Impresa Cooperativa Fascicolo N. 72 - Anno IX - Luglio 2014 tariffe pubblicitarie: MENSILE EDITO DA: GIorGIo marIanI per la Nuova Editrice Italiana - Impresa Cooperativa Iscrizione Roc: Registro degli operatori di comunicazione n 18055 registrazione presso il Tribunale di Roma il 01.03.200 n. 89/2006 Direttore Responsabile: Renzo Stefanelli - e-mail: [email protected] Segreteria: e-mail: [email protected] In redazione: Biagio Costanzo, Floriana Cutini, Giorgio Mariani, Anna Franceschi Paolotti, Renzo Stefanelli, Franco Tumino e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] Pagina al vivo (210x297) in gabbia (185x287) euro 3.600,00 + IVA ½ pagina orizzontale (185x131) euro 1.900,00 + IVA ¼ pagina (90x131) euro 1.100,00 + IVA pagina (95 x 65) euro 600,00 + IVA Piedino (190 x 35) euro 1.000,00 + IVA Quarta di copertina euro 7.500,00 + IVA Seconda di copertina euro 6.000,00 + IVA Terza di copertina euro 5.400,00 + IVA Doppia pagina interna euro 7.000,00 + IVA Banner su sito internet: www.impresacooperativa.it per mese di uscita Misure: mm 250 x 70 - 72dpi Fronte copertina in ripetizione su tutte le pagine euro 200,00 + IVA Fronte prima pagina laterale fisso euro 100,00 + IVA Interno pagine euro 80,00 + IVA Stampa: Tipografia Tuderte – Todi Il materiale inviato non si restituisce. 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Moda: Moncler e Ferragamo puntano su Asia e Cina _______________________________________ EcoNomia Concessionaria di pubblicità: S.C.P. arl. e.mail: [email protected] piemonte: Antonella Giovia: Tel. 324.9933796 - email: [email protected] Lombardia: Alessandro Macchi: Tel. 335.5494279 - email: [email protected] triveneto: Fabio Todon: Tel.324.9933770 - email: [email protected] marche: Giorgio Torresi: Tel. 327.8587857 - email: [email protected] Lazio: Giovanna Rossi: Tel. 324.8687773 - email: [email protected] Impresa CooperatIva è la voce dei suoi lettori. Abbonati anche tu e contribuisci a rafforzare e a migliorare la tua presenza nel mondo imprenditoriale. Impresa CooperatIva crede nel contributo partecipativo dei suoi lettori. Fornisci anche tu notizie e pensieri, per essere non solo lettore, ma protagonista della comunicazione e della formazione culturale del nuovo imprenditore cooperatore. Più abbonati e più partecipazione vogliono dire una informazione ed una formazione migliore. S ommario pag. 18 Orzo distico dai campi... all’industria pag. 19 L’acquacoltura è una delle attività di produzione alimentare a più alto tasso di crescita a livello mondiale pag. 20 Le eccellenze biologiche dell’ Umbria _______________________________________ dall’uE pag. 25 Iniziativa a favore dell’ occupazione giovanile pag. 26 Ambiente: obiettivi di riciclaggio più ambiziosi per passare a un’ economia circolare con più occupazione e crescita sostenibile pag. 27 Piano d’ Azione verde per le PMI pag. 28 La Commissione europea contro le pratiche sleali nella filiera alimentare _______________________________________ EStEri pag. 29 Volontari lanciano una campagna di vaccinazione dopo che la poliomielite compare in Siria. Mali: sanitari addestrati alla chirurgia di guerra pag. 30 Algeria: SACE disponibile a sostenere imprese italiane. Astaldi: in gara in Vietnam, Indonesia e Qatar pag. 31 Bielorussia: avvia nuovo Parco Industriale con maxiesenzioni fiscali. _______________________________________ Cina: Fiat - Gac avvia costruzione nuova fabbrica a Canton agricoltura E zootEcNia pag. 32 Azione per il clima: la Commissione finanzia pag. 16 Benessere dei pesci allevati a diverse densità progetti per la produzione di energia pulita pag. 17 Agricoltura sociale, “bene ok commissione su testo in Europa con i soldi di chi inquina di legge, ma attenzione a non escludere _______________________________________ le cooperative sociali pag. 8 €-coin è stabile in giugno pag. 9 Il nuovo Iveco Daily, il compagno di lavoro preferito pag. 10 Intervento del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco pag. 14 Esonero diritti camerali Impresa Cooperativa 1 EDITORIALE Riforme ed Economia E ' un po’ di tempo che si dibatte sulle riforme istituzionali tralasciando i problemi economici, che sono di altrettanta importanza. Abbiamo un interessante progetto di riforma del Senato ed un altrettanto importante progetto di legge elettorale. Su queste riforme si sono fatti mille discorsi, si teme un chissà quale sovvertimento dell'ordine democratico. Nessuno è andato però al nocciolo dell'unica vera modifica da apportare che è quella di dare all'elettore la possibilità di scegliere, almeno un candidato alla Camera dei Deputati. Per il Senato lasciare la scelta agli Enti Locali, piuttosto che agli elettori non è poi così importante, visto che comunque gli Enti Locali sono eletti dai cittadini. E' alla Camera dei Deputati, invece, che bisogna imporre la possibilità di scegliere almeno un candidato. Ne vale la partecipazione dei cittadini, che in caso contrario, potrebbero essere spinti all'astensionismo politico ed elettorale. In Italia gli elettori hanno sempre votato, e questo per tradizione, ideologico e quindi per il partito, ma è stata sempre una tradizione quella di valersi del diritto di scelta, all'interno del simbolo del partito, dei candidati più vicini ai propri valori alle proprie idee. Sono queste esigenze partecipative che bisogna mantenere e favorire. Con le grandi riforme sia elettorali che del titolo quinto della nostra Costituzione si dovrebbe andare verso un assetto del nostro ordinamento dello Stato e degli Enti Locali più snello e con meno freni burocratici, il che dovrebbe anche significare un minore rischio corruttivo, almeno ai livelli più bassi della struttura statale e locale. Queste riforme comportano un grande risparmio finanziario per lo Stato il quale avrà un minor numero di Deputati, Senatori non retribuiti, l’abolizione delle Provincie, vero doppione dei due Enti Comune e Regione, e, almeno speriamo, una revisione del numero dei Consiglieri comunali e regionali, in alcuni casi veramente esagerati. Ma questi risparmi a che serviranno? Facciamo in modo che servano ad aumentare la capacità di spesa delle famiglie, soprattutto dei pensionati i cui redditi sono fermi da tre anni, e delle imprese prime le piccole e medie che sono in grande difficoltà; e che questo avvenga attraverso l’unico sistema durevole e sicuro, l’abbassamento dell’imposizione fiscale. 2 Impresa Cooperativa Certamente questo comporterà alcuni problemi con i partners europei, Germania e paesi del nord Europa, che vedono il sud europeo come composto da sperperoni, poco avvezzi al lavoro ecc. Le ultime dichiarazioni del Presidente la Banca Centrale tedesca sono solo un primo assaggio della loro scarsa disponibilità a venire incontro alle esigenze del nostro paese e degli altri. Il pericolo che in questa diatriba ci coinvolgano il mal visto Presidente della Banca Centrale Europea il nostro connazionale Mario Draghi, molto disponibile a sostenere la concessione di un po’ di flessibilità ai paesi in difficoltà che stiano risanando i propri bilanci, è forte. Gli attacchi alle sue linee di condotta, anche se in modo molto soft, sono continui. D’altronde il piano della BCE di Draghi con i nuovi prestiti a lungo termine destinati alle banche perché sostengano le imprese e le famiglie, il fatto che la BCE si tenga pronta ad ulteriori nuove misure contro la sfida della bassa inflazione, che vuol dire nessuna crescita, e che si vogliono tenere invariati i tassi, che sia pronta a nuovi interventi a sostegno degli istituti di credito, condizionati naturalmente, ad azioni a favore, e viene ripetuto fino alla noia, delle famiglie e delle imprese, sta a significare che il piano è ben preciso e che lo si vuole percorrere tutto. Il perché è che, nonostante segnali di miglioramento, la disoccupazione nell’eurozona, specie quella giovanile, resta troppo elevata e la capacità finanziaria non utilizzata per combattere questa vera pandemia è ingente. Quindi un confronto molto duro tra il rigorismo e la richiesta di incentivi alla ripresa ed al lavoro. Sebbene i tassi d’interesse abbiano raggiunto nell’Eurozona i minimi storici, saranno necessari aggiustamenti tecnici perché la politica monetaria sia ancora più accomodante. L’Italia deve essere determinata nel favorire la soluzione prospettata e portata avanti dal Presidente della BCE Draghi, perché è attraverso questa politica economica, e le grandi riforme in progetto, determinanti per una spesa più leggera per lo Stato ed i cittadini, che potrà avere quella flessibilità necessaria al rilancio dell’economia da parte dei recalcitranti euronordici. Siamo arrivati al dunque, fare presto si, ma fare bene. Tenere presente che la democrazia “è” se è partecipata. NEwS - NEwS - NEwS giornata internazionale delle cooperative Le imprese cooperative realizzano uno sviluppo sostenibile per tutti Il movimento cooperativo, che include organizzazioni finanziarie, agricoltori, produttori e consumatori, sta svolgendo un ruolo incredibile per l'introduzione di nuove etiche e valori nel mondo delle aziende e dell'economia. Questa giornata, festeggiata il primo sabato di luglio, ricorda la costituzione nel 1895 dell'Alleanza Cooperativa Internazionale: oggi questa Alleanza ha come membri 268 organizzazioni (molte delle quali comprendono migliaia di cooperative) di 93 paesi, che rappresentano un miliardo di persone in tutto il mondo. Dimentichiamo quanto siano diffuse le imprese cooperative: in Kenya il 63% della popolazione si guadagna da vivere grazie alle cooperative; negli USA 30.000 cooperative forniscono più di 2 milioni di posti di lavoro; nel 2007 le cooperative di consumatori in Danimarca detenevano il 3,6.4% della vendita al dettaglio; il 91% di tutti gli agricoltori giapponesi sono membri di una cooperativa. Brasile: apre a import da italia di salumi breve stagionatura Le Autorita' brasiliane hanno comunicato l'approvazione del nuovo certificato sanitario per l'esportazione dall'Italia verso il Brasile di prodotti derivati dalle carni suine. In particolare, le Autorita' locali hanno riconosciuto la regionalizzazione della malattia vescicolare, come proposto dal nostro Ministero della Salute, e quindi autorizzato l'ingresso di prodotti di salumeria a breve stagionatura (salami, pancette, coppe, ecc.) provenienti dalla "macroregione del nord", che comprende Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia. cina: blocca alleanza europea maersk, msc e cma cgm La Cina blocca l'alleanza nel settore del trasporto navale (P3 Network) tra Maersk Line, la svizzero-italiana Msc e la francese Cma Cgm. Dopo l'annuncio i tre partner hanno deciso di porre fine al lavoro preparatorio per l'avvio della partnership che era stata annunciata nel giugno 2013 e che aveva avuto il via libera della Federal Maritime Commission statunitense e Commissione europea. Insieme le tre societa' avrebbero dovuto gestire 250 navi su tre rotte commerciali (Asia-Europa, Transatlantica e Transpacifica) per controllare circa il 40% del trasporto navale di merci nel mondo. L'alleanza era nata in risposta alla G6 creata nel 2011 da Hapag-Lloyd, Apl, Hyundai Merchant Marine, Mitsui O.S.K. Lines, Nippon Yusen Kaisha e Orient Overseas Container Line (90 navi in servizio in 40 porti del mondo). cina: Fmi stima crescita del 7,5% nel 2014 e +7% nel 2015 "Prevediamo una crescita della Cina intorno al 7,5% quest'anno". E' la conclusione che ha tratto il Fondo monetario internazionale, al termine della visita in Cina. "Le prospettive globali migliori dovrebbero supportare le esportazioni durante la seconda meta' dell'anno. Questo aiutera' a compensare la domanda domestica calante che, in parte - ha spiegato il Fondo -, riflette una benvenuta moderazione nel crescita del credito e degli investimenti. L'inflazione e' attesa stabile e il surplus delle partite correnti dovrebbe essere leggermente piu' basso dello scorso anno". Entità armata non statale curdo siriana si impegna a bandire mine antiuomo, violenza sessuale e reclutamento di bambini A Ramalan, nella regione curda della Siria, i Gruppi della Protezione Popolare (YPG), i Gruppi per la Protezione delle Donne (YPJ), e il «Democratic Self-Administration in Rojava» hanno siglato l’Atto di Appello di Ginevra per impegnarsi a bandire le mine Anti Uomo e l'Atto di impegno che vieta la violenza sessuale nei conflitti armati e contro le discriminazioni di genere. La delegazione dell’Appello di Ginevra ha inoltre sollevato la questione del reclutamento dei bambini e della loro utilizzazione nelle ostilità. "Nonostante le misure precedenti per vietare il reclutamento di bambini al di sotto dei 18 anni, riconosciamo che il problema persiste, siamo consapevoli della preoccupazione internazionale su questo problema, e stiamo facendo ogni sforzo per trovare una soluzione permanente, in collaborazione con tutte le parti interessate, e in particolare con l’Appello di Ginevra", ha affermato Redur Xelil Vice Direttore Generale Comandante YPG. L’Appello di Ginevra farà in modo che si possa visitare la scuola di formazione di polizia per una revisione più approfondita dei curricula e valutare la necessità di introdurvi altre normative, come il trattamento dei minori detenuti e la loro protezione, non solo contro le mine anti uomo, ma anche contro la violenza sessuale la Palestina annuncia la sua intenzione di aderire al bando delle bombe a grappolo Durante un workshop del 27 mag- gio sulla Convention per i paesi arabi, presentatadalla Norvegia e tenutasi logisticamente in Libano, il rappresentante a Ginevra della Palestina, Ibrahim Musa ha espresso l’intenzione della Palestina di sottoscrivere la Convenzione sulle Munizioni a Grappolo in occasione della firma dei prossimi trattati. L’annuncio della Palestina di sottoscrivere la Convenzione sulle Munizioni a Grappolo è stato molto ben accolto dagli altri partecipanti al workshop, tra i quali la Coalizione per le Munizioni a Grappolo, il Comitato Internazionale della Croce Rossa e altri stati. La Palestina ha inoltre espresso la sua intenzione di aderire anche alla Convenzione per il Bando delle Mine AntiUomo. Qatar: nuovo contratto Prysmian da 80 mln euro Prysmian Group ha acquisito un nuovo contratto del valore totale di circa 80 milioni di euro per progetti di espansione della rete di trasmissione da KAHRAMAA, Qatar General Electricity and Water corporation. Il contratto prevede la progettazione, la fornitura, la costruzione, l'installazione e il collaudo di sistemi in cavo interrato ad Altissima Tensione per un totale di 173 km di cavi a 220 kV e relativi componenti di rete, nell'ambito dell'Addendum alla Fase XI del progetto di espansione della rete di trasmissione di energia elettrica in Qatar. Il progetto sara' coordinato dagli uffici del Gruppo basati in Qatar, utilizzando la produzione delle fabbriche di Gron (Francia) e Livorno (Italia). L'installazione dei primi circuiti avra' inizio nel 2014 e la data di completamento e' prevista nel corso del 2015. Serbia: icE pubblica nota congiunturale agricoltura L'Ufficio dell'Agenzia ICE di Belgrado ha realizzato una nota congiunturale sui settori dell'Agricoltura che fornisce un quadro informativo sugli spazi di collaborazione disponibili sul mercato serbo. Può essere scaricato al seguente indirizzo: webhttp://www.ice.it/paesi/europa/serbia/upload/094/Macchina ri%20e%20attrezzature%20agroindustria%202014.pdf Il documento è stato pubblicato in concomitanza con la Fiera dell'Agricoltura di Novi Sad, il più importante evento del settore agricolo dell'Europa sudorientale, con un'area di 85.000 m2, circa 75.000 visitatori e 380 espositori da 52 paesi in cui l'Italia era rappresentata da Padiglione in cui erano presenti 20 aziende. Impresa Cooperativa 3 INTERNI Grande successo dell’assemblea conGressuale aGcI S i è tenuta a Roma, nei giorni 18 e 19 giugno la XXIII Assemblea Congressuale della AGCI. Di fronte ad una imponente partecipazione sia in termini di soci che di autorità, il Presidente uscente Rosario Altieri, rieletto all'unanimità, ha tenuto la relazione introduttiva. Il Presidente Altieri ha analizzato il contesto politico economico in cui si è realizzato il Suo mandato definendolo "il peggiore che l'Italia abbia attraversato dal dopoguerra", quindi ha dato una spiegazione sulla natura della crisi in cui ci si è trovati dicendo: "spesso ci si è interrogati sulla natura delle cause delle tante crisi che si sono succedute per periodi più o meno lunghi e non sempre le opinioni degli addetti ai lavori sono risultate convergenti. Si discuteva, infatti, ogni volta, se esse dovessero essere considerate di carattere congiunturale o, viceversa, strutturale. Oggi si può affermare, senza il rischio di essere smentiti, che ci si ritrova di fronte ad una crisi che va oltre il congiunturale o lo strutturale: essa è una crisi di sistema".Quindi ha cercato di dare un contributo alla domanda "come uscirne?" con una breve ma molto pregnante indicazione "le Istituzioni devono essere servite, non occupate" ed ha affermato con veemenza " le scelte operate devono essere informate alla risoluzione dei problemi dell'intera collettività e non riguardare interessi più o meno legittimi delle clientele di questo o quel partito, di questa o quella coalizione”. Tutto l’intervento del Presidente Altieri è stato continuamente interrotto da applausi di condivisione da parte dei delegati e dei numerosi invitati. L’Assemblea Congressuale della Confederazione si è contraddistinta per la convinta e attenta partecipazione dei delegati i quali hanno sottolineato i passi condivisi con rara coerenza; segno che la Confederazione è fortemente unita e la linea di condotta del gruppo dirigente è seguita e appoggiata con grande convinzione. Importanti interventi da parte di invitati e delegati che hanno messo in rilevo le esigenze di cambiamento nella nostra società, ma anche di impostare basi di discussione che vedano protagonisti sia le imprese che i lavoratori. Particolarmente seguito ed applaudito l’intervento del Ministro del Lavoro Poletti, già cooperatore e Presidente della Lega delle Cooperative. L’Assemblea si è conclusa con la elezione ad altissima maggioranza del gruppo dirigente. Oltre I BrICS: nuOvI merCatI per Il made In Italy L a ricerca intitolata “Oltre i BRICS, nuovi mercati per il made in Italy”, realizzata per conto del Comitato Leonardo dall’Ufficio Pianificazione Strategica, Studi e Rete Estera dell’ICE-Agenzia in collaborazione con Prometeia, è stata presentata il 4 luglio 2013 a Roma nell’ambito dei lavori del XII Forum Annuale. Lo studio individua i 25 mercati emergenti più promettenti per le imprese italiane del Made in Italy nei settori dei beni di consumo, dei beni di investimento e delle infrastrutture. Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar si affermano quali Paesi maggiormente attrattivi per i beni di consumo Made in Italy. Si tratta di economie caratterizzate da uno sviluppo industriale ancora embrionale, che garantirà dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti di consumo, e da un reddito crescente che manterrà sostenuta la domanda di prodotti di alta gamma. Nuove opportunità per le imprese del Made in Italy saranno offerte anche dal Cile, economia tra le più progredite del continente sudamericano, dal Messico, con un mercato potenzialmente molto ampio e una classe metropolitana benestante in crescita, e dalla Malesia, dove la progressiva urbanizzazione delle zone rurali sosterrà in modo significativo l’acquisto di beni del sistema casa. Quello malese si conferma un mercato particolarmente dinamico, fulcro del processo di integrazione commerciale che sta interessando le economie dei Paesi ASEAN che nel loro complesso rappresentano un mercato di circa 600 milioni di potenziali consumatori. Un presidio maggiore del mercato malese risulta strategico per cogliere il potenziale dei Paesi dell’area, caratte- 4 Impresa Cooperativa rizzati da una crescente sensibilità verso il Made in Italy, come Thailandia, Vietnam, Filippine e Indonesia. Per le imprese della meccanica italiana il mercato dotato del potenziale maggiore risulta essere l’Arabia Saudita, seguito da Thailandia, Indonesia e Malesia, per l’Asia e da Messico, Colombia e Perù per l’America Latina. Altri Paesi come Iran, Pakistan o Libia, sebbene presentino un potenziale promettente, sono condizionati da incertezza politica e inaffidabilità delle regole, rischi che frenano lo sviluppo di piattaforme industriali. Fra i Paesi più vicini all’Italia Serbia, Tunisia e Marocco rappresentano i mercati a maggiore potenziale per le nostre imprese nel settore dei beni di investimento. Nel settore delle infrastrutture si conferma il ruolo trainante del continente asiatico, con Indonesia, Pakistan e Vietnam al vertice della classifica, seguiti da Thailandia e Filippine. Le maggiori opportunità in termini di investimenti potenziali in America Latina si concentrano in Messico, soprattutto nell’energia e nella rete dei trasporti, seguito da Colombia e Perù, che offriranno buone opportunità di investimento soprattutto nei settori telecomunicazioni ed energia. In mercati caratterizzati da elevata dinamicità degli investimenti come Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar, emergono buone prospettive di un ulteriore consolidamento della presenza delle imprese italiane appartenenti alla filiera delle costruzioni. L’ampio potenziale di sviluppo delle infrastrutture nelle economie del Nord Africa rimane invece legato al superamento dell’instabilità politica. Alessandra Manzi INTERNI ASSOPORTI, MONTI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA Votato all’unanimità dal direttivo dell’Associazione che guiderà per altri due anni A scoltata la relazione dei saggi a seguito delle consultazioni effettuate nei giorni scorsi con tutti i presidenti associati, il Direttivo di Assoporti ha deciso all’unanimità di indicare all’assemblea che si svolgerà il 31 luglio prossimo la conferma per due anni di Pasqualino Monti alla presidenza dell’Associazione. I saggi hanno rilevato come le consultazioni svolte abbiano messo in risalto una rinnovata compattezza dell’associazione, manifestatasi in un confronto sereno sulle scelte compiute, confermando altresì la volontà dei presidenti a impegnarsi con decisione nel complesso momento di cambiamento in atto. “La fiducia che mi è stata rinnovata dai presidenti dei porti italiani – ha affermato Monti – mi onora, ma mi rende al tempo stesso ancora più consapevole della grande responsabilità, che in un momento così complesso per la portualità nazionale e per il sistema logistico del paese, mi viene attribuita. In questo momento mi sento di rinnovare l’invito alla politica e alle istituzioni a imprimere un’accelerazione ai processi di riforma perché la portualità, oggi più che mai, non può fermarsi ed è chiamata a svolgere un ruolo importantissimo al servizio del paese. Assoporti è pronta a impegnarsi in ogni sede affinchè le risposte efficaci per il rilancio del settore si concretizzino al più presto”. Assoporti chiede le nomine per i porti commissAriAti S top ai commissariamenti di Autorità portuali, appello all’unità del cluster marittimo-portuale per tracciare in concreto le norme per il recupero immediato di competitività del settore, ferma richiesta a governo e parlamento per il varo in tempi brevissimi della legge di riforma. Queste le tre proposte scaturite dal Direttivo di Assoporti, riunitosi oggi a Napoli. Sul commissariamento in atto di 9 autorità portuali sulle 24 esistenti, il Direttivo di Assoporti si è rivolto alle istituzioni competenti e al governo affinché si proceda con coraggio alle nomine, con il preciso obiettivo di garantire ai porti una guida salda in un momento complesso di transizione come è quello attuale. Come già emerso dalle dichiarazioni del Presidente Pasqualino Monti, alla recente assemblea Federagenti di Trieste, esiste oggi la necessità cogente e l’opportunità di riunificare il cluster marittimo e impegnarlo in modo compatto nella definizione delle condizioni di base per il recupero di più alti standard di efficienza e per l’attuazione di una reale interazione fra porti e retro porti, traguardata a una governance logistica. Al Direttivo di Assoporti ha partecipato, come special guest, il segretario generale dell’Imo, (International Maritime Organization), Koji Sekimizu, che si è confrontato con il pre- sidente di Assoporti, Pasqualino Monti e con gli altri presidenti, sui temi più scottanti relativi allo sviluppo della portualità mondiale e dei cambiamenti in atto nello shipping. Impresa Cooperativa 5 INTERNI conto alla rovescIa per la Gara uIrnet In project financing la scelta del “promotore” della piattaforma logistica nazionale UIRNET entro il 31 luglio prossimo I l gestore della piattaforma UIRNET sarà scelto entro dicembre del 2014, il master plan redatto dal gestore stesso definirà sulla base di una analisi di mercato relativa anche alle infrastrutture fisse, le condizioni operative del servizio destinato a imprimere una svolta epocale in termini di recupero del gap logistico del paese, delle penalizzazioni che ne derivano sul sistema produttivo, e quindi sull’efficientamento di una vera e propria Piattaforma logistica nazionale. Per voce del suo Presidente, Rodolfo De Dominicis, UIRNET ha oggi colto al volo l’occasione fornita dal dibattito sulla gratuità degli apparati di bordo sinora concessi, per l’appunto gratuitamente, alle imprese di autotrasporto, per puntualizzare l’iter e i contenuti della gara per la ricerca del gestore della Piattaforma logistica, il cui bando è stato pubblicato il 20/12/2013 e che scade alla fine del prossimo mese di luglio. Riferendosi a richieste di informazione formulate da Confetra e alle dichiarazioni rese dal Ministro Lupi, UIRNET precisa che gli apparati di bordo sono stati finora concessi gratuitamente in uso alle imprese che ne hanno fatto richiesta, in modo da far aumentare la massa critica di utenti ai fini della sperimentazione della piattaforma. Inoltre, la legge prevede che porti e interporti debbano essere comunque gratuitamente connessi alla piattaforma, mentre per i centri privati l’allacciamento è a carico del soggetto beneficiario. Fino a questo momento la sperimentazione della piattaforma presso gli autotrasportatori e le aziende di autotrasporto è stata completamente gratuita per le imprese. La dichiarazione del Ministro relativa agli apparati di bordo esprime, quindi, da un lato la verità di ciò che è accaduto finora, dall’altra una volontà politica per il futuro che UIRNET ritiene assolutamente coerente con il modello di sviluppo su cui ha lavorato in questi anni. Per quanto riguarda la gara per la realizzazione e la gestione della 6 Impresa Cooperativa piattaforma, questa prevede che il potenziale gestore dovrà redigere un business plan sulla base dell’analisi di mercato, che non attiene solo all’autotrasporto ma anche alle infrastrutture fisse. Da questa analisi deriveranno le proposte dei potenziali gestori in merito a tempi di introduzione e tariffe sia dei servizi base che dei servizi a valore aggiunto ed inoltre i benefici economici diretti e indiretti sugli utilizzatori e sul sistema paese. UIRNET, sentito il Ministero, dovrà selezionare la proposta più vantaggiosa, che troverà successivamente espressione in una Convenzione fra UIRNET e il gestore e che è comunque sottoposta alla approvazione ministeriale. Pertanto le dichiarazioni del Ministro Lupi confermano la volontà politica di far decollare velocemente la piattaforma UIRNET, assicurando comunque – anche nel futuro – la gratuità degli apparati di bordo e della relativa installazione, nonché dell’attività di formazione connessa. In questo quadro, è auspicio di UIRNET che la volontà chiaramente espressa si traduca in una norma che, ancora più esplicitamente di quanto non facciano le norme vigenti, assicuri anche per il futuro la gratuità degli apparati di bordo. Inoltre, è augurio di UIRNET che il decollo della piattaforma sia accompagnato da incentivi per gli utilizzatori dei servizi. Ciò potrebbe sostenere la fase di start-up e accelerare la fase di inserimento e diffusione dei servizi a valore aggiunto dai quali si attende l’equilibrio economico e la redditività della piattaforma nel medio-lungo termine. UIRNET tiene definitivamente a precisare che la strategia che ha determinato la realizzazione della Piattaforma logistica nazionale (il valore della concessione è di circa due miliardi) è basata sulla necessità di recuperare almeno parte del gap logistico che grava sugli operatori e che ha contribuito a sancire la devastante diminuzione del PIL degli ultimi 5 anni. INTERNI il presidente dell’ AzerbAijAn Aliyev in visitA in itAliA I l presidente dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev sara' in visita in Italia dal 13 al 15 luglio. I n c o n t r e r a ' i l Pr e s i d e n t e d e l l a Re p u b b l i c a Giorgio Napolitano, il Pr e s i d e n t e del C o n s i g l i o M a t t e o Re n z i , i l Pr e s i d e n t e d e l S e n a t o Pi e t r o G r a s s o e i l S i n d a c o d i Ro m a I g n a z i o M a r i n o . I l Pa e s e e ' g i a ' o g g i u n p a r t ner strategico dell'Italia nel settore dell'energia. E' il quarto fornitore di petrolio del n o s t r o Pa e s e d o p o A r a b i a S a u d i t a , L i b i a e Ru s s i a e n e i p r o s s i m i a n n i , c o n l a c o s t r u z i o ne del nuovo sistema di gasdotti di importazione dall'Asia Centrale diventera' un fornitore importante anche nel settore del gas naturale, con contratti gia' assegnati per circa 10 miliardi di m3 anno. L'aspetto strategico e' determinato dal fatto che sia l'attuale oleodotto di importazione dall'Azerbaijan (Baku Tbilisi Cehyan) in cui Eni ha una quota di partecipazione, sia il n u o v o s i s t e m a d i g a s d o t t i ( Tr a n s C a u c a s u s , Tr a n s A n a t o l i a n e Tr a n s A d r i a t i c ) p r o m o s s o d a l l a c o m p a g n i a p e t r o l i f e r a a z e r a S o c a r, aprono una nuova via di importazione dall'Asia Centrale che non transita dalla Ru s s i a . I n c o n c o m i t a n z a c o n l a v i s i t a d e l p r e sidente Alyiev e' prevista una cerimonia per la firma di nuovi accordi tra Italia ed Azerbaigian. I massicci investimenti in atto ilhAm n e l Pa e s e i n q u e s t o m o m e n t o , s t a n n o s u s c i tando un vasto interesse da parte di grandi gruppi italiani. Saipem ha appena concluso un contratto per lo sviluppo del giacimento di Shah Deniz nell'offshore del mare Caspio del valore di 1,6 miliardi di dollari. La stessa Saipem e altri gruppi italiani tra cui Te c h i n t s o n o o r a i n t e r e s s a t i a l l e f o r n i t u r e per i nuovi gasdotti di esportazione verso l'Europa. Ance, l'associazione dei costruttori edili italiani, ha effettuato numerose mission i e s p l o r a t i v e n e l Pa e s e p u n t a n d o a l c o i n v o l gimento delle nostre imprese nella costruzione dei nuovi assi di collegamento stradale e f e r r o v i a r i o d a l l ' A z e r b a i j a n v e r s o l a Tu r c h i a e nella costruzione del nuovo porto azero sul Caspio. Ma l'Azerbaijan sta diventando un mercato di crescente importanza anche per altri settori del Sistema Italia. A Baku sono ormai direttamente presenti tutti i grandi nomi del made in Italy nel settore della moda. Il gruppo altoatesino Leitner e' coinvolto nella realizzazione "chiavi in mano" di una serie di stazioni di sport invernali nel Caucaso. Mentre diverse imprese italiane nel settore arredo sono coinvolte nel boom delle c o s t r u z i o n i i n a t t o n e l Pa e s e c o n p a r t i c o l a r e riguardo al comparto alberghiero e al segmento "alto" di quello residenziale. Moda: Moncler e Ferragamo puntano su Asia e Cina M oncler continuera' a crescere nel 2014 e portera' avanti la strategia di internazionalizzazione. Intanto studia una eventuale brand extension, pur rimanendo fedele al marchio legato al piumino, e non esclude possibili acquisizioni di siti produttivi per la maglieria. 'Continuamo a puntare all'estero, aggiornando continuamente la nostra strategia giornalmente in modo da tenere conto degli sviluppi', spiegato il presidente Ruffini aggiungendo: 'ad esempio gli Stati Uniti, che nel 2009 erano in stato comatoso, oggi vanno benissimo come il Giappone nonostante il rialzo dell'Iva che non ha pesato sulle vendite, come temevamo". Anche la Cina "va bene, trascinata soprattutto da Hong Kong. E noi continueremo a investire nella Repubblica Popolare visto che si tratta di un grande mercato". Moncler, comunque, scommette su tutta l'Asia, dalla Corea a Taiwan, fino al Giappone. "In Russia siamo piccoli. Ma questo e' il momento per capire come muoversi", ha concluso. Considerazioni analoghe da parte di Ferragamo: 'Continuera' a crescere in Cina dove le previsioni di mercato saranno estremamente favorevole anche se l'andamento restera' volatile', ha dichiarato l'amministratore delegato del Gruppo, Michele Norsa in un incontro con la stampa a margine della sfilata per le collezioni maschili della primavera estate 2015. Impresa Cooperativa 7 ECONOMIA Comunicato S tampa D I FFU S O A R EL S ER ZI O S EGR ET ER I T I COL E DE I R ET T OR I O E COM U NI €-coin è stabile in giugno I ONE Ro a, o 2014 €-c oin è s tabile in giugno no €- co perr laasprima a to rda ispegiugno standodi si aprile). ancora a 0,31. x Inè diminuito to avolta o al 2013 se d (aa0,31 o, da a e0,39 In maggio €-coin • La flessione xdell’indicatore è dovuta, oltre che alla crescita modesta del PIL nel I o r o da o de e cond o dei mercprimo ati atrimestre a i e dadell'anno, l rec ero anche all’indeo p os o g ora con bolimento della dell’attproduzione ività i ustr iaindustriale le è st o coe dell’interscambio ensato dal pe oram e ntol’estero. de a iducia delle rese. • €-coin – sviluppato – afornisce reale patod'Italia da a B sce una e stima po resintetica ale stdela quadro s eticacongiunturale d e uadro corrente nelx €-coin dalla – svBanca nca d 'Itaina tempo – l’area dell’euro. €-coin esprime tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del PIL depurato co ale co re e ll’area dell’e o. €-coin espr t ale dica one e tasso d resc adalle componenti più erratiche enevolatilità dalla Banca ona à, err€-coin a e volat mensilmente à di breve t s (stagionalità, ale de IL deerrori p ato di dalmisura le co o p errdi aticbreve he (sta periodo). ori di è spubblicato riodo). €-coin è p b cato mens me e da a Banca d'Ita a e dal C R. d'Italia e dalpeCEPR. • Le prossime xdate 27dìgiugno Le prdi osspubblicazione ime date idi caz€-coin io ne disaranno € -co in sarvenerdì anno giove 31 luglieo giovedì e ve ne rd31 ì 29luglio agos to(da (da confermare). confermare). €-coin: giugno€ -2014 c oin: giugno 2014 €-coin e pIL dell’area €-coin e PIL dell’area Fo n te: Banca d'It a e E ostat. Fonte: Banca d'Italia e Eurostat La stima di €-coin è ottenuta sfruttando un vasto insieme di serie storiche macroeconomiche (quali, ad esempio, gli indici di produzione industriale, i sondaggi congiunturali, gli indicatori di domanda e gli indici di borsa) da cui viene estratta l’informazione rilevante per la previsione della dinamica di fondo del prodotto nell’area. Data la sua tempestività, la stima di €-coin precede di alcuni mesi l’uscita del dato ufficiale sulla crescita del PIL nell’area rilasciata dall’Eurostat e si caratterizza per le sue buone proprietà anticipatrici del tasso di crescita del PIL trimestrale al netto delle componenti erratiche e di breve periodo. In particolare, l’indicatore fornisce una stima della dinamica di fondo del PIL con le seguenti proprietà: (i) ha frequenza mensile e anticipa di alcuni mesi la stima ufficiale della crescita del PIL nell’area; (ii) è immune da oscillazioni di breve periodo e errori di misura che caratterizzano la crescita trimestrale del PIL, segnalando così la dinamica di fondo dell’attività nell’area dell’euro. I valori più recenti dell’indicatore sono riportati nella tavola seguente: Fonte: Banca d'Italia e Eurostat 8 Impresa Cooperativa ECONOMIA Il nuOvO IveCO daIly. Il COmpaGnO dI lavOrO preFerItO P resentato in una location d’eccezione, la sabauda Reggia di Venaria, è da poco arrivato sui mercati europei il Nuovo Iveco Daily che arriva così alla terza generazione, sintesi perfetta di tradizione e innovazione.L’80% dei componenti è stato infatti ridisegnato, ma il Nuovo Daily conserva inalterata la sua classica struttura a telaio, che è il suo DNA e che assicura forza, versatilità e durata nel tempo, oltre a una maggiore facilità di allestimento per i cabinati. Il compagno di lavoro preferito dagli operatori del trasporto professionale, la risposta concreta alle richieste dei professionisti del trasporto più esigenti, si presenta oggi con la comodità e praticità d’uso di un furgone leggero pur mantenendo i valori di affidabilità, efficienza e versatilità d’uso che da sempre hanno reso questo mezzo un punto di riferimento nel settore. Sono nati così due nuovi veicoli in uno: un Daily cabinato rinnovato e un Daily furgone completamente nuovo, con un focus privilegiato su quest’ultimo che migliora da ogni punto di vista le proprie prestazioni in termini di maneggevolezza e capacità di carico, grazie a volumetrie ottimizzate, e facilità di utilizzo, con un piano di carico più accessibile. La capienza del furgone è stata fortemente ottimizzata ridefinendo il rapporto tra interasse, lunghezza totale e lunghezza di carico: fanno così il loro debutto i nuovi punti di riferimento della categoria per volumetrie, i modelli da 18 e 20 m3, e la versione da 10,8 m3, la migliore della categoria per efficienza di carico, indice che misura il rap- porto tra la lunghezza del vano di carico e la lunghezza totale del veicolo. La nuova architettura del Nuovo Daily, con passi allungati e sbalzo posteriore ridotto, garantisce un’ottima guidabilità senza compromettere la consolidata agilità negli spazi stretti. La nuova sospensione anteriore QUAD-LEAF rappresenta l’eccellente sintesi tra le due precedenti versioni per ruota singola e ruota gemellata, garantendo il guadagno di portata della prima e l’altezza da terra e il carico ammissibile sull’asse della seconda. Per i modelli a ruota singola, è stata inoltre riprogettata anche la sospensione posteriore, ottenendo due importanti risultati: la diminuzione dell’altezza del piano di carico di circa 55 millimetri, per agevolare le operazioni di carico e scarico del veicolo, e la riduzione del sovrasterzo nei trasferimenti di carico in curva. Un comportamento dinamico ai vertici della categoria per sicurezza e stabilità, un forte orientamento alla riduzione dei consumi, gli elevati standard di confort di guida lo rendono un veicolo “mondiale”: non a caso sono più di 2.6 milioni gli Iveco Daily venduti fino a oggi in oltre 110 Paesi nel mondo. Iveco inoltre, per festeggiare assieme ai propri clienti il nuovo nato di casa, lancia il Nuovo Daily ad un prezzo promozionale estremamente vantaggioso di 22.400 Euro per la versione NUOVO DAILY FURGONE 35S15 con clima, radio Bluetooth ® con comandi al volante, sensori di parcheggio, sedile molleggiato, airbag, Ecoswitch, Cruise Control e fendinebbia. TUO A €22.400 IL MIGLIOR DAILY DI SEMPRE È ARR IVATO, TUTTO NUOVO. Il migliore per agilit à e comfor t: nuove sospensioni, nuovi interni, nuova posizione di guida ergonomica e pianale di carico ribassat ribassato. Il migliore per per formance ed ef f icienza: n uo vi mot ori f ino a 205 CV (il più pot ent e della ca t eg oria) e riduzione dei consumi f ino a -14% con Pa ck Full Eco *. Il migliore per dot azioni: clima, ra dio Bluet ooth con comandi al v olant e , sensori di parcheg gio, sedile molleg gia t o, airbag, Ecos wit ch, cruise control e fendinebbia. fendinebbia. A L PREZZO DI L A NCI O DI 22.400 E U RO SC O PRI IL N UOVO DA IL ILY Y IN TUTT E LE C O NCESSI O N A RIE IVEC O ® Iveco con W W W . I V E C O . I T Of fer t a valida pr esso le concessionarie Iv eco a der enti e salv o esauriment o scor t e f ino al 31/07/2014. Valor e di for nitura 22.400€ su modello 35S15V 3520 H2, 146 CV, con clima tizza t or e , ra dio Bluet ooth ® con comandi al v olant e , sensori di par cheg gio , sedile molleg gia t o , airbag, Ecos wit ch, cruise contr ol, fendinebbia, ruot a di scor t a, nei colori di serie . Spese pra tica, Iva, traspor t o e messa su s tra da escluse . L’immagine è a solo scopo illus tra tiv o . *Consumi riferiti al ciclo urbano calcola t o secondo i R eg olamenti UE 715/2007 e 692/2008 e R eg olamenti ECE 83 e 101 dell ’UNECE, rispett o alla g amma pr ecedent e . Impresa Cooperativa 9 ECONOMIA InterventO del GOvernatOre della BanCa d’ItalIa IGnazIO vISCO N ell’area dell’euro la crescita è ancora molto debole; l’inflazione, pari in giugno allo 0,5 per cento, resta ben al di sotto dei valori compatibili con la stabilità dei prezzi. In Italia la ripresa stenta ad affermarsi; la dinamica dei prezzi al consumo è scesa allo 0,2 per cento.Le decisioni adottate lo scorso 5 giugno dal Consiglio direttivo della BCE mirano ad allentare ulteriormente le condizioni monetarie e a sostenere l’offerta di credito. Per la prima volta, abbiamo portato il tasso di interesse sui depositi delle banche presso l’Eurosistema su un livello negativo. Abbiamo deciso di condurre, dal prossimo settembre, operazioni mirate in cui l’ammontare del rifinanziamento concesso a ciascuna banca è legato al volume di prestiti che essa eroga all’economia. Abbiamo reso più nette le indicazioni sul corso futuro della politica monetaria e riaffermato che, se necessario, interverremo ancora per scongiurare il rischio di un’inflazione bassa per un periodo troppo prolungato. Nei prossimi mesi valuteremo gli effetti delle decisioni fin qui prese. Siamo pronti a considerare nuove misure, incluso un programma di acquisto di titoli su larga scala. il credito e il finanziamento all’economia Le condizioni del mercato del credito riflettono con ritardo i segnali di lento miglioramento della congiuntura. Le indagini condotte presso le imprese mostrano un allentamento delle tensioni all’offerta di prestiti; difficoltà emergono ancora tra le aziende di minore dimensione e con bilanci fragili, in relazione soprattutto all’elevato indebitamento. Le erogazioni risentono dei timori degli intermediari circa la solidità e le prospettive dei debitori. In alcuni casi, esse possono essere influenzate da cautele indotte dall’esercizio di valutazione in corso presso le maggiori banche (comprehensive assessment). Rimane debole anche la domanda di credito, soprattutto quella connessa con il finanziamento di nuovi investimenti. La consistenza delle partite deteriorate, al netto delle svalutazioni, ha raggiunto il 10 per cento dei prestiti complessivi a marzo scorso, dal 9 di un anno prima; le sole sofferenze ammontavano a poco più del 4 per cento. I flussi di ingresso in sofferenza si stanno però riducendo: sono scesi al 2,6 per cento, dal massimo del 3 registrato alla metà del 2013. La riduzione dei prestiti deteriorati è indispensabile per la ripresa del credito. Le cessioni effettuate nei primi mesi del 2014 e quelle per le quali le trattative sono in stato avanzato consentiranno di farli diminuire di circa 5 miliardi. Ulteriori transazioni di importo significativo sono state recentemente annunciate al mercato. Queste iniziative, come pure gli interventi volti a 10 Impresa Cooperativa razionalizzare la gestione dei crediti deteriorati attraverso strutture dedicate, hanno fatto finora capo per lo più a grandi intermediari. L’attenuarsi della crisi del debito sovrano e la conseguente riduzione dei premi per il rischio spingono gli investitori specializzati a offrire prezzi più alti che in passato per acquisire le partite deteriorate. Nel contempo, l’incremento delle rettifiche di valore sui prestiti sta riducendo il prezzo che le banche sono disposte ad accettare. Il completamento del comprehensive assessment potrà anch’esso facilitare lo sviluppo del mercato dei crediti anomali. Per le banche di dimensioni più contenute sono da ricercare soluzioni volte ad accrescere il coordinamento tra intermediari e a generare una massa critica diattività. Interventi pubblici, purché compatibili con i vincoli di finanza pubblica e le regole europee sugli aiuti di Stato, potrebbero contribuire a superare le difficoltà che gli intermediari incontrano nel liberare i bilanci dal peso dei crediti anomali e rilanciare l’offerta di credito a famiglie e imprese. Le nuove operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations) concederanno liquidità agli intermediari a condizione che essa venga utilizzata per finanziare le attività produttive. L’ammontare dei fondi ottenibili sarà proporzionale al livello e alla dinamica dei prestiti a imprese e famiglie, esclusi i mutui per l’acquisto di abitazioni; il loro ECONOMIA costo, oggi pari allo 0,25 per cento, è inferiore di oltre un punto percentuale a quello medio della raccolta delle banche italiane. Nelle prime due operazioni di settembre e dicembre gli intermediari potranno ottenere un ammontare di fondi pari al 7 per cento della consistenza dei prestiti in essere alla fine dello scorso aprile. Nelle sei operazioni successive, che saranno condotte con cadenza trimestrale fino alla metà del 2016, essi potranno ottenere un volume di liquidità aggiuntiva pari a tre volte il valore dei nuovi prestiti, misurati al netto di uno specifico profilo di riferimento (benchmark). I finanziamenti dovranno essere interamente restituiti nel caso in cui i prestiti scendano successivamente al di sotto di tale profilo. L’ammontare potenzialmente disponibile per le banche italiane è cospicuo; può superare i 200 miliardi lungo l’intero orizzonte del programma. Gli effetti sull’economia italiana dell’insieme di misure adottate in giugno potranno essere rilevanti. Mantenute nel tempo, le variazioni dei tassi di interesse e del cambio che hanno fatto seguito agli annunci di quelle misure determinerebbero un aumento del PIL stimabile in circa mezzo punto percentuale da qui alla fine del 2016; i prezzi al consumo registrerebbero un rialzo di entità analoga. Se gli intermediari sfrutteranno appieno il finanziamento consentito dalle nuove operazioni, adeguando le condizioni praticate alla clientela al minor costo della loro provvista e rimuovendo le residue restrizioni all’offerta di cre- dito, si potranno avere effetti positivi aggiuntivi sul PIL, fino a un altro mezzo punto percentuale da qui alla fine del 2016. La Banca d’Italia sta per ampliare la gamma dei prestiti utilizzabili a garanzia del rifinanziamento presso l’Eurosistema, con modalità tali da incentivare il credito alle piccole e medie imprese. Le attività potenzialmente interessate da questa iniziativa sono stimabili in circa 120 miliardi al netto degli scarti di garanzia. Il collaterale che si renderà così disponibile favorirà la partecipazione alle nuove operazioni, stimolando la concessione di prestiti; esso si aggiungerà alle garanzie già depositate presso la Banca d’Italia e alle altre attività prontamente stanziabili, pari a oltre 530 miliardi, a fronte di un ricorso al rifinanziamento attualmente pari a 170 miliardi. Ma il credito bancario non può essere la sola fonte di finanziamento del sistema produttivo. Come ho rilevato in altre occasioni, la normativa sull’Aiuto alla crescita economica (ACE) ha offerto nuove opportunità per l’aumento del capitale che non poche imprese hanno colto. Per accrescere la propensione ad accedere alla Borsa, sostenendo una tendenza in atto, nello scorso mese di giugno il “decreto competitività” (DL 24 giugno 2014, n. 91) ha previsto un ulteriore rafforzamento dell’ACE destinato alle imprese di nuova quotazione. Una maggiore patrimonializzazione consentirà alle imprese una più ampia diversificazione delle fonti di finanziamento. Durante la crisi hanno fatto ricorso al mercato obbligazionario soprattutto grandi imprese, che hanno utilizzato i fondi raccolti anche per rimborsare prestiti bancari. Le emissioni di titoli da parte di società non quotate sono state stimolate dagli incentivi che hanno accompagnato l’introduzione dei cosiddetti minibond, ma le imprese più piccole continuano a incontrare difficoltà nel raccogliere fondi sul mercato, per il basso importo unitario delle emissioni e la difficile valutazione del merito di credito. Il decreto favorisce soluzioni in cui le banche originano il credito e lo trasferiscono a specifiche categorie di investitori, tra cui le compagnie di assicurazione, condividendo rischi e rendimenti. L’Ivass ha di recente sottoposto alla consultazione pubblica alcune novità regolamentari volte a favorire una migliore diversificazione degli attivi delle compagnie assicuratrici, anche verso strumenti di finanziamento delle piccole e medie imprese. Il decreto ha anche ampliato il novero delle attività che le assicurazioni possono impiegare a copertura delle proprie passività, includendovi una più ampia tipologia di titoli derivanti da operazioni di cartolarizzazione. Una ripresa del mercato di queste operazioni può dare un contributo significativo alla riattivazione del credito all’economia. Per permettere una valutazione consapevole di questi strumenti occorre rafforzarne trasparenza e standardizzazione, favorendo la diffusione dei prodotti più semplici, con caratteristiche di rischio e rendimento più facilmente valutabili da parte dei potenziali acquirenti.Il provvedimento prevede altresì la possibilità di istituire “fondi di credito” che possono erogare finanziamenti diretti all’economia; analoga operatività viene consentita ai veicoli di cartolarizzazione. Nei giorni scorsi, nell’ambito dei lavori per il recepimento della direttiva europea in materia di gestori di fondi di investimento alternativi, la Banca d’Italia ha avviato la consultazione sulla disciplina prudenziale dei fondi; definiremo anche la disciplina secondaria relativa ai veicoli per la cartolarizzazione. Con adeguati presidi dei rischi, l’ampliamento degli strumenti e del novero degli operatori della finanza d’impre- Impresa Cooperativa 11 ECONOMIA sa è un fattore positivo per la crescita dell’economia. Gli effetti di queste misure si manifesteranno a mano a mano che gli emittenti e i potenziali investitori adatteranno i loro comportamenti alle nuove opportunità operative. La carenza di finanziamenti per la crescita affligge l’intera economia europea; i prestiti bancari alle imprese sono in contrazione in due terzi dei paesi dell’area dell’euro. Lo scorso marzo la Commissione europea ha delineato le miniziative per sostenere l’offerta di fondi a lungo termine, tra cui il rafforzamento di strumenti e programmi comunitari per il finanziamento delle imprese e delle infrastrutture e la normativa sui fondi di investimento specializzati in quest’area. Anche questi interventi, come le misure adottate nel nostro paese, si fondano sul riconoscimento della complementarità tra banche e investitori istituzionali nel finanziamento dell’economia. la situazione patrimoniale delle banche e il comprehensive assessment Negli anni difficili della crisi le banche italiane hanno rafforzato significativamente la posizione patrimoniale. A differenza di quanto successo in molti altri paesi sviluppati, questo rafforzamento è avvenuto pressoché per intero con capitali privati. Il sostegno finanziario diretto fornito dallo Stato italiano è stato molto limitato; è stato più ampio quello costituito da forme di garanzia su passività bancarie. Le cedole percepite sugli strumenti di patrimonializzazione e, in misura maggiore, i premi a fronte delle garanzie hanno fruttato allo Stato guadagni per circa 2 miliardi. Il rafforzamento patrimoniale sta continuando, come richiesto anche dalle nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3) in vigore nell’Unione europea dallo scorso gennaio. Pone gli intermediari nelle migliori condizioni per tornare a finanziare adeguatamente l’economia. L’analisi della qualità dei bilanci (AQR) effettuata nell’ambito del comprehensive assessment è pressoché completata a livello nazionale; lo stress test è in corso. L’interazione con le banche e con la BCE è intensa. L’esercizio di valutazione risponde a una decisione dei governi dell’area dell’euro; accrescerà la trasparenza sulle condizioni dei principali intermediari, rafforzandone la capitalizzazione laddove necessario. Per risultare credibile esso deve essere rigoroso e come tale deve essere percepito. Diversi elementi contribuiscono ad accrescerne la severità: i valori soglia dei coefficienti patrimoniali sono più elevati di quelli previsti da Basilea 3; i modelli di valutazione dell’AQR sono più severi di quelli generalmente impiegati dalle banche; lo stress test si basa su scenari macroeconomici particolarmente sfavorevoli e valuta le perdite su un orizzonte temporale esteso. I risultati dell’intero esercizio saranno resi noti il prossimo ottobre, prima dell’avvio del Meccanismo di vigilanza unico. Esercizi condotti in passato possono fornire indicazioni qualitative sui possibili effetti per gli intermediari italiani. L’analisi condotta dal Fondo monetario internazionale nell’estate del 2013 ribadiva la solidità del sistema; rilevava, nello scenario macroeconomico avverso, esigenze di rafforzamento patrimoniale per alcuni intermediari di medie dimensioni. Eventuali fabbisogni di capitale dovranno essere coperti in primo luogo con risorse private. Ma il successo dell’esercizio, il mantenimento di condizioni ordinate sui mercati al momento dell’annuncio dei risultati, richiedono la disponibilità di strumenti di intervento pubblico (backstop), come stabilito dal Consiglio europeo e successivamente ribadito dall’Ecofin. 12 Impresa Cooperativa L’orizzonte temporale per la ricapitalizzazione è di sei mesi se il deficit patrimoniale emerge dall’AQR o dallo scenario di base dello stress test; di nove mesi se deriva dallo scenario avverso dello stress test. Questa differenziazione, ancorché limitata, è coerente con la diversa natura dei risultati. Le misure per far fronte a eventuali esigenze patrimoniali vanno commisurate all’effettiva situazione della banca esaminata, evitando eccessi che potrebbero trasformare lo stesso esercizio in una fonte di tensioni per gli intermediari e per il sistema nel suo complesso. La concreta attuazione di questi principi sarà vagliata anche in relazione alla normativa sugli aiuti di Stato. Nell’orientamento della Commissione europea, condiviso da più paesi, il ricorso a risorse pubbliche verrebbe condizionato al coinvolgimento dei detentori di prestiti subordinati anche nei casi in cui il deficit patrimoniale emerga unicamente nello scenario altamente improbabile dello stress test avverso. Le misure non potranno che essere conformi con i principi fondamentali degli ordinamenti nazionale ed europeo. Al di là del comprehensive assessment, per rafforzare il capitale e attrarre nuovi azionisti è necessario un aumento della profittabilità delle banche. Negli anni scorsi, in una situazione difficile, l’avvio del processo di razionalizzazione della rete di sportelli, anche con l’apporto delle nuove tecnologie, insieme con le azioni di contenimento dei costi amministrativi e del personale ha permesso di mantenere stabile il rapporto tra costi e ricavi. Queste azioni non devono essere interrotte. Nell’attuale quadro economico sarebbe imprudente fare affidamento solo sulla crescita dei ricavi prevista nei piani industriali. L’azione strutturale di riforma deve proseguire, per far fronte all’aumento del tono competitivo, ormai non più circoscritto all’ambito nazionale. La capacità di valutare il merito di credito va rafforzata; non deve basarsi solo sugli automatismi di modelli quantitativi, ma avvalersi del contributo di personale esperto e competente, con un patrimonio di consolidata e approfondita conoscenza della clientela, che deve essere valorizzato e accresciuto. la governance, la trasparenza e la correttezza dei comportamenti Con la recessione il numero di intermediari in crisi è cresciuto. Dal 2009 sono state sottoposte ad amministrazione straordinaria 45 banche, su un totale di quasi 700. Le procedure hanno interessato principalmente banche di dimensione ridotta; in 5 casi hanno riguardato intermediari con operatività interregionale. Le banche attualmente in amministrazione straordinaria rappresentano circa l’1 per cento del sistema in termini di attività. Vi si aggiungono alcuni casi di difficoltà non così gravi, che la Vigilanza segue con attenzione. La crisi ha fatto emergere comportamenti inadeguati, imprudenti, talora scorretti da parte degli amministratori. Nella grande maggioranza dei casi di crisi conclamata o di difficoltà, il deterioramento degli equilibri aziendali è dovuto a carenze nel governo della banca e nel processo di erogazione del credito. Su questi profili si è concentrato un terzo degli interventi di vigilanza effettuati nel 2013. Adottiamo tutti i provvedimenti di nostra competenza per rimuovere le anomalie e le disfunzioni riscontrate, incluse sanzioni pecuniarie; nei limiti dei nostri poteri, nei casi più problematici favoriamo un ricambio dei vertici. L’individuazione di episodi di mala gestio emerge sovente a seguito dell’azione di vigilanza e della collaborazione con le autorità inquirenti, con gli organi ECONOMIA investigativi, con l’Unità di informazione finanziaria per i profili di antiriciclaggio. Negli ultimi cinque anni abbiamo effettuato quasi 1.000 segnalazioni all’Autorità giudiziaria su condotte che potevano integrare ipotesi di reato. In altri 2.400 casi abbiamo risposto a richieste di informazioni provenienti dalla Guardia di Finanza o dalle Procure della Repubblica; abbiamo fornito consulenze tecniche in ulteriori 200 casi. Nel processo di allocazione del credito rivestono particolare importanza il rapporto con il territorio e quello con i singoli debitori. Il legame con l’area di insediamento è un elemento positivo se rafforza la capacità delle banche di valutare il merito di credito. Allo stesso tempo, un malinteso localismo può inficiare le scelte gestionali e determinare situazioni di crisi. In assenza di adeguati presidi, il supporto indiscriminato a grandi prenditori, inclusi i soci e le altre parti correlate, e alle aree di insediamento possono distorcere l’allocazione del credito. Nei casi più gravi in cui sono emerse queste distorsioni abbiamo imposto il ricambio degli organi aziendali e adottato provvedimenti restrittivi in materia di erogazione creditizia. Il buon funzionamento del consiglio di amministrazione è la prima garanzia di scelte allocative corrette. Le nostre recenti disposizioni sulla governance mirano a far emergere consigli con adeguate capacità professionali, consapevoli delle decisioni strategiche, da nominare attraverso un processo rigoroso e trasparente. Per gestire efficacemente i conflitti di interesse abbiamo rafforzato il ruolo degli amministratori indipendenti e chiesto una definizione rigorosa dei loro requisiti professionali. Le nuove disposizioni valorizzano inoltre il ruolo del Presidente, demandandogli la tutela della distinzione tra le funzioni di supervisione strategica e quelle di gestione. Nella nuova configurazione, ancor più che in passato, esso deve essere una figura autorevole, equidistante dai diversi portatori di interessi. Condotte scorrette, quali quelle emerse di recente per alcune grandi banche estere, e irregolarità nelle transazioni finanziarie possono provocare forti perdite economiche e danni alla reputazione degli intermediari, con conseguenze sul piano sanzionatorio. Poniamo estrema attenzione a questo profilo. Chiediamo alle strutture di controllo interno e ai vertici delle banche di prevenire e di rimuovere comportamenti anomali. La normativa sui controlli interni, efficace da questo mese, mira ad assicurare la piena consapevolezza dei rischi da parte degli organi decisionali, potenzia i compiti, l’indipendenza e l’autorevolezza delle funzioni di controllo, prevede che le banche adottino un codice etico. Nei prossimi mesi chiederemo agli intermediari di introdurre procedure interne di allerta per individuare pratiche non conformi con le norme e i valori aziendali. Le innovazioni normative di recente introdotte mirano a irrobustire la governance delle banche popolari, in modo da renderle più forti e meglio in grado di servire il territorio di riferimento, favorendone il rafforzamento patrimoniale e mettendole in condizione di affrontare la sfida dell’Unione bancaria. La Banca d’Italia riconosce il valore del modello cooperativo. Ma non abbiamo fatto mistero della nostra convinzione che per le banche popolari più grandi, quotate in borsa, operanti a livello nazionale o anche internazionale, sarebbe opportuno un diverso assetto societario. Anche il Fondo monetario internazionale e la Commissione europea lo hanno più volte auspicato. Abbiamo fatto quanto i nostri poteri consentono. Eventuali passi ulteriori, più incisivi richiederebbero interventi legislativi. Il sistema finanziario deve riguadagnare la fiducia del pubblico. Deve dimostrare di saper svolgere appieno le funzioni che gli sono proprie, non facendo mancare il finanziamento a chi lo merita, sostenendo l’economia reale. È un percorso che richiede agli intermediari limpidezza dei comportamenti e salvaguardia della legalità. All’interno del Dipartimento di Vigilanza bancaria e finanziaria abbiamo costituito un nuovo servizio dedicato alla tutela della trasparenza e della correttezza delle relazioni con la clientela. I controlli che conduciamo mirano a verificare il rispetto delle regole e l’idoneità degli assetti organizzativi degli operatori. Possono dar luogo a sanzioni, ordini di restituzione ai clienti, richieste di azioni correttive. Dagli esposti degli utenti e dai ricorsi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), a cui viene fornito riscontro individuale, emergono indicazioni per identificare condotte sistematicamente non conformi a principi di trasparenza e correttezza. Lo scorso anno l’ABF ha ricevuto quasi 8.000 ricorsi, il 39 per cento in più rispetto all’anno precedente. Nel 70 per cento dei casi decisi l’esito è stato favorevole per i clienti. Questi strumenti di tutela sia preventiva sia successiva si traducono in effetti assai più significativi se gli utenti dispongono di conoscenze adeguate. Il Rapporto sull’alfabetizzazione finanziaria degli studenti presentato ieri dall’OCSE mostra però che l’Italia si colloca in una posizione assai arretrata nel confronto internazionale. Nel sistema bancario vi è consapevolezza del fatto che il contrasto del riciclaggio rappresenta anche un presidio dei rischi aziendali, pur con disomogeneità di comportamento tra intermediari. Va migliorata in particolare la capacità di intercettare prontamente le operazioni sospette nell’ambito dei rapporti di tipo consulenziale, quali il private banking. Come rilevato dall’Unità di informazione finanziaria nel rapporto pubblicato ieri, le segnalazioni sono più che quintuplicate dall’avvio della sua operatività; nel 2013 sono state circa 65.000, di cui oltre l’80 per cento da parte del sistema bancario. Il forte incremento operativo ha richiesto un crescente impegno dell’Unità sul piano organizzativo, delle risorse umane e delle dotazioni informatiche. La sua collocazione presso la Banca d’Italia ne ha agevolato il potenziamento. Dal prossimo novembre la supervisione bancaria sarà condotta a livello europeo. Le banche identificate come “rilevanti” saranno soggette a vigilanza accentrata, con il coordinamento della BCE e la partecipazione delle autorità nazionali, in un’ottica di condivisione delle responsabilità. La supervisione sulle altre banche resta affidata alle autorità nazionali, sulla base di criteri comuni stabiliti in ambito europeo. La cooperazione tra i partecipanti al meccanismo unico di vigilanza è condizione necessaria per garantire i più elevati standard di supervisione per tutte le banche dell’area dell’euro. Il manuale di supervisione europeo assegna un ruolo centrale alla vigilanza ispettiva, da sempre fulcro dell’esperienza italiana. I gruppi di vigilanza congiunta costituiranno il principale veicolo di cooperazione tra la BCE e le autorità nazionali. Ogni gruppo comprenderà esperti di vigilanza della BCE, anche con funzioni di coordinamento, e, in numero maggiore, delle autorità nazionali. Queste ultime svolgeranno un ruolo cardine sia a livello tecnico, concorrendo alla definizione e all’attuazione delle strategie di supervisione, sia nell’ambito del Consiglio di vigilanza. Le decisioni sui singoli intermediari saranno sottoposte all’approvazione del Impresa Cooperativa 13 ECONOMIA Consiglio direttivo della BCE con procedura di silenzio-assenso. Al pari delle altre autorità nazionali, la Banca d’Italia contribuirà alle decisioni su intermediari e sistemi bancari esteri. Risulteranno accresciuti le responsabilità, i carichi di lavoro, l’impegno richiesto. Alla vigilanza europea si affiancherà il Meccanismo unico di risoluzione delle crisi, che diverrà pienamente operativo dal 2016. La gestione delle crisi bancarie sarà incentrata sull’attività del Comitato unico di risoluzione, a cui parteciperanno organismi sia nazionali sia europei. Il Comitato dovrà definire le regole interne e promuovere gli accordi per la cooperazione fra le autorità coinvolte nel processo di risoluzione; a livello nazionale saranno individuate le autorità di risoluzione competenti. Il Meccanismo prevede l’istituzione di un Fondo unico di risoluzione, alimentato dai contributi versati dagli stessi intermediari. Infine, con l’avvio della vigilanza unica la BCE affiancherà le autorità nazionali nell’esercizio dei poteri di vigilanza macroprudenziale, volta a garantire la stabilità del sistema finanziario nel suo complesso. La Banca d’Italia sta rafforzando l’analisi dell’ampio insieme di informazioni su cui si basano i giudizi sulle fonti di rischio sistemico, sta definendo appropriati meccanismi di interazione tra le strutture coinvolte nella realizzazione degli eventuali interventi. Con l’approvazione e la successiva attuazione della legge delega sull’autorità macroprudenziale italiana, si darà seguito alla raccomandazione del Comitato Europeo per il Rischio Sistemico volta a istituire in tutti i paesi dell’Unione un’autorità responsabile per la salvaguardia della stabilità complessiva del sistema finanziario. L’accentramento delle funzioni di vigilanza si innesta su un sistema di regole composto da disposizioni in parte comuni a tutta l’Unione, in parte nazionali, in parte oggetto di armonizzazione minima. È indispensabile lavorare affinché la vigilanza unica operi in un contesto giuridico completo, chiaro, omogeneo. In Italia i Testi unici bancario e della finanza predisposti negli anni novanta hanno offerto una cornice normativa che evita arbitraggi regolamentari e disparità competitive, a tutela della stabilità degli intermediari e del sistema nel suo complesso. Fu un esercizio difficile, che richiese tempo e impegno, ma indispensabile. Un processo analogo dovrà inevitabilmente aver luogo in futuro in Europa: un sistema bancario realmente integrato presuppone regole uniformi; la definizione dell’attività bancaria deve essere univoca, al fine di evitare interpretazioni nazionali divergenti in grado di incidere sulla parità concorrenziale e sull’integrazione dei mercati nazionali. Siamo consapevoli delle difficoltà che questo percorso pone, in parte derivanti dalle differenze dei sistemi giuridici nazionali; ma l’obiettivo è fondamentale per il successo dell’Unione bancaria. L’avvio della vigilanza unica, ulteriori progressi nel processo di integrazione europea contribuiranno a consolidare il miglioramento delle condizioni dei mercati finanziari osservato nell’ultimo biennio. Il completamento delle riforme strutturali già avviate in Italia e gli ulteriori interventi programmati, nell’ambito di un disegno coerente e chiaramente visibile, determineranno un ambiente più favorevole all’attività di impresa, incoraggiando gli imprenditori a impegnare risorse proprie, agevolando il reperimento di capitale di rischio nazionale ed estero. Fonte Banca d’italia ESONERO DIRITTI CAMERALI D al 12 giugno è stato esteso a tutti gli atti posti in essere dalle startup innovative e incubatori certificati l'esonero dall' imposta di bollo e dai diritti camerali a seguito dell’iscrizione al registro delle imprese. Le startup innovative e gli incubatori certificati possono pertanto beneficiare fin dal 12 giugno 2014 di un’ulteriore riduzione degli oneri legati all’attività d’impresa. Si tratta di un alleggerimento senza precedenti. In forte continuità con le amministrazioni precedenti, il Ministro Guidi sta sostenendo con forza le nuove imprese innovative ad alto valore tecnologico, vero asset strategico nei processi di crescita e di creazione di occupazione. Il Ministero dello Sviluppo economico e Unioncamere rendono nota l’estensione del campo d’applicazione dell’art. 26, comma 8 del Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con Legge 17 dicembre 2012, n. 221, riguardante l’esonero dai diritti camerali di segreteria a favore delle startup innovative e dagli incubatori certificati, a tutti gli atti depositati da tali imprese, ivi incluso, ad esempio, il bilancio d’esercizio. Al contempo, la circolare n. 16/E sulle agevolazioni fiscali in favore delle startup innovative e degli incubatori certificati pubblicata ieri dall’Agenzia delle Entrate ha chiarito, relativamente alla norma citata, che l’esonero dal versamento dell’imposta di bollo può essere interpretato in senso generale, relativo 14 Impresa Cooperativa cioè a tutti gli atti posti in essere dalle startup innovative, successivi all’iscrizione nel registro delle imprese. La nascita di startup innovative è un impegno che anche le Camere di commercio hanno assunto con grande determinazione in questi mesi, anche sostenendo tutte le azioni che possono rappresentare una semplificazione ed una riduzione di costi per le nuove imprese. AGRICOLTURA E ZOOTECNIA BeneSSere deI peSCI allevatI a dIverSe denSIta' I l codice di condotta per la pesca sostenibile è stato uno dei primi documenti, di rilevanza internazionale, a delineare i principi di un'acquacoltura sostenibile, basata sul rispetto dell'ambiente e sul benessere dei pesci. Successivamente, nel 2005 sono stati varati i Basic Standard di IFOAM per l'acquacoltura biologica. Infine nel 2009 lòa Commissione Europea ha approvato il reg. CE 710/2009 per l'acquacoltura biologica. Anche a seguito della rapida esponsione del settore, il tema del benessere dei pesci allevati ha attirato un'attenzione crescente, sia per ragioni di carattere etico che per i riflessi sulle migliori performance zootecniche, l'accresciuta immunità, una maggiore capacità di reagire a condizioni di stess e la qualità delle carni. Nel regolamento europeo la densità è considerata uno degli elementi con più elevato impatto sulle condizioni di benessere. Tuttavia, è ancora piuttosto controverso quale sia il limite di densità per preservare condizioni effettive di benessere negli allevamenti. Lo scopo di questo studio è stato la verifica sperimentale delle condizioni di bnessere di due fra le più comuni specie allevate in Europa: il branzino (Dicentrarchus labrax) e la trota iridea (Oncorhynchus mykiss). In due diversi esperimenti, branzini e trote sono stati allevati con densità crescenti, stimando gli effetti delle diverse densità sulla condizione di benessere mediante un insieme di indicatori del metabolismo energetico. Il consumo di ossigeneo e l'attività muscolare sono stati i principali indicatori presi in esame per stimare il metabolismo energetico durante gli esperimenti. Il coinvolgimento dei diversi tipi di muscolatura implica un diverso utilizzo delle energie metaboliche e, di conseguenza, una diversa risposta agli stimoli. Infatti, la muwscolatura dei pesci è principalmente composta da fibre glicolitiche a contrazione veloce (bianche) e fibre ossidative a contrazione lenta (rosse). La struttura delle fibre muscolari rosse presenta un'alta concentrazione di mioglobina. Inoltre, il muscolo rosso dei pesci, al contrario della maggior parte dei vertebrati, presentaconsistenti riserve di glicogeno. Questa particolare caratteristica spiegherebbe perché la via metabolica per sostenere il nuoto sia principalmente aerobica. La fonte energetica della muscolatura bianca è rappresentata soprattutto dal metabolismo dei carboidrati. Per questa ragione, la produzione energetica, quasi esclusivamente per via anaerobica (glicolisi anaerobica), è in grado di fornire energia per far fronte a sforzi rapidi, ma di breve durata, come durante le fasi di nuoto sostenuto. 16 Impresa Cooperativa matEriali E mEtodi Le prove di allevamento dei branzini sono state condotte a densità fra 10 (bassa densità) e 5o kg/m3 (alta densità). Le prove hanno avuto una durata di circa quattro mesi. L'attività aerobica e anaerobica sono state monitorate durante l'allevamento mediante elettromiogrammi (EMG) registrati da sensori installati chirurgicamente in 41 branzini, distribuiti in modo random nelle due prove ad alta e bassa densità. Nel caso delle trote sono stati installati chirurgicamente sensori per rilevare i battiti della coda (tail-beat) in 18 esemplari, distribuiti in modo random nelle due prove a bassa ed alta densità. Prima dell'inizio delle prove di allevamento sono stati effettuati i test necessari per ottenere i valori base del metabolismo energetico delle due specie. La velocità critica di nuoto (Ucrit), che fornisce una stima della massima attività aerobica che può essere sostenuta da un pesce, è stata stimata utilizzando una camera di nuoto di tipo stazionario nella quale viene imposto un flusso d'acqua a velocità costante. La camera è costituita da due cilindri concentrici di plexglas trasparente lunghi 123 cm con un diametro rispettivamente di 24 e 35 cm. Il volume totale della camera è di 120 litri. Il flusso d'acqua all'interno della camera è generato da un'elica posta nel tubo più esterno, collegata ad un motore, con una potenza di 3 CV, attraverso un'asse motore. La velocità dell'elica, misurata in Hertz, viene controllata da una centralina elettrica. Il valore di Ucrit assoluto è stato calcolato: Ucritassoluto = U+(t:At)xu dove U rappresenta l'ultimo intervallo di velocità completato per intero (m s1); t è il il tempo impiegato nell'ultimo intervaallo per raggiungere l'affaticamento (in s); AT è l'intervallo di tempo in cui viene applicata la medesima velocità (600 s); u indica l'incremento di velocità per ogni intervallo di tempo (0,1 ms1). Ciascun pesce destinato alla prova è stato tenuto a digiuno per le 12 ore precedenti il test in modo da assicurare una condizione di post assorbimento (stadio di consume delle reiserve di glicogeno), in maniera che l'attività muscolare non fosse influenzata dalla digestione e/o assorbimento del cibo. I diversi livelli di velocità critica di nuoto sono stati calibrati con i valori relativi di EMG misurati e con la frequenza dei battiti di coda durante il nuoto. L'attività muscolare è stata, inoltre, correlata con il tasso di consumo di ossigeno. Il dispendio energetico può essere, infatti, misurato attraverso il con- AGRICOLTURA E sumo di ossigeno durante prove di nuoto sostenuto, mentre il metabolismo basale corrisponde al consumo di ossigeno in condizioni di riposo. Il monitoraggio del consumo di ossigeno è essenziale per avere una stima di Scope for Activity (SFA), ossia la quantità di energia disponibile per svolgere le varie attività vitali per il pesce (nuoto, predazione, fuga, corteggiamento, riproduzione, etc), esclusa la quantità destinata al solo metabolismo basale, (Standard Metabolic Rate, SMR) che rappresenta, invece, il consumo di ossigeno in un pesce non in movimento. Considerando che i livelli di EMG, di tail beat e del consumo di ossigeno rapportati all'Ucrit consentono di misurare il limite massimo sostenibile dell'attività aerobica di un pesce, è stato possibile stimare la condizione fisiologica dei pesci durante le due prove di allevamento alle diverse densità ed, in particolare, la spesa energetica effettivamente impiegata nelle differenti condizioni. Nell'analisi dei risultati per ogni densità è stato stimato un modello GML dei valori di attività utilizzando le ore del giorno ed il giorno come variabili esplicative del modello di seguito riportato: Attività = axOra+BxGiorno+err Il giorno e l'ora sono stati utilizzati come parametri fattoriali. riSultati Gli esperimenti con i branzini allevati alle densità più alte hanno mostrato una condizione di maggiore attività aerobica e spesa energetica. I livelli di EMG sono risultati significativamente diversi (Chen test, Fobs > Fcrit; a= 0.05). Nel caso dei branzini allevati ad alta densità, l'attività muscolare è stata circa due volte superiore che nei branzini allevati a bassa densità. Inoltre, il livello medio degli EMG registrati durante la prova con alta densità è risultato molto più vicino al valore della velocità critica di nuoto, rispetto al valore medio degli EMG registrato durante la prova a bassa densità. In altri termini, è stato possibile stimare livelli crescenti dell'attività anaerobica, che corrispondono ad un maggiore utilizzo dei substrati energetici di ZOOTECNIA riserva. Una minore dispopnibilità di tali substrati deeprime la capacità di fronteggiare ulteriori fonti di stress. In tal senso la misura dell'attività muscolare può essere considerata un indice della condizione di benessere. Le prove di Ucrit hanno confermato le caratteristiche di buon nuotatore della trota iridea, in grado di raggiungere velocità fino a circa 1.28 m/s, in termini assoluti e 3.71 BK/s, in termini relativi. L'applicazione di un Generalized Linear Model (GLM) all'attività natatoria circadiana ha mostrato in entrambe le densità un elevata significatività della stima per tutte le ore del giorno e della notte. Dagli esperimenti risulta evidente che la maggior parte dell'attività di nuoto delle trote si registra durante le ore diurne, ed in particolare, in questo periodo della giornata, i livelli di attività registrati nel gruppo sperimentale a più alta densità risultano più elevati di quelli degli animali allevati a bassa densità. I livelli medi di attività delle trote, nelle due densità sperimentali, sono stati rispettivamente di 56.62-0.083 e 65.30-0.098, per la bassa e l'alta densità. Questi risultati, significativamente differenti nelle due densità (test di KrusKalWallis, p-value < 2.2E-16), corrispondono tuttavia a livelli di consumo di ossigeno pari a 334.3 e 392.2 mgO2/kg/h, livelli di richiesta energetica abbondantemente al disotto della soglia critica, identificata con il SFA (549.03 mgO/kg/h). In conclusione, mentre l'allevamente dei branzini alle alte densità ha mostrato un utilizzo dei substrati energetici molto prossimo a valori critici, per la trota i livelli di richiesta energetica sono risultati non critivci in entrambe le prove. Da queste conclusioni potranno deriivare utili elementi di riflessione in vista della prossima revisione del Reg. CE 710/09. Prof. giuseppe lembo - università degli Studi di torino istituto di Scienze delle Produzioni alimentari - consiglio nazionale delle ricerche (cNr) - coiSPa tecnologia e ricerca Bari scrl AGRICOLTURA SOCIALE, “BENE OK COMMISSIONE SU TESTO DI LEGGE, MA ATTENZIONE A NON ESCLUDERE LE COOPERATIVE SOCIALI” Nota congiunta dei presidenti dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri e del portavoce Alleanza delle Cooperative Sociali Giuseppe Guerini “ Apprezziamo lo sforzo della Commissione Agricoltura che ieri ha definito il Testo della proposta di legge sull’agricoltura sociale che ora è pronta ad approdare all’Aula di Montecitorio. Riteniamo tuttavia imprescindibile che nel testo si provveda nel corso dell’iter parlamentare a introdurre opportune modifiche, affinché la disposizione normativa non rechi pregiudizio alle migliaia di cooperative sociali che da anni si occupano di inserimento lavorativo delle persone svantaggiate attraverso lavori agricoli: nei terreni confiscati alla criminalità organizzata, con le tantissime comunità che accolgono i giovani che intraprendono percorsi di riabilitazione dalle dipendenze, con le opportunità che diamo a persone con disabilità fisiche e psichiche di lavorare”. Lo dichiarano in una nota congiunta i presidenti dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri e il portavoce Alleanza delle Cooperative Sociali Giuseppe Guerini. “Paradossalmente con la formulazione del DDL approvata in Commissione la stragran- de maggioranza delle realtà che oggi fanno agricoltura sociale sarebbero tagliate fuori perché non sarebbero considerate “agricoltura sociale” nella definizione che ne danno gli articoli 1 e 2 del DDL”, spiega Guerini. “Il limite minimo del 30% del fatturato in agricoltura previsto dal DDL – continua - è una percentuale troppo alta e in sostanza taglierebbe fuori il 90% delle cooperative sociali che oggi fanno agricoltura sociale in maniera seria, rigorosa e improntata ad autentici principi di solidarietà. Addirittura all’articolo 2, il Disegno di legge finisce con l’equiparare l’inserimento lavorativo di un disabile grave o una persona con pesanti problemi psichiatrici con un giovane neodiplomato. E’ importante quindi che la Camera corregga questi punti del disegno di legge”. “Apprezziamo il fatto che in materia di organizzazioni di produttori (OP) il testo approvato dalla Commissione Agricoltura abbia fatto riferimento alla disciplina nazionale e comunitaria di riferimento”, aggiunge il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri. “Così facendo, si è evitato di snaturare il ruolo delle OP, ossia quello di aggregare l’offerta e commercializzare il prodotto dei soci”. Impresa Cooperativa 17 AGRICOLTURA E ZOOTECNIA ORZO DISTICO DAI cAMPI.....ALL'INDUSTRIA S ono alcuni anni che l'industria della birra richiede sempre maggiori quantità di orzo distico. Vogliamo pertanto riportare, per quei coltivatori che non ne conoscessero la lavorazione e la produzione , le norme tecniche per una buona coltivazione dell'orzo distico da birra. Alla domanda in quali terreni è possibile coltivare l'orzo distico, la risposta è semplice, infatti, tutti i terreni sono idonei alla coltivazione purché siano esenti da ristagni d'acqua. Ma quali sono i vantaggi tecnici ed economici della coltivazione dell’orzo distico da birra? Chi ha terreni poco o mediamente fertili con l’orzo distico ha una elevata produzione di granella, a seconda della fertilità e delle condizioni ambientali si possono ottenere ottime rese ettariali con spiccata precocità. Si può richiedere il ritiro garantito alle industrie produttrici di birra, evitando così inutili perdite di tempo per il collocamento del prodotto e soprattutto nessuna speculazione sul prezzo. Naturalmente il potere germinativo e l’energia germinativa dell’orzo sono essenziali per la produzione del malto; per questo all’agricoltore si richiedono tutti quegli accorgimenti che evitino, durante la raccolta, che l’orzo si inumidisca. Ma il pericolo maggiore è nell’alta percentuale di umidità nei semi. Il 14% di acqua è il limite massimo oltre il quale non è possibile conservare l’orzo nei silos senza comprometterne la germinabilità. Si corre il rischio di quello che in gergo maltario si chiama “scaldata”. L’orzo umido immagazzinato in estate con temperature alte potrebbe “scaldare” rovinando anche le partite vicine. La germinabilità potrebbe scendere a livel- 18 Impresa Cooperativa li tali da compromettere l’uso di quell’orzo per malteria. Ecco in modo chiaro le norme per la coltivazione dell’orzo distico da birra. Il terreno deve essere lavorato con un'aratura profonda, specie nei terreni poco permeabili; va fatto un primo grossolano affinamento con erpicature energiche, possibilmente molto tempo prima della semina, dopo la semina una leggera erpicatura di rifinitura. L'epoca della semina dell'orzo in generale e quello da birra in particolare non deve essere troppo anticipata. A seconda delle varietà vanno attuate, nel periodo ottobre/ novembre, per le varietà autunnali e nel periodo novembre/ gennaio, per le varietà invernali. Premessa indispensabile per la buona riuscita delle coltivazioni è l'utilizzo di sementi selezionate, di ottima qualità genetica e trattate con fungicidi. La semina, per tutte le varietà, vuole il seme poco interrato, bastano 2/3 cm. Per quanto riguarda la densità non c'é nessuna convenienza ad eccedere con la quantità di seme; 450 circa di semi per mq su un terreno ben preparato sono più che sufficienti ad assicurare la giusta copertura, questo grazie all'accestimento. Per le prime semine bisogna usare 180 kg/ha di seme, che va aumentato di 10 kg/ha per ogni 10 giorni di ritardo. La concimazione è uno dei fattori più importanti per la riuscita della coltivazione. Il fosforo ed eventualmente il potassio, vanno distribuiti prima della semina in quanto non essendo elementi mobili richiedono l'incorporazione nel terreno. Per i terreni di media fertilità è bene dare 80 unità di potassio P205. Il potassio è utile solo in quei terreni che all'analisi ne risultano carenti. Oltre il fosforo ed il potassio per AGRICOLTURA E l'orzo distico è importantissima la concimazione azotata, perché da essa dipende sia la resa che la qualità della granella. Il sistema che l'esperienza ha dimostrato conciliare al meglio questi due aspetti è il seguente: fornire tutto l'azoto necessario è sufficiente per il buon sviluppo vegetativo della coltura, ma vanno evitati eccessi seguendo la buona regola, che poi è tassativa, di darlo presto, sotto forma di concime e ad effetto non troppo differito. La quantità di azoto necessaria varia a seconda della fertilità e la freschezza del terreno. Le quantità variano da un minimo di 80 kg/ha, nel caso di coltura precedente e miglioratrice del terreno e in terreni con modeste riserve d'acqua, ad un massimo di 120 kg/ha in quei terreni freschi, profondi e preceduti da coltura sfruttante. Il momento di applicazione dell'azoto è determinante ai fini del risultato produttivo. La regola da seguire è la seguente: per le semine autunnali 20/30% circa della dose totale nel momento della semina, il restante 70/80% da distribuire alla seconda/terza foglia che coincide con i mesi di gennaio/febbraio, non andare oltre; per le semine invernali 50% al momento della semina e l’altro 50% ugualmente alla seconda/terza foglia. Anche in questo secondo caso non andare oltre. La distribuzione di azoto così applicata da modo al concime di promuovere uno sviluppo ottimale della coltura, non crea, ma anzi evita, un eccesso di proteine nella granella. Il tipo di concime azotato da preferire è il nitrato di ammonio al 26/27%N. Per le sole concimazione al momento della semina si potrà impiegare azoto ammoniacale, quello, per esempio, dei concimi fosfo/azotati composti da fosfato biammonico NP 18/46 o binario NP 15/30, oppure altro. L’esperienza ha dimostrato che il mancato diserbo compromette, e non poco, il raccolto. Quindi è consigliabi- ZOOTECNIA le, nell’interesse sia della produzione che della granella, di applicare la massima diligenza nella lotta contro le erbe infestanti. D'altronde il diserbo dell’orzo può essere eseguito in queste maniere: In preemergenza, cioè subito dopo aver seminato, con dei prodotti a larga azione erbicida che sono efficaci anche contro altri tipi di infestanti come le graminacee e diversificando i prodotti a seconda il tipo di semina normale o ritardata. Questi trattamenti sono consigliabili in quei terreni dove è difficile transitare in inverno. La post emergenza, che si ha nel periodo febbraio fino a inizio levata, si presenta in due modi diversi infestazione prevalentemente di specie a cosi detta “foglia larga” con poche graminacee è sufficiente un leggero trattamento di 10/15 gr/ha oppure 1/1,5 L/ha. Se invece l’infestazione vede una elevata presenza di infestanti graminacee, in particolare l’avena, ma se ci sono oltre cinque pianta per mq, sarà necessario ricorrere anche ad un trattamento con graminicidi selettivi. Il post emergenza tardiva, quella che si presenta verso marzo/aprile, va considerato come un intervento di soccorso di solito si tratta di infestanti a foglia larga come rapastrelle, papaveri , veccia ecc., oppure la solita avena selvatica o coda di volpe. In questo caso va fatto un trattamento specifico all’inizio della levata dell’avena. Naturalmente il diserbo del post emergenza per essere fatto razionalmente e con efficacia richiede la conoscenza delle specifiche erbe infestanti appena nate. I campi quindi dovranno essere sempre ispezionati in modo sistematico; L’intervento quindi sarà scelto in base a ciò che è presente e va eseguito tempestivamente affinché si colpiscano le infestanti quando sono ancora molto giovani; ricordando che vanno rispettate rigorosamente le indicazioni del rivenditore. Dr. Alessandro Macchi - Agronomo L’acquacoltura è una delle attività di produzione alimentare a più alto tasso di crescita a livello mondiale V iceversa, quasi ovunque, il superamento dei limiti sostenibili delle catture in mare ha reso stazionari i livelli di produzione della pesca. Il problema della sicurezza e qualità dei prodotti alimentari in generale e quindi anche di quelli ittici, le tematiche ambientali, il cosiddetto “benessere degli animali”, in cima alle preoccupazioni dei cittadini, sono alla base della decisione dell’IFOAM (International Federation of Organic Agriculture Movements), organismo internazionale di riferimento per le produzioni biologiche, di avviare il percorso di approvazione dei Basic Standard anche per l’acquacoltura biologica. Altre esperienze volontarie di certificazione di prodotti ittici sono state già avviate in Gran Bretagna, Germania, Svezia, Svizzera, Norvegia, Austria, Irlanda, Stati Uniti e Canada. Su queste premesse, a partire dal 2004, ICEA aveva attivato uno schema di certificazione volontaria che prendeva a riferimento il disciplinare redatto dall’Associazione Italiana Agricoltura Biologica che regolamentava gli allevamenti in vasche a terra e la maricoltura. Tale disciplinare nasceva da un’ampia consultazione di ricercatori, produttori e consumatori e si avvaleva delle esperienze di uno studio multidisciplinare promosso alcuni anni fa dal Consorzio UNIPROM. I contenuti del disciplinare rispettavano i criteri fondamentali della zootecnia biologica, opportunamente rapportati al settore, i cui tratti caratteristici sono: a) Una grande attenzione agli aspetti etici e di salvaguardia ambientale b) Pari attenzione verso pratiche zootec- niche che salvaguardino il benessere degli animali c) La qualità e la naturalità come elemento centrale della produzione. L’alimentazione prevedeva l'uso di mangimi privi di Ogm, a garanzia del consumatore ed equilibrati rapporti nutrizionali a garanzia della salvaguardia della specie. Particolare attenzione era stata posta ai parametri fisico-chimici dell’acqua, agli spazi in vasca per numero di esemplari, agli scarichi, perfino alla velocità delle correnti sotto le gabbie. Oltre che, naturalmente, a inquadrare la fondamentale fase della conversione. Tra i primi casi di concreta applicazione si menzionano un allevamento estensivo in un’area protetta della laguna veneta (Blu Valley Srl), e la maricoltura della cooperativa "Nautilus" di Vibo Valentia. Impresa Cooperativa 19 AGRICOLTURA E ZOOTECNIA LE ECCELLENZE BIOLOGICHE DELL’UMBRIA Segue dal fascicolo n. 71 20 Impresa Cooperativa AGRICOLTURA E ZOOTECNIA Impresa Cooperativa 21 AGRICOLTURA E 22 ZOOTECNIA Impresa Cooperativa AGRICOLTURA E ZOOTECNIA Impresa Cooperativa 23 AGRICOLTURA E ZOOTECNIA Segue nel fascicolo n. 73 24 Impresa Cooperativa DALLA UE INIZIATIVA A FAVORE DELL'OCCUPAZIONE GIOVANILE La Commis-sione e gli Stati membri si incontrano per accelerare l'implementazione di un fondo specifico da 6 miliardi di euro L '11 luglio esperti della Commissione europea e degli Stati membri si riuniscono a Bruxelles per accelerare la programmazione e l'implementazione pratica dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile nell'ambito di un seminario specifico organizzato dalla Commissione. Obiettivo del seminario è lavorare insieme sulla programmazione delle misure finanziate dall'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, in modo che tutti gli Stati membri ammissibili a fruirne possano ricevere quanto prima i finanziamenti. L'importo stanziato per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, programmata assieme al Fondo sociale europeo nel periodo 201420, è destinato ad azioni rivolte ai giovani di meno di 25 anni (o se, uno Stato membro decide così, fino a 29 anni), essenzialmente quelli che non sono più scolarizzati, che non stanno effettuando un tirocinio e che non hanno un impiego (i cosiddetti NEET), nelle regioni in cui la disoccupazione giovanile superava nel 2012 il 25%. Venti Stati membri sono ammissibili a fruire dei finanziamenti dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile poiché sul loro territorio si trovano simili regioni. Finanziando l'erogazione diretta di posti di lavoro, apprendistati, tirocini o proseguimento dell'istruzione l'Iniziativa per l'occupazione giovanile sostiene direttamente la messa in atto di sistemi nazionali di Garanzia per i giovani. La spesa è ammissibile a partire dal 1° settembre 2013, il che significa che i finanziamenti possono essere retroattivi. Le autorità nazionali devono presentare dei programmi operativi contenenti le misure atte a impiegare i finanziamenti dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile affinché tali programmi siano approvati dalla Commissione nel rispetto dei termini dei regolamenti adottati dal Consiglio dei ministri dell'UE e dal Parlamento europeo. Sinora, la Commissione ha adottato il programma operativo della Francia per l'occupazione giovanile, mentre il progetto di programma operativo dell'Italia si trova nelle fasi finali delle discussioni con la Commissione. Altri Stati membri, tra cui la Bulgaria, la Croazia, l'Irlanda, la Polonia e la Svezia, stanno a loro volta attuando progetti che verranno finanziati dall'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile. La proposta della Commissione relativa a una garanzia per i giovani è stata presentata nel dicembre 2012, è stata formalmente adottata dal Consiglio dei ministri dell'UE il 22 aprile 2013 ed è stata sottoscritta dal Consiglio europeo del giugno 2013. La logica che sottende la Garanzia per i giovani è semplicissima: assicurare che nessun giovane sia lasciato senza lavoro o inattivo per più di quattro mesi. Nell'ambito della Garanzia per i giovani tutti i giovani di meno di 25 anni dovrebbero ricevere un'offerta qualitativamente valida di lavoro, tirocinio, apprendistato o ulteriore istruzione entro quattro mesi dal momento in cui si ritrovano disoccupati o da quando lasciano il mondo dell'istruzione. Una simile riforma strutturale rappresenta un investimento nel capitale umano. Tutti i 28 Stati membri hanno presentato i loro piani di attuazione della Garanzia per i giovani e stanno realizzando i primi passi per porre in atto i loro sistemi di Garanzia per i giovani.Il Fondo sociale europero, che eroga annualmente più di 10 miliardi di euro nel periodo 2014-2020, è la più importante fonte di finanziamenti unionali per attuare la Garanzia per i giovani.Per integrare il sostegno finanziario unionale destinato alle regioni in cui si registrano i tassi più elevati di disoccupazione e inattività giovanili, la Commissione e il Parlamento europeo hanno concordato di istituire uno strumento finanziario specifico - iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (IOG) - per gli Stati membri in cui vi sono regioni dove la disoccupazione giovanile supera il 25%. Il finanziamento dell'IOG comprende 3 miliardi di euro a valere su una nuova linea di bilancio specifica dell'UE consacrata all'occupazione giovanile (anticipata al 2014-15) cui si aggiungono almeno 3 miliardi di euro a valere sugli stanziamenti del Fondo sociale europeo per gli Stati membri. L'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile ha vocazione a sostenere singole persone, soprattutto i NEET, piuttosto che a implementare riforme strutturali (queste ultime ricevono il sostegno dal FSE). L'IOG può essere utilizzata per sostenere attività tra cui una prima esperienza lavorativa, l'offerta di tirocini e apprendistati, il sostegno all'avvio di un'impresa per i giovani imprenditori, un'istruzione e una formazione professionali di qualità, programmi della seconda opportunità per coloro che hanno abbandonato prematuramente la scuola, nonché incentivi salariali e all'assunzione mirati. Anna Maria Pugliese Impresa Cooperativa 25 DALLA UE AMBIENTE: OBIETTIVI DI RICICLAGGIO PIÙ AMBIZIOSI PER PASSARE A UN'ECONOMIA CIRCOLARE CON PIÙ OCCUPAZIONE E CRESCITA SOSTENIBILE L a Commissione ha adottato alcune proposte intese a sviluppare un'economia più circolare in Europa e a promuovere il riciclaggio negli Stati membri. Il conseguimento dei nuovi obiettivi in materia di rifiuti creerebbe 580 000 nuovi posti di lavoro, rendendo l'Europa più competitiva e riducendo la domanda di risorse scarse e costose. Le misure proposte, che consentirebbero peraltro di ridurre l'impatto ambientale e le emissioni di gas a effetto serra, prevedono il riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell'80% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030 e, a partire dal 2025, il divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili. Tra gli obiettivi figura anche la riduzione dei rifiuti marini e alimentari. L'innalzamento degli obiettivi in materia di rifiuti nelle direttive esistenti rientra nell'ambizioso sforzo di realizzare una transizione fondamentale da un'economia lineare a una più circolare. La nuova visione propone un modello economico diverso, dove le materie prime non vengono più estratte, utilizzate una sola volta e gettate via. In un'economia circolare i rifiuti spariscono e il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio diventano la norma. Prolungare l'uso produttivo dei materiali, riutilizzarli e aumentarne l'efficienza servono anche a rafforzare la competitività dell'UE sulla scena mondiale. Tale approccio è delineato in una comunicazione che spiega come l'innovazione nei mercati dei materiali riciclati, nuovi modelli imprenditoriali, la progettazione ecocompatibile e la sim26 Impresa Cooperativa biosi industriale possano permetterci di passare a una società e a un'economia a "rifiuti zero". La comunicazione indica come da un uso più efficiente delle risorse deriveranno nuove opportunità di crescita e occupazione. Una progettazione innovativa, prodotti migliori e più resistenti, processi produttivi più efficienti e sostenibili, modelli imprenditoriali lungimi- ranti e i progressi tecnici per trasformare i rifiuti in una risorsa concorreranno ad accrescere l'efficienza. Il pacchetto che accompagna la comunicazione intende creare il contesto che consentirà di trasformare in realtà l'economia circolare, con politiche meglio interconnesse, una regolamentazione intelligente e il sostegno attivo delle attività di ricerca e innovazione. Ciò permetterà di sbloccare gli investimenti e attrarre i finanziamenti, incentivando nel contempo la partecipazione dei consumatori e il coinvolgimento più intenso delle imprese. Il pacchetto suggerisce inoltre di misurare la produttività delle risorse in base al rapporto tra PIL e consumo di materie prime, proponendo di individuare nell'aumento del 30% di tale produttività entro il 2030 un possibile obiettivo principale da inserire nella prossima revisione della strategia Europa 2020. Le proposte legislative passeranno ora al Consiglio e al Parlamento europeo. I progressi nel conseguimento dell'obiettivo relativo alla produttività delle risorse saranno monitorati nell'ambito del semestre europeo per la governance economica. Tale obiettivo va considerato nel contesto della revisione intermedia della strategia Europa 2020. Gli sforzi in materia di ricerca e innovazione nel campo dell'economia circolare saranno intensificati. Il quadro politico per la promozione dell'economia circolare sarà ulteriormente sviluppato nel corso dei prossimi anni. Le proposte legislative riguardano principalmente la direttiva quadro sui rifiuti, la direttiva sulle discariche e la direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. Oltre a rivedere gli obiettivi, le proposte mirano a semplificare la legislazione in materia di rifiuti e a intensificare la cooperazione tra Commissione e Stati membri, al fine di garantire una migliore attuazione. Saranno definite le condizioni operative minime per i regimi di responsabilità estesa del produttore e saranno adottati approcci su misura per flussi di rifiuti specifici, quali ad esempio i rifiuti marini, il fosforo, i rifiuti da costruzione e demolizione, gli alimenti, i rifiuti pericolosi e la plastica. Rossana Zambelli DALLA UE Piano d'azione verde per le PMI Trasformare le sfide ambientali in opportunità di business L a Commissione europea ha adottato una comunicazione dal titolo "Piano d'azione verde per le PMI: aiutare le PMI a trasformare le sfide ambientali in opportunità di business". Il piano d'azione illustra una serie di iniziative, proposte a livello europeo e orientate alle PMI, volte ad aiutare queste ultime a sfruttare le opportunità offerte dal passaggio a un’economia verde, rendendo più efficiente la gestione delle risorse da parte delle PMI europee, promuovendo l'imprenditorialità verde, sfruttando le opportunità offerte da catene del valore più verdi e facilitando l'accesso al mercato delle PMI verdi. Il piano d'azione verde definisce una serie di obiettivi e di iniziative corrispondenti, raggruppabili in cinque sezioni: 1. Rendere le PMI più verdi per assicurare maggiore competitività e sostenibilità; Una gestione più efficiente delle risorse da parte delle PMI offre enormi potenzialità ai fini della riduzione dei costi di produzione e dell'incremento della produttività. Si calcola che un migliore uso delle risorse potrebbe far realizzare all'industria europea risparmi per un valore totale di 630 miliardi di euro l'anno. 2. Imprenditorialità verde per le imprese del futuro la prevenzione dei danni ambientali e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio rappresentano una sfida per la società, ma offrono anche nuove opportunità di business per le imprese che immettono prodotti e servizi verdi sul mercato. Le PMI necessitano di un contesto imprenditoriale favorevole in cui idee verdi possano essere facilmente sviluppate, finanziate e immesse sul mercato. 3. Opportunità per le PMI in una catena del valore più verde la rifabbricazione, la riparazione, la manutenzione, il riciclaggio e l'ecodesign hanno grandi potenzialità di diventare volani della crescita economica e della creazione di posti di lavoro, recando contemporaneamente un significativo contributo nell'affrontare le sfide ambientali. Le PMI e gli imprenditori hanno bisogno di un contesto favorevole per progredire verso un'economia circolare. 4. Accesso ai mercati per le PMI verdi gli impegni internazionali dell'UE in ambiti quali la cooperazione per fronteggiare i cambiamenti climatici o le politiche di vicinato offrono opportunità concrete di accesso a nuovi mercati alle PMI europee con competenze verdi. L'87% delle PMI europee, tuttavia, vende le proprie tecnologie, i propri prodotti o i propri servizi verdi solo sui mercati nazionali. Sono necessari un quadro più favorevole e una maggiore cooperazione internazionale per aiutare le PMI ad integrarsi con successo nelle catene del valore mondiali. 5. Il piano d'azione verde per le PMI è stato accolto con favore dalle amministrazioni degli Stati membri dell'UE e dalle parti interessate delle PMI nelle consultazioni sul futuro della politica a favore delle PMI e nelle riunioni con la rete dei Garanti per le PMI e con le organizzazioni delle imprese. È pertanto importante che esso sia attuato per intero, in modo da garantire un impatto in tutta Europa a vantaggio delle PMI. La gestione efficiente delle risorse costituisce uno dei principali volani della competitività delle imprese dato che, in media, il 40% dei costi dell'industria manifatturiera europea è da attribuire alle materie prime e che tale quota sale al 50% del totale dei costi di produzione se si aggiungono i costi dell'energia e dell'acqua, a fronte di una quota solo del 20% del costo del lavoro. Il Consiglio europeo del marzo 2014 ha messo in evidenza come l'Europa abbia bisogno di una base industriale forte e competitiva, in termini sia di produzione che di investimenti, quale motore principale di crescita economica e di occupazione. Il Consiglio europeo ha chiesto inoltre un impegno ininterrotto per contenere i costi dell'energia che gravano sugli utenti finali dell'energia, in particolare attraverso ingenti investimenti nel campo dell'efficienza energetica e la gestione della domanda di energia lungo l'intera catena del valore e nella fase di R&S. Ha messo in evidenza come l'UE e gli Stati membri debbano consentire alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunità. Il piano d'azione verde intende contribuire alla reindustrializzazione dell'Europa, quale propugnata nella comunicazione "Per una rinascita industriale europea" e avallata dal Consiglio europeo, attraverso la promozione della competitività delle PMI e il sostegno allo sviluppo di imprese verdi in tutte le regioni europee. Il piano d'azione verde integra l'Iniziativa per favorire l'occupazione verde, che propone una tabella di marcia per la promozione della creazione di posti di lavoro verdi nell'UE, nonché il pacchetto sull'economia circolare e l'analisi degli obiettivi per i rifiuti. Rossana Zambelli Impresa Cooperativa 27 DALLA UE LA COMMISSIONE EUROPEA CONTRO LE PRATICHE SLEALI NELLA FILIERA ALIMENTARE O ggi la Commissione europea ha adottato una comunicazione che invita gli Stati membri a cercare il modo di migliorare la protezione dei piccoli produttori e dettaglianti di prodotti alimentari contro le pratiche sleali dei loro partner commerciali spesso molto più forti. Prima che un prodotto alimentare arrivi fino al consumatore, molti operatori del mercato (produttori, trasformatori, dettaglianti, ecc.) intervengono nella filiera per aggiungere qualità e valore. A causa di sviluppi come una maggiore concentrazione del mercato, vi sono livelli di potere negoziale molto diversi nelle relazioni tra i diversi attori della catena di approvvigionamento. Anche se le differenze nel potere contrattuale sono comuni e legittime nelle relazioni commerciali, questi squilibri possono a volte tradursi in pratiche commerciali sleali, Il vicepresidente della Commissione, responsabile per il Mercato interno e i servizi, Michel Barnier, ha dichiarato: "In quanto consumatori, tutti noi facciamo acquisti presso i nostri dettaglianti locali ma la catena di approvvigionamento alimentare ha un’evidente dimensione di mercato unico europeo. In questo contesto è necessario disporre di condizioni eque e pari tra le PMI fornitrici e i dettaglianti di prodotti alimentari, da un lato, e i produttori multinazionali e la grande distribuzione, dall’altro, ed è proprio quello che le pratiche commerciali sleali mettono a repentaglio. Il settore ha già compiuto sforzi importanti e preziosi per affrontare comportamenti sleali e dovrebbe continuare a farlo. Gli Stati membri dovrebbero garantire di disporre di quadri normativi efficaci e coerenti per consolidare e integrare le iniziative di autoregolamentazione." Le pratiche commerciali sleali includono: evitare o rifiutare di mettere per iscritto condizioni commerciali essenziali modifiche retroattive unilaterali dei costi o dei prezzi dei prodotti o dei servizi trasferimento di rischio ingiustificato o sproporzionato verso una parte contraente perturbazione deliberata di un calendario di consegna o ricevimento per ottenere vantaggi ingiustificati o scioglimento unilaterale e senza preavviso di una relazione commerciale o imposizione di un preavviso irragionevolmente breve e senza una ragione obiettivamente giustificata. La filiera alimentare è essenziale non solo per la vita e il benessere quotidiani dei consumatori, ma anche per l’economia nel suo insieme, poiché occupa oltre 47 milioni di persone nell’UE, molte delle quali in PMI, e rappresenta circa il 7% del valore aggiunto lordo. Il volume complessivo del mercato del commercio al dettaglio di prodotti alimentari nell’UE è stimato in 1 050 miliardi di euro. La filiera alimentare ha una dimensione internazionale forte e riveste un'importanza particolare nel mercato unico dell'UE. Gli scambi transfrontalieri fra Stati membri dell’UE rappresentano circa il 20% della produzione alimentare totale dell’UE. Le stime suggeriscono che almeno il 70% delle esportazioni annue complessive di prodotti agricoli dei paesi UE è destinato ad altri Stati membri dell’UE. La comunicazione sulle pratiche commerciali sleali suggerisce una serie di priorità espresse dalle parti interessate per agevolare un efficace quadro a livello europeo contro tali pratiche. La comunicazione non propone un'azione normativa a livello unionale bensì esorta gli Stati membri ad accertarsi di avere adottato adeguate misure contro le pratiche commerciali sleali, tenuto conto delle specificità nazionali. Quanto suggerito nella comunicazione si basa su tre pilastri: 28 Impresa Cooperativa 1. Sostegno all’iniziativa volontaria della filiera: i codici di condotta volontari costituiscono un’importante pietra miliare nelle relazioni commerciali eque e sostenibili. La comunicazione incoraggia quindi gli operatori della filiera alimentare ad aderire all'iniziativa esistente della catena di fornitura, varata nel settembre 2013, e alle sue piattaforme nazionali. Essa invita inoltre il gruppo di governance dell’iniziativa a massimizzare la partecipazione delle PMI, che sono i principali beneficiari dell’iniziativa. 2. Norme unionali per i principi di buone prassi: gli Stati membri che stanno già affrontando le pratiche commerciali sleali a livello nazionale hanno scelto metodi diversi a tal fine. Altri Stati membri non hanno invece ancora intrapreso alcuna azione specifica contro le pratiche commerciali sleali. Al fine di affrontare efficacemente le pratiche commerciali sleali in tutta l’Unione, e in particolare in ambito transfrontaliero, sarà utile un’interpretazione comune delle norme in materia di pratiche commerciali sleali. La comunicazione suggerisce che i principi dell’iniziativa della catena di fornitura potrebbero costituire la base di tale intesa normativa comune. 3. Applicazione più efficace a livello nazionale: se la parte più debole di un rapporto commerciale è economicamente dipendente dalla sua controparte più forte, spesso può decidere di astenersi dal difendersi contro le pratiche commerciali sleali attraverso contenziosi giudiziari o meccanismi di risoluzione volontaria, per timore di compromettere o di perdere il suo rapporto commerciale. Per disporre un fattore dissuasivo credibile contro l’uso di pratiche commerciali sleali, la comunicazione suggerisce standard minimi di enforcement applicabili in tutta l’UE. L’importanza di promuovere relazioni commerciali sostenibili affrontando il problema delle pratiche commerciali sleali è stata sottolineata nel piano d’azione europeo per il commercio al dettaglio del gennaio 2013. Il Libro verde della Commissione sulle pratiche commerciali sleali nella catena di fornitura alimentare e non alimentare tra imprese in Europa, pubblicato insieme con il piano d’azione, ha avviato un ampio dibattito e suscitato risposte da un’ampia gamma di parti interessate. La comunicazione odierna ne rappresenta il proseguimento. Le pratiche commerciali sleali possono avere effetti nocivi, in particolare sulle PMI della filiera alimentare, in quanto possono influire sulla capacità delle PMI di sopravvivere nel mercato, di effettuare nuovi investimenti finanziari in prodotti e tecnologia, e sullo sviluppo delle loro attività transfrontaliere nel mercato unico. Si potrebbero inoltre verificare effetti negativi indiretti lungo la catena di approvvigionamento per le PMI. Ad esempio, una PMI potrebbe rinunciare fin dall'inizio a stabilire un rapporto commerciale per il timore delle pratiche commerciali sleali che le potrebbero essere inflitte. Le pratiche commerciali sleali applicate nell’UE potrebbe inoltre avere effetti diretti o indiretti sui produttori e le imprese al di fuori dell’UE, anche nei paesi in via di sviluppo. Numerosi Stati membri hanno riconosciuto il potenziale dannoso delle pratiche commerciali sleali e hanno avviato iniziative di regolamentazione contro di esse o si apprestano a farlo, il che ha creato divergenze normative nell’UE. Nell'ambito del Forum di alto livello sul migliore funzionamento della catena di approvvigionamento alimentare varato dalla Commissione, gli operatori del mercato hanno riconosciuto l'esistenza della problematica delle pratiche commerciali sleali e hanno sviluppato un insieme di buone prassi per le relazioni verticali nonché un quadro normativo di autoregolamentazione per attuare tali principi, la cosiddetta iniziativa volontaria della filiera. Rossana Zambelli ESTERI Volontari lanciano una campagna di vaccinazione dopo che la poliomielite compare in Siria M igliaia di volontari reclutati e incaricati da gruppi non profit hanno inoculato circa 1,4 milioni di bambini nelle regioni della Siria tenute dai ribelli quest’anno, sfidando bombardamenti e attacchi aerei per combattere la malattia dopo un’epidemia in ottobre, come riporta il Washington Post. Una manciata di gruppi attivi in Siria, uniti come la Task Force specificamente diretta al Controllo della Poliomielite, ha conquistato la collaborazione tra gli opposti rivali in combattimento per organizzare la campagna vaccinale nella parte settentrionale del paese, nella quale l’UNICEF e altre agenzie di aiuto globali hanno accesso limitato. Lo sforzo è sostenuto da un miscuglio di gruppi caritatevoli locali, di aiuto internazionali e da governi stranieri. La poliomielite non era stata osservata in Siria da 15 anni, prima dell’epidemia dello scorso autunno. Mali: professionisti sanitari addestrati alla chirurgia di guerra U n seminario sul trattamento dei pazienti feriti da armi da fuoco o armi esplosive, organizzato dal Comitato Internazionale d e l l a C r o c e Ro s s a ( I C R C ) , s i sta aprendo oggi a Bamako. Nell’arco di tre giorni, circa 30 chirurghi, anestesisti e infermiere specializzate dal Mali settentrionale e dal vicino Niger condivideranno la loro esperienza gli uni con gli altri e discuteranno argomenti quali la balistica, il trattamento chirurgico di ferite addominali e toraciche o traumi cranici causati da armi o mine, trattamento di ferite di massa, la prevenzione di infezioni e la riabilitazione fisica di pazienti con ferite di guerra. Impresa Cooperativa 29 ESTERI AlgeriA: SAce diSponibile A SoStenere impreSe itAliAne S ace, societa' italiana di assicurazione dei crediti per attivita' all'estero controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti, conferma la disponibilita' a sostenere la crescita del business italiano in Algeria, caratterizzato da un contesto operativo in ripresa sotto il profilo della sicurezza interna. Secondo le previsioni di Sace, rese noto in occasione della missione del Governo in Algeria, il Paese si prepara a stabilizzarsi su un trend di crescita, moderato ma positivo, mettendo a segno +5,2% medio annuo nei prossimi quattro anni (2014-2017). L'Italia e' peraltro gia' tra i primi partner commerciali dell'Algeria: e' il terzo Paese fornitore, dopo Francia e Cina (con un export pari a 4 miliardi di euro nel 2013), e il secondo Paese importatore. Secondo Sace, il potenziale offerto alle imprese italiane trova importanti sinergie con il Programma di investimenti pubblici (del valore complessivo di 286 miliardi di dollari) varato dal governo algerino per sostenere la diversificazione economica e lo sviluppo urbanistico-infrastrutturale del Paese. Per la meccanica strumentale e i metalli, che rappresentano da soli la meta' dell'export italiano nel Paese, Sace prevede per i prossimi quattro anni una crescita media annua dell'export rispettivamente del 5,8% e del 5,1%. Si rilevano inoltre margini interessanti per le apparecchiature elettriche italiane,che potranno mettere a segno un aumento dell'8,5% delle vendite nello stesso arco di tempo. Il percorso di diversifica- zione dell'economia algerina offre opportunita' anche per le esportazioni nei settori della gomma e plastica, alimentari e bevande, chimica e farmaceutica. ASTALDI: IN GARA IN VIETNAM, INDONESIA E QATAR L a crescita arrivera' soprattutto dall'estero, da qui giungera' il 75%-80% dei ricavi: cosi' ha dichiarato l'amministratore delegato di Astaldi, Stefano Cerri che ha anche indicato che i nuovi mercati i considerati piu' interessanti sono l'Australia, il Vietnam, dove Astaldi e' prequalificata insieme alla coreana Daelim per la metro di Ho Chi Minh City, e l'Indonesia dove, sempre con Daelim, sta preparando un'offerta per un progetto idroelettrico vicino a Jakarta. Anche la presenza in Medioriente andra' potenziata perche' "finora non abbiamo spinto e abbiamo fatto un errore", ha riconosciuto l'amministratore delegato. "Siamo in Arabia Saudita - ha proseguito - ma non siamo in Qatar dove pero' adesso stiamo lavorando su quattro gare". Astaldi intende raggiungere l'obiettivo di oltre 4 miliardi di fatturato nel 2018 dai 2,5 miliardi del 2013. Nel corso della presentazione del piano industriale, Cerri ha sottolineato come sia gia' molto presente in diverse aree a cominciare da Nord e Sud America il cui peso crescera' ulteriormente. Dai nuovi mercati conta di ottenere il 13% dei ricavi a fine piano. Cerri ha poi parlato della difficile situazione in Venezuela dove il gruppo ha un contenzioso aperto relativamente a un contratto: "Il 13 luglio si apre il tavolo di negoziazione e ci aspettiamo un pagamento graduale gia' da quest'anno anche perche' oggi tutte le somme dovute sono 30 Impresa Cooperativa garantite nel budget dello stato venezuelano". Della vicenda, inoltre, si sta occupando anche il Governo italiano perche' si tratta di progetti che erano stati assegnati ad Astaldi in base ad accordi intergovernativi fra i due Paesi. ESTERI Bielorussia: avvia nuovo Parco Industriale con maxiesenzioni fiscali I n Bielorussia sono stati aperti i cantieri del nuovo Parco Industriale denominato 'Vyaliki Kamen', o 'Grande Roccia' nei pressi di Minsk che occupera' una superficie totale di oltre 80 kmq e avra' lo status giuridico di Zona Economica Speciale (ZES). Le imprese che si insedieranno potranno godere di speciali condizioni fisda un accordo bilaterale tra Bielorussia e Cin ma potranno insediarsi investitori provenienti da tutti i Paessi. Avranno diritto a un trattamento fiscale e normativo particolarmente favorevole. Nei primi 10 anni, esenzione fiscale totale da imposta sui redditi, imposta sugli immobili, imposta fondiaria e per i successivi 10 anni, sconto del 50% sul pagamento delle imposte. Inoltre, esenzione totale da dazi doganali e IVA per i beni finalizzati all'attuazione dei progetti di investimento nel Parco. Infine, tassazione personale sul reddito per gli impiegati nel Parco fissata al 9%, (25% in meno di quella ordinaria). Potranno accedere questi benefici societa' operanti nei settori dell'elettronica, chimica fine, biotecnologie, costruzioni meccaniche, nuovi materiali, con un volume dichiarato per progetto di investimento non inferiore a 5 milioni USD. Cina: Fiat - Gac avvia costruzione nuova fabbrica a Canton I l gruppo mondiale di lotta alla povertà Care ha salutato l'adozione bipartisan da parte del Senato dell’Atto internazionale sulla violenza contro le donne, che rende la fine alla violenza contro le donne e le ragazze una priorità diplomatica statunitense. Il disegno di legge numero S. 2307 è stato introdotto dai senatori Barbara Boxer (Democratica della California), Susan Collins (Repubblicana del Maine), Robert Menendez (Democratico del New Jersey), Mark Kirk (Repubblicano dell’Illinois) e Jeanne Shaheen (Democratica del New Hampshire). Ai sensi di questa normativa il Segretario di Stato deve attuare una strategia di mediazione globale per affrontare la violenza basata sul genere e innalzare il profilo degli sforzi nell'ambito del Dipartimento di Stato e dell'Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale. Impresa Cooperativa 31 ESTERI Azione per il clima: la Commissione finanzia progetti per la produzione di energia pulita in Europa con i soldi di chi inquina L a Commissione europea ha aggiudicato oggi 1 miliardo di euro di finanziamenti a 19 progetti per la lotta contro i cambiamenti climatici nel quadro del secondo invito a presentare proposte per il cosiddetto programma di finanziamento NER 300. Le risorse per il finanziamento dei progetti provengono da entrate derivanti dalla vendita di quote di emissione nel sistema ETS dell'UE. In questo modo chi inquina diventa l'elemento propulsivo dello sviluppo di nuove iniziative a bassa emissione di carbonio. Le risorse finanzieranno la dimostrazione di tecnologie che contribuiranno in seguito ad accrescere in tutta l'UE la produzione da fonti di energia rinnovabili, oltre che tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio emesso. I progetti cui è stato aggiudicato oggi il cofinanziamento riguardano tutta una serie di tecnologie: bioenergia, energia solare a concentrazione, energia geotermica, energia fotovoltaica, energia eolica, energia oceanica, reti intelligenti e, per la prima volta, cattura e stoccaggio del carbonio. Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per l'Azione per il clima, ha dichiarato: "Con questi progetti, che rappresentano una novità assoluta, contribuiremo a proteggere il clima e a rendere l’Europa più indipendente dal punto di vista energetico. Il miliardo di euro assegnato oggi consentirà di raccogliere altri 900 milioni di euro in investimenti privati: in Europa verranno spesi quasi 2 miliardi di euro per le tecnologie rispettose del clima. È un contributo alla riduzione della fattura energetica che ammonta a oltre 1 miliardo di euro al giorno, che l’Europa paga per l’importazione di combustibili fossili." uno stimolo per la crescita e l'occupazione verdi I progetti selezionati annunciati oggi consentiranno di aumentare la produzione annua di energia rinnovabile nell'UE di quasi 8 terawatt/ora (TWh). Questo volume di energia corrisponde al consumo elettrico annuo combinato di Cipro e Malta. Il progetto per la cattura e lo stoccaggio di carbonio consentirà di catturare 1,8 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, equivalenti alla rimozione dalle strade di oltre un milione di autoveicoli. Insieme ai 20 progetti selezionati nel quadro del primo invito, i progetti NER 300 consentiranno inoltre di creare diverse migliaia di posti di lavoro durante la fase di costruzione e di funzionamento. 32 Impresa Cooperativa Progetti all'avanguardia Il premio di oggi andrà al finanziamento del primo progetto NER 300 transfrontaliero per la costruzione, a cavallo del confine franco-tedesco nei pressi di Strasburgo, di una centrale geotermica per la produzione di energia elettrica e calore. Verrà inoltre finanziato lo sviluppo di una centrale geotermica in Croazia, il nuovo Stato membro dell'UE. I finanziamenti NER 300 andranno anche al primo esempio nell'UE di progetto di cattura e stoccaggio di carbonio su larga scala. Il progetto, che verrà realizzato nel Regno Unito, utilizzerà la tecnologia dell'ossicombustione per catturare il 90% della CO2 prodotta dalla combustione del carbone nella centrale elettrica di Drax nei pressi di Selby nello Yorkshire, che verrà poi stoccato in sicurezza in un sito di stoccaggio offshore nel Mare del Nord. Questa tecnologia potrebbe essere facilmente applicata negli impianti a carbone esistenti. I finanziamenti andranno anche al primo progetto fotovoltaico NER 300, che verrà realizzato in Portogallo. Come in occasione del primo invito, l'energia oceanica e la bioenergia hanno ricevuto un notevole sostegno con il finanziamento di altri nove progetti. Il programma NER 300 è attualmente il principale strumento di finanziamento dell'UE per l'energia oceanica, per la bioenergia da prodotti non alimentari e per i biocarburanti avanzati. I 19 progetti verranno realizzati in 12 Stati membri dell'UE: Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Italia, Lettonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. Il programma NER 300 è chiamato così perché finanziato con la vendita di 300 milioni di quote di emissione tratte dalla riserva per i nuovi entranti (new entrants' reserve NER) creata per la terza fase del sistema di scambio di quote di emissioni dell'UE (ETS dell'UE). Nella recente comunicazione dal titolo "Quadro per le politiche dell'energia e del clima per il periodo dal 2020 al 2030" la Commissione annuncia la possibilità di esaminare l'ampliamento del sistema NER 300 nel quadro per il clima e l'energia per il dopo 2020. In tal modo si avrebbe la possibilità di destinare ulteriori entrate provenienti dal sistema ETS dell'UE a programmi di dimostrazione di tecnologie innovative a bassa emissione di carbonio nel settore industriale e in quello della produzione di energia elettrica. Anna Maria Pugliese TUO A €22.400 IL MIGLIOR DAILY DI SEMPRE È ARRIVATO, TUTTO NUOVO. Il migliore per agilit à e comffor or t: nuove sospensioni, nuovi interni, nuova posizione di guida ergonomica e pianale di carico ribassato. Il migliore per per formance ed ef f icienza: n uovi mot ori f ino a 205 CV (il più pot ent e della ca t eg oria) e riduzione dei consumi f ino a -14% con Pack Full Eco *. Il migliore per dot azioni: clima, ra dio B luet ooth con comandi al v olant e , ® sensori di parcheg gio, sedile molleg gia t o, airbag, Ecos wit ch, cruise control e fendinebbia. fendinebbia. AL PREZZO DI LANCIO DI 22.400 EURO SCOPRI IL NUOVO DAILLY IN TUTTE LE CONCESSIONARIE IVECO W W W . I V E C O . I T PARTNER UFFICIALE DELLA NAZIONALE ITALIANA DI CALCIO. Of fer t a valida presso le concessionarie Iveco aderenti e salvo esaurimento scor te fino al 31/07/2014. 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