controesame procura

SENTOSCRIVO Società Cooperativa
P.M. DOTT.SSA PRADELLA – Senta, nell’elettrocardiogramma che è
stato
esaminato
non
solo
dalla
qui
presente
collega
Marenghi, ma da tutti i nostri Consulenti, si parla in
data
17
di
presenza
fibrillazione
atriale,
frequenza
media di 90 BPM e segni di una lesione anterosettale con
ischemia
anterolaterale
(QT
0,36
normale,
complessi
periferici a basso voltaggio e blocco di branca destra
incompleto), secondo lei è normale?
C.T. DIF. ORSETTI – Allora, si parlava di ischemia, non si
parlava...
sono
due
cose
diverse,
la
fibrillazione
atriale è una cosa cronica che questo ha da una vita...
P.M. DOTT.SSA PRADELLA – No no, ma un’ischemia non è una cosa
normale...
AVV. FORNARI – Ma lo lasci rispondere.
P.M. DOTT.SSA PRADELLA – La contestazione era...
C.T. DIF. ORSETTI – Scusi un attimo, qui si parlava...
PRESIDENTE – No no no, chiedo scusa. La prima domanda è...
alla luce di questo tracciato la domanda è: è normale
questo? Facciamolo parlare...
C.T. DIF. ORSETTI – No, ma ho mai detto che è normale.
P.M. DOTT.SSA PRADELLA – Okay, basta così.
C.T.
DIF.
ORSETTI
–
Io
dico
che
questo
tracciato
è
un
tracciato, e lo sappiamo tutti perché questo entra con
una fibrillazione atriale, che è una patologia cronica
perché
non
è
stato
cardiovertito
nel
punto
di
vista
farmacologico né del punto di vista elettrico, quindi gli
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resta e dà una turba della conduzione intraventricolare
destra che è un blocco di branca destro di tipo lieve.
Qui non ci sono o segni, poi ci segni di spostamento
dell’ST.
P.M. DOTT.SSA PRADELLA – No no, guardi la domanda era molto
semplice: è normale o non è normale? Mi ha detto adesso
che non è normale.
C.T. DIF. ORSETTI – Sì, ma la domanda, lei può dire...
PRESIDENTE – Chiedo scusa, la risposta rimane verbalizzata, ha
precisato il suo pensiero. Se ha qualcosa da aggiungere,
aggiunga.
C.T. DIF. ORSETTI – Io parlavo, quando abbiamo discusso, le
cose me le ricordo, quando abbiamo discusso di questo
tracciato
si
parlava
d’infarto
e
ho
detto
che
nei
confronti della patologia ischemica questo tracciato non
evidenzia patologia ischemica, mentre la evidenzia quello
del
19,
mentre
quello
del
2
marzo
evidenzia
un
miglioramento, io solo a questo mi riferivo. Ma che il
paziente
abbia
una
fibrillazione
atriale
che
è
una
patologia cronica non l’ho mai messo in dubbio, né metto
in dubbio il ritardo della conduzione intraventricolare
destra espressione di un blocco di branca lieve.
P.M.
DOTT.SSA
PRADELLA
–
Scusi,
a
quale
patologia
le
fa
pensare l’aggettivo a bassa voltaggio e blocco di branca
destro incompleto?
C.T. DIF. ORSETTI – Scusi?
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P.M.
DOTT.SSA
SICILIANO
–
Ecco,
siccome
mi
sembrava
un’affermazione molto...
C.T.
DIF.
ORSETTI
precisato
che
–
Ho
detto
intanto
che
Brega
il
paziente
Massone
e
il
fa...
cuore
ho
e
i
cardiologi sono due cosa separate. Qui la troponina, il
paziente presenta un elettrocardiogramma che può essere
definito patologico per quanto riguarda l’ischemia il 19,
fa la troponina il 21, quindi dopo due giorni. No fa più
un controllo, cioè non fa più il monitoraggio di questo
enzima di miocardionecrosi, controllano appena il CPK MB
quindi
fanno
tutte
cose
che
a
mio
modo
di
vedere
potrebbero presentare elementi di censura, ma non c’entro
niente nessuno qui, cioè elementi di censura nel senso se
pensiamo. Però dobbiamo anche dire che la troponina è in
grado
di
muscolari
aumentare
in
eccetera.
significativo,
io
molte
1,2
non
altre
non
ho
né
patologie,
è
un
escluso
lesioni
valore
né
molto
ammesso
la
presenza di un infarto perché ci potrebbe essere e ci
potrebbe non essere. Certo è che gli elementi che abbiamo
a disposizione ci dicono che lui dal 19 febbraio al 2
marzo,
quando
comunque
ho
viene
operato,
specificato
che
sicuramente
non
è
un
migliora
problema
e
che
riguarda la persona che io sto attualmente difendendo,
perché esula proprio dai suoi compiti quello di guardare
un elettrocardiogramma. E dico che nessuno, siccome ho
letto
da
qualche
parte
che
Brega
Massone
sapeva
che
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questo c’aveva un infarto, ma qui non lo dice nessuno che
ha un infarto, non lo dice nessuno. Nessun cardiologo,
nessun
medico
internista,
nessun
anestesista
parla
d’infarto.
P.M.
DOTT.SSA
SICILIANO
–
C’è
scritto
che
vuol
sulla
cartella
anestesiologica IM.
C.T.
DIF.
ORSETTI
–
Brava,
dire
insufficienza
mitralica, purtroppo.
P.M. DOTT.SSA SICILIANO – Solo insufficienza mitralica?
C.T. DIF. ORSETTI – Purtroppo non vuol dire infarto, l’infarto
si
chiama
sindrome
IMA,
infarto
coronarica
miocardico
acuta
che
acuto;
poi
oppure
presenta
SCA,
diversi
aspetti. Ha fatto bene a farmi questa domanda, perché
probabilmente
chi
non
addentro
alla
materia
potrebbe
interpretare quel IM come infarto miocardico.
C.T. DIF. AVATO – Posso signor Pubblico Ministero?
P.M. DOTT.SSA SICILIANO – Sì.
C.T. DIF. AVATO – Sempre a proposito degli acronimi, questa
usanza
veramente
deleteria,
faccio
un
esempio
di
vita
vissuta. Io parto come laboratorista, come tossicologo,
mi
sono
occupato
per
tanto
tempo
delle
intossicazioni
acute da ossido di carbonio, CO. Sa cosa significa per il
cardiologo CO? Cardiac output, quindi quando io vedo CO
penso all’ossido di carbonio, un altro pensa a qualche
altra cosa. Gli acronimi sono deleteri.
P.M. DOTT.SSA SICILIANO – Certo, allora mi scusi, mi rivolgo
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al medico legale, perché è un dubbio che mi sono posta,
proprio con questo rischio di confusione degli acronimi,
che possono ingenerare gli acronimi, non varrebbe la pena
che ci fosse un ricontrollo anche da parte di tutti i
medici che hanno in cura un paziente di singoli dati, del
valore degli esami eccetera?
C.T. DIF. AVATO – Sa quante volte boccio e continuo a bocciare
e non cambia mai nulla?
PRESIDENTE – Bene, andiamo avanti... è sempre un problema di
linguaggio, le sigle hanno...
P.M. DOTT.SSA SICILIANO – Poi da un punto di vista invece
proprio medico legale, ma in campo al chirurgo non si
riconosce una funzione di capo dell’equipe, equipe che
comprende tutto i soggetti che concorrono all’intervento
chirurgico?
C.T. DIF. AVATO – Questo una volta, quando...
P.M. DOTT.SSA SICILIANO – Adesso?
C.T. DIF. AVATO – Adesso la responsabilità è collegiale, è
molto più su un piano paritario di condivisione delle
interpretazioni, delle prospettazioni, delle osservazioni
fatte...
P.M. DOTT.SSA SICILIANO – Beh, condivisione significa anche
comunicazione però.
C.T. DIF. AVATO – Certamente, certamente.
P.M. DOTT.SSA SICILIANO – Perché vanno comunicate per poterle
condividere.
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