“Innovative Design dei processi educativi scolastici”: fare scuola nel XXI secolo fra tecnologia, competenze, globalizzazione e nuovo Rinascimento per il lavoro Flavia Giannoli ANP, Docente Innovatore, L.S. A. Volta, Milano Viale Brianza 22, 20127 Milano (MI) [email protected] Il Progetto Innovative Design è nato per rispondere alle attuali esigenze formative da parte dei docenti di ogni ordine e grado. E’ fortemente percepita infatti la responsabilità di formare i ragazzi del XXI secolo a crescere e lavorare in un mondo globalizzato e tecnologicamente avanzato. Ne è nata una guida flessibile per innovare in classe: il Service Design Thinking per insegnanti. Le parole d’ordine sono: competenza, flessibilità, autonomia, responsabilità ed acquisizione della capacità di “resilienza” per affrontare le prove e portare a successo le iniziative. Viene proposta una metodologia didattica innovativa, centrata sulla persona, cocreativa, olistica, sequenziale e progettata per favorire lo sviluppo della creatività, dello spirito di iniziativa e della fiducia in se stessi ed assicurare ai nostri ragazzi un futuro lavorativo. 1.Introduzione Il progetto Innovative Design dei processi educativi scolastici è promosso da ANP (Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola) e Fondazione Telecom Italia ed è nato per dare la possibilità a tutti i docenti italiani di partecipare all'ideazione, progettazione e realizzazione di un metodo di apprendimento condiviso, basato sull'uso innovativo delle tecnologie in ambito didattico e di strumenti mutuati dal mondo reale del lavoro e aziendale. Il progetto nasce infatti per dare risposta alle richieste di formazione dei docenti, pressati dalle richieste europee di Lisbona 2020 e dall’introduzione delle nuove tecnologie. Si vogliono fornire strumenti e modalità innovative per mettere in atto una didattica quotidiana incentrata sulle competenze trasversali del cittadino oltre che su quelle disciplinari, nella quale non si prescinda dall’uso delle tecnologie, esse stesse oggetto di specifica acquisizione di competenza. 2. Il percorso Il percorso del Progetto si è snodato lungo i due anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014 ed è ancora in fase di completamento. DIDAMATICA 2014 DIDAMATICA 2014 2.1 Reclutamento dei docenti innovatori Nel 2012 si è svolta la prima fase, durante la quale sono stati selezionati i 100 “docenti innovatori” da ogni ordine e grado scolastico e da 18 diverse regioni italiane, su 350 candidature da tutta l’Italia. 2.2 Workshop e collaborazione sul portale Web Durante il 2013 i docenti innovatori, divisi per macro-aree geografiche, hanno partecipato ciascuno ad una serie di 4 workshop per contribuire all'ideazione di un metodo di insegnamento innovativo, in collaborazione con un team di esperti di formazione, anche di formazione aziendale. I workshop sono stati incentrati ciascuno su un aspetto tematico specifico: la decodifica, la co-progettazione, la valutazione e la ricodifica del processo educativo. Durante l’ultimo Workshop è stata validata la Guida metodologica del nuovo metodo [Cianfriglia et al, 2014]. Parallelamente alla frequenza dei workshop di formazione, i docenti sono stati chiamati a partecipare anche on-line, attraverso il portale web allestito [http://www.innovazioneinclasse.it/, 2014] entro il quale è avvenuto lo scambio e la condivisione di idee, materiali e progetti. Un Osservatorio e un Comitato Scientifico hanno monitorato l'intero processo di innovative design e sostenuto la crescita e lo sviluppo delle idee. 2.3 Validazione e sperimentazione in classe Il lavoro preliminare di ricerca e della fase di ricodifica è stato messo in pratica con la progettazione individuale da parte dei docenti innovatori di esperienze pilota da proporre nelle proprie classi nel secondo quadrimestre di quest’anno scolastico. Ciascun docente ha implementato il proprio progetto nella parte riservata del sito per condividerlo e confrontarsi con gli altri. Le esperienze vengono documentate nel Diario di Bordo predisposto sul sito e corredate della documentazione delle attività e delle modalità di valutazione. In questo momento sta terminando la fase di sperimentazione e monitoraggio del processo, che servirà a testare ed affinare il metodo e documentare i vantaggi ottenuti dalla sua applicazione. 2.4 Disseminazione e divulgazione I docenti Innovatori sono stati coinvolti nei mesi da marzo a maggio 2014 in 13 Seminari di formazione, tenutisi in tutta Italia, per la fase di disseminazione e la presentazione del metodo ai Dirigenti ed agli insegnanti di ordine e grado. Gli interessati vengono accolti nella Community degli innovatori, sia come Scuola innovatrice che come singolo Docente innovatore, per allargare la Comunità di pratica intorno al metodo e diffonderlo come buona pratica didattica. 3. Risultati dei Workshop Per ogni workshop il Comitato scientifico ha raccolto i materiali prodotti dai docenti partecipanti, riportando sul sito i risultati dei lavori e caricando i materiali presentati, i casi di studio, gli interventi metodologici e le sintesi dei lavori. Innovative Design dei processi educativi scolastici 3.1 Decodificare Il lavoro di confronto degli insegnanti innovatori è iniziato con l’analisi di due strumenti diagnostici non utilizzati di solito a scuola: le matrici RACI, utili per individuare i diversi livelli di responsabilità dei partecipanti ad un processo, e la SWOT Analisys, atta a valutare i punti di forza, debolezza, opportunità e minacce di una modalità operativa, di un progetto o di uno strumento. Nella seconda parte del primo Workshop il lavoro di gruppo si è focalizzato sul tema della resilienza e sul suo significato applicato alle capacità di reazione della persona di fronte alle difficoltà che pongono lo studio ed il lavoro nella moderna e complessa società liquida. Ogni gruppo ha lavorato sulle azioni abilitanti tale capacità identificandone i parametri di fattibilità entro l’ambito scolastico. [Fig. 1] Fig. 1 – Azioni abilitanti la resilienza in ambito scolastico 3.2 Co-progettare Nell'ambito del secondo workshop i docenti innovatori hanno ripreso le azioni più rilevanti individuate nell’incontro precedente e ne hanno fatto oggetto di coprogettazione, iniziando a lavorare sui concetti propri della progettazione in gruppo, per poter applicare le tecniche del “Service Design” ai principali processi identificati. Il Service Design è un approccio metodologico innovativo utilizzato per progettare e creare servizi e processi che rispondano esattamente alle esigenze di chi usufruirà del servizio o prodotto, basato sulla combinazione di metodologie e strumenti estrapolati da diversi contesti e/o discipline. Durante l’incontro è stata utilizzata la procedura della “clusterizzazione” (analisi multivariata dei dati) per portare a convergenza le fasi di esplorazione e generazione delle idee per la valutazione finale. Il passo successivo consisterà nel valutare i processi con gli strumenti diagnostici appresi. Tale metodologia è stata poi sistematicamente riproposta ed utilizzata in tutti i momenti progettuali successivi ed è parte integrante dell’ innovazione. [Fig. 2] DIDAMATICA 2014Co-progettazione - Gli strumenti – GENERATE EXPLORE DIVERGENZA CLUSTER CONVERGENZA EVALUATION Fig. 2 - dalla guida Service Design Thinking 3.3 Valutare Durante il terzo workshop i docenti innovatori hanno contribuito a mettere a punto il metodo didattico innovativo, che è stato poi sintetizzato nella Guida metodologica denominata “Service design Thinking per docenti”, ricca di schede descrittive e di tool utili per condurre le diverse tappe del percorso progettuale delle attività da far svolgere in classe. Il metodo consiste in una strategia articolata in quattro fasi: Esplorare, Ideare, Sviluppare, Sperimentare. Per ciascuna sono stati individuate specifiche tappe e fornite esemplificazioni sugli strumenti attivi per realizzarle. Nella Guida sono proposti diversi strumenti per ogni fase, corredati di schede per l’utilizzo più appropriato a seconda dei casi. La Guida è un oggetto ancora in progress, destinata ad arricchirsi nel tempo di nuovi strumenti ed esemplificazioni in seguito ai risultati delle sperimentazioni nelle classi del nuovo Metodo. 3.4 Ricodificare Nel quarto workshop i docenti innovatori, dopo una riflessione condivisa sul lavoro fatto nelle sessioni precedenti e sulla bozza della Guida messa a punto dallo staff, si sono cimentati nella prima progettazione didattica per gruppi secondo il nuovo modello operativo. Ciascun gruppo ha lavorato approfondendo una delle aree tematiche emerse dall'attività di generazione e di clusterizzazione delle idee condotta in aula nel workshop “co-progettare”. Il gruppo di Milano ha lavorato sul tema: “Utilizzo di fonti alternative”; il gruppo di Bologna sul tema: “Autovalutazione”; il gruppo di Napoli sul: “Lavoro di gruppo”; il gruppo di Roma1 sulla: “Classe capovolta”; il gruppo di Roma2 sul: “Gioco di ruolo”. 4. Le quattro fasi del processo di Innovative Design del processo educativo in classe L’Innovative Design dei processi educativi scolastici si articola in 4 fasi [fig. 3], ciascuna suddivisa in diversi passi operativi, per un totale di 24 passi. Innovative Design dei processi educativi scolastici In ogni fase sono previsti momenti iniziali divergenti e di esplorazione, poi momenti di definizione, di classificazione, di valutazione (clusterizzazione) per convergere infine nella ricerca di soluzione [cfr fig. 2]. Durante tali fasi l’insegnante innovatore rompe gli schemi scolastici tradizionali facendo ricorso a metodi e strumenti didattici inusuali rispetto alle normali procedure di insegnamento-apprendimento: si tratta di strumenti cooperativi mutuati dall’esperienza di formazione e/o procedure aziendali ed adattati al contesto scolastico. Fig. 3 Le fasi del processo di design Fig. 4 Esempio: Scheda generale del progetto “Effetto serra” DIDAMATICA 2014 A titolo esemplificativo [fig.4], sono riportate le schede di progettazione del Progetto “Effetto serra”, in fase di realizzazione nelle classi 2I e 2F del Liceo scientifico A. Volta di Milano, le cui finalità educative ed obiettivi sono: - Esplorazione ed analisi di tematiche di attualità relative all’ambiente - Educazione al rispetto ambientale - Flipped classroom (Classe capovolta) - Utilizzo di fonti alternative al libro di testo - Peer to peer education - Cooperative learning Tutte le attività sono state appoggiate su una classe virtuale Moodle, utilizzata per dare informazioni e consegne, documentare e monitorare tutte le fasi del processo di apprendimento e facilitare la comunicazione fra classi diverse. 4.1 Esplorare (in 5 punti) 1. Identificazione della sfida/problema 2. Ricerca e analisi delle informazioni e delle opportunità 3. Analisi strutturata del contesto 4. Identificazione dei bisogni 5. Creazione di ipotetici scenari Durante questa fase si rompe il tradizionale binomio trasmissivo docente – allievo perché gli allievi stessi vengono interpellati e coinvolti direttamente nell’analisi e/o ricerca critica delle fonti, nella definizione del problema e nella ricerca di soluzioni alternative. [fig 5] L’insegnante funge da organizzatore delle tempistiche e delle attività e poi da facilitatore, proponendo le fonti e moderando la discussione in classe. L’utilizzo degli strumenti innovativi facilita l’ascolto e l’espressione dei bisogni degli allievi ed incoraggia l’espressione delle esigenze, manifeste o latenti, nella ricerca di una soluzione. Gli strumenti divergenti e di esplorazione consigliati per questa fase sono il Cerchio delle Opportunità, il metodo delle “5W + H” (Chi? Cosa? Dove? Quando? Perché? Come?), la Catastrofe strategica; quelli per la definizione e la risoluzione del problema sono la Checklist e la Tecnica della Ridefinizione,. Dal punto di vista tecnologico in questa fase è possibile realizzare l’ampliamento degli orizzonti fisici della classe mediante l’utilizzo della Rete per la ricerca delle informazioni e lo sfruttamento delle potenzialità del Web2.0 con l’utilizzo di Software ed App per mappe, documenti condivisi, brainstorming, liste. 4.2 Ideare (in punti) 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. Generazione di idee (in modo spontaneo) Definizione di un ventaglio possibile di idee Organizzazione e analisi delle idee raccolte Valutazione delle idee raccolte Selezione delle idee considerate più efficaci Maggiore definizione delle idee selezionate Individuazione della/e idea/e che si vuole sviluppare Innovative Design dei processi educativi scolastici Fig. 5 Esempio: Fase di esplorazione nel progetto “Effetto serra” Fig. 6 Esempio: Fase di ideazione nel progetto “Effetto serra” DIDAMATICA 2014 Durante questa fase sono favoriti l’esperienza diretta, l’utilizzo della multimedialità, la messa in atto dei metodi della didattica attiva (Jigsaw p.es.), nel favorire la partecipazione dello studente al processo di apprendimento ed il suo divenire protagonista. Infatti sono i ragazzi a dover effettuare la scelta di cosa privilegiare e selezionare per la fase successiva.[fig 6] Gli strumenti innovativi a disposizione dell’insegnante in questa fase sono il Brainstorming, le Connessioni visive forzate, l’analisi SWOT, la Scheda delle idee, gli Sticking Dots. Uno degli aspetti metodologici più innovativi di questa fase è lo sviluppo del pensiero laterale. 4.3 Sviluppare (in 6 punti) 13. Definizione dei destinatari 14. Definizione degli strumenti, risorse e mezzi più convenienti per la realizzazione dell’idea 15. Identificazione di ulteriori azioni di miglioramento 16. Perfezionamento dell’idea 17. Sviluppo pratico dell’idea 18. Creazione di un protocollo e di un modello Durante questa fase si realizza la costruzione collaborativa dei saperi attraverso l’interazione, la laboratorialità e la simulazione: vengono messe in atto le metodologie tipiche del Cooperative learning per portare a sintesi l’apprendimento dei concetti in maniera significativa. [fig 7] Nella progettazione e realizzazione del prodotto si passa dall’idea astratta emersa nella fase precedente a qualcosa di tangibile e concreto: il prodotto dell’Unità di Apprendimento, il compito autentico da portare a termine. Fig. 7 Esempio: Fase di sviluppo nel progetto “Effetto serra” Innovative Design dei processi educativi scolastici Gli strumenti suggeriti sono la Matrice di valutazione, la Verifica di Fattibilità, la Matrice RACI (Matrice di responsabilità), il Reality Check, la Pianificazione dei test (per la verifica durante la sperimentazione). In questa fase si privilegia lo sviluppo della creatività, ma anche dello spirito critico e della capacità di autovalutazione perché il prodotto da portare a termine non è altro che una sorta di “prototipo”, che dovrà essere sperimentato e validato nella fase successiva prima di diventare definitivo. 4.4 Sperimentare (in 6 punti) 19. Applicazione della soluzione a diversi contesti reali 20. Verifica del corretto funzionamento in base alle esigenze iniziali 21. Raccolta dei feedback 22. Valutazione dei feedback 23. Analisi dei punti di forza ed individuazione delle aree di miglioramento 24. Implementazione del modello finale Questa fase rappresenta una notevole innovazione nel contesto usuale di apprendimento/insegnamento, nel quale solitamente la valutazione è peculiarità del docente. Invece qui si tratta di chiedere un feedback di ritorno ad un contesto reale esterno alla singola classe e recepirlo come verifica significativa che il prodotto risponda ai requisiti richiesti ed raggiunga gli obiettivi desiderati. In relazione al risultato emerso dalla verifica occorrerà procedere al miglioramento del prodotto stesso ed alla soluzione delle criticità, con l’apporto delle necessarie modifiche. [cfr IV colonna fig. 4] Solo alla fine si potrà implementare il progetto ed il prodotto in forma definitiva. Gli strumenti proposti per questa fase sono il Test di usabilità, l’Analisi integrativa dei feedback, la valutazione Define Success. In questa fase si sviluppano apprendimento significativo e capacità di autovalutazione tramite una didattica partecipativa nella quale sono valorizzati il confronto ed il feedback, anche esterno, per una valutazione ed autovalutazione critica mirata alla validazione di un prodotto, non solo all’ottenimento di un voto. 5.Conclusioni e sviluppo futuro Le necessità formative per i ragazzi del XXI secolo sono molto cambiate rispetto al passato, anche recente, richiedendo insegnamenti per competenze e progettazioni didattiche complesse [Da Re, 2012]. La scuola è chiamata sempre più a divenire una comunità vivibile, sostenibile, accogliente, inclusiva, nella quale le persone generino nuove forme di quotidianità attraverso la collaborazione tra pari e la cooperazione costruttiva tra studenti e studenti, tra docenti e tra docenti e studenti. E’ necessario che a Scuola si formino reti sociali e che i ragazzi imparino a divenire cittadini responsabili e consapevoli, capaci di informarsi e di comunicare, capaci di attuare prestazioni autentiche, capaci di lavorare insieme agli altri in modo etico [Giannoli, 2014]. Molti giovani di fronte alle disorientanti caratteristiche dell’attuale mondo liquido moderno tendono a ritrarsi, ad isolarsi e chiudersi in spazi propri, quasi a proteggersi da qualcosa di vorticoso dal quale si sentono minacciati. Si rifugiano DIDAMATICA 2014 nella rete, nelle relazioni virtuali, anche arrivando al cyberbullismo, all’anoressia, alla depressione, o addirittura alla droga o all’abuso di alcool [Bauman, 2012]. Per questo tanti educatori, genitori ed insegnanti, si interrogano su come rendere questo mondo un’opportunità invece che un pericolo e su come riuscire ad integrare l’insegnamento–apprendimento con i tempi e le regole propri dei protocolli dell’interazione sociale. Howard Gardner indica cinque chiavi per affrontare i cambiamenti [Gardner, 2007]. Chiavi che possono far sì che chi le possiede non si trovi in balìa di forze che non è in grado di comprendere e controllare. Egli indica cinque “intelligenze”: la prima è “disciplinare”, basata su ciò che si conosce; la seconda è “sintetica”, per integrare ciò che si conosce nelle varie aree; la terza è “creativa”, per non rimanere bloccati di fronte a problematiche sconosciute; la quarta è “rispettosa”, per non vedere la diversità come un pericolo, ma come portatrice di valori ed arricchente; l’ultima è “etica”, per sapersi prendere le proprie responsabilità e sentirsi co-artefici di ciò che accade. Se è vero che il 65% dei ragazzi che oggi iniziano la scuola si troveranno a fare un lavoro che oggi non è stato ancora inventato (Dipartimento del Lavoro USA) è necessario il nuovo Rinascimento per il lavoro auspicato in questo Convegno, la cui base viene posta durante gli anni passati nella formazione scolastica e la creazione di adeguati ambienti di apprendimento [Khan, 2012] Il Service Design Thinking per insegnanti vuole essere proprio lo strumento flessibile per una didattica innovativa, che sviluppi la capacità di reagire alle sollecitazioni in modo maturo ed adeguato cioè “resiliente”. Le qualità legate alla resilienza sono: Consapevolezza, Iniziativa, Indipendenza, Creatività, Allegria, Interazione, Etica. Si tratta di qualità che richiamano le caratteristiche delle Chiavi richieste da Gardner, le chiavi per un futuro di successo, sia come cittadino consapevole che come protagonista nel mondo del lavoro. Il progetto Innovative Design proseguirà nel prossimo a.s. con la riflessione sulle sperimentazioni in atto nelle classi, aperta ai contributo degli insegnanti e dirigenti coinvolti nelle fasi di disseminazione, per lo sviluppo ed il consolidamento della metodologia in vista del passaggio alla fase attuativa in altre nuove classi sul territorio nazionale. Bibliografia .[Bauman, 2012] Z. Bauman, Conversazioni sull’educazione, Erickson, 2012. [Cianfriglia et al, 2014] L. Cianfriglia, M. C. Cigliano, R. Rosti, A. Di Lauro, M. Canina, L. Anselmi, Innovative Design dei processi educativi scolastici, Ideactivity Center, 2014. [Da Re, 2012]. Da Re, Le scuole per il XXI secolo, http://www.itisbarsanti.it/progettieuropei/le-scuole-per-il-xxi-secolo/scuole%20XXI%20secolo.pdf , 2012. .[Khan, 2012] Salman Khan, La scuola in rete, Corbaccio, 2012. [http://www.innovazioneinclasse.it/, 2014] Innovative Design, 2014. [Giannoli, 2014]. F.Giannoli, Le sfide per la scuola digitale: tecnologia e leggerezza, http://www.slideshare.net/almitra/le-sfide-per-la-scuola-digitale,2014. [Gardner, 2007 ] H. Gardner, Le cinque chiavi per il futuro, Feltrinelli, 2007.
© Copyright 2024 ExpyDoc