Presentazione standard di PowerPoint

Difesa della legalità nel settore finanziario
Tor Vergata – 17 aprile 2014
Giuseppe Maresca
Direttore generale
Prevenzione dei reati finanziari
Ministero dell’economia e delle finanze
Charles Ponzi
Il setting è Boston, 1919.
I soldi girano vorticosamente e la gente sogna di farcela.
 Ponzi è nato in Italia ed emigrato a vent’anni. Ora ne ha
36, ha fatto molti lavori e ha tante idee. Tra le altre cose,
ha ideato una pubblicazione da spedire in abbonamento
che potesse raccogliere tutti gli avvisi pubblicitari – una
sorta di pagine gialle – ma non è riuscito a trovare i
capitali necessari a far partire l’impresa.

Poi scopre che gli International Reply Coupons - i buoni di
risposta postale - sono ancora venduti in Europa
applicando un tasso di cambio pre-bellico, che non tiene
conto della svalutazione delle divise europee. Acquista
così i buoni in Europa e li redime in valuta americana, con
forti guadagni: un arbitraggio.
 Può così dimostrare che si tratta di guadagni certi e
comincia a raccogliere soldi per allargare l’affare. La
risposta è straordinaria, in pochi mesi raccoglie 10 milioni
di dollari, e la speculazione sui buoni di risposta postale è
troppo piccola per impiegarli tutti.
 Non rinuncia tuttavia a raccogliere nuovi capitali.

Piramide
Esempio
tipico
di
reato
finanziario.
Reato commesso utilizzando il denaro – nelle sue
varie forme – che è sia il mezzo per commettere il
reato,
sia
l’oggetto
del
reato
stesso.
Il grado di inventiva, di innovazione è tale che
spesso non è facile trovare la base legale per
perseguire efficacemente i colpevoli. Ponzi fu
condannato per frode postale!
Cosa c’è di particolare in questa truffa?
La credibilità: Ponzi prometteva ciò che la gente
voleva credere.
 Parallelo con la medicina miracolistica, o anche con
le promesse dei politici (oggi un po’ svalutate!).
 Per compiere questo reato (ma è un elemento che
ricorre frequentemente nei reati finanziari) è
necessaria la complicità della vittima. Questa si
rende conto che sta prendendo parte a una
situazione irregolare, o scorretta – non vuole sapere
(ma lo sospetta) che è illegale – ma ritiene di avere
buone ragioni per farlo.

Il caso moderno del finanziare Bernard Madoff.
Cosa hanno in comune Madoff e Ponzi?
Il primo è un finanziare colto e sofisticato,
introdotto negli ambienti più esclusivi; il secondo è
un immigrante che di finanza non sa niente.
Vendono sogni:
 la voglia di arrivare in cima. Fare soldi, essere
parte dell’America che cresce, che ce la fa, il
denaro come forma di democrazia, la gente
comune di Ponzi;
 essere accettati nel club esclusivo, fare parte dei
circoli che contano, i ricchi di Madoff.
Ciascuno di loro promette quello che la gente vuole
sentire.
Frequenti esempi anche in Italia (il Madoff dei
Parioli): interessi elevati, poi la perdita del capitale.


Questi naturalmente sono solo una parte dei reati
finanziari, ovvero dell’utilizzo degli strumenti
finanziari – del sistema finanziario – per fini illeciti.
Da un punto di vista tassonomico possiamo definire
due grandi categorie: l’approfittamento della parte
debole (truffe, usura, condizioni di prestito) e i
reati
contro
la
collettività
(riciclaggio,
finanziamento del terrorismo).
Gli obbiettivi del credito al consumo
1. Agevolare l’erogazione del credito alle famiglie
(acquisto di un elettrodomestico, dell’automobile,
di un pacchetto turistico etc.) alle condizioni più
favorevoli e trasparenti;
2. Sviluppo dell’industria e del PIL, protezione del
consumatore, evitare rischi sistemici;
3. Considerata la condizione di relativa debolezza
contrattuale della parte consumatrice – l’industria
è responsabile di valutare le condizioni finanziarie
del cliente, evitando politiche commerciali
aggressive.
Obbligo di verifica del merito
creditizio del consumatore
Prima della conclusione del contratto di credito, il
creditore deve valutare il merito creditizio del
consumatore sulla base di informazioni adeguate, se del
caso fornite dal consumatore stesso e, ove necessario,
ottenute consultando la banca dati pertinente.
(Sovraindebitamento,
incapacità
di
restituire,
sofferenze, deterioramento del portafoglio, chiusura
dell’accesso al credito)
Informazioni da inserire nei
contratti di credito
a) il tipo di credito;
b) la durata del contratto di credito;
c) l'importo totale del credito; capitale, interessi, eventuali
costi aggiuntivi;
d) in caso di dilazione di pagamento il prezzo in contanti;
e) il tasso annuo effettivo globale e l'importo totale che il
consumatore è tenuto a pagare;
f) l'importo, il numero e la periodicità dei pagamenti;
g) il tasso degli interessi in caso di ritardi di pagamento;
h) le garanzie e le assicurazioni richieste, se esistenti
Diritto di recesso
Il consumatore dispone di un periodo di quattordici
giorni di calendario per recedere dal contratto di
credito senza dare alcuna motivazione.
Rimborso anticipato
Il consumatore ha il diritto di adempiere in qualsiasi
momento, in tutto o in parte, agli obblighi che gli
derivano dal contratto di credito.
AGENTI E MEDIATORI
Situazione preesistente
 Agenti e mediatori non sottoposti a forme di vigilanza. Unico
obbligo l’iscrizione in un apposito registro tenuto dalla Banca
d’Italia.
 Vigilanza non serve perché non c’è impatto sulla stabilità.
 È sufficiente l’azione delle forze di polizia.
Questa impostazione ha portato numerosi guasti:
 Un numero eccessivo di iscritti (oltre 100.000), con molte
duplicazioni e presenza di soggetti non più operativi
 Nessuna seria selezione all’ingresso e mancanza di precise
informazioni sugli operatori
 Nessuna distinzione pratica nell’attività di agente e di
mediatore.
 Le
poche regole esistenti sono aggirate, eluse,
disapplicate e apertamente violate
 Mancanza di: standard di professionalità, qualsiasi politica di
formazione, obblighi di aggiornamento professionale.
AGENTI E MEDIATORI
Problemi
1.
2.
3.
4.
Scarsa trasparenza;
insufficiente professionalità;
poca efficienza;
costi elevati a carico del consumatore.
In breve: una rete non al servizio dell’industria
(intermediari e consumatori) ma totalmente
autoreferenziale e capace di condizionare il mercato
Inoltre: vulnerabilità a forme di illegalità
Le garanzie prive di copertura. Possibilità di operare
in ambito limitato con scarsi controlli, prestanome,
indirizzo fittizio.
La nuova disciplina di agenti e mediatori
TRE DIRETTRICI:
1. requisiti più elevati - di onorabilità, professionalità e
patrimoniali – per migliorare affidabilità, qualità dei
servizi offerti e tutela dei clienti;
2. chiarezza
nei rapporti con l’intermediario
finanziario;
3. separazione delle due figure professionali al fine di
evitare sovrapposizioni che possano ingenerare
confusione nel cliente.
società di mediazione,
indipendenti
dalle
banche, in grado di
offrire al consumatore
il prodotto finanziario
che
meglio
si
conforma alle sue
necessità.
agenti,
adeguatamente
qualificati, legati con un
contratto
a
un
intermediario finanziario.
Due problemi


Sovraindebitamento
 il credito al consumo serve a distribuire il reddito atteso;
non può sostituire il reddito che non c'è. la crescita lenta
dell’economia e la crisi economica hanno aumentato la
fascia di popolazione finanziariamente fragile. Un qualsiasi
shock, malattia, disoccupazione oppure cattiva valutazione
del reddito atteso, fanno precipitare queste famiglie in un
baratro senza uscita. Le associazioni di volontari contro
l’usura sono sole a fianco delle famiglie sovraindebitate.
Credito eccessivo
 impatto sulle sofferenze
 impatto sui costi (elevati e poco differenziati per rischio
cliente)
in ogni caso il mediatore riceve sempre la sua commissione. I
contratti che legano i mediatori agli intermediari basati sul
volume di affari. Incentivi sbagliati.
Usura





Sovraindebitamento e usura: due problemi diversi: il
primo danneggia anche chi lo favorisce perché incaglia il
consumatore. Il secondo è mirato a spogliare la vittima.
Fenomeno economico, ancorché criminale. Si manifesta
quando il soggetto non ha accesso al credito (per ragioni
sistemiche o personali); ha a che vedere con il grado di
concorrenza e dinamicità dell’economia. Legata sempre di
più alla criminalità organizzata e all’economia sommersa.
La legge 108: determinazione del tasso usura; sostegno
economico all’usurato che denuncia.
Gli elementi psicologici dell’usurato che rimane sempre un
non bancabile.
Logica dei tassi soglia: trasparenza, concorrenza.
Teoria
economica
Causa dell’usura
Tipo di
economia
Concezione
oggettiva
Concezione
penale
Concezione
soggettiva
Teoria medioevale
del giusto prezzo
Teoria delle
imperfezioni della
concorrenza
Teoria
dell’economia
parallela
Atto immorale
Rendita del
prestatore.
Sopravalutazione
della garanzia da
parte dell’usuraio
Economia
medioevale non
concorrenziale
Concorrenza
imperfetta
Mercato nero del
credito, problemi
di escussione
Qual è la concezione italiana dell’usura?

La legge 108/1996 prevede tre tipi di usura:
 l’usura pecuniaria in astratto per superamento
del tasso limite: concezione oggettiva;
 l’usura pecuniaria in concreto: concezione
penale;
 l’usura reale in concreto: concezione penale.
Il razionamento del credito: aspetti quantitativi
Il paradosso delle normative sull’usura


Giustificata
dalla
preoccupazione
di
proteggere i soggetti più deboli, può invece
spingerli fuori dal sistema bancario formale,
nelle mani degli usurai da cui dovevano
essere protetti
La normativa italiana con soglie evolutive
sull’usura
non
sembra
un
fattore
determinante per spiegare le differenze di
tassi d’interesse nella zona euro
Il North Carolina Predatory Lending Act

Liberalizzazione del tasso d’interesse.
Regolazione precisa delle prassi bancarie.
Sono high cost home loans i mutui che
 hanno un tasso superiore di 8 punti al tasso dei
Treasury Bond; o
 hanno dei costi (fee) superiori al 5% dell’ammontare
totale del mutuo; o
 hanno una penalità di rimborso anticipato che
corrisponde a più di 30 mesi di rimborso.
Per questi prestiti subprime:
 sono vietate alcune prassi: il balloon payment, certi tipi
di rifinanziamento, certe assicurazioni, la negative
amortization, …
 è obbligatorio valutare la capacità di rimborso del
debitore
Un North Carolina Act italiano per prevenire
fenomeni di “usura legale”.


Il mantenimento di una definizione oggettiva
dell’usura per i prestatori non abilitati ad
esercitare professionalmente il credito.
Il passaggio ad una definizione penale dell’usura
per le banche, accompagnata dal divieto di certe
pratiche che possono condurre a fenomeni di
usura legale.
GRANDEZZA DEL SOMMERSO
Nel 2008 il valore del sommerso ha raggiunto 275 miliardi di euro, in
crescita del 3,8% rispetto al 2007. Si tratta del primo aumento dal picco
del 2001. La sua quota sul PIL è pari al 16,9%. Se si esclude il valore
aggiunto generato da pubblica amministrazione e banche (la cui
attività è interamente emersa), nel 2008 la quota del sommerso sul
PIL è del 21,3%.
Secondo stime della Confindustria il sommerso è cresciuto
fortemente nel 2009, oltrepassando il 20% del PIL.
IL SOMMERSO NEL RESTO D’EUROPA
CONTANTE E PLASTICA
Tra i paesi europei, l’Italia ha il più elevato utilizzo del
contante. Le transazioni in contante rappresentano
numericamente il 90% del totale, a fronte di un dato
europeo (media dei principali Paesi europei - Francia,
Germania, Gran Bretagna, Olanda e Belgio), intorno al 70%.
Questo dato è specchiato nell’utilizzo delle carte di credito
e nella plastica più in generale. Per quanto il numero delle
carte in Italia sia comparabile con quello degli altri paesi
europei, il numero di operazioni, il tasso di utilizzo della
carta, è ancora nettamente inferiore. Nel 2009 il numero di
carte di credito e di debito in circolazione nel nostro Paese è
rimasta stabile ma sono diminuite le carte di credito attive (5,7%) e si è ridotto il tasso di attività (45% del totale).
SOMMERSO E CONTANTE
Norme italiane
1.
2.
3.
4.
Sono permesse le transazioni in contanti o con strumenti al
portatore per importi fino a 1.000 euro. Transazioni di
importo superiore devono essere fatte tramite un
intermediario finanziario o con strumenti tracciabili.
È scoraggiato l’uso di assegni trasferibili anche sotto la
soglia di 1.000 euro (richiesta scritta e imposta, divieto di
circolazione per gli assegni “a me medesimo”).
Transazioni in contanti con intermediari finanziari,
insolitamente frequenti, di importo superiore a 15.000 euro,
possono essere oggetto di segnalazione di operazione
sospetta.
I trasferimenti oltrefrontiera di contante e titoli al portatore
per importi superiori a 10.000 euro devono essere dichiarati.
IL PESO DELLE ATTIVITÀ ILLEGALI
1.
2.
3.
4.
5.
Non si tratta di attività marginali. Non solo sono rilevanti in
determinate aree ma creano anche importanti connessioni
economiche inter-regionali.
Non si tratta di attività isolate. Essendo illegali si appoggiano
sull’economia sommersa esistente, rafforzandola.
In presenza di criminalità organizzata ogni attività economica
informale diventa possibile preda della criminalità
La scelta dell’operatore tra economia in chiaro e economia
sommersa obbedisce a logiche non riconducibili a motivazioni
esclusivamente economiche.
Una quota di sommerso “legale” è talmente connesso con
attività illegali da essere influenzato dagli stessi fattori
LIMITI DEI VINCOLI AMMINISTRATIVI
Gli interventi normativi in campo fiscale e quelli tesi a limitare
l’uso del contante hanno una lunga tradizione nel sistema italiano.
D’altra parte:
1. la disposizione normativa di per sé non garantisce l’atteso
comportamento del consumatore (anche in presenza delle
necessarie sanzioni);
2. occorre ricordare che le misure sopra elencate avrebbero
comunque un impatto estremamente limitato sull’economia
illegale e sul sommerso sul quale si innesta.
Per converso, la lotta tenace e senza compromessi all’economia
illegale agevolerebbe l’emersione di pezzi importanti di
economia. Combattere il sommerso e combattere l’illegalità
sono due obbiettivi paralleli e perfettamente complementari
AZIONI POSITIVE
Creare un sistema di incentivi che contribuisca a contenere e
bilanciare i costi che la normativa impone a carico dei consumatori;
questi incentivi servono anche a rendere più interessante – e non
solo obbligatorio – il ricorso all’intermediazione finanziaria.
Tre aspetti:
1. nuovi prodotti e servizi bancari, a misura delle esigenze dei
nuovi potenziali clienti;
2. maggiore semplicità e trasparenza nella struttura dei costi;
3. maggior rapidità e protezione del consumatore nella
risoluzione delle controversie con la clientela.
Miglioramento dei servizi amministrativi, sia da parte di
soggetti pubblici si da parte di soggetti privati. L’ampliamento e
miglioramento qualitativo dei servizi di pagamento elettronico
incide sulla domanda di contante, anche come fattore culturale.
SUBPRIME MORTGAGE CRISIS
SUBPRIME MORTGAGE CRISIS
1. Real estate crisis and financial crisis, triggered by mortgage
delinquencies and foreclosures in the US, with major
consequences for financial markets around the globe
2. The crisis, which has its roots in the closing years of the 20th
century, became apparent in 2007 and has exposed pervasive
weaknesses in financial industry regulation and the global
financial system.
BACKGROUND AND TIMELINE OF EVENTS
1.
2.
3.
4.
5.
Significant amounts of foreign money
flowed into the U.S. from fastgrowing economies in Asia and oilproducing countries
Low U.S. interest rates from 20022004
Housing and credit bubbles
Subprime borrowers (Loan incentives,
long-term trend of rising housing
prices)
Mortgage-backed securities MBS
(institutions and investors around the
world to invest in the U.S. housing
market)
BACKGROUND AND TIMELINE OF EVENTS
6.
7.
8.
9.
Bursting of the US housing bubble
which peaked in approximately
2005–2006
Interest rates (ARM) began to rise
and housing prices started to drop
in 2006–2007 (refinancing became
more difficult)
Defaults and foreclosure increased
dramatically (homes worth less
than the mortgage loan)
Securities backed with subprime
mortgages lost most of their value.
BACKGROUND AND TIMELINE OF EVENTS
10. Major global financial institutions
(esp. investment banks and hedge
funds, the “shadow banking
system”) that had borrowed and
invested heavily in subprime MBS
reported significant losses.
11. Large decline in the capital of many
banks
and
U.S.
government
sponsored enterprises.
12. Credit tightening around the world.
CAUSES
Inability of homeowners to make their mortgage payments:
adjustable-rate mortgages resetting
2.
borrowers overextending
3.
predatory lending
4. speculation and overbuilding during the boom period
5.
risky mortgage products
6. high personal and corporate debt levels
7.
financial products that distributed and perhaps concealed the
risk of mortgage default
8. monetary policy
9. international trade imbalances
10. government regulation (or the lack thereof).
Three important catalysts of the subprime crisis were: the influx of
moneys from the private sector, the banks entering into the
mortgage bond market and the predatory lending practices of
mortgage brokers.
1.
Broker
Cash
Loans
Lender
Loan
Borrower
Step 1 The Borrower obtains a loan from
a Lender. This may be done with the help
from a Mortgage Broker.
Step 2 The Lender sells the loan to the
Issuer and the Borrower begin making
payments to the Servicer
Servicer
Trustee
Underwriter
Issuer
Payments
Securities
Cash
Rating Agency
Investor
Credit Enhancement Provider
Step 3 The Issuer sells securities to the Investors. The
Underwriter assists in the sale, the Rating Agency rates
the securities, and Credit Enhancement may be obtained
Step 4 The Servicer collects payments for the Issuer.
The Servicer and the Trustee manage delinquent loans
THE SHADOW BANKING SYSTEM:
A WAY ROUND REGULATION
1. Many financial institutions, investment banks in particular,
issued large amounts of debt during 2004–2007, and invested
the proceeds in MBS, betting that house prices would continue
to rise. Financial leverage.
2. During 2008, Lehman Brothers went bankrupt and Bear Stearns
and Merrill Lynch were sold to other banks. These failures
augmented the instability in the global financial system.
Morgan Stanley and Goldman Sachs were saved with public
money and opted to become commercial banks, thereby
subjecting themselves to more stringent regulation.
3. In the years leading up to the crisis, the top four U.S. depository
banks moved an estimated $5.2 trillion in assets and liabilities
off-balance sheet into special purpose vehicles or other entities
in the shadow banking system. This enabled them to essentially
bypass existing regulations regarding minimum capital ratios.
CREDIT DEFAULT SWAPS
1. Credit default swaps (CDS) are financial instruments
used as a hedge and protection for debtholders, in
particular MBS investors, from the risk of default.
2. The volume of CDS outstanding increased 100-fold from
1998 to 2008 (estimates of the debt covered by CDS
contracts ranging from US$33 to $47 trillion). CDS are
lightly regulated, no central clearing house, inadequate
disclosure of CDS-related obligations. Insurance
companies such as the American International Group
(AIG) faced ratings downgrades because of their
potential exposure to CDS losses.
3. With this complicated intertwining of bets of great
magnitude, no one could be sure of the financial
position of anyone else-or even of one's own position.
Not surprisingly, the credit markets froze.
BOOM AND COLLAPSE OF THE SHADOW BANKING SYSTEM
1. In early 2007, asset-backed commercial paper conduits, in structured
investment vehicles, in auction-rate preferred securities, tender option
bonds and variable rate demand notes, had a combined asset size of roughly
$2.2 trillion. Assets financed overnight in triparty repo grew to $2.5 trillion.
Assets held in hedge funds grew to roughly $1.8 trillion. The combined
balance sheets of the then five major investment banks totaled $4 trillion. In
comparison, the total assets of the top five bank holding companies in the
United States at that point were just over $6 trillion, and total assets of the
entire banking system were about $10 trillion.
2.These entities were not subject to the same regulatory controls as
depository banks and were vulnerable because they borrowed short-term in
liquid markets to purchase long-term, illiquid and risky assets. Disruptions in
credit markets made them subject to rapid deleveraging, selling their longterm assets at depressed prices.
3.The securitization markets supported by the shadow banking system started
to close down in the spring of 2007 and nearly shut-down in the fall of 2008.
More than a third of the private credit markets thus became unavailable as a
source of funds. The traditional banking system does not have the capital to
close this gap.
Grazie per l’attenzione