Modulo2 Impianti idrosanitari

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Modulo
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Impianti idrosanitari
Obiettivi generali
Conoscere le principali tematiche inerenti agli impianti idrosanitari, le
nozioni essenziali sulle varie parti che compongono il sistema e la loro funzione, mettendo gli allievi nelle condizioni di interpretare i disegni schematici e procedere al dimensionamento di semplici impianti.
Conoscere i parametri tecnici fondamentali per le scelte di una macchina
operatrice (pompe).
Saper determinare il volume di un autoclave.
Conoscere le principali tipologie di sistemi di distribuzione dell’acqua.
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2.1 Definizioni e componenti
Si definisce impianto idro-sanitario un complesso di apparecchiature e reti di tubazioni al quale è affidato il compito di distribuire alle varie utenze (bagno, cucina,
ecc.) acqua fredda ed inoltre di produrre e distribuire acqua calda. Un impianto ha
inizio nel punto in cui è disponibile l’acqua (fonte) e termina nei punti in cui l’acqua viene utilizzata (utenze). Dal punto di vista funzionale, un impianto è suddivisibile in due parti:
• alimentazione da una fonte (acquedotto, pozzo o altro);
• distribuzione alle utenze (acqua fredda, acqua calda e ricircolo acqua calda dove
previsto).
Gli elementi che concorrono, dal punto di vista costruttivo, alla realizzazione di un
impianto sono:
• allacciamento alla fonte;
• macchine idrauliche;
• accumuli;
• riscaldatori;
• reti di distribuzione e terminali;
• reti di ricircolo;
• apparecchi sanitari.
2.2 Allacciamenti
La principale fonte di alimentazione degli impianti idrici è l’acquedotto pubblico;
altra fonte possibile è quella rappresentata da sistemi di captazione privata (pozzi).
Fig. 2.1 – Schema di allacciamento all’acquedotto: 1) Valvola di interruzione; 2) Valvola di
ritegno; 3) Contatore; 4) Manometro; 5) Rubinetto per prelievi campioni; 6) Disconnettore
idraulico.
L’allacciamento all’acquedotto da parte di una distribuzione utilizzatrice deve garantire l’acquedotto da ogni pericolo di contaminazione (a tal proposito le norme
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UNI prevedono un’apparecchiatura per evitare tali fenomeni), e deve prevedere un
sistema di contabilizzazione dei consumi.
In fig. 2.1 e 2.2 sono riportati gli schemi di allacciamento alla rete pubblica come
previsto dalla normativa UNI 9182.
Fig. 2.2 – Schema di distribuzione dall’acquedotto (ACQ) agli utilizzi di acqua potabile
(AFP) e di acqua industriale o di servizio (AFI). 1) Rubinetto di intercettazione; 2)
Contatore; 3) Manometri; 4) Rubinetto di prova; 5) Valvola di ritegno; 6) Riduttore di pressione; 7) Valvola di sicurezza; 8) Utilizzi di acqua fredda potabile (AFP); 9) Filtro; 10)
Disconnettori per utilizzi di cantiere, annaffiamento o servizi industriali (AFI).
2.3 Disconnettore
L’inquinamento è uno dei tanti problemi di natura igienico-sanitaria, regolamentato
da una serie di leggi atte alla salvaguardia della vita. Da tale problema non poteva
essere esclusa l’acqua potabile.
LEGENDA:
A - Zona a monte
B - Camera intermedia
C - Zona a valle
D - Camera di manovra
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7
- Valvola di ritegno a monte
- Valvola di ritegno a valle
- Dispositivo di scarico
- Asta
- Diaframma
- Molla di contrasto
- Canale
Fig. 2.3.a – Funzionamento di uno sconnettore: condizione di flusso (Caleffi).
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LEGENDA:
A - Zona a monte
B - Camera intermedia
C - Zona a valle
D - Camera di manovra
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- Valvola di ritegno a monte
- Valvola di ritegno a valle
- Dispositivo di scarico
- Asta
- Diaframma
- Molla di contrasto
- Canale
Fig. 2.3.b – Funzionamento di uno sconnettore: arresto di flusso (Caleffi).
LEGENDA:
A - Zona a monte
B - Camera intermedia
C - Zona a valle
D - Camera di manovra
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- Valvola di ritegno a monte
- Valvola di ritegno a valle
- Dispositivo di scarico
- Asta
- Diaframma
- Molla di contrasto
- Canale
Fig. 2.3.c – Funzionamento di uno sconnettore: depressione a monte (Caleffi).
L’acqua potabile trasportata dalla rete idrica dell’acquedotto può subire pericolosi
inquinamenti, causati principalmente da due fenomeni:
• introduzione nella rete di acque provenienti da falde contaminate;
• introduzione o immissione nelle condotte di erogazione del fluido inquinato di ritorno da impianti collegati alla rete principale di distribuzione.
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È pertanto necessario, vista la pericolosità del fenomeno, proteggere dai rischi sopraccitati sia la rete pubblica, sia la rete interna di distribuzione dell’acqua potabile.
Tale protezione viene effettuata inserendo all’ingresso del circuito uno “sconnettore” o “disconnettore” idraulico, come previsto dalla normativa UNI 9157.
Fig. 2.4 – Schema di installazione di uno sconnettore: 1) Valvola di intercettazione;
2) Filtro; 3) Disconnettore; 4) Valvola di intercettazione (Caleffi).
Fig. 2.5 – Costituzione di uno sconnettore: Zona 1: costituita da due dispositivi di non ritorno indipendenti che separano la zona 2 dalle altre due zone, chiuse in caso di fuoriuscita d’acqua; Zona 2: dispositivo di scarico aperto in caso di fuoriuscita d’acqua; Zona 3: dispositivo di controllo pressione differenziale tra le zone 1 e 2 con possibilità di attivare il dispositivo di scarico (Cazzaniga).
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Lo “sconnettore” idraulico è una valvola di sicurezza con la funzione di evitare il ritorno dell’acqua che ha perso le sue caratteristiche igienico-sanitarie d’origine nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile. Tali componenti sono apparecchiature di
sicurezza costruite per un funzionamento continuo con fluido in pressione. È costituito da tre zone ben distinte. Zona 1 (ingresso), zona 2 intermedia (zona a pressione ridotta), zona 3 (uscita).
2.4 Contatore
Il consumo di acqua utilizzata per scopi igienico-sanitari dai singoli utenti viene
contabilizzata attraverso uno strumento definito “contatore”, il quale viene installato tra la valvola di ritegno e il manometro.
I contatori più usati nell’ambito
civile sono di due tipi:
• contatori a velocità:
vengono utilizzati per contabilizzare tutte le possibili variazioni di volumi d’acqua fornito;
• contatori d’acqua a turbina:
la contabilizzazione viene effettuata prendendo in considerazione il moto che l’acqua genera all’interno della turbina
mettendo in moto un contagiri.
Al numero dei giri corrisponde
una quantità d’acqua consumata che può essere letta sul
quadrante di cui ogni contatore è dotato.
Fig. 2.6 – Contatori (Zenner).
2.5 Macchine idrauliche
Si definiscono macchine idrauliche quelle macchine che trasformano l’energia meccanica fornita dall’esterno in energia di pressione, cinetica e potenziale. Si classificano in:
• macchine idrauliche operatrici: trasformano l’energia di pressione insita nel fluido in energia meccanica;