Atto T0AZYD Settore T Ecologia e Ambiente Servizio AU Ecologia e

Atto T0AZYD
Settore
T
Ecologia e Ambiente
Servizio AU
Ecologia e ambiente
U.O.
0031
Aria
Ufficio
TARI
Emissioni
C.d.R.
0023
Ecologia e Ambiente
Autorizzazione Unica Ambientale
N. Reg. Decr.
18/2015
N. Protocollo
7114/2015
Data
22/01/2015
1
Oggetto: Ditta POLYGLASS SPA - via dell'Artigianato, 34 PONTE DI PIAVE - Autorizzazione Unica Ambientale.
D.P.R. 13 Marzo 2013, n. 59.
IL DIRIGENTE
VISTA
la
tramite
domanda
del
presentata
S.U.A.P.
n.118490/2014,
con
e
in
data
pervenuta
cui
la
ditta
il
04.11.2014
per
06.11.2014
POLYGLASS
SPA
il
prot.
(P.IVA
06278290967) con sede legale in via Edoardo Jenner, 4 –
MILANO
-
e
impianto
in
via
dell'Artigianato,
34
-
PONTE DI PIAVE - chiede il rilascio dell'Autorizzazione
Unica Ambientale ai sensi dell'art. 4 del D.P.R. n. 59/2013
per modifica impianto, consistente nell'installazione di
una nuova linea di produzione di membrane sintetiche, ai
sensi dell'articolo 269 comma 8 del D.Lgs. n. 152/2006;
CONSIDERATO
che
la
ditta
è
in
possesso
della
seguente
autorizzazione ambientale:
Pag. 1 di 7
–
decreto n. 29/2012 del 06.02.2012 per le emissioni in
atmosfera (D.Lgs. n. 152/2006 parte 5^);
VISTO il parere favorevole del Comune di Ponte di Piave, ai
sensi dell'articolo 269 comma 3 del D.Lgs 152/2006 sugli
interventi in oggetto, pervenuto in data 17.12.2014;
VISTO l'art. 39, comma 3, lett. d), delle Norme Tecniche di
Attuazione del Piano di Tutela delle Acque, che considera
le
acque
meteoriche
autorizzazione
allo
di
prima
scarico
pioggia
quando
soggette
derivanti
ad
dal
dilavamento di:
a) parcheggi e piazzali di zone residenziali, commerciali,
depositi di mezzi di trasporto pubblico, aree intermodali,
nonché altri piazzali e parcheggi per le parti che possono
comportare
dilavamento
di
sostanze
pericolose
o
pregiudizievoli per l'ambiente di estensione superiore o
uguale a m2 5.000;
b)
superfici
di
qualsiasi
estensione
destinate
alla
distribuzione dei carburanti come disposto dalla DGRV n.842
del 15.05.2012;
RILEVATO, dalla documentazione agli atti di questi uffici,
che:
1.
lo
Grassaga,
stabilimento,
ripartito
sulle
due
sponde
del
è ivi suddiviso:
a) i plessi A, B e C, aventi una superficie complessiva
pari a 43.949 m2;
Pag. 2 di 7
b)
plesso
N
avente
una
superficie
complessiva
pari
a
33.501 m2;
2.
la superficie coperta complessiva è pari a 27.249 m2;
3.
l'area a verde è pari a 2.991 m2;
4.
l'area scoperta a servizio dello stabilimento,
pari a
46.610 m2, è così ripartita:
a) area a parcheggio, con un'estensione complessiva pari a
2.094 m2;
b) area a deposito di materie prime e prodotto finito, pari
a 13.010 m2, protetti da nylon o film estensibili e/o nel
loro imballo originale;
c) area a viabilità e transito pari a 25.049 m2;
d) altre aree non adibite ad alcun uso, né soggette al
transito di mezzi o persone, pari a 6.457 m2;
5.
le
acque
meteoriche
derivanti
dal
dilavamento
dei
piazzali vengono gestite come di seguito indicato:
a)
per
i
PLESSI
A,
B
trattamento,
in
lottizzazione
limitrofa
e
parte
C
nel
e
in
confluiscono,
collettore
parte
in
senza
comune
altre
alcun
della
condotte
autonome tutte recapitanti nel Grassaga;
b)
per
il
trattamento
PLESSO
N,
sono
della
prima
durante
il
collettate
pioggia
che
a
un
scarica
sistema
nel
di
canale
Grassaga;
RILEVATA,
15.01.2015,
la
presenza
sopralluogo
nell'area
tenutosi
scoperta
in
data
pavimentata
Pag. 3 di 7
annessa al plesso N di:
a)
prodotto
isolanti”,
finito
non
costituenti
imballato
denominato
dall'accoppiamento
di
“pannelli
polistirolo
estruso e membrane impermeabilizzanti;
b)
un
erogatore
carburanti
a
uso
interno
riservato
ai
muletti operanti all'esterno;
RITENUTO che le acque meteoriche cadenti sui cosiddetti
“pannelli isolanti” non protetti da imballaggi non diano
luogo a trascinamenti di sostanze inquinanti, per la natura
inerte degli stessi;
RITENUTO da quanto emerso nel sopralluogo che la ditta
debba presentare a questa Amministrazione un progetto di
adeguamento per l'area annessa all'erogatore carburanti,
entro il 30.06.2015. Le opere contenute nel progetto devono
essere realizzate e certificate entro il 31.12.2015, ai
sensi
dell'art.
39,
comma
6,
delle
Norme
Tecniche
di
Attuazione del Piano di Tutela delle Acque come modificato
dalla D.G.R.V. n. 842 del 15.05.2012;
PRESO
ATTO
che
la
ditta
è
in
possesso
del
nulla
osta
idraulico per lo scarico di acque meteoriche, nonché le
stesse abbiano le caratteristiche previste dalla vigente
normativa, rilasciato dal Consorzio di Bonifica Pedemontano
Sinistra Piave in data 17.03.1992;
PRESO
ATTO
che
la
ditta
ha
in
esercizio
una
rete
di
raccolta delle acque di raffreddamento a circuito chiuso,
Pag. 4 di 7
mediante il riutilizzo delle stesse;
DATO
ATTO
uscita
che
dalla
l'eventuale
suddetta
attivazione
rete
di
dello
raccolta
scarico
delle
acque
in
di
raffreddamento potrà avvenire solamente a seguito di una
specifica
autorizzazione
di
questa
Amministrazione
su
istanza della ditta;
PRESO
ATTO
che
la
ditta
è
in
possesso
delle
seguenti
autorizzazioni rilasciate dal Comune di Ponte di Piave:
- in data 07.07.1992 per l'allacciamento degli scarichi di
acque nere nella rete della fognatura comunale;
- in data 05.12.2001 per l'esecuzione dei lavori necessari
ad
allacciare
palazzina
a
il
uso
fabbricato
uffici
e
industriale
servizi,
sito
con
in
annessa
via
delle
Industrie – Zona PIP, alla rete delle fognature comunali
delle acque nere;
VISTA la relazione istruttoria predisposta dagli uffici;
ATTESTATA la legittimità, la regolarità e la correttezza
dell'azione amministrativa, la completezza dell'istruttoria
condotta ai sensi dell'art. 147 bis del D.Lgs. n.267/2000;
VISTI la L.R. n.33/1985, il D.Lgs. n.152/2006, il Piano di
Tutela delle Acque e il D.P.R. n. 59/2013;
VISTI il D.Lgs. 267/2000 e il Regolamento Provinciale di
Organizzazione;
DECRETA
ART.
1
–
È
adottata
la
presente
Autorizzazione
Unica
Pag. 5 di 7
Ambientale, ai sensi del D.P.R. n. 59/2013, per l'attività
svolta dalla ditta POLYGLASS SPA nell'impianto sito in via
dell'Artigianato, 34 - PONTE DI PIAVE, relativamente alle
emissioni in atmosfera, ai sensi del D.Lgs. n.152/2006,
parte quinta.
ART. 2 – Il decreto n. 29/2012 del 06.02.2012, citato in
premessa, è revocato a far data dal rilascio della presente
autorizzazione.
ART. 3 – La ditta è tenuta a rispettare i valori limite e
le
prescrizioni
definite
nell'allegato
tecnico
che
costituisce parte integrante del presente provvedimento.
ART.
4
-
Qualunque
funzionamento
della
interruzione,
rete
di
anche
raccolta
parziale,
delle
acque
nel
di
raffreddamento a circuito chiuso deve essere comunicata a
questa Amministrazione.
ART. 5 - La ditta, entro il 30.06.2015, deve presentare a
questa
Amministrazione
relativamente
alla
un
gestione
progetto
delle
acque
di
di
adeguamento
dilavamento
meteoriche dell'area annessa all'erogatore carburanti. Le
opere contenute nel progetto devono essere realizzate e
certificate entro il 31.12.2015, ai sensi dell'art. 39,
comma 6, delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di
Tutela delle Acque come modificato dalla D.G.R.V. n. 842
del 15.05.2012.
ART. 6 – Ogni variazione riguardante la titolarità della
Pag. 6 di 7
ditta,
nonché la
modifica sostanziale
dell'impianto e/o
dello scarico devono essere preventivamente autorizzate.
ART. 7 – L’Autorizzazione Unica Ambientale ha validità 15
anni ed è rinnovabile ai sensi dell'art. 5 del D.P.R. n.
59/2013.
ART. 8 – Il presente atto è adottato restando comunque
salvi
gli
eventuali
diritti
di
terzi,
nonché
i
provvedimenti di competenza di altri Enti, non compresi
all'art. 1.
ART.
9
–
Avverso
l’Autorizzazione
Unica
Ambientale
è
ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo
Regionale
oppure
al
Presidente
della
Repubblica,
nel
termine rispettivamente di 60 e di 120 giorni decorrenti
dal rilascio della stessa.
ART. 10 – Il presente provvedimento è trasmesso al S.U.A.P.
del Comune di Ponte di Piave perché lo rilasci, nelle forme
di
Legge,
alla
Ditta,
all'A.R.P.A.V.
(Dipartimento
Provinciale di Treviso), alla Regione Veneto e al Comune
sede dell'impianto e va affisso all'Albo della Provincia e
del Comune.
Dott. Simone Busoni
Avvertenza per coloro ai quali il presente atto è inviato tramite
posta elettronica certificata o fax.
- La firma autografa è sostituita dall'indicazione del nominativo a
mezzo stampa ai sensi dell'art.3, comma 2, del D.Lgs.39/93.
- Il presente atto ha piena efficacia legale ed è depositato agli
atti dell’Amministrazione Provinciale di Treviso.
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Valori limite di emissione in atmosfera e prescrizioni.
Per l'individuazione dei punti di emissione si fa riferimento alla Tavola in scala 1:500
datata Ottobre 2014 ed allegata all'istanza di autorizzazione trasmessa in data
06.11.2014.
Operazioni di stoccaggio bitume, produzione mescola, impregnazione e raffreddamento
in linea.
Punti di emissione C45 e C46.
Parametro: polveri
Valore limite di emissione: 10 mg/m3
Parametro: composti organici volatili
Valore limite di emissione: quello relativo alle singole classi di composti come definite al
punto 4 Tabella D Allegato I alla Parte Quinta del D.Lgs. n. 152/2006.
I composti organici isomeri dell'esano e dell'eptano e gli idrocarburi alifatici ≥ C7
vengono classificati in classe quinta alla citata Tabella D.
Parametro: idrocarburi policiclici aromatici – I.P.A.
Valore limite di emissione: 0,1 mg/m3 con un flusso di massa ≥ 0,5 g/h
Il valore limite di emissione si riferisce alla somma dei composti di seguito individuati:
Benz(a)antracene
Dibenz(a,h)antracene
Benzo(b)fluorantene
Benzo(j)fluorantene
Benzo(k)fluorantene
Benzo(a)pirene
Dibenzo(a,e)pirene
Dibenzo(a,h)pirene
Dibenzo(a,i)pirene
Dibenzo(a,l)pirene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
Dovranno essere altresì quantificati i seguenti composti:
Crisene, Benzo(e)pirene, Naftalene, Acenaftilene, Acenaftene, Fluorene, Fenantrene,
Antracene, Fluorantene, Pirene, Perilene; Benzo(g,h,i)perilene.
Il monitoraggio degli idrocarburi policiclici aromatici deve prevedere un campionamento
con una durata minima di sei ore consecutive.
Parametro: nebbie oleose
Con le prime misure di autocontrollo dovranno essere quantificate effettuate due serie
di prelievi per la quantificazione di queste sostanze con le seguenti modalità operative.
Fase campionamento
Esecuzione di due serie di prelievi, da tre filtri ciascuna, secondo la metodica UNI EN
13284-1.
Fase analitica
− Su una serie di campioni procedere alla determinazione delle “nebbie
oleose”secondo il metodo NIOSH 5026 o secondo la norma UNICHIM 759;
− su l'altra serie di campioni procedere alla quantificazione gravimetrica dopo
termostatazione del filtro a 50°C, successivamente dopo termostatazione a 105°C
ed infine dopo termostatazione a 160°C.
Operazioni di stoccaggio e movimentazione sabbie, riempitivi e materie plastiche,
accoppiamento pannello isolante e membrane impermeabilizzanti.
Punti di emissione C8, C29, C31, C49 e C56.
Parametro: polveri
Valore limite di emissione: 50 mg/m3
Operazioni di stoccaggio e movimentazione materie prime in polvere e granuli.
Punti di emissione C103, C104 e C106.
Parametro: polveri
Valore limite di emissione: 10 mg/m3
Operazioni di estrusione ed accoppiamento manto sintetico.
Punti di emissione C107 e C109.
Parametro: nebbie oleose
Con le prime misure di autocontrollo dovranno essere quantificate effettuate due serie
di prelievi per la quantificazione di queste sostanze con le seguenti modalità operative.
Fase campionamento
Esecuzione di due serie di prelievi, da tre filtri ciascuna, secondo la metodica UNI EN
13284-1.
Fase analitica
− Su una serie di campioni procedere alla determinazione delle “nebbie
oleose”secondo il metodo NIOSH 5026 o secondo la norma UNICHIM 759;
−
su l'altra serie di campioni procedere alla quantificazione gravimetrica dopo
termostatazione del filtro a 50°C, successivamente dopo termostatazione a 105°C ed
infine dopo termostatazione a 160°C.
Parametro: composti organici volatili – C.O.V.
Valore limite di emissione: 50 mgC/m3 (espresso come carbonio organico totale)
Parametro: cloruro di vinile monomero – C.V.M.
Valore limite di emissione: 5 mg/m3
Parametro: acido cloridrico - HCl
Valore limite di emissione: 30 mg/m3
Operazioni di trattamento termico per pulizia filtri.
Punto di emissione C113.
Parametro: polveri
Valore limite di emissione: 30 mg/m3
Parametro: composti inorganici del cloro espressi come acido cloridrico – HCl
Valore limite di emissione: 10 mg/m3
Parametro: composti organici volatili – C.O.V.
Valore limite di emissione: 20 mgC/m3 (espresso come carbonio organico totale)
Parametro: ossidi di azoto - NOx
Valore limite di emissione: 400 mg/m3
Parametro: ossidi di zolfo – SOx
Valore limite di emissione: 200 mg/m3
Parametro: monossido di carbonio - CO
Valore limite di emissione: 100 mg/m3
Parametro: metalli (sommatoria dei metalli Pb, Cu, Cr, Mn, As, Ni, V, Sn, Sb, Co)
Valore limite di emissione: 0,5 mg/m3
Parametro: policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani – P.C.D.D. + P.C.D.F.
Valore limite di emissione: 0,1 ng/m3
Parametro: idrocarburi policicli aromatici – I.P.A.
Valore limite di emissione: 0,01 mg/m3
Tenore di ossigeno di riferimento: 11 % v/v
Il valore limite di emissione si riferisce alla somma dei composti di seguito individuati:
Benz (a)antracene
Dibenz(a,h)antracene
Benzo(b)fluorantene
Benzo(j)fluorantene
Benzo(k)fluorantene
Benzo(a)pirene
Dibenzo(a,e)pirene
Dibenzo(a,h)pirene
Dibenzo(a,i)pirene
Dibenzo(a,l)pirene
Indeno(1,2,3-cd)pirene
Dovranno essere altresì quantificati i seguenti composti:
Crisene, Benzo(e)pirene, Naftalene, Acenaftilene, Acenaftene, Fluorene, Fenantrene,
Antracene, Fluorantene, Pirene, Perilene; Benzo(g,h,i)perilene.
Il monitoraggio degli idrocarburi policiclici aromatici
campionamento con una durata di almeno sei ore consecutive.
deve
prevedere
un
Operazioni di stoccaggio fluidificanti liquidi.
Punti di emissione C108
Parametro: ftalati
Valore limite di emissione: 20 mg/m3
Operazioni di produzione energia termica con impianto di combustione alimentato a
gas metano avente potenza termica nominale di 3,48 MW.
Punti di emissione C2.
Parametro: ossidi di azoto - NOx
Valori limite di emissione: 350 mg/m3 (espresso come biossido di azoto NO2)
Il valore limite è riferito ad un tenore di ossigeno di riferimento nell'effluente gassoso
anidro del 3% v/v.
Per le emissioni in atmosfera, afferenti alle operazioni di seguito indicate, non sono
richieste misure analitiche di autocontrollo:
Punto di emissione
Processo e/o fase lavorativa
C20
Sfiati camere interrate (miscelatori secondari)
C26 , C27, C28 e C47
Sfiati torri di raffreddamento
C39 e C40
Sfiati ambienti di laboratorio
C50 ÷ C55
Sfiati silos stoccaggio polietilene
C60, C61, C62,
da C63 a C69
Sfiati locale cogeneratore e sfiati olio motore cogeneratore
C32
Forno per applicazione termoretraibile
C57
Saldatura officina meccanica
C101 e C102
Sfiati silos granulo TPO (S1 ed S2)
Le emissioni in atmosfera individuate con le sigle C41, C42, C43, C70, C71, e C72,
afferenti ad impianti di combustione alimentati a gas metano, non sono sottoposti ad
autorizzazione ai sensi dell'art. 272 comma 1 del D.Lgs. 152/2006.
Procedure di messa in esercizio e regime dell'impianto n. 2 di produzione membrane
sintetiche.
Punti di emissione C109.
L'impresa, almeno 15 giorni prima di dare inizio alla messa in esercizio degli impianti ne
da comunicazione alla Provincia di Treviso.
Il periodo intercorrente tra la messa in esercizio e la messa a regime degli impianti non
deve essere superiore a 30 giorni.
Entro 30 giorni dalla data fissata per la messa a regime degli impianti, l'impresa
comunica alla Provincia di Treviso i dati relativi ad almeno una serie completa di misure
analitiche alle emissioni da effettuarsi nell'arco di 10 giorni successivi alla data di messa
a regime.
Misure analitiche di autocontrollo
Per le operazioni di seguito riportate la ditta deve effettuare e trasmettere a questa
Amministrazione ed al Comune di Ponte di Piave, con periodicità annuale dalla data di
ricevimento del decreto di autorizzazione, le misure analitiche di autocontrollo alle
emissioni:
Stoccaggio bitume, produzione mescola, impregnazione e raffreddamento in linea
Punti di emissione C45 e C46
Stoccaggio e movimentazione sabbie, riempitivi e materie plastiche, accoppiamento
pannello isolante e membrane impermeabilizzanti
Punti di emissione C8, C29, C31, C49 e C56
Stoccaggio e movimentazione materie prime in polvere e granuli
Punti di emissione C103, C104 e C106
Estrusione ed accoppiamento manto sintetico
Punto di emissione C107 e C109
Trattamento termico di pulizia filtri
Punto di emissione C113
Operazioni di produzione energia termica con impianto di combustione alimentato a gas
metano avente potenza termica nominale di 3,48 MW.
Punto di emissione C2
Gestione degli impianti di trattamento delle emissioni in atmosfera

L'esercizio degli impianti di trattamento deve avvenire in modo tale da garantire, per
qualunque condizione di funzionamento dell'impianto industriale cui sono collegati, il
rispetto dei limiti alle emissioni stabiliti con l'autorizzazione;

Le operazioni di manutenzione, parziale o totale degli impianti di trattamento,
devono essere effettuate con la frequenza, le modalità ed i tempi previsti all'atto
della loro progettazione;

Le operazioni di manutenzione degli impianti di trattamento dovranno essere
documentate mediante registrazione degli interventi effettuati;

Qualunque interruzione nell'esercizio degli impianti di trattamento necessaria per la
loro manutenzione (ordinaria preventiva o straordinaria successiva), qualora non
esistano equivalenti impianti di trattamento di riserva, deve comportare la fermata,
limitatamente al ciclo tecnologico ad essi collegato, dell'esercizio degli impianti
industriali. Questi ultimi potranno essere riattivati solo dopo la rimessa in efficienza
degli impianti di trattamento ad essi collegati.
Metodi analitici di riferimento
-
Metodo di cui alla norma UNI EN 13649 per la misura dei composti organici volatili;
-
Metodo di cui alla norma UNI EN ISO 16911-1 e 2 per la misura della portata dei flussi
gassosi convogliati;
Metodo di cui alla norma UNI EN 13284 -1 per la misura delle polveri;
Metodo strumentale di cui alla norma UNI 10878 o UNI EN 14792 per la misura degli
ossidi di azoto;
Metodo strumentale di cui alla norma UNI 10393 o UNI EN 14791 per la misura degli
ossidi di zolfo;
Metodo manuale di cui all'allegato 1 del D.M. 25.08.2000 per la misura degli ossidi di
azoto e zolfo;
Metodo manuale di cui alla norma UNI EN 1911-1,2 e 3 per la misura di acido
cloridrico;
Metodo manuale di cui all'allegato 3 del D.M. 25.08.2000 per la misura di idrocarburi
policiclici aromatici;
Metodo strumentale di cui alla norma UNI EN 15058 per la misura del monossido di
carbonio;
Metodo manuale di cui alla norma UNI EN 1948-1, 2, 3 per la misura di diossine e
furani;
Metodo manuale di cui alla norma UNI EN 14385 per la misura dei metalli.
Metodo UNI EN 13284-1 ed indicazioni specifiche riportate nell'autorizzazione per la
determinazione delle nebbie oleose.
-
Accessibilità ai punti di campionamento e misura
Ogni punto di emissione in atmosfera (camino) soggetto a misure analitiche di
autocontrollo deve essere dotato di prese per misure e campionamenti delle sostanze
emesse in atmosfera, con geometria e dimensioni conformi ai dettagli costruttivi
riportati nel documento elaborato da A.R.P.A.V. e Provincia dal titolo:
"Standardizzazione delle metodologie operative per il controllo delle emissioni in
atmosfera"
reperibile
nel
sito
internet
della
Provincia
di
Treviso:
www.provincia.treviso.it.
Le prese devono essere rese accessibili con scale fisse e ballatoi secondo le attuali
norme di sicurezza sul lavoro con le indicazioni riportate nel documento sopracitato.
Per la corretta identificazione dei punti di emissione ogni camino deve essere dotato di
targa inamovibile con numerazione corrispondente a quella riportata nell'allegata
tabella riepilogativa.
Tabella riepilogativa punti di emissione
Sigla identificazione
punto di emissione
Processo o fase produttiva
C2
Impianto di combustione da 3,48 MW
C8
Sfiato silo carbonato di calcio
C20
Sfiati camere interrate miscelatori secondari
C26, C27, C28 e C47
Sfiati torri di raffreddamento
C29
Sabbiatura
C31
Sfiato silo sabbia
C32
Forno applicazione termoretraibile
C39 e C40
Sfiati laboratorio
C41, C42, C43
Impianti di combustione riscaldamento ambienti di lavoro
C45 e C46
Aspirazione miscelatori, vasche di impregnazione, tappeto
C49
Aspirazione taglio accoppiato
C50 ÷ C55
Sfiati silos polietilene
C56
Trasporto pneumatico polipropilene e polietilene
C57
Aspirazione saldatura
C60, C61, C63 ÷ C69
Sfiati ambiente cogeneratore
C62
Sfiato olio motore cogeneratore
C70
Tubi radianti riscaldamento ambiente di lavoro
C71 e C72
Impianti di combustione riscaldamento ambienti di lavoro
C101 e C102
Sfiati silos granuli TPO
C103 e C104
Sfiati silos polvere PVC e carbonato di calcio
C106
Trasporto pneumatico polveri e granulo
C107 e C109
Estrusione ed accoppiamento manto sintetico
C108
Stoccaggio serbatoi plastificanti
C113
Trattamento termico di pulizia filtri
Allegato tecnico scarichi idrici
Gestione dello stabilimento

La pulizia e la manutenzione dell'impianto di disoleazione a servizio dell'area
scoperta annessa al plesso N, vanno effettuate regolarmente e a scarico inattivo.
In particolare le vasche di decantazione e disoleazione devono essere mantenute
in efficienza, mediante periodici svuotamenti e pulizie, in maniera da evitare che
l'eccessiva presenza di fanghi e oli pregiudichi l'efficacia del processo di
depurazione. Il tutto deve essere registrato in un quaderno di manutenzione.
Deve, inoltre, essere garantita la tenuta idraulica delle vasche e devono essere
adottati tutti gli accorgimenti e precauzioni volte ad evitare spanti accidentali sul
suolo e nel sottosuolo.

E' vietato immettere nelle reti di raccolta e di scarico delle acque reflue
industriali (raffreddamento), delle meteoriche, derivanti dal dilavamento delle
superfici scoperte pavimentate e dalle coperture, reflui diversi da quelli previsti
dalla domanda.

Le aree scoperte non possono essere utilizzate per altre finalità se non quelle
previste dalla documentazione agli atti di questa Amministrazione. La ditta può
depositare nelle aree scoperte pavimentate a servizio del plessi A, B, C e N:
a) le materie prime e il prodotto finito protetti da nylon o film estensibili e/o nel loro
imballo originale del fornitore;
b) prodotto finito non imballato “pannelli isolanti”, dati dall'accoppiamento di
polistirolo estruso e membrane impermeabilizzanti.

La ditta deve effettuare, con regolarità e assiduità, controlli allo stato di
conservazione della aree impermeabilizzate, alle strutture di contenimento, alle
vasche, alle condotte e tubazioni al fine di individuare prontamente eventuali
perdite e/o fuoriuscite ponendo immediatamente in essere tutte le misure volte a
contenere e arginare lo sversamento e l'eventuale inquinamento conseguente.

Gli eventuali scarti e i rifiuti generati dal ciclo produttivo e dall'impianto di
disoleazione, qualora venissero depositati all'esterno, devono essere stoccati in
maniera tale da impedire che il dilavamento meteorico degli stessi rechi
pregiudizi all'ambiente.

La gestione dei rifiuti deve avvenire in conformità a quanto disposto dalla parte
quarta del D.Lgs. 152/2006.