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TERNI, CLANDESTINO TUNISINO
BLOCCATO ALL’USCITA DI UN NEGOZIO
CON 300 EURO DI MERCE RUBATA
TERNI - Aveva tolto le placche antitaccheggio,
bruciandole con l’accendino, poi aveva indossato scarpe, tuta e felpe a strati, cercando di
guadagnare l’uscita del negozio. Ma non sapeva, il sedicente algerino di 31 anni, senza fissa dimora
in Italia, che nei capi di abbigliamento, oltre alle placche, viene inserito un altro dispositivo meno
visibile che fa comunque scattare l’allarme se non viene disinserito alla cassa, cosa che infatti è
successa ieri pomeriggio in un grande magazzino appena fuori città. Un addetto alla sorveglianza ha
bloccato l’uomo e lo ha tenuto in ufficio in attesa della Polizia di Stato. Gli agenti lo hanno portato in
questura per la procedura dell’identificazione e, da un controllo più approfondito, è saltato fuori
anche un telefono cellulare che l’addetto alla sicurezza del negozio ha riconosciuto come il proprio;
poco prima nel negozio, durante l’attesa degli agenti, il ladro aveva visto il cellulare e lo aveva
rubato. Pluripregiudicato per furto e per reati di droga, già condannato, con vari alias, clandestino in
Italia da oltre 12 anni, più volte accompagnato nei centri di identificazione ed espulsione, dai quali è
sempre uscito per la prescrizione dei termini di detenzione, senza mai la possibilità di farlo uscire
dal Paese per l’impossibilità di attribuirgli una nazionalità, dato che è sprovvisto di documenti di
identità, è stato arrestato per furto aggravato e verrà giudicato con rito direttissimo. Sempre ieri
pomeriggio, durante l’intensificata attività di controllo del territorio della Polizia di Stato ternana,
con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine Umbria-Marche, una pattuglia si è recata, su
segnalazione di un cittadino, nell’area abbandonata della ex- Camuzzi, dove ha trovato due stranieri
che dormivano. Sono stati identificati e allontanati dal posto, senza poter procedere ad altro tipo di
provvedimento, dato che uno è in attesa della decisione della Commissione sui Rifugiati, avendo
presentato domanda di protezione internazionale e l’altro è lo stesso tunisino che il 2 febbraio aveva
colpito un agente ferendolo per sfuggire ad un controllo sempre nella stessa zona; arrestato, era
uscito di prigione perché il suo avvocato aveva richiesto i termini a difesa e nell’attesa del processo
era stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma in questura. I due tunisini sono stati trovati in
condizioni igienico-sanitarie indescrivibili; nonostante le recenti bonifiche dell’area, gli agenti hanno
rilevato che le recinzioni della zona sono state divelte, sia dal lato della stazione ferroviaria, che da
quello sul piazzale ex-Bosco, da dove probabilmente sono entrati i due senzatetto.