N@ÎÎÎ Lotta alla criminalità economica: intermediari in prima linea *,251$/('(//$%$1&$('(//$),1$1=$$QQRQXRYDVHULH$QQR0HQVLOH6SHGLQ$3$UW&RPPD%/HJJH9HURQD3RVWH,WDOLDQH *,251$/('(/ //$%$ 1_$SULOH_%_ ÅÎÎÌÅÎÂkÅÅ Le verifiche e i controlli di Bce e Banca d’Italia in vista della vigilanza unica europea La revisione della governance, le ristrutturazioni, la tecnologia digitale Il sistema creditizio italiano entra in una fase di grande trasformazione ä×ÎÌÌÌÌÌ,@Â@Ì,kÎÂÌ×@ Più estero e nuove alleanze 6WUDWHJLH0HUFDWL %$1&$6685$1&(81&$1$/(,15,35(6$ Riparte il business allo sportello /HSROL]]HYLWDLQILOLDOHWUDLQDQRLOVHWWRUH 0DDQFKHODSURWH]LRQHGHOFUHGLWRHOD5FDXWR LQFRQWUDQRLOIDYRUHGHOPHUFDWR N/8&$ 6,/9(675,1, ÌÌ R accolta intor no ai 330 miliardi di dollari, top player quasi esclusivamente europei, offerta focalizzata su soluzioni vita legate a mutui e finanziamenti, for te presenza di compagnie captive: queste le peculiarità della bancassicurazione a livello globale come si ricava dal rapporto di Finaccord (istituto di ricerca, formazione e consulenza specializzata nel mondo dei ser vizi finanziari) intitolato Global bancassurance: strategies of the world’s top 125 retail banking groups. Dallo studio emerge che l’ammontare complessivo dei premi raccolti dai 125 gruppi bancari presenti in 64 paesi è stato di 330 miliardi di dollari nel 2012. Inoltre il 41,6% del campione possiede una propria compagnia captive in almeno un mercato nazionale; il 10,4% non controlla società assicurative ma ha almeno una joint venture con una compagnia; il 13,6% opera sia tramite una propria compagnia, sia attraverso una o più accordi. La leadership del mercato si divide tra Bnp Paribas, che è terza in quanto ai premi ma ha la più vasta presenza geografica nel bancassurance, e Crédit Agricole che, con 29 miliardi di dollari di raccolta nel 2012 è in testa alla classifica di Finaccord. Al secondo posto si classifica Ing con 26 miliardi, al quarto il $SULOH gruppo brasiliano Bradesco con 21,13 miliardi, al quinto Crédit Mutuel con 15,17 miliardi, al sesto Lloyd’s banking group (15,17miliardi), seguito da Société Générale (13,09 miliardi), Hsbc (13,04 miliardi), la coreana NongHyup Bank (9,11 miliardi) e al decimo Intesa Sanpaolo con una raccolta complessiva di 7,28 miliardi, mentre Unicredit si trova in ventesima posizione con 4,79 miliardi di premi. «È interessante notare come quattro dei più grandi gruppi siano francesi» ha commentato Tobias Schneider, consulente di Finaccord. «Inoltre otto su dieci sono europei, con due eccezioni: Bradesco, il cui business bancassurance è tra i più redditizi a livello mondiale, e la sud coreana NongHyup Bank. Evidentemente il fatto che il business delle polizze vendute allo sportello sia nato in Francia negli anni Ottanta ha un suo peso». Le banche transalpine e quelle degli stati limitrofi che ne hanno replicato il modello di business «hanno un patrimonio di esperienze e di know how difficilmente eguagliabile da parte di istituti di altri paesi». Secondo il report il 41,6% del campione ha almeno una par tnership strategica con un gruppo assicurativo, una joint venture oppure accordi di distribuzione a lungo termine che non prevedono scambi azionari. Aviva è il gruppo che ne ha di più, esattamente sei. Per Allianz, Prudential e Zurich quattro partnership ciascuna. Ageas, Axa, Cnp Assurances e Mapfre ne hanno tre. 0878, ,1 7(67$ &5(',7, &200(5&,$/,,1&2'$A livello di prodotti, le polizze legate ai mutui sono le più diffuse, mentre le meno proposte (e vendute) sono le soluzioni per la protezione dei crediti commerciali. Nel bouquet di offerta allo sportello il 64,4% del campione ha la protezione dei finanziamenti per la casa, il 60,3% la polizza del capofamiglia, il 57,2% la protection per il credito, il 56,3 polizze vita, il 52,8% prodotti previdenziali, il 49,8% offerte vita investimento. Meno della metà propone la Rc auto (45,5%) e gli infor tuni (40,6%) mentre solo il 6,3% offre soluzioni per il trade credit. La ricerca Finaccord ha inoltre analizzato i disinvestimenti dei gruppi bancari nel settore assicurativo. Alcuni gruppi, tra cui Hsbc, Ing Group, Rbs e Santander, hanno ceduto in tutto o in par te le loro attività assicurative captive per motivi regolatori o strategici. Per esempio Ing ha effettuato, come condizione per ricevere l’aiuto statale, una serie di cambiamenti nella struttura di gruppo, compresa la separazione delle attività bancarie da quelle assicurative con l’impe- &203$*1,(&$37,9( /·DPPRQWDUHFRPSOHVVLYRGHLSUHPLUDFFROWLGDLJUXSSL EDQFDULSUHVHQWLLQSDHVLqVWDWRGLPLOLDUGLGLGROODUL QHO,QROWUHLOGHOFDPSLRQHSRVVLHGHXQDSURSULD FRPSDJQLDFDSWLYHLQDOPHQRXQPHUFDWRQD]LRQDOH e per questo alcuni gruppi bancari hanno ceduto o si preparano a cedere le compagnie captive. Questo potrebbe aprire nuove opportunità alle aziende assicurative che avranno nuove possibilità di proporre partnership con quei gruppi bancari che non vogliono comunque rinunciare alla redditività del bancassurance». ” ,19(56,21(',7(1'(1=$ gno a uscire, entro cinque anni, dal settore delle polizze. «Negli ultimi anni le normative hanno cambiato il mercato del bancassurance e lo faranno ancora nel futuro», ha detto Schneider. «Vari gruppi bancari che hanno avuto fondi pubblici per contrastare la crisi finanziaria sono stati obbligati dai regolatori a cedere, in cambio, le loro attività assicurative. Basilea 3 ha imposto nuove regole sulla capitalizzazione e gestione dei rischi Questa è la fotografia della situazione a livello globale. In Italia, invece dopo i timori dell’ultimo triennio che avevano fatto pensare a una crisi del modello di bancassurance, c’è stata una netta inversione di tendenza. Il 2013, infatti, ha visto un forte incremento della raccolta nei rami vita, che dovrebbe attestar- / $=,(1'$,1)250$ ,&+,$5$$66,&85$=,21, Un’offerta integrata costruita insieme ai partner bancari Adesso l’integrazione tra Chiara e Helvetia è diventata anche ‘fisica’: lo staff guidato da Rosalba Granieri si è, infatti, trasferito negli uffici del Gruppo Helvetia Italia di via Cassinis 21 a Milano. “Sono felice di aver portato il mio team nel Gruppo Helvetia Italia e di poter così contribuire, ancora di più, all’entrata del Gruppo nel nostro mercato di riferimento. Ci siamo lasciati alle spalle un 2013 di grandi soddisfazioni e che oggi ci spinge a lavorare, ancora con maggiore entusiasmo e professionalità, nel canale della bancassurance, core business della nostra società. Il 2014 vedrà questo mercato quale importante filo di congiunzione tra il Gruppo Helvetia Italia e il canale bancario. La nostra esperienza e le relazioni instaurate negli anni ci consentiranno di conseguire obiettivi importanti per tutto il Gruppo”, ha detto Rosalba Granieri - Direttore Generale di Chiara Assicurazioni, che ha assunto anche l’incarico di Direttore della nuova Business Unit Bancassurance di Helvetia. Acquisita un anno fa da Helvetia, Chiara Assicurazioni opera nel bancassurance danni grazie alla partnership con oltre venti banche regionali, con un modello di business che mette al centro il servizio al cliente della banca. “La costruzione del prodotto è condivisa in ogni fase con i nostri partner bancari, attraverso un comitato prodotti in cui compare un responsabile di ogni istituto”, sostiene Granieri. “Questo perché vogliamo che il nostro servizio sia un plus per il cliente della banca. Le nostre polizze sono standardizzate, chiare, semplici, per evitare qualsiasi contenzioso con i clienti. E proprio seguendo questi criteri, e grazie alla piena integrazione con Helvetia, la nostra offerta di bancassurance si è già ampliata anche al vita e alla Rc auto” ha aggiunto Granieri. “Il nostro obiettivo è quello di Rosalba Granieri Direttore Generale di Chiara Assicurazioni e della nuova Business Unit Bancassurance di Helvetia. proporre una offerta integrata, che copra a 360 gradi i bisogni di protezione dei clienti bancari, siano essi famiglie, professionisti o imprese, grazie anche all’introduzione di uno specialista dedicato in filiale”. Sponsored by 6WUDWHJLH0HUFDWL $87202725( ',69,/8332 6HFRQGR O·2VVHUYDWRULRDXWR GHOO·$LEDOHSROL]]H DXWRYHQGXWHLQ EDQFDKDQQR UDJJLXQWRXQDTXRWD GHOGHOO·LQWHUR VHWWRUH(LOWUHQGGL FUHVFLWDLQTXHVWR FDPSRQRQSRWUj FKHDFFHOHUDUVL 6HFRQGRJOLRSHUDWRUL QHOIXWXUROD EDQFDVVXUDQFHGDQQL UDSSUHVHQWHUjLOYHUR PRWRUHGLVYLOXSSR GHOSDQRUDPD DVVLFXUDWLYR LWDOLDQRDUULYDQGR DLQWHUPHGLDUHQHL SURVVLPLFLQTXHDQQL ILQRDPLOLDUGL GLUDFFROWDSUHPL ÌÌ si intorno a 855 miliardi, +20% rispetto al 2012, invertendo una curva negativa che durava da un paio di anni. Parallelamente, la banca si conferma il principale canale di distribuzione di questi prodotti con una quota del 57%, sei punti in più del 2012, mentre gli altri distributori, dai promotori agli agenti, perdono dal 3% all’1%. «Nel 2013», recita una nota dell’Ania, «la raccolta premi delle imprese nei rami vita ha superato gli 85 miliardi con una crescita, in termini nominali, del 22,1% rispetto al 2012 (+20,9% in termini reali). L’aumento registrato fa seguito alla contrazione registrata nel biennio precedente: -18% nel 2011 e -5,5% nel 2012. Nel 2013 l’aumento più rilevante della raccolta premi (+27%) si riscontra nei prodotti vita umana che hanno raggiunto i 65 miliardi ritornando ai valori del biennio 2009/2010; in crescita anche la raccolta dei rami linked (+12,4%), malattia (+19%) e capitalizzazione (+16,6%). L’unico compar to del settore vita ad aver mostrato un decremento della raccolta è stato quello relativo ai fondi pensione (-30,5%). Nel 2013, l’80,2% dei premi raccolti in tutto il settore vita è relativo a polizze di tipo tradizionale (rami 1 e 5) mentre circa il 18% riguarda le polizze con una elevata componente finanziaria (ramo 3). L’incidenza della raccolta sul Pil è aumentata di oltre 1 punto percentuale passando dal 4,4% del 2012 al 5,5% del 2013, Per $SULOH quanto riguarda le rappresentanze in Italia di imprese Ue, i premi contabilizzati alla fine del 2013 sono stati pari a 2,8 miliardi di euro con una crescita di quasi il 26%. In particolare il ramo linked ha contabilizzato premi per 2,4 miliardi, cioè quasi il 90% dei premi totali raccolti da tali imprese». Il trend rialzista è continuato anche quest’anno. Infatti, sempre secondo le rilevazioni di Ania, a gennaio la nuova produzione vita delle polizze individuali è risultata pari a 7,1 miliardi (+44,3% rispetto allo stesso mese del 2013). Il valore registrato, segnala il centro studi dell’associazione delle imprese assicurative, è il più elevato degli ultimi tre anni. Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese Ue, nel mese di gennaio pari a 789 milioni (-36,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), i nuovi affari vita totali sono ammontati a 7,9 miliardi (+28,1% rispetto a gennaio 2013). /(5$*,21,'(/%220 La crescita quasi esponenziale delle soluzioni vita vendute allo sportello ha ricevuto un buon impulso sia dal basso rendimento dei titoli di stato, che ha spinto i risparmiatori verso strumenti più redditizi e che promettono più sicurezza, sia dalla ricerca di marginalità da parte degli istituti di credito, che evidentemente la trovano in questi prodotti. Ma anche il bancassurance sembra muoversi, seppure len- tamente. Oltre alle formule di protezione del credito, anche le coperture infortuni e la Rc auto agli sportelli stanno crescendo. Le polizze auto vendute in banca, secondo l’Osser vatorio auto dell’Aiba, hanno raggiunto una quota del 2% dell’intero settore. E il trend di crescita in questo campo non potrà che accelerarsi. Secondo gli operatori, nel futuro la bancassurance danni rappresenterà il vero motore di sviluppo del panorama assicurativo italiano, arrivando a intermediare nei prossimi cinque anni fino a 5 miliardi di raccolta premi. La previsione si fonda sul fatto che questa forma di distribuzione può contare su una rete capillare, con un’imponente base di clienti (si superano i 33 milioni) che secondo un’indagine Eurisko, nel 38% dei casi si dichiara interessata all’acquisto in un’agenzia bancaria. Del resto, all’estero, in contesti paragonabili, il canale bancario intermedia fino al 10% della raccolta danni: per esempio in Francia, Spagna, Por togallo e Olanda. Nei casi di maggiore successo i tassi di penetrazione salgono al 25%-30% dei clienti retail. Per anni l’Italia in questo ambito è rimasta indietro rispetto al resto dell’Europa. Pochi sono stati gli operatori che si sono attivati con decisione, adottando modelli operativi, commerciali e di governance adeguati. Nella maggior parte dei casi sono stati frenati dal timore delle incombenze amministrative in filiale collegate alle attività di gestione delle polizze, la mancanza di competenze specifiche e di una cultura del rischio tipica del business assicurativo, ma soprattutto la paura che il sinistro, il momento della verità nel settore assicurativo e soprattutto nel ramo auto, potesse mettere a rischio la relazione cliente-banca. Oggi qualcosa è cambiato: forse prendendo esempio dalle compagnie dirette, molti istituti hanno realizzato prodotti Rc auto competitivi. E i primi risultati si ɵ cominciano a vedere. Offerta integrata Organizzazione personalizzata Operation & IT snella La nuova idea nella bancassicurazione danni! www.chiaraassicurazioni.it - 026328811
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