Notes: BIOPROTESI I Calcolo ricorsivo delle coppie ai giunti Prof. Ettore Pennestr`ı A.A. 2002 1 1. Cinematica dei meccanismi a catena aperta 2. Dinamica inversa 2 L’analisi dinamica inversa consiste nel definire quantitativamente l’azione dinamica esercitata dai muscoli durante un movimento di cui sia prescritta la cinematica. Ovviamente tale analisi presuppone altres`ı la conoscenza delle proprieta` inerziali dei vari segmenti. 3 Forze muscolari ed azionidinamiche nelle articolazioni Il corpo umano, ai fini dell’impostazione di un modello per l’analisi cinematica e dinamica, puo` assimilarsi ad un insieme di corpi rigidi tra loro collegati da coppie cinematiche. I muscoli sono considerati alla stregua di attuatori che impongono delle forze sul sistema meccanico. In questa lezione ci occuperemo dell’analisi dei carichi in ciascuna articolazione, nonche´ della riduzione delle forze esterne alle articolazioni. 4 Forze muscolari ed azioni dinamiche nelle articolazioni (cont.) Si osserva che, nel settore della biomeccanica, la definizione dei carichi sopportati da ciascuna articolazione ha motivazioni varie quali: • la necessita` di analisi tensionali nella varie parti della protesi; • la previsione dell’usura; • la comprensione dei meccanismi di danneggiamento nel corso di attivita` lavorative o sportive; • la prevenzione dei danni generati da posture non corrette. Inoltre la definizione di sistemi di forze equivalenti a quelli delle forze muscolari appare utile soprattutto nella progettazione delle protesi. 5 Azioni dinamiche su segmenti corporei ed articoazioni Geometria dei segmenti corporei Calcolo delle forze motrici e vincolari nelle articolazioni Proprietà inerziali dei segmenti corporei Cinematica dei segmenti corporei Determinazione della distribuzione delle forze muscolari Modelli meccanici di muscoli e tendini Modelli fisiologici di muscoli Figura 1: Fasi della procedura per il calcolo delle forze muscolari e nelle articolazioni 6 Cenni di statica del corpo rigido In una protesi che sostituisce un arto, i membri sono tra loro collegati attraverso coppie cinematiche. 7 NOMENCLATURA Si adotti la seguente nomenclatura: • F~i+1,i forza esercitata, in corrispondenza dell’origine oi, sul corpo i + 1 dal corpo i; ` • ~g : accelerazione di gravita; ~ i+1,i momento risultante, calcolato attorno ad •M oi, esercitato sul corpo i + 1 dal corpo i; −−→ • ~rGi = oiGi: vettore posizione del baricentro del corpo i; • ~r = − o−−→ o : vettore posizione relativa dell’origine i i−1 i oi rispetto ad oi−1; • mi : massa del corpo i. 8 RELAZIONI FONDAMENTALI Per il terzo principio della dinamica sussistono le uguaglianze F~i+1,i = −F~i,i+1 , ~ i+1,i = −M ~ i,i+1 . M (1a) (1b) Inoltre, l’equilibrio del corpo i impone che sia F~i,i−1 − F~i+1,i + mi~g = 0 , (2a) ~ i,i−1 − M ~ i+1,i − ~ri × F~i,i−1 + ~rG × mi~g = 0 . (2b) M i 9 ~ i+1,i rappresentano le forze ed i I vettori F~i+1,i e M momenti vincolari tra i ed i + 1. ~ i,0 rappresentano forza e moPer i = 0, F~1,0 e M mento esercitati dal telaio sul primo membro mobile. Se n sono i corpi mobili, scriveremo 2n equazioni vettoriali in cui sono presenti 2 (n + 1) forze e reazioni vincolari. Cio` implica che almeno 2 reazioni vincolari devono essere specificate per risolvere il problema. 10 Allorche´ la protesi dell’arto superiore sta eseguendo un particolare compito, il membro terminale (endeffector ) sara` soggetto ad un carico che sara` ovviamente noto. ~ n+1,n possono essere Dunque, i vettori F~n+1,n e M considerarsi grandezze note. In virtu` di tale osservazione, le (2) ci consentono di impostare un metodo ricorsivo per l’analisi dinamica. 11 Metodo ricorsivo Equazioni di equilibrio del corpo i: F~i,i−1 = F~i+1,i − mi~g , ~ i,i−1 = M ~ i+1,i − ~ri × F~i,i−1 + ~rG × mi~g . M i 12 (3a) (3b) Ai fini pratici e` necessario osservare che: • i vettori delle forze e dei momenti sono espressi nel riferimento inerziale; • i vettori posizione (e.g. ~rGi ed ~ri) sono espressi nel riferimento locale al corpo i. 13 Pertanto, prima di applicare le (3), e` necessario eseguire le trasformazioni matriciali: {rGi }(0) = [A]0i {rGi }(i) , (4a) {ri}(0) = [A]0i {ri}(i) , (4b) Avvalendosi delle (3) le forze di reazione possono essere calcolate in maniera ricorsiva a partire dal membro terminale (i = n, n − 1, . . . , 1) fino a giungere al membro adiacente al telaio. 14 Metodo ricorsivo In precedenza, l’analisi e` stata eseguita considerando i vettori tutti espressi nel riferimento inerziale. La stessa analisi puo` essere eseguita anche considerando i vettori suddetti nei riferimenti locali ai corpi. Pertanto, introdotte le trasformazioni {Fi,i−1}(i−1) = [A]i−1 {Fi}(i) , i (5a) {Mi,i−1}(i−1) = [A]i−1 {Mi}(i) , i (5b) le (3) forniscono, utilizzando la notazione matriciale, {Fi,i−1}(i) = {Fi+1,i}(i) − mi {g}(i) , (6a) h i h i (i) (i) {Mi,i−1}(i) = {Mi+1,i}(i) + r˜i {Fi,i−1}(i) − r˜Gi mi {g}(i) , (6b) con {g}(i) = [A]i0 {g}(0) vettore accelerazione di gra` vita. 15 E’ appena il caso di osservare che, prima di utilizzare le (6), e` talvolta necessario eseguire preliminarmente le trasformazioni: {Fn+1,n}(n) = [A]n0 {Fn+1,n}(0) , (7a) {Mn+1,n}(n) = [A]n0 {Mn+1,n}(0) . (7b) 16 Coppie equivalenti ai giunti Una volta calcolate le azioni vincolari (forze e momenti) si puo` procedere alla definizione le forze motrici τi nelle articolazioni. In generale distingueremo due casi: • Coppia prismatiche (praticamente assenti nel corpo umano). Il modulo della forza motrice lungo l’asse della coppia si ottiene dal prodotto scalare τi = {zi−1}T {Fi,i−1} , (8) ove {zi−1} e` il versore del suddetto asse. • Coppie rotoidali (a cui si possono assimilare molte delle articolazioni del corpo umano). Il modulo della forza motrice lungo l’asse della coppia si ottiene dal prodotto scalare τi = {zi−1}T {Mi,i−1} , ove {zi−1} e` il versore del suddetto asse. 17 (9) Esempio M4,3 F4,3 x3 L3 θ3 y3 y 2 o2 L2 L1 θ1 G2 θ2 x1 y1 y0 x2 o1 G1 x0 Figura 2: Modello di protesi di braccio 18 Il modello e` piano ed e` costituito da tre segmenti rigidi: braccio(membro 1)-avambraccio(membro 2)-mano(membro 3) Le coppie rotoidali schematizzano le articolazioni. La scelta dei riferimenti cartesiani locali e` avvenuta in accordo con la convenzione adottata nell’impostazione del metodo di Denavit-Hartenberg. 19 Le dimensioni principali dei segmenti, nonche´ le posizioni dei rispettivi baricentri Gi (i = 1, 2, 3), sono rispettivamente definite dai seguenti vettori: {ri}(i) = {rGi } (i) = T Li 0 0 −Li/2 0 0 20 , T . Forza e coppia che agiscono sulla mano valgono: T {F4,3} = Fx Fy 0 , T . {M4,3} = 0 0 Mz 21 Per il meccanismo in esame, la matrice di trasformazione di Denavit-Hartenberg, imponendo π αi = , 2 si = 0 , si particolarizza nella seguente cos θi − sin θi 0 ai cos θi sin θi cos θi 0 ai sin θi [H]i−1 = i 0 1 0 0 0 0 0 1 22 . (10) Pertanto, fatte le posizioni sθij cθij sθijk cθijk = sin (θi + θj ) , = cos (θi + θj ) , = sin (θi + θj + θk ) , = cos (θi + θj + θk ) , risulta cθ1 −sθ1 0 L1cθ1 sθ1 cθ1 0 L1sθ1 0 [H]1 = , 0 1 0 0 0 0 0 1 [H]02 = [H]01 [H]12 cθ12 −sθ12 cθ12 sθ = 12 0 0 0 0 0 L1cθ1 + L2cθ12 0 L1sθ1 + L2sθ12 1 0 0 1 [H]03 = [H]01 [H]12 [H]23 cθ123 −sθ123 cθ123 sθ = 123 0 0 0 0 , 0 L1cθ1 + L2cθ12 + L3cθ123 0 L1sθ1 + L2sθ12 + L3 sin θ123 1 0 0 1 23 . Operate le opportune trasformazioni, avremo T {r1}(0) = L1 cos θ1 L1 sin θ1 0 , T (0) {r2} = L2 cos θ12 L2 sin θ12 0 , T {r3}(0) = L3 cos θ123 L3 sin θ123 0 , ed (0) = {rG2 }(0) = {rG1 } {rG3 } (0) = − L21 − L22 − L23 T , cos θ1 − L21 sin θ1 0 T , cos θ12 − L22 sin θ12 0 T L3 cos θ123 − 2 sin θ123 0 24 . L’applicazione delle (3) fornisce • i=3 Fx (0) (0) (0) {F3,2} = {F4,3} − m3 {g} = Fy + m3g 0 {M3,2} (0) (0) = {M4,3} + h (0) r˜3 i {F3,2} (0) − h (0) r˜G3 i m3 {g}(0) con M3,2z = Mz +Fy L3 cos θ123−FxL3 sin θ123+ 25 m3gL3 cos θ123 2 0 = 0 M3,2z • i=2 {F2,1}(0) = {F3,2}(0) − m2 {g}(0) (0) {M2,1} (0) = {M3,2} + h (0) r˜2 i Fx = Fy + (m2 + m3) g 0 {F2,1} (0) − h (0) r˜G2 i m2 {g}(0) 0 = 0 M2,1z con M2,1z =Mz + Fy (L2 cos θ12 + L3 cos θ123) − Fx (L2 sin θ12 + L3 sin θ123) m2gL2 L3 + cos θ12 + m3g L2 cos θ12 + cos θ123 2 2 26 • i=1 {F1,0}(0) {M1,0}(0) Fx (0) (0) = {F2,1} − m1 {g} = Fy + (m1 + m2 + m3) g 0 0 h i h i (0) (0) (0) (0) (0) = {M2,1} + r˜1 {F1,0} − r˜G1 m1 {g} = 0 M1,0z 27 con M1,0z =Mz + Fy (L1 cos θ1 + L2 cos θ12 + L3 cos θ123) − Fx (L1 sin θ1 + L2 sin θ12 + L3 sin θ123) m1gL1 L2 + cos θ1 + m2g L1 cos θ1 + cos θ12 2 2 L3 cos θ123 + m3g L1 cos θ1 + L2 cos θ12 + 2 28 Per calcolare le coppie ai giunti necessarie per equilibrare le forze esterne agenti sulla mano, applicheremo la (9) per i = 1, 2, 3: τ1 = {z0}T {M1,0} = M1,0z , τ2 = {z0}T {M2,1} = M2,1z , τ3 = {z0}T {M2,1} = M3,2z . 29 Appare opportuno osservare che, in assenza di gravita` le precedenti possono riassumersi nella equazione τ1 Fx T = [J] (11) τ F y 2 τ3 Mz ove − (L1sθ1 + L2sθ12 + L3sθ123) − (L2sθ12 + L3sθ123) −L3sθ123 [J] = (L1cθ1 + L2cθ12 + L3cθ123) (L2cθ12 + L3cθ123) L3cθ123 1 1 1 (12) e` la matrice Jacobiana. 30 inipag Riferimenti bibliografici [1] Pennestr`ı, E., Dinamica Tecnica e Computazionale, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2002. 31
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