Una testimonianza di verità e coraggio Copyright © 2013 Stefano Martini Responsabilità e coerenza Copyright © 2013 Stefano Martini Dietrich Bonhoeffer nacque il 4 febbraio del 1906 a Breslavia (in polacco Wrocław, in tedesco Breslau: oggi città della Polonia sud-occidentale, ma parte della Germania fino al termine della seconda guerra mondiale), da una famiglia luterana dell’alta borghesia, non particolarmente impegnata in campo religioso. Copyright © 2013 Stefano Martini I genitori, Karl (psichiatra di origine berlinese) e Paula von Hase (insegnante), ebbero otto figli. Copyright © 2013 Stefano Martini Sesto e settima furono,rispettivamente, Dietrich e la sorella gemella Sabine. Copyright © 2013 Stefano Martini Dietrich compì i primi studi a Berlino, dimostrando grande versatilità nelle diverse discipline e in particolare nella musica. Benché inizialmente avesse intenzione di seguire le orme paterne, manifestò fin da ragazzo la volontà di diventare pastore evangelico. Copyright © 2013 Stefano Martini Presa, quindi, la decisione di studiare teologia, frequentò per due semestri i corsi presso l’università di Tubinga (1923/1924). Nel 1924 venne anche in Italia, fermandosi in particolare a Roma. Copyright © 2013 Stefano Martini Dal semestre estivo del 1924 andò a studiare a Berlino, dove fu allievo di Adolf von Harnach (1851-1930), uno dei più rilevanti teologi protestanti e storici della Chiesa della fine del XIX e inizio del XX secolo. Copyright © 2013 Stefano Martini Nell’inverno 1924-1925 ebbe modo di leggere e apprezzare gli scritti di Karl Barth (1886-1968), ‘incontro’ che si sarebbe rivelato in seguito molto importante per lo sviluppo della propria teologia (più avanti, nel 1931, ne seguì per due settimane i corsi a Bonn). Copyright © 2013 Stefano Martini Si laureò il 17 dicembre del 1927, a soli 21 anni, con Reinhold Seeberg (1859-1935), presentando una tesi dal titolo Sanctorum Communio (pubblicata nel 1930). Copyright © 2013 Stefano Martini Dopo un anno di attività pastorale a Barcellona (19281929), tornò a Berlino, dove fu assistente di Wilhelm Lütgert tra il 1929 e il 1930. Lettera di Dietrich Bonhoeffer al fratello Karl-Friedrich da Barcellona (7.7.1928 ) Copyright © 2013 Stefano Martini Nel luglio del 1930 conseguì l’abilitazione con Atto ed essere (Akt und Sein, 1931) e dall’agosto 1931 ottenne la libera docenza presso la Facoltà teologica dell’Università di Berlino. Copyright © 2013 Stefano Martini Nell’opera egli esaminava la filosofia di Kant e l’ontologia di Heidegger, arrivando a concludere la loro inadeguatezza, se considerate come strumenti utili per esprimere Dio nella sua rivelazione: questa, infatti, non può essere formulata né in categorie di azione, né in categorie di essere. Copyright © 2013 Stefano Martini Tra il 1930 e il 1931 trascorse circa un anno a New York, presso l’Union Theological Seminary. Union Theological Seminary, New York Dietrich Bonhoeffer con il collega pacifista, Jean Lasserre, a New York nel 1931 Copyright © 2013 Stefano Martini Tale periodo fu di grande importanza, perché egli, da un lato, contribuì a far conoscere in America la ‘teologia dialettica’ o ‘della crisi’ (formatasi attorno alla rivista “Tra i tempi” [“Zwischen den Zeiten”], fondata nel 1921 da Friedrich Gogarten [1887-1967], Barth e altri), dall’altro, venne a contatto con un cristianesimo molto diverso da quello tedesco. Copyright © 2013 Stefano Martini In particolare, egli fu attratto dalla corrente del “social gospel” (vangelo sociale) per la serietà con cui affrontava il tema del regno di Dio in relazione ai problemi sociali concreti di questo mondo e intuì, uno fra pochissimi, in tutta la sua gravità per la società americana, il problema razziale. Inoltre, questa permanenza fu l’inizio di una serie di attività ecumeniche in cui si sarebbe impegnato per tutta la sua vita. Copyright © 2013 Stefano Martini Dopo un breve soggiorno a Londra, sempre nel 1931, ritornò in Germania, per dedicarsi all’insegnamento presso l’Università di Berlino. Nel frattempo, dal 1° ottobre, fu assistente spirituale degli studenti presso la Technische Hochschule di Berlino e, l’11 novembre 1931, ricevette l’ordinazione sacerdotale nella chiesa di San Mattia). Copyright © 2013 Stefano Martini Qui iniziò anche la sua opposizione attiva al nuovo regime nazista. In concomitanza con la presa del potere di Hitler, nel febbraio del 1933, tenne per esempio una conferenza radiofonica (dai microfoni della Berliner Funkstunde) sull’idea di Führer (Cambiamenti del Führerbegriff), nella quale criticò l’aspirazione del popolo tedesco a trovare un Führer, che inevitabilmente rischiava di diventare un Verführer (un seduttore). Copyright © 2013 Stefano Martini Nell’aprile dello stesso anno, ne fece un’altra dal titolo La Chiesa di fronte al problema degli ebrei (Die Kirche vor der Judenfrage) e in un articolo, pubblicato in giugno, egli invocava, data la gravità della situazione, la convocazione di un concilio evangelico che potesse prendere una posizione autorevole. Copyright © 2013 Stefano Martini Nell’agosto del 1933, venne divulgato Il paragrafo degli ariani nella Chiesa (Der Arierparagraph in der Kirche), con cui gli ebrei battezzati venivano dichiarati non ariani e si decretava che fossero espulsi dalla Chiesa Evangelica. Copyright © 2013 Stefano Martini Alcuni pastori berlinesi, fra i quali Dietrich Bonhoeffer e Martin Niemöller (1892-1984), costituirono d’urgenza un’associazione, che dichiarò la incompatibilità con la fede cristiana del suddetto documento e organizzò l’assistenza alle persone colpite dalle misure razziali. Copyright © 2013 Stefano Martini Tale gruppo fu con il “Movimento Neoriformatore” (Jungreformatorische Bewegung), uno dei precursori della “Chiesa confessante” (Bekennende Kirche), costituitasi ufficialmente con il sinodo del 29-31 maggio 1934 a Wuppertal-Barmen. Tessera della Chiesa confessante, Berlino-Dahlem 1934 (firma: Niemöller) Copyright © 2013 Stefano Martini In tale occasione venne formulata da Karl Barth la Dichiarazione teologica di Barmen (Barmer Theologische Erklärung), la quale portò, nel sinodo di Dahlem dell’ottobre dello stesso anno, alla rottura definitiva con la cosiddetta “Chiesa del Reich” (Reichkirche) e significò il fondamento teologico della Chiesa confessante, che avrebbe svolto un rilevante ruolo di opposizione e resistenza al regime nazionalsocialista. Copyright © 2013 Stefano Martini Per Bonhoeffer, che era assente a quell’evento (dal 1933 al 1935 fu, infatti, a Londra, per seguire due comunità evangeliche tedesche), esso rappresentò la vera data di nascita della Chiesa confessante e significò il conseguimento di ciò per cui aveva lottato lungamente. Copyright © 2013 Stefano Martini Di nuovo a Berlino, Bonhoeffer accettò di dirigere prima presso la fattoria di Zingst (mar Baltico), poi a Finkenwalde, un seminario (Predigtseminar) affidatogli proprio dalla Chiesa confessante. Copyright © 2013 Stefano Martini Tuttavia, il 2 dicembre 1935 apparve l’ordinanza del ministro per le questioni religiose Hanns Kerrl per l’applicazione della legge sulla sicurezza della Chiesa evangelica. Essa dichiarava come inammissibili tutte le disposizioni ecclesiastiche emanate da associazioni o gruppi. Copyright © 2013 Stefano Martini Di conseguenza, anche l’esistenza del seminario di predicazione (nella chiesa evangelica è un istituto di preparazione per l’esame e l’ordinazione) di cui Bonhoeffer era la guida, divenne illegale. Copyright © 2013 Stefano Martini Nel 1936, radiato dall’insegnamento per la sua opposizione alla chiesa ufficiale del Reich (i “cristiani tedeschi”, Deutschen Christen) e al regime, si dedicò completamente agli allievi di Finkenwalde, ma a metà ottobre del 1937 il seminario venne chiuso dalla Gestapo e 27 allievi furono imprigionati. A novembre uscì Sequela (Nachfolge). Copyright © 2013 Stefano Martini Egli escogitò un’ulteriore forma di collaborazione con i suoi candidati: quella del “vicariato collettivo” (Sammelvikariat), a Köslin e a Gross-Schlönwitz (oggi Slonowice) (quest’ultimo si trasferì nel 1939 a Sigurdshof). Copyright © 2013 Stefano Martini In seguito, nel 1938, su questa esperienza di religiosità vissuta comunitariamente, egli scrisse Vita comune (Gemeinsamens Leben, 1939). Copyright © 2013 Stefano Martini Nel 1939 Bonhoeffer si recò negli Stati Uniti per un ciclo di conferenze. Copyright © 2013 Stefano Martini Ricevuta, però, appena sbarcato, una lettera che gli dava la certezza dell’imminente scoppio della guerra, rientrò immediatamente in patria: riteneva, infatti, di non aver diritto di partecipare a una futura ricostruzione se prima non avesse condiviso le prove del periodo bellico. Copyright © 2013 Stefano Martini Pur avendo sostenuto posizioni pacifiste – desiderava perfino andare in India a conoscere Mohandas Gandhi (1869-1948) –, sin dall’inizio delle ostilità si avvicinò alla resistenza e fu messo a conoscenza del piano per fermare Hitler prima dell’inizio della guerra sul fronte occidentale, progetto poi sospeso. Copyright © 2013 Stefano Martini A un compagno di prigionia italiano, che gli chiese come potesse un sacerdote partecipare a una cospirazione politica che prevedesse anche lo spargimento di sangue, disse: «Quando un pazzo lancia la sua auto sul marciapiede, io non posso, come pastore, contentarmi di sotterrare i morti e consolare le famiglie. Io devo, se mi trovo in quel posto, saltare e afferrare il conducente al suo volante». Copyright © 2013 Stefano Martini Nel frattempo stava lavorando a un’opera sull’etica, di cui ci rimangono saggi e abbozzi composti in epoche diverse, ripresi, rielaborati, non portati a termine. In particolare, il capitolo più compiuto, Le cose ultime e penultime, fu scritto nella quiete del lungo soggiorno presso l’abbazia benedettina di Ettal sui monti bavaresi, tra la fine del 1940 e l’inizio del 1941. Copyright © 2013 Stefano Martini Questi scritti furono dati alle stampe a Monaco nel 1949, col titolo di Etica (Ethik) dall’amico fraterno Eberhard Bethge (1909-2000), che ha curato la pubblicazione di tutta l’opera inedita di Bonhoeffer. Copyright © 2013 Stefano Martini Pure Eberhard Bethge era imparentato con Dietrich, avendone sposato la nipote Renate, figlia di Rüdiger Schleicher (1895-1945), a sua volta marito di Ursula Bonhoeffer (1902-1983). Copyright © 2013 Stefano Martini Col fratello Klaus (1901-1945) e il cognato Hans von Dohnanyi (1902-1945) (la moglie, Christine Bonhoeffer, era sorella di Dietrich) egli era dunque entrato in contatto con l’ammiraglio Wilhelm Canaris (1887-1945), capo del servizio segreto militare (Abwehr). Copyright © 2013 Stefano Martini Canaris e Dohnanyi verso la fine di ottobre del 1941 diedero avvio a un’operazione per salvare un piccolo gruppo di ebrei. Con la collaborazione anche di Bonhoeffer, nel 1942 venne preparato e realizzato per loro un viaggio di salvataggio in Svizzera. Copyright © 2013 Stefano Martini Proprio Canaris con altri ufficiali stava preparando una congiura per assassinare Hitler: si trattava dell’attentato dinamitardo del 20 luglio 1944, organizzato dal colonnello Claus von Stauffenberg (1907-1944), contro il quartier generale di Rastenburg, dove risiedeva il Führer, che però non avrebbe raggiunto lo scopo. Copyright © 2013 Stefano Martini Già nel 1942 Bonhoeffer aveva incontrato George Bell, vescovo di Chichester nonché suo amico e sostenitore della Chiesa Confessante. In tale circostanza, gli comunicò i singoli dettagli, compresi i nomi dei partecipanti, del colpo di Stato che si stava progettando. Il governo inglese avrebbe dovuto appoggiare, in caso di riuscita, gli autori del colpo di Stato, così da metterli in condizione di creare un nuovo governo tedesco. Copyright © 2013 Stefano Martini Nel novembre del 1942 Dietrich si fidanzò con Maria von Wedemeyer (1924-1977). Copyright © 2013 Stefano Martini La famiglia Bonhoeffer, nel marzo 1943, cinque giorni prima dell’arresto di Dietrich (sulla sinistra). Sono nella foto pure il cognato Rüdiger Schleicher (1895-1945), il fratello Klaus Bonhoeffer e l’amico Friedrich Justus Perels (1910-1945). Copyright © 2013 Stefano Martini Il 5 aprile del 1943 il capo del tribunale militare Manfred Roeder e l’agente della Gestapo criminale Sonderegger arrestarono Dietrich Bonhoeffer. Contemporaneamente vennero imprigionati Hans von Dohnanyi e il dott. Josef Müller, con le rispettive mogli. Copyright © 2013 Stefano Martini Dietrich Bonhoeffer venne rinchiuso nel carcere di Tegel, nei sobborghi di Berlino. La vita in cella fu all’inizio per Bonhoeffer un tormento: soffriva, infatti, dello stretto isolamento, poiché ai guardiani era proibito parlare con i “politici”. Copyright © 2013 Stefano Martini Copyright © 2013 Stefano Martini Continuò con estremo impegno la sua attività di riflessione ed elaborazione, che consegnò a numerose lettere, inviate alla fidanzata, ai famigliari, agli amici, in particolare a Eberhard Bethge, che ne avrebbe curato l’edizione. Queste sarebbero state raccolte e pubblicate nel 1951 a Monaco con un titolo tratto da una espressione usata in una lettera, Resistenza e resa (Winderstand und Ergebung). Copyright © 2013 Stefano Martini Quando egli seppe del fallimento del colpo di Stato (già la sera dello stesso 20 luglio), perse ogni speranza e si preparò al peggio. La squadra della Gestapo tardava ad arrivare. Passarono giorni, settimane. In questo periodo prese in considerazione l’idea di fuggire dal carcere. Il suo guardiano, il sottufficiale Knobloch, un operaio di Berlino nord, aveva collaborato, nel periodo di prigionia di Bonhoeffer, a far uscire la sua corrispondenza clandestina. Copyright © 2013 Stefano Martini Una settimana dopo però il fratello Klaus, il cognato Rüdiger Schleicher e l’amico Friedrich Perels vennero arrestati a causa della loro partecipazione al complotto, così Bonhoeffer non dette seguito al suo piano di fuga per non compromettere ulteriormente il fratello e i parenti (temeva cha anche altri famigliari potessero essere imprigionati). Copyright © 2013 Stefano Martini Nel frattempo la Gestapo aveva trovato dei documenti della Abwehr che dimostravano la partecipazione alla congiura di Bonhoeffer fin dal 1938. Hitler era fuori di sé. Revocò l’ordine di eliminazione immediata dei cospiratori al fine di accertare ulteriori ramificazioni. Questo spiega perché le esecuzioni furono rimandate per lungo tempo. Copyright © 2013 Stefano Martini Dopo vari trasferimenti da un carcere all’altro (da Tegel a quello della Gestapo in PrinzAlbrecht-Straße) o in diversi campi di concentramento (Buchenwald, Regensburg, Schönberg e infine Flossenbürg), Dietrich Bonhoeffer venne impiccato con un gancio da macellaio all’alba del 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra. Copyright © 2013 Stefano Martini Con lui a Flossenbürg vennero giustiziati pure Canaris e altri (Oster, Strünk e Gehre). Klaus Bonhoeffer, Rüdiger Schleicher e F.J. Perels furono uccisi a Berlino il 23 aprile. Copyright © 2013 Stefano Martini In una lettera al padre Karl, Dietrich Bonhoeffer, confrontando le loro generazioni, osservava come la sua fosse caratterizzata dall’incompletezza e dalla frammentarietà. Vi sono, però, frammenti senza alcun significato e valore, e altri in cui, invece, è possibile distinguere come era impostata e progettata la struttura completa dell’opera da cui derivano, e la cui importanza può durare nei secoli. Copyright © 2013 Stefano Martini Ucciso a 39 anni, nel campo di Flossenbürg per la sua partecipazione alla resistenza antinazista, Bonhoeffer ha indubbiamente prodotto un’opera “frammentaria”, una parte notevole della quale è costituita dalle lettere scritte in carcere, ma di tale qualità che nel frammento si intravede, a volte, la bellezza del tutto, altre volte si delineano nuove strade da percorrere. Copyright © 2013 Stefano Martini Sempre emergono una estrema onestà intellettuale e il coraggio di porsi gli interrogativi più inquietanti, in un confronto esigente e radicale con la realtà contemporanea nelle sue caratteristiche positive e nei suoi drammi. Copyright © 2013 Stefano Martini Scritti pubblicati in vita e postumi Copyright © 2013 Stefano Martini In Italia, l’edizione critica delle Opere di Dietrich Bonhoeffer, è stata pubblicata, in 10 volumi usciti dal 1991 al 2009, dall’Editrice Queriniana di Brescia. In Germania, l’edizione dell’Opera omnia, prima come Gesammelte Schriften (Bd I-VI), a cura di Eberhard Bethge, 1958-1975, e poi come Dietrich Bonhoeffer Werke (DBW) (17 Bände und 2 Ergänzungsbänd), a cura di altri, 1986–1999, da Kaiser Gütersloher Verlagshaus di München . Copyright © 2013 Stefano Martini Bonhoeffer, come in parte anticipato, aveva pubblicato nel 1930 Sanctorum Communio. Ricerca dogmatica sulla sociologia della chiesa (Sanctorum Communio. Eine dogmatische Untersuchung zur Soziologie der Kirche), nel 1931 Atto ed essere. Filosofia trascendentale ed ontologia nella teologia sistematica (Akt und Sein. Transzendentalphilosophie und Ontologie in der systematischen Theologie), nel 1933 Creazione e caduta (Schöpfung und Fall), nel 1937 Sequela (Nachfolge), nel 1939 Vita comunitaria (Gemeinsamens Leben), nel 1940 Il libro di preghiera della Bibbia. Una introduzione ai Salmi (Das Gebetbuch der Bibel. Eine Einführung in die Psalmen). Copyright © 2013 Stefano Martini Copyright © 2013 Stefano Martini Postume uscirono le opere che, secondo l’autore, dovevano costituire il suo contributo maggiore: Etica (Ethik, 1949), Resistenza e resa. Lettere e appunti dal carcere (Widerstand und Ergebung. Briefe und Aufzeichnungen aus der Haft, 1951), Tentazione (Versuchung, 1953), Il mondo maggiorenne (Die mündige Welt, 1955-1966), Frammenti da Tegel (Fragmente aus Tegel. Drama und Roman, 1978). Copyright © 2013 Stefano Martini Copyright © 2013 Stefano Martini Copyright © 2013 Stefano Martini Foto e disegni Copyright © 2013 Stefano Martini Copyright © 2013 Stefano Martini Copyright © 2013 Stefano Martini Copyright © 2013 Stefano Martini Abbazia di Westminster – Martiri del XX secolo Copyright © 2013 Stefano Martini Copyright © 2013 Stefano Martini Copyright © 2013 Stefano Martini Fonti Copyright © 2013 Stefano Martini E. Berti, F. Volpi, Storia della filosofia. Ottocento. Novecento, Laterza, Rom-Bari 1991; Enciclopedia Garzanti di Filosofia, Milano 1993²; A. Gallas, La centralità del Dio inutile, Saggio introduttivo a D. Bonhoeffer, Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1988; I. Mancini, Ciò che è vivo e ciò che è morto nell’Etica di Bonhoeffer, Introduzione a D. Bonhoeffer, Etica, Bompiani, Milano 1969; S. Tassinari, Storia della filosofia occidentale, 3**, Bulgarini, Firenze 1994; < http://it.wikipedia.org/wiki/Dietrich_Bonhoeffer >. Copyright © 2013 Stefano Martini Etica e Resistenza e resa Copyright © 2013 Stefano Martini Cose ultime e penultime Copyright © 2013 Stefano Martini Come anticipato, cominceremo il nostro percorso da alcune pagine dell’Etica di Bonhoeffer, in particolare dal suo capitolo più compiuto, “Le cose ultime e penultime”, «scritto nella quiete del lungo soggiorno passato nell’abbazia benedettina di Ettal sui monti bavaresi tra la fine del 1940 e l’inizio del 1941» (Mancini, Introduzione, cit., p. X). Copyright © 2013 Stefano Martini Tale testo «potrà convincere il lettore di quanto Bonhoeffer si sia spinto a fondo nella elaborazione di un’etica della vitalità concreta, non senza intendimenti polemici sia contro la derelizione secolare del protestantesimo che faceva della vita una quantité négligeable, sia contro la pratica nazista, soprattutto con il tema dell’eutanasia e dell’omicidio. Dr. Joseph Mengele Copyright © 2013 Stefano Martini Tutta l’Etica di Bonhoeffer può essere letta in chiave di opposizione al nazismo, per la presenza di certi temi tipici e soprattutto per la dottrina generale della responsabilità, comportante una radicale assunzione di responsabilità politica, che confina con una teoria della resistenza e della rivoluzione» (ibidem). vs Copyright © 2013 Stefano Martini «Bonhoeffer si interroga sul compito che incombe ai cristiani e alla Chiesa in determinate situazioni – nazismo o realtà assimilabili – e polemizza con quanti evitano di affrontare sofferenze per una causa giusta […]. Egli denuncia come la Chiesa sia stata muta quando avrebbe dovuto gridare perché il sangue degli innocenti gridava al cielo. Copyright © 2013 Stefano Martini Dietro questi atteggiamenti esistono però anche carenze a livello teorico: Bonhoeffer rifiuta, nella dottrina luterana dei due regni, una netta separazione che finisce per paralizzare l’intervento nella sfera mondana. Il Dio che si è rivelato in Cristo è infatti Signore di tutti e due i regni: l’autorità deve essere dunque giudicata non solo in riferimento alla Legge ma anche al Vangelo. Copyright © 2013 Stefano Martini La carenza di impegno può essere anche letta in collegamento ad un’altra posizione tipica del protestantesimo: la teoria della radicale corruzione della natura umana. Bonhoeffer ravvisa un vero vuoto teorico nell’aver, di fatto, eliminato il concetto di “naturale”, lasciandolo alla Chiesa cattolica. In tal modo, per mancanza di strumenti concettuali adeguati, non si è riusciti a dire una parola chiara su questioni scottanti. […] Copyright © 2013 Stefano Martini Bonhoeffer tenta una nuova teorizzazione del “naturale”, in un quadro interpretativo più vasto, caratterizzato da una nuova terminologia: egli parla di realtà “ultime” e “penultime”, rifiutando l’immagine tradizionale di una realtà divisa in due sfere – ambito secolare / spirituale, naturale / soprannaturale, sacro / profano. Copyright © 2013 Stefano Martini La posizione luterana tradizionale sul rapporto ultimo-penultimo è da lui respinta e qualificata come “radicalismo”, frutto di odio conscio o inconscio per ciò che esiste [la creazione]. Ugualmente [viene] rifiutato il “compromesso”, proprio della posizione cattolica. Questa riconosce l’autonomia delle realtà penultime, ma relega le realtà ultime talmente al di là del quotidiano, da finire per accettare di fatto acriticamente l’esistente. Copyright © 2013 Stefano Martini Per Bonhoeffer è certamente a partire dalla realtà ultima che bisogna pensare e fondare ciò che è penultimo. Ed è in Cristo, nel suo essere, che ultimo e penultimo sono dati insieme: nella sua umanità si scorge l’amore di Dio per la creazione, nella sua crocifissione il Giudizio sul mondo, nella resurrezione la volontà di creare un mondo nuovo. Copyright © 2013 Stefano Martini L’essere uomo di Cristo esprime la valorizzazione del naturale, del penultimo, mentre la crocifissione ne rappresenta la contestazione e la relativizzazione, e la resurrezione la prefigurazione del futuro escatologico, della realtà ultima. Copyright © 2013 Stefano Martini In questa ottica il “naturale” ha un suo spazio: denota un esser libero, secolare, che ha in sé un rimando a Dio, solo perché è definito dalla volontà divina di conservare la vita. Copyright © 2013 Stefano Martini Si tratta di un concetto più libero da implicazioni teologiche di quello di “creaturale” e comunque sempre da pensare in relazione a Cristo che, nella sua incarnazione, fa sì che la vita naturale divenga il penultimo indirizzato verso l’ultimo» (Tassinari, Storia della filosofia occidentale, cit., pp. 476-477). Copyright © 2013 Stefano Martini ETICA (ETHIK) Copyright © 2013 Stefano Martini CAPITOLO IV LE COSE ULTIME E PENULTIME (DIE LETZTEN UND DIE VORLETZTEN DINGE) Copyright © 2013 Stefano Martini LE COSE ULTIME E PENULTIME La giustificazione in quanto Parola suprema Paolo di Tarso Martin Lutero Copyright © 2013 Stefano Martini Le realtà penultime Henrik Ibsen Copyright © 2013 Stefano Martini Le realtà penultime Fëdor Dostoevskij Copyright © 2013 Stefano Martini Preparare la via “Signore Gesù, nella tua bontà e misericordia, fa’ tu ch’io sia pronto, misero qual sono, per questo tempo santo!” Valentin Thilo Copyright © 2013 Stefano Martini Il “naturale” Copyright © 2013 Stefano Martini La vita naturale Immanuel Kant Copyright © 2013 Stefano Martini “Suum cuique” Copyright © 2013 Stefano Martini “Suum cuique” Copyright © 2013 Stefano Martini Il diritto alla vita fisica Atteggiamento idealistico Atteggiamento cristiano Atteggiamento materialistico Corporeità strumento Corporeità sia strumento sia fine a se stessa Corporeità fine a se stessa Copyright © 2013 Stefano Martini Il diritto alla vita fisica cibo abitazione vestito gioco bevanda ricreazione sessualità “Tutto ciò mostra come il senso della vita del corpo non si esaurisca mai nella mera strumentalità, ma includa necessariamente la soddisfazione del desiderio di piacere che gli è inerente”. Copyright © 2013 Stefano Martini Il diritto alla vita fisica guerra eutanasia riguardo agli ammalati riguardo ai sani Copyright © 2013 Stefano Martini Il diritto alla vita fisica Un caso limite Un bastimento sul quale scoppiasse la peste Copyright © 2013 Stefano Martini Il diritto alla vita fisica Razionalismo + Biologizzazione della vita umana = Distruzione del diritto di vivere proprio di ogni creatura Copyright © 2013 Stefano Martini Il suicidio “patet exitus: si pugnare non vultis, licet fugere” (la porta è aperta: se non volete lottare, è possibile fuggire [6, 7]) Copyright © 2013 Stefano Martini Il suicidio Copyright © 2013 Stefano Martini Il suicidio Copyright © 2013 Stefano Martini Il suicidio Copyright © 2013 Stefano Martini Il suicidio Sant’Agostino Padri della Chiesa Copyright © 2013 Stefano Martini Procreazione e gestazione Copyright © 2013 Stefano Martini Procreazione e gestazione Dopo il Sacra Congregazione per la dottrina della fede, Istruzione sui matrimoni misti, 1966 Concilio Vaticano II (1962-1965) Paolo VI, Matrimonia mixta, (1970), Lettera apostolica in forma di motu proprio, in cui vengono impartite norme sui matrimoni misti Copyright © 2013 Stefano Martini Procreazione e gestazione Copyright © 2013 Stefano Martini Procreazione e gestazione I. Kant San Paolo Copyright © 2013 Stefano Martini Procreazione e gestazione Programma di sterilizzazione forzata su larga scala in India Indira Gandhi Copyright © 2013 Stefano Martini La libertà della vita del corpo La Chiesa cattolica rifiuta categoricamente la sterilizzazione Copyright © 2013 Stefano Martini La libertà della vita del corpo Tommaso d’Aquino condannò la realtà della schiavitù Tommaso d’Aquino Copyright © 2013 Stefano Martini La libertà della vita del corpo Tortura e schiavitù Copyright © 2013 Stefano Martini APPENDICE V CHE COSA SIGNIFICA DIRE LA VERITÀ? Copyright © 2013 Stefano Martini CHE COSA SIGNIFICA DIRE LA VERITÀ? Alla parola autentica si sostituisce la chiacchiera Copyright © 2013 Stefano Martini Che cosa significa dire la verità? I. Kant, Sul presunto diritto di mentire per amore degli uomini (1797) Copyright © 2013 Stefano Martini Che cosa significa dire la verità? Scrittore, pittore, pedagogo austriaco Adalbert Stifter Copyright © 2013 Stefano Martini Che cosa significa dire la verità? Copyright © 2013 Stefano Martini Che cosa significa dire la verità? Ogni mente profonda ha bisogno di una maschera. Al di là dal bene e dal male, “Lo spirito libero”, 40. Friedrich Nietzsche Copyright © 2013 Stefano Martini Che cosa significa dire la verità? Copyright © 2013 Stefano Martini Che cosa significa dire la verità? Copyright © 2013 Stefano Martini RESISTENZA E RESA. LETTERE E SCRITTI DAL CARCERE (WIDERSTAND UND ERGEBUND. BRIEFE UND AUFZEICHNUNGEN AUS DER HAFT) Copyright © 2013 Stefano Martini PROLOGO DIECI ANNI DOPO. UN BILANCIO SUL LIMITARE DEL 1943 Copyright © 2013 Stefano Martini DIECI ANNI DOPO Coraggio politico? Martin Lutero Copyright © 2013 Stefano Martini Del successo Copyright © 2013 Stefano Martini Giustizia immanente Etica aristotelico-tomista Copyright © 2013 Stefano Martini Fiducia Copyright © 2013 Stefano Martini Presente e futuro Copyright © 2013 Stefano Martini Cristianesimo in un “mondo adulto” Copyright © 2013 Stefano Martini ALCUNE LETTERE Copyright © 2013 Stefano Martini ALCUNE LETTERE Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Miquel de Cervantes Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Heinrich von Kleist Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 José Ortega y Gasset Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Karl Barth Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Rudolf Bultmann Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Liturgia della V Domenica di Pasqua Antifona d’ingresso (Sal 97, 1-2) Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto prodigi; a tutti i popoli ha rivelato la salvezza. Alleluia. Cantáte Dómino cánticum novum, quia mirabília fecit Dóminus; ante conspéctum géntium revelávit iustítiam suam, allelúia. Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Carl Friedrich von Weizsäcker Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Adolf Schlatter, Paul Althaus e Paul Tillich Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Sbarco in Normandia Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Ernst Troeltsch Karl Heim Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Paul Althaus Paul Tillich Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Copyright © 2013 Stefano Martini Sopravvivere fino al colpo di Stato. Aprile – Luglio 1944 Paul Schütz Copyright © 2013 Stefano Martini Dopo il fallimento. Luglio 1944 – Febbraio 1945 Paul Gerhardt Copyright © 2013 Stefano Martini Dopo il fallimento. Luglio 1944 – Febbraio 1945 Martin Lutero Copyright © 2013 Stefano Martini Dopo il fallimento. Luglio 1944 – Febbraio 1945 Copyright © 2013 Stefano Martini POESIA STAZIONI SULLA VIA VERSO LA LIBERTÀ Copyright © 2013 Stefano Martini FINE Copyright © 2013 Stefano Martini
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