VIVO MORTO O X - associazione sportiva pochi 89

TIME
giovedi 4 dicembre 2014
n°3
W O L V E S
“Perché la forza del branco è il lupo,
e la forza del lupo è il branco. ”
VIVO MORTO O X
X: due linee rette che si intersecano in un punto, in Quel punto, e poi si allontanano per sempre,
sempre più distanti. Forse le partite di domenica racchiudono proprio quel punto, quell'incrocio.
Era una prova importante per entrambe le formazioni, per la Golden che voleva confermarsi
dopo l'ottima prestazione di Brunico, per la Silver che, con un avversario alla portata, voleva
rilanciare subito il suo campionato. Entrambe le partite finiscono in pareggio, e rimaniamo li,
al nodo, nel punto dove salita e discesa si toccano, si attraversano. Siamo nel bel mezzo di una
X, non abbiamo ancora preso una direzione! Siamo il lupo cucciolo, che prova ad ulurare, ma
non riesce ancora! Sarà presto venerdì, per i lupetti, e sarà presto domenica, per i lupi grandi, e
allora lì, da quella X ci si dovrà spostare per forza, si dovrà capire se si riesce ad ululare, si dovrà
capire se salire o scendere! Gardena - Black Wolves e Belluno - Pochi '89 sarà il capire chi siamo,
il dimostrare chi siamo prima di tutto a noi stessi! Spostarsi dalla X, una questione di testa e di
carattere!!
GOLDEN
Pochi Welschnofen 1-1
Finisce con un pareggio la seconda di
campionato per il Pochi ‘89 contro i
campioni italiani in carica del Nova
Levante.
Pochèri che partono col piede giusto
e che creano molte occasioni da gol
già nei primi minuti, fino al meritato
vantaggio con strepitoso gol del solandro
Alessandro "Ghiro" Ghirardini. Tiro "one hand" da posizione defilata che sorprende il portiere
avversario.
Continuiamo a creare molto, ma un pò la sfortuna, un pò la bravura del portiere del Welschnofen
ci negano il secondo gol. Dopo vari tentativi e la traversa del nostro nr 19 Andrea "Poda" Podetti
finisce il primo tempo.
Ripartiamo alla ricerca del secondo gol, senza però riuscire a chiudere la partita e su una nostra
inferiorità il Welschnofen agguanta il pareggio con una gran botta nel sette. Giochi riaperti e tutto
da rifare. Il gol incassato però ci fa perdere un po’ di mordente e il Nova Levante, anche se con
solo otto giocatori a disposizione, ci mette in difficoltà. Nei minuti finali proviamo a spingere, ma
nonostante una nostra superiorità numerica il risultato non cambia.
Risultato di 1-1 e pareggio che forse un po’ ci sta stretto.
SILVER
Si conclude con un pareggio,
l’emozionante partita tra gli atleti di
casa del AS Pochi '89 Black Wolves e i
meno numerosi sfidanti in trasferta del
BC Welschnofen Future. Si parte subito,
con un primo tempo ricco di azioni da
parte di entrambe le squadre, nel quale
le gazzelle del Wellschnofen anticipano i
lupi, portandosi in vantaggio. Ma è quasi
immediata la risposta del capitano Gianni (Picciù), che da sottoporta, conclude al meglio un
azione in contropiede. La partita termina 1-1 dopo un secondo tempo che ha visto sfumare molte
azioni per entrambe le squadre, che quest’anno portano con
se molti giovani, come Mirco Montel classe 1997, che esordisce con i Black
Wolves al Whürt arena di Egna, che dopo un breve blackout, viene rianimato dagli animi dei
numerosissimi tifosi gialloneri riuniti in tribuna, per supportare i loro giocatori per entrambe le
partite, e ai quali rivolgiamo un sentito ringraziamento.
2
I PERSONAGGI
Alessandro Ghirardini
Anno di nascita: 1976
Soprannome: Ghiro
Avversario al quale hai segnato di più: Welschnofen
Giocatore più forte mai incontrato: Collini (Rotalnord)
Gol fatti la scorsa stagione: 5
Alessandro, raccontaci un po’ di te, dopo tanti anni nel Val di Sole sei passato al Pochi ‘89:
quando hai iniziato a giocare a Broomball? Sei sempre stato un centrale? Cosa ti aspetti
da questa avventura al Pochi ‘89?
Come molti mi sono avvicinato a questo sport attraverso i classici tornei dei bar, i nostri si svolgevano al campo di Malè intorno agli anni 2000, attrezzatura sommaria e tanta buona volontà
facevano da contorno alle performance non “sempre” eccellenti sotto il profilo strettamente
tecnico, ma sicuramente cariche di agonismo. Ci si divertiva, e molto, da qui è nata l’idea di
partecipare ad una competizione ufficiale: il campionato italiano, al quale ho partecipato con il
Bc Val di Sole per undici stagioni consecutive. Il mio ruolo in campo è stato fin dall’inizi quello
del centrale, con qualche adattamento in difesa in caso di emergenza. L’avventura al Pochi ‘89
mi affascina per diversi aspetti, il confrontarsi con una nuova realtà è fonte di nuovi stimoli, mi
aspetto di poter crescere ancora tecnicamente (anche a 38 anni suonati si può), spero di poter
dare un contributo importante alla causa e di prendermi, assieme a questo nuovo gruppo che mi
è sembrato fin dall’inizio compatto come “pochi”.., qualche soddisfazione!!
Parliamo della partita di domenica contro il Welschnofen e del gol che è valso il momentaneo vantaggio (partita finita 1 a 1). Primo gol stagionale e primo gol con la maglia del Pochi. Raccontaci un po’ come è andata e cosa hai provato quando la palla è entrata in rete.
Il gol di domenica è nato da una ripartenza, da un lancio centrale un po’ lungo per Suyo, il quale
si è scontrato con il portiere avversario in uscita facendo rimbalzare la palla verso l’angolo
destro del campo, ho seguito l’azione andando verso la traiettoria della palla intuendo come il
portiere fosse ancora a terra, ho tirato di prima intenzione ed è andata bene. Ho provato la stessa
emozione del primo gol segnato con la mia vecchia squadra nell’ormai lontano 2003. Peccato
per il gol degli avversari che ha tolto i tre punti alla squadra.
Hai un passato/presente da calciatore, che come dice il tuo compagno SUYO ti è valso
qualche acciacco e tanta posizione e senso tattico in campo. Arrivi in una squadra dove
sono molti i calciatori e gli ex calciatori. L’esperienza calcistica cosa può dare in più ad un
giocatore di Broomball?
Un ex giocatore di calcio può utilizzare la propria esperienza di gioco anche nel broomball in
diverse situazioni, soprattutto nel mio ruolo si trae vantaggio dal punto di vista della posizione
in campo, si è facilitati nel dettare i tempi e nel leggere il gioco ed i movimenti degli avversari.
Alcune “malizie” che appartengono al mondo calcistico possono riflettersi anche in questo
3
sport, in particolar modo in fase difensiva quando ti trovi a marcare un avversario un po’ di
“mestiere” ereditato dal pallone non guasta. Chiaramente questo da solo non basta, l’uso della
stecca è altra cosa e qui a volte le cose si complicano...ma con fatica e perseveranza si arriva ad
ottenere una discreta tecnica. Aver giocato molti anni in diverse squadre aiuta molto a percepire
l’importanza del gruppo, l’attenzione che deve essere data alla creazione di un buon clima di
intesa e di fiducia. Saper ascoltare compagni ed allenatore, uscendo a volte da un atteggiamento
autoreferenziale sono qualità che si imparano vivendo in maniera intensa anche i momenti caldi
nello “spogliatoio”.
Arrivi al Pochi con altri 3 compagni del Val di Sole: Alessandro Bonetti, Andrea Podetti
e Marco Saronni! Raccontaci un po’ di loro, magari con qualche anedoto: avete iniziato a
giocare a Broomball insieme?..
Si, tutti abbiamo iniziato a giocare assieme. Con Suyo porto i ricordi delle soddisfazioni per le
prime vittorie, è stato il primo capitano del Val di Sole per molti anni, uno dei personaggi che
ha contribuito in prima persona a diffondere questo sport nella nostra valle, innumerevoli ed
infinite le nostre discussioni nei post partita....
Il ricordo sportivo che mi lega di più a Marco è la finale di ritorno dei play out giocata in Val
Gardena contro i locali nel primo campionato di serie A, al terzo supplementare sotto di un gol
s’inventò una mitica doppietta che ci portò alla salvezza, questo gli valse anche la beatificazione
da parte del Masio che lo definì la” Madonna con la barba”.
Di Poda ho sempre apprezzato la sincerità, per lui o è bianco o è nero, non esistono compromessi. Sportivamente conta un gran numero di realizzazioni effettuate di rapina, in particolare
ne ricordo una importante segnata nella prima semifinale di silver (poi vinta) contro Brunico a
Cavalese, anticipo sul primo palo e tiro di prima intenzione.
Si avvicina la sfida contro gli squali, quest’anno il “derby d’Italia” vedrà anche la sfida
Ghiro-Masio. Cosa ti senti di dire al tuo ex-compagno? Come ti immagini questa sfida?
Masio non è soltanto un mio ex compagno, è anche mio cugino e soprattutto un grande amico;
praticamente siamo cresciuti insieme per questo sarà sicuramente una sensazione strana e nuova
dover giocare da avversari. Anche lui immagino proverà le medesime emozioni, sono convinto
che al primo ingaggio tutto si trasformerà in trance agonistica e...... vinca il migliore.
L’aver percorso strade sportive diverse non ha intaccato minimamente la nostra amicizia, essere
protagonisti di questa sfida tra due squadre da sempre ai vertici del sistema broomball è fonte
d’orgoglio per entrambi. Nel terzo tempo avremo modo di riavvicinarci.....sia con lui che con
Gigi e Coia, rispettivamente ex allenatore e capitano dell’ormai vecchio B.C Val di Sole.
4
Michela Furlan
anno di nascita 09.03.1987
segno zodiacale Pesci
colore preferito: non importa che colore, basta che ci sia
colore. In questo periodo l’arancione
numero preferito: 115
Ciao mik, ci racconti brevemente come è nata l’idea di organizzare la squadra femminile
delle white wolves?
Tutto è nato da una telefonata con il presidente Monti -Marco Montel- che mi ha lanciato una
sfida dicendomi “Mik abbiamo quattro giorni per creare una squadra, ce la facciamo?” Ero
spiazzata, ma ci siamo riusciti, da 0 a 17 giocatrici, questa è la dimostrazione che volere è potere. Inoltre assieme alla direzione del Pochi abbiamo pensato che ad una societa gloriosa come
quella giallonera mancava solo un tocco di rosa per essere completa e ci siamo fatti in quattro
per poter creare dal nulla questa squadra. Puntiamo molto sul futuro e lo dimostra il fatto che è
una squadra molto giovane, abbiamo molto da imparare, ma la voglia è tanta e siamo pronte a
sudare e lavorare per crescere tutte insieme. Sono molto soddisfatta di essere riuscita ad aiutare
il Pochi ‘89 nel raggiungimento di questo obiettivo.
Sei appena tornata dall’avventura del mondiale giapponese, dove difendevi la porta di
una squadra internazionale con giocatrici di nazioni diverse, che ricordi cari porti via da
quest esperienza?
Un’esperienza a dir poco stupenda in compagnia di molte nuove amiche provenienti da differenti Stati e conosciute sul ghiaccio. Era molto divertente sentirci comunicare in tutte le lingue.
Ero l’unico goalie/portiere della squadra e per me è stata una vera e propria scuola di broomball, 8 partite in 4 giorni con molte palle raccolte dalla rete, ma soddisfatta della prestazione in
quanto sono stata letteralmente bombardata di tiri. Credo che questa esperienza mi abbia fatta
maturare sia come portiere che come perdona. Spero di poter avere la fortuna di ripetere l’esperienza dei mondiali tra due anni in Canada.
Secondo anno di fila che ti rompi un dito della mano, c’è qualche infermiere carino che ci
tieni a visitare? A parte gli scherzi, il ruolo del portiere è sicuramente uno dei più difficili e
tu nonostante i pochi anni alle spalle sei già una delle veterane della squadra, cosa ti senti
di dire alle tue nuove compagne di squadra?
Il dito rotto ormai sta diventando una tradizione, ma ho notato che è un ottimo modo per farsi
aiutare nelle faccende di casa e per farsi coccolare un pochino. Definirmi una veterana mi sembra esagerato, l’unica cosa che posso dire alle mie compagne è di ricordarsi che non si smette
mai di imparare nemmeno dopo anni, qundi imparate a criticarvi tra voi e darvi feedback che
sono il miglior modo per affinare il vostro gioco. Credo che la forza di una squadra sia il gruppo, per questo motivo conta moltissimo il rispetto reciproco sia tra compagne che tra avversarie,
nessuno di noi è pagato e per questo motivo bisogna divertirsi per mantenere viva la passione
per questo stupendo sport, cercando di trasmetterla agli altri e il modo migliore per farlo è giocare sempre con il sorriso.
Non dimentichiamoci però che in campo bisogna dare il tutto per tutto, per riposare c’è il divano, il ghiaccio è fatto per correre!! #maimolar!!!
5
Gianni Dalvit
Anno di nascita: 1963
Segno zodiacale: acquario
Soprannome: Piciu
Giocatore più forte mai incontrato: Marvin Dossi Avversario al
quale segni con più facilità: Pinè
Ciao Gianni, sei stato uno dei fondatori storici del Pochi ‘89, raccontaci un po’ di te: quando hai iniziato a giocare a Broomball e chi ti ha fatto conoscere questo sport? Sei sempre
stato un centrale? come è nata l’idea di formare la squadra nel lontano 1989?
Ancora prima dell’anno in cui io e alcuni baldi giovani abbiamo formato il pochi 89, ci si ritrovava a Pochi sul campo da tennis. Per prima cosa bisognava preparare il ghiaccio e chiaramente
dovevano essere mesi abbastanza freddi x poterlo fare. Una volta pronto il nostro campetto
con annessi buchi, dossi e paletti non restava altro che consumarlo!!!!! Si, si trattava proprio
di consumarlo visto che tutte le sere, dopo cena, eravamo li a dare anima e corpo!!! E’ stato
Don Andrea, il parroco di Pochi, che ci ha illuminati e ci ha trasmesso la voglia e la passione x
questo gioco sconosciuto. Grazie a lui abbiamo potuto giocare con i primi caschetti, parastinchi
e altri accessori e per questo lo ringrazierò sempre.
Il mio ruolo preferito è sempre stato il centrale perché ho sempre amato fare gli assist ai compagni a tal punto che provavo una felicità al pari del fare goal. Inoltre avevo anche molto fiato
x tornare a difendere… Qualche volta ho comunque giocato anche da ala.
L’idea di formare il Pochi ‘89 è nata dal fatto che eravamo carichi e credevamo in noi e nelle
nostre potenzialità. Volevamo dimostrare che con la nostra voglia di giocare, un giorno, avremmo potuto raccontare la nostra storia, e che storia!!!
Nel corso di questi 25 anni hai avuto anche un’esperienza con un altra squadra, il B.C.
Pinè. Che ricordo hai di quegli anni? Cosa senti di dire agli amici “pinaiteri”, oggi nostri
avversari nella Silver League?
Si, qualche anno fa, avevo voglia di provare qualcosa di diverso x stimolare la passione e la
voglia di giocare che da un paio di anni si era affievolita. Ho trovato una squadra giovanissima
che mi ha fatto sentire subito bene. E’ stata un’ esperienza assolutamente positiva. Una cosa che
mi è spiaciuta molto è stato scegliere di ritornare con la nuova squadra del pochi dopo aver già
dato la mia disponibilità al pine per un altro anno. Del resto, ringrazio molto gli amici “pinaiteri” per aver compreso la mia decisione. Chiaramente x me, ritornare a giocare con la giovanile
del Pochi ‘89 è stato motivo di orgoglio in quanto fondatore della squadra.
Agli amici del pine voglio dire di tener duro che la squadra c’è!! E poi ”non vedo l’ora di
incontrarvi e di segnare un goal vincente come nella passata stagione!…….e non è tutto! Vi
auguro un…in bocca al lupo!!! (he he he)”
Parliamo della partita di domenica contro il Welschnofen, finita 1 a 1. Raccontaci un
po’ del gol che è valso il pareggio. Gli anni passano ma il fiuto del gol si mantiene ancora
quello di un tempo..
Il goal contro il Welschnofen è stato fantastico, mi sentirei di dire: ”è stata una gran botta di
culo!!!”, ma in realtà è nato dal gioco di squadra! I particolari mi sfuggono ma chi era in tribuna
sicuramente li ricorda. La giocata è stata pulita, tutte le triangolazioni erano perfette senza
6
sbavature, come dovrebbe essere sempre. E’ stato poi l’assist di Luca Miozzo che riuscendo a
saltare l’ultimo difensore, mi ha dato la possibilità di tirare all’incrocio dei pali!!!
Si è vero, gli anni passano, il fiato è sempre più corto, ma il fiuto del goal è quello di un lupo
che non perde né il pelo…..né il vizio!!
Sei il capitano dei Black Wolves, quest’anno un gruppo ancora più grande, composto da
giovani quattordicenni e ragazzoni invece un po’ più cresciuti. Quali sono gli obiettivi di
questa stagione? Dove può arrivare questo gruppo?
La squadra è grande, è giovane e fa gruppo ma è chiaro che deve formarsi, e via via indubbiamente crescerà sempre di più. Da vecchio lupo mi sento di dire che il percorso è appena iniziato
e dovremo essere umili e combattere per un continuo migliorarsi. I ragazzi, seppur giovani, li
vedo maturare di volta in volta e mi ricordano la nostra prima squadra del lontano 1989.
La squadra, con la costanza, l’impegno e la passione, potrà dimostrare di essere all’altezza della
Golden!!! Foza lupetti!!!!
Qualche anno fa, insieme a Rolando e Mirko, ci aiutasti ad imbastire la squadra giovanile,
i primi passi sul ghiaccio, i primi tiri, ed ora, dopo 4 anni, ti trovi 6 di quei ragazzi come
compagni di squadra. Sicuramente è stato un progetto vincente. Cosa ti senti di dire loro?
Allenare ragazzini che poi crescono e ritrovarseli a tu per tu come compagni di gioco e col fiato
migliore del tuo, è a dir poco incredibile!! Sono molto soddisfatto, grazie anche al buon lavoro
svolto da Rolando Telch. Questo dimostra che con dei bravi preparatori, una grande Società e
dei validi ragazzi, si possono raggiungere ottimi risultati. Forza ragazzi, credete nelle vostre
potenzialità e nel gioco di squadra e…mai molar!!!
Il broomball nel corso di questi 25 anni si è trasformato parecchio, poche squadre, poi
una lenta crescita, infine nuovamente tanti abbandoni, ultimo quello del B.C. Val di Sole.
Come vedi il futuro di questo sport? Su cosa bisognerebbe puntare per rilanciarlo?
Il broomball, in Italia, ha dovuto da sempre lottare perché considerato uno sport minore. E’
chiaro che il futuro di uno sport sta nelle mani dei giocatori e delle Società che devono saper
affrontare con costanza, impegno e determinazione le difficoltà per portare avanti questo tipo di
sport, e qui veramente è il caso di dire..mai molar! Sicuramente bisogna farlo conoscere il più
possibile ai giovani, per esempio un’idea potrebbe essere portare il broomball nelle scuole per
incentivare i ragazzi a provare magari facendo dei tornei tra classi. Mi torna in mente l’iniziativa che abbiamo avuto del torneo dei bar, dove chiunque fosse interessato, poteva provare
l’emozione di correre sul ghiaccio con la stecca in mano.
PS: Con questa breve intervista, spero di aver trasmesso ai giovani che giocano nella mia
squadra e non solo, quello che questo sport ha rappresentato per me e soprattutto quanto mi ha
fatto crescere, (altezza 1,59 m)!!!!! F o r z a l u p i ! ! !
GOLDEN
SILVER
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CORREVA L’ANNO...
GIOCA COL POCHI
Riconoscete tutti i ragazzi della foto? Che anno era? Scriveteci un’email
all’indirizzo [email protected] e il primo che indovina vincerà una
maglietta del Pochi ’89.
Comunicazioni:
Devono essere ritirati ancora i primi premi della lotteria Road to Japan.
Questi i numeri:
1. I-Phone 5c 32 Gb 1411
2. TV Samsung 32’ 645
3. Buono Viaggio 2 Persone Swissar Travel-Reisegutschein Swissar 5595
Potete ritirare il premio chiamando il numero 3476036837 oppure scrivendo
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