Dipartimento di studi umanistici Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria Modulo di Elementi di Psicometria applicata alla didattica IV infanzia A.A. 2013/2014 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE IN ETA' PRESCOLARE. Docente: Eleonora Bilotta Studenti: Celano Ilaria 141492 Persampieri Gloria 143579 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE IN ETA' PRESCOLARE. Abstract La finalità della ricerca è stata quella di mettere in rilievo attraverso il gioco, canale preferenziale dei bambini, comportamenti appartenenti alla macro categoria della comunicazione non verbale, il metodo utilizzato è quello dell’osservazione comportamentale attraverso la videoregistrazione , rilevando dati che vanno ad avvalorare la nostra ipotesi di partenza ovvero che in tutti e tre i soggetti vi è la presenza di gesti simbolici. I bambini attraverso piccoli gesti riescono a comunicare ciò che attraverso il canale verbale risulterebbe difficile dire. Parole Chiave Osservazione comportamentale, tassonomia, rilevazione e analisi dei dati, comunicazione non verbale. Introduzione L’osservazione comportamentale come metodo d’indagine significa selezionare un fenomeno e un comportamento di notevole interesse e raccogliere informazioni nel modo più accurato e completo possibile. L’ osservazione risulta essere una parte integrante dei processi che permettono di valutare lo sviluppo di specifiche aree come quella cognitiva, comunicativo – linguistica e sociale. (OSSERVARE E VALUTARE IL COMPORTAMENTO INFANTILE di L.Camaioni, T. Aureli e P. Perucchini). Proprio da questo parte la nostra ricerca, concentrandoci sulle aree di sviluppo comunicativo – linguistica e sociale dei bambini. L.Camaioni dice: “L'osservazione arricchisce la nostra conoscenza dei bambini (infatti, grazie a questo metodo, possiamo rispondere alle domande che ci poniamo su di loro) ma ci arricchisce anche in quanto osservatori. Infatti l'osservazione permette a chi osserva di intraprendere una riflessione circa i suoi sentimenti, atteggiamenti, pensieri e credenze, rendendolo consapevole delle proprie tematiche interne.” Il metodo osservativo fa riferimento all’utilizzo di due parametri ovvero: grado di struttura dell’ambiente grado di struttura che l’osservatore impone all’ambiente ciò sta ad indicare che l’osservatore può modificare a suo piacimento la struttura dell’ambiente in base alle sue esigenze. Quando l’osservatore decide di non modificare l’ambiente si può parlare di osservazione etologica, ovvero quando l’osservatore non influenza in alcun modo il comportamento di suo interesse. Con il termine “etologico” ci si ispira alla teoria evoluzionistica di Darwin e soprattutto agli studi condotti successivamente da Lorenz. Questo tipo di osservazione può essere utile nei primi anni di vita poiché i bambini non si rendono conto di essere osservati e non modificano il loro comportamento. Allo scopo di non influenzare il bambino l’osservatore si nasconde o come nel nostro caso, si lascia la telecamera nell’ambiente di osservazione. La nostra ricerca si è concentrata principalmente sul comportamento del bambino in ambito educativo L.Camaioni afferma: “Nella formazione dei futuri insegnanti “imparare a osservare” svolge un ruolo cruciale in quanto fa diventare consapevoli degli errori e delle distorsioni che possono rendere scarsamente attendibili le descrizioni di ciò che si osserva.” Detto ciò ci siamo voluti soffermare sul fatto che osservare lo sviluppo comunicativo e linguistico può avere una particolare rilevanza poiché i bambini attraverso l’ interazione sociale e il gioco, canale preferenziale, riescono a comunicare tra di loro utilizzando il canale non verbale, visivo e l’uso dei gesti simbolici. I gesti simbolici o referenziali (come fare "ciao" con la mano) generalmente vengono usati in modo intenzionale dai bambini e non fanno riferimento a qualcosa che è presente nell’ambiente ma rappresenta, appunto, simbolicamente un aggettivo o una situazione assumendo un significato condivisibile. L’uso di questi gesti sta a dimostrare che il bambino ha ben maturato un prerequisito fondamentale per lo sviluppo linguistico. Ai gesti simbolici si affianca un altro tipo di comunicazione non verbale ovvero lo sguardo, il guardarsi negli occhi ma anche sorriso ed espressione facciale che risultano essere strettamente interdipendenti dal punto di vista comunicativo e ontogenetico (studi di Spitz sulla “Gestalt segnale”). Tutto questo che abbiamo preso in considerazione nella nostra ricerca, ovvero gesti simbolici, e guardarsi negli occhi appartengono a delle macro categorie o per meglio dire alla macro categoria della comunicazione non verbale. A proposito di questo Angelo Tartabini nel suo Tecniche di osservazione del comportamento infantile, 1998 afferma che: “nella definizione delle categorie comportamentali si è spesso distinto tra micro-categorie e macro-categorie. Col termine micro si sono designate categorie molto piccole che si riferiscono a un unico comportamento (ad esempio, il bambino prende un oggetto, manipola, sorride). Col termine macro si sono individuate quelle definizioni più ampie che comprendono in qualche modo raggruppamenti concettuali (ad esempio, attività di cura del bambino, gioco parallelo, gioco sociale). Rientrano nelle micro categorie i codici fisici utilizzati ampiamente nelle prime ricerche osservative nella psicologia dello sviluppo, quando era ancora molto importante conoscere le singole unità comportamentali del bambino.” 1. Materiali e metodi 1.1 Obiettivo Con questa ricerca si è voluto evidenziare quanto nell’interazione sociale in situazione di gioco libero risulti fondamentale la comunicazione non verbale. Le finalità di questa ricerca sono state diversa tra le principali quella appunto di osservare il comportamento infantile in ambiente educativo come in questo caso la scuola dell’infanzia, quella di osservare se i bambini in un momento a loro molto familiare come il gioco, privilegino la comunicazione verbale a quella non verbale o viceversa. La nostra ipotesi di lavoro è confermare che i bambini comunicano anche senza utilizzare la comunicazione verbale. 1.2 Soggetti Per avere il consenso a questa ricerca sono stati interpellati i genitori dei soggetti coinvolti, grazie al mediazione da parte dell’insegnante. I soggetti coinvolti in questa ricerca sono stati tre: 2 maschi: Alex e Gabriel 1 femmina: Jessica Tutti aventi un età di quattro anni, facenti parte del secondo anno della scuola dell’infanzia. 1.3 Materiali La videocamera utilizzata è stata una Panasonic sdr-h40. Il software fornitoci dalla docente Eleonora Bilotta,utilizzato per la visualizzazione e l’analisi del filmato è stato: The Observer XT 10. 1.4 Metodo E’ stato utilizzato un metodo osservativo che consiste nella videoregistrazione di una situazione tipica all’interno di una sezione della scuola dell’infanzia alla quale i bambini sono abituati quindi senza stravolgere o cambiare le loro abitudini. La videocamera è stata posizionata prima dell’entrata in sezione dei bambini avendo l’accortezza di nasconderla in modo tale che il comportamento del bambino fosse più naturale possibile e quindi non influenzato dalla presenza della videocamera. Inizialmente sono state effettuate delle riprese pilota in modo da testare la situazione e verificare l’idoneità dell’ambiente. La registrazione è stata effettuata giorno 31 Gennaio 2014 alle ore 11.54 presso l’asilo nido “La Filastrocca” di Rende (CS) e ha una durata di 30 minuti. Per la sequenza osservativa è stato predisposto un ambiente in maniera prettamente femminile, inserendo per l’appunto giochi o oggetti solitamente utilizzati dalle femmine: cucina, bambole ecc allo scopo di mettere in luce eventuali correlazioni, laddove il gioco nella nostra osservazione risultasse come fattore predominante, tra i giochi presenti nell’ambiente e i comportamenti dei soggetti esaminati. Il passo successivo all’osservazione consisteva nella realizzazione di una Tassonomia comportamentale. Grazie al software in dotazione The Observer XT 10 si è provveduto ad una prima scrematura del dato raccolto in modo tale da prendere in esame soltanto le parti di interazione. In seguito si è analizzato il video fotogramma per fotogramma in modo da rilevare ogni singolo comportamento dei soggetti esaminati. Figura 1 The Observer XT 10. Analisi del video e segmentazione dei fotogrammi. In conclusione si è passato all’analisi dei dati raccolti trasferendo tutto su un foglio di lavoro Excel facendo inizialmente un’analisi individuale basata sulla codifica delle informazioni che ha permesso di rilevare, dall’interazione tra la frequenza e la durata totale di ogni singolo comportamento, la durata media di quest’ultimo (A.Tartabini, 1998). Successivamente si è passato al confronto relativo ai comportamenti dei soggetti esaminati al fine di ottenere un risultato finale. Figura 2 The Observer XT 10 (Tassonomia comportamentale) 2. Risultati Di seguito sono riportati i risultati ottenuti dopo averli esaminati su un foglio Excel con la formazione dei relativi grafici. Nella fig.3, fig.4, fig.5 sono riportati i dati individuali dei soggetti. La fig.6 invece è relativa al confronto dei dati comportamentali ottenuti tra i soggetti. 0 Muovere le mani Alzare la gamba Muovere le braccia Avvicinarsi Essere aggressivo… Allontanarsi Correre Contatto fisico Camminare Saltare Alzarsi Sedersi Toccarsi Giocare Turn Taking Aggrapparsi Parlare Essere aggressivo… Presenza di tratti… Urlare Gesti ostensivi Gesti simbolici Dominare Guardarsi negli occhi Guardare Sorridere Muovere le mani Alzare la gamba Muovere le braccia Avvicinarsi Essere aggressivo con il corpo Allontanarsi Correre Contatto fisico Camminare Saltare Alzarsi Sedersi Toccarsi Giocare Turn Taking Aggrapparsi Parlare Essere aggressivo con la voce Presenza di tratti sopra-segmentali Urlare Gesti ostensivi Gesti simbolici Dominare Guardarsi negli occhi Guardare Sorridere 140 DURATA MEDIA 120 100 80 60 40 20 0 DURATA MEDIA Figura 3 Analisi comportamentale Alex. Il grafico rileva la durata media dei comportamenti ottenuti e i relativi dati emergenti. DURATA MEDIA 250 200 150 100 50 DURATA MEDIA Figura 4 Analisi comportamentale Gabriel. Il grafico rileva la durata media dei comportamenti ottenuti e i relativi dati emergenti. 250 0 Muovere le mani Alzare la gamba Muovere le braccia Avvicinarsi Essere aggressivo… Allontanarsi Correre Contatto fisico Camminare Saltare Alzarsi Sedersi Toccarsi Giocare Turn Taking Aggrapparsi Parlare Essere aggressivo… Presenza di tratti… Urlare Gesti ostensivi Gesti simbolici Dominare Guardarsi negli occhi Guardare Sorridere 0 Muovere le mani Alzare la gamba Muovere le braccia Avvicinarsi Essere aggressivo… Allontanarsi Correre Contatto fisico Camminare Saltare Alzarsi Sedersi Toccarsi Giocare Turn Taking Aggrapparsi Parlare Essere aggressivo… Presenza di tratti… Urlare Gesti ostensivi Gesti simbolici Dominare Guardarsi negli occhi Guardare Sorridere DURATA MEDIA 250 200 150 100 50 DURATA MEDIA Figura 5. Analisi comportamentale Jessica. Il grafico rileva la durata media dei comportamenti ottenuti e i relativi dati emergenti. CONFRONTO TRA I BAMBINI 200 150 100 Alex 50 Gabriel Jessica Figura 6. Grafico relativo al confronto tra i comportamenti dei tre soggetti sulla base della durata media. 3. Discussione Dai risultati ottenuti si evince che, i soggetti tendono ad utilizzare maggiormente la comunicazione non verbale all’interno di una situazione di interazione sociale. Vediamo di seguito in dettaglio i risultati. Nei primi due soggetti Alex e Gabriel abbiamo ottenuto i medesimi risultati ossia, in entrambi i casi i comportamenti di spicco messi in atto dai bambini sono: compiere gesti simbolici all’interno del gioco (fare finta di, fare ciao con la mano) e soprattutto cercano di comunicare attraverso il contatto visivo ( guardarsi negli occhi). Nel terzo soggetto, Jessica è presente un nuovo comportamento: gesto ostensivo (indicare a dito). Abbiamo notato però inoltre che i due maschietti tendono a giocare insieme mentre la femminuccia tende per tutta la durata dell’osservazione a non prendere parte al gioco dei maschi, ad isolarsi tranne che in alcuni sporadici momenti, preferisce il gioco solitario mentre i due maschietti tendono a giocare insieme. Questo ultimo aspetto della nostra osservazione non era presente tra le nostre ipotesi di partenza ma è venuto fuori durante l’osservazione e la segmentazione dei fotogrammi. Conclusioni La nostra ipotesi iniziale è stata confermata da questo lavoro scientifico. Quindi, possiamo affermare che i bambini nelle interazioni sociali non sono influenzati dall’ambiente circostante e non sono legati ad un esclusività della comunicazione verbale riuscendo comunque a comunicare con i gesti, gli sguardi. Abbiamo appreso l’importanza di questo metodo per indagare sulle dinamiche di gruppo poiché ci consente di avere una misura reale di quello che avviene nella quotidianità dell’interazione tra bambini. Bibliografia OSSERVARE E VALUTARE IL COMPORTAMENTO INFANTILE di L.Camaioni, T. Aureli e P. Perucchini Angelo Tartabini , Tecniche di osservazione del comportamento infantile, 1998 Etologia umana : le basi biologiche e culturali del comportamento / Irenäus EiblEibesfeldt ; edizione italiana a cura di Rossana Brizzi e Felicita Scapini. Il comportamento del bambino / a cura di N. Blurton Jones ; [traduzione di Mario Baccianini]. Argyle M., Il corpo e il suo linguaggio, Zanichelli, Bologna 1984 La comunicazione non verbale e il linguaggio del corpo nella rieducazione del gesto grafico di Maria Luisa Scirea Baumgartner , E. (2009). L’osservazione del comportamento infantile. BEAUGRAND, J.P. (1989). Osservazione diretta del comportamento. En: La ricerca scientifica in psicologia, a cura di Robert, Roma: Biblioteca Universale Laterza, pp. 187243. Aureli,T. (1997). L’osservazione del comportamento del bambino. Il Mulino. Zambelli, F. (1983). L’osservazione e l’analisi del comportamento. Patron Editore, Bologna.
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