Impianti Termici 2009_1:Impianti Termici 2009_1 10-10-2011 8:43 Pagina 15 Modulo 2 Impianti idrosanitari Obiettivi generali Conoscere le principali tematiche inerenti agli impianti idrosanitari, le nozioni essenziali sulle varie parti che compongono il sistema e la loro funzione, mettendo gli allievi nelle condizioni di interpretare i disegni schematici e procedere al dimensionamento di semplici impianti. Conoscere i parametri tecnici fondamentali per le scelte di una macchina operatrice (pompe). Saper determinare il volume di un autoclave. Conoscere le principali tipologie di sistemi di distribuzione dell’acqua. Impianti Termici 2009_1:Impianti Termici 2009_1 16 10-10-2011 8:43 Pagina 16 Modulo 2 Impianti idrosanitari 2.1 Definizioni e componenti Si definisce impianto idro-sanitario un complesso di apparecchiature e reti di tubazioni al quale è affidato il compito di distribuire alle varie utenze (bagno, cucina, ecc.) acqua fredda ed inoltre di produrre e distribuire acqua calda. Un impianto ha inizio nel punto in cui è disponibile l’acqua (fonte) e termina nei punti in cui l’acqua viene utilizzata (utenze). Dal punto di vista funzionale, un impianto è suddivisibile in due parti: • alimentazione da una fonte (acquedotto, pozzo o altro); • distribuzione alle utenze (acqua fredda, acqua calda e ricircolo acqua calda dove previsto). Gli elementi che concorrono, dal punto di vista costruttivo, alla realizzazione di un impianto sono: • allacciamento alla fonte; • macchine idrauliche; • accumuli; • riscaldatori; • reti di distribuzione e terminali; • reti di ricircolo; • apparecchi sanitari. 2.2 Allacciamenti La principale fonte di alimentazione degli impianti idrici è l’acquedotto pubblico; altra fonte possibile è quella rappresentata da sistemi di captazione privata (pozzi). Fig. 2.1 – Schema di allacciamento all’acquedotto: 1) Valvola di interruzione; 2) Valvola di ritegno; 3) Contatore; 4) Manometro; 5) Rubinetto per prelievi campioni; 6) Disconnettore idraulico. L’allacciamento all’acquedotto da parte di una distribuzione utilizzatrice deve garantire l’acquedotto da ogni pericolo di contaminazione (a tal proposito le norme Impianti Termici 2009_1:Impianti Termici 2009_1 10-10-2011 8:43 Pagina 17 17 Modulo 2 Impianti idrosanitari UNI prevedono un’apparecchiatura per evitare tali fenomeni), e deve prevedere un sistema di contabilizzazione dei consumi. In fig. 2.1 e 2.2 sono riportati gli schemi di allacciamento alla rete pubblica come previsto dalla normativa UNI 9182. Fig. 2.2 – Schema di distribuzione dall’acquedotto (ACQ) agli utilizzi di acqua potabile (AFP) e di acqua industriale o di servizio (AFI). 1) Rubinetto di intercettazione; 2) Contatore; 3) Manometri; 4) Rubinetto di prova; 5) Valvola di ritegno; 6) Riduttore di pressione; 7) Valvola di sicurezza; 8) Utilizzi di acqua fredda potabile (AFP); 9) Filtro; 10) Disconnettori per utilizzi di cantiere, annaffiamento o servizi industriali (AFI). 2.3 Disconnettore L’inquinamento è uno dei tanti problemi di natura igienico-sanitaria, regolamentato da una serie di leggi atte alla salvaguardia della vita. Da tale problema non poteva essere esclusa l’acqua potabile. LEGENDA: A - Zona a monte B - Camera intermedia C - Zona a valle D - Camera di manovra 1 2 3 4 5 6 7 - Valvola di ritegno a monte - Valvola di ritegno a valle - Dispositivo di scarico - Asta - Diaframma - Molla di contrasto - Canale Fig. 2.3.a – Funzionamento di uno sconnettore: condizione di flusso (Caleffi). Impianti Termici 2009_1:Impianti Termici 2009_1 18 10-10-2011 8:43 Pagina 18 Modulo 2 Impianti idrosanitari LEGENDA: A - Zona a monte B - Camera intermedia C - Zona a valle D - Camera di manovra 1 2 3 4 5 6 7 - Valvola di ritegno a monte - Valvola di ritegno a valle - Dispositivo di scarico - Asta - Diaframma - Molla di contrasto - Canale Fig. 2.3.b – Funzionamento di uno sconnettore: arresto di flusso (Caleffi). LEGENDA: A - Zona a monte B - Camera intermedia C - Zona a valle D - Camera di manovra 1 2 3 4 5 6 7 - Valvola di ritegno a monte - Valvola di ritegno a valle - Dispositivo di scarico - Asta - Diaframma - Molla di contrasto - Canale Fig. 2.3.c – Funzionamento di uno sconnettore: depressione a monte (Caleffi). L’acqua potabile trasportata dalla rete idrica dell’acquedotto può subire pericolosi inquinamenti, causati principalmente da due fenomeni: • introduzione nella rete di acque provenienti da falde contaminate; • introduzione o immissione nelle condotte di erogazione del fluido inquinato di ritorno da impianti collegati alla rete principale di distribuzione. Impianti Termici 2009_1:Impianti Termici 2009_1 10-10-2011 8:43 Pagina 19 Modulo 2 Impianti idrosanitari È pertanto necessario, vista la pericolosità del fenomeno, proteggere dai rischi sopraccitati sia la rete pubblica, sia la rete interna di distribuzione dell’acqua potabile. Tale protezione viene effettuata inserendo all’ingresso del circuito uno “sconnettore” o “disconnettore” idraulico, come previsto dalla normativa UNI 9157. Fig. 2.4 – Schema di installazione di uno sconnettore: 1) Valvola di intercettazione; 2) Filtro; 3) Disconnettore; 4) Valvola di intercettazione (Caleffi). Fig. 2.5 – Costituzione di uno sconnettore: Zona 1: costituita da due dispositivi di non ritorno indipendenti che separano la zona 2 dalle altre due zone, chiuse in caso di fuoriuscita d’acqua; Zona 2: dispositivo di scarico aperto in caso di fuoriuscita d’acqua; Zona 3: dispositivo di controllo pressione differenziale tra le zone 1 e 2 con possibilità di attivare il dispositivo di scarico (Cazzaniga). 19 Impianti Termici 2009_1:Impianti Termici 2009_1 20 10-10-2011 8:43 Pagina 20 Modulo 2 Impianti idrosanitari Lo “sconnettore” idraulico è una valvola di sicurezza con la funzione di evitare il ritorno dell’acqua che ha perso le sue caratteristiche igienico-sanitarie d’origine nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile. Tali componenti sono apparecchiature di sicurezza costruite per un funzionamento continuo con fluido in pressione. È costituito da tre zone ben distinte. Zona 1 (ingresso), zona 2 intermedia (zona a pressione ridotta), zona 3 (uscita). 2.4 Contatore Il consumo di acqua utilizzata per scopi igienico-sanitari dai singoli utenti viene contabilizzata attraverso uno strumento definito “contatore”, il quale viene installato tra la valvola di ritegno e il manometro. I contatori più usati nell’ambito civile sono di due tipi: • contatori a velocità: vengono utilizzati per contabilizzare tutte le possibili variazioni di volumi d’acqua fornito; • contatori d’acqua a turbina: la contabilizzazione viene effettuata prendendo in considerazione il moto che l’acqua genera all’interno della turbina mettendo in moto un contagiri. Al numero dei giri corrisponde una quantità d’acqua consumata che può essere letta sul quadrante di cui ogni contatore è dotato. Fig. 2.6 – Contatori (Zenner). 2.5 Macchine idrauliche Si definiscono macchine idrauliche quelle macchine che trasformano l’energia meccanica fornita dall’esterno in energia di pressione, cinetica e potenziale. Si classificano in: • macchine idrauliche operatrici: trasformano l’energia di pressione insita nel fluido in energia meccanica;
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