ENERGIA RINNOVABILE ● GRAZIE AL NUOVO MODELLO DI TRINCIARACCOGLITRICE MAREV Come produrre pellet di qualità dalle potature del vigneto di Guido Pagan Griso L a presenza in Italia di circa 800.000 ettari coltivati a vigneto fornisce annualmente un’importante quantità di biomassa legnosa che può essere recuperata e valorizzata a fini energetici (solo uso termico o termico + elettrico). In tal senso anche la normativa ha subìto delle sostanziali modificazioni negli ultimi anni riclassificando le biomasse residuali vergini non più come rifiuto, ma come combustibile (decreti legislativi n. 152/2006 e 205/2010). Studi e ricerche sviluppati negli anni recenti da parte sia di enti pubblici sia di associazioni e ditte private hanno definito quantitativamente le potenzialità e l’apporto energetico ottenibile, cui è seguita la messa a punto di differenti tecniche e tecnologie per la raccolta e di sistemi di utilizzo del prodotto. Il forte interesse verso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, tra cui le biomasse legnose e vegetali, modifica l’approccio e il modo di considerare le potature di vigneti e frutteti: non più un residuo di cui liberarsi, sostenendo i relativi costi, ma una risorsa da recuperare e valorizzare, un prodotto secondario ottenuto dalla coltivazione. È suggestivo pensare e considerare tali residui come «il petrolio di casa nostra»: ampiamente diffuso sul territorio, recuperabile con relativa facilità, che anno dopo anno si rinnova e può renderci parzialmente indipendenti da gasolio e metano. Raccoglitrinciatrice Marev La ditta Marev ha progettato e realizzato, ex novo, una macchina raccoglitrinciatrice adatta al recupero delle potature dei vigneti. Una macchina pensata per produrre un cippato di elevata qualità destinato a essere trasformato in pellet (chiamato anche agripellet, considerata la provenienza agricola), combustibile più fa- 84 Grazie agli incentivi alla produzione di energia rinnovabile nei prossimi anni si prevede una sempre più larga diffusione del recupero e valorizzazione delle potature di vigneti, frutteti e oliveti. Ciò apre nuove possibilità occupazionali, soprattutto per i contoterzisti che potranno proporre tra i loro servizi la raccolta dei sarmenti e anche la pellettizzazione della biomassa raccolta cile da gestire e utilizzare rispetto al cippato. Le caratteristiche principali della macchina sono le seguenti (tabella 1): esegue un taglio netto del tralcio senza sfibratura e sfilacciamento a una lunghezza idonea (5-8 cm) a evitare qualsiasi fermentazione in cumulo; il sistema di raccolta dei tralci è brevettato, costituito da una coclea orizzontale che spinge i sarmenti verso l’interno dell’andana, lasciando cadere le impurità quali terra, sassi, foglie, ecc.; viene introdotto materiale pulito costituito dai soli sarmenti, non sporco di terra. Con tali modalità non si ha perdita di potere calorifico dovuto a fermentazione e sviluppo di muffe, il contenuto di cenere non aumenta per la presenza di materiali estranei e il pellet ottenuto è di elevata qualità. La raccoglitrinciatrice Marev è una macchina trainata e azionata dalla for- L’Informatore Agrario • 2/2014 © 2014 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. za motrice del trattore, costituita di due parti: ● la parte bassa contiene il sistema meccanico di raccolta e trinciatura dei sarmenti; ● la parte sovrastante è costituita dal cassone di stoccaggio del cippato con capienza di 2 m3. Il cassone viene sollevato oltre i 2 m da un pantografo comandato idraulicamente; quindi il sistema di ribaltamento permette lo scarico completo del materiale raccolto nel carro posizionato ai bordi del campo. La raccolta e la trinciatura avvengono con un unico passaggio tra i filari con sarmenti grossolanamente posti in andana centrale. In condizioni medie la capacità di stoccaggio del cassone corrisponde alle potature prodotte da circa 500 metri lineari di vigneto. La biomassa depositata nel carro a bordo campo viene trasportata e ac- TABELLA 1 - Caratteristiche tecniche della trinciaraccoglitrice Marev TABELLA 2 - Esempio dei risultati ottenuti dall’analisi di un campione di pellet Marev - Colognola ai Colli (VR) Produttore L150 Modelli in produzione 70 Potenza minima trattrice (kW) 80 Diametro massimo sarmenti (mm) 2 m3 pari a 6 q circa Capacità di carico del serbatoio 240 cm con sistema a rotazione Altezza di scarico 232 Lunghezza (cm) 164 Larghezza ingombro (cm) 150 Larghezza operativa (cm) 179 Altezza (cm) 2.300 Peso (kg) vigneti: recupero potature Campo di applicazione 1,5a Capacità di lavoro (t/ora) cumulata in luogo adatto, al coperto o all’aperto, con o senza copertura temporanea, dove si essicca naturalmente, senza fermentare. Il taglio netto dei tralci a 5-8 cm evita il compattamento e assicura il passaggio dell’aria negli interstizi, garantendo un’essiccazione perfetta. A fine maggio-inizio giugno il materiale è pronto per essere trasformato in pellet, bricchetti o usato come cippato in impianti con coclee di caricamento adatte (coclee con diametro > 20 cm). Progetto MixBiopells Negli ultimi due anni la ditta Marev ha fatto parte del progetto europeo MixBiopells (www.mixbiopells. eu/it/home.html) con il partner ufficiale italiano Cti (Comitato termotecnico italiano). La parte scientifica è stata seguita dal professore Giuseppe Toscano dell’Università politecnica delle Marche. Scopo del progetto era di verificare la possibilità e fattibilità di produrre pellet da biomasse agroforestali, legnose e vegetali, residuali di scarto, utilizzate allo stato puro e/o in miscela col legno, al fine di individuare e valutare la possibilità di sviluppo del pellet utilizzando materiale alternativo al legno. Il progetto MixBiopells ha visto il coinvolgimento di diversi Paesi europei tra cui, oltre all’Italia, Spagna, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia. La scelta di indirizzarsi sul pellet come prodotto finale è stata dettata dalla necessità di avere un prodotto al consumo con proprietà e caratteristiche standardizzate a fronte di materiali in entrata molto diversificati, il cui utilizzo su vasta scala risulta abbastanza difficile. Parametro Risultato Metodologia Umidità (% peso t.q.) Ceneri (% peso s.s.) Durabilità meccanica (% peso) Potere calorifero superiore (kcal/kg t.q.) Potere calorifero superiore (MJ/ kg t.q.) Potere calorifero inferiore (kcal/kg t.q.) Potere calorifero inferiore (MJ/ kg t.q.) 8,3 2,9 97,10 4.339 18,1 4.065 17 CEN/TS 14774 CEN/TS 14775 CEN/TS 15210-1 CEN/TS 14918 CEN/TS 14918 CEN/TS 14918 CEN/TS 14918 I risultati si riferiscono unicamente al campione inviato in laboratorio. t.q. = tal quale; s.s = sostanza secca. Le analisi sono state svolte da Sibe (Sistemi innovativi biomasse energetiche) spin-off dell’Università politecnica delle Marche. biliti dalla normativa vigente; risultati questi comprovati anche da altri studi e ricerche svolti su questa tipologia di materiale (tabella 2). Quali sviluppi in futuro? Risultati del Progetto I partners italiani del Progetto hanno focalizzato le ricerche sulla possibilità di recupero e valorizzazione delle potature di vite attraverso il processo di pellettizzazione. I risultati raggiunti sono stati: ● fattibilità tecnica ed economica della raccolta dei sarmenti ottimizzando cantieri, logistica e organizzazione; ● possibilità di realizzare filiere molto corte, effettuando tutte le operazioni presso le singole aziende agricole tramite un servizio contoterzi, contenendo al minimo le movimentazioni di materiali; ● ottima qualità del pellet ottenuto a costi competitivi (i primi risultati stimano un costo tra 100 e 120 euro/t, a seconda delle condizioni in cui si opera, con spazi di abbassamento; la vendita a un prezzo contenuto di 160-180 euro/t assicura un buon margine di guadagno); ● nelle prove di combustione è emerso che il pellet viene combusto in maniera efficiente, che è adatto a essere consumato in caldaie possibilmente con bruciatore ad agripellet; ● i diversi parametri presi in considerazione nelle analisi del prodotto finale risultano inferiori ai limiti sta- Nel settore della pellettizzazione sono in atto importanti innovazioni tecnologiche che, in un futuro prossimo, consentiranno di operare in condizioni meno vincolanti rispetto a oggi (impianti mobili con servizio presso le singole aziende) e con materiali in entrata parzialmente umidi (fino al 20%). È possibile prevedere nei prossimi anni una sempre più larga diffusione del recupero e della valorizzazione delle potature di vigneti, frutteti e oliveti, garantite dalla crescente richiesta di energia, dagli incentivi a sostegno della produzione di quest’ultima, dal miglioramento delle tecnologie di raccolta e trasformazione. Ciò apre nuove possibilità occupazionali, soprattutto per i contoterzisti che potranno proporre tra i loro servizi, prima la raccolta dei sarmenti, quindi la pellettizzazione o, in alternativa, la brichettatura della biomassa che potrà essere utilizzata nella stessa azienda e/o venduta sul mercato. Attività che a livello locale offriranno nuove possibilità occupazionali e una positiva ricaduta economica. Guido Pagan Griso Agronomo forestale, esperto nella valorizzazione energetica delle biomasse Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: [email protected] 2/2014 • L’Informatore Agrario © 2014 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 85
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