GOVERNO Zanzibar fa parte della Repubblica Unita della Tanzania, geograficamente corrispondente all'arcipelago omonimo, composto da due isole principali, Unguja (chiamata comunemente Zanzibar) e Pemba, e numerose isole minori. POPOLAZIONE 984.625 abitanti CAPITALE Il più grande insediamento è la città di Zanzibar, che comprende la città storica di Stone Town e il territorio urbano circostante. LINGUA La lingua ufficiale è lo swahili, la più parlata in Africa. L’inglese è molto diffuso, tutte le persone a contatto con i turisti lo conoscono. Data la massiccia presenza del nostro turismo, in quasi tutte le strutture si parla l’italiano. RELIGIONI Circa il 97% della popolazione da Zanzibar è di fede islam; il restante 3% comprende soprattutto cristiani e induisti. GRUPPI ETNICI A Zanzibar c’è una fortissima commistione genetica tra popolazioni africane autoctone e quelle alloctone che ha dato origine alla civiltà swahili composta da diverse etnie africane, arabe, persiane e indiane, e da individui meticci. I residenti non africani della terraferma e di Zanzibar costituiscono l'1% della popolazione e sono costituiti soprattutto da indo-pakistani, arabi ed europei. FUSO ORARIO +2 ore rispetto all’Italia, +1 ora quando in Italia vige l’ora legale. VALUTA L’unità monetaria è lo scellino tanzaniano (Tsh). La valuta straniera più diffusa è il dollaro americano, anche l’Euro è accettato ma, fuori delle banche 1 euro vale generalmente come 1 dollaro e quindi conviene pagare con quest’ultimo. Se si intende utilizzare dollari è bene che le banconote siano datate 2003 o che siano più recenti. Non vi sono particolari restrizioni per l’importazione di valuta. Il cambio in valuta locale può essere facilmente effettuato presso gli uffici di cambio a Stone Town. La carta di credito (soprattutto Visa e Master Card) è utilizzabile nei grandi alberghi e nei negozi di Stone Town, ma deve essere del tipo tradizionale (con i numeri in rilievo). Spesso vengono applicate delle commissioni variabili tra il 5 e il 10%. 1000 TZS corrispondono circa a 0,50 euro DOCUMENTI È necessario il passaporto con validità residua di almeno sei mesi. È indispensabile inoltre che abbia almeno una pagina in bianco. VISTO E TASSE Il visto d’ingresso si può ottenere presso l’Ambasciata della Tanzania a Roma, oppure direttamente durante il viaggio di andata, sull'aereo viene distribuita la carta turistica, ossia un tagliandino di carta che va compilato con i propri dati anagrafici prima di entrare in Zanzibar o nel resto della Tanzania, va consegnato alla dogana dell'aeroporto e costa 50 dollari. All'uscita dal paese bisogna compilare e consegnare un altro tagliandino di carta (sul quale si annotano sempre i dati personali e che viene dato dall'albergo di permanenza o all'aeroporto) insieme a 38 dollari che servono come tassa d'imbarco e di uscita dal paese. Non sono richieste fotografie. AMBASCIATE E CONSOLATI Ambasciata Tanzania Roma, via Cortina d'Ampezzo 185 Tel. 06/3216611 - 06/33485801 - 06/32651471 Fax. 06/3216611 Sito: www.tanzania-gov.it Email: [email protected] Consolato Milano - Via Santa Sofia 12 Tel. 02/58307126 - 58307534 – 58307126 Fax. 02/58307499 Ambasciata d’Italia a Dar es Salaam Upanga - 316, Lugalo Road - P.O.Box 2106 Tel. 00255/22 - 2115935/6 - 2123010/1 Tel. 002555/115935/6 Fax. 00255/222115938 -115938 COMUNICAZIONI TELEFONICHE Per telefonare in Tanzania dall’Italia bisogna comporre lo 00255 seguito dal prefisso del distretto senza lo zero. Per telefonare in Italia si compone lo 0039 seguito dal prefisso e dal numero. La rete telefonica GSM, pur offrendo copertura in quasi tutte le zone proposte, ha talora problemi di ricezione, specialmente durante i safari. ELETTRICITÀ 230V, 50Hz AC PESI E MISURE Sistema metrico decimale CLIMA Il clima è influenzato dai monsoni, quello di sud-est, che soffia da aprile a novembre e quello di nord-ovest, che soffia da dicembre a marzo. Da marzo a maggio è il periodo delle grandi piogge, da ottobre a novembre quello delle piccole piogge. La stagione più adatta è da giugno ad ottobre, secca e meno calda rispetto ai mesi da novembre a marzo. Il tempo è comunque variabile e spesso si verificano acquazzoni. INFORMAZIONI SANITARIE Non sono obbligatorie vaccinazioni. La malaria è endemica e sono presenti tifo, paratifo, epatite A B e C, tetano. L’Aids è molto diffuso. Si consiglia la profilassi antimalarica e vaccinazioni antitifica, antitetanica, antiepatite. Si consiglia di non mangiare cibi crudi o poco cotti e bere solo acqua o bibite imbottigliate. Per ogni evenienza è bene stipulare un’assicurazione medica prima di partire. Se si proviene dal Kenya, è necessario esibire il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla. È consigliato munirsi dall’Italia di disinfettanti intestinali, antidiarroico, antipiretico, antistaminico, colliri e antiinfluenzali per gli sbalzi climatici dati dall’aria condizionata e una pomata per le punture d’insetti. IN VALIGIA Indumenti di cotone o lino comodi e leggeri, pantaloncini ma anche pantaloni lunghi per le escursioni nella natura dell’interno. Cappello con visiera o a tesa larga, camicie e abiti a maniche lunghe per la sera, per difendervi dalle zanzare. Un giacchino impermeabile da tenere a portata di mano. Utile un potente binocolo per fare osservazioni nella natura, per terra o per mare. Servono poi burro cacao e creme per il sole. Utile un capo più pesante per la sera. Portate con voi anche il riduttore per la presa. E’ sconsigliato portare gioielli. COSA VEDERE Stone Town chiamata anche Mji Mkongwe (città vecchia) dai locali, è la Capitale ed è considerata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. È una città di contrasti, dove si fondono culture africane, indiane, arabe ed europee. Sul lungomare si trovano alcuni tra gli edifici più belli, come l’ottocentesco Old Dispensary. Poco distante c’è la House of Wonders, che quando venne costruito a fine Ottocento era il più alto edificio dell’Africa Orientale. Altra notevole costruzione è il massiccio Omani Fort. Lì vicino, nei Forodhani Gardens si può trovare un riparo fresco dal sole equatoriale all’ombra degli alberi. Dopo il tramonto i giardini si animano con un vivace mercato alimentare all’aperto. Il centro storico di Stone Town è un colorito dedalo di vicoli sui quali si affacciano case piuttosto diroccate e altre dai magnifici portali di legno intarsiato, moschee, botteghe. Accanto alla cattedrale anglicana Church of Christ si possono ancora vedere le celle dove venivano rinchiusi gli uomini dell’isola prima di essere venduti nel mercato di schiavi qui rimasto attivo fino al 1873. Zanzibar è in realtà un arcipelago, anche se usualmente è il nome che viene dato all’isola principale, quella di Unguja. Qui, oltre a visitare la capitale, si può fare un tour delle piantagioni di cannella, chiodi di garofano, pepe, zafferano, da sempre principale ricchezza di Zanzibar. Nel Sud dell’isola si trova la magnifica foresta di Jozani, piccola ma con un ecosistema ricchissimo, abitato tra l’altro dalle scimme colobo rosso, endemiche di Zanzibar. All’estrema punta meridionale di Unguja c’è il villaggio di pescatori di Kisimkazi, da cui molti turisti si imbarcano per un emozionante safari marino tra i delfini. La costa est è quella più battuta dagli amanti della vita balneare, per via delle bellissime spiagge candide. Da Stone Town, con un’ora di volo su aerei da turismo, si può raggiungere l’isola di Pemba. È un paradiso marino, con fondali che fanno la gioia dei divers, popolati da pesci di barriera, mante giganti, cernie tropicali. Nella vicina isoletta di Misali tra agosto e settembre arrivano i capodogli per partorire. Gli amanti della pesca possono uscire per una giornata a bordo di un dhow, la tradizionale barca a vela araba. CUCINA La cucina è multietnica e risente di diverse influenze. Il pesce e i crostacei sono molto presenti sulla tavola, come pure il cocco usato in modi diversi. Un’autentica esperienza zanzibarina è quella di mangiare all’aperto, nei mercati alimentari. A Stone Town i più famosi sono quelli dei Forodhani Gardens e di Creek Road, dove nei chioschetti si possono assaggiare tutti i piatti tipici, dal pesce fresco insaporito con le spezie, alla carne di montone in salsa piccante, al chapati, una specie di piadina farcita con diversi ingredienti. Da provare anche le andazi, dolci simili alle frittelle, e il muhogo, ovvero la manioca grigliata. E’ importante ricordare che la Tanzania è un paese in via di sviluppo e che alcuni cibi, a volte, non sono disponibili. SHOPPING Stone Town è ricca di negozietti, botteghe, bancarelle, soprattutto nei dintorni di Kenyatta Road e Gizenza Street. Da non perdere l’acquisto di gioielli e oggetti in argento, essenze, incensi, spezie, cestini in foglie di palma. Le stoffe coloratissime sono un altro tipico acquisto, anche sotto forma di abiti alla maniera di quelli indossati dalle donne africane. Molto belli sono i bauli borchiati in ottone, anche di piccole dimensioni, e gli oggetti in legno lavorato, dalle cornici alle scatolette. È illegale la vendita e l’acquisto di prodotti ricavati da specie protette sull’isola, come oggetti in conchiglia, tartaruga, avorio, corallo. Praticamente d’obbligo contrattare i prezzi. EVENTI Le principali feste religiose musulmane sono l’Idd al-Fitr, per celebrare la fine del Ramadan con banchetti e allegria, e l’Idd al-Haj, che prevede il sacrificio rituale di capre o pecore in memoria di Abramo. Il 9 dicembre è il Giorno dell’Indipendenza, festa nazionale. In febbraio, decine di gruppi folkloristici si esibiscono durante il Sauti za Busara, una rassegna internazionale dedicata alla musica e alle danze dell’Africa Orientale, che ha il suo palcoscenico principale nell’Old Fort di Stone Town. SAPEVATE CHE… Il nome Zanzibar deriva dal termine arabo Zini el Barr, che significa "Terra della gente nera". Pemba e Mafia sono i luoghi ideali per chi è disposto a rinunciare a certi comfort tipici della nostra civiltà occidentale a favore del silenzio, dei grandi spazi, di una natura mozzafiato e di un mare di spettacolare bellezza e trasparenza. Sono mete esclusive, assolutamente fuori dalle rotte del turismo di massa. Alcune volte richiedono spirito di adattamento ma ripagano di forti emozioni. Ricordate che siete in Africa e che la maggior parte delle strutture sono immerse nella vegetazione, e che la presenza di eventuali piccoli animali o insetti in camera, è da ritenersi del tutto normale. La Tanzania è un paese musulmano e quindi, comportamenti libertini o vestiti succinti, sono vissuti più negativamente che da noi. Portare abiti succinti non comporta alcun rischio pratico, ma è certamente molto irrispettoso delle usanze del Paese. Vi sono aree più abituate ai turisti (Stone Town, Nungwi), in cui è possibile vestirsi all’occidentale (senza esagerare) ed aree (come a Pemba) in cui potete più facilmente offendere la sensibilità locale. Il nudismo è vietato e non è consigliabile girare in costume da bagno al di fuori dai resorts. In Tanzania la mancia, sebbene non obbligatoria, è considerata consuetudine per assicurarsi un buon servizio.
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