! ! Realizzazione di un progetto musicale Planning and delivering a music product ! Max Carola 2014 ! © 2014 Maxsound di Massimo Carola ! ! All rights reserved worldwide REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !1 Realizzazione di un progetto musicale Planning and delivering a music product ! Introduzione La creazione di un progetto musicale è una avventura che in pochi hanno portato a compimento senza problemi. Infatti ogni progetto musicale che vuole diventare un opera discografica è un viaggio unico, con i suoi problemi e le sue soluzioni. E spesso queste soluzioni sono applicabili solo a quel progetto. Tuttavia in tutti i casi i passaggi necessari sono in qualche modo gli stessi. E questo libro si propone di esaminare questo percorso offrendo un metodo collaudato per svolgere con il minimo di intoppi questo viaggio. ! Alla fine di questo percorso il lettore avrà acquisito le seguenti informazioni: ! - La conoscenza di come si pianifica e prepara una session di registrazione che si ponga come obbiettivo la registrazione di un prodotto discografico. - La consapevolezza dei vari ruoli e responsabilità connessi con le attività in studio di registrazione. - La capacità di mettere insieme un multi-traccia con registrazioni interessanti e ben registrate. - La conoscenza dei parametri che rendono un missaggio stereo professionale ed utilizzabile sul mercato. REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !2 - La capacità di editare e assemblare le registrazioni in un “master” - La competenza per realizzare registrazioni contabili e report finanziari relativi alla produzione discografica - La conoscenza dell’industria discografica e dei ruoli e relazioni importanti nell’industria discografica. - La capacità di analizzare e revisionare il processo di produzione prima della sua conclusione. ! Ora il modo di produrre dischi è profondamente cambiato da quando gruppi come i Beatles muovevano i primi passi nel mondo della discografia, ma alcune cose sono rimaste incredibilmente le stesse. Ancora oggi al centro del lavoro c’è il brano musicale. Una canzone per un artista è tutto. E’ il motore della sua carriera e sono rari gli artisti di successo con più di una canzone significativa nella loro carriera. Anzi la maggior parte degli artisti costruisce la propria carriera su una sola canzone che trainerà tutta la sua storia musicale diventando di fatto l’identità dell’artista stesso. Questo libro non si interessa direttamente della scrittura di successo di canzoni e l’argomento sarà trattato in un altro volume, ma certamente troverete tra le sue pagine tanti spunti per riconsiderare la scrittura di un brano dal punto di vista del mercato. Un ultima nota sul materiale necessario per utilizzare al massimo questo libro e svolgere con profitto gli esercizi e gli esperimenti consigliati. In primo luogo servirà un computer di recente fabbricazione. Se state leggendo la versione eBook di questo libro direi che questo punto è già superato. In appendice un intero capitolo dedicato al setup dello studio. Il lavoro da svolgere è in massima parte dedicato a realizzare musica registrata, ascoltarla, commentarla e, si spera, migliorarla. ! Cominciamo questo viaggio, allora! ! REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !3 ! 1.1 Il progetto discografico. ! La maggior parte dei progetti discografici che arrivano a buon fine partono da un buon progetto. Un piano, insomma. Il nostro progetto può essere un atto formale come un “Business plan” oppure una serie di idee scarabocchiate su un quaderno. Non è importante. La parte importante è definire il progetto in tutti i dettagli possibili così da poter organizzare le risorse necessarie per portarlo a compimento. ! 1.2 Gli elementi di una produzione discografica ! Gli elementi che formano il corpo di una produzione discografica sono i seguenti: - I brani da realizzare, con i relativi autori; - I musicisti coinvolti nel progetto; - Gli studi di registrazione che saranno usati per realizzare i master; - L’artista principale (o gli artisti) magari autori dei brani; - L’arrangiatore (opzionale, ma vivamente consigliato); - Il produttore artistico (opzionale, ma praticamente indispensabile); - Il tecnico o i tecnici del suono (indispensabile); - Il tecnico del suono specialista in missaggio (opzionale, ma vivamente consigliato almeno per i brani più importanti); - Il tecnico del suono specialista in mastering (importante per ottenere un prodotto competitivo sul mercato); - Il grafico per la realizzazione della copertina; - I testi e le “liner notes” del disco ed i relativi autori degli stessi; - Il fotografo (importante raccogliere materiale fotografico per la copertina e poi per la promozione) - Il regista del video promozionale (un video è indispensabile oggi, anche di qualità media) Tutti questi ruoli spesso, nelle produzioni moderne, sono coperti da un unico soggetto o da un ristretto gruppo all’interno della “band”. Andando avanti nel testo scopriremo quanto è invece indispensabile ricorrere a professionisti in ogni step possibile, se non altro per imparare il loro lavoro ed ottenere un prodotto ! REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !4 discografico in grado di lasciare il segno in questo enorme serraglio di produzioni mediocri. ! 1.2.1 I brani da realizzare ! Questo punto, spesso trascurato, a mio avviso è invece cruciale per il successo del progetto. Un artista ha diversi modi per procurarsi i brani che sono necessari al suo progetto discografico. Il primo e più semplice modo è quello di scriverseli da solo o all’interno del gruppo. Questa soluzione che a prima vista è la più facile ha invece una serie di potenziali problemi. In primo luogo scrivere un brano che abbia delle chances di successo è una faccenda complicata. C’è da scegliere il genere, la struttura della canzone, il testo, la velocità in BPM, l’arrangiamento. Tutti noi siamo convinti di sapere come è fatta una canzone per il semplice fatto che ne ascoltiamo centinaia. Ma la cosa non è così semplice e richiede una grande sensibilità e conoscenze non banali per raggiungere vette di eccellenza. E un brano è il motore di un progetto. Senza almeno un buon brano il cd resterà al palo. E così vediamo che ci sono altre soluzioni. Una può essere quella di collaborare con autori più esperti. Spesso il produttore artistico è anche un esperto autore e disposto a collaborare alla scrittura dei brani. Un’altra ipotesi è rivolgersi ad autori di professione chiedendo brani per il proprio progetto. Molti editori musicali si faranno in quattro per proporvi il brano perfetto per voi, secondo la loro opinione. Ma la scelta finale deve essere solo vostra e del produttore artistico. In ultima analisi è importante riuscire a mettere insieme almeno dieci brani che siano potenziali singoli. Se vi sembra troppo vi sbagliate. Perché poi da questi potenziali singoli verrà fuori il vero singolo, dopo il processo di realizzazione. E non sempre le aspettative di una canzone vengono confermate dopo averlo realizzato. Nella mia esperienza per avere dieci brani “A side” bisogna esaminarne e raccoglierne almeno il doppio. Le “B sides” però non vanno sottovalutate perché ci sono molti casi in cui è necessario avere un brano “sacrificabile” da accoppiare ad una “A side”, come ai tempi dei 45 giri che avevano una “A Side” e una “B side”. O come i singoli su cd che avevano una “A side” e varie “B sides” o più spesso altre versioni della “A side” ma destinate a mercati specifici come le discoteche. In un cd con dieci brani avremo bisogno di almeno 3 brani “up tempo” cioè dei brani con un BPM uguale superiore a 120, almeno un paio di brani “ballad” cioè brani lenti e suggestivi. E poi almeno un singolo con le caratteristiche tali REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !5 da essere ben accetto nelle radio locali e nazionali. Le radio in genere prediligono brani energetici, “up tempo” di solito, con riff chiari ed evidenti, tema ben delineato ed una performance vocale intensa e emozionante. E personalissima. Ma si aspettano anche di poter collocare il brano in un genere ben preciso, e questo rende difficile fare qualcosa di estremamente rivoluzionario, di assolutamente diverso. Quindi la chiave è abbastanza diverso da essere nuovo ma abbastanza classico da capire da vive viene. E poi sono importanti i primi dieci secondi di un successo. In quei dieci secondi si vince o perde l’attenzione degli addetti ai lavori. Ed è per questo che è importante avvalersi di professionisti che sanno confezionare un brano che abbia appeal sui discografici e i direttori artistici delle radio e tv. ! Abbiamo scelto i brani da registrare. Ora è il momento di pianificare il lavoro di registrazione. Il mio consiglio è di provare a suonare i brani in sala prove fino ad averli completamente “nelle dita” raffinando i passaggi armonici, la struttura, la durata. E’ importante scegliere con cura la tonalità dei brani, scegliendo quella che rende la voce del cantante unica e personale. Spesso non è la più comoda ma è quella che la rende in qualche modo riconoscibile. In sala prove è importante portare un piccolo registratore digitale per registrare ed ascoltare quello che si suona per trovare spunti interessanti negli arrangiamenti. Se si è scelto di lavorare con un arrangiatore sarà bene provare con lui a mettere a punto arrangiamenti che abbiano il massimo risultato sonoro con il minimo di strumenti. in appendice alcune note al riguardo. ! Ora prendiamo ad esempio un brano che nella sua stesura prevista ha una sezione ritmica composta da Basso elettrico, Batteria e Chitarra acustica. Poi ci sono una chitarra elettrica che poi ha anche un “solo”, un pianoforte acustico e un suono di synth. Infine abbiamo la voce solista, un coro che intona le terze e un coro che nei ritornelli intona un contro-canto molto ritmico. E’ un tipico arrangiamento rock. Il brano ha una velocità di 125 BPM ed è composto da una introduzione, due strofe consecutive, un ritornello, un breve interludio, una terza strofa, un ritornello, un bridge ed una coda ad libitum del ritornello modulato 1 tono sopra e ripetuto due volte fino ad arrivare ad un finale. ! Di seguito riportiamo lo schema della struttura con le relative durate in misure; 1 misura è ungueale a 4 movimenti in 4/4. REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !6 ! Ecco lo schema BPM 125 4/4: ! Count-in - 2 misure Introduzione - 6 misure 1 strofa - 8 misure interludio - 2 misure 2 strofa - 8 misure Ritornello - 8 2nda intro - 6 misure 3 strofa - 8 misure Ritornello - 8 misure Ponte - 8 misure Ritornello modulante (1 tono sopra) Solo Chitarra - 8 misure Ritornello finale, ritorno della voce - 8 misure Coda- 4 misure ! Il totale delle misure è di 82 escludendo le due di count in. I beats o battute totali sono 82x4=328. Ora possiamo calcolare la durata prevista del brano. Usando la proporzione seguente: BPM:60=Battute:tempo in secondi scopriamo che a 125 BPM il brano ha una durata di 154 secondi ovvero 2’ e 56 secondi. Praticamente 3 minuti. Una durata perfetta per un singolo. ! Decidiamo di registrare in diretta la base con i seguenti strumenti: - Batteria - Basso elettrico - Chitarra acustica - Voce guida ! Gli altri strumenti saranno registrati in una seconda fase, comunemente definita sovra-incisione perché si svolge ascoltando la base preregistrata ed aggiungendo le altre parti uno strumento alla volta. Nell’esecuzione della base è importante avere la voce “guida” abbozzata così che i musicisti suonino tenendo ben chiaro nella mente lo spazio da lasciare per la voce e magari reagendo alla performance vocale suonando piccoli “riff ” di risposta alle frasi vocali. ! REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !7 Di seguito un ipotetica disposizione delle tracce da registrare sul mixer della sala di incisione: ! Traccia 1 Kick (Cassa bassa) AKG D12E Traccia 2 Snare (rullante) sopra SHURE SM57 Traccia 3 Snare (rullante) sotto SHURE SM57 Traccia 4 Hi-Hat AKG C451 cardioide Traccia 5 Over-head (panoramico) sinistro Neumann U87 figura8 Traccia 6 Over-head (panoramico) destro Neumann U87 figura8 Traccia 7 Tom tom acuto Sennheiser MD421 Traccia 8 Tom tom medio Sennheiser MD421 Traccia 9 Tom tom a terra (basso) Sennheiser MD421 Traccia 10 Piatto ride (opzionale) AKG C451 cardioide Traccia 11 Ambiente mono (studio) Royer R-121 Traccia 12 Basso Elettrico D.I. D.I. box passiva Jensen Traccia 13 Basso Elettrico Amplificatore Neumann U89 cardioide Traccia 14 Chitarra acustica Neumann KM-183 Traccia 15 Voce guida SHURE SM 58 Traccia 16 Click bpm 125 Generato dal sequencer ! Con ogni probabilità, in una sala di registrazione, oggi si registrerà con una Digital Audio Workstation (DAW) e la più diffusa è PRO TOOLS della AVID. Esistono svariate configurazioni sia professionali che semi-professionali. In questo caso è di tutta evidenza che avremo bisogno di un sistema di registrazione che abbia almeno 16 canali in ingresso. Questo semplice fatto non è del tutto scontato e in molti studi casalinghi questa opzione non è disponibile. Infatti la configurazione generalmente più diffusa è quella con 8 ingressi simultanei. In questo caso bisogna cambiare i piani: Bisogna riorganizzare la lista degli ingressi per restare in 8 canali, sacrificando un poco di controllo del suono a posteriori e accorpando alcune tracce insieme. ! Lo schema di registrazione va modificato come segue: ! REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !8 traccia 1 Kick (cassa) D12E traccia 2 Rullante Shure Sm57 traccia 3 Over-head sinistro AKG 214 traccia 4 Over-head destro AKG 214 traccia 5 Hi-Hat Beyer Opus59 traccia 6 Basso Elettrico D-I. Radial D.I. traccia 7 Chiatarra Acustica Neumann KM 183 traccia 8 Voce guida Shure SM58 ! Il click viene generato dalla DAW e quindi non utilizza alcun ingresso fisico del nostro sistema. Utilizzando un mixer esterno è possibile porre dei microfoni su i Toms e mussarli con i microfoni panoramici direttamente in fase di registrazione. In ogni caso abbiamo raggiunto lo scopo di registrare la nostra base con una interfaccia con 8 ingressi. ! Ora è necessario decidere come disporre gli strumenti nello studio di registrazione oppure nel luogo che useremo per registrare, ad esempio il garage sotto casa. Una buona idea è di disporre della pianta in scala del luogo di registrazione e disegnare lo schema dei vari strumenti così come saranno disposti: ! ! ! ! ! ! ! ! REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !9 Probabilmente la batteria sarà separata da uno schermo fatto di coperte o sacchi a pelo tenute in alto da due aste microfoniche messe a “T” per minimizzare il rientro della batteria nel microfono della chitarra acustica, che è comunque disposta dal lato opposto dello studio. Il basso elettrico viene registrato “in diretta” cioè elettricamente attraverso una “Direct Injection Box” che consente di adattare l’impedenza di uscita (molto alta) dello strumento elettrico a quella di ingresso (bassa) del pre-amplificatore microfonico. Per quanto riguarda la voce non è necessario avere precauzioni poiché la traccia è solo una guida che verrà poi sostituita con la voce definitiva in savra-incisione. ! Un punto cruciale per il successo della registrazione è il sistema di ascolto in cuffia per i musicisti. In particolare, per ottenere il risultato ottimale, il batterista dovrà avere un missaggio in cuffia diverso dagli altri musicisti per avere nella cuffia il click a volume abbastanza alto da non essere completamente coperto dal suono della batteria stessa. Per ottenere questo risultato bisogna organizzare almeno due linee separate di cuffie, anche mono, con due missaggi diversi. Allo scopo è possibile utilizzare delle mandate ausiliarie (aux bus) della DAW e indirizzarle su due uscite apposite diverse dalle due uscite “monitor” e inviare questi due canali agli amplificatori per cuffia dedicati come il Behringer HA4700 Powerplay Pro-XL che consente 4 canali separati di cuffie con ingressi sia stereo che mono. ! A questo punto i vari microfoni sono collegati ai rispettivi amplificatori microfoni e i musicisti cominciano a provare il brano mentre il tecnico regola il “gain” dei pre-amplificatori per ottenere il migliore segnale da registrare. E’ a questo punto che il tecnico di registrazione può decidere di utilizzare compressori di dinamica, equalizzatori o altri effetti da studio per rendere il suono al suo meglio. ! A questo punto voglio fare una breve parentesi che riguarda le tecniche di registrazione digitale con DAW. Oggi la risoluzione dinamica delle DAW è tale che, disponendo di almeno 24 bits, la dinamica del suono è perfettamente registrabile senza dovere utilizzare compressori di dinamica. Con 24 bit la dinamica teorica è di 144 decibels e quella reale probabilmente di circa 120 decibel. più che sufficiente a contenere l’escursione dinamica dell’esecutore. Quindi il mio consiglio è di evitare di comprimere in registrazione lasciandosi REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !10 questa opzione per un momento successivo. Ovviamente se la compressione è invece utilizzata per modificare il timbro dello strumento allora è importante utilizzarla già in questa fase. Stesso discorso vale per gli equalizzatori. Io preferisco ridurre al minimo l’uso di equalizzatori in registrazione cercando di ottenere le necessarie modifiche timbriche cambiando il microfono o spostandolo in una nuova posizione. Anche il pre-amplificatore microfonico ha la sua importanza nella registrazione. I miei preferiti sono quelli in “classe A” a transistor, con trasformatore in ingresso ed in uscita. La tipologia più diffusa deriva da un progetto di Rupert Neve ed è definibile un “classico”. Esistono comunque decine di preamplificatori di prezzo e qualità differenti e ognuno può dare il suo apporto al suono. L’aspetto più importante, a mio avviso, è la capacità di riprodurre il transigente in tutta la sua precisione per conservare le caratteristiche sonore che sono contenute in quei primi milli-secondi del suono, specialmente sui suoni impulsivi come quelli della batteria. Anche l’accoppiamento del microfono con il pre-amplificatore è un altro punto importante e non mancano esempi di atteggiamento esoterici al riguardo. In generale, nella mia esperienza, un buon pre-amplificatore microfonico renderà il suono vivido e ricco di dettagli. Ecco una lista dei miei preferiti, in ordine sparso: - Neve 1073; un classico. Interessante la saturazione in uscita se si regola il gain appena più alto del necessario - Amek 9098 DMA; doppio pre su progetto Ruper Nev con trasformatore in uscita e ingresso solid state. Ottimo accoppiamento di impedenza con microfoni moderni e vintage. - GML 8033; un fantastico pre microfonico disegnato da George Massenburg, tutto in solid state e con un grande rispetto dei transienti. - Universal Audio 610; pre valvolare con un suono classico e con una saturazione molto musicale. - Avalon M5; pre a transistor in classe a con tipologia e suono simili al Neve. interessante la regolazione dell’impedenza in ingresso. - Focusrite ISA; la serie ISA è derivata anch’essa dal progetto Neve con impedenza in ingresso regolabile - API serie 500. Questi pre microfoni, direttamente derivati da quelli dei mixer API, sono molto apprezzati per il “transiente” molto preciso e un suono leggermente compresso. ! REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !11 1.1.3 Pronti per la registrazione ! Dopo avere sistemato tutti i microfoni, verificato che tutti i musicisti abbiano in cuffia quello di cui hanno bisogno per suonare con naturalezza e concentrati, si può procedere alla registrazione di un primo “take” in italiano spesso tradotto con “presa”. Questo primo take servirà come prova di registrazione e sarà utile da fare ascoltare ai musicisti per valutare gli eventuali cambiamenti da apportare all’esecuzione. Dopo ulteriori due o tre takes, tutti conservati in sessioni differenti oppure nella stessa sessione ma su tracce differenti, si procede a valutare se tra le esecuzioni ce ne sia una in grado di essere la base per le successive sovra-incisioni. In generale sconsiglio di registrare più di 5 takes dello stesso brano poiché a quel punto è meglio valutare la ragione del rendimento inadeguato della registrazione valutando arrangiamento, struttura della canzone, tonalità etc. ! Ed ecco che finalmente abbiamo un take vincente e si decide di considerarlo quello adatto alle sovra-incisioni. A questo punto si decide se proseguire con altre basi oppure partire subito con le sovrapposizioni. ! La corretta pratica di studio consiglia di registrare prima tutte le basi sfruttando il setup faticosamente messo a punto in ore di lavoro, ottimizzando così il tempo di registrazione in studio ed abbattendo quindi il costo per singola registrazione. ! Una volta terminate tutte le basi si può procedere alle sovra-incisioni. A questo punto, quando si lavoro con un gruppo musicale, è consigliabile creare su un cartoncino bristol una matrice del lavoro svolto e quello da fare così da avere sempre il polso della situazione. ! Un esempio potrebbe essere il seguente: ! Basso Batteria Chi Acust Brano 1 √ √ √ Brano 2 √ √ √ Chit Elettrica Piano Synth Voce Cori √ etc REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !12 Questa matrice consente di monitorare, con un colpo d’occhio, la situazione delle registrazioni effettuate e ancora da fare. Al posto dei nomi degli strumenti si può anche usare il nome dei componenti del gruppo così ognuno possa essere al corrente del lavoro che gli resta da fare. ! Fino a questo momento non abbiamo parlato del produttore artistico. Eppure è molto probabile che nelle registrazioni egli sia presente e si prenda l’onere di dirigere il lavoro di studio. ! E’ importante comprendere appieno il ruolo del produttore artistico poiché è spesso poco chiaro il lavoro che svolge, le responsabilità di cui è investito e le ragioni per cui è così importante. ! Diciamo per prima cosa che il produttore artistico, spesso chiamato solo produttore, è una figura relativamente recente. Fino all’inizio degli anni ’60 il produttore era di fatto un impiegato della casa discografica e il suo ruolo era di aiutare l’artista a scegliere i brani da registrare, guidarlo nella scelta dell’arrangiatore, occuparsi dello svolgimento delle sessions di registrazione e curare poi la realizzazione dei missaggi, della copertina,del mastering e seguire l’artista anche nella fase di commercializzazione. ! Ad un certo punto però, e uno dei primi è stato Sir George Martin produttore dei Beatles, il produttore si è affrancato dalla casa discografica ed è diventato un “free lance” spesso scelto dall’artista con il benestare della casa discografica. Il produttore si distingue per essere colui che imprime un “suono” coerente a tutta l’opera discografica, aiutando l’artista a focalizzare l’attenzione sui pregi e difetti del lavoro ed offrendo un punto di vista meno coinvolto emotivamente nella realizzazione. Esistono produttori che controllano tutto di persona e produttori che utilizzano altri professionisti per realizzare la propria visione. Ma in generale si può dire che un buon produttore artistico riuscirà a fare in modo che il prodotto registrato rappresenti il meglio dell’artista rendendo palese la forza emozionale e comunicativa del prodotto. E’ anche colui che ha l’incombenza di coordinare tutti gli aspetti pratici della registrazione e spesso ha l’ultima parola in caso di controversie. Tuttavia è consigliabile che il produttore artistico eserciti questo suo potere con discrezione ed equilibrio per non perdere la fiducia dell’artista. Spesso è il produttore a decidere se è il caso di provare un nuovo REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !13 take oppure se è necessario registrare un nuovo strumento. E’ anche colui che mette a disposizione le sue conoscenze nel caso la session di registrazione arriva ad uno stallo. E’ sempre interessante leggere le esperienze di produttori di successo come per esempio quelli che hanno raccontato a Howard Massey le loro storie in una fortunata serie di libri dal titolo “Behind the glass” con riferimento al vetro che in genere separa la regia dallo studio di registrazione. (inserire bibliografia) ! L’aspetto fondamentale da chiarire, nel caso del produttore, è che non è quasi mai lui a pagare le session di registrazione, bensì la casa discografica oppure l’artista e il produttore artistico in genere si limita a gestire il budget ottimizzandone la resa. E’ anche vero che spesso il produttore ha una tale fiducia nell’artista da decidere di investire di tasca propria in una session “speculativa” che porti poi alla firma di un contratto discografico. A quel punto il produttore in genere cede il contratto che ha con l’artista alla casa discografica conservando in genere il diritto di continuare a produrre i suoi cd. ! Il compenso di un produttore artistico è in genere calcolato in percentuale sul costo del cd. Le percentuali variano dal 3 al 5 per cento con una maggiore frequenza di accordi al 3% del Prezzo praticato al dettagliante (PPD). Nella maggior perte dei casi è però previsto un compenso minimo garantito, sotto forma di anticipo sui diritti che matureranno. Questo anticipo è in genere negoziabile ma in generale è commisurato al tempo da dedicare alla produzione ed alla fama del produttore. Non sono infrequenti anticipi nell’ordine delle decine di migliaia di euro. ! Bisogna considerare però l’evoluzione della filiera discografica che vede sempre più prodotti pubblicati al di fuori del circuito delle case discografiche tradizionali. In questo caso le cose sono spesso diverse ed il produttore agisce come se fosse la casa discografica impegnando capitale proprio e rivalendosi sul prodotto. In questo caso le percentuali spettanti al produttore diventano molto più alte e spesso sono la fetta più alta della torta. Per questa ragione io consiglio sempre all’artista di auto-finanziarsi conservando il più possibile il controllo delle registrazioni e pagando il produttore per il proprio lavoro con anticipi sugli incassi futuri e con percentuali che si attestano di solito tra il 5% ed il 20% (in caso di anticipi più esigui). In questo caso il produttore ha un maggiore REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !14 incentivo a realizzare un prodotto vincente poiché buona parte delle sue entrate deriveranno dal successo del prodotto. ! Per concludere il capitolo, la tecnica di registrazione verrà decisa dall’artista con l’aiuto indispensabile del tecnico del suono e del produttore. E’ molto importante documentare in modo completo e dettagliato ogni fase della produzione per potere essere in grado di ripetere, se necessario, le regolazioni utilizzate per ogni suono. ! ! REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO MUSICALE !15
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