I FACOLTÀ DI FARMACIA E MEDICINA CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA SEDE: AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO-FORLANINI PRESIDENTE: PROF. ILIO CAMMARELLA Sindromi da dolore pelvico cronico (CPPS) ABSTRACT Introduzione Le Sindromi da dolore pelvico cronico (CPPS) vengono definite come una disfunzione miofasciale del pavimento pelvico dove, alla base, sono coinvolti i cosiddetti Trigger Points o punti d'irradiazione del dolore ed ipertonia, responsabili di un gran numero di sindromi dolorose, sindromi del tratto urinario inferiore, stati d'ansia e depressione. I pazienti affetti da queste patologie evidenziano sintomi che includono dolore sovrapubico, perineale, sacrale, coccigeo, della zona lombare, uretrale, vaginale, anale e di eiaculazione o sintomi/patologie urinarie di urgenza/frequenza, prostatodinia, cistite interstiziale e vulvodinia. Questi sintomi rispecchiano quelli di un'infezione alla vescica/prostata anche se i test diagnostici sono negativi. ll trattamento, secondo le opinioni di alcuni esperti, vista la carenza di evidenze scientifiche, è caratterizzato da una terapia farmacologica, da norme comportamentali immediate e dalla terapia manuale per impedire disfunzioni di vescica/prostata/ano/vagina. L'obiettivo principale del trattamento di queste sindromi è quello di ripristinare l'equilibrio psicoemotivo dei pazienti, ridurre quanto più possibile il dolore che costituisce la causa primaria di queste patologie ed il ripristino di una buona qualità di vita. Nonostante siano molti gli individui affetti da CPPS, spesso si parla di cronicizzazione di queste patologie dovuta purtroppo al ritardo tra la diagnosi e la manifestazione sintomatologica, a volte silente. Metodi I pochi studi osservazionali hanno provato l'efficacia della terapia manuale sui Trigger points effettuata attraverso la riabilitazione dei muscoli interni del pavimento pelvico caratterizzati da ipertonia, ovvero agendo attraverso l'ano negli uomini e la vagina nelle donne mediante la pressione del dito indice dell'operatore sulle fasce avvertite come bande contratte o nodi, per effettuare un allungamento e rilasciamento delle stesse. Questa terapia, accompagnata anche dal trattamento farmacologico basato su miorilassanti e antineuropatici ed un addestramento all'autotrattamento, è stata applicata sui due pazienti che sono stati valutati prima e dopo il trattamento attraverso scale di valutazione del dolore e scale di valutazione dei sintomi legati all'urgenza/frequenza minzionale ed ai disturbi della sfera sessuale. Risultati Attraverso il monitoraggio e la comparazione delle scale di valutazione, si è potuto notare un miglioramento notevole soprattutto della condizione dei sintomi legati al dolore già dalle prime sedute di terapia manuale, con un rilasciamento delle fasce ed eliminazione completa dei Trigger points. La terapia si è inoltre dimostrata efficace nell'eliminazione dei sintomi legati all'urgenza/frequenza minzionale, seppur più gradualmente. Lo stesso risultato è stato raggiunto nell'alleviare i sintomi legati alla sfera sessuale. n successo della terapia ha permesso così un sensibile miglioramento dello stato psicoemotivo dei pazienti e, di conseguenza, della loro qualità di vita. Discussione È auspicabile verificare l'efficacia del trattamento attraverso trial terapeutici, anche se ho potuto osservare che, la terapia manuale del pavimento pelvico, arresta lo stimolo neurogeno che porta a cambiamenti vescicali, diminuisce la sensibilità del sistema nervoso centrale e allevia il dolore causato dalle disfunzioni muscolari. RELATRICE Prof.ssa Laura Deidda Filippi CORRELATORE LAUREANDA Roberta Prof. Francesco Pesce
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