Il cabotaggio illegale va considerato come infrazione

 Il cabotaggio illegale va considerato come infrazione grave 12-­‐12-­‐2014 Scritto da Federica Fabi Questa la posizione della Commissione Trasporti del Parlamento europeo, che ha recentemente respinto una proposta
della Commissione relativa alle infrazioni stradali gravi, giudicata insufficiente proprio perché non conteneva il
cabotaggio illegale.
Lo rende noto Federtrasporti il cui presidente, Claudio Villa, ha recentemente incontrato a Bologna l’europarlamentare
e membro della commissione Trasporti del Parlamento europeo, Isabella De Monte. «Nella lista delle infrazioni stradali
gravi, quelle che possono portare alla perdita di reputazione per il trasportatore, requisito essenziale per possedere una
licenza, va inserito anche il cabotaggio illegale», ha affermato durante l'incontro la De Monte, tanto che insieme al
gruppo dei Socialisti & Democratici sta portando avanti una battaglia in tal senso.
«Come gruppo S&D – ribadisce De Monte – da tempo chiediamo alla Commissione di elaborare una legislazione per
proteggere e far rispettare i diritti sociali per i lavoratori, e continueremo la battaglia contro il dumping sociale e il
cabotaggio illegale».
Villa ha espresso totale sostegno a questa iniziativa, evidenziando la necessità che, rispetto a questo tema, l’Europa
esprima una posizione comune: «La normativa sulle ore di guida è europea, il libero mercato - e quindi la possibilità di
effettuare cabotaggio - è europeo, ne consegue che anche eventuali soluzioni vadano affrontate a livello europeo,
essenzialmente in due modi. Per un verso è necessario che il quadro sanzionatorio sia comune, altrimenti si corre il
rischio che ogni Stato membro prenda singole iniziative che finiscono per creare diversità di trattamento tra paese e
paese. Ben venga, quindi, l’iniziativa dell’onorevole De Monte che va proprio in tal senso. Ma soprattutto è necessario
che le istituzioni comunitarie lavorino sull’armonizzazione dei costi, unica strada possibile per evitare il dumping
sociale e quella corsa al ribasso che finisce per compromettere la professionalità del trasportatore, ma anche la sicurezza
stradale».
Proprio a proposito di sicurezza stradale, De Monte e Villa hanno anche ragionato sull’opportunità di individuare un
meccanismo flessibile per il calcolo delle ore di guida e di riposo, finalizzato a consentire all’autista che “ha terminato
le ore” non troppo distante da casa di poter raggiungere la sua abitazione e di trascorrere la notte in un letto, magari
bilanciando quel «di più» trascorso alla guida la settimana successiva. «Sarebbe un modo facile – hanno concordato -
per migliorare la qualità del sonno dei conducenti, di conseguenza il loro livello di concentrazione il mattino successivo
e in definitiva la sicurezza sulle strade europee».