Lezione 5 - Comune di Terni

Corpo Forestale dello Stato
INCENDI BOSCHIVI E DI INTERFACCIA
Presentazione a cura del
V.Q.A. For. Dr. Francesco Paolo DI DIO
Chi è il Corpo Forestale?
1. Il Corpo forestale dello Stato è Forza di
polizia dello Stato ad ordinamento civile
specializzata nella difesa del patrimonio
agroforestale italiano e nella tutela
dell'ambiente
e
dell'ecosistema,
concorre nell'espletamento di servizi di
ordine e sicurezza pubblica, ai sensi della
legge 1o aprile 1981, n. 121, con
particolare riferimento alle aree rurali e
montane.
2. Il Corpo forestale dello Stato svolge
attività di polizia giudiziaria, vigila sul
rispetto della normativa nazionale e
internazionale
concernente
la
salvaguardia delle risorse agroambientali
e la tutela del patrimonio naturalistico
nazionale,
nonché
la
sicurezza
agroalimentare, prevenendo e reprimendo
i reati connessi. È altresì struttura
operativa nazionale di protezione
civile.
COMPITI ISTITUZIONALI
Legge 6 febbraio 2004 n.36
• Svolge attività di Polizia Giudiziaria in qualità
di Corpo specializzato nella tutela dell’ambiente
e dell’ecosistema;
• E’ struttura operativa nazionale di Protezione
Civile;
• Vigila sul rispetto della normativa nazionale ed
internazionale in tema di salvaguardia delle
risorse agro-ambientali e tutela il patrimonio
naturalistico di fauna e flora nonché la sicurezza
agro-alimentare;
•Può essere chiamato a concorrere nei servizi di
Ordine Pubblico e Sicurezza Pubblica;
•
Svolge attività di studio, statistica, e analisi
territoriale connesse ai compiti istituzionali
STRUTTURA OPERATIVA NAZIONALE
DELLA PROTEZIONE CIVILE
Il CFS è stato impiegato nei soccorsi alle
popolazioni civili colpite da calamità
naturali, come
nei terremoti, alluvioni,
inondazioni, frane e più in generale negli
eventi di dissesto idrogeologico.
PROTEZIONE CIVILE
Unità cinofile
L’attività di soccorso in superficie o sotto le macerie
o valanghe trova un valido supporto nelle unità
cinofile operanti nei Comandi Stazione dell’arco
alpino e dell’Appennino.
PROTEZIONE CIVILE
Servizio antincendi boschivi
compito prioritario è quello di organizzare
e gestire le attività di prevenzione e lotta
agli incendi boschivi; il CFS svolge anche
compiti di analisi, studio e statistica del
fenomeno.
Il servizio è articolato in:
•1 Centro Operativo Aeromobili (C.O.A.) - centrale presso l’aeroporto dell’Urbe di Roma;
•8 basi aeree operative periferiche;
•17 Centri Operativi Regionali A.I.B. + 76 sale operative provinciali;
•1150 Comandi Stazione;
•22 elicotteri e oltre 2600 mezzi tra fuoristrada forniti di moduli antincendio ed autobotti.
Strumento fondamentale di raccolta e smistamento di segnalazioni è il servizio 1515 di
emergenza ambientale, attivato presso una Sala Operativa centrale, funzionante 24 ore su 24
e destinatario ogni anno di oltre 24.000 segnalazioni.
Nozione di incendio boschivo
• articolo 2 legge n. 353/2000 : per incendio boschivo si intende un fuoco con
suscettività ad espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese
eventuali strutture ed infrastrutture antropizzate poste all’interno delle predette aree,
oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree.
Reato di incendio boschivo
•
articolo 423-bis Codice Penale : chiunque cagioni un incendio sui boschi, selve o
foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito
con la reclusione da 4 a 10 anni.
Se l’incendio di cui al I° comma è cagionato per colpa, la pena è della reclusione da 1 a
5 anni.
Le pene previste dal I° e dal II° comma sono aumentate se dall’incendio deriva pericolo
per edifici o danno su aree protette.
Le pene previste dal I° e dal II° comma sono aumentate della metà, se dall’incendio
deriva un danno grave, esteso e persistente all’ambiente.
INCENDI BOSCHIVI - Divieti
(articolo 10, comma I, legge n. 353/00)
Per almeno 15 anni: le zone boscate e i pascoli i cui soprassuoli siano
stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da
quella preesistente all’incendio. E’ comunque consentita la costruzione
di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica
incolumità e dell’ambiente;
Per 10 anni: è vietata sui predetti soprassuoli la realizzazione di
edifici nonché di strutture ed infrastrutture finalizzate ad insediamenti
civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui per detta realizzazione
sia stata rilasciata, in data precedente l’incendio e sulla base degli
strumenti urbanistici vigenti a tale data, la relativa autorizzazione o
concessione;
Per 5 anni: sono vietate sui predetti soprassuoli le attività di
rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse
finanziarie pubbliche, salvo specifica autorizzazione concessa dal
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, per le aree naturali
protette statali, o dalla Regione competente, negli altri casi, per
documentate situazioni in cui sia urgente un intervento per la tutela di
particolari valori ambientali e paesaggistici;
Per 10 anni: limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorse
dal fuoco, sono altresì vietati il pascolo e la caccia.
In Umbria si sono verificati nel
2012 un numero di 188 incendi
boschivi che hanno percorso
una superficie di circa 1631
ettari di bosco.
123 incendi (circa il 65%) si
sono sviluppati in provincia di
Perugia, mentre sono 65 quelli
che hanno interessato la
provincia di Terni con una
perdita di superficie boscata di
oltre 823 ettari.
Il record di superficie spetta alla
Sicilia con 14000 ettari bruciati
in oltre 800 incendi.
Il record numerico alla Calabria,
con oltre 1300 incendi.
INCENDI BOSCHIVI DAL 1992 AL 2012 IN
UMBRIA
numero incendi boschivi 1992 - 2012
180
170
160
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
92
93
94
95
96
97
98
99
00
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
superficie boscata media incendi 1992 - 2012
12
11.5
11
10.5
10
9.5
9
8.5
8
7.5
7
6.5
e ttari
6
5.5
5
4.5
4
3.5
3
2.5
2
1.5
1
0.5
0
92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12
anno
superficie boscata per quindicina - ettari
650
625
600
575
550
525
500
475
450
425
400
375
350
325
300
275
250
225
200
175
150
125
100
75
50
25
0
646.07
412.92
280.1
0.2
1-15 giugno
4.55
16-30 giugno
38.75
1-15 luglio
16-31 luglio
1-15 agos to
16-31 agos to
Provincia di Terni n. 7 incendi boschivi 2013
Superficie boscata 4 Ha
Superficie totale 10 Ha
CAUSE DEGLI INCENDI BOSCHIVI IN UMBRIA NEL 2012
cause incendi boschivi
( per numero )
naturali
1.1 %
dubbie
26.9 %
colpose
20.4 %
dolose
51.4 %
campione :
90% degli incendi
IL TRIANGOLO DEL FUOCO
ENERGIA TERMICA
(calore)
PROPAGAZIONE DEL FUOCO
Il CALORE (e conseguentemente il FUOCO) si propaga
tramite 3 possibili MODALITA’:
1) CONVEZIONE
2) IRRAGGIAMENTO
3) CONDUZIONE
FATTORI CHE INFLUENZANO IL
COMPORTAMENTO DEL FUOCO
CLIMA
TOPOGRAFIA
VENTO,
UMIDITA’ ,
TEMPERATURA
COMBUSTIBILE
FUOCO
FORMAZIONI VEGETALI
COMBUSTIBILE
Ampiezza, forma e compattezza del
combustibile
DISPOSIZIONE SPAZIALE DEL
COMBUSTIBILE
IL VENTO….
•Aumenta EVAPOTRASPIRAZIONE (effetti sul
contenuto idrico della vegetazione)
• apporta OSSIGENO (comburente) a contatto
con il combustibile
• impone
DIREZIONE
avanzamento
E
VELOCITA’
di
• trasporta CALORE al combustibile adiacente
per CONVEZIONE
• determina fenomeni di SPOTTING
Tra i principali effetto del vento…
SPOTTING”
“
FATTORI TOPOGRAFICI
PENDENZA
1.
AVVICINA LA
FIAMMA AL
COMBUSTIBILE
VEGETALE A MONTE,
PRERISCALDANDOLO
2.
LA CORRENTE
CONVETTIVA CALDA
RISALE LA PENDICE
RISCALDANDO
VEGETZIONE A
MONTE
ESPOSIZIONE
NEI VERSANTI ESPOSTI
A SUD MAGGIORE
IRRADIAZIONE
SOLARE
Nelle valli molto strette, gole, canaloni….
EFFETTO “CAMINO”
Tipi di incendio
INCENDIO RADENTE DI LETTIERA
INCENDIO RADENTE DI STRATO
ERBACEO
Velocità di avanzamento: 5-10 m/min
Altezza di fiamma: da pochi cm a 2 m
INCENDIO RADENTE DI
CESPUGLIATO, SOTTOBOSCO E
MACCHIA
Velocità di avanzamento: fino a 70 m/min
Altezza di fiamma: fino a 6-10 m
INCENDIO DI CHIOMA
PASSIVO
Velocità di avanzamento: 6-15 m/min
Avviene su popolamenti forestali radi, su
terreno poco pendente
STRETTAMENTE
CORRELATO
AL
FUOCO RADENTE, CHE SI SVILUPPA
CON
INTENSITA’
TALE
DA
PRERISCALDARE E INCENDIARE LE
CHIOME ISOLATE
TORCHING
Improvviso fenomeno “esplosivo” che interessa singoli alberi o
piccoli gruppi
Tipico in questo tipo di incendi
INCENDIO DI
CHIOMA
ATTIVO
Velocità di avanzamento: 10-30 (40) m/min
CORRELATO SOLO IN PARTE AL FUOCO
RADENTE,
INCENDIO DI CHIOMA
INDIPENDENTE
Il più
distruttivo: il
fuoco passa
da una
chioma
all’altra,
completamen
te svincolato
dal fuoco
radente.
Fenomeni di
SPOTTING.
TECNICHE DI SPEGNIMENTO DI UN
INCENDIO BOSCHIVO
ATTACCO
DIRETTO
ATTACCO
INDIRETTO
IL TRIANGOLO DEL FUOCO
ENERGIA TERMICA
(calore)
ATTACCO DIRETTO
SI INTERVIENE DIRETTAMENTE SUL FUOCO
OSSIGENO
soffocandolo,
allontanandolo, ecc.
COMBUSTIBILE
coprendolo,
disperdendolo, ecc.
CALORE
raffreddando con
acqua o terra
ATTACCO INDIRETTO
NON SI INTERVIENE DIRETTAMENTE SULLE
FIAMME
SI ISOLA IL COMBUSTIBILE VEGETALE CHE
STA BRUCIANDO FINO A QUANDO NON SI
CONSUMA COMPLETAMENTE
ATTACCO DIRETTO E INDIRETTO
DA TERRA
PER VIA AEREA
L’ATTACCO DIRETTO DA TERRA
SOLO SE…
 Il fronte dell’incendio ha una intensità tale da permettere agli
operatori di lavorare in sicurezza (ALTEZZA DELLA FIAMMA
NON SUPERIORE AD 1 Mt)
 La velocità di avanzamento del fronte è limitata
 L’ampiezza del fronte di avanzamento non è troppo estesa
 L’altezza della fiamma è costante nel tempo
 L’intensità lineare della fiamma è ridotta
 L’area in cui si deve operare ha una pendenza limitata
L’attacco DIRETTO da terra è possibile solo con
fuochi di lieve e moderata intensità….
…e di facile accesibilità !
COSE DA NON FARE …
…PERCHE’ A VOLTE FINISCE COSI’
Sardegna, Gallura
Agosto 1989
Pertanto è necessario utilizzare opportuni D.P.I.
L’ATTACCO INDIRETTO CON MEZZI
TERRESTRI…
TECNICHE UTILIZZABILI
(applicabili anche in sinergia):
1) Apertura fascia di controllo (linea tagliafuoco)
2) Controfuoco
FASCIA DI CONTROLLO
Eliminazione della vegetazione per una larghezza variabile (altezza vegetazione,
pendenza terreno e velocità vento) utilizzando strumenti manuali (zappe, rastri,
pale) meccanici (motoseghe, decespugliatori, soffiatori) o macchine movimento
terra (escavatori, pale meccaniche etc)
Si può integrare con il controfuoco per eliminare la vegetazione sulla fascia e per
allargarne l’ampiezza
Una tecnica particolare di attacco indiretto:
IL CONTROFUOCO…
Uso controllato del fuoco per eliminare la vegetazione
presente tra una barriera (naturale o artificiale) e il fronte
dell’incendio.
Il fuoco, non trovando combustibile, tenderà ad estinguersi
o a ridursi in modo tale da consentire ATTACCO DIRETTO
sulle fiamme
Principio del CONTROFUOCO
ARIA CALDA
ARIA PIU’ FREDDA
(radente al terreno)
ZONA DI SICUREZZA
direzione avanzamento dell’incendio
direzione avanzamento del controfuoco
UN ESEMPIO DI CONTROFUOCO…
INTERFACCIA
Per “interfaccia urbano-foresta” si intende il luogo geografico di confine
tra area naturale (dove può essere presente il bosco) e area urbana.
Pertanto gli incendi di interfaccia che divampano nei pressi di aree
urbanizzate tendono a coinvolgere le varie strutture presenti sul
territorio (abitazioni, infrastrutture industriali, civili, commerciali etc.)
con evidente rischio per la pubblica incolumità.
•INTERFACCIA CLASSICA
•INTERFACCIA DIFFUSA
•INTERFACCIA OCCLUSA
INCENDI BOSCHIVI
C.F.S.
MEZZI AEREI
STATALI
CFS
VV.FF.
COORDINAMENTO E
DIREZIONE
OPERAZIONI A TERRA
E
RESPONSABILITA’
AEROCOOPERAZIONE
FORZE
ARMATE
VOLONTARIATO
COMUNITA’ MONTANE
DOCUMENTO OPERATIVO ANNUALE
PER LE ATTIVITA’ ANTINCENDI BOSCHIVI (AIB)
Nel caso di incendio boschivo in cui il D.O.S.
ritenga che l’incendio boschivo non possa essere
posto sotto controllo con le forze di primo
intervento….
…fornisce immediatamente comunicazione
SOUP che…
alla
…provvede a informare immediatamente il Sindaco
del Comune interessato
DOCUMENTO OPERATIVO ANNUALE
PER LE ATTIVITA’ ANTINCENDI BOSCHIVI (AIB)
Qualora l’incendio boschivo in atto sia prossimo alla
fascia perimetrale e secondo le valutazioni del D.O.S.
andrà sicuramente ad interessare l’interfaccia, la
SOUP provvede ad informare immediatamente il
Sindaco, il Prefetto e la Sala Operativa della
Protezione Civile per gli adempimenti di competenza.
Valutazione di alcune
problematiche
Strade di accesso
•
•
•
•
Vie di fuga
Presenza di piazzali o aree di sicurezza
Possibilità di transito per mezzi pesanti
Condizioni di traffico ed ingorghi
Giunti sull’incendio
ulteriori valutazioni
topografia
– Pendenza
– Esposizione
– Elementi che ostacolano la propagazione delle
fiamme (strade, fiumi, aree coltivate)‫‏‬
– Elementi che favoriscono evoluzioni particolari
(canaloni, selle, versanti)‫‏‬
ULTERIORI PROBLEMATICHE…
Peschici 24/07/2007
Peschici 24/07/2007
Peschici 24/07/2007
Incendi notturni
Riassumendo…..
INCENDI BOSCHIVI E DI INTERFACCIA
- ALCUNI POSSIBILI COMPITI ASSEGNATI DAL DOS AL VOLONTARIO 1) Gestione della viabilità.
2) Logistica relativa a : -reperimento di materiali e attrezzature (es. vasche
aib, ricambio di attrezzature per operatori, contatti con operatori comunali
per mezzi movimento terra)
-rifornimento viveri.
3) Predisposizione ed assistenza dei “transit point” (registrazione in
entrata e uscita di tutto il personale operante nell’incendio con acquisizione
di dati di telefonia e rete radio).
4) Qualora richiesto dal Dos accompagnare i tecnici Enel, Gas, Telecom ecc.
nelle postazioni di intervento.
5) Assistere con il necessario supporto la popolazione in tutte le
problematiche connesse con l’incendio.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
E…
ATTENTI A NON SCOTTARSI!!!