Rassegna Stampa del:15 novembre 2015 link: http://www.ilsussidiario.net/News/EconomiaeFinanza/2014/11/15/SPYFINANZATelecomMediasetSky tuttiinsiemeappassionatamente/554902/ Telecom, Mediaset, Sky: tutti insieme appassionatamente? Augusto Lodolini Nell’intervista, decisamente auto elogiativa, rilasciata al concorrente Corriere della Sera, Carlo De Benedetti ha detto che Berlusconi può vendere le sue aziende solo a società straniere, perché nessuno in Italia gliele comprerebbe. Immediata la pungente reazione di Marina Berlusconi, che ricorda gli insuccessi di De Benedetti, tra l’altro anche nella televisione generalista che lui dà per finita. Diatribe tra Cavaliere e Ingegnere a parte, anche in casa Mediaset le novità non arrivano però dalla TV generalista, ma dalla pay-tv, il settore a livello globale in più forte sviluppo. Il prossimo primo dicembre diverrà effettivo lo scorporo di Mediaset Premium e, come già annunciato, Telefónica avrà l’11,11% della nuova società, in conseguenza dell’uscita di Mediaset España da Digital Plus. Si riapre così la ridda di ipotesi su possibili nuove entrate nell’azionariato di Premium S.p.A. e, accanto alle più volte citate Al Jazeera e Vivendi, qualcuno comincia a parlare, come il Corsera, di una possibile fusione con Sky. Cosa che potrebbe aver senso dal punto di vista industriale, anche alla luce di altre voci su un probabile accordo commerciale tra Mediaset Premium e Telecom, che ha già collabora con Sky. Si eliminerebbe concorrenza in un mercato ancora limitato, con vantaggi per tutti, ma è da vedere se Silvio Berlusconi è pronto a vendere proprio a Murdoch. Di nuovo, il futuro di Premium si intreccia con gli assetti azionari di Telecom Italia, in particolare con la situazione brasiliana, per discutere la quale potrebbe riunirsi venerdì prossimo il Cda di Telecom, secondo quanto riporta Reuters. Le opzioni sul tavolo sono essenzialmente due: o Tim Participaçõnes, la consociata in Brasile, fa un’offerta per la società telefonica brasiliana Oi, o quest’ultima lancia un’offerta su Tim. Oi ha già dato un incarico esplorativo in tal senso alla banca d’affari brasiliana BTG Pactual, già nota in Italia per essere socio importante del Monte dei Paschi e per aver acquistato dalle Generali la BSI, la Banca della Svizzera Italiana. Sui media brasiliani si dà per probabile una cordata per l’acquisto di Tim tra Oi, Claro, che fa capo ad America Movil, e Vivo, di Telefónica. Il management di Telecom Italia non ha finora escluso nessuna ipotesi, vincolando la cessione di Tim a un prezzo adeguato. La vendita, tuttavia, significherebbe l’uscita da un mercato importante e profittevole come il Brasile, limitando l’attività praticamente alla sola Italia, e si può pensare che il prezzo ritenuto “adeguato” sia quindi molto alto, anche per una cordata come quella descritta. La fusione di Tim con Oi avrebbe senso dal punto di vista industriale e potrebbe essere sostenibile anche finanziariamente, tanto più se andasse in porto la parallela vicenda della cessione di Portugal Telecom da parte di Oi, riducendo così il peso della brasiliana nella fusione. Intanto, Tim sta per concludere la vendita delle torri di trasmissione in Brasile.
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