SULMONA E LA FERROVIA PER TERNI

CIRCOLO UNICREDIT PIEMONTE E VALLE D’AOSTA – GRUPPO MODELLISMO E FERROVIE
SULMONA E LA FERROVIA PER TERNI
Venerdì 18- lunedì 21 aprile 2014 (Pasquetta).
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“SULMO MIHI PATRIA EST, GELIDIS UBERRIMUS UNDIS, MILIA QUI NOVIES DISTAT AD
URBE DECEM”. “Sulmona è la mia patria, ricchissima di gelide acque, distante da Roma novanta miglia”:
così Ovidio, sommo poeta latino, inizia i Trista, la sua autobiografia, scritta durante l’esilio senza ritorno a
Tomi, sul Mar Nero, per aver osato amare Claudia, figlia di Augusto Imperatore. Sulmonese d’adozione fu
anche San Pietro da Morrone, divenuto Papa col nome di Celestino V°, che, vista la dissolutezza della Corte
in Vaticano, scelse di ritornare a fare l’eremita sul Monte Morrone: “Colui che fè il gran rifiuto”, cita Dante.
Fondata da Solimo, genero di Enea, Sulmona, si erge sul colle a dominio dell’ubertosa Conca Peligna: ricca
di sorgenti e circondata da alte vette. Diventa un’importante città, e Roma, non riuscendo ad assoggettarla,
per averla alleata, deve concedere la cittadinanza romana, con pari diritti, ai suoi cittadini. Nel medioevo,
assurge al rango di capoluogo d’Abruzzo, e sotto gli Svevi, diviene sede vescovile, dotata dell’Università e
della Zecca. Un lungo acquedotto raggiunge il centro della città, che viene circondata da possenti mura, e
ingentilita da graziosi palazzi, sia pubblici, sia patrizi. Sorgono numerose chiese. Fervono le attività
commerciali e artigianali. Con la disfatta di Corradino di Svevia inizia il rapido declino. Carlo d’Angiò, per
punirla della sua fedeltà agli Svevi, trasferisce il capoluogo di regione all’Aquila, così come l’Università e la
Zecca. Solamente nell’ottocento, con l’arrivo della ferrovia, si assiste a una piccola rinascita, grazie allo
sviluppo dell’industria laniera e dei confetti. Nel secondo dopoguerra, lo sviluppo porta la città a espandersi
fuori della cerchia delle mura. Così Sulmona ha potuto mantenere integro e vivo, il suo bellissimo centro
storico medioevale. L’artigianato dei confetti, che qui si producono dai tempi di Roma Imperiale, è
conosciuto in tutto il mondo: con loro sono realizzati fiori, spighe e grappoli, spesso raccolti in meravigliosi
cestini. Inoltre, gli artigiani della lana, del rame, e della filigrana d’oro, producono splendide opere d’arte.
Tra le antichissime manifestazioni: in luglio, la Giostra Cavalleresca, che richiama molti turisti; nella
Settimana Santa, l’emozionante Processione del Venerdì Santo, e la “Madonna che Scappa in Piazza”. Il
Venerdì Santo, dalle 19,00 fino a mezzanotte un fiume di fedeli percorre le medioevali viuzze del centro
storico: in testa la banda che suona tristi marce funebri, poi la Croce, alta quattro metri, ricoperta di velluto
rosso e tralci d’argento, quindi centoventi cantori, vestiti col saio rosso porpora e tripartiti in tenori, baritoni
e bassi, che eseguono vari Miserere, preceduti dai giovani che reggono gli alti Lumi. Segue il gruppo dei
sacerdoti, la bara del Cristo Morto, la statua della Vergine, vestita a lutto, infine il gonfalone della città con le
autorità e lo stuolo dei fedeli.
La rettangolare Piazza Garibaldi, cuore della città, è una delle più vaste d’Italia. La domenica di
Pasqua intorno a mezzogiorno, vi si raduna una gran folla: entrano nella piazza le statue di San Pietro e San
Giovanni, che si dirigono verso la Chiesa dove è ospitata la statua della Madonna. Dalla parte opposta della
piazza s’intravede già la statua del Cristo Risorto. I due Santi bussano al portone della Chiesa, per annunciare
la resurrezione alla Vergine, ma per due volte tornano indietro. La terza volta la Vergine, pur sempre
incredula, esce, mestamente, sempre vestita a lutto, con un manto nero sulle spalle, e lentamente, percorre
nel senso della lunghezza la grande piazza. Giunta a metà piazza, nei pressi della grande fontana, scorge in
lontananza il Cristo risorto. In un istante, allo scoppio di una gragnola di mortaretti, cade il manto nero che
libera un folto gruppo di colombi che si alzano in volo. Sotto di esso, appare uno sgargiante abito verde
smeraldo. Dalla mano, cade il fazzoletto che nascondeva una purpurea rosa rossa, segno di gioia. Nello
stesso istante, inizia la folle, lunga corsa, verso il Figlio risorto, che termina, Madre e Figlio riuniti, col
festoso suono delle campane, la banda che intona gioiose melodie, e lo scrosciare degli applausi della folla.
A poca distanza da Sulmona, passando per le strettissime e spettacolari Gole del Sagittario, si arriva
a Scanno, monumentale città, disposta a gradoni, con i suoi nobili palazzi, sul fianco della montagna.
Caratteristici i costumi tipici, indossati dalle donne, e l’artigianato orafo. Poco distante, l’azzurro Lago di
Scanno, alimentato da fresche sorgenti sotterranee, e circondato da imponenti montagne, ricoperte di fitte
foreste. Proseguendo, si raggiunge presto Passo Godi, a 1.600 metri di quota. L’aria è fine, lo spettacolo delle
più alte vette dell’Appennino è eccezionale. Alcuni rifugi offrono ristoro a base d’agnello alla brace,
bruschette, e antichi sapori tipici della cucina pastorale, sempre annaffiati dall’ottimo Montepulciano
d’Abruzzo. Scendendo, si rimane estasiati dall’azzurro specchio del Lago di Barrea, quindi, si prosegue,
attraverso il Parco Nazionale d’Abruzzo (tra i più antichi d’Europa, erede della riserva reale di caccia del
1872), sino a Pescasseroli, importante stazione sciistica, e sede del centro di visita del Parco Nazionale, dove
sono ospitati anche alcuni esemplari di fauna tipici del Parco: il lupo appenninico, l’orso bruno marsicano,
l’aquila, il falco, il gufo, il camoscio, il capriolo.
Per andare a Sulmona, dopo aver raggiunto Roma con il Frecciarossa, si utilizzerà il Regionale per
Pescara. Si percorrerà una ferrovia di montagna panoramicissima, lunga 172 km, con pendenze che
raggiungono il 31 per mille, elettrificata con il bifilare in corrente alternata trifase a 10.000 volt a frequenza
industriale 45 Hz nel 1928, e riconvertita in corrente continua 3.000 volt durante la ricostruzione post bellica.
Dopo aver lasciato la Città Eterna, si giunge presto nei pressi di Tivoli, dove da una grotta, alta nella parete
rocciosa, sgorga la poderosa cascata dell’Aniene. Poco oltre il treno inizia ad arrampicarsi per raggiungere i
773 m di Colli di Monte Bove, per scendere poi velocemente ad Avezzano a 704 m. Si ricomincia subito a
salire, passando sotto il castello Piccolomini di Carsoli, si vede tuta la vasta piana del Fucino, con le antenne
paraboliche di Telespazio, e si raggiungono i 900 m nella galleria di Carrito. Improvvisamente lo sguardo
domina la Conca Peligna. Come da un aereo in dolce planata, man mano che si scende a mezza costa lungo i
fianchi delle montagne che chiudono la Conca, si scoprono scorci nuovi di uno splendido paesaggio, sul
quale troneggia alta sul poggio, col Campanile dell’Annunziata, Sulmona, regina della valle, a 348 m.
Per tornare a Torino, un altro itinerario affascinante: la ferrovia Sulmona- L’Aquila- Rieti- Terni
(163 km, 35 viadotti, 31 gallerie), quindi con un Regionale si raggiunge Roma e con un Frecciarossa, Torino.
Appena partiti da Sulmona, a bordo di un’automotrice Aln 668 di Trenitalia, dopo un breve tratto di
fondovalle nella Conca Peligna, la ferrovia s’inoltra nella stretta e selvaggia Gola di San Venanzio, tra alte
pareti rocciose, accompagnata soltanto dall’impetuoso scorrere del fiume Aterno. Si raggiunge presto la
Conca Aquilana, dove si coltiva lo zafferano, per arrivare alla stazione ai piedi della città dell’Aquila (620
m). Si cambia treno, e partiti a bordo dell’automotrice Aln 776 FCU (Ferrovia Centrale Umbra), una costante
salita al 35 per mille consente di raggiungere il punto di valico (1.000 m) a Sella di Corno, circondati da un
paesaggio tipicamente alpino, tra verdi pascoli e boschi di castagni e faggi. Qui inizia la vertiginosa discesa
al 35 per mille verso Antrodoco, che si comincia a intravvedere nel fondovalle, quindi due strettissimi
tornanti (250 m di raggio) fanno si che la cittadina si veda prima da un lato dell’automotrice, poi dall’altro e
infine di nuovo dal primo lato: vi sono ben tre tratti di linea paralleli a tre differenti quote. L’automotrice
s’inoltra quindi nella gola del Velino per percorrere l’ultimo tornante necessario per perdere quota, e
raggiungere Antrodoco (473 m), nel fondovalle. La discesa prosegue al 27 per mille, lungo la lussureggiante
valle del Velino, incontrando antichi borghi come Cotilia, Castel Sant’Angelo, e le Sorgenti del Peschiera
(che alimentano l’acquedotto romano), per giungere a Rieti. Si prosegue per Greccio, dove San Francesco
realizzò il primo Presepe della storia, e costeggiato il lago di Piediluco, si raggiunge Marmore (374 m),
adiacente alla famosa cascata, e inizia un’altra discesa molto ripida al 30 per mille per scendere dalla valle
del Velino a quella della Nera e giungere infine alla stazione di Terni (128 m). La bella ferrovia SulmonaCastel di Sangro- Carpinone, “la Transiberiana d’Italia”, è stata chiusa da RFI anche per i treni speciali.
PROGRAMMA DI MASSIMA.
Venerdì 18 aprile 2014: Ore 7,00 ritrovo alla Stazione di Torino Porta Nuova, al binario. Ore 7,15
partenza con treno Frecciarossa 9563, con arrivo a Roma Tiburtina alle ore 11,39. Tempo libero per il
pranzo, libero. Coincidenza alle 12,33 con treno Regionale 23682 per Sulmona, con arrivo alle ore 15,34.
Breve visita al Deposito Locomotive con la locomotiva a vapore 940.044 in attesa di riparazione, ed
all’esterno della stazione la locomotiva a vapore 835.092 monumentata. Trasferimento in bus riservato per la
visita guidata del centro storico della città, il più bello e meglio conservato d’Abruzzo, con la Cattedrale di
San Panfilo, Corso Ovidio, il Palazzo, la Chiesa e l’alto Campanile (72 m) della Santissima Annunziata,
Piazza Garibaldi, l’Acquedotto Medioevale, San Francesco della Scarpa e Santa Maria della Tomba. Al
termine della visita, trasferimento all’albergo. Ore 19,30 cena. Ore 21,00 trasferimento al centro storico per
la Processione del Venerdì Santo. Ore 23,30 trasferimento all’albergo per il pernottamento.
Sabato 19: Ore 8,00 partenza con bus riservato per Scanno, percorrendo le spettacolari Gole del
Sagittario, passeggiata sul lungolago e giro del paese. Trasferimento a Passo Godi. “Pranzo dei pastori” in
rifugio. Al termine trasferimento a Villetta Barrea, sosta sul lungolago. Proseguimento per Pescasseroli.
Visita al Centro di Visita del Parco Nazionale d’Abruzzo e allo zoo. Rientro a Sulmona. Visita al Museo dei
Confetti “Mario Pelino” a Introdacqua. Trasferimento in albergo per cena e pernottamento.
Domenica 20 (Pasqua): Ore 9,00 Trasferimento in bus riservato al centro storico di Sulmona, per la
Santa Messa (facoltativa) e per la “Madonna che Scappa in Piazza”. Ore 13,30 “Pranzo di Pasqua” al
Ristorante Ovidius e tempo libero. Ore 19,00 trasferimento in albergo per la cena ed il pernottamento.
Lunedì 21 (Pasquetta): Ore 7,30 partenza con bus riservato per la stazione di Sulmona. Ore 7,55
partenza treno Regionale 21592 per L’Aquila. Ore 8,53 arrivo all’Aquila, giro della città con bus riservato e
visita guidata del centro storico. Ore 12,05 partenza treno Regionale 21588 per Terni. Ore 13,59 arrivo a
Terni. Pranzo presso L’Hotel de Paris (300 m dalla stazione) . Ore 16,29 partenza con treno Regionale 2325
per Roma Termini, con arrivo alle ore 17,46. Coincidenza alle ore 18,05 con treno Frecciarossa 9576 per
Torino Porta Nuova, con arrivo alle 22,35.
QUOTE D’ISCRIZIONE (Salvo eventuale conguaglio): € 470,00 per gli adulti, € 375,00 per i
ragazzi (4-12 anni), € 35,00 supplemento singola. Le quote comprendono i viaggi in treno in seconda classe
(con posti riservati sui Frecciarossa), secondo l’itinerario descritto, tre pernottamenti e tre cene in hotel; tre
pranzi: sabato in un rifugio a Passo Godi con “ Pranzo dei Pastori”, domenica al ristorante Ovidius di
Sulmona il “Pranzo di Pasqua”, lunedì all’Hotel ed Paris di Terni, sempre con vino e acqua e caffè compresi.
Sono compresi inoltre i transfert in bus in Sulmona e la gita in bus al Parco Nazionale d’Abruzzo, con
l’ingresso al Centro di Visita, e allo zoo di Pescasseroli, le visite guidate delle città di Sulmona e dell’Aquila
con bus riservato. Sistemazione in camere doppie presso l’Hotel Sagittario*** di Bugnara (a 5 km da
Sulmona), telefono 0864 46463. E’ compresa l’assicurazione Medico- Bagaglio.
TERMINE ISCRIZIONI: lunedì 10 marzo 2014. POSTI DISPONIBILI: 45. Penalità
annullamento: 15% fino al 18/3, 50% fino al 3/4; poi 100%. Polizza annullamento (contestuale all’iscrizione)
6% della quota, direttamente all’Agenzia. Il Circolo valuterà la concessione di un contributo. Modalità
d’iscrizione: Compilare il mod. 4243 in ogni sua parte e inviarlo alla segreteria del Circolo. Per eventuali
aggregati rivolgersi direttamente all’Agenzia Viaggi Easy-Note, Via Sacchi 22 - Torino, tel. 011 7792535,
selezionare 3 e chiedere delle sig.na Lidia. E’ possibile lasciare l’auto nel parcheggio sotterraneo di C.so
Bolzano al costo di € 5,00 al giorno (anziché € 10,00): chiedere della convenzione Unicredit. Il numero del
cellulare del capogruppo è 339 6810536, attivo solo durante la gita.
Torino, 14/2/2014
Il capogruppo: Mauro Martinelli.
MENU’ SANTA PASQUA 2014
Antipasto Pasquale
Prosciutto, Salumi Tipici, Pecorino,
Ricotta, Coratella di Agnello, Uova Farcite,
Pallotte Cacio e Ova, Melanzane Marinate, Torta Rustica
***
Chitarrine all’Abruzzese
Pasta fatta in casa tagliata alla Chitarra con salsa di
pomodoro, pallottoline di carne e ricotta secca grattugiata
***
Timballino di Lasagne Tradizionale
Sfoglia fatta in casa, ripieno di Carne mista,
Mozzarella, Parmigiano
***
Agnello al Forno
Capretto Cacio e Uova
Cosciotto di Vitello al Forno
Agnello dei Pascoli Abruzzesi, aromatizzato con
rosmarino fresco ed alloro cotto al forno.
Capretto locale con pecorino, limone, uova e alloro.
Delizie dell’Orto
***
Dolce di Pasqua
e Tagliata di Frutta
Selezione di Vini:
Cerasuolo e Montepulciano d’Abruzzo,
Minerale, Caffè e Spumante
Prezzo a persona scontato € 35,00
HOTEL OVIDIUS
BAR – RISTORANTE della Santacroce Srl
VIA CIRCONV.LE OCC.TALE, 177 - 67039 SULMONA
P.I. 01612130664 TEL E FAX 0864 / 53824
http: //ovidius.hotelsantacroce.com e-mail: [email protected]