dicembre2014 - Dimensioned.it

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Numero 12, 15 dicembre 2014, anno XII - Periodico mensile a diffusione gratuita - [email protected]
Editoriale
Ve le ricordate le dichiarazioni
di chi diceva (o scriveva su
FB): «Vergogna, a ogni immigrato vengono dati 30 euro
al giorno mentre gli italiani
fanno la fame». Ecco, ora si
scopre che gli italiani, alcuni
italiani, i peggiori italiani,
esattamente come quelli che
ridevano a poche ore dal
terremoto dell’Aquila o che si
sono arricchiti (era già successo
anche questo) con l’alluvione
di Firenze, traevano (traggono,
perché il giro non si è fermato)
i loro profitti dalla gestione dei
campi profughi, dei campi Nomadi, dei centri di accoglienza.
E quei famosi 30 o 20 o 50
euro che siano nessuno di quei
poveri disgraziati li ha mai
visti perché finivano quasi tutti
nelle mani delle «caritatevoli»
cooperative sociali del Buzzi di
turno. Perché il Buzzi oggi sotto inchiesta sarà sicuramente
uno dei tanti, magari più bravo
e più intelligente di tanti, ma
il sistema affaristico di sfruttamento di queste situazioni non
lo ha sicuramente inventato lui
(continua a pagina 2)
Per la gioia degli avvocati crescono i contenziosi
del Comune di Pomezia
Ci vediamo
in Tribunale
L’amministrazione Cinque Stelle non
perde occasione per ribadire che il
debito del Comune sta diminuendo,
grazie ovviamente alle tasse che pagano i cittadini. Ma quello che si rischia, a giudicare dai tanti contenziosi
in atto, è di dover mantenere per gli
anni a venire una pletora di avvocati
che rappresenti il Comune nelle future cause, e conoscendo i tempi della
giustizia italiana non c’è da essere ottimisti. Abbiamo già scritto della parcella milionaria (2,4 milioni di euro)
(continua a pagina 2)
Ardea senza Sindaco
Il 1° dicembre il sindaco di Ardea Luca Di Fiori ha rassegnato le dimissioni, lo ha fatto immediatamente prima del
consiglio comunale che avrebbe potuto sfiduciarlo.
«Ho voluto dare una sterzata a questo sistema che non
può più funzioanre - ha dichiarato nel corso della conferenza stampa - e vorrei che questo gesto portasse ad una
riflessione profonda da parte di quelli che non rispondono ai cittadini che li hanno votati».
Il sindaco Di Fiori dice che stava maturando questo proposito da diverso tempo ma di aver voluto aspettare l’approvazione del bilancio.
(continua a pagina 2)
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dicembre 2014
Ci vediamo in tribunale
(continua dalla prima pagina)
dello studio D’Angelo e Manauzzi
relativa al contenzioso con la Pettirosso. Cosa ci abbia guadagnato il
Comune e cosa ci abbiano guadagnato i cittadini non è chiaro.
Adesso si pone il problema dei 100
vincitori di concorso a tempo indeterminato che chiedono di essere
assunti. Già il giudice del lavoro del
Tribunale di Velletri in primo grado
ha dato ragione a sei agenti di polizia locale imponendo al Comune di
Pomezia di assumerli e condannando l’ente al pagamento delle spese
legali per circa 5000 euro per ogni
causa. A seguire altri 28 dipendenti
(continua dalla prima)
Editoriale
e non morirà con lui. Ne abbiamo
avuto un piccolo esempio intorno a
noi quando ad agosto sono arrivati
un centinaio di profughi in un
residence (non abitato) in località
Santa Palomba. I rifugiati dopo
alcuni mesi hanno addirittura inscenato una protesta per mancanza
di cibo e di abiti pesanti: anche
loro erano gestiti da una «cooperativa». Va detto però che i giornalisti ci avevano provato ad avanzare
dubbi sulla gestione dei campi
Nomadi e dei centri di accoglienza,
almeno in qualche caso, prima
ancora che arrivasse la magistratura. Era sufficiente fare un paio
di conti per capire che qualcuno
speculava pesantemente su questa
povera gente e sono apparsi diversi
articoli negli ultimi dieci anni. Ma
il sistema è «sistema», e se non
c’è la volontà di scoperchiare una
pentola lo scandalo lo puoi scrivere
a lettere cubitali ma non se ne
accorge nessuno. E allora ci vuole
la magistratura, e anche la volontà
politica di sostituire il «sistema»
con un altro. Le inchieste giudiziarie, per quanto ben strutturate,
sono sempre funzionali a qualcosa
nella loro tempistica.
cosiddetti precari hanno presentato
ricorso e altri si apprestano a farlo.
Sulla sentenza dei sei il Comune ha
deciso di presentare appello e ha già
stanziato 50 mila euro per pagare
gli avvocati nel 2014 e 89.506 per il
2015, stessa cifra per il 2016.
I vincitori del concorso a tempo indeterminato, con una lettera protocollata il 4 dicembre hanno offerto
all’ente di ritirare tutti i ricorsi in
atto in cambio dell’impegno a essere
assunti a tempo indeterminato.
«Siamo pronti a rinunciare a tutte le
azioni di natura giudiziaria o di tipo
risarcitorio avviate o da avviare nei
confronti del Comune di Pomezia scrivono i lavoratori - se il sindaco si
impegna ad adottare, entro 7 giorni
dalla data odierna, un atto formale
con il quale l’Amministrazione disponga in autotutela la costituzione a favore dei vincitori di concorso - di
un contratto a tempo indeterminato
così come prevedeva la procedura
concorsuale. Altri dipendenti hanno
già presentato il ricorso al Giudice
del lavoro e molti altri stanno valutando in maniera concreta di fare
altrettanto». Secondo il comitato dei
vincitori di concorso andando avanti con le cause legali si arriverà a un
contenzioso di dimensioni «eccezionali», con effetti sul bilancio comunale che si aggirano intorno ai 4 milioni
di euro, se calcoliamo le condanne di
risarcimento a favore di ciascun lavoratore e le parcelle per gli avvocati
che cureranno la difesa dell’ente per
ogni grado di giudizio (primo grado,
Appello e Cassazione).
«Ci sembra chiaro che l’instaurarsi
o il protrarsi di un contenzioso non
risponde in alcun modo all’effettivo
interesse pubblico, ma al contrario
si traduce in un’azione che mina i
principi dell’efficacia, dell’efficienza
e soprattutto del buon andamento
della Pubblica Amministrazione».
Se il sindaco non risponderà entro
sette giorni i contenziosi andranno
avanti.
Il contenzioso non sarà nell’interesse
del cittadino ma a scorrere l’elenco
delle determine dirigenziali dell’avvocatura comunale (dirigente avv.
Giovanni Pascone) ci si rende conto
che di Pomezia si parlerà spesso nelle aule di Velletri. Le società Edison,
Enel, e Publistar hanno presentato
ricorso al Tar per l’annullamento
della delibera sul canone ricognitorio, la società New Poster sullo stesso argomento si è rivolta al giudice
di pace. Diversi contenziosi sono
stati proposti al Tar sui canoni demaniali.
A novembre le aziende Solidarietà
e Lavoro e Vivenda Spa, riunite in
Ati classificata al secondo posto per
l’appalto della mensa scolastica, hanno vinto il ricorso al Tar e sono per
legge subentrate nell’appalto.
E siamo solo ad un anno e mezzo di
amministrazione.
Ardea senza sindaco
(continua dalla prima pagina)
Ora il sindaco ha venti giorni di tempo per ritirare le dimissioni e i suoi
appelli alla «riflessione» e al senso di
responsabilità farebbero pensare che
se cambia l’atteggiamento di esponenti della maggioranza le dimissioni
verranno ritirate.
Mentre si riflette il consigliere Luca
Fanco il 5 dicembre ha protocollato
il testo di un’interrogazione da presentare al sindaco dimissionario nel
prossimo consiglio comunale chiedendo se
sia vera la notiLuca Di Fiori
zia di un provvedimento giudiziario proprio nei confronti di Di
Fiori e riferito alla delibera Uno Light
srl (Società Idea Linea Luce srl) la cui
documentazione sarebbe stata sequestrata dalla Guardia di Finanza.
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dicembre 2014
Iniziativa cittadina di Sel
Il sasso nello stagno
Ci voleva il Movimento Cinque Stelle
al governo della città per far tornare le
varie componenti della sinistra a dialogare tra di loro. L’iniziativa è partita
da Sinistra Ecologia e Libertà di Pomezia che dopo uno stallo di circa un
anno e mezzo si è fatta promotrice di
un progetto che nel futuro possa costituire un’alternativa per amministrare la città. Per adesso si inizia solo e
anche molto timidamente a dialogare.
L’hanno chiamata «Il sasso nello stagno: idee della città per il futuro di
Pomezia» e l’invito era rivolto a cittadini, comitati di quartiere, associazioni e partiti politici. Forse inaspettatamente, l’incontro di Sel ha visto
una folta rappresentanza di pubblico
e soprattutto di esponenti di partiti e
liste civiche.
Hanno partecipato infatti il segretario
del Pd Stefano Mengozzi e con lui la
consigliera comunale Imperia Zottola, l’ex assessore Rosaria del Buono,
l’avvocato Francesco Falco; Roberto
Mambelli per il Psi; i comitati di quartiere Nuova Lavinium e Pratica di Mare; Stefano Ielmini e Angelo D’Avino,
già candidati in liste civiche alle scorse elezioni; Rifondazione Comunista,
l’ex sindaco Pietro Angellotto.
L’incontro è stato aperto da Alba Rosa, membro della direzione nazionale
di Sel, che dopo aver ringraziato tutti i partecipanti ha spiegato il senso
dell’iniziativa: «dare nuovo slancio al
dibattito politico nella nostra città, negli ultimi tempi soffocato da una certa
inerzia - anche dovuta alla resistenza
da parte dell’attuale governo locale ad
un confronto aperto e paritetico - ponendo l’accento sulle problematiche
più sentite dalla cittadinanza, sulle
scelte dell’amministrazione locale e
sulle prospettive per il futuro».
La relazione programmatica è stata
affidata ad Antonio Di Lisa che si è
proposto di analizzare le problematiche della città e discutere le soluzioni. Di Lisa ha stigmatizzato l’atteggiamento dell’amministrazione Fucci
che dialoga solo con le associazioni e
non con i partiti politici.
«Abbiamo fatto pervenire
al Comune alcune nostre
proposte ma non abbiamo
ricevuto nessuna risposta
e meno che mai un invito
ad incontrarsi». Non ci
sta Sel, che ricordiamo al
ballottaggio aveva dato indicazioni di voto per Fucci, ad essere equiparata
a «tutti quelli che hanno
portato questo Comune al
disastro». Non ci stanno,
dopo essere usciti dalla
maggioranza di centrosinistra nel 2009 in disaccordo con la politica del
sindaco De Fusco.
In alto da sin: Alba Rosa, Mario Borgo Caratti, Antonio Di
Lisa, Stefano Mengozzi segretario del Pd.
Ma nell’incontro dell’hotel Principe i toni sono più
concilianti e il Pd è stato esortato a di tempo le componenti della sinistra
fare autocritica sulle scelte politiche per trovare una piattaforma comune
passate. Autocritica che è puntual- dato che, a meno di incidenti di permente arrivata da parte del giovane corso per i Cinque stelle, dovranno
segretario Stefano Mengozzi che ha aspettare fino al 2018 per le prossime
detto «abbiamo sbagliato», soprat- elezioni.
tutto alla luce di ciò che ha prodotto Ma ha senso se a governare sono semla divisione della sinistra. Ne hanno pre gli stessi dirigenti?
Possibile scissione dal M5S?
Il sindaco Fucci alla
Convention di Pizzarotti
Sono arrivati a Parma da tutta Italia
in quattrocento per partecipare alla
convention convocata dal sindaco Federico Pizzarotti, da parecchi mesi in
bilico tra espulsione e dichiarazioni
di fedeltà al movimento. Tra i quattrocento ci sono molti «istituzionali»,
consiglieri comunali, qualche parlamentare, qualche espulso e tra loro
anche il sindaco di Pomezia Fabio
Fucci. Lo abbiamo visto su tutte le Tv
nazionali a fianco di Pizzarotti.
«Condivido l’iniziativa di Pizzarotti e
andrò a Parma
Federico Pizzarotti
domenica, non
ha mai avuto
intenti di dividere o spaccare il Movimento. Tanto meno di creare correnti» ha dichiarato Fucci all’Adnkronos.
Ma gli «istituzionali» di oggi, consiglieri, sindaci, parlamentari, guardano
al futuro e quel regolamento Di Grillo
e Casaleggio che impone «due mandati e a casa» a qualcuno non va più
bene. A pensar male ... a qualcuno è
scoppiata una passione «politica»?
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Sempre più cauti sul progetto autostradale
L’autorità anticorruzione
censura la Roma-Latina
Ancora due mesi di proroga della gara tone, segnalando alcune criticità in
che avrebbe dovuto ricevere le offerte merito al bando di gara per la Romaper la realizzazione della Roma Lati- Latina.
na. La scadenza è stata spostata dal 10 L’Autorità, a seguito dell’esposto ha
dicembre al 18 febbraio 2015 e si ha comunicato in data 4 novembre alla
l’impressione che più i tempi si allun- società Autostrade del Lazio SpA i rigano più sarà difficile cantierare l’ope- lievi in merito alle procedure di gara e
ra pensata con dei criteri che risalgo- la violazione di articoli del codice dei
contratti.
no a più di vent’anni fa.
Ricordiamo che a giugno 2014 l’Asso- L’Ance Lazio e Acer fanno presente
nell’esposto che mentre il
ciazione costruttori edili di
bando di gara risulta pubRoma e del Lazio, Ance
blicato nel 2011, le lettere
Acer, con l’ausilio di una
di invito ai concorrenti predocumentata analisi della
qualificati (sei aziende di
situazione di crisi delle piccui alcune già consorziate
cole e medie aziende, dei
in Ati) sono state inoltrate
costi autolievitanti delle
in data 10 aprile 2014, dungrandi opere pubbliche e
que dopo circa 28 mesi. Un
dei relativi scandali dovuti
comportamento che secona corruzione, chiedeva al
Raffaele Cantone
do i ricorrenti viola il pringoverno e alla Regione Lacipio di tempestività richiazio di utilizzare subito i 468
milioni di euro a disposizione del Ci- mato all’articolo 2 del codice dei conpe per mettere in sicurezza la Pontina tratti pubblici. Dopo 28 mesi altri
e dare lavoro alla aziende edili del La- operatori potrebbero aver acquisito i
requisiti per la qualificazione. Inoltre,
zio.
L’Ance Lazio e Acer contestualmente fa presente l’esposto, «non è prevista
inviavano un esposto all’Autorità na- nel bando di gara la divisione in lotti
zionale anticorruzione, alla cui guida per far accedere le piccole e medie imMatteo Renzi ha voluto Raffaele Can- prese».
L’Autorità anticorruzione riconosce
gli argomenti esposti dall’Ance Lazio
e Acer attestando da parte di Autostrade del Lazio la violazione, art. 2
comma 1 del codice dei contratti, del
«principio di tempestività, di libera
concorrenza e di non discriminazione». L’Autorità attesta inoltre la violazione del comma 1 ter dell’art. 2 per la
«mancata previsione di coinvolgimento di piccole e medie imprese».
Questo comma, scrive l’Autorità, «è
stato introdotto dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214 e mira ad incentivare
la partecipazione di piccole e medie
imprese nelle grandi opere».
Secondo l’Autorità la società Autostrade del Lazio per non incorrere
nella censura avrebbe dovuto ripetere
la gara di prequalifica dando così modo ad eventuali altre aziende di partecipare.
Tutto ciò che è scritto nella relazione
dell’Autorità anticorruzione non è di
per sé vincolante ai fini del prosieguo
dell’opera: tutti i soggetti coinvolti
potrebbero decidere di andare avanti
comunque, forti anche del fatto che il
Tar non ha ancora preso in esame il ricorso presentato da un’associazione
ambientalista ma ha nel frattempo negato la sospensiva. Il parere non è vincolante ma si rifà a sentenze già espresse dal Tar quindi l’eventuale decisione di proseguire comunque con la gara darebbe modo ad Ance Lazio e
Acer di presentare ricorso sulla base
delle argomentazioni dell’Autorità anticorruzione.
Come si evince non è una situazione
destinata a sbloccarsi nel 2015. Nel
frattempo sulla Pontina si continua a
morire, basta un po’ di pioggia per
bloccare tutto e ci sono 468 milioni
non spesi da parecchi anni che potrebbero servire per la messa in sicurezza. (r.i.)
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Le mani sulla città… da tanti anni
“Quei sindaci e prefetti che
non vedevano e non sentivano”
Esiste la mafia a Roma o esistono solo
le mele marce? Una discussione che
dopo i risultati dell’inchiesta «Mafia
capitale» appassiona pochi politici televisivi e qualche giornalista. La mafia
a Roma esiste.
Il magistrato Luigi De Ficchy, nella
sua permanenza alla Direzione distrettuale antimafia e poi come sostituto
procuratore alla Direzione Nazionale
ne ha sempre riferito
(v. relazioni 2003 commissione antimafia) in
termini allarmanti alla
Commissione
parlamentare di riferimento. Non è più la banda
della Magliana come il
procuratore l’ha conosciuta, indagata e condannata ma una sua
derivazione.
L’associazione Libera
dal canto suo ha sem- Luigi De Ficchy
pre parlato della cosiddetta Quinta mafia, la mafia della
capitale. Ancora nel 2005 dalle pagine del Corriere della Sera il sostituto
procuratore della Dna sosteneva che
«le infiltrazioni della mafia nel Lazio
vengono sottovalutate», scatenando
un’aperta polemica con l’allora prefetto Achille Serra. Era la Roma di
Veltroni, dimessosi poi da sindaco
nel 2008. E nel 2010 il procuratore
De Ficchy, in un incontro a Roma
sosteneva che «il sindaco Alemanno
sminuisce il pericolo di infiltrazioni
mafiose a Roma. Inutile che poi si meravigli quando vengono alla luce casi
come quello del sequestro del Cafè de
Paris».
È del 2011 il seminario dell’associazione Libera alla Sapienza di Roma
sulla Mafia nel Lazio. «La Mafia nel
Lazio - scrive Libera - non è interessata al controllo militare del territorio
ma all’assoggettamento dell’economia
legale e ai collegamenti col potere politico. La Quinta Mafia sembra disde-
gnare la violenza, interessata com’è a
fare affari lucrosi». Nello stesso seminario il procuratore De Ficchy affermava: «Già dagli anni Sessanta la
mafia era presente nella capitale, una
delle piazze commerciali e imprenditoriali di primo piano nel panorama
nazionale».
Con l’esplodere dell’attuale inchiesta
nei confronti dell’ex Nar Carminati,
già adepto della banda
della Magliana fare una
domanda al dott. De
Ficchy è d’obbligo.
Procuratore, si riparla
della Banda della Magliana, lei che li ha conosciuti bene, che idea
si è fatto?
C’è il vizio in questo
paese di non riconoscere le fasi storiche
Evocare la Banda della
Magliana può essere
suggestivo ma con questa inchiesta
non ha niente a che fare: la banda della Magliana finisce nel 1984.
Finisce una Magliana prettamente
dedita al crimine «spicciolo», il livello più basso di violenza esiste fino al
1991 quando si ammazzano tra di loro, e resiste una Magliana che ha legami con le realtà eversive e con i servizi
segreti, con il mondo imprenditoriale.
Da qui il ruolo di Massimo Carminati
che va avanti, a latere della banda.
Adesso evocare la Banda della Magliana è fuorviante perché ci troviamo
di fronte al fenomeno di infiltrazione
finanziaria, bancaria ed è più pericoloso di allora.
Ma lei non si sarà stupito di questa inchiesta
Io per 16 anni ho scritto queste cose,
ma ho sempre incontrato un’enorme
resistenza: per troppi anni sindaci e
prefetti hanno minimizzato, sostenevano che la mafia a Roma non esiste,
quasi che fosse una mia
invenzione. C’era una resistenza a rendersi conto
della presenza della criminalità che si interfaccia col
mondo imprenditoriale e
politico.
A Roma ci sono i Casamonica, i Fasciani a Ostia, la ‘ndrangheta
a Roma Nord, ma tutto questo è già
noto agli inquirenti. Non si può parlare di legami strutturali con la politica
ma di corruzione, e quindi della parte
politica sensibile alla corruzione che è
sia a destra che a sinistra. Questa del
procuratore Pignatone è un’inchiesta
ben strutturata ma quello che vediamo è il prosieguo di tante altre inchieste perché la DDA di Roma ha sempre
lavorato molto bene.
Quindi ci possiamo attendere minore
corruzione nel prossimo periodo?
Questa sarebbe un’illusione. Roma è
una piazza enorme, un centro politico e decisionale in cui la Mafia vuole
essere presente e non finisce tutto con
un’inchiesta. Quello che oggi viene
enfatizzato, a livello mediatico dura lo
spazio di 2-3 giorni.
Il Campo Nomadi di Castel Romano
Nel 2005 viene sgomberato a Roma il
campo di vicolo Savini, a settembre di
quell’anno con un’operazione militare
durata solo 3 giorni (Veltroni sindaco
di Roma) vengono deportati a Castel
Romano un migliaio di Rom tra cui
250 bambini.
L’associazione 21 luglio, che riunisce
le comunità Sinti e Rom in Italia, ha
sempre denunciato lo sfruttamento
affaristico dei campi nomadi e ha pubblicato il rapporto «Campi Nomadi
spa» che dettaglia i costi abnormi per
la gestione da parte del Comune di
Roma. Per il campo di Castel Romano
dove vivono 989 persone nel 2013 sono stati spesi 6.354.788 euro, 27 mila
euro per ogni nucleo familiare. Ci sono sedici soggetti diversi operanti nel
campo tra cooperative e fornitori e il
93,5 per cento degli affidamenti avviene in maniera diretta. Tutti questi soldi non vanno ai Rom ma alle organizzazioni «Buzzi style». La «21 luglio»
ha proposte molto meno esose.
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Risponde l’Avvocato
Lavoro: come cambia con il Jobs Act
Egregio
Avvocato,
sono una giovane assistente
al personale di una piccola azienda e
vorrei sapere se Lei può gentilmente sintetizzare le novità del Jobs Act.
Grazie
Come tutti i lettori ben sapranno la
Riforma del lavoro cosiddetta «Jobs
Act» è stata approvata anche dal Senato, per cui è diventata Legge, ma
per l’operatività si dovrà attendere
che il Governo legiferi sulle 5 deleghe in materia di: 1) ammortizzatori
sociali; 2) servizi per il lavoro e politiche attive; 3) semplificazione procedure e adempimenti; 4) riordino dei
contratti; 5) conciliazione vita-lavoro.
Dunque, il contratto a tempo indeterminato diviene economicamente più
conveniente rispetto a quello a tempo
determinato, tuttavia le tutele in esso
previste sono «crescenti», in misura
direttamente proporzionale all’anzianità di servizio.
L’orientamento è quello di escludere, per i primi tre anni di assunzione,
la protezione dell’articolo 18 (cioè il
reintegro in caso di licenziamento illegittimo), sostituendolo con un indennizzo. Il problema sollevato è se tale
previsione possa configurarsi come
una «discriminazione», ovvero una
violazione del principio di uguaglianza tra lavoratori, concedendo maggiori garanzie solo in base all’anzianità
aziendale: in questo modo si penalizzano i più giovani, ma in sostanza
si riducono le tutele di quasi tutti i
lavoratori, visto che oggi quasi nessuno raggiunge tre anni di contratto
a tempo indeterminato, sia perché si
cambia spesso azienda, sia perché si
entra in azienda molto tardi, sia perché la forma contrattuale più diffusa
è ancora quella precaria. Tuttavia il
criterio dell’anzianità di servizio resta
un criterio obiettivo, non utilizzabile
discrezionalmente. Sparisce l’articolo
18 per tutti i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, proseguendo
la linea tracciata dalla Riforma del
Lavoro Fornero 2012, che già limitava fortemente il ricorso all’articolo 18
per i licenziamenti economici. Anche
questa previsione è stata oggetto di
proteste, giacché la maggior parte delle aziende è interessata da crisi della
produttività.
Altra novità è la possibilità di demansionamento del lavoratore in caso di
«processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale»,
che vanno «individuati sulla base di
parametri oggettivi», e che devono
tener conto dell’interesse dell’impresa all’utile impiego del personale e di
quello del lavoratore alla tutela del
posto di lavoro, della professionalità
e delle condizioni di vita ed economiche. In pratica diventa possibile,
con i paletti appena descritti, demansionare il lavoratore, modificandone
l’inquadramento, in deroga al divieto
di modifica della mansione espresso
dall’art. 2103 cc. Si cambia lo Statuto dei Lavoratori anche in materia di
controlli a distanza, rendendoli possibili, ma limitatamente agli impianti e
agli strumenti di lavoro.
Previsto infine un compenso orario
minimo da applicare a tutti i rapporti
di lavoro, anche ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, di
cui è comunque previsto il superamento. Il lavoro accessorio viene esteso a
tutti i settori. Viene limitata la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione, mentre si incentiva l’Aspi come
ammortizzatore sociale universale e la
si rimodula, rapportandone la durata
alla storia contributiva del lavoratore.
L’Aspi viene estesa anche ai lavoratori
parasubordinati, ovvero ai contratti di
collaborazione coordinata e continuativa, fino al loro superamento.
La Riforma prevede che il Governo emani decreti che favoriscano il
reimpiego di chi resta senza lavoro,
ma non sarà più prevista la cassa inte-
grazione se cessa l’attività aziendale.
La cassa integrazione potrà essere riconosciuta solo se sono esaurite altre
possibilità di riduzione dell’orario
di lavoro (contratti di solidarietà). I
commi 3 e 4 della delega prevedono
incentivi per assunzione, autoimpiego e imprenditorialità, «anche nella
forma dell’acquisizione delle imprese
in crisi da parte dei dipendenti». Sarà istituita un’Agenzia nazionale per
l’occupazione e forme di incontro
fra domanda e offerta di lavoro e di
incentivo economico alle agenzie per
il lavoro, a fronte dell’effettivo inserimento del lavoratore almeno per un
congruo periodo. Verranno stabiliti
percorsi di formazione e reinserimento per inoccupati e disoccupati. In
materia di conciliazione vita-lavoro
è prevista l’estensione della maternità a tutte le lavoratrici (non solo alle
dipendenti), anche alle lavoratrici madri parasubordinate, anche in caso di
mancato versamento dei contributi
da parte del datore di lavoro. Per incentivare il lavoro femminile sarà reso
economicamente più conveniente e
maggiormente flessibile il ricorso al
telelavoro.
Ci sarà la possibilità di cedere ad un
collega le proprie ferie non godute e
di ricorrere alle cure parentali ed a
congedi dedicati alle donne vittime
di violenza di genere. Infine, in materia di semplificazione è prevista una
drastica riduzione degli adempimenti
per la costituzione e la gestione del
rapporto di lavoro e la promozione
degli strumenti telematici per tutte le
pratiche. La lotta al lavoro sommerso
diventerà una priorità.
(Avvocato Daniela Nazzaro)
Studio Legale Nazzaro
Avvocato Daniela Nazzaro
Via Emilio Faà di Bruno 15, Roma
L’Avvocato è disponibile a ricevere
i quesiti dei lettori al seguente indirizzo
di posta elettronica:
[email protected]
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dicembre 2014
A Roma la quarta edizione del Premio «Una donna che fa la differenza 2014»
Differenti sì, ma con uguale grinta
Nella splendida cornice della sala
Carroccio al Campidoglio si è tenuta
il 27 novembre scorso la quarta edizione del premio «Una donna» istituito dal Laboratorio Una Donna. La
presidente Maricetta Tirrito aprendo
la cerimonia ha sottolineato la scelta
della data, in concomitanza con la
giornata internazionale contro la violenza sulle donne, mentre gli anni
precedenti il premio era stato consegnato l’8 marzo. Il Laboratorio Una
donna, ha spiegato la presidente, individua su segnalazione di associazioni e istituzioni, un certo numero di
donne che si sono particolarmente distinte nella società. «Grazie a tutte le
donne che quest’anno hanno meritato questo premio» ha concluso Maricetta Tirrito. Di seguito l’elenco delle
premiate, la categoria di appartenenza e la motivazione.
Roberta Angelilli
Parlamentare Europeo. Categoria: Politica. Motivazione: per il costante e proficuo
impegno alla tutela dei minori nel ruolo di
mediatore europeo.
Silvia Bernardini
Categoria: Medicina e ricerca. Motivazione: Per il costante impegno a favore
di chi ha bisogno di cure «fisiche e spirituali» presso il Campus Bio-medico di
Roma.
Marinella Bocci
Categoria: Associazionismo. Motivazione:
Per il suo impegno pluriennale presso
l’Associazione ANDOS (Donne operate
al seno). Presidente di Distretto. Sempre
energica e piena di iniziative.
Michela Corvino
Categoria: Imprenditoria Giovanile. Motivazione: una donna che si impone in un mondo
imprenditoriale con fermezza e
decisione raggiungendo grandi
risultati in giovane età.
Roberta Crescentini
Atleta. Categoria: Sport. Motivazione: Con 18 titoli italiani,
record Italiano 50 rana, 1ª classificata Tunisi 2001. Dal 2009
al suo attivo 9 titoli italiani, 2
mondiali e 3 europei.
Mariella Fiorentino
Avvocato. Categoria: Giustizia.
Motivazione: per la costante
opera nell’affermazione della
verità e il trionfo della giustizia.
In alto. tutte le donne che hanno ricevuto il premio. In basso
la presidente Maricetta Tirrito premia Rosanna Impiccini
Fiorenza Flavi
Laura Morichetti
Categoria: Famiglia. Motivazione: 15 figli.
Categoria: Famiglia. Motivazione: Per il suo
costante impegno per e nella famiglia. Pilastro e sostegno di «Luca» nostro Amico.
Adriana Silvestri
Anna Giugliano
Stefania Strada
Ing. Maria Cavaliere
Ostetrica. Categoria: Società. Motivazione: Per il suo pluriennale impegno per la
vita. Nel gestire l’accoglienza del nascituro curando centinaia di partorienti.
Dirigente vigili del Fuoco. Categoria: Sicurezza. Motivazione: È intervenuta distinguendosi particolarmente nel corso del­
l’emergenza determinatasi lo scorso anno
per la piena del fiume Tevere.
Giornalista. Categoria: Giornalismo. Motivazione: per il suo raccontare la vita e le
sue sfumature senza cedere ad alcun condizionamento.
Categoria: Forze Armate. Motivazione:
Per la sua esperienza e competenza pluriennale che l’ha portata al comando di
numerosi reparti mobili dimostrando, forza, tenacia e instancabile forza d’animo,
determinando successi e gratificazioni.
Carlotta Bolognini
Scrittrice e tecnico cinematografico. Categoria: Cultura. Motivazione: Per il suo impegno professionale a sostegno dell’arte
cinematografica.
Rosanna Impiccini
Categoria: Politica. Motivazione: Miss Genzano e prima consigliere comunale donna.
Carmela Striano
Categoria: Lavoro. Motivazione: Mamma
ed instancabile professionista.
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dicembre 2014
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Contro gli stereotipi di genere
Un bilancio dello
sportello donne
a Pomezia
Il 29 novembre in aula consiliare a Pomezia le responsabili
dello Sportello Donne (sportello di ascolto presso i servizi
sociali del Comune) hanno organizzato un incontro per riflettere sul femminicidio e sull’attività dello sportello stesso.
I lavori sono stati aperti dal vicesindaco Elisabetta Serra
che ha ricordato le statistiche allarmanti di quest’anno: ogni
due giorni viene uccisa una donna. «Forse perché c’è una
coscienza al femminile che si risveglia - ha detto la Serra - e
questo provoca reazioni». Quindi diventa prezioso il lavoro
nelle scuole per una corretta educazione di genere.
La coordinatrice dell’incontro Claudia Bruno ha fornito
alcuni dati sull’operato dello sportello: si sono rivolte alle
operatrici volontarie 57 donne di cui 20 hanno riportato
casi di violenza (stalking, ma soprattutto violenza privata)
per il resto si è trattato di casi di separazioni, divorzi, alcune donne con compagni tossicodipendenti.
Serena Camilli, sociologa, ha illustrato l’attività svolta nelle
scuole che tende soprattutto al superamento degli stereotipi di genere, cercando di insegnare fin da piccoli ai bambini il rispetto dell’altro. L’attività si è tenuta presso l’Istituto
comprensivo di via della Tecnica che comprende scuola
materna, elementare e media.
«Le maestre hanno avuto un ruolo importante nel preparare il terreno, - ha affermato la psicologa Marina Landolfi,
anch’ella parte attiva nel progetto che ha coinvolto la scuola - abbiamo raggiunto complessivamente tra materne elementari e medie circa 500 bambini». Landolfi ha spiegato
come lo «stereotipo di genere» sia già radicato nelle menti
giovanissime con cui hanno avuto a che fare.
L’avvocato Sabrina Mercuri ha spiegato la giovane
legge sul femminicidio, DL 14 agosto 2013 convertito poi nella legge 119/2013. La Convenzione di
Istanbul del 2011 (a cui hanno partecipato tutti i
paesi dell’Unione Europea) ha definito la violenza
contro le donne come una violazione dei diritti
umani e una forma di discriminazione (Art. 3 lett.
a). Eppure la convenzione stessa, aperta alla firma
nel maggio del 2011 è stata ratificata all’unanimità
da Camera e Senato solo nel giugno del 2013. E
questo ci dovrebbe dare un’idea di come il superamento di certe discriminazioni sia lungo e difficile.
L’avvocato Mercuri ha sottolineato che la legge 119
tra le altre cose prevede che i media propongano
modelli diversi di donna. Ma qui siamo nel campo
del­l’utopia.
L’incontro è stato chiuso da Laura Storti, psicoanalista, della Casa internazionale delle donne. La Stor-
In alto: Claudia Bruno, Sabrina Mercuri, Daniela Hondrea, Laura Storti,
Elisabetta Serra. In basso Serena Camilli, Marina Landolfi
ti ha raccontato l’esperienza di un centro per «donne in
difficoltà» nel quale ha lavorato dal 2005 al 2013 a Valmontone. «La cosa più importante - ha detto - è parlare
con le donne senza inserirle in una categoria perché il primo pensiero che scatta di fronte al racconto è “a me non
sarebbe mai successo”». Il centro ha ospitato 250 donne
con figli minori. «Se ci si chiede da cosa dipende la violenza maschile contro le donne la risposta non è nella forza
fisica - ha detto Storti - ma nella disparità ancora esistente
tra uomini e donne».
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dicembre 2014
Dopo solo un mese il settanta per cento
Cresce la raccolta porta a porta
«Un risultato ottimo quello che esce
fuori dai dati sul mese di novembre,
primo mese di raccolta differenziata
porta a porta, nei quartieri S. Palomba, S. Procula, Castagnetta, Cinque
Poderi e Laurentina. Differenziato il
71,65% dei rifiuti totali», questi i risultati comunicati dal Comune di Pomezia
«Un risultato eccezionale - ha dichiarato il sindaco Fucci. Il risultato registrato nei quartieri in cui il servizio è appena partito è un grande incoraggiamento per l’amministrazione
e per i cittadini in vista della prossima
estensione del Porta a Porta a tutto il
territorio comunale».
L’assessore Lorenzo Sbizzera dichiara
che ha funzionato la campagna capillare di informazione e sensibilizzazione verso i residenti.
Se gli abitanti di questi quartieri possono gioire altrettanto non si può dire
di chi vive a Torvaianica dove la raccolta porta a porta esiste da più anni
ma non è mai decollata e i secchi condominiali per la differenziata vengono
utilizzati come cassonetti stradali.
Non accenna neanche a diminuire il
fenomeno dei rifiuti abbandonati, nonostante la notizia data dal Comune
che «agenti della polizia locale in borghese» in un solo week end di novembre hanno accertato otto violazioni ed
elevato multe per duemila euro.
Ci sarebbe da chiedersi come mai questo tipo di controlli non venga intensificato, anche a beneficio delle casse
comunali.
Cerimonia al cimitero tedesco
Il 16 novembre si è svolta presso il cimitero militare tedesco di Pomezia
l’annuale cerimonia commemorativa
ai caduti in guerra, che da anni rappresenta un importante momento di
riflessione e confronto istituzionale
sui grandi temi del recente passato.
Erano presenti il sindaco di Pomezia
Fabio Fucci e l’ambasciatore tedesco
in Italia Reinhard Schafers.
Presenti inoltre importanti autorità militari di tutti i corpi delle forze arma-
Gloria Galante ha vinto
il bando comunale per
i prossimi due anni
Direzione del
museo Lavinium
La dottoressa
Gloria Galante
è stata confermata alla direzione scientifica del Museo
archeologico
Lavinium per i
prossimi due
anni.
Insieme all’ex
direttrice Maria Cristina Zitelli Gloria Galante ha curato la Guida Tascabile del
Museo. Ora, come ci ha anticipato, ci
saranno altri progetti importanti che
interesseranno il museo Lavinium.
Per il mese di dicembre il Comune ha
disposto che il museo resterà aperto
dal martedì alla domenica.
te italiane e tedesche, numerose associazioni militari del nostro territorio, il
presidente regionale dei Bersaglieri Pasquali Luciano, oltre alla delegazione
dell’Anb sezione di Albano Laziale.
L’ambasciatore Schafers nel suo discorso ha ricordato gli eventi storici che hanno determinato lo scoppio
delle due «grandi guerre» e ha espresso il suo più vivo entusiasmo per le
sorti dell’Europa intera che oggi appare certamente più forte e unita di
allora. Il nostro primo cittadino ha
rimarcato l’onore per il nostro territorio di ospitare una simile giornata
commemorativa, che rappresenta un
importante momento di riflessione e
condivisione per tutti.
Noi, Bersaglieri della Sezione di Pomezia abbiamo reso onore al nostro
corpo e alla nostra nazione, che abbiamo rappresentato di fronte al popolo
tedesco, con il massimo rispetto e il
più profondo senso dello Stato.
(Emilio Dionisi)
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dicembre 2014
Ne parliamo con la psicologa Manuela Nicotra
Outing e omosessualità
Col nome di outing il movimento di
liberazione omosessuale statunitense ha indicato la pratica politica di
rivelare pubblicamente l’omosessualità di alcune persone segretamente omosessuali. In Italia spesso
viene impropriamente, ma ormai
comunemente, usato per indicare
invece qualcuno che ha fatto questa
rivelazione su se stesso (Wikipedia).
In questo caso il termine adeguato è
propriamente coming out, ma anche
outing oneself.
In Italia, dove l’omosessualità è ancora vista dai più come una vergogna,
un qualcosa da nascondere, il movimento di liberazione omosessuale
non ha mai fatto uso dell’outing, sia
per ragioni politiche che per motivi
legali, dato che per la legge italiana si
potrebbe configurare il reato di diffamazione.
Molti sono gli attori, cantanti, personaggi vari del mondo dello spettacolo, ma anche della politica e dello
sport che, confessando pubblicamente la propria omosessualità, hanno dimostrato che non bisogna avere
paura, non bisogna sentirsi «diversi».
Il segnale comincia ad essere forte e
deciso, un segnale contro le discriminazioni e le intolleranze.
Uno fra gli ultimi, in ordine di tempo, è Tim Cook, che ha deciso di
fare coming out, rivelando la sua
omosessualità prima ai dipendenti e
poi alla stampa: «sono orgoglioso di
essere gay.
Essere gay mi ha permesso di capire più profondamente cosa significhi far parte di una minoranza, ha
fornito una finestra sulle sfide che
le persone in altre minoranze devono combattere ogni giorno. Mi ha
reso più empatico, un fatto che mi
ha condotto a una vita più ricca. È
stato a volte difficile e scomodo, ma
mi ha donato fiducia in me stesso, la
fiducia nel seguire il mio percorso,
per risollevarmi dalle avversità e dal
bigottismo».
È tutto molto bello e tutto vero, ma è
proprio questo il problema: se non è
stata semplice per Tim Cook, uno degli
uomini più famosi e potenti del mondo, come può esserlo per un giovane e
soprattutto per un giovane italiano?
È per questo che vorrei evitare di proporvi uno dei tanti articoli sull’omosessualità, spostando invece l’attenzione su qualcosa che sicuramente mi
appartiene di più e che spero possa
essere utile. La mia matrice di ricercatrice mi ha portato infatti a interessarmi al tema proprio in termini di
studi empirici.
In linea di massima la ricerca ha mostrato che fare coming out porta a dei
benefici. Gli studi hanno dimostrato che l’apertura permette ai gay di
sviluppare il loro senso d’identità; di
contro è stato confermato che tenersi segreta la propria identità sessuale
crea rischi psicologici seri (problemi
nelle relazioni, stress e aumento delle tendenze suicide). Tuttavia, malgrado i costi e i rischi dello starsene
nascosti e i benefici del fare coming
out, i primi studi hanno riportato
solo modesti aumenti del benessere
psicologico. Nuove ricerche hanno
infatti dimostrato che è «l’ambiente
a giocare un ruolo fortissimo nel determinare quanto l’outing può rendere felici»: i benefici psicologici del
rivelare la propria identità sessuale
(meno rabbia, meno depressione e
autostima più alta) sono circoscritti
agli ambienti che danno sostegno.
In altri termini chi fa coming out in
un contesto ostile e giudicante rischia
di non sentirsi meglio di quanti continuano a nascondersi.
In una ricerca effettuata negli Stati
Uniti 161 soggetti omo- e bisessuali
sono stati intervistati sulle loro esperienze con i loro gruppi di appartenenza: amici, famiglia, lavoro, compagni di scuola e comunità religiosa.
Per ognuno dei 5 contesti i partecipanti hanno indicato il loro livello
di condivisione
della loro identità sessuale, il
senso di benessere e il livello percepito di accettazione e supporto. A
livello globale nei 5 contesti i partecipanti hanno mostrato più chiusura
riguardo alla propria identità sessuale
negli ambienti che percepivano come
controllanti e giudicanti, ovvero nelle comunità religiose (69 per cento)),
nelle scuole (50 per cento) e al lavoro
(45 per cento), mostrandosi invece
più aperti in famiglia (36 per cento).
Il gruppo degli amici ha rappresentato di gran lunga quello dov’era
maggiore il livello d’accettazione e
supporto.
Lo studio includeva persone dai 18
ai 65 anni e non ha trovato differenze
in base all’età. L’unico fattore chiave
rilevato nel determinare il maggior
benessere conseguente al coming out
è stato l’accettazione e il supporto
dell’ambiente.
Un altro risultato interessante emerso dallo studio: gli uomini gay hanno
riportato i livelli più bassi di benessere su tutte le misure, rispetto alle
donne gay che hanno riferito i livelli
più alti di supporto.
Quindi se legittimati gli individui che
svelano la propria identità e l’orientamento sessuale si sentono meglio
e vivono in modo più armonico, in
particolare quando questa legittimazione proviene dai propri familiari.
Promuovere l’accettazione delle persone, in special modo quelle gay o
bisessuali, negli ambienti di lavoro,
scolastici, sociali e in prima linea familiari, diventa un obbligo per tutti
noi, una forma di rispetto per noi
stessi e per gli altri.
Manuela Nicotra è disponibile a ricevere
i vostri quesiti al seguente indirizzo di
posta elettronica:
[email protected]
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dicembre 2014
Firmato il Protocollo d’intesa col Comune
Salvare Tor Maggiore
Si è chiusa ufficialmente il 29 novembre la «maratona» dell’associazione
Latium Vetus, consistente nel raccogliere il maggior numero di firme possibili per segnalare Torre Maggiore al
Fai come «luogo del cuore». Una
campagna che è durata ben cinque
mesi, iniziata il 24 luglio con il patrocinio del Comune di Pomezia. I dati
definitivi ma ancora ufficiosi vengono
comunicati dal presidente dell’associazione Giacomo Castro: sono state
raccolte 4150 firme ma saranno sicuramente di più perché mancano ancora le firme degli studenti delle scuole
che hanno aderito alla campagna.
Il risultato più importante, al di là del
numero delle firme che purtroppo
non mette la Torre medievale nella
condizione di ottenere dal Fai i finanziamenti per il restauro, è stato - come
dice il presidente quello di aver fatto
conoscere Tor Maggiore a tante persone
che ne ignoravano
l’esistenza, sia nel territorio che altrove.
L’evento di «chiusura
Da sin: Giacomo Castro, Daniela Esposito, Fabio Fucci
della campagna firme
per Tor Maggiore» è
stato l’occasione per ascoltare un’inte- Nello stesso giorno il sindaco Fucci ha
ressante lezione del prof. Luigi Cheru- firmato un Protocollo con il presidenbini, autore dell’«Atlante dell’Agro te Giacomo Castro e la direttrice della
Romano», che attraverso le immagini Scuola di Specializzazione Arch. Dadi antiche mappe ci ha riportato al pa- niela Esposito che prevede l’avvio di
esaggio di Roma Sud al tempo dei Ro- «un progetto di ricerca finalizzato a tumani e poi durante il Medioevo. Pae- telare e valorizzare Tor Maggiore, a
saggio che non si vedrà mai più ma che partire da uno studio di fattibilità per
si rischia di peggiorare con altre grandi il recupero e il restauro del monumenopere di cemento come l’autostrada to». Sul progetto di restauro si cercheRoma-Latina.
ranno sponsor privati.
La rubrica di Cuore
d’Africa onlus
Tutti i mercatini
di beneficenza
Questo mese è ricco
di appuntamenti per
l’associazione Cuore
d’Africa Onlus. Abbiamo organizzato delle
iniziative natalizie per le ultime raccolte
fondi del 2014. I mercatini solidali partiranno il 5 dicembre presso la sede sociale di via
Cesena 15 e saranno aperti ogni venerdì e
sabato dalle 14 alle 22 e ogni domenica dalle 9 alle 17. Saranno allestiti con oggetti di
artigianato kenyota provenienti da Nairobi,
oltre alle numerose creazioni realizzate con
tecnica Amigurumi dalle abili amiche Uncinettine (Maria Grazia, Pamela, Lina e Antonella).
In calendario c’è anche il consueto incontro pre-natalizio aperto ai soci e ai nuovi
amici che desiderano conoscerci più da vicino: un’apericena per lunedì 15 dicembre
alle ore 19 sempre presso la nostra sede,
contributo di partecipazione 10 euro. Oltre
alle attività conviviali sarà possibile ascolta-
re il racconto del presidente Fabio Caroli e della segretaria Pamela Tonelli sull’ultimo viaggio
in Kenya e visionare alcuni dei
filmati che hanno realizzato al
Villaggio della Speranza. Sarà
inoltre una data extra dei mercatini solidali per consentire l’accesso a chi fosse impossibilitato
durante il fine settimana. Tutto il ricavato
dei mercatini e dell’incontro di fine anno
sarà destinato alle spese di gestione ordinaria del nostro orfanotrofio di Machakos:
non siamo riusciti a coprire l’intero budget
di 6.000 euro e contiamo sulla generosità di
tutti per avvicinarci quanto più possibile al
raggiungimento di questo obiettivo.
Ricordiamo inoltre l’appuntamento con il
Progetto Solidarietà degli studenti del Liceo
Pascal: saranno nuovamente in prima linea
per la vendita delle piantine sabato 13 dicembre in piazza Indipendenza dalle 9 alle
13 e presso il Cento Commerciale Sedici Pini dalle 10 alle 20. Il ricavato delle vendite
sarà destinato alla costruzione della scuola
professionale di informatica del Villaggio
della Speranza, Pascal Machakos. Per ulteriori informazioni su queste iniziative potete
consultare il sito www.cuoredafrica.org o
scrivere a [email protected]. Con l’auspicio di incontrarvi tutti in questi ultimi
appuntamenti del 2014, vi auguriamo un
sereno Natale ed un felice anno nuovo!
www.cuoredafrica.org
(Morena Cassano)
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dicembre 2014
Mostra alla Galleria della Federlazio di Latina
Contemporanea e femminile
È stata inaugurata il 25 novembre scorso, giornata internazionale contro la
violenza sulle donne, presso la Galleria
della Federlazio a Latina la mostra: «Il
valore del lavoro, il valore delle donne».
Otto le artiste che hanno dato il loro
contributo all’evento, organizzato da
Mad (Museo d’arte diffusa):
Paola Acciarino, pittura (Latina); Angela Maria Antuono, fotografia e video
- (Caianello) (CE); Antonella Catini,
pittura (Roma); Claudia Chittano, foto-
grafia (Latina); Marianna Galati, pittura (Latina); Carola Masini, pittura (Pomezia); Simonetta Massironi, scultura
(Latina); Gloria Sirabella, installazioni
(Roma).
Nel corso della serata è stato presentato
il libro «Chat in rosa» di Maria Rosaria
De Simone e Giovanna Ferrari, edizioni
il Ciliegio.
La mostra sarà visitabile fino al 31 gennaio 2015 presso la Galleria della Federlazio in piazza Mercato 11.
Maurizia Manganaro
Personale d’arte
Maurizia Manganaro
all’inaugurazione della
mostra. A sin: una delle
sue opere dal titolo «Il
battito d’ali».
Nella sede dell’associazione Coloni di Pomezia il
15 novembre è stata inaugurata la mostra: «Immagini e Parole» di Maurizia
Manganaro. La rassegna di un
centinaio di opere tra sculture,
disegni, pitture e poesie testimonia il dialogo e l’incessante
esplorazione dell’artista di tematiche come il corpo umano e
il mondo femminile.
Manganaro è nata a Catania ed
è vissuta per molti anni a Torino
dove ha conseguito il diploma
di ceramista. Ha partecipato a
numerosi concorsi nazionali ed
internazionali ottenendo sempre ottimi consensi.
La parte più rilevante della mostra è stata senz’altro la scultura
L’opera di Carola Masini
tutta dedicata alla donna. Ciò
che affascina in queste sculture
è la complessità allusiva di sentimenti, sensazioni, provocazioni che attingono ad un mondo
reale e che evocano situazioni e
sofferenze sempre più ricorrenti
nella vita della donna del nostro
tempo.
Si può dire pertanto che la caratteristica di questo artista è
la capacità di interpretare con
acutezza le problematiche del
proprio tempo. Il suo percorso
creativo pur subendo il fascino
della classicità si realizza in una
sintesi così personale che rende
le sue opere moderne ed immediatamente riconoscibili.
(Elena Claudiani)
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La voce dei Comitati di Quartiere
CdQ Roma 2
Un luogo tutto
per noi
«La Repubblica riconosce il 21 novembre quale Giornata
nazionale degli alberi al fine di perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l’attuazione del protocollo di Kyoto e le politiche di
riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate
all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani».
Ispirato da questo passo della Legge n.10 del 14 Gennaio 2013, anche
quest’anno il Comitato di Quartiere di
Roma 2, ha organizzato una festa che si
è svolta domenica 23
novembre. L’evento
La targa che ricorda Seveso
ha visto protagonisti
i bambini del quartiere, invitati a portare i loro disegni sul tema, consegnati
ed esposti con il consueto entusiasmo. Poi giochi, palloncini, piantine da regalare alla mamma e buonissimi mandarini hanno fatto il resto: festa, schiamazzi e sorrisi.
L’occasione è stata utile per constatare come i bambini
amino gli spazi verdi e conoscano meglio degli adulti l’importanza degli alberi per la vita del pianeta e dell’uomo.
L’industrializzazione, finalizzata all’inseguimento di una
crescita economica e dell’urbanizzazione «infinita», infatti,
non ha tenuto, e continua a non tener conto dei danni ambientali che subiamo e che iniziamo a percepire soprattutto a livello meteorologico e idrogeologico.
Quest’anno l’evento si è arricchito di un nuovo filo conduttore. Infatti, nel piantare una bella quercia, è stata posata una targa in ricordo dell’incidente di Seveso del 10 luglio 1976, quando a seguito di una fuga di diossina da uno
stabilimento, si generò uno dei più grandi disastri ambientali che l’Italia abbia conosciuto (e dimenticato).
Siamo quindi andati a costruire un ponte ideale tra il nostro Quartiere e la città di Seveso, dove proprio sui luoghi
della sciagura, dopo la bonifica, venne piantumato un bosco di querce, divenuto negli anni il luogo della memoria
per le popolazioni colpite.
Bambini che hanno partecipato alla «festa dell’albero»
L’intento della targa era proprio quello di generare curiosità tra chi non segue le problematiche del quartiere, infatti
la domanda, per molti, è sorta spontanea: «cosa vuol dire
sabato 10 luglio 1976 a Seveso c’era il sole?». L’occasione
è stata quindi utile per ricordare la presenza di industrie a
rischio incidente rilevante presenti nella zona di Santa Palomba e come, degli errori del passato, come troppo spesso
accade in questo Paese, non si sia fatto tesoro.
(Il Presidente Diego Casubolo)
CdQ Nuova Lavinium
Servono nuove strade
Il 27 novembre il comitato ha presentato al sindaco di Pomezia alcune richieste. La prima sulla rimodulazione dei canoni
Peep ha già avuto una risposta.
La seconda riguarda il miglioramento della viabilità, richiesta
già presentata nel 2007:
«Realizzazione di un raccordo stradale che collega il nostro
quartiere alla parte est della Città (S.S. 148 Pontina nelle due
direzioni, il cimitero e l’università) da via Pietro Nenni all’altezza del Palalavinium a via Cincinnato, nei pressi della strada
che va al depuratore; tale arteria servirebbe anche a decongestionare il notevole traffico su via F.lli Bandiera, penalizzato
ulteriormente dall’apertura del nuovo tratto che la collega alla via del Mare. Con la realizzazione di tale bretella-strada si
possono fornire alla collettività ulteriori vantaggi:
poter creare passaggi per accedere con percorsi sicuri e controllati al Sughereto - futura riserva naturale;
poter creare un percorso ciclo pedonale per raggiungere comodamente Selva dei Pini e il cimitero;
poter creare lungo il percorso degli orti urbani a salvaguardia
dell’area perimetrale del bosco.
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dicembre 2014
Prolungati i termini per
il riscatto delle aree Peep
Con una delibera di giunta del 4 dicembre sono stati prolungati e modificati i
termini di presentazione delle istanze
per poter usufruire delle agevolazioni
introdotte dalla delibera n. 151 del 22
luglio scorso sulla trasformazione del
diritto di superficie in diritto di proprietà degli immobili di edilizia economica e popolare dei piani di zona
167 (Piano di zona G H, adottato con
Delibera del C.C. n. 94 del 13.02.76;
Piano di zona A, adottato con Delibera del C.C. n. 50 del 20.04.70; Piano
di zona D, adottato con Delibera del
C.C. n. 439 del 12.04.95).
La delibera di luglio aveva ridotto il
valore venale unitario al metro quadro
del 13%, portandolo a 190,34 euro/
mq; quella del 4 dicembre prolunga i
termini per usufruire delle agevolazioni e introduce la possibilità di rateizzare il 50% delle somme.
Le modalità di pagamento del corrispettivo per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di piena
proprietà sono: a) in un’unica soluzio-
ne per la totalità dell’importo; b) mediante versamento del 50% dell’importo complessivo all’accettazione del
corrispettivo e il restante 50% rateizzato, per un periodo di 24 mesi fino
alla somma di 15.000 euro; 36 mesi
fino alla somma di 30.000 euro.
È specificato inoltre che «la stipula
dei relativi atti di trasformazione del
diritto di superficie in diritto di proprietà avverrà solo a seguito del pagamento delle somme dovute, complessivamente versate».
Viene prorogata di tre mesi, fino al 31
marzo 2015, la scadenza per usufruire
della riduzione del 50% sul valore da
corrispondere al Comune.
(Ufficio stampa)
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progetto grafico: Ettore G. Tovo - finito di stampare: 12 dicembre 2014
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16
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dicembre 2014
Un buon proposito per il nuovo
anno: “diventare donatore”
Calendario
2015
-A
RD E A t I
L’
Comunale di Pomezia
OMEZIA
MPIRI B
VA
SP
NI t AV
O
I
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- Ardea
AUGURA
alle cittadinanze
di Pomezia e Ardea
un felice
2015
a
Comunale di Pomezia-Arde
Pomezia (Rm)
Via Boccaccio, 1/A - 00040
9,00)
tel.: 06.9123007 (16,30-1
cell.: 334.7821775
[email protected]
E-mail: avispomeziaarde
eaavis.it
sito: www.pomeziaard
In questi tempi di crisi ci proponiamo di evitare gli sprechi e di spendere sempre il meno
possibile, ma è Natale e alla fine il pensiero insistente è: «almeno un piccolo dono per tutti
quelli a cui voglio bene non può mancare sotto
l’albero» e via agli acquisti. Tra un pacchetto e
un altro, entrando e uscendo dai negozi, lasciamo anche cadere una monetina nella lattina del
mendicante infreddolito che se ne sta seduto
sul marciapiede. Nel nostro cuore sappiamo
bene che quello è il regalo più bello, il più importante perché lo facciamo a un estraneo che
ne ha bisogno, perché doniamo senza aspettare
niente in cambio, perché dopo che abbiamo
sentito il suono della monetina il nostro cuore
si sente più leggero, gonfio di gioia e di serenità.
Perché? Perché il regalo più bello è veramente
quello che fai a chi non conosci, ma sai che ha
bisogno di te.
Come quando vai a donare il tuo sangue, proprio la stessa sensazione!
Ti privi di qualcosa di molto prezioso per te e
lo doni a qualcuno di cui non conoscerai mai
nemmeno il nome, quel qualcuno spesso ha bi-
sogno disperato e comunque te ne sarà grato
tutta la vita.
Questo potrebbe essere un bel proposito per
l’anno nuovo, una di quelle promesse che ci si fa
la sera seduti sul divano sorseggiando una tazza
di tisana calda con lo sguardo e i pensieri che
si perdono fra i riflessi delle luci intermittenti
e delle palline lucide dell’albero: «Quest’anno
voglio fare qualcosa di bello, qualcosa di importante, un’esperienza nuova che mi faccia
crescere e mi doni gioia e speranza!». Quest’anno potresti diventare donatore di sangue.
L’Avis Pomezia-Ardea invita a riflettere sul
fabbisogno di sangue e fare un pensierino, nel
frattempo augura a tutti i cittadini di Pomezia e
Ardea un Buon Natale e un Felice 2015.
Chi lo desidera può ritirare presso la nostra sede il Calendario 2015 su cui sono riportate le
date di raccolta.
AVIS Pomezia.Ardea – Via Boccaccio1/A
tel. 069123007 . Cell. 3347821775
Email:[email protected]: www.pomeziaardeaavis.it
(Avis Pomezia-Ardea)