Relazione sulle caratteristiche trofiche della componente solubile del tessuto adiposo. Claudia Cicione, Wanda Lattanzi Istituto di Anatomia Umana e Biologia Cellulare, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma La “Frazione Vascolare Stromale” (stromal vascular fraction, SVF) del tessuto adiposo è risultata essere una fonte ricca e promettente di cellule staminali somatiche (cellule mesenchimali stromali, MSC) [1] e di fattori angiogenici [2,3]. Le MSC sono cellule staminali adulte multipotenti che possono essere isolate da diversi diversi tessuti umani adulti. Le MSC maggiormente studiate sono quelle isolate da midollo osseo (BM-MSC) e da tessuto adiposo (ASC), le quali mostrano proprietà e caratteristiche simili [4-6]. L’elevata plasticità di tali cellule le rende particolarmente adatte per la rigenerazione tissutale in varie sedi anatomiche [7,8] e, in particolare, per accelerare la rigenerazione e neostintesi di tessuto osseo [9]. Le comuni procedure di isolamento delle ASC si basano su separazione della SVF, digestione con collagenasi e filtrazione della quota cellulare per ottenere una sospensione cellulare da piastrare e coltivare estensivamente. I tempi di incubazione e lavaggio necessari per il completamento della procedura non sono tuttavia compatibili con le tempistiche operatorie, laddove si vogliano utilizzare le ASC come cellule autologhe sottoposte a manipolazione minima per le applicazioni di medicina rigenerativa. Recentemente, l’utilizzo della SVF tal quale, senza procedure colturali o manipolazioni cellulari ex-vivo, è stato proposto con risultati significativi in uno studio clinico per il trattamento di lesioni cutanee da irradiazione [10]. Inoltre un protocollo rapido ed alternativo è stato proposto per l’isolamento delle MSC dalla SVF senza utilizzo di collagenasi [11]. Il Kit MyStem è uno strumento che permette la frammentazione di tessuto adiposo ottenuto tramite lipoaspirazione. Il protocollo MyStem consiste nella separazione rapida e non enzimatica (mediante membrane filtranti), all’interno di un sistema chiuso e sterile, della componente solubile del tessuto adiposo, costituita da fattori trofici, adipochine e proteine derivate dalle frazioni cellulari del tessuto stesso. L’intero processo richiede circa 5-10 minuti e può essere eseguito facilmente in sala operatoria durante l’intervento chirurgico. Risultati preliminari sull’utilizzo del MyStem confermano che questo strumento consente di ottenere: un lipoaspirato costituito da tessuto adiposo micro-frammentato in buone condizioni ed una sospensione di ASC in un milieu costituito dalle componenti solubili del lipoaspirato. La struttura del tessuto adiposo aspirato con la cannula del MyStem kit è integra e presenta adipociti sani e tondeggianti. Questo risultato suggerisce la possibilità di un utilizzo di tale lipoaspirato per tecniche di lipofilling. Il fluido isolato con il Kit MyStem, arricchito in componenti solubili derivate dalla SVF e dalle diverse componenti cellulari del tessuto, corrisponde alla definizione di “tessuto autologo sottoposto a manipolazione minima” e potrebbe essere utilizzata come prodotto di medicina rigenerativa, in particolare per favorire la rigenerazione ossea. Negli ultimi anni il tessuto adiposo ha suscitato notevole interesse nella comunità scientifica ed è passato dall’essere considerato una semplice riserva di grassi a costituire il più grande organo endocrino dell’organismo umano. Il tessuto adiposo è coinvolto dinamicamente nella regolazione delle funzioni cellulari di diversi organi attraverso una complessa rete di segnali endocrini, paracrini ed autocrini [12]. Tale attività endocrina è sostenuta da tutti i componenti cellulari di questo tessuto ed in particolare da adipociti ed SVF [13]. I fattori endocrini, ormoni, secreti dal tessuto adiposo (adipochine) sono caratterizzati da un’ampia varietà funzionale. Le adipochine sono infatti proteine attive in una serie di processi quali: il controllo dell’omeostasi glicemica (adiponectina, resistina, visfatina e leptina), il controllo della sensibilità all’insulina e della mediazione del processo infiammatorio (TNFα, IL6, adiponectina, resistina, visfatina), il controllo della crescita e del differenziamento (TGFβ), l’omeostasi della coagulazione del sangue (adipsina), l’attivazione dell’angiogenesi (VEGF) [14]. L’analisi dei fattori secreti nell’SVF [15,16] e lo studio del secretoma delle ASC [17,18] evidenzia il ruolo attivo di queste componenti biologiche nella produzione di adipochine. L’azione trofica di queste citochine su diversi organi e tessuti umani rende l’SVF uno strumento interessante nello sviluppo di terapie per la medicina rigenerativa. Ai fini dell’utilizzo dell’SVF come prodotto di medicina rigenerativa per favorire la rigenerazione ossea proponiamo la omofunzionalità dell’SVF, in virtù dell’attivo cross-talk tra il tessuto osseo ed il tessuto adiposo mediato da adipochine presenti nell’SVF e da molecole secrete dagli osteoblasti (osteochine) [19-21]. Nella tabella 1 sono riportate le adipochine con attività sul rimodellamento osseo. Adipochina Leptina Adiponectina Resistina Visfatina IL6 TNFα Effetto osseo Aumenta la proliferazione ed il differenziamento degli osteoblasti e promuove la mineralizzazione dei noduli mineralizzati Aumenta il differenziamento degli osteoblasti ed attiva gli osteoclasti Stimola l’osteoclastogenesi ed attiva la proliferazione degli osteoblasti Stimola la proliferazione degli osteoblasti e la sintesi di collagene di tipo I Fattore di riassorbimento osseo Effetto diretto sull’osteoclastogenesi Tab 1 Principali adipochine con azione sull’omeostasi ossea Inoltre, considerando l’importanza dell’angiogenesi durante l’osteogenesi, il modellamento ed il rimodellamento osseo [22], va’ sottolineata l’elevata capacità angiogenica dell’SVF. In particolare, il fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF) è presente sia nell’SVF in toto che nel secretoma delle ASC, ed assume un ruolo di primaria importanza nella riparazione di fratture o difetti ossei, grazie alla sua capacità di attivare la formazione di una nuova rete di vasi sanguigni e capillari fisiologicamente richiesti durante il processo di rigenerazione ossea [23]. Oltre al potente effetto angiogenico, il VEGF ha anche un ruolo osteogenico diretto, essendo in grado di indurre il reclutamento delle cellule staminali ematopoietiche e la formazione di nuovo tessuto osseo [24,25]. Infine, la somministrazione del fluido MyStem, eventualmente arricchito con ASC, potrebbe avere un duplice effetto: nell’immediato, le proteine presenti nell’SVF agirebbero nel sito dell’iniezione, esplicando le lora attività di attivazione osteoblastica, inibizione osteoclastica e attivazione dell’angiogenesi; successivamente, le ASC potrebbero continuare a sostenere la produzione locale di citochine ed, in aggiunta, potrebbero esplicare la loro nota attività immunomodulatoria qualora necessario. Reference List 1. Katz AJ, Tholpady A, Tholpady SS, Shang H, Ogle RC: Cell surface and transcriptional characterization of human adipose-derived adherent stromal (hADAS) cells. Stem Cells 2005, 23: 412-423. 2. Fraser JK, Wulur I, Alfonso Z, Hedrick MH: Fat tissue: an underappreciated source of stem cells for biotechnology. Trends Biotechnol 2006, 24: 150-154. 3. 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