ROBERTO NALD1 , RESPONSABILE EUROPA DI EURNEKIAN SVELA 1 PIANI 00 e e Aeroportí, uíuca societa entro ranno Corporacion America: noi vogliamo sia Firenze sia Pisa e basta rivalità Il responsabile di Corporacion America Roberto Naldi svela piani e retroscena sull'operazione che sta sconvolgendo l'assetto del sistema aeroportuale toscano. Conferma che l'obiettivo della società del ma- gnate Eurnekian è conquistare la maggioranza azionaria nei due aeroporti e creare un'unica società entro l'anno. Naldi rassicura che si metterà fine a qualsiasi rivalità in quanto l'obiettivo è far crescere en- trambi gli scali e non travasare viaggiatori dall'uno all'altro. «Quello toscano dovrà essere il terzo in Italia e intanto Pisa può arrivare presto a sei milioni di passeggeri l'anno». ì,i• :WAS 'NN/////////////////Da Roberto Naldi , responsabile Europa di Eurnekian TOCCAFONDIAPAGINA3 di Paolo Toccafondi 1 PISA A passo di carica e senza indu- gi verso la conquista della maggioranza degli aeroporti di Firenze e Pisa per farne un'unica società con un'unica testa. E con un impegno assoluto: non mettere i due scali in concorrenza tra loro. Hanno le idee chiare i nuovi padroni dei cieli 1~ A~ «EffildEL^ I~ I~ qw A^L N SIM.K.A0 m per travasar..,. in Toscana. Roberto Naldi, re- sponsabile per l'Europa di Corporacion America, la multinazionale del magnate argentino Eduardo Eurnekian, è a Pisa per cominciare a lavorare, insieme all'ad di Sat Gina Giani, su l futuro d e l G alil e i . C osì racconta le prossime mosse e i retroscena di un'operazione che ha rivoluzionato in pochi giorni lo scenario del sistema aeroportuale toscano, gonfio di polemiche. Contenti fin qui dell ' affare Firenze-Pisa? «Siamo molto soddisfatti». Pisa vede l'allungamento della pista fiorentina come una dichiarazione di guerra al Galilei. Con voi cambierà qualcosa? «E ovvio. Investiamo per valorizzare i due aeroporti in un sistema integrato, quindi non ci sarà alcuna crescita a discapito di uno dei due aeroporti. Non siamo qui per travasare passeggeri da un aeroporto ali' altro. Dobbiamo crescere insieme. L'obiettivo da raggiungere sono 10-11 milioni di passeggeri. Pisa ha una sua potenzialità di 7,5-8 milioni indicata nel masterplan e a quella punteremo. Intanto può arrivare a 6 milioni, nei prossimi cinque anni. Poi bisogna far crescere Firenze. Partiamo per essere il 4' polo aeroportuale d'Italia e vogliamo diventare ila'». Per far crescere Firenze, serve la nuova pista? Di 2.000 0 2.400 metri? «Che sia necessaria una nuova pista, non ci sono dubbi. Ma non c'è fretta, né bisogno di polemiche. Vedremo se sarà di 2.000 o di 2.400 metri. Occorre stemperare i toni, non servono le guerre di campanile. Tra l'altro a Firenze l'intervento è nell'ordine dei 200 milioni e gran parte della cifra riguarda opere ambientali che non possono essere chieste al privato. Serviranno investimenti pubblici consistenti». A chi contenderete i passeggeri? «Dobbiamo sottrarre traffico a Roma e soprattutto a Bologna, utilizzando anche i colle- do Ark asceggeri Pisa e Firenze cresra oinsieme Entro fine anno la fusione tra i due scali gamenti ferroviari. Che vanno intesi Bologna-Firenze, non Firenze-Bologna...». gio si potranno tirare le reti». Su Pisa vi fermerete al 51 %® «Puntiamo al 51%, ma po- Come procederete nell'integrazione? Che tempi vi siete dati? «Vogliamo integrare i due aeroporti entro il 2014, con una società unica e un solo amministratore delegato. Puntiamo al controllo di entrambi perché avere la maggioranza serve a qualificare la presenza del socio industriale. Solo così potremo garantire ai due gruppi di soci pubblici che faremo crescere il sistema senza cannibalizzazioni reciproche. Con un tremmo anche superarlo». I soci pubblici chiedono un ruolo di garanzia. Ne avete parlato? «Abbiamo incontrato il patto di sindacato e abbiamo illustrato i nostri programmi. Per La pista di Firenze di 2400 metri? Non c'è fretta Ma sarebbe un'opera da 200 milioni, servirebbero fondi pubblici consistenti unico ad e un cda si possono stabilire le vocazioni dei due scali». Il prossimo passo? «Nei prossimi giorni daremo il via allo studio del piano di integrazione tra i due aeroporti che ancora mancava e che sarà affidato agli ad di Adf e Sat. Finora ognuno seguiva il suo masterplan. Poi tra 15-20 giorni presenteremo alla Consob l'Offerta pubblica di acquisto per Firenze e Pisa». Quando sarà chiusa l'Opa? «La Consob ha i suoi tempi. Pensiamo che entro fine mag- legge i soci pubblici dovranno mantenere almeno il 20%. Noi siamo aperti alla discussione e alla collaborazione». Come vi muoverete su Pisa? «Qui ci sono programmi già avviati e che condividiamo: il potenziamento della pista, il people mover, l'ampliamento dell'aerostazione. Daremo il nostro supporto tecnico e la nostra consulenza. Poi c'è il progetto della cittadella aero- Abbiamo incontrato sia Renzi che Letta ed entrambi ci hanno dato l'ok Se ci sono resistenze vengono dai bar delle due città... portuale che riteniamo un asset molto importante. Siamo abituati a fare investimenti vicino agli aeroporti di tipo immobiliare e alberghiero e in questo caso siamo interessati anche come possibili investitori». Pensate di intervenire sull' aerostazione di Firenze? «Il terminal di Peretola non è bello. E' il risultato di una superfetazione di edifici e certo non è degno di Firenze, città d'arte e della moda. Vale la pena pensare a un terminal di qualità. A noi piace realizzare aeroporti belli chiamando architetti famosi a progettarli». Il Galilei svilupperà i voli internazionali? «Pisa ha la struttura per farlo e noi l'aiuteremo. Bisognerà investire sulla Cina e sull'Estremo Oriente in generale. E poi gli Usa, la Russia, i Paesi Arabi e anche il Sudamerica, dove possiamo stabilire contatti con i nostri aeroporti. Gli studi ci dicono che in futuro si viaggerà sempre di più per turismo. Il marchio da vendere è la Toscana. Pisa e Firenze insieme sono la porta d'ingresso alla Toscana». Un passo indietro. Come siete arrivati a Pisa? «Contattati dai soci privati che volevano vendere. Ma un pensiero su Pisa l'avevamo già fatto. E fu il governatore Rossi a spingerci a buttare gli occhi anche su Firenze. E' stato un po' più complesso trattare con F2i di Gamberale che aveva avuto un anno a disposizione per promuovere l'integrazione trai due aeroporti, sollecitato appunto da Rossi. In realtà Gamberale non voleva o non poteva realizzare il sistema toscano. Diciamola tutta: se non fossimo intervenuti noi, c'era all'orizzonte un'alleanza Firenze-Bologna che sarebbe stata, quella sì, dannosa per Pisa. E alla lunga anche per Firenze. Perché sarebbe stata Bologna a proporsi come porta d'ingresso alla Toscana». Un nuovo premier: dal pisano Letta al fiorentino Renzi. E cambiato qualcosa per il vostro progetto? «No. Ho sentito lo stesso tipo di attenzione sia da Letta che da Renzi. Abbiano incontrato Renzi e ci ha detto: benvenuti a realizzare il sistema toscano. La stessa cosa ci aveva detto Letta. Le resistenze vengono semmai dai bar di Pisa e di Firenze...». Potrebbe essere Aeroporti di Toscana il nome della nuova società che unisce Pisa e Firenze? «Suona bene...» . Roherto i`äafdí ieri a Pisa: è il responsahüe Eurr pa €1i Eaarsbekian (t. Muzzí) Nei prossimi giorni gli arnmiastratorí delegati degli scali di Firenze e di Pisa saranno incaricati di redigere un progetto diintegraaione tra i due scali Subito dopo Eurnekian presenterà alla Consob la richiesta perle due Opa su Adf e Sat Entro fine maggio è prevista la chiusura dell'offerta pubblica di acquisto. Entro fine anno Sat e Adf saranno fuse in un'unica società che si chiamerà "Aeroporti di Toscana" 0 Fanti, Giani e il progetto dell'interazione, Poi la pisana al vertice della nuova società Le prossime mosse dei nuovi soci privati degli aeroporti di Firenze e Pisa sono già segnate nell 'agenda di molti personaggi. La prima scadenzaè imminente ed è la nomina del nuovo amministratore delegato di Adf, destinato a prendere il posto di Mauro Pollio. Le voci indicano con insistenza il nome di Vittorio Fanti, ex dirigente Alitalia di lunga esperienza, attuale amministratore delegato di Airgest, la società che gestisce l'aeroporto di Trapani, l'unico scalo italiano nelle mani del gruppo argentino di Eurnekian . Scelta prevedibile, quindi . Al nuovo ad di Adf e all 'ad di Sat, Gina Giani, toccherà subito il compito di stilare insieme il piano di integrazione tra i due aeroporti che superi i rispettivi masterplan. Ma tra una decina di giorni si parlerà di nomine anche a Pisa. Nella prossima riunione del cda, infatti , dovranno essere riempite le quattro poltrone rimaste vuote dopo l 'uscita di scena dei soci privati che hanno venduto a Eurnekian . Anche in questo caso toccherà al gruppo argentino indicare i quattro consiglieri. Una volta raggiunta la maggioranza delle quote sia a Firenze che a Pisa, la Corporacion America potrà procedere a integrare i due aeroporti in un'unica società. A quel punto ci sarà da decidere a chi assegnare le due poltrone più ambite: per quella di ad c'è al momento un solo nome in pista, quello della stessa Giani perla quale Eurnekian e Naldi hanno sempre avuto parole di elogio. Salvo sorprese potrebbe essere lei la guida della nuova società unica, una scelta all'insegna della continuità. La presidenza potrebbe andare invece a un personaggio di nomina politica, espressione di garanzia dei soci pubblici.
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