Discorso del Consigliere di Stato Norman

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Gentili signore,
egregi signori,
Vi porto il saluto a nome del Consiglio di Stato e Vi ringrazio per il gradito invito a
partecipare a questa cerimonia che celebra coloro che nel corso dello scorso anno hanno
compiuto il gesto d’altruismo per eccellenza: salvare una vita umana. È con particolare
piacere che ho accolto l’invito della Fondazione Ticino Cuore, una Fondazione che a
dispetto della sua ancora giovane età è riuscita a costituire una virtuosa catena di
salvataggio di vite umane. Una catena nata nel 2005 grazie alla lungimiranza della
Federazione Cantonale Ticinese Servizi Autoambulanze (FCTSA) e del Cardiocentro
Ticino con un molto concreto: aumentare la sopravvivenza delle persone colpite da un
arresto cardiaco improvviso. Un obiettivo che la Fondazione sta attuando attraverso tre
direttrici: l’istituzione di una rete di persone adeguatamente formate, la predisposizione di
defibrillatori pubblici e le campagne di sensibilizzazione. Grazie al dinamismo e
all’impegno profuso in questi 9 intensi anni di attività della vostra Fondazione, il tasso di
sopravivenza dovuto ad arresti cardiaci improvvisi in Ticino è passato dal 18% nel 2005 al
42% nel 2013.
È questo un indicatore che mostra l’efficacia e l’efficienza della vostra “filosofia
d’intervento”. Alla base di questo successo, vi è sicuramente anche la rete di “First
Responder”, ovvero le 3’500 persone che, previa un’adeguata istruzione, ricevono via sms
la segnalazione da Ticino Soccorso 144, e qualora si trovino nelle immediate vicinanze,
prestano i primi determinanti soccorsi.
La tempestività è infatti il fattore critico di successo per eccellenza: per ogni minuto di
ritardo nella rianimazione, la probabilità di salvare una vita si riduce del 10%. Ecco perché
i “Cavalieri del Cuore” con la loro capacità di pronto intervento, meritano tutta la nostra
ammirazione: rappresentano un anello importantissimo nella rete di soccorso predisposta
dalla Fondazione Ticino Cuore. Un anello che mi auguro possa rinforzarsi sempre più, con
l’aumento delle persone abilitate a utilizzare un defibrillatore e la loro disponibilità ad
essere parte integrante di questo “progetto per la vita”.
Scorgo oggi in sala numerose divise di agenti dei Corpi della Polizia cantonale, delle
comunali, delle Guardie di confine e dei Pompieri e di Salvataggio. Divise che sono
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indossate da oltre trecento “Cavalieri del Cuore 2013”, che tra poco verranno premiati.
Forze dell’ordine che rappresentano un numero cospicuo di “angeli custodi”, che con il loro
lavoro quotidiano contribuiscono non solo a tutelare la nostra sicurezza, ma anche la
nostra salute. I Corpi di polizia (cantonale e comunali) e delle Guardie di confine, così
come i Pompieri hanno sposato con entusiasmo il progetto della “Fondazione Cuore
Ticino”. Un progetto al quale la Polizia cantonale ha aderito praticamente sin da subito
(ovvero dal 2006) garantendo nel corso di questi anni, ben 293 interventi in risposta ad
allarmi AED/DAE. L’impegno delle istituzioni non è quantificabile unicamente nel numero
di agenti che all’occorrenza si trasformano in soccorritori, ma anche dalle 27 autopattuglie
della Polizia cantonale dotate di defibrillatore e dalla presenza di questo apparecchio
medico – accessibile dal pubblico – presso le Gendarmerie territoriali presenti in tutto il
Cantone. Una rete – quella messa a disposizione dalla Polizia cantonale e dalle altre forze
dell’ordine – che può contare sulla preparazione sanitaria degli agenti e sulla messa a
disposizione delle apparecchiature, in modo da garantire un intervento celere e contribuire
così in modo significativo alla sopravvivenza del paziente, in attesa dell’arrivo del soccorso
professionale. Si stima infatti che l’ambulanza necessiti tra i 9 e i 12 minuti per intervenire,
le forze dell’ordine invece – in virtù della loro presenza capillare sul territorio – riescono ad
intervenire con qualche prezioso minuto d’anticipo; un vantaggio che spesso si rivela
fondamentale nel salvare una vita o per lo meno nel ridurre al minimo i danni causati da un
arresto cardiaco improvviso.
In qualità di Capo Dipartimento, sotto le cui responsabilità ricade anche quella della
Polizia, è per me motivo d’orgoglio il fatto che i nostri agenti si possano trasformare,
all’occorrenza, da tutori dell’ordine a “angeli custodi” in grado contribuire attivamente al
salvataggio di una vita umana. Il mio auspicio è che la virtuosa collaborazione interforze
del progetto di “First Responder”, possa essere estesa anche ad altri Cantoni. Da oltre
Gottardo, giunge qualche incoraggiante segnale da parte del Canton Friborgo, che ha
messo in atto il modello ticinese, e dal Canton Zurigo, che lo sta predisponendo.
Il mio personale ringraziamento va ai membri della Fondazione Ticino Cuore, alle persone
iscritte quali “First Responder”, ai “Cavalieri del Cuore” e ai servizi autoambulanza del
Cantone che istruiscono ogni anno 3'
200 allievi di IV. media. Siete parte integrante di
questo “progetto per la vita” e degli indispensabili anelli di questa catena di salvataggio di
vite. Rappresentate un vivo esempio di altruismo e disponete di un senso di solidarietà
che nella nostra frenetica società sembra, ahimé, sempre più affievolirsi.
Vi ringrazio.
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