CORRIERE-Bergamo

Del 06 Agosto 2014
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Nomine, per la Mia un asse con la Curia
E i forzisti sparigliano Bombardieri nella rosa del sindaco Giorgio Gori è rientrato al lavoro in Comune dopo
una parentesi vacanziera e sul tavolo ha trovato (di nuovo) le tessere del puzzle che vanno incastrate per
arrivare alla decisione finale sulle nomine nelle società partecipate e nelle fondazioni comunali. Una partita
delicata per cui la nuova amministrazione sembra ormai prossima ad avviare uno spoil system massiccio,
anche se non totale. Tre presidenti su quattro delle principali realtà al rinnovo dovrebbero essere sostituiti.
Il decreto del primo cittadino è atteso a breve. Conferme ancora non ce ne sono, ma il muro di riservatezza
dietro cui il sindaco si è trincerato — anche rispetto ai gruppi della sua stessa maggioranza, e questo sembra
aver suscitato alcuni malumori — inizia a farsi più sottile. Le indiscrezioni sono insistenti, soprattutto per
quanto riguarda le fondazioni. Quella della Misericordia maggiore (Mia) è senza dubbio la partita più discussa.
Oggi la fondazione è presieduta da Beppe Pezzoni, ex Pdl e sindaco di Treviglio: per il suo posto si fa con
insistenza — se non sarà confermato sarà per un colpo di scena dell’ultima ora, ma va anche detto che starà al
Cda votare il vertice una volta insediato — il nome di Fabio Bombardieri. Ragioniere commercialista, è un
professionista molto noto in città e la scelta sembrerebbe rafforzare l’asse tra Palafrizzoni e la Curia: tra i suoi
incarichi la presidenza di Alex servizi, centro servizi della diocesi, o il ruolo nel collegio sindacale della
Sesaab, la società editrice de l’Eco di Bergamo. Poi c’è la fondazione Azzanelli Cedrelli Celati: Aldo Ghilardi,
nome in vista della Lega coop e della cooperativa Città Alta, un passato nella Compagnia delle opere,
dovrebbe rientrare nel Cda, anche se non è certo con quale ruolo. Vicino al centrosinistra, anche se esterno ai
partiti, Ghilardi dovrebbe essere riconfermato anche se, per via anche di alcune sue uscite sui media ritenute
«preventive» per la riconferma, erano stati sollevati dubbi. Fin qui, le principali fondazioni. Poi ci sono le
società partecipate, Atb Mobilità in testa: il successore di Fabrizio Antonello (in quota Pdl) dovrebbe essere
Alessandro Redondi, ex socialista e già candidato con il Pd a Palafrizzoni: il suo nome anche ieri era dato
come quasi certo, nonostante rimostranze di una parte del partito. Nel rapporto con il centrodestra, resta ancora
aperta la discussione sul ruolo nel Cda della spa aeroportuale Sacbo: Gori stesso punta a prendere il posto di
Pietro Macconi, nominato da Tentorio. Il centrodestra avrebbe però deciso di non forzare sulle sue dimissioni,
dopo un’uscita tranchant del Pd («fatelo dimettere o si blocca tutto»), rinunciando a quattro-cinque posti in più
in altri Cda che il sindaco in Consiglio aveva dichiarato di voler garantire alle minoranze. «Non condividiamo
metodi e toni usati dal Pd», spiega il capogruppo della Lista Tentorio Danilo Minuti. Ma da Forza Italia,
protagonista di una polemica con lo stesso Tentorio ai tempi della scelta di Macconi (gli azzurri all’ultimo
avevano indicato Giorgio Jannone, poi cassato), arrivano dichiarazioni sibilline: «Per ora va bene così, a
settembre chissà — dice il coordinatore Alessandro Sorte —. Macconi non è certo un nome espresso da Forza
Italia». Una frecciata tra alleati, lanciata (forse) anche in nome di una nuova sintonia con il Pd, cementata la
scorsa settimana con altre nomine: quelle di Uniacque. Anna Gandolfi