Grotte e carsismo in Puglia-2007

Grotte e carsismo
In Puglia
I
•
REGIONE PUGLIA
AsSESSORATO ALL'ECOLOGIA
A cura di:
Salvatore Inguscio
Vincenzo Pascali
FEDERAZIONE
SPELEOLOGICA PUGLIESE
POR PUGLIA 2000-2006
MISUM
1.6 LINEA DI INTERVENTO
"AMPLIMIEI'-'TO
GROTTE
E
DEL
DELLE
CIITIISTO
AREE
I.E
DELLE
C...RS1CHE"
I Domenico Lorusso
I Giovanni Ragone I Giuseppe Savino
© copyright by
Regione Puglia
-
Assessorato all'Ecologia
Federazione Speleologica Pugliese
foto l e IV di copertina
Stalattiti, Grotte di CasteUana
-
Castellana Grotte (Ba)
(foto Giuseppe Savino, Domenico Lorusso)
progetto grafico e impaginazione
Ficarra&Mastrosimini snc
-
Castellana Grotte (Ba)
I
l terlllille ({Umd/lcsil/lo della pietra", lIfilizzato cOllie tirolo di lilla rivista regiollale, appari' stYa­
ordillarialllC/lte vici/IO alla dill/CIlSiolle storico-wltllrale della nostra reg/alle e dei SlIoi abitami.
Siamo 1//1 popolo drcol/dato dalla pietra, imlllerso /Iella pietra e che attraverso fa pietra ha
COSImiTo 1111 s//O IIl1/dl/esimo che si esprime soprattutto iII lilla peCI/finTe architeTtura llella quale la
pietra è //Iateria villa e ha prodotto i llIamifatti più sigllificativi della lIostra architetrllra mmle:jazzi,
fr/llli, lIluretTi a secco, pagliari, dsteme, I1llf1lgitllri, IIcvieTe.
La picrra collie risorsa e base del /"Iostro I/l/Jallesill1o, 1/1/ mvida c dl/ro materiale c!te le al/ticlle
sapimze IWIl//O {raifarll/ato Ù, Wl tesoro gramiralllcmc disponibile.
Si fraHa di roccc calcaree provclliellti al/che dalla sedil1lclltaziollc di miliardi e miliardi di orgalli­
.l'mi acqllarici che depositaI/dosi lIelfDl/do di a",ichi mari tropicali hal/1/O prodOTto il basalllCllto roc­
cioso della /lastra regùme.
Uu l1Iareriale che si estmde per chilometri sotto i //ostri piedi, 5/11 q/lale poggiano al/che le I/Ostre
abitazioni e dal qllale dipmde la /lastra siwrezza risultando poco reattivo ai terrell/oli. UII II/ateria­
le dal quale attingiamo l'acqua che ci disseta, (0// il quale abbia/ilO costruito le I/OSfre basiliche svet­
ta",i ilei cielo. UII materiale che pieghiamo al /lostro gusto estetico abbellClldo le foaiate delle /lastre
chiese e palazzi. UII materiale che ci regala 1/1/ ilIO/Ida sorrerral/eo di graffe, /lei qllale pII/sa II/W vita
allÌ//lale per gran parte scol1osciuta. UII lIlateriale che dopo lIliliolli di a/mi ci riporta i/dietro I/el
tempo regalaI/daci il pilì ill/porfame giacil1lmfo al molldo di orllle di dillosami, che ci ricol/gilll/ge ai
1I0slri amichi amCllari conservalldo geiosalllewe le spoglie del cosiddcTto IIU01/l0 di A Italllura " vissu­
to slIlIa /lastra lV/lI/gia ce/uillaia di llIigliaia di a/II/i fo.
Da questo plll/fO di vista il ((Catasto delle grotte" appare quil/di più come ul/a caccia al tesoro
SOfferra/ICO, che collie 1111 arido dO{1/lI1c/1/o sciellf[{ìco di catalogazione delle callirà che si estClldo/lo
soTto di 1I0i.
Q/lesto
aspctto di Ilalorc e itllportallza delle grotre e del carsisll10 l/arre/III/IO risl/ltasse
evidellfe "ella IClfHra di qllesl0 libro.
!V/alte imporrami grotTe c aree carsichc si troVa/lO all'imemo di aree protetre lIazionali o regiolla­
li) co/!ferl/la/ldo la necessità di lilla lettllra cOJ/Jplessa del territorio. Le dI/e più iII/porta/IIi aree carsi­
che regio/lali, il Gargallo e la i\!{l/rgia, SO/IO iI/dividI/are {OlIIe Parchi lVaziollali,le Gravine dell'Arco
JOIlico SOIlO di recellfe state isritlfite come Parco Regionale, le splet/dide coste rocciose che da dopo
Ormlllo raggil/llgo/IO S. lVlaria di LeI/ca il/ 111/ tripudio di grot/c 50110 al/ch'esse il/serite iII 1/1/ Parco
Regiollale, e potre1l11l1o Co/ltillllare.
AI/che la stessa Ullione Europca I/ella catalogaziolle degli hal)itar e delle specie d!illteresse COIIIII-
..
lIitario presel/ti IIcl,lOstro territorio ha riro/loscillTO dig/lirà alle groffe ùldillidl/atldole COIIIC habitat
da TIlfeiare (ai sCI/si dclle diretfillc 79/409 e 92/43 CEE) illsiewc ai pipistrelli, 1/1a/1/1/liferi w/ici
e s'mordùwri per falite caratteristiche, collie la capacità di volare e di vedere Ilei bllio piIÌ pnyolldo
attml!erso soi
f sticati ((sO/wr" biologici. J Chirotteri, difi/liziol/c scicm!lìca dei pipistrelli, 50110 IItili cac­
ciatori di iI/seTti, /Ila m/che tra le specie pilì /1/i/lacciarc e ÙI riduzionc, viuilllc dell'liSO selllpre piIÌ
iI/discr/millato di pesticidi.
La /lostra regiollc è II/In di quelle dove è staTO eel/sito 1//1 grall II/III/Cro di specie di
ChiroHcr; (32)
e tutte il/serife Ilegli allegari II e IV della Direlfilla 92/43 CEE ((Habitar". Le grotte rapprese/l­
tal/o �pcsso il loro I/I/ico rifilgio e il delicato IIliaoclillla di ql/esti alllbie/ltì, SOprattllffO dl/ral/te la
/ill/ga .{ase di /eTa/go ilwemale, rmde qucsti allilllaii estrelllal1le/He seusibili a ql/alsiasi alrerazùmc
dei parallletri lIIicroclimatici. Per ql/este ragiol/i 1'l!Oìcio Parchi
e Riserve l'Jatllrali
dell'Assessorato
ali'Erologia ha proli/OSSO il lavoro degli speleologi della Federazione Speleologica PI/gliese che, i115ie­
me alle strl/rll/re di ricerca soprattl/tto l/lIil1ersitarie, ha/iliO reso possibile ql/esto lavoro e che ril/gra­
zial/IO.
Aspetto ilIllOvati!!ù e propedcwico alla circo/aziolle e lui/izzo partecipato del {(Catasto delle
Groffe" è la scella di cost/1/ire //Ila catalogaziollt.> SII base iliforlllatizzata. agIli grotta è catalogata
COli lilla scheda descrittiva ed è georiferet/ziata iII 1m sisteJlla i,!fùTJlJativo territoriale di facile 1/50 e
illtercollllessiollc CDII altri sistcmi silllili. Le rocce carsiche c le grorre iII particolare
rapprcsema/IO qllifl­
di 11/1 asperro e5set/ziafe sigllijìcativo della lIostra regiO/le e /III I/a/ore da salvaguardare, /Ila perfarlo
occorre il/1lanz; flillo alleme lilla adegl/ara cog/liziolle poiché il primo asperro della cO/lservaziolle è
proprio la CO/loscctlza.
CDII i/ ((CatasTO dclle grotte" e COli qllesto Iloillme a carattere divlI(l5atil/o pet/sia/lIo di poter COII­
tribl/ire alla costmziolle di !III altro importa/Ife tassello della CO/lOSCellza e cO//Sapellolezza del llostro
territorio.
MICHELE LOSAPPIO
Assessore regio/lale {/lf'Er%J.?ia
Il
risl/lrati o"t'mui al (erli/ii /c di 1/1/ Irlllom, di lilla campagna di ricerche, di /III progetto, di solil0,
I
colifll lis COIIO iiI pubblicaziolli, iII re5 0rollti . III 11// libro.
E q/le llo {Ile allcte lIelle 1IIa/li Ile è 1/1/ ese1llpio.
Grorre e carsislI/o iII P/lglia rapprcsc/lfl1, itifaui , la (OIle/IiSioIlC di III/ lavoro 1II0lto artico/aro, te/III­
fO como dell 'am pio (OmeSTO iII CIIi si è s!JillIpparo - q/le/lo del progefto del Catasto delle Grotte e delle
Aree Carsiche della Puglia -
e
portato a rerlllinc, i/l ll/mliera coordil/I1fa e col/euilla, da hm sedicignlp­
pi speleolo,-�id adcrellfi alla Federaziolle Speleologica PI/gliesc, COli la collsl/lenza dell' Ulli!lersifà degli
SII/di di Bari, del Po!ircmico di Bari e di swdiosi deifellO/llc/1O corsico.
II/ particolare/gli spe/co/agi l/all/IO posto iII campo f/ltta la prcifessiollalirà di mi SOIlO capaci il/ Illeri­
fa
il
metodo/agie, {emiche e //IaTeriali IItili a rC/ldere.filll'bile la ,�rolfa,
lVOI/ pilÌ /II/ /I/ogo IOllta/1O
c
ùwcccss ibi le, /1/(/ alla portata di fIIlfi,jàcile da COI/oscere, appnifOlldi­
re, cOl1lprC1Jderc, UII f/fogo i CI/i aspetTi, al/che qllelli pilì recol/difl', sia/IO raggill1lfi tral/1ite la leITl/ra,
QI/esto l'obietti/JO primario di Grotte c carsismo iII PI/glia,
Di callirà si parla, si saillc c si legge sClIlpre pilÌ spesso, lila raml/lellfe il l/lOldo delle grotte viCI/e
qtro
T /ltaTO ;'1 set /so globale, trasversale e II1l1ltidisciplillarc, Secol/do, cioè, 1/11 codice spcleologico, ilei sellso
etimologico de l feri li/Ile.
Questa è la gida raccolta da Grotte
c
carsislI/o iII Pllglia.
Dare spazio a q/fella Speleologia che} COllie IIl1aj{Jtocalllera, deve essere capace di rapp re scl l fare da
(��l
Ii pl/lltO di vista fa grotta, il SIIO all/biel/te e la vita che h' si COIISI/II/a,
Il C(//II1I1;'1O però 110/1 è COllelIlSO: qllesto libro - COllie del resto l'imero progetto Carasto delle Grotte
e delle Aree Carsiche della Pllglia - non dev'essere illtcso collie
1111 plllltO
di arri/JO, l/W di parreI/l'a.
UIIO slnl/I/cmo //Iilc ad assiCl/rare /In 1II00IICllfO di a/tel/l'iOIlC Ilei cO /ifrollfi del llostro territorio, a
s el /sibilizzare, a prad/nre COIIOSCC/lZa,
A creare cl/ltl/m.
GIUSEPPE SAVINO
Presidellfc Federaziolle Spde%gica PlIgliese
•
I
I/HO/ldo sotterraneo ha per l'il/ll/laginario col/culvo 1111 che difalllastico, di lIlisterioso c, per­
ché 110, IlIl qualcosa di ilIdiflllito, l/listo tra pallra e wriosità che, IIIOIrO spesso, porta i più
il
crederc che q/festo sia fili amhiellfe per pochi eletti.
l'lo; spe/eo/agi sappiamo che 1/011 è così, ma foccialllo veml1lC/lfe poco per ifàtare q/leste leg­
gende, allzi è 110stra {OIlSlletlldille {Cllcr <�elosal/lellfe nascoste le 1I05tre scoperte e quelle bellissi­
me sensaziolli che "esplorare le grotte sa traSl/1ettere.
RiconoscelIdo questo I/Ostra cOlllporta11lellfO collie 1m fatto al1omalo, negli II/timi almi abbia11/0 cOlllpiwo grandi �forzi per I/scire dalle te11ebre e sl/elame bellezze e segreti, abbiamo cioè ccr­
ealO di portare alla luce "il bl/io".
III Italia per più di Ce/lto al111i abbia/ilo e�]Jlomto le cavità /Jafllrali ril/scel/do a dOC/llllenrare
11/1 III/mero eHorme di ql/esti ecceziollali fèllolllel/i carsici presenti iII quasi fIIUe le regiolli italia­
Ile e flHf; questi I/Ost,; iforzi si 50110 materializzati iII IlIl vero e proprio catasto speleoh!gico dove
sono cO/ifll/iti tllfti i dati che dal1/'1o Ima reale fotograi
f a di agI/i grotta: rilievi, dati di posiziol/a­
lI/e1lfO, o5senJaziO/ii sdelltifiche e illllllt1gilli.
Il Catasto IUlzionale /lasce a Postll1l1ia l1el1928 COli l'Istitllto Italiallo di Speleologia e vielle
poi ricostituito in Pl/glia a Castellana Grotte lIegli milli del dopoglferra. 111 esso IICl/gOIIO /1/;'111ziosallie/l.te raaolte ed ordil-tate le ;,!fon1lazioni acqJlisire dalle prill/e associazioni spe/eologiche
crescillte fil' dalla fine del!'ottocellfo.
Gli speleologi italiani ilei corso di due Congressi naziOllali, iII Sardegna nel1955 e a COli/O
nel 1957, hallllo volmo dare iII gestiolle ql/esta //lesse di dari alla Società Speleologica Italimw
ricol/oscendosi q//i/ldi I/ella stmltl/ra speleologica per a1lf0/wI/lasia della rWSfra "azione.
La /lOSTra COII/missioile Catasto delle Capità f\laturali,forlllata da rappreselllallti che copro-
110 l'imero territorio carsico dell'Italia, ha il compito di gestire, proteggere, valorizzare e diplIlga­
re qllcsw morme patrilllollio: attI/alli/ente SO/lO oltre 30.000 le grotte COlwsdl/te.
QlleslO libro è 11/1 esell/pio riuscito de/ nostro tematillo di rendere visibili le grotte.
Quilldi l/II grazie a q/lallli hm/Ila partecipato alla stesl/ra dell'opera e a quelli che ha/iliO cre­
dllfo /lell'originalirà e Hell'il1Jportallza degli argol1lemi trattati,fil/allzial/done la pllbblicaziolle.
GIAMPlETIèO MAIèCHESI
Presidcme SOclerà Speleologica Italia/W
..
L
�
� � �/aJIII() rapJ� ,.ese/l aro lilla parle ':10"0 ill lpo
�
e ree ca rsi he e le grotte della PlIg i
rt al lfe lI ell,a
,
II/W o ra mai IIlfraqllamllfl"lIlale at1lVl1a speleologlca. l\el 1968, "ifartl, al/com 5111dellfe 1/111!
versitario e affilIO membro dCIl'UII;OllC Speleologica Bologllcsc, ho mll/w modo di visitare per
la prima volla Castellaua Grotte at1Cl1do il prillilegio di essere accompagllato da Fmllccsco
O,<?!ì"o, che alJfIlO COlloscillTO pochi Illesi prima iII lilla rill/liDl/c speleologica, e da FrallCO Auell;, che
III; f!.fTasc/IlÒ slIbito per l'cllfllsiaslI/O e la col/Jpetenza sciellt[jìca.
Dopo q//ella II prii /1a Ilolfa", le mie visite al carso plfgliese COII/illliarol/O COli re go lar ità, e /Ili hmllio
permesso ilei tempo di colloscere abbasta/Iza iII de rra gli o 1101/ 5010 le grotte più ill/portallli lIIa auche
le pril1cipafj aree carsi che regiollali.
A/mu; almi dopo, ilei t97j, di " CI /f ifa Direttore dell'lstilllW Ital ia 1lo di Spe/eolo gia ,
i [omatli
{()/1 la Puglia, e spe[!ficatmllel/te {()I/ le Grone di Cas tell alla, ove vi era II/Ifl seziolle distaccata
dcII' ISfif/lw, dillCI/llero al/cora pitì freque lIli.
COlllel/lpOralleallleme ho �ffìa llcato la speleo lo gi a o��alli zz(/fa, Gmppi spe/eologici prima e quill­
di la Federazione Spele olo gica PI/!liese
Ilci rappor ti CO/I la RegiO/le per la stesum della prillla legge
J
spe/eoh��ica.
flifì ll e la lIIia attillajre q/lc/ ltazi olle della «Pu gl ia carsica" mi ha permesso di p"b b licare III/ certo
1 //fI llCro di /allOri, sia sriCII lifìci c i le e splom ti lli SII a/ami dcgli a:; pe lti più importami de/ molldo 501ferral/eo pH gli esc.
Posso q//illdi �ffe rll la re COli co gl liz io lle di callsa che, se ijeu ollleni carsici pugli esi sono, per svill/ p­
po, tm i più importami di IIIftO i/ pmlOrama italiallo, essi sal/o pcrò siwrame/ue i pirì vari d'ITalia,
presl'llt(//ulo aspetti geolllorfillogici, lII ineralo gici, paleol lf ologi ci, arclreolc�{!ici, biologici, e f llo grqJìci di
asso/ma eccellellza, cOlli e coriferl lla to dalla ampia bi bli ogrq/ìa specialistica e sisteI/ te.
A fr ol lte di questa eccelleuza, però , mrcora I/w//cava 1/11 la/lOro divulgativo di silaesi che permet­
tess e al grande pubblico regiO/wle e agli appass;o/wti italia//i di poter cOlloscere ed apprezzare ilei SIW
complesso le varie gàcceuatllre deljel10l/lCllO carsico e della s peleologi a il, P",-{!/ia.
Questa facll/w è
stata oggi colll/ata grazie allo ifo rzo comle di tami �'pcleoh�(!i e ricercatori pllglie-
5; clic, mordùwti dalla Federaziolle Spe1eologica PI/glicse, SOIlO riu sci ti a realizzare l i ll a !!Cm e pro­
pria 'ISilI/II/la" della spe/C()h�gia r�{!jol la le.
PAOLO FORTI
DireTtore ISlituto Italiallo di Speleologia
•
N
Oli sembri fllori del coro la voce del sOprilltClldellte archeologo fra q//elle III/IIICrOSC degli spe­
leologi che dal/tlo awio e corpo a qHcsto bel volI/mc sI/Ile grotte e sI/I carsis/lIo di PI/glia, pro­
mosso e realizzato dall'Assessorato aWEcologia della Regione PI/glia, e dalla Federazio/lc
Spelealogica Pllgliese.
III �uetti IICSSlI/W IIOrl1larilXl statale riferira alfe cose di illleressc artistico o 5TOr;co
(l,
secolldo II/W
pilÌ rceeme tcnllillo/ogia, ai belli mirI/Tali e paesaggistici,jà esplidto ,!feril1lc/lto a q/lello straordinario
patrimonio che è rappresellfato, ili Puglia come altrollC, dagli ambicllti ipogei.
Eppure le grotte, da sole o illSerite come spesso SOIiO SII; fianchi di /fiI rilievo
corso fluviale, rappresclIffl1l0 di per sé
Wl
o
llll/go 1111 al/fico
elcmcll10 paesaggistico rilevaI/te o pOSSOIlO costiTl/ire parte
essenziale di 11/1 contesto di paesaggio. Fosse solo per tale loro carattere e per la loro POSiZ;OIlC, csse
meriterebbero C01l11lllquC di essere oggetto di 1IItela.
l'loll
Ila
però SOItaalllO che molte cavità, miche quaudo risultillO scavate solo dal vento o dalle acque
e 11011 allche dall'azione alltropica, appaiono luoghi ideali (specie quelle /IIetlO pTlJfonde) per essere adi­
bite a rifllgio dell'l/omo o a sede di sI/e attività.
Sicché 1II01to spesso gli alllbie/lti ipogei racchiudono segui della freqllelltaziolle I/IIW/la, sia/lo essi
docl/lIlemi della Ilira o della morte, dei cu/ti o delle attll,ità quotidiane, o S;a/IO testilllollianze della
creatillità artistica o della CIIltllra materia/e,fiuo alla stessa COll.ìervaz;ollefisica di resli scheletrici IIl1lalli
o di auimali.
Tali cvcl/tlIali prescllze caratTerizzami richiedono la colllpeteuza specifica, afiui di ricerca e di tllte­
la, degli archeologi e qllella iSlitllziollale delle saprillletldellze per i belli archeologici. E gli obblighi
formali relldO/IO jrcqllemi (auspicati e ccrcati) i rapporti di collaboraziollc fra archeologi c speleologi,
figI/re di ricercatori a prima vista illlpegllati iII campi e secDl/do modalilà del Ilitto dltJercmi, ma che
//011 dovrebbero mai prcscindere dalle dOVI/te forme d'illfcraziollc 011(' si lIogliauo cOI/seguire obietti"i
iwegrari di COIIOSCetlZa, IlIIela e valorizzaziollc del patrimouio COlli/esSO COH il molldo ipogeo.
Salwo perciò COli grande fili/ore la programmazione e l'uscita di questo magnifico volume, per il
qllale illvero i clfralori I/Ii avevallo chiesto 1/11 pilì cOllsÌ5rel/te comribllto, che Ira dovtlfo COli rammari­
co II/a/uare per il ril/corrersi degli obblighi istill/ziollali; comribllto che lrovo però fllllpialllellfe COlllpell­
salo dai testi pregevoli di rallf; colleghi, archeologi, paleollfologi, geologi, l/awralisri, prOllClliemi dal
/ilO/Ida delle r./l/;versirà o apparrcl/cl/ti alla /lostra stessa soprilltelldellza.
GIUSEPPE ANDR.EASSI
Soprilltclldemc per i Bel/i Archeologici della Puglia
•
Introduzione
III
ucsto importante lavoro di aggior­
namento del catasto delle grotte ai
sensi della L. R. n. 32/86 "Tutela e
valorizzazione del patrimonio
speleologico. Norme per lo sviluppo della
speleologia" trova il suo spazio di attuazio­
ne e le risorse economiche necessarie nel­
l'ambito del POR Puglia 2000-2006
Misura 1.6 "Salvaguardia e Valorizzazione
dei Beni Naturali e Ambienrali" Linea
d'intervento 1 "Ampliamento del Catasto
Regionale delle Grotte e delle Aree
Carsiche". La misura è gestita dall'Ufficio
Parchi e Riserve Naturali dell'Assessorato
all'Ecologia della Regione Puglia.
Si tratta, quindi, di uno strumento che
ha lo scopo precipuo di contribuire alla
strategia più complessiva di conservazione
della biodiversità cosÌ come previsto e pro­
grammato dalle Direttive Comunitarie
Habitat (92/43) e Uccelli (79/409) all'in­
terno deUa Rete Natura 2000, il sistema di
aree che dovrebbe assicurare la conserva­
zione deUa biodiversità deUa UE.
L'Unione Europea ha, intltti, tra i suoi
obiettivi prioritari, anche quello di tutela
della biodiversità. Lo snodarsi delle inizia­
tive Comunitarie, nello specifico campo,
inizia sostanzialmente con la Direttiva
79/409/CEE concernente la conservazio­
ne degli uccelli selvatici e con il
Q
"Programma CORINE" che lanciava un
primo programma di idenrificazione di
biotopi rappresenrativi di determinante
tipologie ambientali (1985-1990).
Nel 1992, con la Direttiva 92/43/CEE,
nota come "Direttiva Habitat", la Comu­
nità ha lanciato il programma di identifi­
cazione di una rete di siti, detta "Rete
Natura 2000", che contengono specie o
habitat d'interesse comunitario perché
rappresentativi della variabilità dei beni
naturali.
Ogni Stato membro ha quindi assunto
l'incarico di segnalare alla Comunità un
elenco di Siti di Importanza Comunitaria
(SIC) identificati secondo criteri standar­
dizzati e rispondemi a specifici requisiti.
La Rete Natura 2000 comprende tipi di
habitat naturali nonché l'habitat delle spe­
cie animali e vegetali di interesse comuni­
tario ed implica, da parte della nazione pro­
ponente, il mantenimento e all'occorrenza
il ripristino di un soddisfacente stato di
conservazione di questi beni.
Tra questi beni naturali la UE individua
anche l'habitat delle grotte, più specificata­
mente e l'habitat di specie d'interesse
comunitario "Grotte non ancora sfruttate a
livello turistico" cod. 8310 e "Grotte mari­
ne sommerse o semisommerse" cod. 8330.
Le grotte e il carsismo quindi non solo
(1) A ClW3 del'Ufficio Parchi deIa Regione Puglia -Assessof'ato all'Ecologia
•
pmenzialmeme presenti in Puglia fossero
oltre 20, un valore che pone la Puglia tra le
regioni a maggiore presenza di specie di
Chirotteri in Italia e in nItta la UE. La
strena dipendenza di queste forme straor­
dinariamente evolute di Mammiferi, gli
unici in grado di volare, gli unici dotati di
sonar, ecc., con le grotte è nota. L1 loro
conservazione passa quindi attraverso la
corretta conservazione delle grotte.
Le grotte e l'inlmenso universo carsico
che si estende in profondità sotto i nostri
piedi ospita anche altre forme di vita ani­
mali microscopiche e diaf.1ne, spesso cie­
che, segregate in un mondo oscuro da
milioni di anni di evoluzione i cosiddetti
Animalia tenebrarum, tirolo del bcllibro di
Rossi & Inguscio (2001). Non sono un
gran numero gli invertebrati rroglobi pre­
senti in Puglia, cioè quelli che non lascia­
no mai il mondo oscuro delle grotte, appe­
na 38 piccoli animaletti. Ma sono estrema­
mente importanti ai fini della conservazio­
ne perché ben 20 di essi sono endemici,
cioè forme di vita che non esistono in nes­
sun altro luogo al mondo. se non nei reces­
si del mondo carsico pugliese.
anche
Si tratta di endemiti puntiformi di Inte­
come habitat naturali contenitori di biodi­
resse scientifico e biogeografico estremo,
versità.
spesso non considerati nelle direttive euro­
come fenomeno
geologico, ma
Questi spazi di natura, tra i pochi che
pee (in quanto localizzatissimi). La presen­
sfilggono all'azione diretta dell'uomo ospi­
za di questi elementi localizzati, è da ricer­
tano una f.1una e una flora specifica e pecu­
care come uno dei migliori indicatori della
liare, quasi sempre nascosta alla nostra vista.
qualità ambientale delle grane.
Un mondo che appare ai più, alieno, ma
L'affermazione che la conoscenza è alla
che ha la stessa importanza di conservazio­
base di una cor retta gestione e conserva­
ne dedicata ad ambienti più familiari.
Esempio classico sono i Pipistrelli (o
Chirotteri) tra le specie più aliene e meno
amate, ma tra quelle a maggiore r ischio
come quelli delle grotte.
Ambienti che solo gli speleologi, tra i
pochi uomini innamorati di questi luoghi
d'estinzione.
Lo stato delle conoscenze concernente i
Chirotteri, appariva quello più impreciso e
lacunoso in tutta l'analisi Rete Natura
2000 in PugLa.
•
zione appare sempre attuale, e ancor di più
nel caso d'ambienti così difficili e oscuri
e dotati delle specifiche competenze tecni­
che, possono esplorare.
Nel caso specifico di questo lavoro, si è
creato quindi un gruppo ricco e diversifi­
Recenti studi (Russo, 2002; Marsico,
cato che ha messo insieme competenze
1999) hanno, infatti, rilevato come le spe­
1110lto diverse, speleologi, biospeleologi,
cie di Chirotteri d'imeresse comunitario
mammologi, idrologi, geologi, ecc., ma
Vale deI'Infemo San Giovanni Rotondo (Fg) . foto Antonio Sigisrnondi
.
.......
- --",-­
___ """' toIOC _
___ """' toIOCI
1ZZl __ """' _
strettamente interrelati fra loro per la rea­
cui è possibiJe intervenire con opportune
lizzazione di questo "Progetto Catasto".
misure di salvaguardia.
Obiettivo principale del progetto è stato
Dato che non è affatto intenzione di
quello di determinare le condizioni per la
alcuno bloccare lo sviluppo, si ritiene che
corretta conservazione del patrimonio car­
una oculata gestione del territorio non
sico, inteso non solo come mondo geolo­
possa prescindere dai risultati deUa presen­
gico ma anche come contenitore di biodi­
te ricerca che ha posto invece le basi per
versità, questo appariva un obbligo deri­
la costituzione di una vera banca dati geo­
vante sia dalla citata L. R.I1. 32/86 sia dalle
referenziata del patrimonio carsico puglie­
direttive 791409 e 92/43 CEE.
se. Con questa analisi, dovrà confrontarsi
Tenuto conto della fragilità di tali eco­
sistelui
e deUa originalità dei
singoli
dinamicamente qualsiasi progeno di tra­
sformazione rcrr iroriale che porrà modifi­
popolamenti, il mantenimento dei carat­
care la situazione preesisteme e causare
teri di biodiversità noti per le singole
imparti sull'ambiente.
grotte è uno degli elementi guida più
significativo.
Le condizioni fisiche e chimico-fisiche
Perché ciò avvenga però, è indispensabi­
le che i risultati di questo studio escano
dallo stretto giro degli esperti (università,
degli ambienti giocano egualmente un
centri di ricerca, associazioni ambientaliste,
ruolo determinante nell'indicare il man­
ecc.) e vengano diffi.lse lTa coloro che ope­
tenimento di condizioni adane alla pre­
rano sul terrirorio e soprattutto fra gli enti
senza delle comunità animali originarie.
locali com perenti a cui è, di [1ttO, affidata la
Oggi, grazie a questo progetto, cono­
gestione del territorio pllgliese. Per qucsro
sciamo dove sono localizzate le principali
motivo il progetto prevedeva la realizzazio­
grotte da salvaguardare e i principali para­
ne di questo volume a carartere maggior­
metri biologic1 che le caratterizzano, per
mente divulgativo.
Il
Indice
3
Presentazioni
Introduzione a
cura
dell'Ufficio Parchi
9
Capitolo I - La speleologia in Puglia
Storia della speleologia pugliese
13
Storia della Federazione Speleologica Pugliese
21
n catasto speleologico pugliese
29
TI catasto delle cavità artificiali pugliesi
31
n Corpo Nazionale del Soccorso Alpino
e Speleologico oggi in Puglia
35
Capitolo Il - Geologia e carsismo
Geologia stratigrafica
41
I paesaggi carsici della Puglia
47
n cammino dell'acqua
53
Alcune considerazioni su speleogenesi
e morfologia delle grotte pugliesi
59
Caratteristiche meccaniche degli ammassi
rocciosi in relazione alla stabilità di cavità naturali
65
Hazard carsico in aree urbane e periurbane della Puglia
69
Album fotografico
73
Capitolo III - Storia ed archeologia
La frequentazione delle cavità naturali da parte dell'uomo
preistorico: testimonianze archeologiche e artistiche
105
I resti umani di Grotta Lamalunga,
distribuzione topografica e interpretazione tafonomica
109
La grotta di Santa Maria di Agnano a Ostuni
113
Grotta dei Cervi di Porto Badisco
115
Grotta del Cavallo
119
Le grotte naturali di cuho cristiano in Puglia
123
Capitolo rv - Le grotte pugliesi
Area gargaruca
129
Le Murge alte
137
Le Murge basse
147
Le grotte dell'area salentina
155
Le grotte subacquee
161
Capitolo V - La vita nelle grotte
Biospeleologia
167
I Chirotteri
173
Capitolo VI- Ambiente e territorio
•
Gli aspetti ambientali e di tutela del territorio carsico
177
Bibliografia
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Piazzale Anelli 70013 Castellana Grotte (Ba)
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