Atto T0AZYD Settore T Ecologia e Ambiente Servizio AU Ecologia e ambiente U.O. 0031 Aria Ufficio TARI Emissioni C.d.R. 0023 Ecologia e Ambiente Autorizzazione Unica Ambientale N. Reg. Decr. 18/2015 N. Protocollo 7114/2015 Data 22/01/2015 1 Oggetto: Ditta POLYGLASS SPA - via dell'Artigianato, 34 PONTE DI PIAVE - Autorizzazione Unica Ambientale. D.P.R. 13 Marzo 2013, n. 59. IL DIRIGENTE VISTA la tramite domanda del presentata S.U.A.P. n.118490/2014, con e in data pervenuta cui la ditta il 04.11.2014 per 06.11.2014 POLYGLASS SPA il prot. (P.IVA 06278290967) con sede legale in via Edoardo Jenner, 4 – MILANO - e impianto in via dell'Artigianato, 34 - PONTE DI PIAVE - chiede il rilascio dell'Autorizzazione Unica Ambientale ai sensi dell'art. 4 del D.P.R. n. 59/2013 per modifica impianto, consistente nell'installazione di una nuova linea di produzione di membrane sintetiche, ai sensi dell'articolo 269 comma 8 del D.Lgs. n. 152/2006; CONSIDERATO che la ditta è in possesso della seguente autorizzazione ambientale: Pag. 1 di 7 – decreto n. 29/2012 del 06.02.2012 per le emissioni in atmosfera (D.Lgs. n. 152/2006 parte 5^); VISTO il parere favorevole del Comune di Ponte di Piave, ai sensi dell'articolo 269 comma 3 del D.Lgs 152/2006 sugli interventi in oggetto, pervenuto in data 17.12.2014; VISTO l'art. 39, comma 3, lett. d), delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque, che considera le acque meteoriche autorizzazione allo di prima scarico pioggia quando soggette derivanti ad dal dilavamento di: a) parcheggi e piazzali di zone residenziali, commerciali, depositi di mezzi di trasporto pubblico, aree intermodali, nonché altri piazzali e parcheggi per le parti che possono comportare dilavamento di sostanze pericolose o pregiudizievoli per l'ambiente di estensione superiore o uguale a m2 5.000; b) superfici di qualsiasi estensione destinate alla distribuzione dei carburanti come disposto dalla DGRV n.842 del 15.05.2012; RILEVATO, dalla documentazione agli atti di questi uffici, che: 1. lo Grassaga, stabilimento, ripartito sulle due sponde del è ivi suddiviso: a) i plessi A, B e C, aventi una superficie complessiva pari a 43.949 m2; Pag. 2 di 7 b) plesso N avente una superficie complessiva pari a 33.501 m2; 2. la superficie coperta complessiva è pari a 27.249 m2; 3. l'area a verde è pari a 2.991 m2; 4. l'area scoperta a servizio dello stabilimento, pari a 46.610 m2, è così ripartita: a) area a parcheggio, con un'estensione complessiva pari a 2.094 m2; b) area a deposito di materie prime e prodotto finito, pari a 13.010 m2, protetti da nylon o film estensibili e/o nel loro imballo originale; c) area a viabilità e transito pari a 25.049 m2; d) altre aree non adibite ad alcun uso, né soggette al transito di mezzi o persone, pari a 6.457 m2; 5. le acque meteoriche derivanti dal dilavamento dei piazzali vengono gestite come di seguito indicato: a) per i PLESSI A, B trattamento, in lottizzazione limitrofa e parte C nel e in confluiscono, collettore parte in senza comune altre alcun della condotte autonome tutte recapitanti nel Grassaga; b) per il trattamento PLESSO N, sono della prima durante il collettate pioggia che a un scarica sistema nel di canale Grassaga; RILEVATA, 15.01.2015, la presenza sopralluogo nell'area tenutosi scoperta in data pavimentata Pag. 3 di 7 annessa al plesso N di: a) prodotto isolanti”, finito non costituenti imballato denominato dall'accoppiamento di “pannelli polistirolo estruso e membrane impermeabilizzanti; b) un erogatore carburanti a uso interno riservato ai muletti operanti all'esterno; RITENUTO che le acque meteoriche cadenti sui cosiddetti “pannelli isolanti” non protetti da imballaggi non diano luogo a trascinamenti di sostanze inquinanti, per la natura inerte degli stessi; RITENUTO da quanto emerso nel sopralluogo che la ditta debba presentare a questa Amministrazione un progetto di adeguamento per l'area annessa all'erogatore carburanti, entro il 30.06.2015. Le opere contenute nel progetto devono essere realizzate e certificate entro il 31.12.2015, ai sensi dell'art. 39, comma 6, delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque come modificato dalla D.G.R.V. n. 842 del 15.05.2012; PRESO ATTO che la ditta è in possesso del nulla osta idraulico per lo scarico di acque meteoriche, nonché le stesse abbiano le caratteristiche previste dalla vigente normativa, rilasciato dal Consorzio di Bonifica Pedemontano Sinistra Piave in data 17.03.1992; PRESO ATTO che la ditta ha in esercizio una rete di raccolta delle acque di raffreddamento a circuito chiuso, Pag. 4 di 7 mediante il riutilizzo delle stesse; DATO ATTO uscita che dalla l'eventuale suddetta attivazione rete di dello raccolta scarico delle acque in di raffreddamento potrà avvenire solamente a seguito di una specifica autorizzazione di questa Amministrazione su istanza della ditta; PRESO ATTO che la ditta è in possesso delle seguenti autorizzazioni rilasciate dal Comune di Ponte di Piave: - in data 07.07.1992 per l'allacciamento degli scarichi di acque nere nella rete della fognatura comunale; - in data 05.12.2001 per l'esecuzione dei lavori necessari ad allacciare palazzina a il uso fabbricato uffici e industriale servizi, sito con in annessa via delle Industrie – Zona PIP, alla rete delle fognature comunali delle acque nere; VISTA la relazione istruttoria predisposta dagli uffici; ATTESTATA la legittimità, la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa, la completezza dell'istruttoria condotta ai sensi dell'art. 147 bis del D.Lgs. n.267/2000; VISTI la L.R. n.33/1985, il D.Lgs. n.152/2006, il Piano di Tutela delle Acque e il D.P.R. n. 59/2013; VISTI il D.Lgs. 267/2000 e il Regolamento Provinciale di Organizzazione; DECRETA ART. 1 – È adottata la presente Autorizzazione Unica Pag. 5 di 7 Ambientale, ai sensi del D.P.R. n. 59/2013, per l'attività svolta dalla ditta POLYGLASS SPA nell'impianto sito in via dell'Artigianato, 34 - PONTE DI PIAVE, relativamente alle emissioni in atmosfera, ai sensi del D.Lgs. n.152/2006, parte quinta. ART. 2 – Il decreto n. 29/2012 del 06.02.2012, citato in premessa, è revocato a far data dal rilascio della presente autorizzazione. ART. 3 – La ditta è tenuta a rispettare i valori limite e le prescrizioni definite nell'allegato tecnico che costituisce parte integrante del presente provvedimento. ART. 4 - Qualunque funzionamento della interruzione, rete di anche raccolta parziale, delle acque nel di raffreddamento a circuito chiuso deve essere comunicata a questa Amministrazione. ART. 5 - La ditta, entro il 30.06.2015, deve presentare a questa Amministrazione relativamente alla un gestione progetto delle acque di di adeguamento dilavamento meteoriche dell'area annessa all'erogatore carburanti. Le opere contenute nel progetto devono essere realizzate e certificate entro il 31.12.2015, ai sensi dell'art. 39, comma 6, delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque come modificato dalla D.G.R.V. n. 842 del 15.05.2012. ART. 6 – Ogni variazione riguardante la titolarità della Pag. 6 di 7 ditta, nonché la modifica sostanziale dell'impianto e/o dello scarico devono essere preventivamente autorizzate. ART. 7 – L’Autorizzazione Unica Ambientale ha validità 15 anni ed è rinnovabile ai sensi dell'art. 5 del D.P.R. n. 59/2013. ART. 8 – Il presente atto è adottato restando comunque salvi gli eventuali diritti di terzi, nonché i provvedimenti di competenza di altri Enti, non compresi all'art. 1. ART. 9 – Avverso l’Autorizzazione Unica Ambientale è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale oppure al Presidente della Repubblica, nel termine rispettivamente di 60 e di 120 giorni decorrenti dal rilascio della stessa. ART. 10 – Il presente provvedimento è trasmesso al S.U.A.P. del Comune di Ponte di Piave perché lo rilasci, nelle forme di Legge, alla Ditta, all'A.R.P.A.V. (Dipartimento Provinciale di Treviso), alla Regione Veneto e al Comune sede dell'impianto e va affisso all'Albo della Provincia e del Comune. Dott. Simone Busoni Avvertenza per coloro ai quali il presente atto è inviato tramite posta elettronica certificata o fax. - La firma autografa è sostituita dall'indicazione del nominativo a mezzo stampa ai sensi dell'art.3, comma 2, del D.Lgs.39/93. - Il presente atto ha piena efficacia legale ed è depositato agli atti dell’Amministrazione Provinciale di Treviso. Pag. 7 di 7 Valori limite di emissione in atmosfera e prescrizioni. Per l'individuazione dei punti di emissione si fa riferimento alla Tavola in scala 1:500 datata Ottobre 2014 ed allegata all'istanza di autorizzazione trasmessa in data 06.11.2014. Operazioni di stoccaggio bitume, produzione mescola, impregnazione e raffreddamento in linea. Punti di emissione C45 e C46. Parametro: polveri Valore limite di emissione: 10 mg/m3 Parametro: composti organici volatili Valore limite di emissione: quello relativo alle singole classi di composti come definite al punto 4 Tabella D Allegato I alla Parte Quinta del D.Lgs. n. 152/2006. I composti organici isomeri dell'esano e dell'eptano e gli idrocarburi alifatici ≥ C7 vengono classificati in classe quinta alla citata Tabella D. Parametro: idrocarburi policiclici aromatici – I.P.A. Valore limite di emissione: 0,1 mg/m3 con un flusso di massa ≥ 0,5 g/h Il valore limite di emissione si riferisce alla somma dei composti di seguito individuati: Benz(a)antracene Dibenz(a,h)antracene Benzo(b)fluorantene Benzo(j)fluorantene Benzo(k)fluorantene Benzo(a)pirene Dibenzo(a,e)pirene Dibenzo(a,h)pirene Dibenzo(a,i)pirene Dibenzo(a,l)pirene Indeno(1,2,3-cd)pirene Dovranno essere altresì quantificati i seguenti composti: Crisene, Benzo(e)pirene, Naftalene, Acenaftilene, Acenaftene, Fluorene, Fenantrene, Antracene, Fluorantene, Pirene, Perilene; Benzo(g,h,i)perilene. Il monitoraggio degli idrocarburi policiclici aromatici deve prevedere un campionamento con una durata minima di sei ore consecutive. Parametro: nebbie oleose Con le prime misure di autocontrollo dovranno essere quantificate effettuate due serie di prelievi per la quantificazione di queste sostanze con le seguenti modalità operative. Fase campionamento Esecuzione di due serie di prelievi, da tre filtri ciascuna, secondo la metodica UNI EN 13284-1. Fase analitica − Su una serie di campioni procedere alla determinazione delle “nebbie oleose”secondo il metodo NIOSH 5026 o secondo la norma UNICHIM 759; − su l'altra serie di campioni procedere alla quantificazione gravimetrica dopo termostatazione del filtro a 50°C, successivamente dopo termostatazione a 105°C ed infine dopo termostatazione a 160°C. Operazioni di stoccaggio e movimentazione sabbie, riempitivi e materie plastiche, accoppiamento pannello isolante e membrane impermeabilizzanti. Punti di emissione C8, C29, C31, C49 e C56. Parametro: polveri Valore limite di emissione: 50 mg/m3 Operazioni di stoccaggio e movimentazione materie prime in polvere e granuli. Punti di emissione C103, C104 e C106. Parametro: polveri Valore limite di emissione: 10 mg/m3 Operazioni di estrusione ed accoppiamento manto sintetico. Punti di emissione C107 e C109. Parametro: nebbie oleose Con le prime misure di autocontrollo dovranno essere quantificate effettuate due serie di prelievi per la quantificazione di queste sostanze con le seguenti modalità operative. Fase campionamento Esecuzione di due serie di prelievi, da tre filtri ciascuna, secondo la metodica UNI EN 13284-1. Fase analitica − Su una serie di campioni procedere alla determinazione delle “nebbie oleose”secondo il metodo NIOSH 5026 o secondo la norma UNICHIM 759; − su l'altra serie di campioni procedere alla quantificazione gravimetrica dopo termostatazione del filtro a 50°C, successivamente dopo termostatazione a 105°C ed infine dopo termostatazione a 160°C. Parametro: composti organici volatili – C.O.V. Valore limite di emissione: 50 mgC/m3 (espresso come carbonio organico totale) Parametro: cloruro di vinile monomero – C.V.M. Valore limite di emissione: 5 mg/m3 Parametro: acido cloridrico - HCl Valore limite di emissione: 30 mg/m3 Operazioni di trattamento termico per pulizia filtri. Punto di emissione C113. Parametro: polveri Valore limite di emissione: 30 mg/m3 Parametro: composti inorganici del cloro espressi come acido cloridrico – HCl Valore limite di emissione: 10 mg/m3 Parametro: composti organici volatili – C.O.V. Valore limite di emissione: 20 mgC/m3 (espresso come carbonio organico totale) Parametro: ossidi di azoto - NOx Valore limite di emissione: 400 mg/m3 Parametro: ossidi di zolfo – SOx Valore limite di emissione: 200 mg/m3 Parametro: monossido di carbonio - CO Valore limite di emissione: 100 mg/m3 Parametro: metalli (sommatoria dei metalli Pb, Cu, Cr, Mn, As, Ni, V, Sn, Sb, Co) Valore limite di emissione: 0,5 mg/m3 Parametro: policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani – P.C.D.D. + P.C.D.F. Valore limite di emissione: 0,1 ng/m3 Parametro: idrocarburi policicli aromatici – I.P.A. Valore limite di emissione: 0,01 mg/m3 Tenore di ossigeno di riferimento: 11 % v/v Il valore limite di emissione si riferisce alla somma dei composti di seguito individuati: Benz (a)antracene Dibenz(a,h)antracene Benzo(b)fluorantene Benzo(j)fluorantene Benzo(k)fluorantene Benzo(a)pirene Dibenzo(a,e)pirene Dibenzo(a,h)pirene Dibenzo(a,i)pirene Dibenzo(a,l)pirene Indeno(1,2,3-cd)pirene Dovranno essere altresì quantificati i seguenti composti: Crisene, Benzo(e)pirene, Naftalene, Acenaftilene, Acenaftene, Fluorene, Fenantrene, Antracene, Fluorantene, Pirene, Perilene; Benzo(g,h,i)perilene. Il monitoraggio degli idrocarburi policiclici aromatici campionamento con una durata di almeno sei ore consecutive. deve prevedere un Operazioni di stoccaggio fluidificanti liquidi. Punti di emissione C108 Parametro: ftalati Valore limite di emissione: 20 mg/m3 Operazioni di produzione energia termica con impianto di combustione alimentato a gas metano avente potenza termica nominale di 3,48 MW. Punti di emissione C2. Parametro: ossidi di azoto - NOx Valori limite di emissione: 350 mg/m3 (espresso come biossido di azoto NO2) Il valore limite è riferito ad un tenore di ossigeno di riferimento nell'effluente gassoso anidro del 3% v/v. Per le emissioni in atmosfera, afferenti alle operazioni di seguito indicate, non sono richieste misure analitiche di autocontrollo: Punto di emissione Processo e/o fase lavorativa C20 Sfiati camere interrate (miscelatori secondari) C26 , C27, C28 e C47 Sfiati torri di raffreddamento C39 e C40 Sfiati ambienti di laboratorio C50 ÷ C55 Sfiati silos stoccaggio polietilene C60, C61, C62, da C63 a C69 Sfiati locale cogeneratore e sfiati olio motore cogeneratore C32 Forno per applicazione termoretraibile C57 Saldatura officina meccanica C101 e C102 Sfiati silos granulo TPO (S1 ed S2) Le emissioni in atmosfera individuate con le sigle C41, C42, C43, C70, C71, e C72, afferenti ad impianti di combustione alimentati a gas metano, non sono sottoposti ad autorizzazione ai sensi dell'art. 272 comma 1 del D.Lgs. 152/2006. Procedure di messa in esercizio e regime dell'impianto n. 2 di produzione membrane sintetiche. Punti di emissione C109. L'impresa, almeno 15 giorni prima di dare inizio alla messa in esercizio degli impianti ne da comunicazione alla Provincia di Treviso. Il periodo intercorrente tra la messa in esercizio e la messa a regime degli impianti non deve essere superiore a 30 giorni. Entro 30 giorni dalla data fissata per la messa a regime degli impianti, l'impresa comunica alla Provincia di Treviso i dati relativi ad almeno una serie completa di misure analitiche alle emissioni da effettuarsi nell'arco di 10 giorni successivi alla data di messa a regime. Misure analitiche di autocontrollo Per le operazioni di seguito riportate la ditta deve effettuare e trasmettere a questa Amministrazione ed al Comune di Ponte di Piave, con periodicità annuale dalla data di ricevimento del decreto di autorizzazione, le misure analitiche di autocontrollo alle emissioni: Stoccaggio bitume, produzione mescola, impregnazione e raffreddamento in linea Punti di emissione C45 e C46 Stoccaggio e movimentazione sabbie, riempitivi e materie plastiche, accoppiamento pannello isolante e membrane impermeabilizzanti Punti di emissione C8, C29, C31, C49 e C56 Stoccaggio e movimentazione materie prime in polvere e granuli Punti di emissione C103, C104 e C106 Estrusione ed accoppiamento manto sintetico Punto di emissione C107 e C109 Trattamento termico di pulizia filtri Punto di emissione C113 Operazioni di produzione energia termica con impianto di combustione alimentato a gas metano avente potenza termica nominale di 3,48 MW. Punto di emissione C2 Gestione degli impianti di trattamento delle emissioni in atmosfera L'esercizio degli impianti di trattamento deve avvenire in modo tale da garantire, per qualunque condizione di funzionamento dell'impianto industriale cui sono collegati, il rispetto dei limiti alle emissioni stabiliti con l'autorizzazione; Le operazioni di manutenzione, parziale o totale degli impianti di trattamento, devono essere effettuate con la frequenza, le modalità ed i tempi previsti all'atto della loro progettazione; Le operazioni di manutenzione degli impianti di trattamento dovranno essere documentate mediante registrazione degli interventi effettuati; Qualunque interruzione nell'esercizio degli impianti di trattamento necessaria per la loro manutenzione (ordinaria preventiva o straordinaria successiva), qualora non esistano equivalenti impianti di trattamento di riserva, deve comportare la fermata, limitatamente al ciclo tecnologico ad essi collegato, dell'esercizio degli impianti industriali. Questi ultimi potranno essere riattivati solo dopo la rimessa in efficienza degli impianti di trattamento ad essi collegati. Metodi analitici di riferimento - Metodo di cui alla norma UNI EN 13649 per la misura dei composti organici volatili; - Metodo di cui alla norma UNI EN ISO 16911-1 e 2 per la misura della portata dei flussi gassosi convogliati; Metodo di cui alla norma UNI EN 13284 -1 per la misura delle polveri; Metodo strumentale di cui alla norma UNI 10878 o UNI EN 14792 per la misura degli ossidi di azoto; Metodo strumentale di cui alla norma UNI 10393 o UNI EN 14791 per la misura degli ossidi di zolfo; Metodo manuale di cui all'allegato 1 del D.M. 25.08.2000 per la misura degli ossidi di azoto e zolfo; Metodo manuale di cui alla norma UNI EN 1911-1,2 e 3 per la misura di acido cloridrico; Metodo manuale di cui all'allegato 3 del D.M. 25.08.2000 per la misura di idrocarburi policiclici aromatici; Metodo strumentale di cui alla norma UNI EN 15058 per la misura del monossido di carbonio; Metodo manuale di cui alla norma UNI EN 1948-1, 2, 3 per la misura di diossine e furani; Metodo manuale di cui alla norma UNI EN 14385 per la misura dei metalli. Metodo UNI EN 13284-1 ed indicazioni specifiche riportate nell'autorizzazione per la determinazione delle nebbie oleose. - Accessibilità ai punti di campionamento e misura Ogni punto di emissione in atmosfera (camino) soggetto a misure analitiche di autocontrollo deve essere dotato di prese per misure e campionamenti delle sostanze emesse in atmosfera, con geometria e dimensioni conformi ai dettagli costruttivi riportati nel documento elaborato da A.R.P.A.V. e Provincia dal titolo: "Standardizzazione delle metodologie operative per il controllo delle emissioni in atmosfera" reperibile nel sito internet della Provincia di Treviso: www.provincia.treviso.it. Le prese devono essere rese accessibili con scale fisse e ballatoi secondo le attuali norme di sicurezza sul lavoro con le indicazioni riportate nel documento sopracitato. Per la corretta identificazione dei punti di emissione ogni camino deve essere dotato di targa inamovibile con numerazione corrispondente a quella riportata nell'allegata tabella riepilogativa. Tabella riepilogativa punti di emissione Sigla identificazione punto di emissione Processo o fase produttiva C2 Impianto di combustione da 3,48 MW C8 Sfiato silo carbonato di calcio C20 Sfiati camere interrate miscelatori secondari C26, C27, C28 e C47 Sfiati torri di raffreddamento C29 Sabbiatura C31 Sfiato silo sabbia C32 Forno applicazione termoretraibile C39 e C40 Sfiati laboratorio C41, C42, C43 Impianti di combustione riscaldamento ambienti di lavoro C45 e C46 Aspirazione miscelatori, vasche di impregnazione, tappeto C49 Aspirazione taglio accoppiato C50 ÷ C55 Sfiati silos polietilene C56 Trasporto pneumatico polipropilene e polietilene C57 Aspirazione saldatura C60, C61, C63 ÷ C69 Sfiati ambiente cogeneratore C62 Sfiato olio motore cogeneratore C70 Tubi radianti riscaldamento ambiente di lavoro C71 e C72 Impianti di combustione riscaldamento ambienti di lavoro C101 e C102 Sfiati silos granuli TPO C103 e C104 Sfiati silos polvere PVC e carbonato di calcio C106 Trasporto pneumatico polveri e granulo C107 e C109 Estrusione ed accoppiamento manto sintetico C108 Stoccaggio serbatoi plastificanti C113 Trattamento termico di pulizia filtri Allegato tecnico scarichi idrici Gestione dello stabilimento La pulizia e la manutenzione dell'impianto di disoleazione a servizio dell'area scoperta annessa al plesso N, vanno effettuate regolarmente e a scarico inattivo. In particolare le vasche di decantazione e disoleazione devono essere mantenute in efficienza, mediante periodici svuotamenti e pulizie, in maniera da evitare che l'eccessiva presenza di fanghi e oli pregiudichi l'efficacia del processo di depurazione. Il tutto deve essere registrato in un quaderno di manutenzione. Deve, inoltre, essere garantita la tenuta idraulica delle vasche e devono essere adottati tutti gli accorgimenti e precauzioni volte ad evitare spanti accidentali sul suolo e nel sottosuolo. E' vietato immettere nelle reti di raccolta e di scarico delle acque reflue industriali (raffreddamento), delle meteoriche, derivanti dal dilavamento delle superfici scoperte pavimentate e dalle coperture, reflui diversi da quelli previsti dalla domanda. Le aree scoperte non possono essere utilizzate per altre finalità se non quelle previste dalla documentazione agli atti di questa Amministrazione. La ditta può depositare nelle aree scoperte pavimentate a servizio del plessi A, B, C e N: a) le materie prime e il prodotto finito protetti da nylon o film estensibili e/o nel loro imballo originale del fornitore; b) prodotto finito non imballato “pannelli isolanti”, dati dall'accoppiamento di polistirolo estruso e membrane impermeabilizzanti. La ditta deve effettuare, con regolarità e assiduità, controlli allo stato di conservazione della aree impermeabilizzate, alle strutture di contenimento, alle vasche, alle condotte e tubazioni al fine di individuare prontamente eventuali perdite e/o fuoriuscite ponendo immediatamente in essere tutte le misure volte a contenere e arginare lo sversamento e l'eventuale inquinamento conseguente. Gli eventuali scarti e i rifiuti generati dal ciclo produttivo e dall'impianto di disoleazione, qualora venissero depositati all'esterno, devono essere stoccati in maniera tale da impedire che il dilavamento meteorico degli stessi rechi pregiudizi all'ambiente. La gestione dei rifiuti deve avvenire in conformità a quanto disposto dalla parte quarta del D.Lgs. 152/2006.
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