Capitolo 1 Vettori applicati e geometria dello spazio Marco Robutti Facolt` a di ingegneria Universit` a degli studi di Pavia Tutorato di geometria e algebra lineare Anno accademico 2014-2015 Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Vettore applicato) Un vettore applicato nel punto O e avente il secondo estremo −→ nel punto P viene indicato con la scrittura v = OP. Un vettore `e caratterizzato da: una direzione; un verso; un modulo (|v|); Figura: Un vettore. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Somma tra vettori ) −→ −→ Figure: La somma di due vettori OA e OB non aventi la stessa direzione si ottiene costruendo il parallelogramma OACB che ha per −→ lati OA e OB; il vettore somma corrisponde a OC , ossia alla diagonale del parallelogramma con un estremo in O. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Moltiplicazione vettore scalare) −→ −→ Il segmento orientato w = OS = αOP = αv, con α ∈ R, ha la −→ stessa direzione di OP e verso concorde a quest’ultimo se α > 0. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Vettore differenza) −→ −→ Il vettore differenza w = OB − OA si ottiene costruendo il −→ −→ parallelogramma avente per lati i vettori OB e −OA. Se −→ trasliamo A di un vettore pari a w, ossia AB, troviamo B; in altre parole, B = A + w. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Span di un vettore) Fissato un vettore non nullo u ∈ E3O , possiamo considerare l’insieme di tutti i vettori applicati che si ottengono moltiplicando u per un numero reale, indichiamo tale insieme con: n Span (u) = v ∈ E3O | v = αu, α ∈ R Marco Robutti Capitolo 1 o Definizione (Vettori linearmente indipendenti) Due vettori u e v di E3O sono detti: •linearmente indipendenti, se v ∈ / span (u) o viceversa; •linearmente dipendenti, se v ∈ span (u) o viceversa; Figure: Vettori linearmente dipendenti (a sinistra) e indipendenti (a destra). Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Equazioni parametriche di una retta) Una retta r in forma parametrica in E3O `e l’insieme di tutti e soli i punti P che possono essere descritti mediante una scrittura del tipo: P = P0 + tv, t∈R detta equazione parametrica vettoriale per la retta r . x [P] = y , z x0 [P0 ] = y0 , z0 x x0 v1 x y = y0 + t v2 =⇒ y z z z0 v3 Marco Robutti Capitolo 1 v1 [v] = v2 , v3 = x0 + tv1 = y0 + tv2 = z0 + tv3 Figura: Una retta passante per il punto P0 e avente come vettore direttore v. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Equazioni parametriche di una retta passante per due punti dati) Dati due punti P0 e P1 , l’equazione parametrica della retta r passante per P0 e P1 `e data da: P = P0 + tv, x [P] = y , z t ∈ R, v = P1 − P0 x0 [P0 ] = y0 , z0 x x0 x1 − x0 x y = y0 + t y1 − y0 =⇒ y z z z0 z1 − z0 Marco Robutti Capitolo 1 x1 [P1 ] = y1 , z1 = x0 + t (x1 − x0 ) = y0 + t (y1 − y0 ) = z0 + t (z1 − z0 ) Figura: Una retta passante per i punti P0 e P1 . Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Equazioni parametriche di un piano) Un piano π in E3O `e l’insieme di tutti e soli i punti P che si possono descrivere nel seguente modo, che chiameremo rappresentazione (o equazione) parametrica vettoriale del piano: P = P0 + αu + βv, x [P] = y , z x0 [P0 ] = y0 , z0 α, β ∈ R, x0 u1 v1 x x y = y0 + α u2 + β v2 =⇒ y z v3 z z0 u3 Marco Robutti u1 [u] = u2 , u3 Capitolo 1 v1 [v] = v2 , v3 = x0 + αu1 + βv1 = y0 + αu2 + βv2 = z0 + αu3 + βv3 Figura: Un piano avente vettori direttori u e v. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Equazioni parametriche di un piano contenente 3 punti dati) Dati tre punti P0 , P1 e P2 , le equazioni parametriche del piano π contenente i punti dati sono date da: P = P0 + αu + βv, α, β ∈ R, u = P1 − P0 , v = P2 − P0 x x0 x1 x2 [P] = y , [P0 ] = y0 , [P1 ] = y1 , [P2 ] = y2 z0 z1 z2 z x x0 x1 − x0 x2 − x0 y = y0 + α y1 − y0 + β y2 − y0 =⇒ z z0 z1 − z0 z2 − z0 Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Equazioni parametriche di un piano contenente 3 punti dati) =⇒ x y z = x0 + α (x1 − x0 ) + β (x2 − x0 ) = y0 + α (y1 − y0 ) + β (y2 − y0 ) = z0 + α (z1 − z0 ) + β (z2 − z0 ) Marco Robutti Capitolo 1 Figura: Un piano passante per i punti P0 , P1 , P2 . Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Equazioni cartesiane di una retta) Una retta scritta sotto forma di equazioni cartesiane `e vista come l’intersezione tra due piani distinti contenenti la stessa retta: ( r: a1 x + b1 y + c1 z + d1 = 0 a2 x + b2 y + c2 z + d2 = 0 Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Equazione cartesiana di un piano) L’equazione cartesiana di un piano si ottiene considerando il piano come l’insieme dei punti dello spazio che soddisfa la seguente condizione: D−→ −−→ E π = {P ∈ ε | OP − OP0 , n = 0} x P = y , z x0 Po = y0 , z0 a n = b , vettore normale c In tal caso il piano pu` o essere scritto equivalentemente in due modi: a (x − x0 ) + b (y − y0 ) + c (z − z0 ) = 0 Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Prodotto scalare) Il prodotto scalare tra due vettori u e v `e definito come: hu, vi = kuk · kvk · cos θ oppure, in coordinate: x u = y , z x0 v = y 0 z0 hu, vi = xx 0 + yy 0 + zz 0 Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Proiezione ortogonale di un vettore su un altro) Dati due vettori u e v, la proiezione ortogonale di v su u `e data dal vettore w cos`ı definito: w= Marco Robutti hu, vi u hu, ui Capitolo 1 Figura: La proiezione ortogonale del vettore v sul vettore u. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Norma di un vettore) Dato un vettore v = xˆi + yˆj + z ˆ k `e definita come: kvk = q hv, vi = Marco Robutti q x2 + y2 + z2 Capitolo 1 Definizione (Distanza tra due punti) La distanza tra due punti A e B `e uguale alla norma del vettore differenza B − A: d(A, B) = q (xB − xA )2 + (yB − yA )2 + (zB − zA )2 Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Distanza punto-piano) xA Dati un punto A = yA e un piano π : ax + by + cz + d = 0, zA la distanza tra il punto e il piano `e pari a: d (A, π) = |axA + byA + czA + d| √ a2 + b 2 + c 2 Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Fascio proprio di piani) E’ dato dall’insieme zr dei piani contenenti una data retta r . I piani appartenenti al fascio sono tutti e soli quelli la cui equazione pu`o essere scritta nella forma: λ (a1 x + b1 y + c1 z + d1 ) + µ (a2 x + b2 y + c2 z + d2 ) = 0 (λ, µ) 6= (0, 0) dove a1 x + b1 y + c1 z + d1 = 0 e a2 x + b2 y + c2 z = 0 rappresentano due piani π1 e π2 distinti appartenenti al fascio. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Fascio improprio di piani) E’ dato dall’insieme zn dei piani aventi la stessa direzione normale n. I piani appartenenti al piano sono tutti e soli quelli la cui equazione pu`o essere scritta nella forma: a0 x + b0 y + c0 z + d = 0, a0 0 dove [n] = b0 6= 0 , d ∈ R c0 0 Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Posizione reciproca tra piani) Dati due piani: π1 : ax + by + cz = d π 0 : a0 x + b 0 y + c 0 z = d 0 i due piani possono essere tra loro: • paralleli; • coincidenti; • incidenti. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Piani paralleli) I piani π e π 0 sono paralleli se e solo se hanno la stessa retta normale per O. Ci`o avviene se e solo se i vettori n e n0 generano la stessa retta, ovvero se e solo se n0 ∈ Span (n). Quindi esiste un numero reale non nullo k tale che: a0 = ka, b0 = kb, Marco Robutti c 0 = kc Capitolo 1 Figura: Due piani paralleli hanno vettori normali linearmente dipendenti tra loro. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Piani coincidenti) I piani π e π 0 sono coincidenti se e solo se sono paralleli e se d 0 = kd. Ovvero se: a0 = ka, b0 = kb, Marco Robutti c 0 = kc, Capitolo 1 d 0 = kd Definizione (Piani incidenti) I piani π e π 0 sono incidenti se non sono paralleli e non sono coincidenti; allora la loro intersezione `e una retta: r = π ∩ π0 e nessuna delle condizioni precedenti si verifica. Marco Robutti Capitolo 1 Figura: Due piani incidenti hanno vettori normali linearmente indipendenti tra loro e definiscono una retta in E3O . Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Posizione reciproca tra rette) Due rette r1 e r2 aventi rispettivamente i vettori direttori v1 e v2 ∈ E3O possono essere tra loro: • parallele; • incidenti; • sghembe; • complanari. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Rette parallele) Le rette r1 e r2 sono parallele se e solo se hanno la stessa direzione, se e solo se i loro vettori direttori generano la stessa retta, cio`e v2 ∈ Span (v1 ). Marco Robutti Capitolo 1 Figura: Due rette parallele hanno vettori direttori linearmente dipendenti tra loro. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Rette incidenti) Le rette r1 e r2 sono incidenti se e solo se si intersecano in un unico punto r1 ∩ r2 = {P}. Esistono due metodi per poter determinare il punto di intersezione P. Marco Robutti Capitolo 1 Figura: Due rette incidenti hanno un solo punto in comune. Se hanno pi` u di un punto in comune, allora sono coincidenti. Marco Robutti Capitolo 1 Algoritmo - Metodo 1 Avendo le equazioni cartesiane di r1 e r2 ,basta metterle a sistema: ( (equazioni cartesiane di r1 ) (equazioni cartesiane di r2 ) se il sistema ammette una soluzione, allora le due rette sono incidenti; se il sistema ammette infinite soluzioni, allora le due rette sono coincidenti; se il sistema non ammette soluzioni, allora le due rette non sono incidenti; Marco Robutti Capitolo 1 Algoritmo - Metodo 2 Avendo le equazioni parametriche di r1 e l’equazione cartesiana di r2 , si effettuano i seguenti passi: Considero un generico punto P1 = P01 + t1 appartenente x alla retta r1 e lo sostituisco al posto delle coordinate y z nelle equazioni cartesiane di r2 : ( a1 xP1 + b1 yP1 + c1 zP1 + d1 = 0 a2 xP1 + b2 yP1 + c2 zP1 + d2 = 0 Risolvo il sistema considerando il parametro t1 come variabile; Marco Robutti Capitolo 1 Algoritmo - Metodo 2 Se il sistema `e risolubile, allora le due rette sono incidenti e il punto di intersezione P pu` o essere trovato determinandone le coordinate dalla equazioni parametriche di r1 , dando al parametro il valore t1 = t∗, dove t∗ `e la soluzione del sistema; se invece il sistema non `e risolubile, allora vuol dire che le due rette non sono incidenti. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Rette sghembe) Le rette r1 e r2 sono sghembe se non sono parallele e non sono incidenti. In altre parole se non vi nessun piano che le contenga entrambe: n1 ∈ / span (n2 ) ∧ r1 ∩ r2 = ∅ Marco Robutti Capitolo 1 Figura: Due rette sghembe hanno come intersezione l’insieme vuoto. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Rette complanari) Le rette r1 e r2 sono complanari se sono parallele o incidenti. Marco Robutti Capitolo 1 Figura: Due rette parallele (come in figura) o incidenti sono complanari. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Posizione reciproca retta-piano) Una retta r avente vettore direttore v e un piano avente vettore normale n e giacitura {u1 , u2 } possono essere reciprocamente nelle seguenti posizioni: • incidenti; • perpendicolari (la retta r `e perpendicolare al piano π); • paralleli; • la retta r `e contenuta nel piano π. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Retta e piano incidenti) Una retta r e un piano π sonon incidenti se e solo se si intersecano in un unico punto: r ∩ π = {P} Esistono tre metodi per poter determinare il punto di intersezione P. Marco Robutti Capitolo 1 Figura: Una retta e un piano sono incidenti se hanno un punto in comune. Marco Robutti Capitolo 1 Algoritmo - Metodo 1 Avendo le equazioni parametriche di r e le equazioni parametriche di π, si ha che la retta e il piano sono incidenti se e solo se: v∈ / Span (u1 , u2 ) , cio`e se e solo se: hv, ni = 6 0 Questo metodo `e il pi` u comodo per poter determinare se una retta e un piano sono incidenti. Marco Robutti Capitolo 1 Algoritmo - Metodo 2 Avendo le equazioni cartesiane di r e π,basta metterle a sistema: ( (equazioni cartesiane di r ) (equazione cartesiana di π) se il sistema ammette una soluzione, allora il piano e la retta sono incidenti; se il sistema ammette infinite soluzioni, allora la retta `e contenuta nel piano; se il sistema non ammette soluzioni, allora la retta e il piano sono paralleli; Marco Robutti Capitolo 1 Algoritmo - Metodo 3 Avendo le equazioni parametriche di r e l’equazione cartesiana di π, si effettuano i seguenti passi: Considero un generico punto P1 = P01 + t1 appartenente x alla retta r1 e lo sostituisco al posto delle coordinate y z nell’equazione cartesiana di π: axP1 + byP1 + czP1 + d = 0 Risolvo l’equazione considerando il parametro t1 come variabile; Marco Robutti Capitolo 1 Algoritmo - Metodo 3 Se il sistema `e risolubile, allora retta e piano sono incidenti e il punto di intersezione P pu` o essere trovato determinandone le coordinate dalla equazioni parametriche di r1 , dando al parametro il valore t1 = t∗, dove t∗ `e la soluzione dell’equazione; se invece il sistema non `e risolubile, allora vuol dire che le due rette non sono incidenti. Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Retta perpendicolare al piano) La retta r `e perpendicolare al piano π se e solo se la direzione di r coincide con la direzione normale al piano, cio`e: v ∈ Span (n) Esistono tre metodi per poter determinare il punto di intersezione P. Marco Robutti Capitolo 1 Figura: Una retta `e perpendicolare ad un piano se il vettore direttore della prima `e linearmente dipendente al vettore normale del secondo (nella figura vettore direttore e normale sono stati disegnati rispettivamente sulla retta e sul piano per ragioni di chiarezza espositiva: in realt` a si trovano tutti nell’origine O!) Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Retta e piano paralleli) La retta r e il piano π sono paralleli se e solo se: v ∈ Span (u1 , u2 ) ∧ r ∩ π = ∅ La prima condizione equivale a dire che: v ⊥ n =⇒ hv, ni = 0 Marco Robutti Capitolo 1 Figura: Una retta e un piano sono paralleli se non hanno punti in comune e se il prodotto scalare tra il vettore direttore della retta e il vettore normale del piano `e nullo (`e da notare che in questa figura il vettore direttore e quello normale sono posti correttamente nell’origine!). Marco Robutti Capitolo 1 Definizione (Retta contenuta nel piano) La retta r `e contenuta nel piano π se e solo se: v ∈ Span (u1 , u2 ) ∧ r ∩ π 6= ∅ Marco Robutti Capitolo 1 Figura: Una retta `e contenuta in un piano se il suo vettore direttore appartiene allo Span dei vettori generatori del piano e se esiste almeno un punto che appartiene sia alla retta che al piano. Marco Robutti Capitolo 1
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