Anno 7 - Numero 4 / 2014 Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. Anno 7 - Numero 4 / 2014 cover story / [email protected] Siamo andati a conoscere i proprietari del marchio “della rana” Waterproof è bello (e non solo) 18-19 focus climbing / • FASI oltre quota 20.000 tesserati • News, eventi, iniziative, curiosità • Tanto climbing e non solo a San Vito • Rock Master sempre più “al centro” tre MARCHI sotto la lente Proveniente da settori legati ad attività acquatiche, Amphibious si è poi allargato ai mondi moto e outdoor. Ma anche urban, perché l’impermeabilità può rivelarsi assai utile anche nella vita di tutti i giorni FOCUS shop / 12 • Non più forti ma più belli con ABK • L’arrampicata in rosa di LiveLoveClimb prodotto del mese / • Ocùn: il climbing made Fēnix 2 in Repubblica Ceca • La Sportiva in Sardegna all’insegna del “giving back” e del marketing 3.0 Amplatz, il “guru” dello ski alp alle pagine centrali • Prodotti climbing Camp e Cassin Neve e sicurezza: cosa comunicare? Ottimo riscontro per l’educational organizzato dal Collegio delle Guide Alpine Lombardia e rivolto a 20 giornalisti di settore e generalisti. Tra uscite in freeride e dibattiti in aula 14-17 “Una scuola con i fiocchi” per il CAI 21 Good For Alps, l’ispirazione di Aku 21 • Abbigliamento, attrezzatura, accessori DA PAGINA 26 A 43 L’EA7 Winter Tour “sconfina” in Europa 24 editoriale / / primo piano a cura di Benedetto Sironi Il ruolo dei negozi fisici in una società sempre più digitale Fino a qualche anno fa non era poi così facile immaginare come, quando e quanto il crescente fenomeno della digitalizzazione avrebbe cambiato la nostra vita. Ora ne sappiamo certamente di più e siamo tutti coscienti (chi più, chi meno) di quanta influenza ha e avrà sulle attività umane. Comprese quelle che regolano il mercato sport e outdoor. Detto questo, è opportuno non generalizzare, semplificare o banalizzare la realtà. Ogni settore ha le sue peculiarità e vale la pena analizzarle con profondità e attenzione, come cerchiamo di fare qui su Outdoor Magazine. Parliamo, ad esempio, del ruolo dei negozi fisici in una società per l’appunto sempre più “digitale”. Partendo da due considerazioni, supportate da alcuni dati. La prima riguarda il mercato italiano dell’ecommerce: in crescita costante, nel 2013 ha fatturato 22,3 miliardi di euro (+6% sul 2012: per la prima volta negli ultimi 10 anni l’incremento tuttavia non è stato a due cifre). Dati però ancora molto distanti dai livelli europei. Addirittura l’Italia sarebbe al 25° posto su 28 Paesi, prima di Grecia, Bulgaria e Romania. La percentuale di fatturato delle imprese italiane dalle vendite online è del 6%, contro una media europea del 15%. E solo il 6% delle imprese italiane vende online (media UE 16%). Infine, solo il 17% degli italiani ha fatto almeno un acquisto sul web, contro il 74% degli svedesi (media europea 44%). Il secondo spunto di riflessione riguarda gli USA, che monitoriamo con attenzione grazie alla redazione di Outdoor Magazine USA situata in California, nel bel mezzo dalla Silicon Valley. Anche qui naturalmente l’e-commerce cresce (231 miliardi di dollari nel 2013, +18% in media negli ultimi 10 anni). Tuttavia non sono diminuiti gli investimenti in punti vendita fisici da parte delle aziende, comprese quelle più “digital oriented”. In svariati settori semmai si cerca di “mixare” la profondità e l’efficacia dei propri strumenti di vendita online con l’insostituibile livello di interazione “faccia a faccia” che i punti vendita fisici garantiscono. l’IBM ha di recente elaborato alcune previsioni su come le innovazioni tecnologiche cambieranno le nostre vite nei prossimi 5 anni. Ebbene, una di queste sostiene nientemeno che le vendite di prossimità (local) in negozi fisici sono destinate a crescere, a scapito in alcuni casi di quelle online. L’azienda inoltre si dice convinta che innovazioni come la realtà aumentata o le wearable technology (tecnologie “indossabili”) possano garantire ai consumatori esperienze di acquisto molto più ricche e soddisfacenti proprio all’interno dei punti vendita. Insomma, per entrambe le motivazioni di cui sopra, credo possiate convenire con me: i negozi fisici sono e continueranno a rimanere fondamentali, almeno per una buona parte di consumatori. Questo vale per l’Italia vista anche la particolare situazione di “ritardo” che abbiamo evidenziato. Ma è una considerazione più generale e che riguarda come abbiamo detto - anche mercati più “avanzati”. Ormai le vendite fisiche e quelle online tendono a non essere più considerate in competizione. Possono essere semmai complementari e offrire nuove opportunità di business non solo alle aziende ma anche ai punti vendita tradizionali. A patto naturalmente che questi ultimi sappiano cogliere le nuove sfide, rinnovarsi, rivedere le proprie convinzioni, reimpostare il modello di business, rimettersi in gioco. Fuori e dentro il web. Questo potrebbe permettere non solo di non perdere clienti, ma di raggiungerne anche molti altri nuovi. Ai quali prima, magari, neppure si pensava. Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 Email: [email protected] Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 [email protected] - www.outdoorusa.net Anno 7 - N.4 / 2014 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti. Chiuso in redazione il 22 aprile 2014 4 4 / 2014 The Claunet distribuisce anche Inook, Fitletic e Xtenex Vibram-Lenovo Smart Moving Lab: una partnership per il futuro Si rinnova il portfolio di marchi gestiti dall’azienda valdostana The Claunet. Tre brand del mondo degli sport all’aria aperta saranno distribuiti nel nostro paese dalla società che commercializza in prevalenza accessori per lo sci, lo snowboard, l’escursionismo e l’outdoor. Si tratta di Fitletic e Xtenex, specializzate rispettivamente nella produzione di marsupi e borse per running e triathlon e di lacci elastici “intelligenti”, e di Inook. L’identità di quest’ultimo in particolare è fortemente basata sulla progettazione, sviluppo e realizzazione esclusiva di racchette da neve, una strategia che ha consentito all’azienda di concentrare le proprie risorse al fine di creare modelli dalle performance più elevate studiati fin nei minimi dettagli. Il produttore di personal computer Lenovo, che ha acquisito il colosso Ibm, ha firmato con Vibram una partnership che vedrà collaborare i rispettivi centri di ricerca cinesi. L’idea di un sodalizio nasce all’ultima edizione della Bejiing Design Week, il corrispondente del nostro Salone del Mobile. Frutto di questo accordo è The Smart Moving Project, una piattaforma che nasce come attrattore di brand interessati a costruire un futuro che sia “smart” (inteso come intelligenza, interazione, reattività, realtà aumentata, libertà di scelta) e “moving” (inteso come mobilità, libertà, avventura, esperienza, performance, elasticità, trazione e durata). La collaborazione è stata presentata mercoledì 9 aprile a Milano al cospetto di giornalisti di testate specializzate e generaliste. A illustrare le premesse da cui è nato il progetto, la proprietà e i top manager delle rispettive aziende tra cui anche Yao Yingjia (vice-presidente e chief designer per Lenovo Group) e Marco Bramani (proprietario di Vibram). INFO: 0125.809093 - [email protected] “Rottamazione” sintetico: nel vivo la promozione Reda Rewoolution Come vi avevamo annunciato a metà marzo, c’è un’interessante iniziativa che proprio ad aprile è entrata nel vivo: la campagna “Junk Trade” firmata Reda Rewoolution. è online sul sito aziendale una sezione dedicata all’iniziativa, per ricevere maggiori informazioni, aggiornamenti sui punti vendita aderenti o acquistare online i capi del brand biellese. Dal 1° aprile al 30 giugno ai clienti dei circa 100 punti vendita europei coinvolti è proposto di “rottamare” la propria vecchia maglia sintetica in cambio di uno sconto sull’acquisto di una in pura lana merino. Al termine della promozione i capi sintetici raccolti saranno riciclati o destinati a iniziative di supporto in Paesi in via di sviluppo. Tra i punti vendita che hanno aderito alla promozione: Angeli Sport, Blocco Mentale, Bruno Sport, Dare Motus, Diemme Sport, Essetre Sport, Fri, Fuori Traccia, Gruppo L’angolo Dello Sport, Lu.Bi Service, Avventurosamente, Nuovo Eurosport, Piazza Sport, Rocksports, Sport 4, Toffoli Sport, Turisport, Un Deux Trois Tuff Aventure, Xl Mountain, Zanella Sport. Lo ski alp riconosciuto tra le discipline olimpiche È un passo epocale quello appena compiuto dallo sci alpinismo, che lo scorso 10 aprile è stato riconosciuto dal CIO come disciplina olimpica. La decisione è stata presa dal consiglio esecutivo del CIO a Belek, in Turchia, nel corso del meeting globale SportAccord. L’ISMF (International Ski Mountaineering Federation) infatti è riuscita a soddisfare tutti i criteri richiesti ed è stata riconosciuta come una federazione in crescita e aderente agli standard anti-doping della WADA. Il riconoscimento non si traduce automaticamente in un inserimento immediato nel programma olimpico. Tuttavia, solitamente, a seguito di questo primo e imprescindibile passo si effettua una prova test della nuova disciplina alla prima occasione utile per poi inserirla ufficialmente a programma nell’edizione successiva dei giochi. In questo caso, dunque, è possibile che la prova test con lo ski alp venga effettuata nel 2018 e che poi, nel 2022, la disciplina venga inserita nel calendario olimpico. Bressan acquisisce Garmont, che diventa “International” store.rewoolution.it Gore-Tex è “l’ingredient brand” più noto nell’outdoor Secondo uno studio condotto nei Paesi di lingua tedesca, Gore-Tex è “l’ingredient brand” più noto nell’industria outdoor e tessile. Il marchio è stato riconosciuto dal 70% dei 1.800 intervistati che hanno risposto a un’indagine condotta su internet e commissionata dalla slovena Braind. Gore-Tex è seguita a distanza da Sympatex (41%), Lycra (39%), Viscose (35%) e Woolmark (29%). Due terzi dei consumatori hanno inoltre affermato di essere disponibili a pagare prezzi più alti per un “ingredient brand” di successo, mentre il 90% ha dichiarato di percepire innovativi i prodotti con un forte marchio tessile. “Questa graduatoria”, spiega il managing director Braind Tomas Vucurevic, “apre la strada a prezzi e margini più alti per le aziende che sfruttano ‘ingredient brand’ di qualità riconosciuta”. Lo studio inoltre ha illustrato come i consumatori si affidino più a ingredient brand adottati da diversi marchi piuttosto che a quelli sviluppati e utilizzati da un’unica azienda (come nel caso di Climacool by Adidas, Dreytech by Mammut, Powertex by Salewa, Texapore by Jack Wolfskin o Venturi by Schöffel). Inoltre fattori come quelli etico, ambientale e della sicurezza avranno un peso sempre maggiore come affermato dal 93,3% degli intervistati. Cambio di proprietà per Garmont, marchio veneto attivo dal 1964 nel segmento delle calzature outdoor e distribuito a livello mondiale in oltre 40 paesi. Il Gruppo Bressan di Pierangelo Bressan ha infatti siglato un accordo che prevede l’acquisizione del brand la cui gestione viene affidata alla nuova società Garmont International srl. La nuova proprietà - Pierangelo Bressan è titolare dell’azienda Prisma 2 Srl, specializzata nel design e nello sviluppo di abbigliamento outdoor. A suo dire quindi “Garmont rappresenta l’ideale completamento della nostra offerta”. È inoltre presidente di Pedarco Srl, depositaria del sistema Pedarco per l’automatizzazione dei cavalcavia pedonali. È co-fondatore e azionista di VeNetWork spa, network di 42 imprenditori veneti operativi in oltre 85 paesi che si è posto come mission la promozione della cultura d’impresa attraverso il finanziamento di attività imprenditoriali con attenzione al territorio e all’occupazione. Bressan è infine cofondatore e azionista di VeNetronic srl, network con le stesse finalità di VeNetWork ma operativo prevalentemente nel settore dell’elettronica e della gestione dell’energia. Cosa accadrà ora - La nuova azienda manterrà la sede operativa a Volpago del Montello (TV) avvalendosi delle professionalità già presenti nella gestione precedente. Un segnale di radicamento e fedeltà a un territorio che ha visto nascere e affermarsi uno dei marchi italiani più famosi al mondo nell’ambito della calzatura outdoor, a cui si unisce la volontà di mantenere posti di lavoro. Garmont, pur tra alcune recenti difficoltà, è sempre stata sinonimo di qualità e di innovazione tecnologica, insomma un fiore all’occhiello della produzione italiana, che sarebbe stato quindi un peccato perdere. news / AAA cercasi studenti: aperte le iscrizioni OSV Lavorando in stretta collaborazione con diverse aziende specializzate del nostro settore, Outdoor Sports Valley ha ufficialmente aperto le iscrizioni per 3 nuovi corsi di laurea rivolti a coloro che intendono lavorare a livello manageriale nel segmento sportivo: ‘‘Performance Sports Textile & Footwear’’ (PSTF), ‘‘International Sales Specialists in / people In viaggio con CMP tra Venezia e Norvegia Cresce l’attivismo di CMP nel mondo outdoor. A marzo il brand ha collaborato con una spedizione scialpinistica tra le vette delle Alpi di Romsdal, nella Norvegia Centrale (in foto), fornendo ai partecipanti abbigliamento tecnico in piuma e a 3 strati. Hanno preso parte al viaggio 14 istruttori della scuola di sci alpinismo e alpinismo della sezione CAI di Venezia e del gruppo scialpinistico veneziano COCAI. Il gruppo ha salito 8 vette in 8 giorni con quote che variano dai 1.000 ai 1.700 mt. Sempre a marzo, il brand è stato sponsor tecnico della 36ª edizione di “Su e Zo per i Ponti di Venezia” fornendo giacche softshell personalizzate con il logo della manifestazione a tutti i volontari. Si tratta di una passeggiata di solidarietà alla scoperta di Venezia rivolta a famiglie, scolaresche, gruppi e associazioni sportive. Due i percorsi possibili: quello completo di 12 km con 43 ponti e quello breve di 6 km con 16 ponti. Ogni utile è stato devoluto in beneficenza a favore della Missione Salesiana di Aleppo in Siria. Sports’’ (I3S) e ‘‘Sports Industry Management’’ (SIM). Ogni corso prevede una classe di 15-20 studenti, piccola dunque, per garantire la qualità di insegnamento e apprendimento. Le lezioni si svolgeranno unicamente in inglese e vedranno studenti provenienti da più di 15 Paesi. Inoltre, a partire da settembre, coloro che già lavorano nel settore outdoor potranno accedere ad alcune lezioni dei programmi PSTF e I3S, allo scopo di conseguire conoscenze utili allo svolgimento del proprio lavoro. Louise Kuegler nel mkt globale di Icebreaker Icebreaker dà il benvenuto a Louise Kuegler, nuovo chief marketing officer internazionale. Louise, operativa a partire da metà aprile, sarà a capo di un gruppo globale e multicanale responsabile dello sviluppo di strategie e campagne creative in tutti i mercati chiave del brand, attualmente venduto in 44 Paesi in tutto il mondo. “Louise ha alle spalle una grande esperienza avendo collaborato con marchi iconici di caratura internazionale”, ha dichiarato Jeremy Moon, fondatore e ceo di Icebreaker. In particolare Louise ha lavorato per 20 anni in ambito comunicazione e marketing per aziende multinazionali e agenzie pubblicitarie in Regno Unito, Stati Uniti, Asia e Nuova Zelanda. Più di recente ha collaborato con Ogilvy & Mather Asia-Pacific come managing director di una delle sue agenzie in Singapore. In precedenza ha gestito i business Coca-Cola e Diageo di Ogilvy & Mather in tutta l’area Asia-Pacifica. Prima ancora ha lavorato per 6 anni in una celebre agenzia pubblicitaria neozelandese, Colenso BBDO, facendo parte del team manageriale. A proposito di Icebreaker, ha dichiarato: “Sono una consumatrice fedele del marchio e gli ambiziosi piani di crescita della società sono per me una vera ispirazione. Così come lo sono i prodotti, lo spirito imprenditoriale e l’attenzione al lato creativo”. Louise lavorerà da Auckland, in Nuova Zelanda. 6 4 / 2014 Hervè e il primo concatenamento invernale del Cervino Non è la prima volta che le celebri quattro creste del Cervino fanno parlare di loro. Lo scorso 13 marzo Hervè Barmasse le ha percorse tutte nel tempo sbalorditivo di 17 ore (fino alla Capanna Carrel), nonostante la neve in molti tratti alta fino alla vita. Ciò che forse maggiormente colpisce di quest’impresa è il fatto che, ancora una volta, si tratta di un ideale passaggio di testimone tra padre e figlio. Infatti nel 1985 il papà di Hervè, Marco, ha compiuto il primo concatenamento delle quattro creste, lungo lo stesso percorso seguito lo scorso mese dal figlio. Marco ha realizzato la prima solitaria degli strapiombi di Furggen per poi scendere dalla cresta dell’Hornli, attraversare la parete nord, salire la cresta di Zmutt e scendere infine dalla cresta del Leone, sul versante italiano. Lo stesso percorso compiuto dunque da Hervè, che si aggiudica la prima salita solitaria compiuta durante la stagione più fredda. Da ricordare, sempre in quest’ambito, anche l’impresa di Hans Kammerlander che nell’agosto 1992, con il compagno svizzero Diego Welling, ha superato in salita tutte e quattro le creste del Cervino raggiungendone la vetta per ben quattro volte nel corso di 24 ore. Che il prossimo progetto del forte Hervè sia proprio la ripetizione di quest’impresa nella stagione più fredda? Noi, intanto, gli facciamo le nostre congratulazioni per questo successo, che richiama le grandi imprese in velocità degli anni ’80 compiute dai vari Profit e Boivin. E che è stato tra l’altro conquistato senza l’utilizzo di mezzi quali l’elicottero. Nordica presenta la serie video “I Diari del Brac” La passione per lo sci e per l’avventura: da qui che nasce “I Diari del Brac”, la serie di videodocumentari dedicati a Massimo Braconi, detto per l’appunto “il Brac”. Prodotti da Bapufilm, i documentari vogliono essere una sorta di testimonianza, un viaggio fatto di immagini, musica e parole, per conoscere da vicino il fascino della neve, la bellezza di luoghi non comuni e per lasciarsi incantare dalle meraviglie della natura. Testing manager per Nordica, maestro di sci, freerider professionista, team manager del Freeski Team dal 2011, ma anche alpinista d’alta quota, telemarker e viaggiatore esperto. Tutto questo è il Brac: “Ho viaggiato nei posti più remoti del pianeta alla scoperta di nuove destinazioni, ho conosciuto culture, tradizioni e luci differenti. Ho capito che lo sport unisce le anime delle persone a quello che la Terra ci ha lasciato e che solo calpestandola e vivendola appieno essa tramanda energia e potenza”. E ancora: “Ho imparato a fare sport viaggiando attraverso gli spazi che la natura mi ha sempre regalato. Da anni sono testing manager Nordica e sono fiero di indossare l’attrezzatura da sci dell’azienda trevigiana, un’attrezzatura che risponde perfettamente alle esigenze di noi freeskiers e che ci permette di vivere in sicurezza anche il fuoripista”. Andrea De Pascale entra in JV International Andrea De Pascale, 53 anni, è il nuovo head of marketing & partnership development per l’Europa di JV International, azienda nata in Italia lo scorso anno dall’alleanza tra Michelin e il colosso cinese Jihua per la progettazione e lo sviluppo di un’innovativa linea di suole tecnologiche e performanti per calzature. Andrea ha maturato una significativa esperienza in W.L.Gore & Associati, dove ha ricoperto per oltre 25 anni il ruolo di responsabile pubblicità e comunicazione per il brand Gore-Tex. Negli ultimi due anni in particolare è stato responsabile marketing e comunicazione divisione calzature per i mercati Francia, Spagna e Italia. “Sono molto soddisfatto del ruolo affidatomi”, commenta De Pascale. “Oltre a marketing e comunicazione di cui mi occupo da sempre, ho l’incarico di sviluppare i partner in Europa. Impresa motivante che mi offre un vantaggio competitivo: identificare partner per suole high performance a marchio Michelin”. “Abbiamo siglato i primi contratti di fornitura delle suole negli Stati Uniti e in Europa e dobbiamo coordinare le nostre cinque sedi: quella strategica a Como, il centro design a Verona, due siti produttivi in Cina e l’HQ a Hong Kong”, ha aggiunto l’ingegner Ambrogio Merlo, direttore generale di JV International. “Con l’inserimento dell’head of marketing & partnership development, JV International ha completato il proprio team di manager: sono convinto che Andrea De Pascale sia la scelta migliore”. / riconoscimenti Shiraz GV di Asolo nominato “Best All-Around” da Backpacker Un nuovo prestigioso riconoscimento per Asolo, conquistato grazie a Shiraz GV. Lo scarpone è stato infatti nominato “Best All-Around” per le sue caratteristiche di supporto, protezione, traspirabilità e comfort da Backpacker Magazine Gear Guide, la più importante guida internazionale per il settore outdoor. Questo riconoscimento segue il premio “Editors’ Choice Awards” assegnato da Backpacker Magazine ai modelli Natural Shape e il “Best in Gear Award” del magazine americano Rock & Ice attribuito allo scarpone Eiger GV. La giuria ha apprezzato la qualità dei materiali, le alte prestazioni e le innovazioni tecnologiche dello scarpone firmato Asolo, che si conferma un brand di riferimento per tutti gli appassionati di outdoor, hiking, trekking e alpinismo. Asolo Shiraz GV per antonomasia identifica il backpacking e le lunghe escursioni in montagna. Grazie alla tomaia in Schoeller K-Teck unita alla pelle scamosciata 1,8 mm idrorepellente e alla fodera in Gore-Tex, garantisce massima impermeabilità, traspirabilità e comfort. Shiraz GV ottimizza il nuovo battistrada Asolo/Vibram con l’applicazione della tecnologia Anti-Shock in PU che assorbe l’impatto, aiuta in trazione e trattiene in frenata su qualsiasi tipo di terreno, anche i più impervi. È disponibile su calzata uomo e donna. Ph: Ivan Riccardi Piolet d’Or 2014: premiati Steck, Welsted e Slawinsky Nel corso di una serata, il 29 marzo a Courmayeur sono stati assegnati gli oscar dell’alpinismo. Gli atleti insigniti nell’edizione di quest’anno sono lo svizzero Ueli Steck e i canadesi Ian Welsted e Raphael Slawinsky. Steck ha ricevuto l’ambito riconoscimento per l’apertura di una nuova e incredibile via sulla parete sud dell’Annapurna (8.091 metri), completata in solitaria nel tempo record di 28 ore. I due canadesi, invece, per la prima salita assoluta del K6 (cresta ovest), gioiello del Karakorum pakistano che in passato era stato tentato più volte. A scegliere le due migliori imprese dell’anno passato è stata una giuria di esperti presieduta Da sinistra Ueli Steck, Ian Welsted da George Lowe e composta da Erri De Luca, Catherine e Raphael Slawinsky Destivelle, Denis Urubko, Karin Steinbach e Lim Sung Muk. Il Piolet d’Or alla carriera è stato invece consegnato a John Roskelley, autore tra gli anni ‘70 e ‘80 di grandi ascensioni sul Nanda Devi, sul K2 e sul Makalu. Succede nell’albo d’oro a Walter Bonatti, Reinhold Messner, Doug Scott, Robert Paragot e Kurt Diemberger. Errata corrige Capi seamless con tecnica “WARP SEAMLESS ” firmati Cifra Sul n° 2 di Outdoor Magazine nel report Ispo (pag XXII) abbiamo erroneamente descritto il processo costruttivo dei capi Cifra. Ci scusiamo con l’azienda e con i lettori e rettifichiamo l’informazione pubblicando il testo corretto. Cifra è un’azienda brianzola che sotto la guida dell’attuale ceo Cesare Citterio è diventata uno dei punti di riferimento per quanto riguarda i prodotti tessili destinati alla realizzazione di capi di intimo e per single layer sportivi, lavorando per molti importanti brand del mercato sport e outdoor a livello mondiale. Questo grazie a una notevole intuizione, quella di applicare il procedimento WKS (Warp Knitting Technique), che permette di realizzare capi senza cuciture attraverso una tecnica “WARP SEAMLESS”: a differenza delle altre tecniche seamless nelle quali si ottiene un “tubo” che va poi comunque cucito in alcune parti, i capi Cifra sono totalmente senza cuciture in ogni loro parte (il capo esce già “sagomato” dai macchinari), permettendo ancor più leggerezza, resistenza, comfort, elasticità. Vi spiegheremo nel dettaglio questo processo e vi parleremo dell’azienda in un articolo dedicato su Outdoor Magazine. Cifra era presente anche a Ispo con i capi del suo marchio Doubleskin, che utilizza anche il noto filato Dryarn, garanzia di piacevole leggerezza e comfort climatico. DARE 2B Nel n° 3 di Outdoor Magazine, nella rubrica dedicata ai Prodotti Trail & Skyrunning abbiamo pubblicato un riferimento inesatto riguardo al marchio Dare 2B. I contatti per la distribuzione nel nostro Paese del brand con sede a Manchester, specializzato nella realizzazione di adrenaline clothing per diverse specialità outdoor fra le quali il running e il trail running, sono quelli che presentiamo qui sotto. Fra i prodotti in collezione, la maglia Mens Lattitude Jersey è fabbricata con tessuto in poliestere leggero per assicurare asciugatura rapida e traspirabilità. Inoltre grazie alla ½ zip di ventilazione con cursore autobloccante offre la possibilità di gestire il comfort climatico a piacere. I pantaloni Bestride Tight sono fabbricati in tessuto elastico che garantisce vestibilità aderente e libertà di movimento. Fra i dettagli funzionali di cui è dotato il capo: la vita con coulisse, la tasca posteriore con zip, le cerniere alla caviglia, le cuciture “flat lock” e i dettagli riflettenti per migliorare la visibilità. Distribuito da: Regatta Italia - 0423.614140 - [email protected] 4 / 2014 7 bis di appuntamenti a Livigno news / / salva con nome A luglio la seconda edizione degli Adventure Awards Days Gran fondo e Ultra Trail per la quarta Punt del Diau Un festival dedicato all’avventura: da vi- Con start in contemporanea da Germagnano (TO) per Gran Fondo e Ultra Trail, la quarta edizione della Punt del Diau è in calendario sabato 13 settembre. L’evento è promosso dalla comunità montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone ed è supportata anche dai punti vendita Décathlon di Settimo Torinese e Cuore Da Sportivo. La novità principale di quest’anno è rappresentata dalla inedita partenza in “seminotturna” alle ore 16 delle due gare principali del programma. Il percorso della Ultra Trail internazionale si snoderà lungo un anello di 62 km, mentre per quanto riguarda la manifestazione da 25 km l’arrivò sarà situato a Cantoira. Entrambe le gare sono state ideate per dare occasione ai runner di osservare da vicino alcuni siti caratteristici di queste valli, dalle miniature Riverin, alle miniere Brunetta e dei Cugni, al Santuario di Sant’Ignazio, alla Madonna Consolata o ancora al Dolmen Cantoira. Su tutti spicca il Ponte del Diavolo, che dà il nome alla corsa. Da segnalare che nel 2014 per la prima volta è previsto lo svolgimento della prima edizione della MulaBike, competizione di fondo di montainbike. www.puntdeldiau-ultratrail.com - [email protected] vere, raccontare e condividere. Un’occasione per mettersi in gioco e condividere le proprie emozioni. Stiamo parlando di Adventure Awards Days, la cui seconda edizione andrà in scena a Livigno dal 22 al 27 luglio. Contemporaneamente la località ospiterà la celebre gara di running Stralivigno, che annualmente richiama oltre 1.500 partecipanti. Tantissimi gli appuntamenti di un ricco programma ancora in corso di definizione, che verrà annunciato nel dettaglio a maggio. Tra le conferme spiccano training camp di trail running, stage di arrampicata, trekking e MTB. Saranno proposti anche workshop di foto e video con importanti fotografi e videomaker, tra cui l’alpine photo workshop con Riki Felderer, e un Adventure Photo Day. La parte del leone la farà la selezione dei migliori film e documentari da tutto il mondo, circa 40 pellicole che saranno premiate con 2 awards: il Best Movie e il Green Award (per l’opera che meglio trasmette i valori legati alla tutela dell’ambiente). In occasione della serata di gala saranno consegnate infine la Barba d’Oro (simbolo dell’avventuriero disegnato ogni anno da un diverso artista) al Best Adventurer e al Best Storyteller 2014. www.adventureawards.it - [email protected] In scena nel 2015 il primo European Freeride Festival Sarà un esordio in grande stile quello del primo European Freeride Festival, che si svolgerà a Livigno dal 31 gennaio al 4 febbraio 2015 e che è già confermato fino al 2017. Il progetto è stato organizzato da MOON, MOuntain & Outdoor Network (nuova agenzia per la comunicazione e l’organizzazione di progetti legati al mondo della montagna e delle attività outdoor) in collaborazione con l’Azienda di Promozione e Sviluppo Turistico Livigno. La manifestazione sarà aperta a tutti e, a partire dalla seconda edizione, accoglierà anche sci, snowboard, telemark, sci alpinismo e altre discipline. Il programma offrirà gare di freeride e di sci alpinismo pro e amateur. Non mancheranno escursioni guidate e possibilità di heliski per i più esigenti, un freeride village in collaborazione con il Pro Shop Test per testare tutte le novità tecniche della stagione, freeride camp di vari livelli, un Freeride Film Festival, party, aperitivi e altre occasioni sociali. www.europeanfreeridefestival.com - [email protected] La cinque giorni dell’Adventure Outdoor Fest È stata confermata la seconda edizione dell’Adventure Outdoor Fest, il festival italiano dedicato al mondo dell’avventura e degli action sports che andrà in scena dal 16 al 20 luglio nella cornice di San Candido, in Val Pusteria. Il programma, in corso di definizione, punterà a coinvolgere atleti, giornalisti, scrittori ed esploratori di levatura internazionale oltre che il grande pubblico. Il tutto si svolgerà lungo l’area pedonale di San Candido, dove avranno luogo incontri, workshop e attività sportive, ma non solo, legate al mondo outdoor e al tema dell’avventura. Tra le numerose new entry spicca l’anteprima prevista per giovedì 10 luglio con stand enogastronomici, proiezioni di film d’avventura, esibizioni e negozi aperti fino a mezzanotte. Il sipario si aprirà poi ufficialmente mercoledì 16 luglio con l’apertura dell’Outdoor Village. Inoltre l’Adventure Outdoor Fest ripropone il concorso di 40 corti e mediometraggi di avventura, sport e natura selezionati da tutto il mondo, che saranno proiettati durante i 5 giorni di manifestazione. www.adventureoutdoorfest.com - [email protected] / nuove aperture Salewa “apre” anche a Monaco e Bologna Salewa ha inaugurato lunedì 7 aprile e venerdì 11 aprile due nuovi punti vendita monomarca rispettivamente a Monaco di Baviera e a Bologna. Il nuovo Salewa World teutonico è sito in Marienplatz, nel cuore della città bavarese, e presenta l’intera collezione Salewa e Dynafit nei suoi 400 mq di spazio espositivo. Il negozio di Bologna invece è ampio 135 metri quadri e si trova nella splendida cornice del Portico Zambeccari, area clou per lo shopping bolognese. “Per la nostra azienda il posizionamento di un negozio è un elemento determinante per il successo dell’iniziativa”, ha commentato a proposito dell’inaugurazione dello store emiliano Heiner Oberrauch, presidente del Gruppo Salewa, “Bologna è sicuramente il luogo ideale dove mettere in mostra la nostra offerta per il mondo dell’outdoor e per chi ama uno stile di vita attivo”. All’inaugurazione ha presenziato anche l’alpinista Daniele Nardi, mentre il party è stato animato da dj ed esibizioni di slackline. Alcuni momenti dell’inaugurazione del negozio bolognese 8 4 / 2014 / partnership Dynafit è il nuovo fornitore ufficiale delle guide valdostane L’Unione Valdostana Guide Alta Montagna e Dynafit hanno stretto un accordo di fornitura per la sola attrezzatura (sci, attacchi e scarponi) a partire dalla prossima stagione invernale. In particolare l’attenzione delle Guide Alpine della Vallèe si è concentrata su tre sci identificati come ideali per le escursioni in alta quota: Manaslu, Seven Summits e Denali. Quest’ultimo modello è stato sviluppato durante un progetto che ha visto il coinvolgimento di un gruppo internazionale di Guide Alpine che hanno testato lo sci durante una spedizione in Alaska, al Denali appunto. “È per noi una soddisfazione poter collaborare con questo importante gruppo che opera nella regione dei 4.000”, afferma Andrea Zambaldi, direttore marketing Dynafit per l’Italia. “Le guide si sono mostrate molto disponibili a testare i nostri prodotti, il loro feedback diventerà importante anche per la progettazione delle collezioni future”. Una partnership tra Salewa e il Soccorso Alpino e Speleologico Da sinistra: Maurizio Dellantonio (vicepresidente nazionale), Pier Giorgio Baldracco (pres. nazionale), Stefan Rainer (country manager Salewa Italy), Lorenzo Zampatti (pres. CNSAS Alto Adige) e Luca Dragoni (mkt manager Salewa IT) L’azienda bolzanina Salewa entra a far parte del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (C.N.S.A.S.). L’accordo prevede l’ingresso del brand nel pool dei fornitori ufficiali della struttura operativa del Club Alpino Italiano dedicata al “pronto intervento” in quota. Stefan Rainer, country manager Salewa Italia, ha dichiarato: “Condividiamo la stessa passione per la montagna, poniamo particolare attenzione all’innovazione e al servizio, potendo contare su prodotti altamente tecnici e funzionali. Dopo l’ottima esperienza con il Soccorso Alpino del’Alto Adige, del Tirolo e il Tatra Mountain Rescue Team, siamo fieri di allargare il gruppo delle collaborazioni anche al C.N.S.A.S italiano”. Che è una libera associazione di volontariato ispirata ai principi di solidarietà in montagna e ha il compito di provvedere alla vigilanza e prevenzione degli infortuni nelle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, al soccorso degli infortunati e dei pericolanti e al recupero dei caduti. Aggiungiamo che Salewa ha siglato un accordo per la fornitura di capi di abbigliamento tecnico agli Istruttori della Scuola Nazionale Medici del settore Alpino. Anche La Sportiva dietro lo sviluppo dell’app Nivolab Il Collegio delle Guide Alpine Trentino, La Sportiva e l’Accademia della Montagna del Trentino hanno presentato nel corso della fiera Prowinter di Bolzano l’innovativa applicazione mobile Nivolab, un nuovo strumento di valutazione del rischio valanghe creato dalla software house Netycom. La app rappresenta l’evoluzione in chiave mobile del progetto Nivolab, un metodo di valutazione per la prevenzione del rischio valanghe già introdotto nel 2012 in cartaceo per opera delle Guide Alpine trentine e Accademia, e perfezionato poi sotto forma di applicazione per sistemi mobile grazie al sostegno e al contributo fondamentale dell’azienda La Sportiva. Come ha spiegato Peterlongo, presidente del Collegio delle Guide Alpine: “Nivolab parte dal presupposto che i frequentatori della montagna invernale sono sempre più numerosi e non tutti possiedono l’esperienza per valutare le condizioni della neve, dei pendii, dei fuoripista”. “Il progetto Nivolab”, aggiunge Lorenzo Delladio, ceo di La Sportiva, “ci ha da subito colpito per la sua portata innovativa e per la sua importanza culturale. Per questo la nostra azienda, da sempre attenta alle evoluzioni del muoversi in montagna, ha voluto sostenere l’iniziativa e contribuire direttamente a portarlo dalla carta al web”. Non perdete in uno dei prossimi numeri un approfondimento sull’innovativa applicazione. la nuova pellicola SUll’alpinismo in Patagonia “Cerro Torre”, il senso di David per la libera Sarà proiettato in prima visione al Trento Film Festival il video prodotto da Red Bull Media House. Successivamente è in uscita in 36 sale The Space Cinema il 19, 20 e 21 maggio. David Lama rappresenta oggi forse la più interessante evoluzione di un climber in un alpinista a tutto tondo. David ha saputo portare il suo straordinario livello di scalata in arrampicata libera su alcune fra le più difficili pareti del mondo e negli ambienti più inospitali. Con questa prima libera del Cerro Torre, ha dimostrato possibile quello che Rehinold Messner dieci anni fa aveva dichiarato impossibile. La sua impresa è documentata nel film “Cerro Torre” prodotto da Red Bull Media House, che sarà proiettato in prima visione al Trento Film Festival. Successivamente è in programmazione in 36 sale The Space Cinema tra il 19 e il 21 maggio. Alpinismo e regia, un connubio impegnativo Ormai il mondo dell’arrampicata non è più estraneo a sempre più ricercate scelte di regia nei video. Tuttavia questo livello forse non era ancora stato portato su pareti particolarmente difficili e in ambienti ostili come quello della Patagonia e, in particolare, della vetta del Cerro Torre. Oggi è ben chiaro come gli alpinisti che vogliono proseguire la loro attività di scalatori professionisti non possono più semplicemente tornare a valle e raccontare con qualche foto la loro esperienza con l’obiettivo di ottenere supporto dagli sponsor. La necessità di comunicare in una maniera che possa stupire e parlare a un pubblico sempre più ampio è diventata forse tanto importante quanto il livello della prestazione alpinistica. Per questo pare oggi indispensabile documentare il tutto con video. Il che inevitabilmente comporta un aumento delle difficoltà logistiche insite nella scalata. Una sorta di “preoccupazione in più” per l’alpinista. È lo stesso David Lama, in un’intervista rilasciata per conto di Red Bull, a spiegare come spesso durante una spedizione le esigenze di documentazione tendano a diventare un fastidio. Ma sempre in quell’intervista David commenta così le riprese che lo hanno interessato durante la salita al Cerro Torre: “Alla fine ne è valsa la pena e sono molto soddisfatto del risultato”. Chi è avvezzo a questa terra nel profondo sud del mondo può ben capire quali sono le criticità di filmare in una situazione ambientale complessa. Lo stesso regista Thomas Dirnhofer ha ricordato la sua frustrazione per lo scarso materiale video prodotto durante il primo tentativo a causa delle terribili condizioni meteo. tiche, ma pochi sanno offrire uno sguardo sul carattere umano, sulle emozioni e su successi e insuccessi di un atleta”. In effetti uno dei temi del film è proprio l’intima trasformazione che David ha dovuto affrontare per giungere a capo del progetto della libera sulla via del Compressore al Cerro Torre. Un progetto dichiarato quasi con una sfrontatezza giovanile, che si è subito scontrato con la difficoltà di trovare delle condizioni ideali in Patagonia per tentare una salita in arrampicata libera su altissime difficoltà. Un progetto rivelatosi poi di lungo periodo. Al secondo tentativo, quando ormai le speranze erano ridotte al lumicino, David ha rinunciato a tentare ancora l’arrampicata libera per conquistare la vetta. “È avvenuta una trasformazione dentro di me. Non ero più uno sport climber, ero diventato un alpinista”. A quel punto, l’anno successivo, David sapeva che sarebbe tornato con in testa la via in completa arrampicata libera. E così è stato, con il terzo tentativo finalmente coronato dal successo. Le polemiche Un successo che cancella anche le polemiche nate durante il primo tentativo, durante il quale la squadra dei cameramen abbandonò in parete corde fisse e spit necessari alla sicurezza. A proposito di questo aspetto, David molto onestamente ha dichiarato: “Quegli spit non sarebbero serviti alla mia salita in libera. Ma mi rendo conto che, in quanto protagonista del film e ideatore del progetto, avrei dovuto preoccuparmene”. I materiali sono stati comunque in seguito rimossi dal team. I complimenti d’oro La trasformazione di David La prestazione di Lama diventa leggendaria anche in virtù della dichiarazione fatta una decina di anni fa da Rehinold Messner, che aveva considerato impossibile la salita in libera del Cerro Torre. Oggi Messner, riferendosi a Lama, ha detto: “Se c’è un alpinista che viene dalle palestre artificiali e ha avuto successo in montagna, quello è David Lama”. Alla realizzazione del film hanno partecipato anche due famosi e fortissimi alpinisti dalla grande esperienza in Patagonia come Jim Bridwell e Toni Ponholzer. Ma cosa differenzia questo film da altri documentari di montagna? David ha le idee ben chiare a tal proposito: “Sono molti i film che narrano di performance atle- Guarda il trailer: http://goo.gl/O4J0rJ www.cerrotorre-movie.com 4 / 2014 9 news / il lancio dell’iniziativa “spirito outdoor in tour” www.italianoutdoorgroup.it IOG presenta il suo nuovo format espositivo Secondo il progetto sono tre gli appuntamenti individuati per mettere in contatto le aziende e i consumatori. Un’occasione importante per gli associati di IOG di presentare la propria storia, i prodotti e le tecnologie direttamente agli utenti finali. L’inedita iniziativa promossa dall’associazione e denominata “Spirito Outdoor in Tour” è stata pensata per far fronte alle esigenze dei suoi marchi, con l’obiettivo di rivolgersi a un pubblico sempre più allargato contenendo quando possibile risorse umane ed economiche. Per questa ragione IOG ha progettato una struttura itinerante “indipendente” che sarà allestita in concomitanza di tre eventi in programma nel 2014: Outdoor Day (Subiaco), Outdoor Festival Meridiani Montagne (Campitello di Fassa) e Alta Quota (Bergamo). Con una visibilità stimata attorno alle 60mila persone. Il progetto – Il centro dell’iniziativa “Spirtio Outdoor in Tour” è una struttura modulare che parte inizialmente con una tenda marchiata IOG e con i marchi delle aziende partner. Ogni partecipante avrà a disposizione due pannelli espositivi delle dimensioni di 1 x 2 m, e due volumi per l’esposizione dei prodotti (sotto alcuni pannelli utilizzati nell’allestimento in Piazza Fiera al TrentoFilmFestival 2013). In base alla disponibilità di spazio, sarà possibile richiedere pannelli e volumi aggiuntivi. Ai partecipanti del progetto sarà inoltre consentito di usufruire di tende o gazebo aggiuntivi per gestire il materiale che servirà per i test. Fra i servizi garantiti agli associati, IOG si incaricherà di gestire trasporto, montaggio e allestimento, e metterà a disposizione personale qualificato per la gestione dello spazio espositivo per tutta la durata dell’evento. L’iniziativa si concretizzerà se verrà raggiunto un numero sufficiente di aziende aderenti. Il calendario PREVISTO • Outdoor Day - Subiaco (dal 31 maggio al 2 giugno) Evento dedicato agli appassionati organizzato dall’associazione romana “Live Outdoor” che ha come obiettivo la diffusione dell’outdoor in una zona dove è ancora poco sviluppato. Durante il 10 4 / 2014 festival verranno proposte attività, quali rafting, escursionismo, bike, speleologia, arrampicata, nordic walking e trail running. Il pubblico, proveniente soprattutto dalle zone limitrofe e da Roma, avrà la possibilità di cimentarsi nelle diverse discipline. La manifestazione è alla quarta edizione, ha buoni riscontri ed è stata scelta per la localizzazione, strategica per molte aziende che non sono presenti in zona. • Outdoor Festival Meridiani Montagne Campitello di Fassa (dal 27 al 29 giugno) Prima edizione dell’evento organizzato da Meridiani Montagne, una delle riviste più seguite dal pubblico degli appassionati di outdoor e montagna. Il festival prevede svariate iniziative, aree attrezzate per il test dei prodotti, incontri e serate con ospiti del mondo dello sport. La casa editrice Domus, titolare della rivista e di altre importanti testate italiane, ha già iniziato una forte campagna di comunicazione sull’evento rivolta al pubblico • Alta Quota - Bergamo (dal 10 al 12 ottobre) Giunta alla decima edizione, Alta Quota è la fiera dedicata alla montagna e all’outdoor con una media di 50.000 passaggi all’anno. I visitatori provengono in particolare da Lombardia, Veneto ed Emilia. Oltre alla formula espositiva classica prevede un’area esterna con delle zone test dove il pubblico può cimentarsi nell’arrampicata e nel trail running testando il materiale delle aziende espositrici. Durante la manifestazione, inoltre, è previsto un calendario di eventi collaterali dedicati al mondo della montagna e all’outdoor. In particolare durante una delle serate principali saranno proiettati i film vincitori del premio “Spirito Outdoor” di IOG al Trento Film Festival. focus shop / lo store di Canazei nominato anche “Negozio storico outdoor” dall’IOG a cura di: Monica Viganò Amplatz, il “guru” dello ski alp (e non solo) Il titolare Diego è uno dei riferimenti assoluti di questa disciplina, ma il negozio spazia a 360° nell’outdoor. E dopo oltre 30 anni di onorata attività raccoglie i frutti delle sue intuizioni e di valori quali professionalità, competenza, assistenza e collaborazione. Il negozio Sport Amplatz, che affonda le sue radici nel 1977, è oggi un assoluto punto di riferimento per lo sci alpinismo. Un traguardo raggiunto grazie all’impegno e alla costanza del suo titolare Diego, che da molti anni si impegna a far crescere la cultura dello ski alp e in generale dell’outdoor in Italia. Anche per questo lo store ha di recente conquistato la prima edizione del premio “Negozio storico outdoor” assegnato dall’IOG in occasione dell’Italian Breakfast organizzato durante Ispo di Monaco, come vi abbiamo raccontato sullo scorso numero. “È stata una piacevole sorpresa che denota il nostro impegno negli anni, la passione che ci contraddistingue e un rapporto serio con le aziende”, ha commentato a tal proposito Diego. Con il quale abbiamo analizzato il percorso evolutivo del suo punto vendita, il mercato odierno e l’offerta prodotti sviluppata direttamente da lui. Focus sullo sci alpinismo - Il negozio è operativo da 36 anni e da 31 tratta ski alp. “Ho contribuito a effettuare la prima modifica sullo scarpone Dynafit TLT4 ben 19 anni fa. Essa permetteva un allungo maggiore nel passo e la possibilità di usare lo scarpone su un alzatacco unico. Inoltre consentiva di passare alla posizione di discesa e blocco tibiale con un movimento unico e rapido. Ha rappresentato una rivoluzione nel settore gara che ha contribuito a far conoscere il mio nome. In seguito, la modifica da gara sul 70% degli scarponi F1 di Scarpa ha spinto sempre più persone a chiedere il mio parere”. L’andamento delle categorie - Detto ciò, Diego ci spiega come ci siano categorie prodotto che segnano performance altalenanti, in rapporto soprattutto a situazioni climatiche particolari. Come accaduto quest’anno per l’arrampicata su ghiaccio e lo snowshoeing, entrambi influenzati dall’eccessiva neve e dalle temperature elevate che hanno contribuito a mantenere costantemente elevato il pericolo valanghe. “Da dire però che lo ski alp non risente delle fluttuazioni di mercato, considerando il numero sempre crescente di praticanti. Che sono anche sempre più preparati ed educati. Questo porta nel nostro negozio clienti già abbastanza decisi nel loro acquisto. Tuttavia sono tutti sempre propensi a chiedere un consiglio a me o allo staff. La competenza del negoziante è quindi imprescindibile”. I contributi di Diego allo ski alp - Nel 2009 il titolare di Sport Amplatz ha realizzato insieme a La Sportiva degli scarponi, mentre nel 2012 è stata la volta degli sci. “Per quanto riguarda i boots, il progetto nasce da una scommessa. Ne sono uscite grosse soddisfazioni che hanno convinto un’azienda come La Sportiva a trasformare un azzardo in una vera collaborazione che sta dando i suoi frutti”. Insieme all’azienda, Diego ha infatti disegnato lo scarpone Stratos in Carbonio. La collaborazione ha dato vita a un’amicizia con Lorenzo Delladio (titolare La Sportiva), al quale Diego continua a fornire idee e suggerimenti. La nomea nello ski alp - In tutti questi anni il negozio ha pertanto conquistato grandissima autorevolezza sul fronte ski alp che oggi mantiene grazie all’organizzazione di gare, alla promozione dell’attività e alla continua ricerca di soluzioni tecniche su materiali per portare reali vantaggi ai praticanti. “A oggi - ci conferma Diego - lo sci alpinismo è tanto importante da rappresentare il 40% della nostra offerta e il 40% del nostro fatturato”. Che negli ultimi tre anni ha registrato una crescita, a dispetto del difficile periodo economico. Come resistere al mercato - Sport Amplatz, infatti, non ha risentito della crisi. Anzi, al contrario lo store è riuscito a crescere anche in un momento nel quale molti consumatori hanno una minore capacità di spesa (attualmente il negozio risulta stabile rispetto allo scorso anno). La chiave, come ammette Diego, “sta nella professionalità, nella competenza, nell’assistenza e nella collaborazione con un personale molto preparato. Tutto ciò è stato vitale per la nostra realtà, che ha un target di alto livello. Sport Amplatz è infatti un negozio molto tecnico e questo di per sé è un fattore selettivo della clientela”. 12 4 / 2014 Sport Amplatz, ma le richieste sono tante. “Non ho però intenzione per adesso di produrne molti, almeno finchè non sarò sicuro di garantirne la qualità. Sono in continua ricerca della perfezione”. Questo non è comunque l’unico sci pensato dal titolare del punto vendita. Per l’inverno in corso, infatti, Diego ha disegnato un modello rivolto ad appassionati non-atleti: “Si tratta di uno sci per alpinismo classico, come richiede gran parte del mercato. Ha tutte le caratteristiche che ritenevo più idonee come buon galleggiamento, ottimo in pista come fuori, peso contenuto. Considerando come è stato accolto dal mercato, la tentazione di realizzare altri sci in futuro è tanta. Ma anche l’investimento!”. Oltre a sci e scarponi, Diego ha prodotto vari tipi di leve per la chiusura degli scarponi, tiranti e fermo coda per pelli di foca. Due parole su Prowinter - Diego è stato coinvolto nell’organizzazione dello spazio dedicato allo sci alpinismo a Prowinter 2012. “Sono stato sostanzialmente un promoter. Considerando gli agganci con il mondo dello ski alp, ho avuto la possibilità di far promuovere e conoscere la fiera in un settore fino ad allora trattato solo in minima parte”. In particolare è stato intitolato alla fiera un circuito di 7 gare, con premiazioni delle varie categorie. Inoltre è stato organizzato un concorso fotografico attinente al mondo ski alp. “Sono soddisfatto di questa apertura della manifestazione a un’attività che è in continua crescita ed evoluzione. Indubbiamente si è ora creato un maggior interesse e l’intento per il prossimo futuro è quello di creare, in seno alla fiera, un circuito che dia maggiore visibilità e distinzione allo ski alp con un percorso ben definito e concentrato”. E sul fronte sci… - In riferimento invece allo sci, si tratta di un modello da gara prodotto nella zona di Chiavenna con stampo personale di Diego, che ne ha studiato sciancrature e forme. Il modello è attualmente venduto solo in scheda tecnica Indirizzo _ Via Dolomites 109B Località _ Canazei Telefono/Fax _ 0462.601605 E-mail _ [email protected] Sito _ www.verticalworld.it Titolare _ Diego Amplatz Anno di nascita _ 1977 Numero personale _ 9 Mq totali _ 250 Mq abbigliamento _ 130 Mq attrezzatura _ 120 Numero vetrine _ 10 Discilpline trattate _ Alpinismo, Ciaspole, Climbing, Ghiaccio, Lavori su fune-quota, SkiAlp, Trail Running, Trekking Noleggio attrezzatura _ No Marchi attrezzatura _ Alpina, Arva, Atk, Beal, Berghaus, Black Diamond, Camp, Casco, Colltex, Contour, CT, Diamir, DMM, Dynafit, Dynastar, Elan, Ferrino, Fizan, Gipron, Grivel, Hagan, HighTrail, Kask, Komperdell, Kong, La Sportiva, Leki, Mammut, Movement, MSR, The North Face, Ortovox, Petzl, Pomoca, Salewa, Salomon, Ski Trab, Skylotec, Tendon, Totem, TSL, Tubbs, UVEX, Vaude, Wild Country Marchi calzature _ Alpina, Arva, Atk, Beal, Berghaus, Black Diamond, Camp, Casco, Colltex, Contour, CT, Diamir, DMM, Dynafit, Dynastar, Elan, Ferrino, Fizan, Gipron, Grivel, Hagan, HighTrail, Kask, Komperdell, Kong, La Sportiva, Leki, Mammut, Movement, MSR, The North Face, Ortovox, Petzl, Pomoca, Salewa, Salomon, Ski Trab, Skylotec, Tendon, Totem, TSL, Tubbs, UVEX, Vaude, Wild Country Marchi abbigliamento _ Accapi, Arc’terix, Bandavej, Camp, Craft, Crazy Idea, Dynafit, Gore, Haglöfs, Ice Breaker, Karpos, La Sportiva, Mammut, Martini, MHW, Millet, Ortovox, Salewa, Salomon, The North Face, Under Armour eventi / L’11 e 12 febbraio l’evento in collaborazione CON la Ski Area di Madesimo dal nostro inviato: Benedetto Sironi Neve e sicurezza: cosa comunicare? In primo piano Antonio Rossi, che ha partecipato attivamente all’evento Ottimo riscontro per l’educational organizzato dal Collegio delle Guide Alpine Lombardia rivolto a 20 giornalisti di settore e generalisti. I quali, insieme all’assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi, si sono confrontati sul tema, tra uscite in freeride e dibattiti in aula. Un’iniziativa concreta e interessante, che ha voluto focalizzare l’attenzione sulla sicurezza in montagna. Lo scorso 11-12 febbraio, a Madesimo, si è tenuto l’educational rivolto ai giornalisti “La montagna d’inverno - I pericoli della neve”, organizzato dalle Guide Lombarde in collaborazione con la Ski Area di Madesimo. Una location che si è tra l’altro rivelata ideale, e non a caso il mese successivo avrebbe anche ospitato il primo Madesimo nio Rossi. Presenza non solo “di facciata” la sua: il pluricampione olimpico e mondiale di canoa è infatti anche un appassionato sportivo a 360°. E tra le attività praticate c’è anche lo sci. Oltre quindi a introdurre l’evento alla platea dei giornalisti e delle guide alpine, Rossi ha anche accompagnato nell’uscita in fuoripista uno dei due gruppi, dimostrando peraltro ottime doti da freerider. ”La sicurezza in montagna è importante e dati e statistiche con guide ed esperti. Sul campo - La pratica su neve non poteva che inaugurare al meglio l’educational, grazie anche al bel sole splendente che ha caratterizzato la giornata e all’incredibile quantità di neve presente a Madesimo in quei giorni. Nessun punto di vista è stato tralasciato, per garantire un divertimento più sicuro e per illustrare appieno tutti gli accor- Sopra Alfredo Praolini (Arpa Lombardia). Sotto Fabiano Monti (sinistra) e Luca Biagini. A sinistra i preparativi per l’uscita in neve fresca Freeride Festival (di cui vi racconteremo sul prossimo numero). Lo scopo era quello di confrontarsi sul tema della sicurezza attraverso teoria e pratica. Obiettivo: puntare a una comunicazione più corretta del tema sui media. Partendo dalla considerazione che il miglior strumento per prevenire e ridurre gli incidenti in montagna, soprattutto quelli valanghivi, è proprio quello culturale/educativo. Ottimo il riscontro dell’iniziativa, con circa 20 giornalisti presenti, in rappresentanza di riviste e siti specializzati ma anche di generalisti importanti quali Rai e Il Sole 24 Ore. UNA PRESENZA D’ECCEZIONE Oltre a diversi relatori di spicco dell’ambiente montano, anche l’assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Anto- Sotto e a fianco il gruppo impegnato nella lezione pratica di freeride 14 4 / 2014 ho testato sul campo, grazie al Collegio delle Guide Alpine della Lombardia, come cercare di garantirsela anche in inverno”, ha dichiarato dopo l’esperienza. Programma - Dopo un pomeriggio introduttivo guidato dai presidenti del Collegio Guide Alpine della Lombardia Luca Biagini e del Collegio Maestri di Sci Aldo Ghislandi, insieme per l’appunto all’assessore Rossi, la mattinata successiva è stata interamente dedicata alle attività su neve. Suddivisi in gruppi per le diverse discipline proposte, i giornalisti presenti hanno potuto praticare a scelta, e sempre condotti dalle guide, freeride, sci alpinismo e ciaspole. Il pomeriggio invece è stato trascorso dai partecipanti in sala conferenze ascoltando e confrontandosi su gimenti da prendere prima di un’uscita su neve: dalla preparazione dei materiali, check dell’artva compreso, le valutazioni del manto nevoso, quelle atmosferiche e più in generale i segnali che fornisce il territorio. Poi spazio alla pratica vera e propria: per la gioia del gruppo freeride, oltretutto, proprio la mattina del 12 febbrao è stata aperta anche la Val di Lei e i partecipanti hanno quindi potuto saggiare tra i primissimi i suoi splendidi fuoripista, prima di affrontare il celebre Canalone. Il luogo è stato ideale per confrontarsi su un corretto approccio e su una giusta interpretazione del manto nevoso in una discesa non banale in neve fresca. Teoria e statistiche - La parte teorica relativa alla sicu- rezza è stata poi ampiamente affrontata nel pomeriggio grazie all’intervento di diversi esperti del settore e guide, che hanno fornito strumenti per sportivi e turisti per “decifrare” la montagna. Tra questi Alfredo Praolini di Arpa Lombardia, che ha spiegato in maniera completa tutto quella che concerne il bollettino del pericolo valanghe: “I bollettini sul pericolo valanghe forniscono utili informazioni a chi vuole andare in montagna conoscendo rischi e pericoli, consultando le quotidiane comunicazioni di Arpa presenti su Internet e distribuite anche tramite mailing list. I fattori che possono mettere a rischio le uscite in montagna vengono definiti in collaborazione con le guide alpine operanti nelle sette zone in cui è stato suddiviso il territorio lombardo”. E’ poi inter- venuto Fabiano Monti, maestro di snowboard specializzato nel freeride. Fabiano, che è anche ricercatore in Scienze Ambientali per Università dell’Insubria e lavora al progetto “Freeride Livigno - Feel the powder”, ha enunciato le sue conoscenze relative all’elemento neve: la complessità della sua composizione e le conseguenti diverse capacità di reggere il passaggio umano. Non ha mancato poi di parlare più specificatamente dell’attività freeride portando l’esempio di Livigno, comprensorio all’avanguardia per la disciplina. La sua brillante presentazione ha inoltre mostrato anche statistiche molto interessanti e per nulla scontate, che vi proponiamo in maniera approfondita nelle pagine seguenti. Ph. credits: Daniele Molineris dati & statistiche / Fuoripista e incidenti: cosa dicono le statistiche a cura di: Monica Viganò Tutta colpa del freeride. Ma sarà vero? In 30 anni, delle 6.156 valanghe registrate in Svizzera solo 1.617 sono state causate da attività sul campo. Delle 3.436 persone coinvolte 703 sono decedute. Dati che denotano crescita di attenzione alla sicurezza. A differenza di quanto molto spesso comunicano i mass media. Il rischio valanghe per categoria (grafico 1) - Tra i dati presentati da Fabiano, quelli pubblicati nel 2003 sul magazine Neve e Valanghe dell’associazione Aineva da Mauro Valt e inerenti alle categorie maggiormente soggette a incidenti da valanga (in Italia). Dal 1984 al 2003 la maggior parte delle vittime era rappresentata da sci alpinisti (48%). Netto il distacco con i secondi e i terzi classificati, ovvero i freerider (23%) e gli alpinisti (19%). Degna di nota è l’irrisoria percentuale di sciatori in pista soggetti a pericolo valanghivo (1%), identica a quella delle abitazioni che sorgono lungo i versanti montani. E addirittura inferiore a quella delle vie di comunicazione che li attraversano. Questo ci porta a chiederci se effettivamente le valanghe siano causate dai freerider. Nel 2013 Harvey e Zweifel della WSL Swiss Federal Institute for Snow and Avalanche Research SLF hanno pubblicato un report molto dettagliato sugli incidenti da valanga. Ecco di seguito la loro analisi. Le premesse - Facciamo un passo indietro così da porre le “basi” per questa analisi. E partiamo da una considerazione: il problema valanghe è difficile da gestire perché la neve è un elemento vicino al proprio punto di fusione, cambia le proprie condizioni in tempi molto brevi. Ciò detto, l’istituto svizzero ha preso in considerazione un database di episodi valanghivi registrati tra il 1977 e il 2006 (in Svizzera). In tutti quei 30 anni si sono verificate 6.156 valanghe delle quali 1.617 causate da attività ricreative. Queste hanno coinvolto 3.436 persone, delle quali 703 sono decedute. L’istituto svizzero, con in mente questi numeri, ha adottato un modello lineare per identificare un trend. Che parla di una diminuzione di incidenti mortali a dispetto di un aumento di frequentatori backcountry (grafico 2). Attività e rischi correlati - Secondo infatti osservazioni qualitative, il numero di persone in ambiente freeride è aumentato. Questo anche a seguito dell’introduzione di nuovi sport invernali come snowboard e ciaspole, che sono stati maggiormente colpiti da episodi valanghivi negli ultimi 10 anni (grafico 3). I media parlano spesso di un incremento di incidenti su terreno fuoripista. In realtà i dati parlano di incidenti per il 60% occorsi in tour backcountry e per il 40% in uscite fuoripista. Quindi in realtà non esiste un trend significativo. Anzi, il rapporto tra sommersi durante un tour e sommersi durante un’uscita fuoripista fluttua fortemente di anno in anno ed è quindi difficilmente considerabile per la definizione di un trend (grafico 4). Secondo un’analisi condotta da E. Procter et al. nel 2013, stando ai dati pubblicati da Etter nel 2011 i frequentatori di ambiente backcountry sono coinvolti nel 47% di incidenti mortali da valanga nei paesi alpini. Conoscenza di misure preventive e pratiche di sicurezza nel Nord Italia 16 L’obiettivo della ricerca era quello di raccogliere dati da parte di sciatori e ciaspolatori backcountry in una regione delle Alpi per valutare la conoscenza della prevenzione e della sicurezza. A febbraio 2011 in Sud Tirol sono state valutate nell’arco di una settimana 5.576 persone (77,7% sciatori e 22,3% ciaspolatori) suddivise in 1.927 gruppi. un equipaggiamento standard (80,6% contro 13,7% degli individui). Grande conoscenza delle principali pratiche di sicurezza è stata significativa tra gli sciatori (51,5% contro l’8,7% dei ciaspolatori) oltre che tra individui giovani, con all’attivo diversi tour per stagione e per lo più uomini (45,6% contro il 35,6% delle donne). Dati raccolti - In totale il 72,8% dei gruppi aveva al suo interno almeno una persona informata, che aveva letto il bollettino valanghivo locale. Ma solo il 48,4% dei gruppi è stato in grado di indicare il corretto livello di pericolo. In dettaglio più gruppi di sciatori che gruppi di ciaspolatori avevano letto il bollettino (78,4% contro 47%) ed erano risultati correttamente informati (52,5% contro 28%). In totale l’8,3% dei gruppi ha sovrastimato il pericolo, mentre il 22,4% lo ha sottovalutato. Il principale strumento di salvataggio utilizzato era rappresentato dai trasmettitori (75,1%) e l’equipaggiamento standard di sicurezza (sonda, pala e arva) era in dotazione al 65,7% degli individui. Strumenti di galleggiamento e AvaLung erano in dotazione rispettivamente al 3,6% e allo 0,4% delle persone. Ancora una volta, erano più gli sciatori che i ciaspolatori ad avere Conclusioni - I gruppi composti da soli ciaspolatori avevano una bassa conoscenza dei bollettini valanghivi. Lo conferma anche una ricerca condotta nell’inverno 2005/06 sulle montagne Wasatch e Uinta dello Utah (USA) che ha evidenziato come i ciaspolatori sono meno propensi di qualsiasi altro frequentatore di ambiente backcountry a: utilizzare trasmettitori, pala o sonda; frequentare corsi di sicurezza; organizzare uscite con un compagno (Silverton et al., 2007). Gli snowshoer sono 7,11 volte più propensi di uno sciatore backcountry a sottostimare il pericolo. Da segnalare inoltre che l’avere in dotazione attrezzatura di salvataggio non significa che la si sappia utilizzare. Da ultimo, il salvataggio di un proprio compagno è possibile solo se tutti i membri del gruppo sono dotati di strumentazione standard e conoscono tecniche di salvataggio. 4 / 2014 Fonte: E. Procter et al. (2013) 1 Vittime da valanga per categoria (dati Italia) Sci fuoripista Sci alpinismo 23% 48% Sci in pista 1% Alpinismo 19% Vie di comunicazione 2% diversi 6% Abitazioni 1% 2 (dati Svizzera) Morti Sopravvissuti Trend Numero di persone coinvolte L’intervento di Fabiano MONTI - Come anticipato nell’articolo a pagina 14, a supporto di questa tesi sulla mala-informazione, ci sono i dati e le statistiche snocciolate da Fabiano Monti durante il suo intervento all’evento di Madesimo. Nella stessa occasione, Fabiano ha anche presentato il progetto Freeride Livigno nato nell’inverno 2012/13 per implementare ulteriormente il livello culturale degli adepti della powder tramite svariate iniziative (tra cui la comunicazione delle condizioni del manto nevoso e relativo metodo interpretativo, la realizzazione di un bollettino valanghe locale, la creazione di percorsi gestiti per l’approccio allo sci alpinismo, alle ciaspole e al freeride). Numero di persone coinvolte in episodi valanghivi. La linea punteggiata mostra il trend lineare degli incidenti mortali, in evidente calo negli ultimi 30 anni. 3 (dati Svizzera) Numero di persone coinvolte È fuori dubbio che il freeride stia registrando un importante sviluppo che non accenna ad arrestarsi. Crescendo il numero di praticanti, aumentano le probabilità di incidenti. E, in effetti, la casistica riporta un sensibile incremento di questo dato. Tuttavia vale la pena segnalare come, al contempo, rimanga pressoché stabile il numero relativo ai decessi causati da incidenti fuoripista. Certamente alla base di questo c’è una crescente sensibilità al tema sicurezza e una conseguente migliorata cultura del freerider medio. Questo si contrappone nettamente al messaggio errato che tendono spesso a far passare i mass media. Ovvero quello che vuole il freeride come un’attività pericolosa e da incoscienti. Quello che indica il fuoripista come principale causa del distaccamento di valanghe e persino come indiziato numero uno per le morti in montagna. Feriti e morti causati da incidenti di valanga “ricreazionali”. Negli ultimi inverni è diminuito il numero di hiker coinvolti. Al contrario è aumentato quello di snowboarder e snowshoer. Riassumendo… - Negli ultimi 10 anni sono sempre di più le persone che si avventurano fuoripista. Ma la loro attrezzatura e cultura, così come quelle dei team di salvataggio, sono sensibilmente migliorate. Si sono inoltre evolute la prevenzione e il training in interventi di salvataggio, oltre alla possibilità di ottenere informazioni sul 4 (dati Svizzera) Percentuale di persone fuoripista Percentuale di persone in tour coinvolte L’importanza dell’educazione Sempre stando ai dati E. Procter et al. (2013), in risposta a un incremento di frequentatori dell’ambiente freeride molto si è fatto sul fronte educativo. La pubblicazione di bollettini antivalanga, ad esempio, è un metodo per fornire informazioni utili sfruttando una scala di pericolo numerica semplice da interpretare. Tuttavia sarebbe auspicabile la conoscenza di una tecnica di lettura dettagliata di questi bollettini per una miglior gestione del rischio. Rientrano sempre in ambito educativo la conoscenza e l’utilizzo corretto di attrezzatura di sicurezza. Gli strumenti antivalanga hanno diverse funzionalità: riducono la durata del seppellimento (trasmettitori), riducono la possibilità di sepoltura totale (attrezzatura di galleggiamento), aumentano le possibilità di sopravvivenza in caso di sepoltura totale (AvaLung). rischio valanga. Dal 1977 al 2006 il numero di decessi per valanga è diminuito a dispetto dell’aumento di praticanti. Questo evidenzia un aumento di consapevolezza dei frequentatori dell’ambiente freeride. Ma anche un miglioramento della conoscenza del fenomeno valanghivo, delle tecniche di salvataggio e dell’attrezzatura di sicurezza. In particolare, la percentuale di decessi in tour organizzati e guidati è scesa dal 40% a meno del 20% a indicare l’elevata professionalità delle guide alpine. Calato anche il tasso di mortalità di sepolti completi, grazie soprattutto a una riduzione del tempo di sepoltura. Inoltre negli ultimi 7 anni solo il 16% di incidenti ricreativi da valanga con sepolture totali ha riguardato sepolture multiple. E solo nel 5% dei casi si è trattato di più di 2 persone completamente sommerse. Questa percentuale potrebbe essersi livellata sia per la creazione di gruppi più piccoli sia per l’adozione di misure di riduzione del rischio (come il mantenere distanze di sicurezza). Detto ciò, i corsi di formazione sul salvataggio in caso di valanga dovrebbero focalizzarsi più sulla riduzione del tempo di sepoltura in caso di 1 o 2 sepolti piuttosto che su scenari più complicati con sepolture multiple. Concludendo, nonostante il trend positivo degli incidenti causati da valanga, la consapevolezza del rischio e la cultura a esso correlata devono essere ulteriormente promosse per minimizzare il più possibile lesioni e decessi. Confronto tra persone sepolte da valanghe durante tour backcountry e durante uscite fuoripista. Non si denotano particolari differenze e non è dunque possibile stabilire un trend. 5 (dati Svizzera) Morti Sopravvissuti Media a 5 anni Trend Tasso di mortalità Tempo di seppellimento - Ridotto negli ultimi 30 anni anche il tempo di permanenza sotto la neve (ricordiamo che l’asfissia è la principale causa di morte in caso di sepoltura da valanga). Negli anni ’70 il tempo medio era di circa 120 minuti. All’inizio degli anni ’90 è sceso a 80 minuti e oggi si parla di 20-30 minuti al massimo. L’attrezzatura moderna e una buona conoscenza delle tecniche di salvataggio si sono così tradotte in una maggior efficacia di intervento, il che a sua volta porta a una riduzione del tasso di mortalità. Da segnalare poi che la profondità di sepoltura di persone totalmente sommerse non è negli anni cambiata e rimane in media di 120 cm nel caso di decessi e di 70 cm per i superstiti (Harvey et al., 2002). Sepolture complete Seppellimento e salvataggi - Nonostante un aumento di sommersi da valanga, conseguenti a un aumento delle valanghe stesse, il totale di persone completamente sepolte non è cambiato. Questo indica un incremento di segnalazioni di valanghe “innocue”. Non varia invece la scrupolosità con cui vengono registrati gli eventi di sepoltura totale. Come segnalato anche in Tschirky et al. (2000), il tasso di mortalità di questi eventi è calato negli ultimi tempi e ha raggiunto il 40% di incidenza (grafico 5). Questa riduzione è una conseguenza di interventi dal più elevato successo rispetto al passato. In effetti è enormemente migliorata l’efficacia dei salvataggi. Certamente ha contribuito alla riduzione del tasso di mortalità di questi incidenti anche un utilizzo più consapevole di trasmettitori antivalanga e/o digitali. Trend del tasso di mortalità di persone completamente sommerse (linea continua, asse y sulla destra). I rettangoli mostrano il numero di superstiti e di morti in caso di sepolture complete (asse y sulla sinistra). 4 / 2014 17 cover story / Una gamma ampia con grande attenzione per i dettagli e i materiali a cura di: Paolo Grisa Waterproof è bello Siamo andati a conoscere Daniele e Riccardo Fontana, proprietari del marchio “della rana”. Proveniente da settori legati ad attività acquatiche, si è poi allargato ai mondi moto e outdoor. Ma anche urban, perché l’impermeabilità può rivelarsi assai utile anche nella vita di tutti i giorni. Al ritorno dall’esperienza in Patagonia che vi ho raccontato nel numero precedente, quello che più mi domanda chi non c’è mai stato è se facesse freddo. La risposta che sono solito dare è che il freddo di certo c’è, ma non è così esagerato. I due veri problemi sono il vento e l’umidità. Già l’umidità: durante una spedizione, in una regione dove le giornate di bel tempo si contano sulle dita di una mano, difficilmente le userai per far asciugare i tuoi capi di abbigliamento. Così mentre sei impegnato nella scalata, anche ciò che non stai usando in quel momento, non trovandosi in una tenda ben esposta al sole ma all’interno di Dal mare all’outdoor Siamo quindi andati a conoscere i responsabili di questo marchio, Riccardo e Daniele Fontana, rispettivamente responsabile sviluppo prodotti e responsabile commerciale. Il marchio nasce nel mondo della subacquea e della nautica, per poi allargarsi ad altre attività. Ben presente nel mondo moto, si è affacciato con proposte decisamente interessanti all’outdoor e ad altri action sport. Grazie anche ad alcune collaborazioni davvero di rilievo come il team di esplorazioni geografiche “La Venta” e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico. I modelli Overland (zaino comfort primo prezzo), lo zaino Overland Light Evo e Raptor nel bel colore desert (uno dei best seller della linea zaini Compact) una truna di neve, non potrà asciugarsi. Per questa ragione diventa fondamentale cercare di mantenere tutto più asciutto possibile. Per far questo avevo acquistato pochi giorni prima della partenza una bella sacca stagna di un marchio che non avevo ancora sentito nominare nel campo dell’outdoor: Amphibious. La sacca, modello Tube light Evo, era in un materiale molto più robusto di quelle che si trovano di solito nei negozi sportivi, con la classica chiusura arrotolabile e la particolarità di una valvola che permette l’eliminazione dell’aria e quindi di ridurre l’ingombro. Dimensione: 30 litri circa. Si è rivelata più utile di quanto mi sarei aspettato. Perfetta per tutti i capi di scorta che volevo si mantenessero asciutti, fino agli apparecchi elettronici come camere fotografiche o e-reader. Ottima anche per i momenti di relax come sedersi fuori dalla truna senza appoggiarsi sulla neve. Confesso che è stata anche “abusata” in parete per trasportare neve da sciogliere per i pasti, senza danni apparenti. 18 4 / 2014 Siete un’azienda giovane. Come nasce il marchio Amphibious? Amphibious nasce nel 2007. Prima di diventarne i titolari eravamo appassionati di attività outdoor, e lo siamo tutt’ora. Come tali avevamo constatato la mancanza di sacche impermeabili concepite ad hoc per chi pratica discipline sportive. Siete voi stessi i primi utilizzatori del marchio, quali attività praticate oggi e quali sono i vostri prodotti Amphibious preferiti? Pratichiamo diverse attività sportive tra cui: paracadutismo, immersioni, speleologia, speleosub, arrampicata sportiva, motociclismo. Tra i preferiti la gamma zaini. Durante la risalita di vie lunghe utilizziamo il modello Atom fluo: molto compatto, robusto, essenziale e ad alta visibilita. Per l’escursionismo troviamo ideale lo zaino Overland pro, per la moto i modelli 2014 Stealth o Raptor, marsupi Koala Micron e tutta la gamma “moto”. X-light evo è perfetto per proteggere i vestiti durante le attività outdoor. Per finire, come alternativa alla “classica 24 ore” per utilizzo urbano la Compass è una compagna utile e funzionale. Dove producete i prodotti? Li fornite anche a brands che poi li vendono a proprio marchio? Progettazione e sviluppo dei prodotti Amphibious si svolgono in Italia, mentre l’assemblaggio principalmente in Asia. Siamo stati contattati più volte da importanti aziende per sviluppare in “cobrand” prodotti specifici sulla base di nostri stampi. La nostra specializzazione fa sì che anche aziende ben più grandi di noi preferiscano avere la nostra consulenza piuttosto che sviluppare direttamente i prodotti. Siete presenti solo in Italia o anche in altri mercati? Quali mercati esteri secondo la vostra visione hanno più potenzialità per recepire al meglio prodotti come i vostri? Commercialmente Amphibious è presente sul mercato italiano dal 2009. Dal 2012 è commercializzato anche in diversi paesi europei (Germania, Inghilterra, Russia, alcuni paesi dell’Est Europa) e oltreoceano come Usa e Sudamerica. Questo genere di articoli nasce prevalentemente nel Nord Europa e quest’area rimane il riferimento del mercato. Nel mondo outdoor per quanto riguarda zaini e borse si parla spesso di impermeabilità in modo generico. Nell’introduzione tecnica al vostro catalogo spiegate molto bene invece come vi sia una scala di gradi diversi di impermeabilità, oltre che di comprimibilità e di galleggiabilità. Credete che su questi aspetti ci dovrebbe essere maggior chiarezza da parte delle aziende? Riccardo e Daniele Fontana Notate che queste indicazioni vengono correttamente recepite da negozianti e consumatori o prevale quasi sempre un approccio superficiale? Attualmente siamo presenti nel mercato outdoor, nautica/subacquea e moto. Di fatto nell’outdoor non abbiamo concorrenza nel mercato italiano tranne qualche marchio estero e alcune aziende che offrono come accessorio alcuni articoli waterproof. La classificazione da noi data ai prodotti Amphibious è stata fatta per agevolare la scelta nel catalogo 2014 da parte degli utilizzatori e una facile consultazione da parte dei rivenditori. I prodotti 100% waterproof sono poco conosciuti in Italia anche se abbiamo rilevato un costante interessamento da parte dell’utente. Quanta richiesta c’è di prodotti impermeabili? Pensate in futuro di lanciarvi anche in aree molto tecniche come quella dell’alpinismo o dello ski-touring? La crisi globale ha portato alcune aziende ad ampliare la propria Nella foto di apertura e a fianco due immagini del noto team di esplorazioni geografiche “La Venta”, che utilizza Amphibious dal 2010 gamma prodotti inserendo alcuni articoli waterproof e non sempre con esito positivo. Amphibious progetta e realizza unicamente prodotti 100% waterproof. Qual è al momento il prodotto più elaborato e ricco di contenuti tecnici che avete realizzato? Il catalogo 2014 comprende ben 99 articoli. il maggior riscontro lo abbiamo rilevato per gli zaini Stealth, Raptor, Discovery e anche i prodotti specifici per moto come Upbag, Tankbag e Motobag hanno ottenuto un ottimo riscontro grazie al notevole valore aggiunto. Su cosa state lavorando in vista delle prossime collezioni? La nuova collezione porterà a utilizzare nuovi materiali e colori come è stato nel 2013 con il nuovo e bellissimo colore “desert” e quest’anno con il robustissimo pvc hd+ 1000d fluo ad alta visibilità. Produrre un prodotto impermeabile comporta sacrificare molta leggerezza? Nel mondo moto forse essa non è una caratteristica particolarmente considerata, ma nell’outdoor sì. Come fare a conciliare i due aspetti? Nella nostra mission c’è anche la ricerca di nuovi materiali che possano conciliare la leggerezza con la possibilità di termosaldare i prodotti. Non necessariamente produrre un articolo impermeabile comporta sacrificare il peso in quanto il tpu raggiunge un ottimo equilibrio tra robustezza e peso. Certamente dove è richiesta una capacità di resistenza all’abrasione, come nel caso della speleologia, i compromessi sono sconsigliati. Il nostro Gheo, ad esempio, è I mondi di Sebbene la tipologia di prodotto sia molto specifica, l’azienda ha saputo declinarla in una gamma davvero ampia per varie discipline. Con un plus in più: la grande varietà di colori. Zaini, borsoni, sacche stagne, borse a tracolla, marsupi, sacche da moto, contenitori per apparecchi elettronici anche touch screen e vari accessori. Per le attività si va dalla nautica al sub, dalla moto all’urban, dalla fotografia alla bike, dal trekking all’arrampicata e la speleologia fino al b.a.s.e. jumping. Con un minimo comune determinatore: l’impermeabilità, un fattore che, diciamolo, serve a tutti e per qualsiasi attività, anche quella quotidiana. Ecco alcuni prodotti selezionati dall’ampia gamma Amphibious: speleologia Lo showroom dell’azienda situato a Lesmo (MB). Sotto alcuni esponenti del CNSAS, del quale Amphibious è fornitore ufficiale. l’esclusivo zaino speleo realizzato con uno spessore di 0,9 mm: certamente più costoso ma più longevo! I nostri obiettivi sono impermeabilità, affidabilità e poi il design: mai il contrario! Alcuni brand hanno già iniziato a sviluppare zaini o altri prodotti senza l’uso di cuciture ma saldati per garantire una impermeabilità totale. Voi usate per tutti i prodotti questo sistema, pensate che in futuro sostituirà definitivamente le cuciture? Sicuramente utilizzare cuciture e impermeabilizzare internamente fornisce notevoli vantaggi in ambito design ma per noi non raggiunge l’affidabilità della termosaldatura, che naturalmente ha dei vincoli: ogni forma ha una serie di stampi da utilizzare facendo aumentare i costi di progettazione e risultando più difficile la lavorazione rispetto alla cucitura. Parlando di sacche impermeabili, perché siano comprimibili devono essere dotate di valvola per l’espulsione dell’area. Recentemente alcuni marchi dell’outdoor ne hanno realizzato alcune con tessuti accoppiati a membrane, in grado quindi di espellere l’aria senza bisogno di valvole. Secondo voi è una soluzione efficace? Sicuramente è una soluzione più economica. Noi preferiamo utilizzare le valvole in quanto, secondo la nostra esperienza, forniscono maggior affidabilità. A livello di dealer trovate più facile entrare nelle grandi catene o nei piccoli negozi specializzati? I piccoli negozi sono contenti di inserire prodotti nuovi e stimolanti come quelli di Amphibious, che oltretutto non vincolano con un minimo d’ordine. Il problema principale che si incontra con le catene è la visibilità del prodotto, che non viene recepito dall’utente se esposto in maniera non corretta. Per questo motivo forniamo espositori che evidenziano il marchio Amphibious come specialista in prodotti waterproof. Molti vostri prodotti cercano di essere trasversali a più attività. Pensate di perseguire questa linea anche in futuro o magari attivare qualche collaborazione con altri brand sui dettagli tecnici e di design per attività Gheo BIke Koala Micron specifiche e fornendo il vostro know-how per quanto riguarda l’impermeabilità dei prodotti? La maggior parte dei prodotti Amphibious è polivalente, anche se alcuni sono articoli tecnici specifici per determinate attività sportive. Abbiamo sviluppato il nuovo zaino sherpa da 100 lt su specifiche tecniche richieste dal Soccorso Alpino Speleologico Lombardo. Le collaborazioni con il team di esplorazioni geografiche “La Venta” e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico vi sono tornate utili anche in termini di sviluppo e feedback prodotti? Ci sono altre partnership o testimonial che supportate? La collaborazione con il team “La Venta” prosegue ininterrottamente dal 2010 e con il CNSAS dal 2012 e sono fondamentali per mantenere alta la qualità dei prodotti Amphibious. Dal 2012 forniamo il nostro materiale a due skipper di calibro internazionale come Gaetano Mura e Matteo Miceli. Nel 2013 siamo diventati partner tecnici della marina militare italiana con il pluricampione italiano della classe mini 6,50 Andrea Pendibene. Per quanto riguarda zaini, marsupi e tracolle per uso quoti- diano avete l’impressione che il consumatore italiano abbia ancora troppa attenzione allo stile e poca alla praticità d’uso e alle features tecniche? In altri paesi europei le cose sono diverse? L’italiano ha un occhio attento allo stile e a volte trascura la sostanza e praticità d’uso. Lo sforzo da noi profuso tende invece a unire entrambe le cose. Nei paesi del Nord Europa culturalmente lo stile viene posto in secondo piano anche se il design italiano è universalmente riconosciuto come il top. Dove vedete il vostro brand tra dieci anni? Stiamo avendo un notevole riscontro nei mercati esteri e ciò ci permette di sviluppare ogni anno idee, materiali e colori nuovi. Notizia in anteprima assoluta: stiamo lavorando al restiling del marchio Amphibious che presenteremo a novembre e su alcune novità 2015. In un orizzonte temporale un po’ più breve, dove potremo incontrarvi tra eventi o fiere nei prossimi mesi? Friedrichshafen Outdoor (10-13 luglio 2014); Intermot (1-5 ottobre 2014; Eicma (4-9 novembre 2014) e Mets (18-20 novembre 2014). TREKKING Discovery Overland Pro Sherpa MOTO Fluo Moto Softseat CONTATTI // Amphibious – 039.6065879 – [email protected] 4 / 2014 19 19 focus on / in Trentino la 4a edizione È uscita la versione 2014 della rivista Ph: A. Beltrame Good For Alps, l’ispirazione di Aku Da diverso tempo il CAI fornisce, attraverso progetti di educazione ambientale, un contributo anche al mondo della scuola. La sensibilizzazione dei giovani rispetto al tema della montagna come territorio rappresenta infatti uno degli obiettivi primari del Club Alpino Italiano e la scuola non può che essere il punto di partenza per un’educazione di questo genere. Per questi motivi dal 6 al 9 febbraio a Vason (frazione di Trento), sul Monte Bondone, quota 1.521 mt, la Commissione centrale di Alpinismo giovanile e la Scuola centrale di Alpinismo giovanile del CAI hanno tenuto il 4° corso di aggiornamento per docenti della scuola primaria e secondaria “Una scuola con i fiocchi”. A esso hanno partecipato 40 insegnanti (numero massimo), su 78 iscritti, provenienti da tutta Italia. Il corso, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, è finalizzato alla “conoscenza della neve come fenomeno meteorologico e ambientale e come elemento utilizzabile per progettare attività didattiche fisiche e ludico-motorie, partendo dalla consapevolezza che, in quanto fenomeno meteorologico, la neve va affrontata con cautela, rispettando i necessari accorgimenti di tutela della sicurezza”. I partecipanti sono stati impegnati sia in lezioni frontali sia in laboratori ed esercitazioni in ambiente innevato. Si è parlato di cristalli di neve, di ghiaccio e ghiacciai, lasciando spazio anche alla conoscenza pratica della neve per mezzo di brevi ma interessanti escursioni con le racchette da neve. Il programma è stato arricchito da un’interessante esposizione del dottor Cainelli sul mondo delle stelle e completato con una visita al MUSE guidata dal dottor Casarotto nella parte relativa al “ghiaccio”. “Una scuola con i fiocchi” si è svolto sempre in località diverse, in modo da poter proporre scenari alternativi e in genere di grande valenza panoramica, culturale e ambientale. “Con questo corso vogliamo rendere gli insegnanti il più possibile autonomi nell’utilizzo dell’ambiente innevato come laboratorio didattico ed educativo, in modo che possano promuovere la frequentazione della montagna in ambito invernale in piena sicurezza”, ha dichiarato Francesco Carrer, coordinatore delle iniziative CAI-Scuola e presidente del CAI Veneto. “Inoltre intendiamo trasmettere loro quanto necessario perchè possano condurre in maniera corretta e sicura gli alunni sul territorio montano, rispettando i necessari accorgimenti per un’efficace prevenzione dei pericoli”. Molto soddisfatti sono risultati i docenti, come ben espresso da uno di loro a fine corso: “Di sicuro ha superato di molto ogni mia aspettativa. Porto a casa uno zaino pieno di neve, professionalità, preparazione, ma soprattutto genuina dedizione e spirito montano che si sentiva trasudare da ogni poro della pelle”. “Una scuola con i fiocchi” gode del patrocinio della Società degli alpinisti tridentini (SAT), della Provincia autonoma di Trento, del Museo delle Scienze e dell’APT del Trentino. Il sentiero di Forte Diamante, Genova Quello che viene introdotto nel nuovo Aku Good For Alps, edizione 2014, è un mondo che riscopre la montagna e il suo stile di vita. Una nuova sfida raccolta e condotta da singole persone, associazioni e imprese che hanno a cuore il futuro dell’ambiente alpino: come l’agenzia cuneese AgenForm, l’associazione bergamasca Gente di Montagna, le associazioni delle Guide Alpine di Alagna, Livigno e Valchiavenna, i pastori delle Dolomiti trentine e bellunesi, il Consorzio Triveneto Rocciatori e la bellunese Cooperativa Agricola La Fiorita. Sono queste le realtà, sostenute da Aku, che compongono il Good For Alps e delle quali sono dunque raccontate le esperienza. Essere vicini a chi vive e lavora Ph: A. Beltrame Val Maira in montagna rappresenta per l’azienda di Montebelluna una forma d’impegno responsabile al quale si accosta con discrezione, sostenendo con autentico entusiasmo iniziative di carattere sociale e culturale. E poiché la montagna è anche luogo di rigenerazione fisica e mentale, di esperienza sportiva e di libertà, altrettanto importanti sono i racconti delle associazioni Trekking Italia, il Movimento Lento e Percorsi Occitani, anch’esse sostenute dal marchio. Il primo capitolo affronta il tema “pastori e guide alpine”. Due realtà a confronto che resistono in un mondo che cambia e per rimanere se stessi impone di modificare il punto di vista e di avere coraggio nel seguire le proprie passioni. Il secondo capitolo è invece dedicato alla fragilità della montagna che, per cause naturali e umane, vede spesso compromettere il proprio ecosistema. Per questo sono già diverse le aziende specializzate nella “manutenzione montana” e il ruolo di “riparatori” dell’ambiente alpino sta assumendo un certo rilievo. Il terzo capitolo narra la vita dei contadini e della montagna come luogo di vita e lavoro, mentre il quarto parla dell’aspetto più leggero: il cammino. Gli ultimi capitoli presentano una serie di storie brevi sugli amici di Aku e i “volti d’alpeggio”. La rivista si chiude infine con la gamma completa delle calzature Aku 2014. Ph: S. Sanson Sull’altopiano delle Viote, si sono dati appuntamento a febbraio 40 insegnanti delle scuole primarie e secondarie provenienti da tutta Italia per prendere parte al corso riconosciuto dal MIUR e organizzato dal Club Alpino Italiano. “Le valli apine dopo decenni di declino, di spopolamento, di rassegnazione, ora mostrano le tracce di una ripresa e ritornano a fiorire. Es ora la nuova stagione. Gli effetti di questo fenomeno, collegato a processi d’immigrazione e a chi ha scelto di rimanere a vivere in montagna, si riconoscono nella riqualificazione di vecchi villaggi, nella creazione di attività imprenditoriali agro-pastorali, nell’implementazione di forme di turismo e di mobilità dolce, nella sperimentazione di servizi innovativi che utilizzano le più moderne tecnologie ICT. Queste persone, in maggioranza giovani, interessate più a un’economia della felicità che a quella dell’accumulazione e dei consumi, sono determinate a muoversi verso la montagna per svariati motivi: ricerca di stili di vita diversi da quelli della pianura o della città, vicinanza alla natura, opportunità di lavoro, o per realizzare un progetto di vita. Sono montanari per scelta”. Ph: A. Beltrame “Una scuola con i fiocchi” il CAI porta i docenti in montagna Storie di persone e associazioni che vivono e insediano la montagna avendone a cuore il futuro. È a loro che l’azienda si rivolge, è a loro che decide di stare vicina con il proprio appoggio e sostegno reale. Aratura a Larzonei 4 / 2014 21 PRODOTTO DEL MESE / Fēnix 2 Dimensioni / 4,9 x 4,9 x 1,7 cm Peso / 90,6 gr Schermo / Retroilluminato rosso, LCD transflettivo, sfondo nero su numeri bianchi Risoluzione schermo / 70 x 70 pixels Batteria / Ioni di litio ricaricabile Autonomia / Fino a 50 ore in modalità GPS e fino a 5 settimane in modalità orologio ImpermeabilITà / 5 ATM (fino a 50 metri) Disponibilità / da marzo “Coniugare il meglio della tecnologia Garmin per il fitness con la massima espressione del know-how delle attività outdoor: questo è il risultato di Fēnix 2, un GPS da polso e dal design ricercato che cambia le regole del mondo del trail, del trekking, dello sci e del nuoto. Un compagno ideale per tutti coloro che dello sport davvero non possono fare a meno, ovunque essi siano” Maria Aprile, marcom manager di Garmin Italia 2014 Prezzo consigliato / da 399 euro (449 euro in versione Bundle performer con fascia cardio HRM-run) CARATTERISTICHE Antenna GPS ad alta sensibilità Hotfix Interfaccia USB Mappa base precaricata (mondiale) Memoria interna 20MB Waypoints/ percorsi/ track log1.000/50/10.000 punti Bussola a 3 assi Connettività Wireless ANT+ (accende e spegne la registrazione video per l’action cam VIRB e VIRB ELITE) / Bluetooth compatibile con dispositivi Garmin Dinamiche di corsa (cadenza, oscillazione verticale, TCS) solo con fascia HRM-Run Informazioni alba/tramonto Funzione jumpmaster (paracadutismo) Calcolo area Punti di interesse personali Trasferimento da unità a unità Sincronizzazione automatica Compatibile con Garmin Connect (Mobile/Computer) Virtual Partner (per sfidare se stessi) Auto Pause Auto Lap Personalizzazione delle schermate Allarme passo/tempo/distanza Vibrazione Interval training Calcolo delle calorie basato sulla frequenza cardiaca Barometro altimetrico e altimetro Calcolo VO2max (capacità di consumare ossigeno Display / Bombato in vetro minerale antigraffio e impermeabile fino a 50 metri di profondità durante uno sforzo per calcolare i tempi di recupero) Avviso di recupero / Previsioni di gara Training Effect (misurazione efficacia dell’attività) Accelerometro integrato (in assenza di fascia cardio HRM-run monitora distanza e passo durante gli allenamenti) Funzioni di navigazione (permettono di pianificare l’itinerario impostando la direzione e inserendo specifici waypoint o punti di interesse) Trackback (per tornare al punto di partenza ripercorrendo esattamente la traccia dell’andata) LiveTrack (per rimanere in contatto con amici e famigliari che sul pc o sul tablet possono seguire in tempo reale chi indossa il dispositivo) Smart Notification (per associare il GPS a iPhone 4s e superiori per ricevere e-mail, sms, chiamate in arrivo e notifiche di calendario) accessori Fascia Cardio HRM-Run e Cardio Premium (analizza nuove metriche come l’oscillazione verticale del busto e il tempo di contatto col suolo) Tempe, sensore di temperature esterno Staffa per bici Cinturino nero in silicone o pelle Cinturino “olive” o “orange” Pacco batterie esterno Sensore velocità/Cadenza 22 4 / 2014 Cinturino / Disponibile in colore nero (silicone o pelle), olive o orange (silicone) A sinistra le due campagne pubblicitarie dedicate a Fēnix 2, la seconda con protagonista Simone Moro Il prodotto in breve I MONDI DI Fēnix Fēnix 2, vale a dire una vera e propria rivoluzione nel mondo del trail, del trekking e persino dello sci e del nuoto. In particolare oltre alla modalità XC Ski per il fondo c’è quella Ski-Board dedicata a sci e snowboard che rileva distanze e tempo in azione, escludendo il tempo in cui si è fermi. Ogni discesa viene rilevata singolarmente. Nella modalità nuoto, rileva il numero e il tipo di bracciate e determina lo stile oltre al valore di SWOLF, ovvero l’efficienza della nuotata. La sintesi del dispositivo è il tasto rosso dedicato tramite cui è possibile passare velocemente da una disciplina all’altra. Automaticamente la prestazione viene memorizzata su Garmin Connect, la comunità online gratuita in cui è possibile salvare e pianificare le proprie attività, con la possibilità di condividere dati e risultati sui più importanti social media. L’obiettivo di questo prodotto è quello di fornire agli utenti in tempo reale un feedback sui loro progressi. Fēnix 2 è stato scelto da molti atleti top al mondo tra i quali anche gli italiani Simone Moro e Marco De Gasperi. Ideale per svariate attività tra le quali anche sci e nuoto. Ma lo strumento è una vera e propria “macchina da guerra” soprattutto per ALPINISMO e TRAIL RUNNING. Parola di Simone Moro e dei trail runner Marco De Gasperi e Sebastien Camus. Ecco quali sono i principali vantaggi che i due ambassador hanno riscontrato durante la pratica delle loro attività utilizzando il modello in questione. TRAIL RUNNING “ Cassa / In acciaio rinforzato per resistere agli urti rivestita in PVD Quando viaggio mi devo allenare, ma non ho mappe con me. Sono io che creo il mio percorso. Posso correre per due, tre ore e con l’opzione TrackBack sono sicuro di non perdermi e di tornare alla mia auto. Fēnix 2 è l’orologio perfetto per il trail running perché è robusto e la batteria ha un’autonomia di 50 ore. Tasto Rosso / Permette di passare da una disciplina all’altra È eccezionale anche perché è dotato di due altimetri: un altimetro del GPS e un altimetro del barometro. I dati dei due vengono incrociati per fornire il 100% di precisione. Io utilizzo molto questa funzione per calcolare la mia velocità verticale e ricevere dati esatti. Sebastien Camus ALPINISMO “ I prodotti Garmin sono esattamente come una piccozza o un rampone. Sono strumenti. In un singolo dispositivo hai tutto ciò di cui hai bisogno: frequenza cardiaca, temperatura, velocità, quota, posizione. Ph: David Goettler/The North Face Trovare la strada significa riuscire a tornare indietro. Posso trovare la mia tenda anche nelle peggiori condizioni grazie a Fēnix 2. Fēnix 2 è molto intuitivo e ciò rappresenta la caratteristica principale di questo prodotto. Quando ti trovi in difficoltà ad altitudini elevate ti devi muovere velocemente per arrivare al punto o all’informazione che stai cercando. Tempe è un sensore della temperatura molto utile poichè può essere posizionato all’esterno, non vicino al corpo come era in precedenza. Posso quindi fissare Tempe sulla bretella del mio zaino, in modo da tenere la temperatura sempre sotto controllo. Quando si parla di salvataggio sono due i punti chiave: trovare o essere trovati. Se devo essere trovato, Fēnix 2 fornisce le coordinate esatte della mia posizione. Quando devo trovare qualcuno posso inserire i waypoint del percorso sul mio Fenix e lui diventa la mia guida. Schermo LCD / Di ampie dimensioni, con modalità negativa e retroilluminazione a LED rosso Simone Moro Schermate disponibili / Altimetria DURATA / DISTANZA PASSO VO2 MAX ATTIVITà BUSSOLA RECUPERO 4 / 2014 23 eventi / Buoni i risultati del circuito, in scena tra Italia e Francia da dicembre a marzo L’EA7 Winter Tour “sconfina” in Europa Ph: Alberto Orlandi a cura di: Monica Viganò La tappa di Courmayeur Tra le 12 tappe, di cui 4 oltre confine, spiccano per i feedback positivi Bormio, Andorra e Madonna di Campiglio. Organizzati in ogni appuntamento ski challenge e test prodotti. Che hanno risposto ottimamente anche laddove il maltempo li ha messi a dura prova. Cala il sipario sulla seconda edizione del tour EA7, il marchio sportivo di Giorgio Armani. Che incrementa così la sua partecipazione attiva al panorama sportivo e soprattutto a quello delle attività invernali, come ha dimostrato anche la presenza in qualità di official outfitter della Nazionale alle recenti Olimpiadi di Sochi. Programma di tappa - Il circuito è stato organizzato per far scoprire la nuova snow collection uomo/donna EA7, disponibile per un test direttamente sulle piste. Oltre all’abbigliamento, i presenti hanno potuto testare anche snowboard e sci marchiati EA7. Inoltre a ogni stop il Winter Tour ha previsto l’EA7 Skiing Challenge, un gigante cronometrato dove ciascuno ha potuto sfidare se stesso e i propri amici. Base di partenza per tutte queste attività, l’enorme igloo EA7 (13 metri di diametro per 7,5 metri di altezza). Che rispetto allo scorso anno ha attirato molte più persone. Da segnalare un sensibile aumento anche di partecipanti ai test prodotto. Sono quindi state giudicate molto buone le risposte in termini di affluenza da parte dei responsabili aziendali. 24 4 / 2014 The best of… - La miglior risposta, sia sul fronte test che sul fronte sell-out, è stata registrata a Bormio, Madonna di Campiglio e Andorra. Che, nonostante le condizioni meteo sfavorevoli, è riuscita ad avere una buona affluenza. Lo stesso è successo a Madonna di Campiglio. In entrambe le località proprio grazie al brutto tempo è stato possibile, per i presenti, testare i capi in condizioni difficili. E, per l’azienda, raccogliere feedback e commenti più che buoni. Uno sguardo al futuro - Stando al passo con le collezioni, l’EA7 Winter Tour si rinnova ogni anno. Di certo quindi sarà riproposto per l’inverno 2014/15. Con modifiche, novità ma anche conferme considerando l’ottima riuscita delle tappe di quest’anno. La società, nell’attuale fase di raccolta dati sull’edizione appena conclusa, sta già lavorando insieme al trade per definire la nuova versione del tour. A programma in ogni tappa una gara gigante e un test prodotti Ph: Alberto Orlandi Calendario del tour - Il circuito, organizzato anche quest’anno dall’agenzia bergamasca Spia Games, ha contato 12 tappe nelle principali località sciistiche italiane. In origine dovevano essere 13 ma l’appuntamento di Courchevel è stato cancellato permettendo, di fatto, un prolungamento della permanenza in Val D’Isere, dove è stata organizzata una delle tappe più partecipate del tour. Più nel dettaglio, il Winter Tour si è aperto e chiuso a Courmayeur. Nel mezzo si sono svolte le tappe di Bormio, Livigno, Madonna di Campiglio, Cortina, Cervinia, Alta Badia, Kitzbuhel, St. Moritz, Andorra e Val d’Isere. Queste due ultime tappe hanno rappresentato la principale novità del circuito e hanno ricevuto una risposta notevole da parte del pubblico. Delle prime tappe vi abbiamo parlato nei dettagli sul numero di gennaio. In tutto è stato coperto il periodo dal 7 dicembre al 23 marzo. Degna di nota la presenza alla tappa di Bormio di Christof Innerhofer, che si trovava nel resort per partecipare alla Coppa del Mondo di sci prevista negli stessi giorni. Christof Innerhofer alla tappa di Bormio Gli esclusivi premi dello Skiing Challenge marchiati EA7 CLIMBING / Prosegue il trend positivo, sotto vari punti di vistA a cura di: Monica Viganò La carica dei 20mila Per la prima volta nella sua storia la FASI supera il tetto dei 20.000 tesserati e fa segnare anche il record di società (244). Aumenta inoltre l’attenzione ai giovanissimi. Buone nuove anche al di fuori dei numeri federali, soprattutto grazie alla diffusione delle palestre indoor. Lo avevamo evidenziato dodici mesi fa e notiamo con piacere che il trend positivo è proseguito anche nel 2013. Stiamo parlando dei dati ufficiali riguardanti la FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana) che al pari di un anno fa vi proponiamo aggiornati al 2013 nelle tabelle di questa pagina. Insomma, se il mancato inserimento dell’arrampicata – peraltro prevedibile - tra le discipline ammesse alle Olimpiadi 2020 ha generato qualche delusione tra gli addetti ai lavori, ci si può consolare con queste statistiche e con le sensazioni che anche noi di Outdoor Magazine abbiamo svariate volte captato dal mercato: il climbing rimane uno dei settori più dinamici, brillanti e in crescita dell’outdoor. tari, 521 tecnici, 57 ufficiali di gara e 44 dirigenti federali. In riferimento agli atleti, in termini di genere, nel 2013 si sono tesserate 5.573 donne. Ne consegue che circa il 70% del totale atleti tesserati (ben 13.597) è rappresentato da uomini. Analizzando la distribuzione dei tesserati per regione, in testa troviamo confermato il Piemonte (5.443), seguito da Lombardia (3.246) ed Emilia Romagna (2.637). Quasi tutte le Regioni hanno registrato un incremento di tesserati rispetto al 2012, ad esclusione di Trentino (915, erano 1.216 nel 2012), Veneto (1.911, erano 2.200), Campania (30, erano 94) e Puglia (277, erano 307). Questi numeri sono rappresentativi solo dei tesserati alla federazione e non dei praticanti in generale. Tesserati FASI per regione Piemonte 5.443 Friuli VG 216 Campania 30 Valle D’Aosta 498 Emilia Romagna 2637 Puglia 277 Lombardia 3.246 Toscana 365 Basilicata-Calabria 105 Liguria 720 MUAM 1437 Sicilia 658 Trentino 915 Lazio 526 Sardegna 150 Veneto 1911 Tesserati FASI Il “sogno” olimpico - Un passo indietro: a maggio 2013 a San Pietroburgo il board del CIO ha ristretto a tre sole discipline la lista degli sport da inserire nel programma delle Olimpiadi 2020. Tra esse, non è stata annoverata l’arrampicata sportiva. Il presidente della FASI Ph: Matteo Visintainer E sul fronte giovanile? - Sempre parlando di tesserati FASI, cresce la partecipazione delle giovani leve. Nel 2013 la fascia d’età 0-7 anni ha contato 991 atleti non agonisti e quella 8-13 addirittura 3.657. L’attenzione alle gare inizia nella fascia d’età 14-17, dove nel 2013 si sono contati 710 atleti agonisti (oltre a 1.170 non agonisti). Questa crescita d’interesse si riflette anche nell’attivismo delle associazioni locali. La stagione giovanile 2013 ha visto coinvolte 19 Regioni nella fase di selezione. Di queste, 18 hanno portato almeno un rappresentante al Campionato italiano. Un centinaio le prove disputate nella fase di qualificazione, dove hanno presenziato oltre 1.500 atleti (+8% sul 2012). Il movimento è reso possibile da quelle società che investono tempo e risorse nell’attività giovanile. E che spesso vengono premiate: 91 di esse raggiungono l’evento apice della stagione, ovvero le finali nazionali, almeno con un atleta (in totale le finali del A proposito di nuove (e belle) sale indoor: ecco una prospettiva dal basso in alto Campionato Italiano Giovanile hanno visto del centro SanbàPolis di Trento, attivo a tutti gli effetti da gennaio, con 2.350 mq impegnati 380 atleti). DATI & STATISTICHE Società sportive affiliate FASI di pareti, oltre 150 vie e altrettanti boulder Ariano Amici ha dichiarato a tal proposito: “Purtroppo la concorrenza era agguerrita. Tutte le discipline in predicato di entrare ai Giochi infatti rappresentano sport di grande diffusione, spettacolari ed espressione di un mondo sportivo in rapido cambiamento. Voglio rivolgere un sincero ringraziamento all’IFSC e al suo presidente Marco Scolaris, che si sono impegnati per il raggiungimento di questo obiettivo. Il fatto che non ci siamo riusciti ci deve dare ancora più forza per continuare, consapevoli delle profonde valenze sportive, pedagogiche e culturali del nostro sport”. Ora l’obiettivo del mondo climbing, secondo Amici, è la valorizzazione dell’attività del paraclimb, settore in cui l’arrampicata è in grado di esprimere profondi valori agonistici e di integrazione. “Per questo mi auguro un pronto riconoscimento della federazione internazionale nell’IPC, propedeutico per poi provare a spiccare il salto verso le Paralimpiadi”. numeri - Come detto, la delusione olimpica non ha implicato un calo di attenzione verso il climbing. Lo dimostrano i numeri e i grafici qui proposti, riferiti all’arrampicata tricolore. In particolare da segnalare il costante incremento di società sportive (244 nel 2013). Nonché quello di tesserati FASI che dal 2002 al 2013 sono cresciuti di ben 16.206 unità superando lo scorso anno quota 20.000. Di questi 19.170 sono atleti (tra cui 45 disabili), 937 dirigenti socie- 26 4 / 2014 LARGO AI GIOVANI - Sempre in riferimento ai giovani, la federazione intende investire sempre più su questo fronte. Lo dimostrano le nuove competizioni definite nel corso degli ultimi mesi. Tra esse la Vertical Youth Cup, un circuito Lead composto da tre gare nazionali aperte agli atleti nati dal 1994 al 1999 che si sono svolte insieme alle prove di Coppa Italia di Verona e Bolzano e ai Campionati Italiani di Torino. Investimenti comunque ben ripagati, considerando gli ottimi piazzamenti dei giovani climber azzurri nelle gare di caratura internazionale. Parliamo ad esempio di Stefano Carnati (classe 1998) che nel 2013 ha vinto il Campionato Europeo Giovanile, la Coppa Europa Lead e il titolo di Campione del Mondo Juniores. Ma anche di Alessandro Santoni (classe 1996) eletto Campione del Mondo Speed, categoria Youth A. In generale, dichiarano i vertici FASI, i risultati a livello internazionale hanno superato le previsioni. E ciò che balza all’occhio è che non si tratta di exploit isolati, ma di un livello acquisito che si concretizza in risultati in maniera sostanzialmente costante, anche nel boulder. Sempre in riferimento al settore giovanile, da segnalare anche che l’arrampicata sportiva entra nel programma dei prossimi Youth Olympic Games, che si svolgeranno a Nanchino (Cina) dal 16 al 28 agosto 2014. Un importante riconoscimento per lo sport, oltre che una piccola rivincita dopo la delusione del mancato ingresso nel programma olimpico dei Giochi 2020. L’Italia protagonista - In tutto questo, il nostro paese tornerà sotto i riflettori mondiali nel 2015. Come vi avevamo già da tempo comunicato sarà la città trentina di Arco a ospitare i Mondiali giovanili di arrampicata 2015, dopo aver ospitato i Mondiali Assoluti nel 2011. A proposito di Arco: importanti novità previste quest’anno a Rockmaster Festival (tutte le info a pag 30) che già quest’anno peraltro sarà teatro del Campionato Europeo Giovanile Boulder. Nelle prossime pagine troverete anche molti altri spunti su eventi, iniziative, marchi e prodotti dedicati al climbing, di cui non smetteremo di parlare come sempre fatto anche su tutti gli altri numeri di Outdoor Magazine (vedi ad esempio l’articolo di presentazione dell’edizione 2014 del Melloblocco sullo scorso numero). A dimostrazione che l’arrampicata outdoor è particolarmente viva anche in Italia. Anche se va sottolineato che il trend positivo che vi abbiamo descritto - e che permette di stimare oggi in svariate decine di migliaia i praticanti nel nostro Paese - è dovuto soprattutto all’apertura di sempre più sale d’arrampicata indoor, tra le quali strutture finalmente in grado di “competere” con le migliori a livello europeo. CLIMBING / Anche Bologna ha la sua climbing gym La FASI conferma Donato Lella A seguito dei successi dello scorso anno ai Mondiali Giovanili, la FASI ha rinnovato la fiducia a Donato Lella riconfermandolo direttore sportivo delle squadre nazionali. Il piano conferma anche l’impostazione data all’inizio del quadriennio olimpico che prevede una gestione unica delle selezioni seniores e giovanile. La logica è quella di rendere un percorso omogeneo e coerente la permanenza in azzurro degli atleti. Donato Lella ha individuato due gruppi di riferimento per la nazionale maggiore (che si affianca alla giovanile): il primo è composto dagli atleti di punta già attivi nelle prove internazionali, il secondo è forte di atleti che in base ai risultati potrebbero conquistarsi un posto permanente in formazione. Questo secondo gruppo è una fucina di atleti interessanti e da tenere sott’occhio. In questa logica di valorizzazione dei giovani, il consiglio federale ha previsto un budget che sfora i 90.000 euro, comprendendo il team Paraclimb: circa il 25% del budget complessivo della federazione e oltre il doppio dei contributi del CONI per l’attività di alto livello. Donato Lella si occuperà direttamente di lead e speed mentre il gruppo boulder sarà nelle mani di Christian Core. www.federclimb.it Nuovi ambassador al top per Scarpa “Vincere” Luna nascente grazie a Cassin Bastava arrivare al top del blocco selezionato per partecipare all’estrazione di una giornata di arrampicata in Val di Mello in compagnia di Ottavio Fazzini, autore di numerose vie nuove nel Masino-Bregaglia e tecnico in C.A.M.P. da 30 anni. Questo il bel premio messo in palio al concorso “Cassin Block” al Melloblocco 2013. Tra i tanti boulderisti capaci di superare la Fessurina con bidito al Tendine dello Yeti, il più fortunato è stato Michele Negri che nel mese di aprile è riuscito a salire la splendida Luna nascente. Bastioni di granito perfetto, le montagne attorno ancora imbiancate, il cielo blu con qualche nuvola al galoppo e l’aria frizzante: ecco gli ingredienti di una giornata che Michele, alla sua prima via di più tiri in Val di Mello, non dimenticherà facilmente. Non è da tutti essere introdotti in quel regno magico da un alpinista come Ottavio, risolutore di linee da paura come Divieto di sosta e Pejonasa Wall sul Precipizio degli Asteroidi e Vuoto senza ritorno sulla Mongolfiera. Nelle foto: Michele e Ottavio su Luna nascente. Foto: Riky Felderer. Le “chiamate” italiane del Rockshow Lo scorso 9 novembre a Bologna è stata inaugurata la nuova palestra di arrampicata “Up Urban Climbing” che ha alle spalle 21 soci fondatori, quasi tutti arrampicatori. Con 800 mq di superficie arrampica bile, 80 vie di corda tracciate e 350 mq di boulder risulta la più grande della città. La nuova struttura si trova in via del Fonditore 1/5, in zona Roveri. Fabrizio Minnino, uno dei soci fondatori, ha spiegato: “Bologna era l’unica grande città del Nord Italia rimasta senza una struttura di questo tipo. C’era qualcosa di simile al Cus ma per uso privatistico. Questo è un luogo dove tutti possono venire a provare”. La struttura, sponsorizzata da Salewa, organizza corsi per bambini e ragazzi tra cui un appuntamento monosettimanale di gioco-arrampicata per bimbi di 4-5 anni con lo scopo di avvicinare i più piccoli al mondo dell’arrampicata sportiva attraverso attività ludiche e coinvolgenti. [email protected] - [email protected] Petzl Rope Discovery Tour: gran finale al Melloblocco Sfruttando le conoscenze accumulate nel corso di quattro decenni, Petzl ha sviluppato una gamma completa di corde dinamiche adatta alle esigenze di tutte le tipologie di arrampicatori e alpinisti. La proposta dell’azienda francese riguarda ogni disciplina del mondo verticale: ghiaccio e misto, alpinismo, progressione su ghiaccio, vie lunghe, arrampicata in falesia ed escursionismo estremo. Per meglio presentare la sua nuova collezione, la filiale italiana del brand ha organizzato il Petzl Rope Discovery Tour 2014. Sopra Daila Ojeda e sotto Ed Hammer, due dei nuovi atleti Negli anni Scarpa ha attirato un numero sempre crescente di atleti di classe mondiale nel suo team internazionale. Si è partiti sei anni fa con il leggendario designer di scarpette d’arrampicata Heinz Mariacher. E si è arrivati oggi a un numero davvero consistente di ambasciatori, a testimonianza della qualità dei prodotti realizzati dall’azienda e sottoposti ai più stretti controlli. A inizio anno sono entrati nel team Alex Puccio (USA), Daila Ojeda (SPA), Gareth Christian Brenna Parry e Ed Hammer (UK). Questi si sono affiancati a personalità come l’austriaca Johanna Ernst, gli italiani Christian Core e Christian Brenna, gli sloveni Maja Vidmar, Jernej Kruder e Domen Skofic (SLO), i francesi Gautier Supper e Loic Gaidioz, gli inglesi Dave Macleod e Dan Varian, Maja Vidmar gli svizzeri Cedric Lachat e Nina Caprez. Tutti atleti dall’alto profilo internazionale. L’ufficiale ingresso dei nuovi atleti è avvenuto pressoché in concomitanza con la presentazione della collezione AW14, che include due progetti di Heinz Mariacher tra cui la nuova Booster S (vedi descriChristian Core zione a pag 40). 28 4 / 2014 È partito lo spettacolo itinerante del Salewa Rockshow che, come vi avevamo già anticipato, punta quest’anno sul boulder. Il viaggio è iniziato con i RockCalling nazionali che quest’anno coinvolgono Italia, Austria, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Corea del Sud, Slovacchia e Svizzera. In particolare nel nostro paese i RockCalling sono arrivati il 5 aprile con gli appuntamenti di Sondrio (durante il Sondrio Street Climbing in collaborazione con Salewa Store Sondrio) e Borgo San Dalmazzo (presso la palestra il.PUNTO in collaborazione con Massi Sport). Ci si sposterà poi il 26 aprile a Trento (durante il Block and Wall in collaborazione con il negozio Sportler Alpin Trento). Il 17 maggio sarà la volta di Roma (presso la palestra Verticalpark in collaborazione con I.T.R. Climberstore). Da ultimo il 31 maggio i RockCalling italiani chiuderanno a Verres (AO, presso la palestra Topo Pazzo Climbing House collaborazione con Salewa Store Aosta). I migliori boulderer potranno aggiudicarsi il titolo di “Rock Calling Rookie” riservato agli iscritti di età inferiore ai 16 anni, oppure il “Rock Calling Over” garantendosi l’opportunità di partecipare al Rockshow Camp internazionale. Ma non prima di aver superato la sfida del voting: la foto dei vincitori sarà caricata sulla pagina FB e sul microsito Rockshow. Quelle che si aggiudicheranno il maggior numero di “Like” daranno diritto alla convocazione per la finale internazionale. Che avrà luogo dal 18 al 20 luglio a Fontainebleau in Francia con la partecipazione degli atleti Salewa alpineXtrem team, di giornalisti di settore e dello staff aziendale. www.salewa.com/rockshow www.facebook.com/salewa.rockshow Il tour in breve – L’evento itinerante ha fatto tappa nelle principali sale italiane di arrampicata dando ai presenti la possibilità di provare sul campo le corde 2014. Agli stop hanno partecipato i tecnici commerciali Petzl, che hanno dispensato consigli e hanno dimostrato le corrette tecniche di assicurazione attraverso i dispositivi del brand. Il tour ha preso il via l’11 febbraio al CAT (Centro Arrampicata Torino) Palabraccini e ha poi raggiunto Pareti Sport Due delle corde Petzl. Center di Parma (12 febbraio), UP Urban Sopra Climbing di Bologna (13 febbraio), King Contact 9.8. Rock di Verona (25 febbraio), Sportler Sotto Mango 10.1 Climbing Center di Silea (26 febbraio) e Sanbàpolis di Trento (27 febbraio). È poi seguita una “seconda puntata” con le tappe di Milano (Rockspot, 27 marzo), Ferentillo (TR, settore Mummie, 29 marzo), Grotti (RI, settore Iniziazione, 30 marzo), Chiaravalle (AN, palestra Natural Center, 9 aprile) e Pomezia (RM, Olimpia Fitness, 10 aprile). L’ultima tappa di questo tour si svolgerà durante il Melloblocco dall’1 al 4 maggio (Sasso Remenno, settore Lo Scivolo). Due parole sul “Mello” - Vi abbiamo ampiamente presentato l’evento sullo scorso numero. L’undicesima edizione è promossa tramite una locandina che riporta il Precipizio degli Asteroidi in un acquerello di Kim Sommerschield. Il programma dell’evento prevede anche incontri con atleti di fama mondiale, portati dal nuovo gold sponsor Marmot: Steve McClure, Stefan Glowacz, Christian Core e Stella Marchisio. A proposito di nuovi partner, accanto a Marmot troviamo quest’anno i vip sponsor Montura e adidas (che porta in dote anche 5.10). Presenti anche Black Diamond, Cassin, Decathlon, E9, Grivel, La Sportiva, Monvic, Sterling Rope, WildClimb e Petzl. alcune delle ultime uscite firmate VERSANTE SUD EDIZIONI A SUD Sottotitolo: Falesie in Molise, Puglia, Basilicata, Calabria Autori: Graziano Montel, Pietro Radassao Lingue: Italiano e inglese Anno di pubblicazione: 2014 Pagine: 240 Prezzo: 28 euro Descrizione: Seconda edizione del volume a testimonianza che in 8 anni l’arrampicata al Sud Italia si è sviluppata notevolmente ed è diventata un importante richiamo per un turismo sportivo in sintonia con l’ambiente. Il numero delle falesie è quasi raddoppiato così come il numero di itinerari. Si sono avviati lavori di restyling e manutenzione e in molte aree le amministrazioni pubbliche hanno iniziato a intuire il potenziale dell’attività. Anche l’area presa in esame è stata ampliata, inserendo il Molise con le sue falesie compresa la stupenda Frosolone. A causa della vastità del territorio interessato, sono state trattate solo le zone con una frequentazione abbastanza attiva in modo da garantire una certa manutenzione degli itinerari e un loro sviluppo. Gli autori hanno inserito anche racconti, testimonianze e contributi personali o di climber che hanno vissuto e valorizzato l’arrampicata sul territorio. MONTE BALDO ROCK Sottotitolo: Vie e falesie tra il Lago di Garda e la Val d’Adige Autori: Cristiano Pastorello, Eugenio Cipriani Lingua: Italiano (disponibile anche in tedesco) Anno di pubblicazione: 2014 Pagine: 288 Prezzo: 29 euro Descrizione: La parte veronese della Val d’Adige, il settore meridionale del Monte Baldo e l’entroterra gardesano sono divenuti da alcuni decenni un paradiso per gli arrampicatori. Qui si può scalare tutto l’anno sia su monotiri che su vie fino a 300 metri di sviluppo. In questo volume vengono descritte 24 falesie e 11 settori multipitch per un totale di circa 40mila metri di arrampicata quasi tutti su calcari “verdoniani” per solidità e bellezza. I climber più forti possono trovare monotiri e vie di più tiri con difficoltà fino all’8b+, mentre per gli amanti del facile e del medio l’unico problema sarà districarsi nella scelta della falesia o della via lunga più consona alle proprie capacità e ai propri desideri. Oltre alla parte tecnica il lettore troverà un’originale e “vissuta” introduzione storica e numerose schede-profilo dei principali artefici dell’arrampicata fra la Val d’Adige e il Lago di Garda. L’iniziativa etica Km ZERO Da segnalare l’iniziativa “Km ZERO” che vede la casa editrice milanese dare voce ad autori locali. “Si tratta di una scelta etica che stiamo portando avanti già da anni”, dichiara il responsabile di Versante Sud Roberto Cappucciati. I criteri secondo i quali si decide con quali autori lavorare sono espressi nel video proposto nel QR qui sotto. Nel video si parla di arrampicata ma i criteri citati, rapportati alle diverse dinamiche, sono esportabili anche per gli altri sport outdoor come running, mountain bike, sci alpinismo e freeride. http://goo.gl/ngwvug La nuova identità grafica dell’IFSC A pochi giorni dall’inizio della stagione IFSC, prevista il 26/27 aprile a Chongqing (Cina), la federazione presenta ufficialmente la sua nuova brand strategy alla quale è associata una rinnovata identità grafica. Il nuovo logo supporta la visibilità IFSC in tutto il mondo. Il climbing negli ultimi 10 anni ha conquistato grande credibilità. Con all’attivo 26 eventi promossi in tutto il mondo (23 IFSC World Cups, 2 World Championships, 1 World Youth Championships) e la recente nomina a sport dimostrativo per i prossimi Youth Olympic Games, l’arrampicata sportiva continua a crescere. Anne Fuynel, IFSC marketing & communications director, ha dichiarato: “Il nostro rapido sviluppo e il costante miglioramento dei nostri eventi necessitano il supporto da parte di un’identità che si rivolga in primis ai giovani”. La nuova grafica - Un’identità che rappresenti i valori e la cultura della comunità climbing. Il nuovo logo rappresenta tutte e tre le discipline dell’arrampicata (lead, boulder e speed). Inoltre la grafica prevede, accanto al logo generico per la World Cup Series, una serie di loghi adattati ai vari eventi IFSC (che includono il nome della città ospitante). Così facendo la federazione persegue l’obiettivo “pensa globalmente, agisci localmente”. Gli events logo - In particolare i loghi per gli eventi riportano i simboli tradizionali della disciplina (climber e wall). Al contempo comunicano semplicità, dinamismo, forza tramite linee pulite e volumi con una struttura 3D e con tre colori: blu (rappresenta i sogni, la serenità e il cielo che si cerca di raggiungere durante l’arrampicata), nero (per l’eleganza, il rigore e la semplicità), oro (il colore della medaglia che ogni climber vuole vincere). I loghi per eventi sono accompagnati da un kit di comunicazione in linea che include striscioni, banner, bandiere ecc. Distribuito da: Viking Nord Pool - 0435.32061 - [email protected] 4 / 2014 29 climbing / eventi da mettere in agenda La formula è quella degli outdoor games che comprendono gare e raduni di arrampicata sportiva, trail running, mountain bike e kayak. Ed è l’ingrediente principale della 6ª edizione del San Vito Climbing Festival, in scena a San Vito Lo Capo dal 15 al 18 maggio. La località conta ormai oltre 40 settori con circa 1.000 vie, oltre a decine di multipitch moderne e trad. Negli ultimi mesi sono stati chiodati 100 tiri nuovi. Questo inverno sono partiti i lavori di richiodatura degli itinerari più datati o che necessitavano di restyling. Osteopatia) un team di osteopati sarà disponibile per consulenze e trattamenti. Inoltre ci sarà un evento a sorpresa per i big: una sfida al 9a salito da Adam Ondra. Non mancheranno poi attività dedicate a giovani e bambini. Infine a partire da quest’anno la guida alpina Massimo Faletti sarà disponibile per stage di arrampicata o per effettuare vie lunghe su Pizzo e/o Monte Monaco. Da segnalare il campeggio 4 stelle gratuito per tre giorni di festival. Programma - Tra le aziende presenti rocce della località sono protagonisti del volume “Sportclimbing in Sicily - San Vito lo Capo”. La guida conta in tutto 25 falesie ed è stata realizzata da Vertical-Life. Presenta disegni delle vie chiari ed espliciti direttamente su foto a colori, grafica ricca di informazioni e fotografie su 192 pagine. La guida è in tre lingue (italiano, tedesco ed inglese) e costa 24,90 euro nelle librerie e online. Inoltre tutte le falesie sono disponibili anche nella App di Vertical-Life per Android e iPhone. Info su vertical-life.info. Black Diamond, Patagonia, Trangoworld, La Sportiva, Millet, E9. Oltre al raduno e a una maratona d’arrampicata, sono previsti una rassegna cinematografica di film di montagna e d’avventura, un freestyle show con gli atleti Gibbon e incontri con special guest come Manolo (sarà proiettato il suo film Verticalmente Demodè), Dave Graham, Neil Gresham, Mauro Calibani e Silvio Reffo. Da segnalare che grazie alla collaborazione con l’AISeRCO (Accademia Italiana per lo Studio e la Ricerca Clinica in Una guida ad hoc - I percorsi e le www.sanvitoclimbingfestival.it La 28esima edizione sarà inaugurata dai grandi campioni in gara nella competizione principale. Seguirà Rock Junior che ospiterà il Campionato Europeo Giovanile Boulder. “Raddoppia” il climbing village, con l’attesa apertura anche in centro città. Per dieci giorni Arco tornerà grande protagonista dell’arrampicata italiana e internazionale con un programma davvero ricco e pieno di novità per la 28ª edizione del Rock Master Festival (28 agosto - 7 settembre). La celebre cittadina del Garda Trentino sarà animata da gare con protagonisti i campioni del climbing internazionale, ma anche da attività e iniziative dedicate al pubblico. Anche quest’anno a fianco dell’organizzazione ci saranno i quattro sponsor tecnici: Camp, La Sportiva, Salewa e Sint Roc & Ecogrips. Tutti hanno confermato per altri due anni la sponsorizzazione dell’evento arcense, ossia fino ai Mondiali Giovanili del 2015. I top al mondo - Tutto avrà inizio sulle pareti del Climbing Stadium, che dal 28 al 31 agosto ospiterà la gara dei top climber mondiali Rock Master. Nel mentre, il 29 agosto, si svolgerà la Paraclimbing Cup che segue il successo registrato nel 2011 proprio ad Arco dalla prima edizione del Mondiale Paraclimbing. La stessa sera, presso il Casinò di Arco, avrà luogo la 9ª edizione degli Arco Rock Legends che premiano i top climber su roccia e artificiale, oltre al miglior climbing ambassador dell’anno. Rock Junior e non solo - Si prosegue poi con lo storico Rock Junior, dedicato ai giovani climber under 14 e a programma il 4 e 5 settembre. Nel weekend invece si svolgerà il Campionato Europeo Giovanile di Boulder dedicato agli under 20. La presenza di 250 tra ragazzi e ragazze provenienti da 25 nazioni chiuderà il Festival. Per la prima volta in centro - Tra le novità dell’edizione 2014, un Climbing Village “raddoppiato”. Infatti, oltre alla consueta presenza dei technical partner nel Climbing Stadium, verrà allestito per la prima volta un nuovo village nel centro storico di Arco che fungerà da centro di aggregazione. Qui il pubblico potrà incontrare gli atleti, assistere a spettacoli, partecipare alle attività organizzate, conoscere le aziende leader del settore e testarne i prodotti. Albino Marchi, presidente della SSD Arrampicata Sportiva Arco, ha dichiarato: “Portare nel centro storico della città il Climbing Village è un traguardo per noi. Ci offre la possibilità di creare un vero e proprio unicum spaziale e temporale tra l’evento e la città, rendendo la manifestazione un appuntamento ancor più eccezionale”. Gli fa eco Angelo Seneci, direttore sportivo dell’evento: “Ad Arco si respirerà aria di arrampicata per tutte le vie della città. Durante il Rock Master sarà possibile incontrare per strada dai grandi campioni alle giovani stelle del climbing, mescolati agli appassionati di passaggio o al pubblico”. 30 4 / 2014 Focus sulla sicurezza - Altra novità di quest’anno sarà un convegno dedicato alla sicurezza (29 agosto dalle 14.30 alle 17.00 presso la sala Sala Segantini del Casinò di Arco). “Il rischio zero non è raggiungibile – dichiara Seneci - tuttavia ci sono incidenti che possono e devono essere evitati”. Grande ruolo in questo giocano i moderni strumenti di assicurazione. Che al contempo, insieme alla presenza di strutture attrezzate e conformi alle norme EN, hanno indotto un atteggiamento di delega: della nostra sicurezza si occupa il costruttore Ph: Davide Turrini Tanto climbing e non solo a San Vito Lo Capo Rock Master sempre più “al centro” Mina Markovic, nel 2013, vincitrice della gara e di un Arco Rock Legends dell’impianto, il gestore, l’attrezzatura. A questo si aggiunge la brevità del percorso con cui si arriva alla pratica in autonomia mentre un tempo l’arrampicata da primo di cordata era una conquista graduale. Inoltre le sale di arrampicata sono ottimi centri di aggregazione, ma spesso ci sono variabili che concorrono ad abbassare la soglia di attenzione. Un aumento di incidenti è statisticamente connesso all’incremento dei praticanti. Tuttavia la loro tipologia ci induce a pensare che con una migliore formazione potremmo evitarne parecchi. È dunque indispensabile diffondere cultura sia tra i praticanti, sia tra i gestori. Va in questa direzione l’incontro previsto a Rock Master 2014 che si articola in tre seminari: Arrampicata sportiva in falesia e strutture artificiali (con Angelo Seneci), L’esperienza di un gestore di centro di arrampicata (con Nicola Tondini di King Rock) e Responsabilità civile e penale dei diversi soggetti (con un legale). Seguiranno interventi di aziende produttrici di attrezzatura e un dibatto conclusivo. www.rockmasterfestival.com climbing / tre MARCHI sotto la lente “Più forti? No, solo più belli...” Questo l’irriverente messaggio di ABK, marchio di abbigliamento boulder nato nel 2010 a Grenoble: atipico, attraente, un po’ pazzo e pieno di colore. Tra i nuovi marchi più interessanti del panorama climbing, portato in Italia da Serico, troviamo ABK, fondato a Grenoble nel 2010. Focus del brand è lo spirito urban outdoor e più precisamente il boulder. Tre dei suoi fondatori sono infatti degli arrampicatori. Si tratta di Nicholas Cecconi (detto Barns), Hugo Allard e Daniel Afonso (detto Bullet). ABK Company - Nel 2010 nasce ABK Company che si separa da Ablok Boulder Gym. Entrambe le realtà sono ancora oggi di proprietà dei tre, che si occupano direttamente della loro gestione insieme ad altri collaboratori. Gli uffici sorgono all’interno di un vecchio castello a Voiron (22 km da Grenoble) trasformato in centro per l’innovazione legata allo sport e all’outdoor. I valori - Il messaggio chiave di ABK Origini - Nel 2005, dopo la laurea, i tre decidono di inaugurare a Grenoble la palestra di boulder Ablok che riscuote da subito grande successo. Si accorgono che i climber arrivano in palestra con abbigliamento di ogni genere. Notano anche che gran parte di essi praticano altre attività oltre al boulder. Nasce da queste osservazioni l’idea di creare prodotti confortevoli, divertenti e non necessariamente tecnici. Primi passi - Nel 2008 disegnano le prime t-shirt con marchio Ablok Series utilizzando immagini umoristiche realizzate da Francois Blaire, un designer che frequenta la palestra. Uniscono poi le forze con Stéphane Legrain (detto Steff) che gestisce una società che produce t-shirt per eventi e negozi. Le magliette Ablok Series diventano popolari e nel 2009 i tre decidono di modificare il nome della linea di abbigliamento in ABK. è stato suggerito da un cliente che ha postato una foto sul sito del brand commentando: “ABK non mi rende più forte… solo più bello”. Non pretende di essere tecnico, di migliorare la performance o risolvere i problemi, ma ti fa apparire più bello. Il brand è atipico, attraente, un po’ pazzo e pieno di colore. Ti fa sorridere, accende l’ambiente, comunica la voglia di libertà, il rispetto per l’ambiente. L’essenza del brand è appunto la libertà, che si traduce nell’osare essere sé stessi, credere in ciò che si vuole. Marketing - ABK ha sponsorizzato la squadra di arrampicata francese e attualmente supporta i team nazionali di Belgio e Norvegia. Conta inoltre su un team di appassionati di arrampicata, boulder, alpinismo, skate, longboard, downhill, slackline e highline, base jumping e lancio con tuta alare. Ma persino amanti della fotografia, della realizzazione di filmati e della musica. La scelta di sponsorizzazione è dettata dal supporto di uno stile di vita e di una passione piuttosto che di performance e di risultati. Alcuni capi della collezione SS 2014. In senso orario i modelli Travel, Yoda Velvet (pantaloni), Migration e Kit L’arrampicata in rosa di LiveLoveClimb Alle spalle di LiveLoveClimb, che di recente si è guadagnato pure un articolo sul sito di Repubblica, c’è Giovanna Passerini Glazel. Che di mestiere fa l’architetto e che nel tempo libero arrampica sulle falesie da oltre 20 anni. Originaria di Padova, questa 41enne ha alle spalle un’intera vita in montagna. “L’ho vissuta in modo soft fino a 18 anni tra sci e trekking. Poi ho scoperto l’arrampicata ed è stato amore a prima vista. L’ho praticata anche a livello agonistico, con buoni piazzamenti a livello nazionale, e ho raggiunto difficoltà elevate nell’arrampicata su roccia”, dichiara lei stessa. Nel 2009 consegue presso gli Istituti di Vicenza un diploma in fashion design, che sta alla base di LiveLoveClimb. Nascita del brand - Nel 2011, complice una crisi nel settore dell’edilizia, Giovanna decide di sviluppare una linea di abbigliamento fashion per l’arrampicata dedicata alle donne, perché “Per l’uomo la scelta è vasta mentre per il gentil sesso è difficile trovare capi comodi e alla moda”. Nasce così LiveLoveClimb e la sua prima linea, realizzata tramite autofinanziamento. I capi sono leggeri e traspiranti e si traducono in top, canotte, pantaloncini, pantaloni a vita alta ma trasformabile in bassa. Tutti utilizzabili con un imbrago. “Sono capi che prestano attenzione ai vezzi di noi donne. Per esempio, ci sono dei prodotti minimal che permettono di abbronzarsi” (vedi foto sopra). I primi risultati - I capi, prodotti interamente in Veneto, vengono presentati inizialmente nei due negozi Vertical di Arco di Trento e Linea Verticale di Feltre con buoni risultati. Quindi Giovanna inizia a proporli durante eventi, gare e manifestazioni. La vendita avviene ora esclusivamente online. Oggi insieme a Giovanna c’è l’arrampicatrice (e come lei architetto) Stefania Daniele che ha avuto la sua stessa idea. Il progetto prosegue così a quattro mani. Obiettivi futuri - Tra gli obiettivi c’è la partecipazione all’OutDoor di Friedrichshafen. Nonostante poi i numeri di fatturato siano poco rilevanti, è già in via di definizione una seconda collezione. “Userò denim, lana merino e cotone puro”, anticipa Giovanna. La nuova proposta sarà divisa tra una linea “cool” con colori tenui e leggeri e una linea “color”. “Non escludo la possibilità di aprire al mondo maschile, ma al momento quella femminile resta la priorità”. È probabile che anche nella seconda collezione le maglie saranno confezionate dentro bracciali e collane realizzati in camera d’aria riciclata dalla designer padovana Lea De Poli. CONTATTI: Giovanna - 349 5432750 - [email protected] Ocùn: il climbing made in Repubblica Ceca Non è ancora una delle aziende tra le più note in Italia, ma pian piano sta iniziando a farsi strada anche tra negozianti outdoor storici. La sua carta vincente? Attrezzi ben studiati e dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Alcuni li abbiamo già presentati nel focus prodotti dello scorso numero, quando vi abbiamo parlato della spedizione alla Torre Egger. Altri invece li trovate descritti qui sotto. Profilo del brand - Il nome dell’azienda in prodotti racchiudono il giusto compromesso tra funzionalità, qualità, innovazione ed eleganza, e sono esportati in oltre 40 Paesi al mondo. ceco è associato “al Colchico autunnale”, una pianta erbacea dai vistosi fiori color rosa-violetto che si trova nelle regioni montuose e sboccia in autunno. Il logo aziendale si rifà proprio a esso e vuole identificare il brand con il suo ambiente di elezione, quello verticale. Fondato nel 1998, Ocùn produce attrezzatture di sicurezza per la verticalità come imbragature, crashpad, fettucce e rinvii. Ma il suo parco prodotti continua ad ampliarsi, con attrezzi per usi anche molto specifici come i guanti per l’arrampicata a incastro in fessura (al mondo sono pochissimi i marchi che li realizzano). I suoi Una partnership d’eccezione - Associato a questo marchio c’è anche il brand Rock Pillars che produce scarpette da climbing dal 1994. Il nome deriva da un pilastro roccioso di 200 metri di granito rosa che si trova nella taiga siberiana. Oggi Ocùn e Rock Pillars continuano a produrre in Repubblica Ceca e impiegano un centinaio di dipendenti. Tra gli atleti più famosi del loro team vi è Tomas Mrazec. Per la SS 2015 il gruppo presenterà importanti novità, che vi annunceremo in anteprima. WeBee È uno dei prodotti più interessanti del marchio: imbrago multiuso a tre fibbie molto innovativo grazie alla particolare costruzione che permette una grande leggerezza, traspirabilità e comfort. La novità stanell’utilizzo alla innovativo utilizzo di una schiuma 3D traforata dalla forma a nido d’ape. Grazie alla forma anatomica e alla sua morbidezza e flessibilità permette un’ottima distribuzione del peso del corpo. Inoltre il materiale è particolarmente durevole e resistente alle abrasioni. I cosciali sono regolabili e staccabili. L’abbiamo provata durante una salita invernale di arrampicata mista e ci ha fatto davvero dimenticare di averla addosso. Molto interessanti anche il set di rinvii Kestrel Qd Nano 8 e la scarpetta Rock Pillars Ozone CONTATTI: Serico - 348.1003320 - [email protected] 32 4 / 2014 Qcs che vi presentiamo a pagina xx. CONTATTI: Absolute Outdoor - 035.361103 - [email protected] a cura di: Monica Viganò foto: Klaus Dell’Orto Ph: Riky Felderer climbing / Il progetto Sardinia Bloc Scouting La Sportiva in Sardegna all’insegna del “giving back” Gli ambassador del marchio, sotto la saggia guida di Pietro Dal Prà, hanno aperto 49 boulder nella zona della Gallura. “Regalandoli” poi alla comunità. Pietro Dal Prà, promotore del progetto SBS, illustra i blocchi della Gallura al team La Sportiva Un modo per restituire qualcosa alla comunità dei climbers che ogni giorno la supporta scegliendo i prodotti La Sportiva. All’insegna appunto del “giving back”, ossia del ridare qualcosa indietro al proprio pubblico, come dicono con una bella espressione gli americani. Questo l’assunto di base dal quale è partito il progetto La Sportiva Sardinia Bloc Scouting, andato in scena lo scorso autunno. Location - Sardegna: una terra magica, un paradiso non solo per gli amanti del mare ma anche per gli appassionati di arrampicata. È la quantità di granito a sorprendere e la “capitale sarda” di questo materiale naturale è la Gallura. Situata a nord dell’isola, è una terra puntinata di blocchi in quasi tutta la sua estensione. Tutto, o quasi, è ancora da esplorare, pulire e scalare. Nasce da queste premesse l’idea di La Sportiva di visitare la zona con i propri ambassador armati di spazzole per una vera operazione di “Clean&Climb”. L’obiettivo era appunto quello di regalare alla climbing community alcune nuove zone di boulder completamente scalabili. team - Il Team La Sportiva è stato in terra sarda dal 9 al 17 novembre e si è impegnato a esplorare, pulire e scalare. Dando il via a una nuova storia arrampicatoria e offrendo nuove opportunità ai climber di oggi e domani. A guidare gli ambassador invitati è stato l’arrampicatore di casa Pietro Dal Prà, esperto conoscitore della zona e legato storicamente alla terra sarda. Al suo fianco il forte Nalle Hukkataival e il compare Anthony Gullsten. Oltre al frizzante Cody Roth, agli italiani Michele Caminati e Silvio Reffo, al guru dei blocchi Marzio Nardi, alla coppia Pearson-Ciavaldini e infine al giovane e talentuoso Fabian Buhl. genesi del progetto - Il progetto nasce nella mente di Pietro Dal Prà un anno fa: 34 4 / 2014 “Volevo portare alcuni climbers La Sportiva in Gallura, perché potessero vedere quanto bella è questa terra e quanto ci si possa arrampicare sui suoi blocchi di granito”. L’azienda appoggia la sua idea, che trova il supporto anche di tre scalatori nuoresi (Giorgio Soddu, Angelo Marratzu, Simone Masini) oltre che dei proprietari dei terreni dove si trovavano i blocchi. Nonostante il meteo incerto e capriccioso (ricordiamo che a chiusura di questa iniziativa la Sardegna è stata colpita da una violenta e disastrosa alluvione), il gruppo riesce a scalare per sei giorni su nove. A esclusione de La Maddalena, quasi sempre in zone di sassi dove non si era mai arrampicato. risultato finale - In cinque giorni vengono salite circa 150 linee fra il 5 e l’8a+, quasi tutte cinque stelle. E distribuite in quattro settori: due nel territorio di Arzachena e due in quello di Tempio Pausania. Lo stesso Dal Prà conferma come giorno dopo giorno i suoi compagni di viaggio si siano sempre più avvicinati alla terra e alla dimensione dell’arrampicata. “Si gasavano quando partivano con roncola e spazzole, non solo quando scalavano su un blocco già pulito. Mi piace che tutti abbiano sentito il piacere e la responsabilità di lasciare una buona traccia e una concreta possibilità di fare boulder qui in Gallura”. Il risultato finale è la guida di cui vi parliamo nel box dedicato e uno splendido video report dell’esperienza, il cui teaser è visibile online anche sul nostro sito (vedi QR in basso a destra). attività 3.0 - Il Sardinia Bloc Scouting è un’iniziativa all’avanguardia. Addirittura considerabile un’attività 3.0 perché non punta a vendere un prodotto né a soddisfare un consumatore in particolare. Punta piuttosto a dare qualcosa di concreto e valorizzabile (una nuova area boulder da scalare) alla community di riferimento (tutti i climber che vorranno scaricare la cartina e proseguire l’avventura in Sardegna). “All’interno di questo progetto - dichiara Luca Mich, marketing & communication coordinator La Sportiva “rientrano valori di responsabilità sociale ed eco-sostenibilità, avendo noi in primis fatto un progetto di pulitura in armonia con l’ambiente e con le persone della zona”. Queste parole racchiudono il concetto di marketing 3.0, al quale dedichiamo il box qui a fianco. www.lasportiva.com Sardinia Bloc Scouting: la guida Durante l’operazione di “pulizia” ben 49 blocchi di ogni forma e difficoltà sono stati riportati alla luce e resi accessibili. Sono distribuiti su 7 diversi settori e in 4 aree, in un territorio dal potenziale ancora immenso e facilmente raggiungibile (dista poco meno di un’ora di strada da Olbia). Tutti questi 49 boulder sono racchiusi in un volume edito in italiano e in inglese e disponibile in formato pocket e digitale. Le salite sono spiegate attraverso le immagini e le parole dei protagonisti. Oltre alla guida l’azienda ha realizzato un suggestivo video promozionale diviso in quattro episodi. In particolare la guida sarà scaricabile e consultabile online sul sito La Sportiva e su Issuu. Sarà inoltre presentata e distribuita al pubblico tra maggio e settembre, durante i principali eventi outdoor del 2014. Le date 1-4 05 / Melloblocco - Val Masino 15-18 05 / San Vito Climbing Festival San Vito Lo Capo 7 06 / Val Passiria “psychobloc” Val Passiria 26-29 06 / Natural Games - Millau 10-13 07 / Outdoor show - Friedrichshafen 16-20 07 /San Candido Movie Awards San Candido 25-27 07 / Val Gardena Climbing MOVE Val Gardena 29-31 08 / Rock Master - Arco 27-28 09 / Finale 4 Nepal - Finale Ligure L’esperienza in Sardegna ha dato vita anche a uno splendido video, realizzato da Ricky Felderer e Pietro Porro, che sarà rilasciato a puntate nel mese di maggio su Epic Tv. Sarà inoltre trasmesso in versione integrale di 20 minuti durante molti degli eventi citati sopra. Per visionare il trailer inquadrate il codice QR. “le nuove frontiere del marketing 3.0: massima interazione con il pubblico finale” A proposito di marketing 3.0 • I perché del nuovo approccio 1- Oggi essere social non basta più: è sempre più importante condividere valori, principi ed emozioni universali 2 - L’obiettivo si sposta su concetti di eco-sostenibilità e sul rendere migliore l’ambiente per la community di appassionati che lo vive 3 - È diventato necessario investire in nuove tecnologie per produrre contenuti che abbiano valore per le persone L’iniziativa intrapresa dall’azienda trentina in Sardegna è definibile un’attività di marketing 3.0 perché, per obiettivi e modalità di realizzazione, punta a differenziarsi dalle attività di marketing tradizionale. Ma anche da quello 2.0 che si fa oggi, nell’era dei social network. Abbiamo approfondito il discorso con Luca Mich, marketing & communication coordinator dell’azienda trentina, che ha presentato questo nuovo approccio all’Università di Trento: “Questa tipologia di marketing si concretizza in un rapporto che non è one-to-many (l’old school della comunicazione) e neppure one-to-one (quella attuale con i social network)” spiega Luca. “È un rapporto manyto-many, una collaborazione di utenti, consumatori, persone dell’azienda che assieme comunicano e condividono gli stessi valori”. Dati a sostegno - Come dalle analisi condotte da Luca, il 62% dei consumatori dichiara di utilizzare i social media per interagire con i brand e ottenere informazioni riguardo ai prodotti. Più di un consumatore su quattro ritiene che ciascuno di noi, attraverso le proprie scelte di acquisto, può svolgere un ruolo nel premiare i marchi più attivi sul fronte del sociale. Inoltre il 47% afferma di acquistare almeno una volta al mese dei marchi di cui è noto l’impegno nel sociale. La strategia di La Sportiva - L’azienda trentina sta sempre più abbracciando un atteggiamento ecosostenibile, avvicinandosi alla nuova concezione di marketing. A dimostrazione del suo crescente impegno ha avviato una certificazione di filiera produttiva secondo i principi BlueSign. Ha stretto inoltre una membership con l’EOCA e ha contribuito allo sviluppo di una App gratuita per l’autovalutazione del rischio valanghe prima dell’uscita escursionistica/sci alpinistica in collaborazione con le Guide Alpine del Trentino (vedi news a pagina 9). In quest’ottica si posiziona infine l’iniziativa Sardinia Bloc Scouting. • Caratteristiche fondamentali 1- È guidato non solo dai consumatori, ma dai valori che si vogliono condividere fra tutte le parti coinvolte 2 - Punta a rendere il mondo della community di riferimento migliore 3 - Punta a condividere e integrare i valori della community in quelli aziendali • L’evoluzione 1- Approccio tradizionale: il prodotto è al centro, si punta tutto sullo sviluppo e sulla sua spiegazione al cliente finale 2 - Marketing 2.0: si punta a soddisfare e fidelizzare il consumatore, in questo caso i valori considerati sono non solo funzionali ma anche emozionali 3 - Marketing 3.0: l’obiettivo è rendere il mondo migliore. Il mercato è considerato un insieme di persone (non più di clienti): il concetto chiave sta nei valori e si punta sulla funzionalità, sull’emozionalità e sulla spiritualità 4 / 2014 35 4 / 2014 35 climbing / PRODOTTI CAMP E CASSIN per l’arrampicata Nel 2014 CAMP compie 125 anni. “Si tratta di un anniversario importante – ha dichiarato il presidente Eddy Codega - che ci ricorda la nostra lunga tradizione e ci sprona a guardare avanti, forti di una presenza in 80 Paesi del mondo con filiali in Francia, Stati Uniti e Russia”. Per festeggiare questo traguardo, l’azienda sta definendo una serie di iniziative che coinvolgeranno sia i punti vendita che la stampa di settore. Si parte il 19 e 20 giugno, con un evento dedicato ai giornalisti. Durante i due giorni l’azienda aprirà le sue porte per presentare e far toccare con mano la realtà attuale di CAMP, lasciando scoprire il background dei suoi prodotti. In occasione del 125° poi l’azienda ha ideato un logo ad hoc, composto da chiodi roccia che formano il profilo di una montagna (vedi a fianco). Il tutto per rimarcare l’attaccamento di Camp a questo ambiente, dove il suo staff vive e al quale sono destinati i suoi prodotti. DISTRIBUITI DA: C.A.M.P. - 0341.890117 - [email protected] Photon Express KS Mixte Armour Casco polivalente per arrampi- Una combinazione di moschet- cata e alpinismo. Presenta calotta toni al top, perfetti per gli ar- interna in EPS e calotta esterna in rampicatori polivalenti. Da una ABS stampato a iniezione, fori la- parte il Photon con leva diritta, terali per ventilazione, sistema di chiusura Keylock e una larga aper- regolazione posteriore con rotella, tura per offrire il massimo sulle vie sottogola con imbottitura e portalampada. È di- sportive in falesia e in montagna; sponibile in 6 colori e nelle versione Lady e Junior. dall’altra il Photon Wire con leva È conforme alle norme UIAA 106 ed EN 12492. Pesa curva perfettamente rifinita per 355 gr ed è venduto a un prezzo consigliato di fare di ogni moschettonaggio 52 euro. Offre una calzata precisa, una protezione un piacere. La fettuccia in polie- superiore e un look accattivante. La calotta ester- stere da 16 mm (lunghezza 11, 15 e na, in ABS stampato a iniezione, presenta ben dieci 20 cm) offre una buona presa ed è fori laterali che garantiscono un’eccellente venti- provvista del nuovo Karstop Evo ferma lazione. moschettone integrato. Peso: 89 gr (11 cm), 92 gr (15 cm), 96 gr (20 cm). Supernova Jasper JR Jasper CR 3 Imbracatura da arrampicata e alpinismo. È progettata per donne e presenta imbottitura in leggera L’imbracatura per bambini uguale a quella per EVA espansa da 3 mm; cintura e cosciali con sistema adulti: la Jasper JR, rinnovata nei colori e nei di bordatura portante Edge-Load modificato per il dettagli tecnici, riprende le caratteristiche del massimo supporto; fibbie rapide autobloccanti su modello Jasper CR 3, tra cui l’imbottitura scor- cintura e cosciali; anello di servizio brevettato No- revole in Eva che permette di centrare esat- Twist; elastici di collegamento dei cosciali con siste- tamente la cintura per il massimo comfort. La ma brevettato Flat-Link; 4 portamateriali sagomati e cintura e i cosciali sono muniti di nuove fibbie rinforzati e anello di recupero posteriore. È compati- rapide autobloccanti in acciaio il cui design, bile con il portamateriale da ghiaccio Hub, pesa 373 con spessori differenziati, ne facilita l’utilizzo. gr (taglia M) ed è venduto a un prezzo consigliato L’anello di servizio presenta il sistema brevetta- di 70 euro. Un modello all’insegna della leggerezza, ideale per l’arrampicata sportiva di alto livello to No-Twist. Non manca poi il sistema Flat-Link e non solo. La sottile imbottitura, il taglio sagomato e la distanza cintura-cosciali opportunamente Imbracatura per arrampicata caratterizzata variata eliminano fastidiosi punti di pressione. da cintura con imbottitura scorrevole Waist Belt Centering System, imbottitura in EVA espansa da 6 mm, cosciali con sistema di bordatura Roxback portante Edge-Load Construction, nuove e più comode fibbie rapide autobloccanti in accia- Il top di gamma degli zaini da arrampicata sportiva. io su cintura e cosciali, anello di servizio da Evoluzione del modello Rox Plus, il Roxback presenta 15 mm con sistema brevettato No-Twist, elastici come grande novità il sistema di apertura con una di collegamento dei cosciali con sistema bre- lunga zip posta sulla schienale. In questo modo la vettato Flat-Link migliorato e ancora più fun- parte di zaino appoggiata a terra non è quella zionale, 4 portamateriali rinforzati con diverse a contatto con la schiena dell’utilizzatore e si può caratteristiche, nuovi slot integrati per i porta- facilmente accedere a tutta l’attrezzatura contenu- materiali da ghiaccio Hub. Da oggi è dispo- ta. Con una capacità di 40 litri e il porta corda nibile con anello di recupero posteriore e nei esterno regolabile, il Roxback può contenere tutto colori rosso e verde. Pesa 450 gr (taglia M) ed l’occorrente per l’arrampicata sportiva. Lo schienale per la regolazione dei cosciali che, con due speciali linguette, permette un adattamento rapidissimo ed estremamente preciso degli elastici di collegamento. Nuovo design anche per i 2 portamateriali, sagomati e rinforzati. Da non dimenticare infine l’asola per il sacchetto portamagnesite. Utilizzabile da sola per l’arrampicata in top rope, la Jasper JR va abbinata al Pettorale Bambino nel caso i piccoli vogliano provare ad arrampicare da capocordata o compiano discese in corda doppia. Senza pettorale infatti i bambini potrebbero capovolgersi, avendo il baricentro più alto rispetto agli adulti. Peso: 346 gr (taglia unica). Prezzo consigliato al pubblico: 44 euro. è venduta a un prezzo consigliato di 56 euro. e gli spallacci in morbida rete traspirante lo rendono L’imbottitura scorrevole permette di centrare la perfetto anche per gli avvicinamenti più lunghi. Non cintura per un comfort eccezionale. La cintura mancano due tasche esterne laterali in rete elastica e i cosciali sono muniti di nuove fibbie rapide e due tasche chiudibili con zip, una interna e l’al- autobloccanti in acciaio il cui design ne fa- tra esterna. Le asole interne permettono di ordinare cilita l’utilizzo. L’anello di servizio con sistema tutto il materiale. Peso: 750 gr. Prezzo consigliato al brevettato No-Twist è ancora più funzionale e pubblico: 59,60 euro. Realizzato in Nylon 400D con compatto (larghezza 15 mm). Modificati anche tripla spalmatura poliuretanica. gli slot porta Hub che, integrati nella cintura, accolgono gli speciali moschettoni ideali per i chiodi e gli attrezzi da ghiaccio. Magic Jacket La Magic Jacket primeggia in termini di compattezza e leggerezza. Grazie all’utilizzo dell’Araneum (tessuto idrorepellente, particolarmente traspirante e leggero in Nylon Ripstop 20D) è la giacca ideale, se non indispensabile, da avere sempre con sé nella pratica di tutte le attività più dinamiche. Dispone di numerosi accorgimenti tecnici: zip frontale, tasca pettorale esterna con zip, cappuccio regolabile a scomparsa nel colletto, girovita regolabile con cordino elastico, polsini elasticizzati con asola ferma-manica e Stow- Away Pocket interna in cui ripiegare la giacca. Peso: 135 gr (taglia M). Prezzo consigliato al pubblico: 83,80 euro. 36 4 / 2014 Laser CR Okone Basata sul design minimalista della Laser, la Laser CR è caratterizzata dalla stessa innovativa costruzione laminare. Presenta però alcune peculiarità che la rendono più versatile: interno imbottito, cosciali regolabili e anello di recupero posteriore. La cintura e i cosciali sono realizzati in fettuccia tagliata anatomicamente al laser, rivestita internamente da un’imbottitura da 3 mm in materiale espanso e mesh 3D a nido d’ape. L’esterno è invece in nylon antiabrasione, per ridurre l’usura sulle lunghe vie in montagna. I portamateriale sono sagomati per la massima funzionalità e l’anello di servizio brevettato No-Twist è una garanzia in più mentre si assicura e per le calate in doppia. Sono presenti inoltre elastici di collegamento dei cosciali con ganci in acciaio. Senza dimenticare il robusto anello di recupero posteriore, a cui è possibile agganciare una corda da portare in parete. In sintesi: la Laser CR, con la confortevole imbottitura, il taglio ergonomico e le altre caratteristiche da big wall, è un’autentica meraviglia nel suo genere. Disponibile in 5 misure. Peso: 424 gr (taglia M). Prezzo consigliato al pubblico: 92 euro. Sacchetto portamagnesite progettato per combinarsi alla perfezione con l’imbracatura, caratterizzato da un design ergonomico particolare che lo tiene vicino al coccige e lontano dall’attrezzatura. L’innovativo cordino di chiusura con rivestimento in poliuretano garantisce una chiusura precisa e durevole nel tempo. Realizzato in nylon, è disponibile in tre accattivanti combinazioni di colore. Tra le specifiche tecniche: bordo superiore rigido per una grande apertura, doppio passante per la fettuccia da 15 mm (fornita) da fissare alla vita con fibbia a clip, slot portaspazzolino integrato. Peso: 75 gr. Prezzo consigliato al pubblico: 16 euro. climbing / ABBIGLIAMENTO, ATTREZZATURA E ACCESSORI DEDICATI ALL’ARRAMPICATA A 360° THE NORTH FACE Cinder Pack 32 FIVE TEN Anasazi Lace-Up & Guide CLIMBING TECHNOLOGY Ascent Questa scarpetta è caratterizzata da design asimmetrico, basso profilo e intersuola sensibile. È pensata per climber di ogni livello che ne apprezzeranno il giusto mix tra fit e performance. Il modello presenta chiusura a lacci e suola Stealth Rubber C4 da 4,2 mm. È disponibile nelle misure 1-12, 13, 14 UK da uomo. La versione Lace-Up (sopra) è in colore rosa con tomaia Cowdura Synthetic e pesa 224 gr (per scarpa). Differisce dalla Guide (sotto) che è pensata per multi-pitch e si presenta in colore hero brown & black con tomaia in pelle e peso di 269 gr (per scarpa). DISTRIBUITO DA: Viking Nord Pool - 0435.32061 - [email protected] Facile da caricare, questo zaino è perfetto per gli sport di montagna. Lo zaino sta in piedi da solo ed è dotato di cinghia FERRINO Rock Slave Line Imbracatura polivalente, sviluppata per l’alpinismo e l’arrampicata su ghiaccio. Si caratterizza per un nuovo design e nuovi materiali che garantiscono un comfort superiore con interni ventrale staccabile, parti in metallo, dop- L’azienda propone un’innovativa collezione di completo uomo (formato da t-shirt Ice Cream in mesh traspirante ad asciugatura veloce. La pio porta piccozza/portabastoncini, tasca abbigliamento dallo stile 100% italiano dedi- e pant Sampey) e un completo donna (forma- struttura ergonomica e robusta garantisce un portaoggetti e telaio rimovibile per una fa- cata agli amanti del boulder. La linea è stata to da tank Stars W e skirt Latota). In partico- ottimo sostegno lombare e le quattro fibbie di cile gestione dell’attrezzatura. È disponibile creata insieme al climber Marzio Nardi ed è lare il pantalone 3/4 Sampey da uomo (foto regolazione permettono un’ottima regolazio- in misura unica, pesa 1.380 gr e ha un volu- interamente dedicata al bouldering. Com- a destra) è in cotone elasticizzato ed è con- ne della taglia per un maggiore adattamen- me di 35 lt. È realizzato in nylon rivestito in prende pantaloni, felpe e accessori dal de- cepito per il boulder e l’arrampicata in falesia. to al corpo. I cosciali con la nuova struttura PU 800D ed è venduto a un prezzo consi- sign innovativo, versatili e adatti a ogni tipo È dotato di numerosi dettagli tecnici come la a T garantiscono comfort d’uso e libertà nei gliato di 120 euro. di arrampicata ma anche alla vita di tutti i regolazione in vita con elastico sui fianchi, movimenti. Presenta quattro porta materiali e giorni. Il progetto nasce dall’incontro tra il so- l’abbottonatura piatta e la preformatura sul due sedi per moschettone porta-materiale o lido know-how di Ferrino e l’esperienza di un ginocchio. Ha due ampie tasche frontali e una porta-martello; due porta-materiali piccoli e affermato climber. La collezione comprende un tasca posteriore che richiama il logo. sul retro per il posizionamento degli accesso- DISTRIBUITO DA: The North Face 0423.683100 - www.thenorthface.com ri; un anello posteriore per il portamagnesite. È disponibile nelle taglie XS-S, M-L e L-XL e pesa 410 gr (taglia M-L). Click Up kong Chuy Assicurcatore/discensore per corde singole dinamiche da 8.9-10.5 mm, sviluppato per l’utilizzo in arram- È un assicuratore discensore che picata sportiva. L’assenza di mec- funziona su mezze corde, corde canismi e leve permette di dare corda gemelle e corde singole. Molto leg- in modo veloce e fluido, mantenendo le gero, ha il pregio di poter variare la mani sulla corda. L’arresto di una caduta capacità frenante grazie alle gole a V, così avviene in modo intuitivo: tirando verso il da modulare lo sforzo dell’utilizzatore in base basso il capo libero della corda, la stessa al proprio peso, alla corda utilizzata e a tutti viene bloccata dal moschettone che risale quei fattori che modificano l’attrito e di con- all’interno dell’attrezzo. In caso di errato in- seguenza la frenatura. Fluidità di funziona- serimento della corda, Click Up permette di mento, ottimo frenaggio e look accattivante. frenare e calare a terra il compagno in si- Conforme alla norma per i dispositivi di fre- DISTRIBUITO DA: naggio a comando manuale EN 15151-2. Se Ferrino & C. - 011.2230711 - [email protected] ne consiglia un uso in abbinamento a un con- alluminio forgiato a caldo. che previene la possibilità di carico sull’asse LA SPORTIVA OxyGym minore. È realizzato in allumino forgiato a caldo, acciaio e Nylon rinforzato. Brevettato e prodotto completamente in Italia, pesa 115 gr. Panic Prima scarpetta d’arrampicata realizzata in tessuto traspirante e Consente di raggiungere senza fatica gli spit completamente lavabile, concepita per utilizzi indoor e adatta a più distanti. È composto da una fettuccia chi muove i primi passi nel mondo dell’arrampicata. Presenta tomaia in WashTex tubolare con all’interno una bacchetta fles- 3 strati con tessuto lavabile esterno, sopra a uno strato di microfibra forata interna Zaino tecnico per vie in montagna e alpini- sibile con la quale è che conferisce struttura e adattabilità. Il tessuto interno a contatto con la pelle è molto traspi- smo, caratterizzato da una forma essenziale possibile ottenere la rante. L’avvolgenza è aumentata dal tipo di costruzione che prevede un fascione avvolgente e provvisto di tutti i sistemi di aggancio per il curvatura desiderata centrale legato al sistema di allacciatura. L’allacciatura a velcro permette una perfetta regola- corretto posizionamento degli attrezzi. Realiz- e un connettore do- zione dei volumi grazie al Fast Lacing System che consente di regolare sia il velcro che il punto zato con una combinazione di tessuti leggeri tato di un ingegno- di ancoraggio. e robusti, spallacci e schienale ergonomici in Granite so sistema che tiene mesh ad asciugatura rapida, con cintura lom- aperta la leva fino bare removibile. Presenta inoltre zip integrata a quando non entra in contatto con lo Solution Woman nello schienale per un rapido accesso e spit. A questo punto Morbida, precisa, rivoluzionaria e soprattutto 100% woman. Abbi- cinghie laterali a il meccanismo rilascia na alle caratteristiche tecniche presenti sul modello Solution alcune specifiche scomparsa, la leva e il connetto- che la rendono perfetta per il piede femminile, come una minore rigidità strutturale e un comodi porta at- re si chiude automa- accentuato comfort di calzata. È stata sviluppata per la scalata boulder. La tomaia adotta trezzi, daisy chains ticamente. Il meccanismo impedisce l’apertura la tecnologia Lock Harness System, sistema di fasciatura del piede dall’interno che abbinata esterne. È dispo- accidentale della leva quando è sotto ca- alla particolare costruzione a guscio del tallone consente di esaltare la prensilità dei piedi nibile in arancio rico. Disponibile ora nella nuova versione XL, nei tallonaggi e la presa di rovescio con i piedi sui massi strapiombanti. Il sistema di bordatura e nero con volume più lunga di 15 cm. È realizzato in lega d’al- P3 (Permanent Power Platform) lavora in sinergia con il plantare distribuendo e mantenendo la da 25 lt (800 gr) e luminio e poliammide, resiste a un carico di 25 tensione in modo costante nel tempo. L’innovativo e rapido sistema d’allacciatura (Fast Lacing 35 lt (900 gr). kN e pesa 115 gr nella versione di 30 cm (135 System) abbinato alla linguella in tessuto elasticizzato permette un’ottima regolazione di volumi gr in quella di 45 cm). interni. DISTRIBUITO DA: Kong 0341.630506 - [email protected] 38 l’apposito moschettone HMS Concept SGL HC, con anodizzazione anti-usura e sistema ACL nettore HMS con ghiera a vite. È disponibile in blu e argento, pesa 60 gr ed è realizzato in curezza. Viene fornito e deve essere usato con 4 / 2014 DISTRIBUITO DA: La Sportiva 0462.571800 - www.lasportiva.com due DISTRIBUITO DA: Aludesign - 035.783595 [email protected] OCùN Kestrel Qd Nano 8 pack 5+1 ROCK PILLARS Ozone QCs Set di rinvii leggeri e pen- Scarpetta asimmetrica dalla forma anatomica, ideale per sati per chi non valuta re- arrampicata sportiva e competizioni. È precisa sugli ap- sistenza e affidabilità solo poggi più piccoli, su spigoli e buchi. Il sistema brevettato dalla dimensione. Con un 3-force fornisce fissaggio all’avampiede reagendo contro set di venti Kestrel si arri- le forze alle quali è naturalmente sottoposta in appog- va a risparmiare il peso equi- gio. Suola Vibram XS Grip, per la valente di una bottiglia di massima aderenza. Ozone è acqua da un litro. Fettuccia la scarpa di maggior suc- in dyneema da 15 cm. cesso di Rock Pillars in tutto il mondo. DISTRIBUITI DA: Absolute Outdoor - 035.361103 - [email protected] ZAMBERLAN A74 Italica Ideale per competizioni e allenamenti intensi. Forma ZXC (Zamberlan Extreme Climbing), asimmetrica e aggressiva per migliorare le performance. Un particolare rinforzo evita l’alterazione della forma con il tempo, mentre la pianta larga in gomma aumenta l’aderenza nelle condizioni estreme e offre volume sotto la punta. Massima sensibilità nell’avampiede anche su micro prese. Precisa, salda, senza alcun compromesso alla ricerca di una prestazione sempre migliore. Presenta tomaia in pelle scamosciata Hydrobloc e suola Vibram XS-Grip. Disponibile nelle taglie 35-46 EU. Peso: 290 gr (misura 41). DISTRIBUITI DA: Calzaturificio Zamberlan - 0445.660999 - [email protected] edelrid Jayne Imbragatura allround da donna con punto di aggancio centrato per tutte le attività verticali. Per ottenere il massimo del comfort la cintura ergonomica è stata munita di un’imbottitura 3D-Mesh sul bordo superiore. Altri dettagli tecnici sono: 3 fibbie Easy-Glider sulla cintura per indossare l’imbragatura in comodità e sicurezza; imbottitura scorrevole sulla cintura per centrare il punto di aggancio e fettucce porta-materiale; anelli allungati per una vestibilità ottimale al di sopra delle ossa iliache, in modo che l’imbragatura calzi perfettamente sia in sospensione che durante l’arrampicata; cosciali regolabili per un’adattabilità ottimale e massima flessibilità; protezione in plastica del punto di aggancio per una più lunga durata, 4 fettucce porta-materiale asimmetriche e 2 punti di aggancio per viti da ghiaccio a clip. Il modello pesa 440 gr ed è disponibile nelle misure XS-S-M. Typhoon Esclusive scarpette per bouldering e arrampicata sportiva di alto livello. Sono caratterizzate da forma asimmetrica leggermente arcuata adatta a prestazioni di alto livello per una precisione incomparabile nell’appoggio dei piedi sulle superfici più strette. Sono comode da indossare e da togliere grazie alle due chiusure a velcro con apertura in direzione opposta. Presentano poi costruzione del tallone High-Tension-Heel completamente gommata per prestazioni insuperabili negli agganci di tallone, trasmissione dell’energia progressiva dal piede alle dita grazie al tirante a tallone Edelrid di colore verde, suola E-Grip per un attrito ottimale e un’elevata stabilità sugli spigoli, combinazione di pelle naturale ed ecopelle per armonizzare perfettamente il comfort e le prestazioni. Pesano 540 gr e sono disponibili nelle taglie 3-13 UK. DISTRIBUITO DA: Panorama - 0472.201114 - [email protected] GIBBON - Classic Line X13 La slackline più venduta adatta a principianti e avanzati. È il prodotto più versatile della sua categoria e assolutamente un must per ogni negozio interessato al mondo slackline. Prodotto certificato TUV, è venduto a un prezzo consigliato di 59,95 euro. BEASTMAKER - Beastmaker 1000 La trave da allenamento in legno perfetta, prodotta artigianalmente nel Regno Unito e distribuita in tutto il mondo. È venduta al prezzo consigliato di 95 euro. BOOT BANANAS - Boot Bananas Shoe Deodoriser Deodorante per scarpe, scarponi e soprattutto scarpette per arrampicata. Famoso in Inghilterra, è sbarcato in Italia. Si tratta di un’ottima soluzione per eliminare spiacevoli odori. Vista l’accattivante estetica, è anche una buona idea per un regalo simpatico ma soprattutto utile. Prezzo consigliato: 16,95 euro. DISTRIBUITI DA: LDR Import Export - 0444.3444555 - [email protected] 4 / 2014 39 39 climbing / ABBIGLIAMENTO, ATTREZZATURA E ACCESSORI DEDICATI ALL’ARRAMPICATA A 360° WILD CLIMB Sky Velcro MAMMUT Realization Pants MILLET Opposite Trx 9/10 Friction Un prodotto che integra imbrago e Corda dinamica dal diametro variabile. È caratterizzata da Triaxia- pantaloni e che garantisce grande le Composizione, processo unico di intrecciatura dell’anima che offre comfort e massima libertà di movimen- caratteristiche di resistenza e di durata riconosciute da diversi anni. to. Permette inoltre allo scalatore una L’intrecciatura Triaxiale garantisce un effetto anti-scivolamento più du- visione senza precedenti sulla roccia raturo e una maggiore resistenza allo schiacciamento e agli sfrega- o sulle pareti artificiali in palestra. menti nei moschettoni e nei dispositivi usati per la messa in sicurezza, Sono disponibili anche in versione da come nell’attacco di cordata all’imbracatura. Ha inoltre un concetto donna. I pantaloni sono caratterizzati esclusivo, con un diametro variabile 9/10 mm che garantisce una buo- da innovativa tecnologia del tessuto na performance per la sua fluidità da un lato e al tempo stesso una Split; due porta materiali; materiale buona durata durante l’azione. In particolare il diametro 10 mm è robusto e resistente all’abrasione; in- perfetto per gli allenamenti, quello da 9 mm è ottimo invece durante serto elastico per la massima libertà i tentativi di concatenazione. Lunghezza riferimento 100 m (60 m in 9 di movimento; due mm / 40 m in 10 mm) con centro di corda segnato per la sicurezza alla tasche due anteriori; tasche sicurezza velcro; gio sul retro cintura magne- sio; piccola tasca laterale per pennello sulla gamba destra. I pantaloni infine Climb. Sa coniugare in maniera impareggiabile comfort di calzata e precisione. Il risultato è una scarpetta perfetta per l’arrampicata su vie lunghe, ma anche per un impiego intensivo giornaliero. Presenta tomaia in microfibra bicomponente, sviluppata in esclusiva da Wild Climb, per un feeling inaudito del piede: veste come un guanto, si adatta ma non si deforma. È inoltre caratterizzata da chiusura in velcro con lin- DISTRIBUITO DA: L.M.O. - 0423.648281 [email protected] discesa. Trattamento della guaina resistente alle abrasioni. di per il sacchetto porta ta multipurpose a cura di Wild sono conformi alla norma arrampicata per l’imbrago EN 12277. MONVIC - Angel migliorare la calzata in tempi prolungati. Si adatta bene per un impiego in falesia su livelli classici. L’evoluzione del modello Pantera vede la luce dopo due anni di Nuova borsa in materiale riciclato. È realizzata utilizzando gli scarti colorati dei pantaloni Monvic, cuciti insieme da Angela Bonato (che per Monvic realizza anche i sacchetti porta magnesite). Parte del ricavato della vendita di questo prodotto andrà all’associazione Climb for Life che promuove la donazione di midollo osseo. Questa è solo una delle iniziative del colorato marchio milanese, che firma capi di abbigliamento da arrampicata ponendo una particolare attenzione all’estetica (ne è un esempio il set da donna in foto che suggerisce all’utente una combinazione di colori e stampe). Monvic di recente ha inoltre inaugurato un nuovo sito di e-commerce dove l’utente ha la possibilità di personalizzare i propri acquisti scegliendo disegni e colori. Il sito è disponibile in lingua italiana, inglese e francese. ricerca. È caratterizzata da tallone foderato con lieve cushioning in MultiPren per un riempimento ottimale. Il tessuto inoltre assorbe e disperde il sudore meglio di ogni altra scarpetta. La tomaia è composta dalla collaudata microfibra bicomponente (esclusiva di Wild Climb) e ha nella linguetta le novità significative: tessuto bicomponente in cotone jersey e poliestere-poliammide con chiusura allacciata. La calzata risulta ancora più confortevole per il piede maschile e per quello femminile. L’intersuola in tecnopolimero e con uno strato di gomma aggiuntiva garantisce il massimo sostegno in appoggio. DISTRIBUITO DA: DISTRIBUITO DA: Socrep 0471.797022 - [email protected] guetta in mesh imbottito e imbottiture nel tallone per Pantera 2.0 con fissag- della È il nuovo concetto di scarpet- M&M Calzaturificio 0423.604147 - [email protected] DISTRIBUITO DA: Monvic - 02.405020 - [email protected] scarpa Booster S Stix Boostic È la nuova creazione di Heinz Mariacher, product manager della Poliedrica ballerina asimmetrica, precisa e avvol- Rappresenta l’evoluzione delle scarpette da arrampicata di linea climbing Scarpa. Una scarpetta super-leggera a elevate pre- gente che offre ottime prestazioni sia in appoggio alto livello. L’ottimo supporto risulta ideale per salite su pareti stazioni, molto sensibile e precisa, ideale per l’arrampicata veloce verticale che in strapiombo. Consigliata per arram- verticali o strapiombanti dove è richiesta la massima preci- e dinamica. Una nuova versione della Booster ricondotta all’essen- picata sportiva e bouldering. È caratterizzata da sione di punta. La tomaia con la sua costruzione a calzino zialità, il cui peso è di 200 gr (1/2 paio, taglia 40). Intersuola Power tomaia in microsuede, forma FX, suola XS Grip2 3,5 rende la Boostic una scarpa adattabile a molteplici tipi di Ribbon, con sistema di tensione a 3 direzioni. Puntalino in mm. È disponibile nelle taglie 34-44 (con mezze misu- calzata, mantenendo intatta la sua incredibile precisione. re) e pesa 180 gr (mezzo paio, misura 40). Consigliata per arrampicata sportiva e bouldering. È carat- gomma morbida e doppia chiusura a Velcro regolabile. Consigliata per arrampicata spor- terizzata da tomaia in suede e microsuede, forma FZ, suola tiva e bouldering. È caratterizzata da XS Edge 4 mm. È disponibile nelle taglie 35-45 (con mezze misure) e pesa 240 gr (mezzo paio, misura 40). suola Vibram XS Grip2. Vibram XS Grip2 Naturale evoluzione della mescola vincitrice del campionato mondiale di bouldering, migliora fino a portarle ai massimi livelli le caratteristiche di grip della mescola Vibram XS Grip, assicuran- X-Tension System Vibram XS Edge do una straordinaria precisione nel supporto e una consistente Concetto innovativo di intersuola attiva che Sviluppata per assicurare massimo supporto, questa stabilità di forma. si adatta alla forma del piede spostando suola garantisce eccellente grip. Al contempo risulta il peso corporeo nella zona frontale per un stabile per i movimenti di spigolo più impegnativi. FHL – Flex Hallucis Longus Fascia di supporto, intersuola estremamente minimale miglior trasferimento di potenza. La banda in gomma pretensionata incentiva la potenza nella zona TR3 – Tensioned Rubber TRI-Directional delle dita, assicurando una connessione diretta tra il bordo anteriore della suola, la chiusura sulla tomaia e l’area del tallone. Questo sistema, in combinata con mezze suole, supporta l’arco plantare e la zona frontale senza ridurre la sensibilità. V-Tension System Segue di base lo stesso concetto del sistema X-Tension ma diversamente lavora in collegamento con tutta l’intera superficie della suola e supporta il piede in tutta la sua lunghezza. Le aree dell’arco del piede e del tallone sono invece supportate dalla parte posteriore della suola mentre la parte anteriore lavora nello stesso modo dell’XTension System. soluzione tecnica Questa aumenta le performance soprattutto nelle scalate su strapiombo e su vie tecni- DISTRIBUITO DA: Calzaturificio Scarpa - 0423.5284 - [email protected] 40 4 / 2014 che che richiedono una scarpetta che dia supporto per un utilizzo preciso dei piedi. MAD ROCK Drifter 2.0 Classica ed economica, grazie alle sue caratteristiche tecniche è la più comoda della gamma. Questa scarpetta ha raggiunto il grado di difficoltà 7C rivelando il suo valore. È perfetta per bouldering, multipitch, arrampicata indoor e outdoor. COUSIN TRESTEC Basaltic 9.4 Stabile, compatta e performante. È una corda leggera che permette un notevole risparmio di energia nell’arrampicata con qualsiasi assicuratore. È tra le migliori corde in caso di arrampicate estreme, dove per raggiungere la performance più importante conta ogni grammo. È caratterizzata da diametro di 9.4 mm, 40 trecce, percentuale allungamento 7,3%, flessibilità nodi 0,9, forza di rottura 2070daN, percentuale di guaina 33,3%. È realizzata al 100% in poliammide e pesa 56 gr/mt. È disponibile anche in versione dry - StopAqua. DISTRIBUITI DA: Amorini - 075.691193 - [email protected] petzl Arial 9.5 mm Meteor Con un diametro da 9,5 mm, questa La leggerezza e il comfort corda singola è destinata princi- hanno fatto di questo casco palmente ai climber esperti. Il trat- un punto di riferimento per tamento idrofobo Duratec Dry rende la pratica dell’arrampicata la corda più resistente all’acqua, alla e sporcizia e all’abrasione. Inoltre la grandi aperture per un’ec- maneggevolezza, la prensilità e le ca- cellente ratteristiche si conservano più a lungo sistema di regolazione permette in condizioni di freddo e umidità. Il di adattarlo alla propria morfologia. modello presenta poi finitura Ultra- Dispone anche della nuova fibbia ma- Sonic Finish: l’anima e la calza sono gnetica che permette di chiudere il sottogola con una unite alle loro estremità grazie a una sola mano. È leggero e discreto sulla testa, presenta finitura a ultrasuono che permette un girotesta morbido e adattabile, punti di attacco una maggiore resistenza ed evita la del sottogola integrati per evitare un eccessivo spes- rottura dell’estremità della corda. Inoltre l’avvolgimento sore, imbottitura interna confortevole e traspirante, re- ClimbReady rende la corda pronta all’uso ed evita le golazione della fibbia del sottogola e dell’altezza del manovre di svolgimento errate da parte dell’utilizza- girotesta che tra l’altro rientra all’interno del casco tore aumentando la longevità del prodotto. La corda per facilitare lo stoccaggio e il trasporto. Si adat- garantisce un’assicurazione più efficace grazie alla ta facilmente alle attività praticate grazie ai quattro marcatura Middle Mark (distinzione della metà-corda ganci integrati per fissare una lampada frontale e alla per facilitare le manovre) e al trattamento EverFlex (che compatibilità con la visiera Vizion. Il guscio interno è stabilizza i fili e rende la corda più omogenea). È un in polistirene espanso, la calotta esterna in policarbo- eccellente compromesso tra peso e performance ed è nato e le fettucce tessute in poliestere. Disponibile in 4 perfetta su roccia, misto, neve o ghiaccio. Disponibile in colori con peso di 220 gr (girotesta 48-56 cm). dell’alpinismo. Presenta ventilazione. Il suo lunghezze 60 - 70 - 80 m con un peso al metro di 58 gr. DISTRIBUITO DA: salewa Capsico Hotspot Pantalone resistente e funzionale ideale per tutti gli Zaino per arrampicata libera, sportiva e boulder con usi, dal big wall climbing, al boulder, fino all’allena- pratici dettagli. Ogni oggetto trova il proprio po- mento in palestra. Nella tasca laterale è integrato sto in uno dei numerosi comparti presenti sullo zai- un comparto trasparente “topografico”, nel quale è no: taschino laterale, accesso sul retro, Daisy Chain, possibile disporre la mappa da estrarre in caso di comparto interno portavalori, comparto per la corda bisogno. Grazie alle applicazioni e al drappeggio con asola di aggancio per tenerla sempre in ordine. frontale disegnato in collaborazione con l’atleta sviz- È disponibile nel colore black/citro, pesa 1500 gr e zero Roger Schäli, il pantalone non si attacca alla misura 65x35x32 cm. È realizzato in 600D Polyester e pelle e garantisce una libertà di movimento ecce- venduto a un prezzo consigliato di 89,95 euro. zionale. Altre caratteristiche: tasselli elastici inseriti nel cavallo, inserti elastici per la massima libertà di movimento sul ginocchio e sotto la vita, tasche frontali piatte, vita piatta con regolazione laterale con velcro, 2 capienti tasche laterali, elastico interno piatto sul sottogamba per accorciare i pantaloni in caso di necessità. È disponibile nelle taglie XS-3XL con peso di Distribuito da: Serico - 348.1003320 - [email protected] Dinamiche Verticali - 011.2732500 - [email protected] 560 gr e a un prezzo di 150 euro. DISTRIBUITO DA: Oberalp - 0471.242900 - [email protected] 4 / 2014 41 41 climbing / il total look la Sportiva a cura di: Paolo Grisa La Sportiva apparel conquista anche i mass media Presentazione in grande stile a Milano. Focus su storia, valori, iniziative e in particolare sulla nuova collezione abbigliamento. Si è svolta giovedì 27 Marzo a Milano una conferenza stampa dove l’azienda trentina ha presentato a una platea di giornalisti la sua nuova linea estiva dedicata al climbing. Arrampicata ma non solo, perché i capi La Sportiva si prestano a una grande molteplicità d’utilizzi per il tempo libero e il fitness. A riprova di questo, i giornalisti presenti non appartenevano solo alla stampa specializzata outdoor ma sconfinavano anche dal lifestyle al fashion. Che la freschezza e la praticità del mondo dell’arrampicata stia contagiando un po’ anche questo settore così ligio ai suoi dettami e alle sue regole? Forse è presto per dirlo. Vero è anche che nei capi di abbigliamento degli sport outdoor sempre più spesso iniziano a comparire dettagli e inserti che abbinano al concetto di comfort anche quello estetico e le collezioni vengono rinnovate con una frequenza maggiore di una volta. La parola al team management Presenti alla conferenza stampa il patron dell’azienda Lorenzo Delladio, la figlia e responsabile dell’area marketing Giulia Delladio e Luca Mich, responsabile del marketing e della comunicazione. Lorenzo ha presentato l’azienda e la sua storia, illustrando ai giornalisti anche le ragioni di etica sociale e ambientale che stanno dietro alla scelta di rimanere ancorati a una precisa collocazione geografica, un po’ defilata rispetto alle grandi vie di comunicazione, con tutti i costi che questo comporta. Il discorso si è poi allargato alle difficoltà di fare impresa in Italia rispetto ad altri non lontani paesi europei. Giulia Delladio ha poi presentato la collezione nei suoi dettagli, illustrando le scelte che sono state fatte riguardo a colori e tagli dei capi. Come è stato spiegato, è stato importante mantenere un ancoraggio forte con il core business dell’azienda, quello delle calzature, grazie alle piccole fettucce inserite nei capi (a forma di scarpetta) o alle stampe delle t-shirt. Luca Mich ha infine presentato le attività di marketing su cui puntare per un coinvolgimento totale sia degli ormai affezionati clienti sia di tutti coloro che si stan- 42 4 / 2014 no avvicinando al mondo climbing per la prima volta, ma non per questo vogliono rinunciare a un tocco di stile nel loro look. I capi La Sportiva in questo senso consentono davvero un passaggio dall’ultima via della giornata in falesia direttamente al bar dell’aperitivo in piazzetta. La Sportiva Sardinia Bloc Scouting All’incontro è stato mostrato il video realizzato durante il recente bouldering trip, organizzato in Sardegna per gli ambassador La Sportiva e guidato da Pietro Dal Prà. Durante l’esperienza gli atleti hanno scovato, ripulito e recensito un gran numero di boulder in una zona non ancora esplorata per l’arrampicata. Per tutte le info vedi anche alle pagine 34-35. Tra l’arrampicata di oggi e di ieri Felpe e pantaloni, t-shirt, maglie a maniche lunghe e accessori per l’arrampicata, ogni prodotto nasce per lo specifico utilizzo in parete, con soluzioni tecniche pensate per facilitare i movimenti degli arrampicatori di oggi. I colori però, sono stati studiati per omaggiare l’arrampicata di ieri: perché essere climbers significa far parte di un movimento con radici talmente profonde che toccano gli anni ’70. I capi rappresentano un bel mix tra look, che ben si adatta al lifestyle e a un’uscita cittadina, e dettagli tecnici che garantiscono durevolezza. Il tutto abbinato a un fit che lascia ampia libertà di movimento. I materiali vanno dal morbido cotone organico fino all’indistruttibile cordura. Anche il jeans, dopo essere stato utilizzato dagli scalatori del Nuovo Mattino negli anni ’70 è ormai tornato in auge tra i climbers, con le opportune modifiche nei materiali, per renderli elastici, e nel fit adattando il giro vita agli standard moderni. Su molti capi vengono poi richiamati alcuni prodotti storici della produzione La Sportiva, come l’evoluzione dei primi modelli di scarpette o l’immagine in pixel dello storico “Nepal”, scarpone ai piedi di un’intera generazione di alpinisti, o della celeberrima scarpetta “Mariacher”. La Sportiva ha saputo così incantare anche la grande città, con il suo sguardo sempre rivolto al futuro ma sulle spalle di una tradizione produttiva artigianale e di uno sport che si avvicina ormai ai cinquant’anni di storia. Quattro capi della linea climbing apparel SS 2014: Bleau Hoody, Oliana Pant da donna, Heritage Tee e Kendo Pant da uomo
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