territorio doganale UE - Dipartimento di Scienze politiche e

Alessandro Torello
“Territorio doganale e fiscale dell’Unione Europea”
Diritto dell’Unione Europea
(Prof. Pietro Pustorino) - a.a. 2013/2014
Territorio doganale (Dazi)
• 1 Luglio 1968: applicazione di una tariffa doganale comune sostituisce
i dazi doganali nazionali.
• 1993 - Trattato sull’Unione Europea (Maastricht): Mercato Unico e 4
libertà fondamentali: libera circolazione di beni, servizi, persone e
capitali.
• Il territorio doganale UE (“Cintura doganale”) è composto dai 28 Paesi
UE incluse: acque territoriali/marittime interne + spazio aereo.
• Dazi doganali = una delle risorse proprie dell’UE (voce bilancio UE).
• Tuttavia il territorio doganale UE:
NON coincide con la somma dei territori che compongono il
territorio geofisico e politico dell’Unione Europea.
NON coincide con il territorio fiscale della Comunità (esempio:
Isole Canarie sono parte del territorio doganale UE, ma hanno
un regime fiscale diverso da quello della Spagna continentale).
Alcune eccezioni:
• Principato di Monaco, Andorra e San Marino NON sono Paesi Membri UE, ma fanno parte del
territorio doganale UE.
• Territori parte di Paesi Membri UE, ma NON appartenenti al territorio doganale UE, quindi
considerati come territori di “Paesi Terzi” (territori extra-UE, ma SOLO dal lato doganale) →
a) Italia: Campione d’Italia (enclave italiana in territorio svizzero), Livigno, territori lacustri
tra Ponte Tresa e Porto Ceresio (aree in territorio italiano lungo il Lago di Lugano).
b) Spagna: Ceuta e Melilla (territori spagnoli sulla costa del Marocco).
c) Regno Unito: Gibilterra.
d) Francia: TOM - Polinesia francese, Wallis e Futuna, Mayotte ...
Paesi Membri UE
Fonte: Enciclopedia Treccani - http://images.treccani.it
Volume delle merci in entrata nell’UE
• Importazioni UE = 20% del totale delle importazioni mondiali.
• Importazioni UE = Oltre 2 miliardi di tonnellate di merci.
• Media di circa 200 milioni di dichiarazioni doganali annue negli ultimi
10 anni.
Fonte: Commissione Europea.
Funzioni e ruoli delle Dogane comunitarie
• Italia: fusione Agenzia delle Dogane e Monopoli di Stato
• Collaborazione tra dogane comunitarie: Convenzione Napoli II (1998)
• COM(2001) 51 e COM(2008) 169 sulle strategie per l’unione doganale
Funzioni principali Dogane UE:
I. Controlli su documenti e merci.
II. Controlli antifrode, contro il contrabbando, la falsificazione, traffici
illegali.
III. Controlli su norme sanitarie, fito-sanitarie, fito-patologiche …
• Convenzione di Washington - CITES (Convention on International
Trade of Endangered Species): controlli su animali e piante minacciate
da estinzione – recepito con Regolamento 338/1997.
• Dual Use (dichiarazioni di libera esportazione): utilizzo non militare e
quindi materiale per un uso ESCLUSIVAMENTE civile.
• Verifiche sulle “Norme CE” (macchinari, giocattoli, forniture elettriche
e materiali pericolosi per la salute) – caso CE: China Export
(falsificazioni dei marchi).
↓
Controlli sull’origine della merce e repressione sulle false indicazioni
dell’origine.
↓
Rif. Accordi di Madrid del 1891 sulle fallaci indicazioni relative alla provenienza (successive
modifiche: Londra 1934 e Nizza 1957). Accordi recepiti in Italia con L. 1178 del 1959.
Aspetti essenziali delle merci considerati in Dogana:
1. “Origine geografica” della merce – luogo geografico in cui sono
state prodotte le merci (l’origine geografica della merce è da
distinguere dall’”origine commerciale”, cioè il luogo da cui
provengono le merci).
2. Qualità.
3. Quantità.
4. Valore - altro aspetto delicato: calcolo del valore in dogana.
Lotta alle frodi
•
•
•
Certificati di origine falsificati per beneficiare dell’annullamento dei
dazi o dei dazi ridotti.
Dichiarazioni e pagamenti IVA fraudolenti (e.g. operazioni
commerciali fittizie).
Evasione delle accise (e.g. sigarette e tabacchi in generale).
Fonte: Commissione Europea ed Eurostat (2012) - http://europa.eu/pol/cust/index_it.htm
Infrazioni nel 2012 - contro i Diritti di proprietà intellettuale (IPR)*:
• Provenienza delle merci.
• Per articoli: Cina e Hong Kong (64% + 8%), in prevalenza materiale elettronico
• Per valore: Cina e Hong Kong (77% + 10%)
• Numero di casi di infrazione: 90.473 (circa il 95% contro trademark)
• Valore stimato: circa 900 milioni Euro (nel 2011: valore 1,27 miliardi)
Fonte: Commissione Europea, “Report on EU customs enforcement of intellectual property rights: Results at
the EU border 2012”, 2013, pp. 7–8 e p. 18. *IPR: Intellectual Property Rights (infringement).
Fluttuazione nel numero di articoli sequestrati (IPR) tra 2002 e 2012
Fonte: Commissione Europea, “Report on EU customs enforcement of intellectual property rights: Results
at the EU border 2012”, 2013, p. 12.
Articoli sequestrati (IPR) per Stato Membro (confronto 2011 – 2012)
Fonte: Commissione Europea, “Report on EU customs enforcement of intellectual property rights: Results
at the EU border 2012”, 2013, p. 24.
Territorio fiscale (IVA e Accise)
• Livelli IVA variano da un Paese Membro all’altro → frammentazione
fiscale tra Paesi UE e disomogeneità nelle politiche fiscali comunitarie.
• Riferimento normativo comunitario: Direttiva 2006/112/CE sul
sistema di imposta comune sul valore aggiunto, poi modificata dalla
Direttiva 2010/45/UE (si parla anche di fatturazione elettronica).
• Riferimento normativo in Italia: Decreto Legge 331/1993, convertito
in legge → Legge 427/1993.
• Riferimento normativo in Spagna: Ley 37/1992 sobre el Valor
Añadido; Real Decreto 1624/1992 e Real Decreto 1619/2012.
• Dichiarazione INTRASTAT: “cessioni/acquisto intracomunitarie”
(operazioni vendita/acquisto dentro l’UE).
↓
INTRASTAT: in base al volume di affari possono essere presentate
dalle imprese dichiarazioni su base mensile o annuale. Sono gli effetti
del mercato unico (Trattato di Maastricht del 1992 – effetti dal 1°
Gennaio 1993).
• Contesti particolari, alcuni esempi:
Isole Canarie, regime fiscale speciale: Spagna IVA al 21% Canarie IGIC (Impuesto General Indirecto Canario) al 7% su molti
beni (fino al 2012: 5%).
San Marino ha stretto accordi con l’Italia e l’UE per essere
incluso nel territorio doganale UE (e nel sistema monetario UE e
legarsi quindi alla BCE), tuttavia NON appartiene al territorio
fiscale italiano → Imposta Monofase: 17% sulla maggior parte
dei beni.
Aliquote IVA nell’UE
Stato
membro
Belgio
Bulgaria
Rep. Ceca
Croazia
Danimarca
Germania
Estonia
Grecia
Spagna
Francia
Irlanda
Italia
Cipro
Lettonia
Lituania
Lussemburgo
Ungheria
Malta
Paesi Bassi
Austria
Polonia
Portogallo
Romania
Slovenia
Slovacchia
Finlandia
Svezia
Regno Unito
Codice ISO
BE
BG
CZ
HR
DK
DE
EE
EL
ES
FR
IE
IT
CY
LV
LT
LU
HU
MT
NL
AT
PL
PT
RO
SI
SK
FI
SE
UK
Aliquota
Aliquota
super ridotta ridotta
4
2.1
4.8
4
3
-
Fonte: Commissione Europea – Gennaio 2014.
6/12
9
15
7
9
6.5/13
10
5.5/7
9/13.5
10
5/8
12
5/9
6/12
5/18
5/7
6
10
5/8
6/13
5/9
8.5
10
10/14
6/12
5
Aliquota
standard
21
20
21
25
25
19
20
23
21
19.6
23
22
19
21
21
15
27
18
21
20
23
23
24
20
20
24
25
20
Aliquota
parcheggi
12
13.5
12
12
13
-
Accise
Come l’IVA hanno carattere nazionale.
Gravano sui beni di “largo consumo”.
Possono essere distinte in:
• Armonizzate: su tabacchi, oli minerali (combustibili e benzine) e
alcolici.
• Non armonizzate: su energia (principalmente elettrica).
Definizione (Decreto Legislativo 504/1995): “imposizione indiretta sui
consumi prevista con la denominazione di imposta di fabbricazione o di
consumo e corrispondente sovrimposta di confine o di consumo”.
Riferimenti normativi: Direttiva 2003/96/CE e Direttiva 2008/118/CE
(recepita in Italia nel 2010 con Decreto Legislativo 48/2010).
Accise sono un punto chiave della fiscalità nazionale e una fonte
fondamentale per le entrate dello Stato.
Gettito erariale - principali fonti:
1) Imposte sui redditi
2) IVA
3) Accise
IVA e Accise a confronto nell’UE:
• Accise gravano come aliquote sull’unità di prodotto (e.g. sul litro di
benzina)
• IVA invece grava come aliquota generica (e.g. 22%).
• Come per l’IVA, anche le accise vengono definite dai singoli Stati
dell’UE.
• Assenza di un processo di armonizzazione e integrazione
fiscale/tributario dentro l’UE.
• Dentro l’UE, ciascun Paese è libero di applicare accise su prodotti
diversi e aliquote variabili (costo della benzina varia molto da Paese a
Paese nell’UE).
Normativa doganale comunitaria
Riferimenti normativi fondamentali in tema di codice doganale:
• Regolamento 2913/1992 (CDC: Codice Doganale Comunitario)
• Regolamento 2454/1993 (DAC: Disposizioni di applicazione del CDC)
• Regolamento 450/2008
• Regolamento 952/2013 (CDU: Codice Doganale dell’Unione)
• Giugno 2016: Regolamento 952/2013 sostituirà Regolamento 2913/1992 (?).
• In Italia riferimento normativo è il TULD (Testo Unico Leggi Doganali del 1973).
Beni comunitari - col nuovo codice doganale si potrebbe parlare di “Beni unionali”:
1) Beni interamente prodotti e ottenuti dentro l’UE.
2) Beni importati da Paesi Terzi (Paesi extra-UE) e “immessi in libera pratica”, cioè
beni resi comunitari.
Certificato di Origine della merce (Certificate of Origin)
a) Non Preferenziale:
• Origine della merce intesa come “made in”.
• Articolo 24 Regolamento 2913/92: “luogo di produzione del bene o luogo
dove il bene ha subito l’ultima sostanziale trasformazione”.
• Rilasciato dalle Camere di Commercio (CCIAA in Italia).
• Finalità: Applicazione di misure di salvaguardia non tariffaria all’import
(contingentamenti, embarghi commerciali, dazi antidumping);
certificazione e garanzia dell’origine (etichettatura come “made in”).
b) Preferenziale:
• Emesso dalla Dogana e prevede l’esenzione di dazi o trattamenti daziari
agevolati in seguito ad accordi di commercio internazionale stretti tra l’UE
e il Paese Terzo di destinazione della merce (o da cui si importa).
• Esempi di certificati sono: l’EUR1, l’EUR-MED, FORM A, o l’ATR (per la
Turchia).
• Attualmente vigono accordi tra UE e:
EFTA (Svizzera, Liechtenstein, Islanda e Norvegia).
Pan Euro-Med (Algeria, Tunisia, Marocco, Israele, Egitto, Giordania,
Autorità Palestinese, Siria, Libano).
Western Balkans (FYROM, Albania, Montenegro, Bosnia H., Serbia,
Moldavia).
Messico, Cile e Sud Africa.
Nomenclatura merci e TARIC
Codificazione delle merci negli scambi internazionali:
• Sistema armonizzato (6 cifre – HS: Harmonised System):
Valido e utilizzato in almeno 160 Paesi nel mondo
definito all’interno della World Customs Organization (WCO –
sede Bruxelles)
struttura: 21 Sezioni e 97 Capitoli (Edizione 2012)
si stima che il sistema armonizzato sia in grado di classificare e
codificare almeno il 98% delle merci scambiate a livello di
commercio internazionale (fonte: WCO)
• Nomenclatura combinata (8 cifre) = Sistema armonizzato + 2 cifre
• TARIC (10 cifre): nomenclatura usata nell’UE per definire la tariffa
doganale/dazi per le importazioni nell’UE. Le prime 6 cifre
corrispondono al Sistema armonizzato + 4 cifre
Confronto tra livelli di dazi nel caso di importazioni (Canada, USA, UE):
• Misure anti-dumping
• Impatto sulle politiche commerciali di un Paese
Materiale
Sistema
armonizzato
Canada
USA
76 07 11 XX
0
5,8% (fino a
0.01 mm)
76 06 12 XX
0
3%
Erga omnes 7,5%
Pollame – gallus
domesticus
01 05 11 XX
238%
0,9 Cents/unità
5,2 Cents /unità
Vino fino a 13,7° - 14°
22 04 21 XX
18,7 Cents/litro
6,3 Cents/litro
32 Cents/litro
Ceramiche
69 11 10 XX
0
25%
Erga Omnes 12%
Cina 13,1 – 36,1%
Rotoli alluminio
0,008 – 0,018 mm.
0,007 – 0,021 mm. (UE)
Alluminio lamine
0.14 – 0.4 mm.
Unione Europea
Erga omnes 7,5%
Cina 14,6 – 35,6%
Base Imponibile per Dazi e IVA
Scomposizione del TRASPORTO:
I) Trasporto EXTRA-UE
II) Trasporto DENTRO UE
Riferimento per il calcolo dei Dazi → TRASPORTO “CIF FRONTIERA” UE:
• Dal punto di partenza della merce nel territorio extra-UE fino al primo
punto di entrata nel territorio UE. (Rif. Incoterm CIF: Cost, Insurance
and Freight).
• Ad esempio Hong Kong – Siena, scomposizione in due tratte:
1) Hong Kong – Rotterdam (via nave, extra-UE)
2) Rotterdam – Siena (via camion, tratta dentro UE)
Imponibile per calcolare i Dazi:
Fattura: Prezzo merce (franco fabbrica - EXW)
Trasporto CIF frontiera UE (solo EXTRA-UE)
Assicurazione CIF frontiera UE (solo EXTRA-UE)
Costi di manipolazione in fase di carico della merce (eventuali
stoccaggi) prima di entrare nell'UE.
Imponibile per calcolare l’IVA (riferimento normativo in Italia: Articolo 69
del DPR 633/1972)
Fattura: Prezzo merce (franco fabbrica - EXW)
Trasporto completo (EXTRA-UE + DENTRO UE)
Assicurazione per l'intero trasporto (fino alla destinazione finale
nell'UE)
Costi di manipolazione in fase di carico e in fase di scarico della merce
Tariffe e addizionali nel porto di destinazione finale
Dazi (calcolati sulla base imponibile – vedi sopra)
Eventuali Accise e Royalties (su know-how, brevetti … )
ERRORI nel calcolo delle IMPONIBILI DAZI e IVA - sanzioni:
accusa di evasione dazi e Iva, e rischio di accusa di contrabbando, fino
al procedimento penale per falso ideologico
Valore della merce in dogana
Molte difficoltà interpretative:
Commissione UE e normativa UE: valore di transazione, cioè il prezzo
effettivamente pagato o da pagare per merci vendute per
l’esportazione verso l'UE (quindi destinazione finale: il territorio
doganale UE).
Qualora mancasse il valore di transazione si usano i criteri alternativi:
a) valore di merci identiche oppure valori di merci similari;
b) somma dei valori dei materiali usati e delle lavorazioni;
c) valori arbitrari o fittizi (extrema ratio).
Fonte: Sintesi degli Articoli 29, 30 e 31 del Regolamento 2913/1992
Regimi doganali
⇒ VALIDI SOLO per operazioni tra UE e Paesi Terzi (Paesi extra-UE)
⇒ Regimi doganali:
I) definitivi.
II) sospensivi.
Regimi definitivi: si pagano: Dazi + IVA + eventuali Accise
a) Esportazione definitiva di beni fuori dall’UE:
• Emissione della fattura in regime di non imponibilità IVA (“senza”
IVA): Legge IVA italiana: DPR 633/1972 (Articoli 7, 8, 9).
• Packing list della merce.
• EX/A: Dichiarazione doganale di “esportazione definitiva” (DAU:
Documento amministrativo unico).
• Certificato di origine preferenziale per usufruire di
riduzioni/esenzione dazi nel momento in cui la merce entra nel
paese indicato come destinazione finale.
• Certificati fitosanitari, specifiche su royalties […].
b) Importazioni definitiva di beni nell’UE:
• Due momenti prima che la merce acquisisca lo status di merce
comunitaria:
1) Momento “doganale”: Immissione in libera pratica
(pagamento dei dazi doganali).
2) Momento “fiscale”: Immissione a consumo (dopo aver pagato
dazi, si paga l’IVA ed eventuali accise).
• IM: Dichiarazione doganale di “importazione definitiva” → modulo
di dichiarazione del valore in dogana DV1 – Allegato 28 del
Regolamento 2454/1993 (DAC).
• Certificato di origine preferenziale per usufruire di
riduzioni/esenzione dazi in fase di importazione.
• Certificati fitosanitari, specifiche su royalties […]
Regimi temporanei (sospensivi): prevista la sospensione temporanea (o
parziale) dei dazi doganali
Export:
1) Esportazioni temporanee (temporary export)
• Carnet ATA (Convenzione di Bruxelles del 1961): durata 6-12 mesi
con eventuali estensioni per fiere o manifestazioni, o materiali
come campioni – merce transita in regime di esenzione dei dazi .
Hanno aderito oltre 40 Paesi extra UE, incluse potenze economiche
come USA, Cina, Canada e Giappone.
• Carnet CDP (e.g. tra UE e Taiwan): simile al Carnet ATA, ma con
costi diversi.
2) Perfezionamento passivo (outward processing)
• Merce esce dall’UE e subisce un processo di trasformazione in
territorio extra-UE e poi rientra nel territorio comunitario.
• Si pagano dazi, IVA e accise SOLO sulle lavorazioni/ trasformazioni
effettuate fuori dall’UE, non sull’intero valore della merce.
• Esempio: merce italiana viene esportata temporaneamente in
Ucraina per subire un processo di lavorazione e poi riportata in
Italia dopo la lavorazione.
Import:
3) Perfezionamento attivo (inward processing)
• Merce proveniente da un Paese extra-UE entra nel territorio UE per
subire un processo lavorativo all’interno dell’UE e successivamente
viene riesportata nel Paese extra-UE di provenienza.
4) Ammissione temporanea (temporary admission)
• Importazione temporanea di merci extracomunitarie, per utilizzi
vari, in esonero totale o parziale dai diritti doganali (dazi e IVA). La
merce in ammissione temporanea deve essere riesportata senza
aver subito modifiche a parte il normale deprezzamento dovuto
all’utilizzo.
5) Deposito doganale (customs warehouse)
• Stoccaggio della merce in un magazzino doganale (un luogo
autorizzato dall’Autorità doganale e sottoposto al controllo delle
Autorità doganali – il magazzino doganale può essere sia pubblico
che privato).
• Merce che rimarrà in esenzione dazi, IVA e accise in attesa della
destinazione finale
6) Trasformazione
sotto
controllo
doganale
(goods
transformation/processing under customs authority inspection)
• Importazione
di
merci
extra-UE
da
sottoporre
a
lavorazioni/trasformazioni nella Comunità senza pagamento dei
dazi all’entrata della merce nel territorio UE. I dazi verranno pagati
successivamente e SOLO sul prodotto finito derivante dalla
lavorazione dentro il territorio UE.
• Obiettivo: evitare il pagamento di dazi antidumping o dazi e accise
elevati su materie pirme provenienti da Paesi extra-Ue e quindi
poter incentivare la trasformazione dentro il territorio UE,
avvantaggiando le aziende comunitarie.
• Ad esempio: Fogli di alluminio (Nomenclatura combinata 7607
1119) provenienti dalla Cina (sottoposti a dazio antidumping: dazio
molto elevato che viene sospeso con questo regime). I fogli
verranno trasformati in rotoli di alluminio per uso domestico
(Nomenclatura combinata 7607 1111) e si pagherà un dazio finale
molto più basso. Discorso analogo con l’importazione dell’alcol
(dazi e accise sospesi) e poi trasformato in profumo (si pagano i
dazi comunitari e le accise eventuali solo sul prodotto finito).
• Casi: settore auto (Honda - Paesi Nafta); settori cosmetica/profumi
(alcol).
Regime dei “Transiti”
T1: transito di merce NON-comunitaria che transita dentro l’UE per
raggiungere poi una destinazione extra-UE, senza pagamento dei diritti
doganali.
• Esempio: merce proveniente dal Cile che viene scaricata al porto di
Rotterdam in Olanda (territorio UE) e poi però deve proseguire per
una destinazione extra-UE (Ucraina o Russia). Con il T1 la merce non
paga dazi per attraversare il territorio doganale UE.
T2: transito di merce comunitaria all’interno di un territorio extra-UE senza
pagamento di dazi.
• Esempio merce che dall’Italia deve arrivare in Belgio, attraversando la
Svizzera (Paese non-UE).
Carnet TIR : Convenzione del 1975 - Ginevra (Transports Internationaux
Routiers).
• Merce transita su camion e non viene sottoposta al pagamento di dazi
durante il transito dal punto di partenza fino alla destinazione finale.
• I dazi all’importazione vengono pagati solo nel Paese di destinazione
finale.
• Merce transita senza controlli intermedi e senza “rottura di carico”.
• Dal 2009 nella UE il regime TIR viene appurato per via telematica.
Modulistica: alcuni esempi (DAU, EUR 1)