Da L'Unione Sarda del 22 maggio 2014 LA VERTENZA. L'assessore regionale Deiana ha convocato le parti per giovedì 29 a Cagliari Meridiana, la lotta dei lavoratori I sindacati: ci sono alternative ai licenziamenti, bisogna trattare «Meridiana licenzia 1300 lavoratori. La Sardegna non se lo può permettere. Presidente Pigliaru che fa?». La sintesi della devastante vertenza della compagnia aerea è scritta su due grandi “vele” piazzate in viale Trento e all'entrata di Marina Piccola, da Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Apm e Usb (le altre sigle non partecipano alla battaglia). Azienda e sindacati non parlano da mesi, adesso, il 29 maggio, hanno appuntamento a Cagliari. L'assessore ai Trasporti (insieme con i responsabili di Industria e Lavoro) ha inviato la convocazione e si presume che saranno tutti presenti. I rappresentanti dei lavoratori sono convinti che un'alternativa ai tagli ci sia: altra cassa integrazione, oppure i contratti di solidarietà. Il giorno dopo, venerdì 30, è già stato proclamato un nuovo sciopero, nell'ambito di quello nazionale del trasporto aereo. I rapporti sono tesissimi, dieci giorni fa a Olbia la Regione è stata criticata anche dai piloti: l'assessore ai Trasporti ha incontrato separatamente l'amministratore delegato della società, che aveva disertato una riunione pubblica con i dipendenti, e ha rilasciato dichiarazioni che lui stesso definisce «non politically correct». Massimo Deiana ha detto e ripetuto: «Se qualcuno si aspetta che noi abbiamo poteri si sbaglia di grosso, Meridiana è privata, e non è neppure sarda, l'unica cosa che posso fare è cercare di favorire il dialogo. Niente di più. Non è la Fiat, che prende soldi dallo Stato. Possono fare quello che vogliono, la proprietà è di un signore che mette soldi propri, purtroppo hanno costi fuori mercato, gli esuberi ci sono». Forse nessuno ha mai sentito un assessore regionale parlare così, ed è curioso che non si rivendichi la “sardità” di una gloriosa realtà, nata Alisarda, costituita nel 1963 per iniziativa del principe Aga Khan «con lo scopo iniziale di favorire lo sviluppo dell'attività turistica in Costa Smeralda». Ma tant'è, Deiana sostiene di «non voler prendere in giro nessuno, e pure i sindacati sanno perfettamente che oggi 2500 lavoratori non servono più». Ovviamente i lavoratori sono meno drastici. «Da cinque anni stiamo protestando contro lo smantellamento della compagnia», sottolinea Agostino Careddu, rappresentante dell'Usb unione sindacale di base, «ora al tavolo delle trattative porteremo due strumenti alternativi ai licenziamenti: ulteriore cassa integrazione, una proroga di due anni dopo la scadenza di quella attuale nel 2015, oppure la solidarietà. Ci è stato detto che l'azienda ha bisogno di tempo, ecco, in questi due anni si potrebbero rivedere gli obiettivi, partecipando innanzitutto alla gara per la cosiddetta “continuità territoriale 2”, cioè i collegamenti tra Cagliari e Bologna, Napoli, Verona e Torino, e tornando in pista anche sulla “1”, su Roma e Milano, rotte inspiegabilmente abbandonate». Aggiunge il sindacalista: «A meno che il piano sia del tutto diverso: asciugare, ricapitalizzare e vendere». Si parla da tempo di possibili trattative (mai confermate) con i sovrani del Qatar, che in Sardegna hanno comprato due anni fa gli hotel di lusso della Costa Smeralda, con marina, cantiere, campo da golf e 2300 ettari di terreno e che ieri hanno siglato - tramite una loro Fondazione - l'accordo con la Regione (e la regia del Governo) per l'ex ospedale San Raffaele di Olbia. Insomma, sarebbe naturale che l'emiro Al-Thani fosse molto attratto dall'aeroporto gallurese e dalla compagnia aerea Meridiana. Sostiene l'assessore Deiana: «Ma così com'è la società non è appetibile». E con la metà dei dipendenti e i conti a posto? «Beh, allora direi proprio di sì». Intanto la società in una nota critica certi «comportamenti manifestamente ostili» e sottolinea che «il settore è intensamente competitivo, e solo l'allineamento alle migliori compagnie del settore e il ritorno all'equilibrio economico, potrà garantire il futuro. L'attuale livello di attività non è in grado di mantenere i livelli occupazionali del passato». Meridiana comunque «si conferma pienamente disponibile ad individuare, con le organizzazioni sindacali che vogliano discuterne in modo costruttivo, tutti i possibili ammortizzatori sociali tra gli strumenti resi disponibili per il settore del trasporto aereo dal governo centrale e regionale». Cristina Cossu
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