SENTENCE, Beethoven, op 2, nr 1, primo movimento PERIOD, Beethoven, op. 2 nr 1, secondo movimento PERIOD, Beethoven, op 2 nr , quarto movimento SENTENCE, Beethoven, op 2 nr 3, primo movimento PERIOD, Beethoven, op 7 quarto movimento SENTENCE, Beethoven, op 7 secondo tempo Estratto da “Teoria e Analisi della Forma Sonata”, Antonio Grande Nella storia della teoria musicale un posto particolare è occupato dallo studio di quelle piccole unità strutturali compiute che, nella didattica italiana, sono la frase o il periodo. Si tratta di figure che hanno assunto un ruolo significativo soprattutto a partire dall’età galante e classica, ossia dalla seconda metà del XVIII secolo. E’ questo un periodo in cui più che mai la musica si avvicinò alle strutture dei linguaggi parlati. Una lunga tradizione teorica ha inizio con uno dei maggiori trattatisti tedeschi del Settecento, Heinrich Christoph Koch (1749 - 1816), che per primo studiò in forma dettagliata, e sicuramente moderna, i dispositivi fraseologici. Tale tradizione attraversa tutto l’800 e si congiunge con le grandi voci della teoria novecentesca, tra queste quella di Arnold Schoenberg che scrisse un famoso trattato per lo studio della composizione, conosciuto anche in Italia. Schoenberg tratta la materia partendo dalle unità più piccole, i motivi, per poi raggiungere attraverso vari processi di aggregazione - a quelle unità musicali di senso compiuto che egli chiama Sentence e Period [Note: Lasciamo in questa sede il nome inglese per non fare confusione con la terminologia italiana che parla, riferendosi però ad altre costruzioni fraseologiche, di Frase e Periodo. Mentre nella tradizione italiana si fa una differenza di tipo quantitativo - nel senso che un periodo è mediamente l’unione di due o tre sottounità chiamate frasi - in quella austro-tedesca (cui Schoenberg fa parte) la differenza è qualitativa, ossia si fa riferimento a due differenti modi di costruire la struttura]. Esse rappresentano due modi differenti di cogliere l’unità e la chiusura. La lettura che segue descrive la visione che Schoenberg aveva di tali strutture. Alla base della sua impostazione vi sono due strutture fondamentali con le quali si articola un’idea musicale completa (detta anche Tema): lasciate nella loro formulazione originale sono il Period e la Sentence. La loro differenza — che non è di ordine quantitativo, dal momento che possono essere costituite da un medesimo numero di battute, ma essenzialmente qualitativo — si basa sul loro specifico equilibrio interno. Un’importante differenza risiede nel modo con cui avviene la risposta alle prime due battute (proposizione) e ciò ha delle ripercussioni anche sulla seconda metà del costrutto. Nel Period la prima proposizione introduce il motivo di base e prosegue poi con forme–motivo più lontane e contrastanti producendo un gruppo unitario, l’Antecedente. Dopo questo contrasto la ripetizione non può essere rimandata ulteriormente; si ha dunque una sorta di ripetizione della prima parte, il Conseguente. La struttura nel suo insieme è dunque bipartita e bilanciata: schematicamente, nella sua forma primitiva, si hanno 4 + 4 battute. Nella Sentence, invece, alla proposizione iniziale (sempre con il motivo di base) segue una continuazione che è una ripetizione immediata della prima (batt. 3 e 4), identica oppure trasportata su altri gradi. In essa “si possono introdurre lievi mutamenti di melodia o di armonia senza che la ripetizione ne ricavi danno” [11]. In sostanza la struttura, nella sua forma primitiva, è: 2+2+4, dove però le 4 battute della seconda parte sono da considerare con attenzione. Essendovi già stata una ripetizione, la seconda metà dà luogo ad una sorta di elaborazione dei contenuti motivici presenti nella prima. Ciò avviene secondo due tendenze: da un lato (nella prima parte della Risposta) verso la crescita, l’ampliamento e l’espansione; dall’altro (nella parte finale della Risposta) verso la contrazione, la condensazione e l’intensificazione. In questo secondo caso si attua la cosiddetta liquidazione che ha il compito “di contrastare la tendenza verso un ampliamento illimitato” del materiale tematico, tramite l’eliminazione graduale degli elementi caratteristici. Fra le due strutture Schoenberg non ha dubbi sulla superiorità della seconda. “La Sentence — scrive — è una forma di costruzione più alta del Period, in quanto non solo afferma un’idea, ma dà subito inizio a una specie di sviluppo. Dato che lo sviluppo è la forza motrice della costruzione musicale, incominciarlo subito indica un’intenzione deliberata” .
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