• Come abbiamo visto gli agenti economici reagiscono alle imposte modificando i loro comportamenti • Tutte questi comportamenti «indotti» sono tesi alla riduzione dell’onere dell’imposta • La stessa motivazione spinge ai comportamenti elusivi ed evasivi. • Evasione comportamento illegale • Elusione comportamento formalmente legale ma sostanzialmente contrario alla finalità dell’imposta L’evasione fiscale • Sia T l’ammontare dell’imposta dovuta per un contribuente il cui reddito è W • Il contribuente può scegliere di – pagare l’imposta, nel qual caso la sua utilità sarà U(W-T) – non pagarla nel qual caso la sua utilità potrebbe essere U(W), se non viene scoperto, o U(W-T-M) se viene scoperto e sanzionato con una multa pari a M. • La probabilità di essere scoperto è p • Il contribuente sceglierà di evadere se EU=(1-p)U(W)+pU(W-T-M)>U(W-T) U(.) U(W) U(W-T) U(W-T-M) W-T-M W-T W Ricchezza • Quanto minore è p, minore M, maggiore T e minore l’avversione al rischio, tanto maggiore è la convenienza ad evadere L’incidenza delle imposte • Problema equitativo: come si distribuisce l’onere di un’imposta? – Contribuenti di diritto (percosso) – Contribuenti di fatto (inciso) • Per esempio, in alcuni casi le imprese (ossia i contribuenti di diritto) possono traslare l’imposta sui consumatori (in avanti) o sui lavoratori (all’indietro) che diventano i contribuenti di fatto. Traslazione • La traslazione avviene attraverso variazioni dei prezzi (beni o input) • La traslazione può essere – verticale: fra chi offre e chi domanda il bene o l’input colpito dall’imposta – obliqua: su chi offre o domanda un bene o un input diverso da quello colpito dall’imposta – in avanti: da chi offre a chi domanda – all’indietro: da chi domanda a chi offre • Incidenza e traslazione sono funzioni di diverse variabili – Contesto d’analisi: equilibrio parziale (variazioni assolute dei prezzi) o generale (variazioni dei prezzi relativi e impiego del gettito) – Dimensione temporale: breve o lungo periodo – Entità e tipo di imposta (es. specifica o ad valorem) – Regime di mercato (concorrenza, monopolio, ecc) L’incidenza in mercati perfettamente concorrenziali • In concorrenza perfetta l’incidenza non dipende da chi è il contribuente di diritto. • In concorrenza perfetta l’incidenza non dipende dal fatto che l’imposta sia specifica o ad valorem. • In concorrenza perfetta l’incidenza dipende solo dall’elasticità delle curve di domanda e di offerta. • Con riferimento all’efficienza abbiamo già visto il caso in cui l’offerta sia perfettamente elastica Perdita di benessere e incidenza aggregata di un’imposta specifica T=tq p E’ p+t t CM + t E p CM D O q P Imposta sulle quantità prodotte e sulle quantità consumate Quando l’imposta è sulle imprese … Quando l’imposta è sui consumatori … F P(Q) C’(Q)+t P(Q)-t E’ P’ t t P* P’-t O C’(Q) E H Q’ Q* Q P Imposta specifica (T=tQ) vs imposta ad valorem (T=τPQ) F P(Q) P(Q)-t P’ E’ C’(Q) P(Q)- τ P t P* P’-t O E H Q’ Q* Q L’incidenza sui consumatori è tanto maggiore quanto minore è l’elasticità della domanda P F P(Q)’ P(Q) P’ P* P’-t C’(Q)+t E’ E’’ P’’ t P’’-t O H H’ Q’ Q’’ C’(Q) E Q* Q Casi estremi • Domanda infinitamente elastica e offerta infinitamente rigida – l’onere dell’imposta ricade interamente sulle imprese • Domanda infinitamente rigida e offerta infinitamente elastica – l’onere dell’imposta ricade interamente sui consumatori Domanda infinitamente elastica p CM + t CM E D t E’ O D-t q L’incidenza nei mercati non concorrenziali • L’analisi dell’incidenza nei mercati non concorrenziali dipende da ulteriori elementi • Ad esempio, a differenza di quanto accade in concorrenza perfetta, la presenza di costi marginali costanti non implica che l’onere sia interamente a carico dei consumatori. • La traslazione dipende dalla forma della curva di domanda. • Esempi: – Cmg costanti e domanda lineare: ∆P=(1/2)∆t – Cmg costanti e domanda isoelastica: ∆P>∆t Monopolio con domanda lineare p Equilibrio: MR=a-2bq=MC+t p=a-bq 2a-2bq=a+MC+t p’’ p’ 2p=a+MC+t p=(a/2)+(MC/2)+(t/2) ∆p ∆p/∆t=1/2 MC+t ∆t MR=a-2bq O q’’ q’ MC q Monopolio con domanda isoelastica p p’’ Equilibrio: MR=p+(dp/dq)q=p(1-(1/εD))=MC+t p= (MC+t)/(1-(1/εD)) ∆p/∆t=1/(1-(1/εD))>1 quando εD>1 D ∆p p’ MC+t ∆t MC MR O q’’ q’ q L’incidenza nei mercati non concorrenziali (2) • A differenza di quanto accade in concorrenza perfetta, la scelta della base imponibile (spesa o quantità) implica una diversa ripartizione dell’onere dell’imposta. • Infatti l’imposta ad valorem comporta una maggiore incidenza sulle imprese • Graficamente possiamo vederlo con un’analisi a parità di riduzione della quantità prodotta (tale analisi è più semplice ma lo stesso risultato si potrebbe mostrare con un’analisi a parità di gettito) Analisi a parità di effetto su q p Imposta specifica T=tq D Imposta ad valorem T=τpq p’ p* p’-t p’(1-τ) MC O q’ q* q Traslazione obliqua • La sostituibilità o complementarietà fra beni fa si che un’imposta speciale su un bene produca effetti anche in altri mercati OB(r) OA+t OB(e) OA p’’A p’’B p’B p’A D’B DB DA q’’A q’A qA q’B q’’B qB L’incidenza dell’imposta speciale sul reddito da lavoro • Il mercato del lavoro merita una attenzione specifica in termini di incidenza. • E’ possibile che la curva di offerta di lavoro sia molto poco elastica. Al limite, l’offerta di lavoro potrebbe essere inclinata negativamente, almeno per livelli di salario molto elevati. • Ciò accade quando l’effetto di reddito legato ad un aumento del salario (che conduce ad un aumento nella domanda di tempo libero) domina l’effetto di sostituzione (che genera una riduzione nella domanda di tempo libero) • Quali conseguenze in termini di incidenza? Incidenza e imposte sulla domanda di lavoro w t ∆w L’imposta è traslata dalle imprese sui lavoratori in misura maggiore rispetto all’imposta stessa D D-t 0 L • Nel breve periodo l’offerta di lavoro è effettivamente rigida. • Se lo è anche nel lungo periodo l’imposta incide sui lavoratori • Il mercato del lavoro però tende spesso a discostarsi dalla concorrenza perfetta ed è talvolta caratterizzato da monopolio bilaterale l’incidenza è di difficile valutazione L’incidenza dell’imposta speciale sui redditi da capitale • Ipotizziamo un’imposta speciale su una specifica tipologia di cespite patrimoniale (immobili, azioni, titoli di stato, ecc.) • Se nel breve periodo l’offerta di capitali per quel cespite è rigida e si verifica il fenomeno dell’ammortamento dell’imposta l’imposta determina un’immediata riduzione del valore del cespite trasferendo sul proprietario corrente il valore attuale di tutte le imposte future (traslazione all’indietro nel tempo) L’ammortamento dell’imposta • Dato un tasso di rendimento di mercato r, il valore capitale di un cespite x che produce un flusso di redditi annui pari a Rx è dato dal valore attuale di tale flusso Cx=Rx/r • Ad esempio, se investendo i risparmi posso ottenere un rendimento annuo del 10%, il valore di mercato di un cespite che produce un reddito annuo 100 sarà 1000. • Un’imposta speciale sui redditi Rx, Tx=txRx ridurrà il valore del cespite in quanto C’x=(Rx-Tx)/r • Pertanto un’imposta con aliquota del 10% genera una riduzione del valore capitale del 10% in capo all’attuale possessore del cespite C’x=(100-10)/0,1=90 I mercati di due cespiti A e B nel lungo periodo r DA DB r3 r0 r1 KA1 KA0 DB(t) r2 KB1 KB0 Quale composizione per un sistema tributario? • Un sistema tributario deve cercare di garantire il gettito necessario a finanziare le attività richieste al settore pubblico ripartendo l’onere complessivo nel rispetto della capacità contributiva di ciascuno • Tale obiettivo può essere perseguito attraverso un’imposta personale sul reddito (o sulla spesa) progressiva, onnicomprensiva e con gli opportuni correttivi che tengano conto di eventuali specificità • Utili complementi all’imposta personale sul reddito sono – un’imposta ordinaria sul patrimonio – un’imposta generale sui consumi – altre imposte speciali su alcuni beni o servizi • Rispetto all’imposta personale sul reddito considerazioni di efficienza e/o di equità possono rendere opportuno trattare distintamente – – – – i redditi delle società di capitale i redditi delle attività finanziarie gli incrementi di valore patrimoniale le successioni e donazioni • Per consentire l’autonomia finanziaria agli enti locali sono anche utili – imposte locali sui consumi – imposte locali sui patrimoni immobiliari Il sistema tributario italiano 1. Imposte a base reddito – IRPEF – IRES – Imposta sostitutiva su interessi e rendimenti delle attività finanziarie – Cedolare secca su dividendi e incrementi di valori azionari – Cedolare secca su redditi da locazione immobile – Imposta su successioni e donazioni – Imposta sulle vincite 2. Imposte a base patrimoniale – IMU (competenza dei comuni) – Bollo auto (competenza Regioni) – Addizionale auto lusso, imbarcazioni e aeromobili 3. Imposte sui consumi – Imposta generale sui consumi (IVA) – Imposte speciali su alcuni beni/servizi (es. tabacchi, alcol) 4. Imposte sull’impiego di fattori – IRAP – Imposta speciale sui prodotti energici (gas, elettricità, oli minerali) – Contributi sociali (imposta speciale sull’’impiego del fattore lavoro) 5. Imposte su transazioni e atti giuridici – – – – Imposta su alcune compravendite (immobili, automobili, ecc.) Imposta ipotecaria e catastale Imposte di bollo Imposta sulle transizioni finanziarie 6. Tributi collegati alla fornitura di servizi (TARES) L’imposta personale sul reddito • È l’imposta principale del sistema tributario italiano • In quanto personale – la base imponibile è data dalla somma di tutti i redditi di un dato soggetto – tiene conto di elementi personali – si presta all’applicazione della progressività • Tali caratteristiche non si adatterebbero invece ad imposte reali sul reddito che, però, richiedono minori costi di gestione amministrativa • Nella pratica però alcune fonti di reddito (redditi da attività finanziarie, successioni e donazioni) sono escluse dalla base imponibile per motivi di efficienza, equità, opportunità e tassate separatante • Anche le forme di reddito non monetarie (es. i fringe benefits o i capital gains) dovrebbero contribuire alla base imponibile ma spesso non lo sono nella pratica L’imposta personale sul reddito • Opportunità pratiche spingono talvolta a non includere il valore effettivo di alcuni redditi nella base imponibile ma valori forfettari (es rendite catastali) • Il calcolo dell’imposta prevede la determinazione di – reddito lordo: somma dei redditi conseguiti dal contribuente – reddito netto: reddito lordo – alcune spese strumentali all’ottenimento del reddito – reddito imponibile: reddito netto – deduzioni (spese personali o meritevoli di incentivazione) – imposta lorda: applicando la struttura delle aliquote al reddito imponibile – imposta netta: imposta lorda – detrazioni • Applicando questi elementi di calcolo determiniamo la funzione d’imposta, T=T(R), il cui andamento determina le caratteristiche dell’imposta in termini di progressività • T=tR imposta proporzionale
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