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Rassegna di giurisprudenza di diritto
tributario italiano
Accertamenti da “Lista Falciani”: il punto
sulle ultime pronunce della giurisprudenza
italiana
Marta Passiu
Dottoressa in giurisprudenza
Praticante avvocato in uno studio professionale
tributario in Milano
Sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Milano, 4
ottobre 2012, n. 236/05/12; sentenza della Corte di Cassazione, sezione 3. penale, 4 ottobre 2012, n. 38753; sentenza della
Commissione Tributaria Provinciale di Treviso, 10 luglio 2012, n.
59; sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Reggio
Emilia, 18 maggio 2012, n. 198; sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Genova, 5 giugno 2012, n. 193; sentenza
della Commissione Tributaria Provinciale di Como, 15 novembre
2011, n. 188/01/11; ordinanza del Tribunale di Pinerolo, Ufficio
del GIP, 4 ottobre 2011
1.
Premessa
La ormai nota vicenda dell’ex dipendente della filiale ginevrina del colosso HSBC, Hervé Falciani, balzato agli onori della cronaca per aver abusivamente trafugato, dai database del
medesimo istituto di credito, i dati relativi ad alcune migliaia
di correntisti, ha avuto importanti risvolti anche per i contribuenti italiani.
giudici di merito tra i quali, da ultima, la Commissione Tributaria Provinciale di Milano con la sentenza n. 236/05/12, del 4
ottobre 2012.
In particolare, il provvedimento in oggetto riafferma l’impostazione garantista abbracciata dal GIP presso il Tribunale di Pinerolo nell’ordinanza del 4 ottobre 2011, ripercorrendone in parte la motivazione; quest’ultimo Giudice,
nell’ambito dell’istruttoria penale a carico di un contribuente della “Lista Falciani”, aveva ritenuto di dover archiviare il
procedimento in corso poiché gli unici elementi a sostegno
dell’accusa consistevano in documenti “formati attraverso la
raccolta illegale di informazioni”, trattandosi della stampa di
files contenuti in un sistema informatico riservato nel quale
l’allora dipendente della HSBC si era abusivamente introdotto contro la volontà espressa o tacita di chi aveva diritto
ad escluderlo; come tali, i documenti non potevano ritenersi utilizzabili nel processo penale, ai sensi dell’articolo 240,
comma 2, del c.p.p.
Le informazioni riservate, ritualmente acquisite dall’Italia attraverso le procedure di cooperazione internazionale – in applicazione della Direttiva n. 77/799/CEE del 19 dicembre 1977
e della Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e
Francia stipulata il 5 ottobre 1939 e ratificata dalla Legge del
7 gennaio 1992, n. 20 – sono state infatti utilizzate dal Fisco
italiano a fondamento di una serie di accertamenti, attraverso
i quali lo stesso riprendeva a tassazione somme riferibili a persone fisiche o giuridiche residenti sul territorio nazionale ed ivi
mai dichiarate. In alcuni casi poi, la contestazione tributaria ha
dato avvio anche ad un autonomo processo penale, in ordine
ai reati tributari di cui al D.Lgs. n. 74/2000.
L’affaire che ha riguardato un certo numero di connazionali,
compresi alcuni volti noti, ha fatto peraltro emergere una questione giuridica di grande rilevanza ed interesse: la utilizzabilità o meno, ai fini processuali, di dati e documenti provenienti
da fonti illecite, ossia acquisiti in violazione di leggi.
2.
La “Lista Falciani” è inutilizzabile?
Sul tema si sono confrontati, nel corso dei mesi passati, diversi
Ebbene, la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha
ritenuto applicabile anche al processo tributario il medesimo
principio espresso in ambito penale, statuendo di conseguenza l’illegittimità dell’atto di contestazione impugnato per carenza di motivazione, dal momento che a sostegno della ripresa a tassazione non risultavano acquisiti elementi ulteriori
e/o diversi volti a sostegno dell’accertamento effettuato.
Novità fiscali / n.5 / maggio 2013
Sulla medesima scia del Collegio milanese, vi era stata in precedenza la pronuncia della Commissione Tributaria Provinciale di Como, n. 188/01/11, la quale aveva annullato l’avviso di
accertamento argomentando che l’esito (favorevole al contribuente) del procedimento penale non poteva che riverberare
i suoi effetti sull’esito dei procedimenti derivati, seppur in un
differente ordinamento (per inciso, si trattava del medesimo
contribuente a favore del quale il GIP di Pinerolo aveva disposto l’archiviazione del procedimento a suo carico).
3.
La “Lista Falciani” è utilizzabile?
Sull’opposto fronte giurisprudenziale si segnalano alcune recenti decisioni, prima fra tutte quella della Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia del 18 maggio 2012, n.
198. A parere della stessa, l’aver fatto seguito correttamente
alla procedura di cooperazione tra Stati prevista dalle fonti di
diritto internazionale rende la documentazione acquisita pienamente utilizzabile, “proprio in quanto proveniente da una «autorità ufficiale estera» che, assunte informazioni tramite l’esercizio
dei propri poteri istruttori, ne ha trasmesso le risultanze all’amministrazione fiscale italiana, nell’ambito di una «ufficiale» procedura
di cooperazione internazionale, che è stata disciplinata normativamente proprio allo scopo di rendere legittima ed efficace l’attività
di accertamento delle imposte evase derivante da informazione di
fonte estera”.
A tale sentenza si aggiungono quella della Commissione Tributaria Provinciale di Genova del 5 giugno 2012, n. 193 e
quella della Commissione Tributaria Provinciale di Treviso del
10 luglio 2012, n. 59; quest’ultima, in particolare, rileva l’inesistenza, all’interno dell’ordinamento tributario italiano, di una
disposizione che sanzioni con l’inutilizzabilità dei dati acquisiti
l’irritualità del metodo di acquisizione, non potendosi, ad avviso dello stesso Giudice, pedissequamente trasporre in sede
tributaria categorie proprie del processo penale.
Infine, anche la sentenza della Corte di Cassazione, sezione 3.
penale, n. 38753 del 4 ottobre 2012 sembra procedere nella
medesima direzione, ma in maniera più cauta. I giudici di legittimità hanno infatti rigettato il ricorso proposto da un contribuente avverso l’ordinanza del GIP di Como, il quale a sua volta
rigettava la richiesta del Pubblico Ministero di dar corso alla
procedura ex articolo 240 del c.p.p. per la distruzione di documenti provenienti da fonte illecita (si trattava, ancora una volta, di dati della “Lista Falciani”). La Suprema Corte ha ritenuto
ineccepibile il percorso argomentativo del Giudice di merito,
che aveva rilevato l’assenza di certezza sulla illegale raccolta
dei documenti (che risultava solo dalla stampa e da altri provvedimenti giudiziari che la davano per scontata), osservando
che comunque un’eventuale illecita acquisizione all’estero non
comporta analoga illiceità dell’acquisizione dei dati da parte
dell’amministrazione finanziaria italiana attraverso le procedure di cooperazione internazionale.
La Cassazione, tuttavia, in questo caso ha fatto espressamente salva la possibilità di ritenere i documenti inutilizzabili in
sede dibattimentale qualora risultasse (in questa fase successiva) l'acquisizione in violazione della legge.
4.
Considerazioni finali
Come si evince dal rapido excursus qui proposto, la giurisprudenza non si è per ora attestata su una posizione chiara ed
univoca. È però evidente che i due orientamenti rispondano a
fini opposti, per certi versi entrambi condivisibili: da un lato, la
tutela del contribuente, dall’altro, la lotta all’evasione fiscale.
È tuttavia opinione di chi scrive che quest’ultimo obiettivo,
seppure sacrosanto, vada perpetrato attraverso gli strumenti
che la legge mette a disposizione, e che i dati illecitamente acquisiti non possano, da soli, assurgere a fondamento di un accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria italiana.
Sarà comunque interessante osservare su quale piatto della bilancia si assesteranno le future pronunce della giurisprudenza.
Per maggiori informazioni:
Avolio Diego/Santacroce Benedetto, L’acquisizione e l’utilizzabilità dei dati
della “Lista Falciani”, in: Corriere Tributario, 5/2012, pagina 325 e seguenti
Marcheselli Alberto, “Lista Falciani”: le prove illecite sono utilizzabili nell’accertamento tributario?, in: Corriere Tributario, 47/2011, pagina 3910 e seguenti
Russotto Michele, Liste “Falciani e Vaduz”: questioni ancora aperte, in: Fiscalità e commercio internazionale, 8-9/2012, pagina 13 e seguenti
Vignoli Alessia/Lupi Raffaello, Sono utilizzabili le informazioni bancarie illecitamente sottratte da impiegati di istituti di credito esteri?, in: Dialoghi Tributari, 3/2011, pagina 268 e seguenti
Elenco delle fonti fotografiche:
http://i.res.24o.it/images2010/SoleOnLine5/_Immagini/Norme%20
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