“Piccolo Atlante della corruzione” Laboratorio d’indagine sulla corruzione Progetto didattico per le Scuole Statali Secondarie di 2° grado Anno Accademico 2014/2015 Proposta di ampliamento su scala nazionale dell’omonimo progetto pilota realizzato nell’Anno Accademico 2013/2014 in cinque Scuole Superiori del Lazio Responsabile Beatrice Ravaglioli Libertà e Giustizia – Circolo di Roma [email protected] 3358167422 -‐ Considerata l’emergenza sociale generata dal fenomeno dell’illegalità diffusa, e più in particolare dalla corruzione -‐ Ritenendo di primaria importanza l’adozione di politiche di prevenzione e formazione per le nuove generazioni in tema di corruzione, intesa in primo luogo come modello culturale da contrastare -‐ Tenuto conto dell’assenza di strumenti specifici di didattica curriculare atti a far fronte a questa esigenza L’Associazione Libertà e Giustizia Circolo di Roma ha ideato e positivamente sperimentato nell’anno accademico 2013/14, presso scuole secondarie di 2° grado ubicate in contesti sociali diversi nel Lazio, un modulo interattivo dal titolo “Piccolo Atlante della corruzione” di indagine sul campo svolta dagli studenti -‐ opportunamente formati da esperti e docenti -‐ sulla corruzione percepita ed emersa nei territori delle rispettive scuole. Investiti di una funzione sociale e di una responsabilità pubblica, gli studenti hanno sondato nei loro Municipi il disagio della corruzione tra le categorie di cittadini più esposte al fenomeno, con l’obiettivo di redigere un dossier pubblico di natura scientifica da mettere a disposizione delle Istituzioni locali e nazionali. Il lavoro sul campo, lo studio dei dati raccolti sul territorio, l’approfondimento di un caso specifico di corruzione legato all’area d’indagine e la successiva fase di edizione e pubblicazione del “Piccolo Atlante della corruzione”, hanno attivato negli studenti risorse morali e civiche non valorizzate e spiccate capacità di autodeterminazione e consapevolezza critica, trasformandoli in autori e attori delle proprie conoscenze e in ‘docenti’ di educazione civica per i loro concittadini. La realizzazione sperimentale del Laboratorio ha permesso di osservare le seguenti evidenze: - Elevata partecipazione spontanea e motivazione da parte degli studenti - Gratificazione e attivazione del senso di responsabilità pubblica nello svolgimento di un incarico di utilità sociale - Acquisizione di competenze di base sul fenomeno della corruzione; interiorizzazione del problema quale grave ostacolo culturale attraverso l’esperienza diretta sul territorio - Conquista di un alto grado di consapevolezza attiva del valore della legalità - Crescita dell’identità civica; percezione della funzione di cittadino all’interno della propria comunità - Incremento delle competenze psicosociali (Life Skills). Sviluppo della dimensione comunicativa e delle capacità di relazione interpersonale al di fuori del contesto scolastico. Data l’alta vocazione formativa del progetto e gli obiettivi conseguiti nel Lazio, il MIUR ha recentemente mostrato un concreto interesse a replicare il format nel prossimo anno accademico 2014/2015, estendendolo a più Regioni del territorio nazionale, e ha invitato l’Associazione Libertà e Giustizia ad attivarsi in tal senso. 2 Alla luce di questa nuova prospettiva, che richiede un impianto di progetto rimodulato su scala nazionale, gli Enti Istituzionali già presenti nella prima edizione nelle vesti di ideatori, curatori, esperti, facilitatori, patrocinatori -‐ LeG Circolo di Roma (Beatrice Ravaglioli) -‐ Master APC, Università di Pisa (Alberto Vannucci) -‐ ANM Lazio (Mario Palazzi) -‐ Quotidiano La Repubblica (Federica Angeli) -‐ La Repubblica.it Settore scuola hanno confermato nuovamente la loro adesione e disponibilità al fine di favorire il buon esito dell’impresa. Considerato l’obiettivo di ampliamento del format su scala nazionale, partecipano i seguenti nuovi partner: -‐ ANM Nazionale, Presidente Rodolfo Sabelli – patrocinio e sostegno tecnico, disponibilità dei magistrati nelle diverse Regioni. -‐ A.N.AC. (Autorità Nazionale Anticorruzione) Presidente Raffaele Cantone – patrocinio e sostegno tecnico. -‐ MIUR, Dipartimento Istruzione, Direttore Generale Giovanna Boda – contributo fondi, lancio del progetto e selezione delle scuole partecipanti. L’intenzione è di sperimentare la formula collaudata nel Lazio in quattro Regioni: Campania, Lazio, Toscana, Lombardia. Il modulo prevede il coinvolgimento di quattro Istituti scolastici per Regione: tre scuole della città capoluogo (Napoli, Roma, Firenze, Milano) e una scuola di una seconda città. Risorse umane necessarie per ciascun nucleo di progetto regionale: - 1 coordinatore regionale - 4 tutors, ricercatori o tirocinanti esperti, Master APC (uno per scuola) - 1 magistrato - 1 giornalista della redazione regionale - 8/12 docenti (2/3 per scuola) 3 IL LABORATORIO percorso su base regionale Il Laboratorio si articola nelle seguenti 5 fasi: 1. Avviamento Comunicazione e diffusione del progetto, selezione delle scuole partecipanti -‐ a cura del MIUR. Formazione dei tutors incaricati dal Master APC -‐ a cura del Prof. Alberto Vannucci e di LeG Roma. Presentazione del progetto nelle scuole selezionate e formazione dei docenti -‐ a cura di LeG Roma e tutors APC. 2. Laboratorio – Prima parte: Il Questionario Acquisizione delle conoscenze di base sul tema della corruzione da parte degli studenti, lezione interattiva guidata dal docente di riferimento e dal tutor APC, lettura in classe di materiale informativo fornito dal tutor, discussione collettiva. Ideazione di un Questionario anonimo, strumento principe d’indagine sul territorio. Un Questionario per Istituto. Lavoro di gruppo interclasse coordinato dai docenti. Sintesi di tutti i Questionari prodotti dalle scuole, varo di un modello unico valido per tutti i territori (città e regioni) -‐ a cura del Prof. Alberto Vannucci. Stampa delle schede del Questionario -‐ a cura di LeG. Primo incontro con gli esperti: gli studenti si riuniscono con un magistrato, un giornalista, i tutors APC, un rappresentante di LeG e un esperto dell’A.N.AC. per condividere i diversi approcci al fenomeno della corruzione -‐ giornalistico, giudiziario, scientifico, di controllo e prevenzione -‐ e raccogliere idee e suggerimenti per la distribuzione del Questionario e l’incontro con i cittadini destinatari. Somministrazione del Questionario nei distretti di competenza delle scuole. Raccolta e spoglio delle schede. Analisi e commento dati. Rappresentazione grafica comparata dei risultati. Riflessioni personali (testimonianze, saggi, racconti) e approfondimenti di carattere culturale e ambientale. Lavoro di gruppo interclasse e individuale coordinato dai docenti. 3. Laboratorio – Seconda parte: Un caso di corruzione Workshop su casi specifici di corruzione emersi nei territori presi in esame. Selezione dei casi a cura del magistrato e/o del giornalista di riferimento nella città. Una rappresentanza degli studenti di ogni centro urbano, sotto la guida dei docenti, si riunisce con il magistrato, il giornalista e i tutors APC, e analizza i casi in esame. A ogni scuola è affidato un caso afferente al suo distretto. Gli studenti di ciascun Istituto stilano collegialmente una relazione sul caso, corredata da atti giudiziari e rassegna stampa forniti loro dal magistrato e dal giornalista. Lavoro di gruppo interclasse coordinato dai docenti. 4. Laboratorio – Terza parte: Redazione ed edizione del “Piccolo Atlante della corruzione” Lavoro di carattere informatico, sperimentazione grafica ed editoriale. Organizzazione del materiale di lavoro prodotto e divisione per capitoli di studio. Gli studenti di ciascun Istituto scolastico redigono autonomamente il proprio Piccolo Atlante della corruzione. Lavoro di gruppo interclasse coordinato dai docenti. 4 Consegna del documento definitivo in digitale al tutor APC. Stampa degli Atlanti e distribuzione agli esperti e alle scuole -‐ a cura del dei tutors APC e del Dipartimento SP di Pisa. 5. Laboratorio – Quarta parte: Diffusione dei risultati raggiunti Incontro conclusivo a carattere plenario. Tutti gli studenti della Regione coinvolti nel progetto si riuniscono nella città capoluogo con i partner che li hanno affiancati (docenti, tutors APC, magistrati, giornalisti, esperti A.N.AC., rappresentanti LeG). L’incontro si svolge ‘a parti invertite’: gli studenti trasferiscono agli esperti il quadro di conoscenze acquisite, condividono con loro le scoperte sullo stato di ‘salute civica’ del loro Municipio o Distretto urbano, comparano i diversi profili di legalità portati all’attenzione dalle singole indagini. Preparazione degli studenti all’incontro coordinata dai docenti. Gli studenti consegnano gli Atlanti alle Istituzioni interessate: Municipi e Comuni, oggetto d’indagine, A.N.AC., MIUR, Procure, Media. Le 5 fasi del progetto si articolano nell’arco di un intero anno scolastico. Responsabile Beatrice Ravaglioli Libertà e Giustizia – Circolo di Roma [email protected] 3358167422 5
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