Bollettino quadrimestrale della parrocchia di San Michele Arcangelo - Novi di Modena Anno II - Numero III - Aprile 2014 - Stampato in proprio Emmaus n. 3 Aprile 2014 Gruppo GG di Azione Cattolica In cammino fin da giovanissimi Parrocchia San Michele Arcangelo NOVI DI MODENA 1 Emmaus Bollettino Parrocchiale Quadrimestrale Anno II - Numero III – Aprile 2014 & ditoriale di don Ivano Zanoni “Non lasciatevi rubare la speranza” Parrocchia San Michele Arcangelo Via Grandi, 42 Novi di Modena tel/fax 059 670307 cell 338 3279300 Direttore Responsabile don Ivano Zanoni, parroco Redazione Luisa Casaburi, Simone Gilioli, Maria Cristina Pontiroli, Francesco Solera Collaboratori di Questo Numero Catia Brina, Simone Cazzuoli, Sara Finelli, Lisa Gandolfi, Simona Mantovani, Pamela Preti, Maria Rettighieri, Anna Solera Foto e Immagini Stelio Gherardi, Marzia Lodi eMail e Sito [email protected] www.parrocchiasanmichele.it il bollettino è disponibile anche sul sito In copertina il gruppo giovanissimi (GG) di Azione Cattolica insieme agli animatori. 2 Papa Francesco Carissimi tutti, ecco il n. 3 del Bollettino parrocchiale EMMAUS e vi voglio introdurre alla lettura della sue pagine parlandovi della speranza, una virtù che spesso Papa Francesco tira in ballo quando si rivolge ai giovani. L'espressione “non lasciatevi rubare la speranza”, è un invito che il Papa ha rivolto sì ai giovani, ma sicuramente lo possiamo fare nostro, perché mai come in questo tempo sentiamo il bisogno di rifondare la speranza nel nostro futuro e nel futuro del nostro paese. Sto percorrendo, come ogni anno, le strade per la Benedizione delle case e spessissimo mi capita di sentire parole di stima e di ammirazione per Papa Francesco. Piace a tutti indistintamente, credenti e non, a motivo della bontà e della tenerezza che esprime con i suoi gesti affettuosi. Ci commuove la sua premura singolare verso le persone più disagiate. I suoi occhi, il suo sorriso e le sue mani si protendono in un abbraccio paterno, che avvolge e trasmette bontà, gioia e fiducia. Abbiamo un capo-cordata che accoglie tutti e a tutti indica uno stile di vita, che si ispira alla bontà di Dio, che “fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti" (Matteo, 5,44). Fra pochi giorni celebriamo la Pasqua. Essa è la vittoria di Cristo sulla morte e su ogni forma di miseria e fragilità umane. La Pasqua è novità di vita. Gli apostoli hanno toccato con le loro mani Cristo risorto e non potevano nascondere ciò che i loro occhi avevano visto e le loro orecchie avevano udito. Dalla Pasqua nasce la Chiesa del Risorto e a tutti noi credenti non è consentito di vivere nella tristezza o nella sfiducia. E se c'è una virtù che oggi non dobbiamo smarrire, è la speranza, che ha come fondamento la nostra fede in Cristo. E il Signore continua oggi la sua presenza misteriosa nella Chiesa: “Io sarò con voi tutti i giorni, fino alle fine del mondo!”(Matteo, 18,20). Papa Francesco, pastore della chiesa universale e successore di Pietro, ne è la prova. Accogliamo, dunque, con fiducia il suo invito: “Non lasciatevi rubare la speranza!”. Buona Pasqua a tutti. La famiglia cristiana tratto dall’omelia di Papa Francesco “Giornata della Famiglia” Roma: 27 ottobre 2013 C are famiglie, voi lo sapete bene: la gioia vera che si gusta nella famiglia non è qualcosa di superficiale, non viene dalle cose, dalle circostanze favorevoli… La gioia vera viene da un’armonia profonda tra le persone, che tutti sentono nel cuore, e che ci fa sentire la bellezza di essere insieme, di sostenerci a vicenda nel cammino della vita. Ma alla base di questo sentimento di gioia profonda c’è la presenza di Dio, la presenza di Dio nella famiglia, c’è il suo amore accogliente, misericordioso, rispettoso verso tutti. E soprattutto, un amore paziente: la pazienza è una virtù di Dio e ci insegna, in famiglia, ad avere questo amore paziente, l’uno con l’altro. Avere pazienza tra di noi. Amore paziente. Solo Dio sa creare l’armonia delle differenze. Se manca l’amore di Dio, anche la famiglia perde l’armonia, prevalgono gli individualismi, e si spegne la gioia. Invece la famiglia che vive la gioia della fede la comunica spontaneamente, è sale della terra e luce del mondo, è lievito per tutta la società. Care famiglie, vivete sempre con fede e semplicità, come la santa Famiglia di Nazaret. La gioia e la pace del Signore siano sempre con voi! Papa Francesco PREGHIERA ALLA SANTA FAMIGLIA Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen». 3 Un'attesa ricca di speranza intervista di Luisa Casaburi Da sinistra Fausto, Milvia e Agnese Loi T ra i tanti commercianti di Novi che hanno subito danni dal terremoto ho incontrato Agnese e Fausto Loi, che gestiscono da anni il negozio di alimentari di via Demos Malavasi. La famiglia Loi ha una sua unicità perché pur avendo lo stabile inagibile, nel periodo post terremoto si è organizzata ricreando il negozio alimentare tra un garage ed una tenda all’interno del proprio cortile e tuttora lo gestiscono in situazione di evidente precarietà. Fausto ed Agnese arrivano insieme alla loro mamma, la signora Milvia Sacchi, e la nostra chiacchierata inizia davanti a fumanti tazzine di caffè, proprio come quattro amici al bar. cisione e come vivete tuttora questa situazione? Si, è vero –interviene subito la signora Milvia– abbiamo avuto un coraggio da leoni e tanta tenacia perché va bene patire il caldo sotto una tenda, ma posso garantirvi che stare al freddo è molto peggio. Non potevamo pensare di andare via, non potevamo pensare ad un altro centro… – aggiunge Agnese. Il nostro centro è qui, ecco perché siamo rimasti, abbiamo pensato alla gente che era già così scossa ed aveva bisogno di sapere che il centro c'è ed è qui. Poi avevamo bisogno di sentirci attaccati alle nostre cose, che sono anche i nostri affetti e sono il frutto dei tanti sacrifici fatti da papà Luciano per realizzare ciò che poi il terremoto ci ha distrutto. Abbiamo festeggiato i trent'anni del negozio a ottobre, il nostro primo Sapete che con la scelta di non allontanarvi trop� negozio era in via Bigi Veles, poi nel 1991 abbiapo dal negozio avete dimostrato un grande co� mo inaugurato il nuovo negozio in via Malavasi, raggio e tanta tenacia? Da cosa nasce questa de� ricordo che fu benedetto da don Grandi. C’è solidarietà verso di noi, tanta gente ci ha aiutato e continua a farlo, ormai ci conoscono, entrano in negozio, ci guardano negli occhi e dai nostri sguardi comprendono come stiamo, come ci sentiamo, senza bisogno di tante parole! 4 Nonostante i tanti disagi potete raccontarci alcu� ni episodi di altruismo e generosità che vi sono accaduti durante questo lungo periodo? Agnese racconta: ci sentiamo gratificati dai nostri clienti che sono diventati nostri amici, per noi sono stati, e lo sono tuttora, un supporto per andare avanti. Se non ci fossero stati loro, saremmo già andati... La grande sensibilità che avvertiamo in chi continua a venire da noi per la spesa, nonostante la tenda e il contesto, ci dà la forza. Stiamo raccogliendo i frutti che abbiamo seminato in tanti anni di lavoro, frutti che ci aiutano a perseverare e a non mollare. C’è solidarietà verso di noi, tanta gente ci ha aiutato e continua a farlo, ormai ci conoscono, entrano in negozio ci guardano negli occhi e dai nostri sguardi comprendono come stiamo, come ci sentiamo, senza bisogno di tante parole! Quali speranze nutrite per il futuro? Questa volta è Fausto ad intervenire con fermezza: la speranza ce l’abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, quando alziamo lo sguardo e guardiamo l’edificio che ha il ponteggio e vediamo i lavori che anche se a rilento, avanzano. Noi non vediaScorcio di mo l’ora di riaprire il negozio, di vedere l’edificio senza l’impalcatura e tutto ripristinato come due anni fa, in modo da poter ritornare alla nostra normalità. Una normalità non solo lavorativa ma anche familiare perché il 29 maggio la mia famiglia ha dovuto affrontare un’emergenza nell’emergenza: oltre al disagio del negozio e dell’abitazione, vivevamo in condizioni di fragilità, mio figlio Lorenzo di due anni e mezzo era da proteggere insieme a mia moglie Milena che a 15 giorni dal parto si è dovuta spostare a Torino ed io l'ho accompagnata attendendo la nascita di nostra figlia Anita che è avvenuta il 14 giugno. La nascita di Anita è stata la vostra prima attesa ricca di speranza che è stata esaudita, adesso siete ancora in attesa e in un biglietto di auguri natalizi ai vostri affezionati clienti, avete scritto: “Con la vostra presenza e la nostra tenacia ce la possiamo fare” - ed è proprio così, perché con tenacia e coraggio, ripartire non è più un miraggio soprat-tutto se non si è da soli e la vostra attesa insieme a quella di tante persone che vivono situazioni come la vostra, diventa sempre più ricca di speranza! Piazza I Maggio, Novi 5 Un figlio: scelta o dono? Dialogo con due genitori che hanno chiesto il Battesimo per la loro bambina. di don Ivano In foto: don Ivano insieme alla famiglia Caliendo: Luigi e Debora con Nicolas ed Emily. 6 D e lei provvede ad accudire la casa e i bambini. Hanno attraversato dopo il terremoto momenti difficilissimi, perché avevano investito tutto in un negozio di pasticceria, ma le scosse di terremoto hanno rovinato tutto lo stabile dov’era collocato il loro negozio, rendendolo inagibile, per cui si sono ritrovati in una gravissima situazione economica. Ma non hanno avuto paura, anzi si sono rimboccati le maniche e hanno saputo guardare al futuro con coraggio e speranza. Lui è Luigi, la moglie Debora, la figlia più grande Valentina, poi Nicolas di cinque anni e la sorellina Emily di pochi mesi. ietro la richiesta di far battezzare un bambino ci possono essere varie ragioni che motivano tale scelta: la consapevolezza di essere entrambi cristiani (o almeno uno dei due), l’osservanza di una tradizione, la sollecitazione da parte dei nonni, il timore di essere criticati, ecc... Ho voluto allargare l’argomento con una coppia di genitori che da poco hanno fatto battezzare la loro figliola e ne è scatu- Dimmi, Debora, quando hai saputo di essere in rito un dialogo interessante. La coppia è giovane attesa qual'è stata la tua reazione? e ha già tre figli. Lui sta attualmente lavorando Lei: dopo il terremoto eravamo moralmente a terra, perché avevamo perduto tutto. Ma nello sconforto e nel buio più fitto abbiamo riscoperto la nostra unione e il forte amore che ci lega. L’affanno del lavoro, gli orari impossibili, il dover pensare continuamente al negozio e agli impegni che avevamo contratto, ci impedivano di pensare a noi stessi. Dopo "Ci siamo detti che il terremoto ci siaeravamo giovani e mo guardati negli dovevamo buttarci occhi e abbiamo alle spalle ogni capito che ci volevamo bene, ma disperazione tanto e che avevae credere nella Provvidenza di Dio." mo bisogno ancora uno dell’altro. Lui: proprio così, nella disgrazia ci siamo resi conto che non avevamo perduto la cosa più imprtante: il nostro affetto, l’amore per i nostri figli e la voglia di farcela. Lei: in quei giorni e nei mesi cha hanno seguito il terremoto, ci siamo detti che eravamo giovani e dovevamo buttarci alle spalle ogni disperazione e credere nella Provvidenza di Dio. E così il Signore ci ha fatto dono di Emily, che è un amore di bambina. È lei che ci ha fatto capire quanto sia vero ciò che diceva Madre Tersa di Calcutta: “Fin che sulla terra sboccia il sorriso di un bimbo, l’umanità avrà un futuro”. Lui: non ho mai pensato di non farcela, perché sapevo di poter contare su Debora. Ci siamo fatti coraggio a vicenda, giorno per giorno, sempre. E tuttora siamo uniti più che mai. Non posso immaginare il mio futuro senza lei e i nostri tre figli. Lei: molto candidamente devo dire che la maternità mi riempie di gioia. Ho sempre desiderato essere mamma. Mi piace la maternità, perché mi fa sentire realizzata come donna e come sposa. E Luigi è soddisfatto anche lui, quando mi vede tutta premurosa per la piccola Emily. Mentre li ascolto e vedo la loro serenità, mi si riempie il cuore di gioia e di ammirazione per questi due sposi. Mi fanno tanta tenerezza e dentro di me penso: quanto è bello volersi bene e stare uniti “nella buona e nella cattiva fortuna”. Hanno chiesto il Battesimo per la piccola Emily e domando il perché di questa scelta. Lui: vogliamo fare le cose per bene. Lei, Don Ivano ci ha sposati, ha battezzato quattro anni fa il nostro Nicolas e ora chiediamo il battesimo anche per Emily. Lei: proprio così, siamo cristiani tutti e due e vogliamo che anche Emily riceva il Battesimo e diventi cristiana come noi e il suo fratellino Nicholas. Le abbiamo donato la vita e ora con il Battesimo le doniamo la Fede. Complimenti e che il Signore vi benedica, vi aiuti e vi sostenga nel cammino della vita. Protegga voi e i vostri figli. Oggi e sempre. 7 Accompagnare i figli ai sacramenti di Catia, Pamela e Simona 8 Q uest'anno i nostri figli riceveranno i sacramenti della Confessione, Comunione e Cresima e come genitori ci siamo interrogati sull'aiuto che possiamo dare loro per affrontare il cammino di preparazione al sacramento. I sacramenti sono tappe fondamentali per la crescita spirituale dei nostri ragazzi e, come in ogni momento della vita, pensiamo che sia prima di tutto l'esempio dei genitori ad aiutarli a comprenderne l'importanza. In secondo luogo noi genitori dobbiamo dimostrare interesse alle attività che i nostri figli svolgono al catechismo o all'ACR. Dobbiamo chiedere, quando tornano a casa dagli incontri, cosa hanno fatto, quali argomenti hanno affrontato, per avere momenti di dialogo e di confronto con loro. Inoltre riteniamo molto utile partecipare agli incontri che i catechisti, gli educatori e don Ivano organizzano per i genitori con lo scopo di offrire la nostra collaborazione e di approfondire il nostro compito educativo. Un altro momento fondamentale è la preghiera fatta insieme ai nostri figli; essa ci stimola a chiedere aiuto al Signore e a sentirlo vicino nella nostra missione. Per i nostri figli e per noi camminare insieme in un gruppo parrocchiale (catechismo o ACR), è sentirsi parte viva della comunità; è un'occasione SFIDE & O P P O R T U N I TÀ insostituibile di crescita per noi e per loro e un aiuto senza il quale saremmo in difficoltà. Non possiamo nascondere qualche difficoltà nell'essere genitori che cercano di aiutare i propri figli in questo cammino. Gli ostacoli sono soprattutto legati ai numerosi impegni che hanno i nostri ragazzi, per cui spesso dobbiamo motivare le scelte educative di ispirazione cristiana, che si traducono nella partecipazione alla messa domenicale o agli incontri ACR e catechismo settimanali. Infine, come genitori, crediamo che stare insieme ai nostri figli in questi momenti di vita parrocchiale sia quasi come rivivere il tempo di quando anche noi eravamo ragazzi con tutte le emozioni, le paure e le gioie di quegli anni. Per questo chiediamo al Signore di esserci vicino nel tenerli per mano. Perché vai al gruppo GG? di Simone, Sara e Anna S pesso i nostri amici ci hanno posto questa domanda: “Perché vai al gruppo giovanissimi?” - noi allora abbiamo iniziato a riflettere per poter dar loro la risposta. Per chi non ne ha mai sentito parlare, noi GG (abbreviazione di “giovanissimi”) siamo un gruppo di ragazzi dalla Ia alla IVa superiore che si ritrova ogni sabato in parrocchia al cosiddetto “incontro GG”. Questo momento permette di trovarci tutti insieme, rivederci dopo una settimana di scuola e chiacchierare del più e del meno, ridere, scherzare, fare merenda. Partecipando al gruppo condividiamo il nostro tempo con ragazzi che hanno i nostri stessi interessi e che, a causa dei mille impegni che riempiono le giornate, non riusciamo a vedere spesso. Tutto qua? No! La cosa particolare è che all’interno di ogni incontro si riflette e ci si confronta con i nostri amici su temi che toccano da vicino la nostra vita, come le nostre amicizie, le speranze e le fatiche che incontriamo nel seguire il Signore. E spesso saltano fuori tanti punti di vista diversi. Ma capita anche che si trattino temi più attuali e di respiro sociale: per esempio il mese scorso Il gruppo GG è aperto a tutti i ragazzi delle superiori! Vi aspettiamo ogni sabato in parrocchia dalle 17 in poi! abbiamo parlato dei social network, dei rischi che comportano, ma anche dei loro benefici, come ha ricordato anche Papa Francesco recentemente. Insomma, siamo adolescenti come tutti gli altri: ci piace stare con i nostri amici, uscire al sabato sera; non vediamo l’ora di andare al cinema o in pizzeria, ma crediamo anche che sia bello e importante ritrovarsi per cercare di riflettere insieme. Durante gli incontri, infatti, spesso ci poniamo delle domande che da soli non ci verrebbero in mente; per questo è utile partecipare agli incontri che i nostri animatori pensano per noi. Il bello è proprio questo: pensare alle domande proposte, confrontandosi e discutendo insieme, non ognuno per sé, a casa propria. Tentiamo di darci delle risposte, consigliarci l'un l'altro e così ognuno ne trae beneficio e torna a casa con qualcosa in più. Come gruppo proviamo a crescere insieme, soprattutto in questa età che sicuramente non va vissuta in maniera troppo spensierata, essendo una parte importante della nostra vita, in cui si coltivano amicizie, che forse dureranno a lungo. Inoltre per i più golosi è anche possibile fare merenda, preparata da cuochi "super" qualificati!! 9 "Avevo fame e voi mi avete dato da mangiare" Mt 35 ,25 Q uinta Zona è l'associazione che nasce dalla fusione delle esperienze dei gruppi Caritas della Quinta Zona Pastorale della Diocesi di Carpi, che comprende le parrocchie di Novi, Rolo, Rovereto e S. Antonio. L'associazione, popolarmente conosciuta come Banco Alimentare, vive all’interno della parrocchia, si ispira ai valori cristiani e opera in favore di chi ha bisogno. Dal febbraio 2008, i volontari dell'associazione si ritrovano settimanalmente per preparare e consegnare "Siamo convinti che generi alimentari di prima neil poco condiviso si cessità a famiglie in difficoltà, moltiplichi, mentre segnalate dai servizi sociali o da il tanto trattenuto altri enti. A dicembre 2013 le famiglie aiutate erano circa 60, per inaridisca". di Maria Rettighieri 10 un totale di oltre 250 persone. I generi alimentari distribuiti provengono dal banco alimentare di Parma e dal progetto “Brutti ma Buoni” della Coop. Purtroppo i quantitativi ricevuti non sono sufficienti e devono essere integrati con acquisti settimanali di prodotti che mancano, come latte, zucchero, olio, farina, tonno e legumi. In occasione del periodo quaresimale i volontari dell'associazione, in accordo con don Ivano, hanno pensato di iniziare una raccolta dei generi di prima necessità di cui siamo carenti. Ogni settimana, dal sabato pomeriggio alla domenica pomeriggio, è posto un contenitore in chiesa, sotto la statua di S. Antonio, dove chi lo desidera ha la possibilità di dare il proprio contributo. Il Signore ci ha guidato nel dar vita a questo progetto facendoci toccare con mano le necessità di tanti nostri fratelli che abitano vicino a noi. A volte è faticoso incontrare la sofferenza di chi chiede aiuto, ma accogliere anche con un sorriso e una parola, permette di far guardare al futuro con un po’ di serenità in più, donando la certezza che non si è mai soli e che anche nei momenti difficili si possono incontrare delle persone amiche, che si mettono al nostro fianco, ci sostengono e fanno un pezzo di strada con noi. Abbiamo sempre una certezza: non siamo mai soli, la Provvidenza si alza sempre prima di noi ogni giorno, è Lei che pensa a programmare il tutto, a noi viene chiesto solo di essere aperti, disponibili, generosi e ottimisti. Come puoi aiutare? INFO 331 3055454 ALIMENTARI PRODOTTI PER L'IGIENE LATTE, ZUCCHERO, TONNO, OLIO (DI SEMI E PANNOLINI PER BAMBINI, SAPONE, DI OLIVA), POMODORO (PASSATA O PELATI) SHAMPOO, DENTIFRICIO, SPAZZOLINI BISCOTTI E MERENDINE, LEGUMI DETERSIVI PER PIATTI E PAVIMENTI ACR: amici da 6 anni di Lisa Gandolfi In foto il gruppo ACR di II e III media S ei anni. Sono sei gli anni che ho passato finora nell'Azione Cattolica Ragazzi e non me ne pento affatto, al contrario di molti miei coetanei, che preferiscono uno schermo e dei pixel all'aria aperta e le risate. Parlo da dodicenne, non ho vissuto mille avventure straordinarie come quelle che i nonni raccontano ai nipoti, non ho un posto in Parlemento nè una laurea. Ma forse passare qualche pomeriggio in più tra l'erba del campo e la ghiaia attorno alla canonica, mi ha fatto bene; non solo spiritualmente parlando, ma anche riguardo ai principi fondamentali che vengono insegnati sin da piccoli. Vivere nell'ACR, mi ha insegnato tante cose: come rispettare la gente, ascoltando i più grandi ed insegnando ai più piccoli. Come convivere in pace con chi ha idee diverse dalle tue, tollerando ed esprimendo la propria opinione. Mi ha insegnato che essere coraggiosi non vuol dire sfoggiare un occhio nero davanti a tutti dopo aver picchiato il bullo della scuola, ma significa riuscire ad affrontare le proprie paure, ed alzarsi dopo essere caduti, provando e riprovando senza mai abbandonare la speranza. È stato qui che ho incontrato gli amici, quelli veri, ed è stato sempre qui che ho conosciuto delle persone fantastiche, dei veri e propri esempi da seguire. Perciò approfitto di questa opportunità per dimostrare che venire all'ACR non è una perdita di tempo. Quest'anno con i nostri educatori abbiamo deciso di mettere in atto vari progetti come la raccolta di soldi per le popolazioni della Sardegna vendendo biscotti preparati da noi, oppure come cene e serate in compagnia. E chissà se quando sarò anche io una nonna, potrò raccontare ai miei nipoti la storia dell'ACR. 11 Parrocchia San Michele Arcangelo - Novi di Modena SETTIMANA SANTA 13 aprile Domenica delle Palme 09:45 Scuola dell'infanzia: benedizione dell'ulivo 10:00 S. Messa 11:15 S. Messa 15:00 Adorazione Eucaristica: QUARANTORE 17:00 Ora di adorazione eucaristica 18:00 S. Messa 14 aprile Lunedì Santo 09:00 S. Messa 09:30 Esposizione del SS.mo e adorazione 15:00 Esposizione del SS.mo e adorazione 17:00 Ora di adorazione eucaristica 18:00 S. Messa 15 aprile Martedì Santo 09:00 S. Messa 09:30 Esposizione SS. mo e adorazione 15:00 Esposizione SS. mo e adorazione 17:00 Ora di adorazione eucaristica 18:00 S. Messa 16 aprile Mercoledì Santo 18:00 S. Messa 21:00 Carpi: S. Messa Crismale 12 TRIDUO PASQUALE 17 aprile Giovedì Santo Comunione agli ammalati e anziani 15:00 Confessioni per i ragazzi 21:00 S. Messa in COENA DOMINI 18 aprile Venerdì Santo Adorazione del Santo Sepolcro 15:00 VIA CRUCIS 21:00Liturgia ADORAZIONE DELLA CROCE e PROCESSIONE per via Grandi, Medaglie d’oro, viale Martiri, XXII Aprile e Gramsci 19 aprile Sabato Santo 15:00 Confessioni 21:30 VEGLIA PASQUALE 20 aprile PASQUA 08:30 - 10:00 - 18:00 S. Messa 21 aprile Lunedì di Pasqua 08:30 - 10:00 - 18:00 S. Messa
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