LA CORTE UE APRE ALLA BREVETTABILITÀ DEGLI OVULI Una sentenza storica cherimediaa un danno di Gilberto Corbellini quindi di ciò che può essere derivato daesse.harimediato a decisione della Corte di al danno che rischiava di creagiustizia Uè, che autoriz- re all'Europa una precedente za la brevettabilità di cellule sentenza della stessa Corte. uovo umane non fecondate e Contìnua • pagina 29 L PRO. Le vie della ricerca Sentenza storica che rimedia a un danno di Gilberto Corbellini • Continua da pagina 1 N el mese di o t t o b r e del 2011, infatti, fu negata la possibilità di brevettare embrioni umani, quindi anche l'uso commerciale dei prodotti derivati da ricerche su embrioni umani, includendo però nella definizione di «embrione umano» anche le cellule uovo stimolate a svilupparsi senza fecondazione (cioè partenogeneticamente). Va r i c o r d a t o che in biologia, quindi da un punto di vista scientifico, per embrione umano s'intende il p r o d o t t o della fecondazione della cellula uovo con lo spermatozoo. O v v e r o , un e m b r i o n e u m a n o per essere tale deve essere in grado di formare un organismo completo, che nasce e diventa una persona autonoma: in teoria, dopo la n a s c i t a di Dolly, un e m b r i o n e umano con queste caratteristiche si p o t r e b b e ottenere anche senza fecondazione, come avviene quando appunto si fa un trasferimento nucleare o clonazione. Ma una cellula uovo indotta a dividersi con stimoli artificiali non è in grado di produrre un organismo umano completo e vitale. Per cui nella sentenza del 2011 vi erano evidenti difetti nel riferimento al quadro di processi biologici che si andava a normare. Con la conseguenza di penalizzare le ricerche innovative e di potenziale valore commerciale in Europa, rispetto al resto del mondo, nella misura in cui queste ricerche avessero come è prevedibile prodotto ricadute in chiave di strumenti di interesse terapeutico, o più in generale economicamente sfruttabili. La sentenza della Corte è stata costruita a partire da un rinvio dell'Alta Corte di Giustizia di Inghilterra e Galles, a fronte di un contenzioso tra l'International Stem Celi Corporation (ISCO) e l'Ufficio Brevetti del Regno Unito suitema della brevettabilità di processi relativi all'uso di cellule uovo umane attivate partenogeneticamente. Da queste cellule uovo si possono ottenere cellule staminali embrionali umane, che p o t r e b b e r o presto o tardi avere un formidabile potenziale terapeutico. La corte anglosassone chiedeva in pratica se i derivati embrionali umani ottenuti senza fecondazione dalle cellule uovo, che non pos- sono diventare individui umani completi, andassero trattati come gli embrioni umani ottenuti per fecondazione, che si sviluppano come individui completi. La decisione è inequivocabile Soltanto un embrione umano che ha u n ' i n t r i n s e c a capacità di svilupparsi in un essere umano, ricade sotto i divieti della sentenza del 2011. E il mero fatto che una cellula uovo umana sia stata attivata p a r t e n o g e n e t i c a m e n t e (senza fertilizzazione) a svilupparsi ovvero a dividersi dando luogo a staminali embrionali, non ne faun embrione u m a n o . Perché non può svilupparsi in un embrione umano. In pratica, la corte anglosassone deve a questo punto soltanto stabilire che l'oggetto per il quale l'International Stem Celi Corporation chiede la protezione brevettuale all'ufficio brevetti britannico, non possa svilupparsi in un organismo umano. Si t r a t t a di una sentenza storica, che avvicina la legislazione e u r o p e a a quella dei paesi scient i f i c a m e n t e più a v a n z a t i e che c o n s e n t i r à alla r i c e r c a scientifica nel vecchio c o n t i n e n t e di tornare c o m p e t i t i v a e di i n t e r e s s e anche in t e r m i n i di i n v e s t i m e n t i industriali. Senza dimenticare che consentirà agli enti regolatori europei, come TEMA (European Medicines Agency, ndr) e per l'Italia l'AIFA (Angenzia italiana del farmaco, ndr), di sedere ai tavoli internazionali che stanno m e t t e n d o a punto i criteri migliori per valutare la sicurezza e l'efficace delle terapie rigenerative, per malattie gravi come Parkinson o diabete, che presto o tardi arriveranno ai letti dei malati. •e. FMF-RinliiJZiiINE R L E R v A U
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