Al Dirigente Funzione AIS Sig. Gian Luigi FORTUNA fax 0681662016 e p.c. Al Dirigente DSNA Dott. Maurizio PAGGETTI fax 0681664280 e p.c. Al Responsabile NOF Italia Sig. Santo Giuseppe SGRO’ fax 0679086571 Egregio Direttore, con rammarico siamo costretti a scriverLe per ribadirle nuovamente quanto abbiamo tentato di verificare con Lei in occasione del confronto congiuntamente richiesto dalle Organizzazioni Sindacali rappresentate presso il NOF-Italia. Questa per noi affatto usuale procedura ci appare essere l’unica risposta all’atteggiamento che Lei ha ritenuto di dover tenere al tavolo intersindacale durante tutta la riunione. La scarsa frequenza con la quale il personale interagisce con Lei (e con il Responsabile del Settore) ci garantisce rispetto ad atteggiamenti di comprensibile dispetto che potrebbero derivarLe dall’eccessiva presenza sull’impianto di cui è responsabile. Nel merito dunque ci consenta un approccio amichevole rappresentandoLe da subito come poco carina sia apparsa la soddisfazione con la quale, aprendo la riunione, si rallegrava per la pubblicazione notturna (all’una di notte – nuova procedura ENAV da affiancare a quella del venerdì pomeriggio?…) di ben tre OdS: straordinaria tempistica e fortuita coincidenza? O forse contingenza che le avrebbe consentito di parlare di “qualcosa” giacché non ravvisava sulle richieste presentate la necessità di confrontarsi? Orbene, la notizia La sconvolgerà, ma tutte le richieste fatte dal Sindacato nell’oggetto della convocazione, interessano materie rispetto alle quali, anche laddove incomplete o evasive, il Contratto di Lavoro vigente, nonché l’altrettanto vigente e più volte aggiornata, normativa del Lavoro in materia di diritti sindacali (non la tedio richiamandola puntualmente), Le impongono l’obbligo di informare se non addirittura di condividere. Utilizziamo il pamphlet (mai termine francofono fu più adatto, giacché trattasi proprio di un “breve saggio”…) che ci è stato rappresentato con il titolo di “Verbale di riunione” per ricostruire le domande (speriamo in maniera semplice e comprensibile) rispetto alle quali gradiremmo avere riscontri sufficientemente dettagliati. 1. Mantenimento delle competenze – Citiamo testualmente “è stato richiesto da parte delle sigle partecipanti una specifica condivisione del percorso, definito dalla nuova procedura SGQ, sul tavolo nazionale”. Non è esatto. E’ stato dapprima semplicemente richiesto se la Società avesse predisposto la pianificazione delle necessarie verifiche di competenza e le modalità con le quali le stesse si sarebbero svolte. La risposta è stata “il piano e le modalità saranno in accordo alle procedure contenute nel Piano di addestramento, documento a conoscenza solo dei Responsabili dell’addestramento e dei Tutor. Loro sono le sole persone titolate a conoscerle.” Ennesimo errore. Le procedure devono essere rese pubbliche se non al Sindacato (per una evidente patologia repulsiva) quantomeno ai diretti interessati. “Gli argomenti saranno: tutto” non ci pare sufficientemente esauriente. A fronte di questo atteggiamento è stato richiesto di innalzare nel merito il confronto, proponendo un tavolo negoziale nazionale. La parte finale del punto 1 “in considerazione di un innovativo momento migliorativo” per il momento la lasciamo all’autocelebrazione degli estensori del verbale. Gradiremmo quindi ancora conoscere il calendario (se prodotto) e le metodologie ritenute idonee a verificare il mantenimento delle competenze del personale operativo in forza presso l’Unità NOF. 2. Gestione ed impiego del personale – Nel breve saggio viene correttamente espressa la necessità del personale di essere portata a conoscenze delle modifiche che quotidianamente si registrano sul personale effettivamente turnante, per agevolare eventuali cambi (funzionali anche alla Società – ndr). Citiamo: “viene anche evidenziato come le turnazioni verranno programmate durante il periodo di ferie estive”… non comprendiamo. Perché le turnazioni non vengono programmate durante l’estate? Ed ancora:” rinunce ferie verranno accettate previa ricalendarizzazione di almeno 10 gg. consecutivi successivamente al periodo di fruizione del periodo estivo.” Continuiamo a non comprendere. In materia di turnazioni ci piace inoltre sperare che l’assenza di informazioni rispetto allo schema di turno da Lei pensato per il quadrimestre estivo sia legata alla stretta aderenza dello stesso ai dettami contrattuali; fatto che renderebbe probabilmente inutile quella preventiva informazione che spesso si è resa necessaria per evitare spiacevoli “sorprese”. 3. Nomina dei coordinatori mancanti – nell’enfatizzare l’inutilità del richiamo da Lei fatto, e ricordato nel verbale, alla discrezionalità aziendale, ci preme evidenziarLe la semplice domanda che le abbiamo posto: quando sarà completato l’organico previsto. Non Le abbiamo chiesto né mai le chiederemo, i nomi. Ci sarebbe piaciuto confrontarci sui criteri che ci ha sommariamente illustrato magari per farle presente che l’accesso a diritti riconosciuti (ad esempio L.104 o i diritti sindacali) non può essere considerato una discriminante (seppur condividiamo la sua scelta di non limitare le valutazioni all’anzianità). 4. Turnazione ferie estive – Viste le nuove abilitazioni, alla luce dell’impossibilità (da noi condivisa) di programmare prestazioni straordinarie diurne né tantomeno rientri notturni, ci preme comprendere se l’organico sia sufficiente alle esigenze legate alla fruizione delle ferie in accordo ai dettami contrattuali, o se si renderà necessario un adeguamento frutto necessariamente di un accordo locale (nel Verbale non si fa alcun riferimento a tale materia) i cui contenuti siamo pronti a costruire insieme. 5. Impiego del personale in addestramento – Le domande ci proponiamo di esporle in occasione della convocazione nazionale, sperando di farLe cosa gradita. 6. Situazione logistica – Pur nella consapevolezza di vivere con tutto il personale dell’ACC di Roma e di quanti ospitati nella struttura, un periodo difficile in termini di sostenibilità logistica, esistono delle esigenze rispetto alle quali, anche per evidenti problemi di inaccettabile promiscuità (nell’ambiente di lavoro, non siamo bacchettoni), non si può più transigere: prima fra tutte l’esigenza, ormai inderogabile, al piano terra di una sala attrezzata per il relief del personale turnista femminile. La domanda è estremamente semplice: come intendete intervenire oggi, e quali disposizioni saranno previste nel futuro assetto delle due strutture. 7. Varie ed eventuali – Tra le tematiche affrontate a latere dell’incontro, Le rammentiamo quale prioritaria, la necessità di provvedere ad aggiornare la documentazione di riferimento utilizzata presso il NOF (IPI – ITI). Il recente addestramento dei nuovi ragazzi ha evidenziato, laddove ve ne fosse bisogno, l’obsolescenza della stessa, talvolta non corrispondente a quella utilizzata per la formazione teorica degli stessi. Come vede, nulla di trascendentale e, soprattutto, nulla di capzioso o pretestuoso. Ma non ci ha dato modo di farglielo presente, nonostante le molte ore nelle quali ci siamo fatti compagnia. Ci sarebbe inoltre piaciuto esserne portati a conoscenza con sufficiente anticipo dei nuovi OdS, e magari cogliere l’occasione di questo incontro per parlarne diffusamente; tuttavia una prima veloce quanto, lo ammettiamo, superficiale lettura dei contenuti ci porta a suggerirLe di rileggerli con attenzione (le faremo comunque a breve il presente di un documento ad hoc nel merito). In termini di OdS avremmo anche voluto confrontarci con Lei su alcune dissonanze che ci sembrano esistere tra l’OdS 02/13 RU/0141970 a firma del dott. Paggetti e del dott. Musetti, rispettivamente Dirigente DSNA (ex A.O.) e Dirigente Risorse Umane, e il recente OdS 1/14 DSNA/AIS 82680 a firma del dott. Fortuna Dirigente AIS, laddove si evidenziano le gerarchie funzionali interne al Settore Servizi ARO/CBO e NOF. Coerentemente nel primo documento, tra i compiti del Referente di sede operativa, si evidenzia il dovere di “collaborare con il Responsabile del Settore (sig. Sgro’ –ndr) al coordinamento dei processi di addestramento (OJT) e di aggiornamento professionale continuo del personale operativo”. Nel secondo OdS, vista correttamente la subordinazione gerarchica del documento si ricorda che esso rappresenta una integrazione, tuttavia si definisce un’organizzazione del lavoro che, almeno all’atto pratico, disconosce in materia addestrativa il ruolo enfatizzato per il Referente (ed anche parzialmente, per il Coordinatore), delegando ai nominati responsabili dell’Addestramento (con la r-minuscola), alle dirette dipendenze del Responsabile di Settore (con la R-maiuscola), ogni tipo di responsabilità rispetto ai processi addestrativi, anche di natura ricorrente, del personale operativo del NOF. Tale realtà appare suffragata dal fatto che, ad oggi, il Referente non è oggetto di alcuna informazione, coordinamento né tantomeno specifico Ordine di Servizio, in materia, mentre il responsabile locale dell’Addestramento ha dignità di specifico protocollo. Orbene come può il Referente collaborare con il Responsabile al coordinamento di attività delle quali, a fronte dell’interpretazione autentica del nuovo OdS, non viene portato a conoscenza? Nel nostro piccolo ci pare utile evidenziare come l’OdS 02/13 disegni, anche in termini di organigramma funzionali, una struttura che, seppur farraginosa (1 Dirigente, 2 Quadri, 1 Referente, i Coordinatori e 1 responsabile con la r-minuscola che si occupano di addestramento al NOF…) ha una sostanza operativa; il secondo OdS ci pare l’evidenza di un percorso che, nel non voler deludere nessuno, funzionalmente pare non abbia reale consistenza. Senza voler minimizzare il contenuto di alcuna delle figure professionali riconosciute, ci sembra quindi necessario richiedere agli estensori dei due OdS una interpretazione autentica che, non ce ne voglia, non può essere la Sua affermazione “Non c’è alcuna dissonanza”; non ci giudichi supponenti, ma i disallineamenti sono evidenti. Siamo comunque pronti a subire l’onta di essere, nei fatti, smentiti. Concludiamo rammentandoLe che è ormai prassi consolidata anche in ENAV (gli ultimi tentativi in materia risalgono a qualche decennio fa) il fatto che un verbale di riunione (soprattutto quando i presenti non ne hanno condiviso, nominando un Segretario, preventivamente la necessità), non debba essere sottoscritto dal Sindacato, a meno che non produca un accordo (nel qual caso diverrebbe un “Verbale d’Accordo”), ma possa dallo stesso essere recepito “per presa visione”. La Sua storia personale, ad oggi scevra da analoghi comportamenti, ci garantisce comunque rispetto al fatto che, con molta probabilità, si sia trattato di un scivolone che metodologicamente non Le appartiene e confidiamo che la Sua voglia di ridimensionare il tutto, sdrammatizzandolo, La porti a rispondere in maniera formale e con celerità alle richieste che, con la presente, Le sono state poste. Ciampino, 09 maggio 2014 LE RR.SS.AA. FILT-CGIL, FIT-CISL, UILT, ATM-PP
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