE 3ª - ANNO 1933 Nella foto riconosciamo Renzo Celoria (numero 11) e la maestra Melgara (numero 3) 2 1 15 14 13 6 3 4 5 19 18 27 26 8 7 17 16 25 24 12 9 20 11 21 29 28 10 23 22 30 32 31 CASALE - SACRO CUORE DI GESÙ - ASILO - ANNO 1958 - Mimmo Bauzano (5), Roberto Crosio (7), Daniele Maggi (9), Marco Cenacchio (22), Mario Trocelli (23) 6 2 20 30 29 43 18 19 17 16 15 28 4 3 1 14 7 5 46 45 33 32 31 47 8 21 34 48 9 22 36 35 49 13 10 11 23 24 37 25 38 51 50 12 26 39 52 27 40 41 53 42 54 55 CASALE - SALESIANI VALENTINO - SCUOLA MEDIA - CLASSE 3ª - ANNO 1968 - Cianciulli (16), Mimmo Bauzano (24), Mauro Novelli (25), Giorgio Dusio (30), Caprioglio (33), Mario Trocelli (41), Marco Cenacchio (42) 1 7 2 10 9 6 4 8 5 3 11 12 20 16 17 13 18 19 15 14 21 22 23 24 25 26 CASALE - ISTITUTO SAN VINCENZO - ASILO - ANNO 1988 - Gabriele Torino (26) E gli altri chi sono? Li riconoscete? Scrivetelo a [email protected] casale monferrato Prosegue il nostro viaggio nel tempo e nelle scuole monferrine. Questa volta cominciamo da Frassinello in una terza elementare del 1933, poi un salto “sopra” alla Seconda Guerra Mondiale fino al 1958 per proseguire nel 1968 e nel 1988. Alcuni monferrini li abbiamo riconosciuti. E gli altri, chi sono? Scrivetecelo (indicando il numero corrispondente) a scuola@ monferrato.it. Se volete contribuire al nostro archivio dedicato alle “foto di classe” inviatele via mail o portatele presso la nostra redazione di viale Cavalli d’Olivola 6.
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