Incontri Aprile 2014

APRILE 2014
EUROPANEWS n. 34 del 28/04/2014 anno XXVI
incontri
il Notiziario dell’Operatore Sociale
ANZIANI
Un cambiamento
radicale
ingressi
solidali
Il parco inclusivo,
finalmente per tutti
ARRIVANO
I NOSTRI
Reinserimento:
in Toscana tante
cooperative
cercano operatori
Imparare
giocando
Grazie
dei fior
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Editoriale
Nonostante la crisi, i dati riguardanti l’occupazione
nel terzo settore segnano un costante progresso
dando un ulteriore motivo di soddisfazione a chi ha
creduto nelle potenzialità di crescita delle professioni
legate all’assistenza e lavora per formare personale
fornito degli strumenti necessari per assicurare servizi
di qualità. È un universo in espansione, quello del
sociale, che proprio in questo periodo di difficoltà sa
dimostrare tutto il suo valore, la sua infinita capacità
di dare aiuto a tutti coloro che hanno bisogno, a
partire dagli assistiti fino ad arrivare a chi è in cerca
di un’occupazione. Del resto basta scorrere le pagine
di questo numero di Incontri per scoprire eccellenti
esempi a proposito: c’è chi realizza il
suo sogno e apre una struttura per
anziani, chi inaugura una ludoteca,
Il sociale va,
chi avvia un nido in famiglia, chi
tra buone
fonda un centro di riabilitazione, chi
allestisce parchi giochi in cui bambini
iniziative e
abili e disabili giocano assieme e chi
buone leggi
gestisce spazi per dare sostegno a chi
ne ha bisogno. Naturalmente non è
tutto oro che luccica, i problemi non
mancano mai, ma la volontà di farcela è forte al punto
da superare ogni ostacolo ed aprire sempre nuove
prospettive. Insomma, nel sociale da tempo crescono
il lavoro e le iniziative imprenditoriali e finalmente
anche i nostri legislatori se ne sono accorti, come
dimostra la Legge 4 promulgata il 14 gennaio del
2013. Questa Legge, che riconosce le professioni non
organizzate in ordini o collegi, apre nuove prospettive
anche nell’ambito del sociale per tutti coloro che
intendono diventare imprenditori di sé stessi,
professionisti dell’assistenza o titolari di strutture.
È un tema molto importante, perché l’evoluzione del
welfare sta andando sempre di più verso servizi privati
offerti direttamente alle famiglie e alle persone, senza
l’intermediazione delle istituzioni.
La redazione
INCONTRI Aprile 2014
1
Sommario
04
06
04ingressi solidali
06
“ L’amare il proprio lavoro...
costituisce la migliore
approssimazione concreta
alla felicità sulla terra”
(Primo Levi)
08
Dentro le strutture
IN PRATICA: TIROCINIO,
lavoro, impresa
Il parco inclusivo,
finalmente per tutti
10ANZIANI
ARRIVANO I NOSTRI
Parla la squadra Cortivo
Reinserimento: in Toscana
tante cooperative cercano
operatori
EUROPANEWS n. 34 del 28/04/2014 anno XXVI - Organo ufficiale dell’associazione “L’INCONTRO” - Bisettimanale di informazione, politica e attualità. - Editrice
Direzione Redazione: Mopak s.r.l. - I strada 66 35129
Padova - Direttore responsabile: ALBERTO ZUCCATO
- Autorizzazione del Tribunale di Padova n. 1214 del
12/05/90 Spedizione in A.P. - 45% - art. 2 comma 20/b
legge 662/96 - Filiale di Padova. - Sped. Abbonamento INDIRETTO - Contiene I.P. - Stampa Litocenter srl
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2 INCONTRI - Aprile 2014
16
20
18
26
14
12
01EDITORIALE
10
Quando mi hanno chiamato,
mi è caduto il cellulare…
Un cambiamento radicale
Soluzioni per una
riabilitazione solidale
Tirocinio nella casa famiglia
Una ludoteca per crescere,
imparare, fare festa
Oggi lavoro a un progetto tutto
mio…
12
DISABILI
14INFANZIA
16
“CHE LAVORO FAI?”:
EX ALLIEVI
RACCONTANO
16
A Quarto
si realizzano sogni
18
Impresa sociale
fra soddisfazioni e
difficoltà
20
chi semina raccoglie:
Speciale seminari
23 e 24 maggio:
la relazione che aiuta la
cura e l’assistenza.
22educ’AZIONI
Imparare giocando
Grazie dei fior...
24 IL SOCIALE TRA
carta e pellicola
Il libro
Le più belle storie del
sorriso
Il film
26
A PESCA DI SITI
Il sociale in rete
A Napoli una casa accoglie
i malati di Alzheimer per
ascoltarli, capirli, aiutarli.
28Servizio
segnalazione
allievi
Opportunità,
indicazioni,
soluzioni.
“Lo scafandro e la farfalla”,
regia di Julian Schnabel
INCONTRI Aprile 2014
3
ingressi solidali dentro le strutture
Stanno fiorendo in tutta Italia iniziative finalizzate a creare
luoghi in cui bambini abili e disabili possono giocare assieme in
tutta sicurezza. L’incontro con Matteo Bonfanti dell’Associazione ‘Amici di Lollo’, fondatrice del giardino ‘Liberi Tutti’, ci dà l’occasione per parlare di una realtà solidale in costante sviluppo.
Il parco inclusivo,
finalmente per tutti
“La storia dell’Associazione
‘Amici di Lollo’ inizia nel 2011
- ricorda Matteo Bonfanti di
Lissone in provincia di Monza
e Brianza - quando mio figlio
Lorenzo è ritornato in cielo a
soli cinque anni. Durante la sua
malattia, però, ho avuto modo di
capire alcune cose che mi hanno
portato poi a cercare il modo
migliore per consentire a tutti i
bambini di condividere spazi e
giochi senza preclusioni di sorta. L’insegnamento più forte in
questo senso mi è giunto proprio
dagli stessi compagni di asilo di
Lorenzo che, anche quando lui
4 INCONTRI - Aprile 2014
non poteva più giocare a calcio,
la sua grande passione, lo coinvolgevano comunque nelle partite facendogli fare l’arbitro. Io e
mia moglie Luisa assieme a tutti
coloro che hanno voluto collaborare all’Associazione siamo
partiti proprio da questo concetto: per i suoi amici un bambino
rimane sempre e comunque un
bambino con cui è bello giocare.
Tutti uguali, senza pregiudizi!”.
Come vi siete mossi?
“Nel primo anno, che potremmo
definire di prova, siamo riusciti
a donare all’asilo di Lorenzo un
laboratorio artistico. Il successo
ottenuto ci ha incoraggiati a
proseguire, a porci un altro più
importante obiettivo: realizzare
un giardino inclusivo, ovvero un
parco giochi accessibile a tutti,
normodotati e diversamente abili”.
E ci siete riusciti?
“Certo, grazie soprattutto al
fondamentale contributo del
Comune che ci ha concesso l’area
del Parco Alpini e ha provveduto
a sistemarla, ma anche all’apporto di tante persone di buona
volontà. Noi ci siamo concentrati
sull’acquisto delle attrezzature:
abbiamo raccolto fondi presso
i nostri soci, il gruppo ‘Noi
Mamme’ di Lissone ci ha dato un
consistente aiuto e altri sostegni
ci sono giunti da iniziative come
quella delle fotografie natalizie
con Babbo Natale, la slitta e le
renne, dall’organizzazione di un
torneo di calcio e dalla Partita
del Cuore che, nel maggio 2013,
ha avuto come protagonista il
team di Colorado Cafè. Un insieme sinergico, insomma, che rappresenta un eccellente esempio
di collaborazione fra Pubblico e
Privato e che ci ha consentito, nel
settembre 2013, di inaugurare
ufficialmente il giardino ‘Liberi
Tutti’, accogliente, colorato, completo di innovative, bellissime
attrezzature. Ed è stato proprio il
mondo delle attrezzature inclusive l’aspetto che più degli altri mi
ha sorpreso”.
produttive che fanno ricerche
avanzate e produzioni di qualità
per questo particolare settore”.
Incuriositi siamo andati in internet ed effettivamente abbiamo
trovato non solo diversi nomi di
aziende specializzate ma anche
vari esempi di parchi inclusivi
già attivi in tutto il territorio
nazionale: a Milano, Jesolo,
Parma, Savona, Cosenza, Biella,
Latina, Genova, Bari, Bologna,
Villa Sant’Angelo in provincia
dell’Aquila…
“ È un universo in crescita - conferma Matteo - e siamo felici
che sia così. Del resto è talmente
grande la gioia di vedere tutti
i piccoli condividere in tutta
sicurezza le altalene, il fortino, il
castello multisensoriale, i giochi
nella sabbia, i percorsi con i tubi,
il dondolo, ecc., che tutto l’impegno necessario per realizzare una
struttura del genere svanisce nel
nulla per lasciare il posto a una
soddisfazione davvero unica”.
Perché?
“Ho capito che non eravamo
dei pionieri solitari ma che c’era
tutto un movimento che da tempo si muoveva nella direzione
dei cosiddetti parchi inclusivi e
che l’industria aveva già intuito
questa opportunità. Le attrezzature che abbiamo scelto sono di
una ditta americana, ma anche
in Italia non mancano le realtà
INCONTRI Aprile 2014
5
arrivano i nostri Parla la squadra cortivo
Reinserimento:
in Toscana tante
cooperative
cercano
operatori
Avvocato penalista del Foro di
Firenze con una lunga carriera nel
campo della formazione in ambito
legislativo, giuridico e sociale nonché in materia di comunicazione e
marketing, tutela dei dati personali,
sicurezza e igiene nei luoghi di
lavoro ed in quello delle politiche
ambientali, Cristina Baglivo è anche
docente presso il Centro Didattico
di Firenze dell’Istituto Cortivo.
“Un incarico che svolgo molto volentieri, in sinergia imprescindibile con tutto il mondo del sociale
che ruota attorno alla devianza
e, nello specifico, alla criminalità
anche minorile connessa all’abuso
ad allo spaccio di sostanze stupefacenti. Mi preme sottolinearlo
sempre anche agli allievi dell’Istituto Cortivo: la Toscana è una
Regione particolarmente sensibile
a queste tematiche e le cooperative che operano nel settore sono
tante e diversificate e, su tutto il
territorio regionale, sono sempre
alla ricerca di operatori capaci e
motivati”.
Puoi approfondire l’argomento?
È molto interessante…
“A Firenze il Tribunale di Sorveglianza è competente per il
Distretto della Corte d’Appello,
6 INCONTRI - Aprile 2014
che comprende tutta la Toscana,
ad esclusione della Provincia di
Massa e Carrara, e ha sede nel
capoluogo presso il Nuovo Palazzo di Giustizia. Il Tribunale per i
Minorenni, con sede ugualmente
a Firenze, seppure dislocato per
espressa disposizione legislativa
in area cittadina separata da tutti
gli altri Uffici Giudiziari, sovrintende anch’esso a tutto il territorio
regionale. La mole di lavoro di
tutti gli Uffici coinvolti è immensa
ma devo dire che le strutture sono
logisticamente ben organizzate,
le Cancellerie sono efficienti ed
informatizzate e tutti gli operatori
della Giustizia (Magistrati, Cancellieri, Personale amministrativo
ed Avvocatura) operano sinergicamente tra loro ed in stretta collaborazione con i Servizi Sociali
che si occupano di reintegrazione,
interfacciandosi altresì con la Polizia Penitenziaria e gli Operatori
impegnati quotidianamente presso la Casa Circondariale N.C.P. di
Sollicciano, il principale istituto
di detenzione di Firenze, e con
l’Istituto Penale per Minorenni
di Firenze (I.P.M.), che assicura
l’esecuzione dei provvedimenti
dell’Autorità giudiziaria quali la
custodia cautelare detentiva o
l’espiazione di pena dei minorenni
autori di reato. L’I.P.M. ospita
minorenni o ultradiciottenni
(fino agli anni 21, quando il reato
cui è riferita la misura sia stato
commesso prima del compimento della maggiore età) ed è una
struttura che ha un’organizzazione
funzionale ad un’azione educativa
sempre più integrata con gli altri
Servizi della Giustizia minorile e
del territorio.
Il D.P.R. 448/88, introducendo il
principio della residualità della
detenzione per i minorenni, ha
operato una decentralizzazione
del carcere nel sistema penale
minorile; la peculiarità del nostro sistema è data, infatti, dalla
capacità di “convivenza” tra l’area
educativa e l’area della sicurezza,
realizzata anche attraverso soluzioni specifiche come il Personale adeguatamente formato al
rapporto con gli adolescenti e la
presenza di difese passive.
Nell’I.P.M. vengono garantiti i
diritti soggettivi dei minori alla
crescita armonica psico-fisica, allo
studio, alla salute, con particolare
riguardo alla non-interruzione
dei processi educativi in atto e al
mantenimento dei legami con le
figure significative; in accordo con
la normativa vigente ed per attivare processi di responsabilizzazione e maturazione dei minorenni,
poi, vengono organizzate in I.P.M.
attività scolastiche, di formazione
professionale, di animazione
culturale, sportiva, ricreativa e
teatrale”.
E qui entrano in campo le cooperative…
“In Toscana sono tantissime e
lavorano molto bene. Il consiglio
che posso dare agli allievi è di
contattarle. Le figure più richieste
sono gli operatori specializzati
nell’assistenza ai tossicodipendenti e con competenze nell’ambito
della multiculturalità. Tantissimi
utenti sono stranieri e i mediatori
linguistici e culturali scarseggia-
no. Servono persone che parlino
le lingue dell’Europa dell’Est ma
anche l’inglese e il francese, le lingue più comprese dagli Africani”.
E gli italiani?
“Sono più di quanto possiamo
immaginare: spesso sono giovani
che hanno abbandonato la scuola,
con un basso livello di istruzione,
che delinquono per mancanza
di risorse e prospettive. Per loro
sono necessari percorsi educativo
- formativi mirati. Un esempio per
tutti: un Servizio Sociale incaricato dal Tribunale per i Minorenni
di predisporre e seguire un percorso di Messa alla Prova (M.A.P.)
a favore di un imputato ha attivato, con il valido supporto delle
cooperative sociali sussistenti sul
territorio di riferimento, un corso
di educatore cinofilo. L’Utente vi
ha partecipato con entusiasmo e si
è appassionato al suo lavoro, tanto
che oggi è in grado di progettare
il suo futuro. Le opportunità
di reinserimento positivo nella
società non mancano, anche in
campo agricolo o nel settore della
produzione artigianale. Esistono
centri dove molte mamme appena uscite dal carcere seguono
un percorso di affido sociale
finalizzato all’integrazione. Un
esempio di pregio è rappresentato
dall’Associazione Pantagruel Onlus - Associazione per i diritti dei
detenuti: qui le donne imparano
a realizzare stupende bambole di
stoffa e, con il ricavato della vendita, contribuiscono a mantenere
la propria famiglia”.
INCONTRI Aprile 2014
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8 INCONTRI - Aprile 2014
INCONTRI Aprile 2014
9
Quando mi hanno chiamato,
mi è caduto il cellulare…
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ANZIANI Racconti degli allievi
Un cambiamento radicale
“Assistevo da tempo una meravigliosa ragazza con problemi di
epilessia - racconta Angelica Anton
nata in Romania ed oggi residente
a Firenze - ed era un lavoro molto
impegnativo, da tutti i punti di vista.
Ad un certo punto, ho sentito però
il bisogno di cercare un percorso di
formazione che mi permettesse di
inserirmi lavorativamente in una
struttura. Un’amica già iscritta mi ha
consigliato l’Istituto Cortivo ed ecco
trovata la soluzione a me più idonea!”
Ti sei iscritta a quattro specializzazioni…
“Sì, ma ben presto mi sono resa conto
che erano troppe e ho deciso di dedicarmi a quella per OSA Anziani.
All’inizio è stata dura, soprattutto per
la lingua, ma nel tempo, impegnando
tutta me stessa, sono riuscita a superare con soddisfazione gli esami”.
E il tirocinio?
“Stavo facendo la ricerca territoriale
10 INCONTRI - Aprile 2014
quando un mio amico mi ha suggerito la Casa di Cura Villa Gisella di
Firenze, visto che lui ci lavorava e si
trovava bene. Giorno dopo giorno
ho imparato molte cose. Piano piano,
durante i tre mesi del tirocinio, mi
sono fatta apprezzare al punto che già
prima di finire mi hanno chiesto se
mi andava di continuare a lavorare lì”.
Hai detto di sì?
“Certo, a luglio dell’anno scorso ho
concluso il tirocinio e a ottobre ho
conseguito l’Attestato.
A Febbraio di quest’anno però ho ricevuto la telefonata che tanto speravo
di ricevere, da parte del Responsabile
di Villa Gisella con la proposta di
lavoro che naturalmente ho accolto:
per l’emozione mi è caduto il cellulare, ero fuori di me dalla gioia! Oltre
al lavoro nella Casa di cura, sto continuando a portare avanti lo studio
intrapreso con l’Istituto Cortivo per
la diventare in futuro una OSS. Sono
semplicemente felice! “
“Da ventidue anni facevo il rappresentante - spiega Massimo Bisazza di Torregrotta in provincia di Messina - quando, giunto alla soglia della quarantina,
ho fatto un incontro che ha cambiato
radicalmente la mia vita”.
che comunque, grazie ai suoi 380 metri
quadrati, ci consente di accogliere una
ventina di utenti. L’anno scorso, mi
sono iscritto all’Istituto Cortivo per
conseguire una adeguata preparazione
teorica oltre che pratica”.
Ovvero?
“Tutto è cominciato quando mi è capitata l’occasione di mettermi al servizio
di una comunità per anziani. Consegnavo merci quasi ogni giorno e, mano
a mano, sono entrato in confidenza con
la struttura e con la signora che la gestiva. Mi piaceva quella situazione e, a un
certo punto, ho chiesto alla signora se
fosse disponibile a partecipare in società
con me all’apertura di una realtà simile.
Lo stabile scelto è un grande palazzo
d’epoca circondato da ampi spazi verdi,
bellissimo e adattissimo allo scopo”.
Qual è il segreto del successo della
vostra comunità?
“La qualità: ambienti pulitissimi e
accoglienti come quelli di un albergo
e camere con cambio lenzuola quotidiano, TV e aria condizionata. E poi un
esperto staff infermieristico, il medico,
un attrezzato ambulatorio, la cucina
seguita da un dietologo, il servizio di
fisioterapia, gli spazi all’aperto con gazebo ideali per organizzare compleanni
e festicciole serali, le gite al Santuario
della Madonna del Tindari…”.
Quando l’avete aperto?
“Tre anni fa abbiamo inaugurato
la Comunità Alloggio per Anziani
Sant’Antonio di Padova. Sinora abbiamo ristrutturato solo il primo piano
Insomma un luogo dove si sta bene…
“Eh sì, è tutto vero e i programmi di
sviluppo prevedono la ristrutturazione
dei due piani superiori e l’apertura di
un’altra casa a Milazzo”.
INCONTRI Aprile 2014
11
DIsabili Racconti degli allievi
L’attestato di OSA è lo stesso ma le esperienze sono diverse, accomunate però da un’unica motivazione: mettere a
disposizione la propria professionalità nel campo del sociale. Francesca Stecco ci racconta del suo tirocinio in
una Casa Famiglia per donne affette da disabilità psichica
mentre Carmen Foglia ci conduce lungo il percorso che
l’ha portata ad aprire un centro riabilitativo dove l’utente è sempre e comunque il protagonista indiscusso…
Soluzioni per una riabilitazione solidale
“È stato attraverso il tirocinio - racconta Carmen Foglia di Nola in provincia
di Napoli - che ho veramente scoperto
cos’è l’empatia. Ho fatto un’esperienza
di diversi mesi in una casa famiglia che
ospitava bimbi disabili ed è stata un’esperienza fantastica. Da fisioterapista
consideravo l’utente come paziente, lo
identificavo con la sua patologia. Oggi,
come OSA, considero invece l’utente
prima di tutto una persona, una storia di vita con cui entrare in contatto
profondo, nel senso più nobile del
concetto di cura”.
Sappiamo che sei laureata in Scienze
Motorie e Fisioterapia…
“Sono una sportiva. Ho avuto spesso
bisogno dei fisioterapisti, una professione che mi affascinava. Mi sono
iscritta a Scienze Motorie e dopo la
laurea ho realizzato la mia aspirazione
e sono diventata anche fisioterapista…
Così, a 24 anni, mi sono ritrovata con
due lauree, un master in Educazione
in Acqua e diverse collaborazioni con
vari centri fisioterapici nei quali continuo tuttora a lavorare”.
E poi ti sei iscritta all’Istituto Cortivo!
“È stata una scelta fondamentale per
poter realizzare il mio sogno: fondare
12 INCONTRI - Aprile 2014
una struttura polifunzionale, aperta
alla riabilitazione fisioterapica, ma
non solo. Uno spazio dove offrire opportunità riabilitative a più livelli. Per
farlo dovevo accrescere le mie competenze, un traguardo che ho raggiunto
grazie al conseguimento dell’Attestato
di Operatrice Socio Assistenziale per
disabili”.
A che punto sei con il tuo progetto?
“La Cooperativa che ho avviato assieme
ad altri professionisti si chiama ‘Amica
Mia’. Abbiamo potuto realizzarla grazie
ai fondi europei. Attualmente abbiamo
molte convenzioni con vari Comuni
del territorio. Offriamo cure fisioterapiche ma non solo, abbiamo un CEOD
per le terapie occupazionali, facciamo
danzaterapia, ginnastica correttiva e
per anziani, ecc. Siamo aperti anche ai
privati a cui offriamo servizi a tariffe
accessibili. Il nostro obiettivo non è il
mero profitto. Ci definiamo una struttura solidale con servizi riabilitativi”.
Ma continui a lavorare anche fuori.
“I fondi europei sono stati stanziati ma
non sono ancora disponibili. Ciò che
guadagno fuori lo reinvesto in ‘Amica
Mia’. Abbiamo grandi idee e vogliamo
continuare a crescere”.
Tirocinio nella casa famiglia
In un tranquillo quartiere di Varese,
una graziosa villetta ospita dal 1987 la
casa famiglia dove Francesca Stecco ha
svolto il suo tirocinio.
“Un luogo luminoso e ben organizzato.
Ad accogliermi ho trovato nove donne
con varie disabilità, tutte molto attive.
Sicuramente una bella “famiglia” che,
supportata da operatrici qualificate,
amava trascorrere il tempo tra il lavoro,
i giochi, la lettura dei giornali, la scrittura, anche al computer”.
Francesca si è subito inserita nella casa:
non solo ha seguito le donne incoraggiandole a prendersi cura di sé, ma ha
anche contribuito a stimolare le loro
abilità manuali e cognitive per mantenere agili mente e memoria”.
Un’esperienza importante, non sempre facile…
“Agli inizi ho vissuto momenti di tensione emotiva. A volte ho anche dubitato
delle mie capacità. Poi è tutto passato,
ho iniziato a sentirmi a mio agio, a lavorare lasciando spazio alla sensibilità,
volevo ripagare con il mio impegno
quotidiano la splendida accoglienza
che mi era stata riservata. La capacità
empatica non mi manca e una cosa l’ho
imparata bene: nel nostro lavoro è fondamentale mantenere sempre la giusta
distanza”.
“… Quando diciamo che
l’esperienza ci aiuta a capire
l’handicap, omettiamo la parte
più importante, e cioè che
l’handicap ci aiuta a capire
noi stessi”.
Da “Nati due volte”
di Giuseppe Pontiggia
INCONTRI Aprile 2014
13
INFANZIA Racconti degli allievi
Una ludoteca per crescere,
imparare, fare festa
Ludoteca Cilly & Willy di Catanzaro
Rosa Cosimo ha maturato conoscenze
teoriche, grazie al conseguimento
dell’Attestato di Operatrice Socio Assistenziale per l’Infanzia con l’Istituto
Cortivo, a cui ha aggiunto competenze
pratiche accrescendo la sua esperienza
nella stessa ludoteca di cui è titolare a
Catanzaro.
e di un supervisore esperto nelle materie psico-pedagogiche ed educative,
una professionista capace e sensibile:
è stata lei a seguirmi nel mio ruolo
di tirocinante e devo dire che è stata
fondamentale per la mia formazione,
esattamente come il corso di OSA per
l’Infanzia che stavo seguendo”.
Un’esperienza particolare che vale la
pena di approfondire…
“Da tempo covavo l’idea di aprire una
ludoteca nella mia città - spiega Rosa
con l’entusiasmo di chi sta facendo
esattamente ciò che voleva fare. Ho
sempre desiderato lavorare con i bambini e così, dopo varie esperienze di
volontariato nell’ambito dell’infanzia,
ho pensato di diventare imprenditrice
nel sociale. La volontà c’era, le risorse
anche, l’unica cosa che mi mancava
era un titolo adeguato”.
Pratica e teoria insieme.
“Entrambe essenziali. Ho inoltre frequentato il seminario ‘Lavorare nel sociale’ organizzato dall’Istituto Cortivo
a Padova e, anche in quell’occasione,
ho appreso moltissimo”.
E ti sei iscritta all’Istituto Cortivo…
“Sì, in contemporanea con l’inaugurazione della Ludoteca ‘Cilly &
Willy’. Ovviamente avevo provveduto
all’assunzione di personale qualificato
14 INCONTRI - Aprile 2014
Raccontaci un po’ della tua ludoteca…
“È una struttura di circa 400 mq con
all’esterno un parco giochi con angolo
attrezzato per la merenda e altre attività all’aperto. C’è anche una sala riservata alle feste di compleanno che mettiamo a disposizione dalle cinque del
pomeriggio fino alla sera. Il mattino
ospitiamo i bimbi dell’asilo nido mentre il pomeriggio offriamo momenti di
gioco, laboratori e doposcuola anche
ai bambini della scuola primaria”.
Una giovane donna che si cimenta in progetti educativi
per una colonia estiva all’avanguardia e una calabrese
piena di entusiasmo che apre un centro per l’infanzia
versatile e multitasking… Alice Atzeni ci racconta la sua
esperienza con la Cooperativa Futuri Orizzonti di Iglesias mentre Rosa Cosimo ci introduce alle mille attività
svolte dalla sua Ludoteca ‘Cilly & Willy’.
Oggi lavoro a un progetto tutto mio…
Un diploma magistrale e due anni
di ingegneria per poi capire che la
propria strada è da tutt’altra parte…
Questo il percorso di Alice Atzeni,
giovane sarda oggi animatrice e operatrice socio-assistenziale per l’infanzia
a Iglesias, nel Cagliaritano.
“L’esperienza con i bambini l’avevo
maturata in anni di scoutismo. I due
anni di ingegneria mi sono invece serviti solo a capire che volevo fare altro.
È stato il momento in cui ho deciso
di andare in Irlanda. A Dublino ho
lavorato e svolto del volontariato. Un
periodo fertile durante il quale, anche
in vista di un mio rientro in Italia, ho
deciso di seguire la mia inclinazione
per il sociale. Ero ancora in Irlanda
quando ho intercettato su internet
l’Istituto Cortivo…”.
Che cosa ti ha convinto a iscriverti
una volta tornata in Sardegna?
“La scelta dell’Istituto Cortivo è stata
decisiva soprattutto perché mi ha aiutato a esplorare ambienti di lavoro che
non conoscevo e a rapportarmi nella
maniera più adeguata con le figure
professionali che si occupano di assistenza e riabilitazione”.
Con chi hai svolto il tirocinio?
“Con la Cooperativa Futuri Orizzonti:
sono stata subito integrata nell’organico e ho partecipato attivamente al
progetto della colonia estiva che, ci
tengo a sottolinearlo, è stato il primo
ad essere sperimentato in zona. Ci occupavamo di bambini dai 3 ai 12 anni.
Affiancavo gli operatori e gli animatori
come assistente dei bimbi durante le
attività”.
Oggi di cosa ti occupi?
“Al termine del tirocinio, la Cooperativa Futuri Orizzonti mi ha affidato
un’area di lavoro, per la colonia estiva
della prossima stagione, in cui potrò
esprimermi con un progetto di animazione tutto mio”.
Sappiamo che lavori anche con il
Comune di Iglesias…
“Sì, come assistente familiare di alcuni
adulti ma anche di due ragazzini che
seguo a domicilio nelle varie occupazioni giornaliere e poi nelle attività
esterne, sport, momenti di socializzazione ed altro ancora”.
INCONTRI Aprile 2014
15
“che lavoro fai?” ex allievi raccontano
“Che lavoro fai?” Ex allievi raccontano
Questa rubrica è dedicata alle esperienze e alle testimonianze di
ex allievi dell’Istituto Cortivo. Storie in presa diretta di persone in
cammino verso la piena realizzazione personale e professionale.
A Quarto (provincia di Napoli)
si realizzano sogni
“Sono figlia di una famiglia da
tempo impegnata nel settore del
commercio di materiali per l’edilizia - spiega Filomena Casolare
di Quarto in provincia di Napoli.
Per questo, quando ho concluso
le scuole superiori, ho trovato
lì subito il lavoro pronto che mi
aspettava. Poi mi sono sposata
e ho avuto una bambina ma in
seguito mi sono separata da mio
marito. È stato un momento difficile, certo, che però mi ha portato
a riflettere su cosa volevo fare
nella vita. Considerando anche
il fatto che avevo iniziato a fare
16 INCONTRI - Aprile 2014
volontariato in parrocchia con i
bambini e gli anziani, lo sbocco
verso il sociale mi è venuto naturale e ho deciso di iscrivermi
all’Università. Avevo ventisei
anni e, tre anni dopo, avevo in
mano la laurea di Assistente Sociale anche se non ero del tutto
soddisfatta”.
Come mai?
“Studiando mi ero resa conto
che non era esattamente il percorso professionale che avrei
desiderato intraprendere. Così
ho consultato internet e ho trovato l’Istituto Cortivo. Durante
il primo colloquio con l’informatore didattico mi sono trovata
un po’ in difficoltà perché in
effetti non avevo ancora deciso
quale specializzazione prendere:
per risolvere la questione ne ho
scelte cinque, Operatore Socio
Assistenziale (OSA) per l’Infanzia, OSA per Disabili, OSA per
Anziani, Animatore e Operatore
Multiculturale”.
Un caso più unico che raro…
“L’entusiasmo era grande, anch’io
pensavo di aver esagerato e invece
ho già conseguito l’Attestato per le
specializzazioni Infanzia, Disabili
e Animatore e sono a un buon
punto anche con gli altri due corsi. Sono davvero fiera. L’Istituto
Cortivo mi ha dato un forte input
nella direzione che desideravo
prendere. Il resto ce l’ho messo io,
in prima persona…!”.
Cosa vuoi dire?
“Mentre ancora stavo studiando
sentivo forte dentro di me la
necessità di fare qualcosa di concreto e ho chiesto a mio padre
se potevo utilizzare una palestra
di sua proprietà che non era
utilizzata. Mi ha dato l’assenso e
così mi sono messa a organizzare
laboratori per ragazzi in difficoltà
e con disabilità. Un successo che
mano a mano è cresciuto: oggi la
struttura si chiama ‘Luce Gema
Dance’ ed è un spazio aperto a
scuole, parrocchie, Caritas e varie
associazioni che portano qui i loro
allievi, i loro parrocchiani e i loro
assistiti, anche stranieri, per fare
ogni genere di attività. Grazie alla
dedizione e alle capacità dello staff,
composto da 15 animatori, forti
di lunga esperienza nei villaggi
turistici, facciamo di tutto: feste
per ogni occasione, promozioni
commerciali in città, animazioni e
musica. A Natale siamo andati nel
reparto pediatrico di un ospedale
qui vicino, per far sorridere i piccoli ricoverati! E poi incontri con
ragazzi a rischio, campi estivi, karaoke, teatro, pittura e uncinetto.
Tre mattine a settimana gli anziani
vengono a fare ginnastica ma per
loro ci sono anche il cineforum, il
ballo, i giochi…”.
Racconta…
“C’è una struttura, circa diecimila
metri quadri con molto verde
attorno, che vorremmo trasformare in un albergo etico, ovvero
in un hotel con una scuola di
formazione per ragazzi down che
potrebbero diventare camerieri,
cuochi, aiuti cuoco, pizzaioli, ecc.
Dato che nelle vicinanze sta per
essere inaugurato un importante
santuario, l’hotel sarebbe perfetto
per accogliere i pellegrini in visita… Stiamo parlando di questa
iniziativa con tanta gente e stiamo
chiedendo il gemellaggio a una
struttura simile che già sta funzionando a Torino: chissà, l’idea è
splendida, sarebbe un altro sogno
realizzato!”.
È fantastico!
“È un sogno realizzato. Bisogna
credere in noi stessi, darsi da fare,
trasformare i nostri desideri in
realtà spinti da una grande carica
interiore. Adesso abbiamo un altro progetto che se va in porto…”.
INCONTRI Aprile 2014
17
“che lavoro fai?” ex allievi raccontano
la definitiva conferma della bontà
della mia scelta”.
Quali erano i tuoi compiti?
“Facevo un po’ di tutto, assistevo
e intrattenevo i piccoli, dagli otto
mesi ai tre anni, con tante attività,
musica, lavoretti, giochi… Mi
sentivo a perfetto agio, è stato un
tirocinio bellissimo durante il quale
sono riuscita ad esprimermi appieno, al punto che alla fine i titolari mi
hanno chiesto se volevo rimanere
con loro”.
Impresa sociale fra
soddisfazioni e difficoltà
“Concluse le scuole medie inferiori
- ricorda Rosangela Crespan di Trofarello in provincia di Torino - ho
cominciato quasi subito a lavorare
come baby sitter e poi come colf,
commessa, operaia in una fabbrica
di gelati… Però, giunta alla soglia
dei trentacinque anni, percepivo
che se non decidevo qualcosa, se
non seguivo l’inclinazione per un
lavoro nell’ambito dell’assistenza
all’infanzia, che da sempre sentivo
dentro di me, avrei definitivamente
18 INCONTRI - Aprile 2014
perso qualsiasi possibilità di trovare
una strada in quella direzione. Sarà
stato per caso ma proprio in quel
periodo ho ricevuto a casa diverse
proposte dell’Istituto Cortivo. Le ho
valutate con attenzione e mi sono
detta: “ Perché non ci provi?!”.
È stato così che ti sei iscritta?
“Sì, nel 2005. Mi preoccupavano i
numerosi esami da sostenere, erano
ormai decenni che non prendevo in
mano un libro per studiarlo e non
sapevo se ce la potevo fare. Comunque ormai c’ero, non potevo tirarmi
indietro, ed è andato tutto bene,
oltre ogni mia più rosea aspettativa:
le materie mi piacevano e riuscivo
sempre più facilmente a dare il meglio di me stessa. Conclusa la parte
teorica è venuto il momento del
tirocinio. Ho sondato il territorio e
ho trovato accoglienza in un baby
parking proprio a Trofarello, la cittadina dove sono cresciuta. In quei
mesi ho imparato tanto e ho avuto
Hai accettato?
“Naturalmente, ho continuato a
lavorare lì per tre anni e mezzo,
nel corso dei quali ho potuto anche
confrontarmi con i bambini più
grandicelli che venivano al baby
parking d’estate, quando le scuole
erano chiuse. La cosa più importante era riuscire a farsi accettare e
saper diventare un punto di riferimento ed era fatta: da lì in avanti si
andava in discesa”.
letta bifamiliare, grande abbastanza
per accogliere quattro/sei bambini e
ricavarmi anche la comodità di una
mia camera da letto, con un ampio
spazio verde tutt’attorno. Dopo
averlo attrezzato di tutto punto, l’ho
inaugurato nell’Ottobre del 2009”.
E come è andata?
“Benissimo. Ero davvero felice, tutto
scorreva senza problemi, i bambini
erano un amore e i rapporti con i
genitori erano perfetti, ancora adesso si ricordano di me e mi mandano
lettere di ringraziamento per l’educazione e la tranquillità che riuscivo
a dare ai loro figli. Dall’anno scorso,
però, le cose sono cambiate a causa
della crisi che sta pesantemente
imperversando qui in Piemonte.
Le iscrizioni sono calate, i genitori
che perdono il lavoro preferiscono
tenersi i piccoli a casa oppure per
risparmiare li affidano ai nonni.
Capisco la loro situazione, ma per
me la faccenda si è fatta veramente
diffilcile. Spero che la fase delicata
che sta vivendo il nostro Paese
possa migliorare. Anche l’Asilo Comunale ha visto scendere della metà
gli iscritti che aveva l’anno scorso…”.
Potresti provare a dare dei servizi
in più…
“L’ho fatto, mi sono resa disponibile
a tenere i bimbi il sabato sera una
volta al mese, di più mi era impossibile perché avrebbe inciso troppo
sulla qualità della mia vita privata.
Qualche risultato c’è stato, ma niente di risolutivo. Ho deciso di aspettare qualche altro mese per vedere
se qualcosa si muove, altrimenti
dovrò rassegnarmi e chiudere dopo
cinque anni, con grande dispiacere!
Comunque qualche alternativa la
troverò, manderò il mio curriculum
in giro e sono sicura che da qualche
parte sarò ben accetta, l’esperienza
non mi manca di certo…”.
Ma a un certo punto hai lasciato il
baby parking…
“Avevo tanta voglia di realizzare un
mio Nido in Famiglia, ormai sentivo
di avere le idee chiare e di aver maturato le competenze necessarie per
gestire da sola una piccola struttura.
Mi sono data da fare e ho trovato in
affitto a Poirino una porzione di vilINCONTRI Aprile 2014
19
chi semina raccoglie Speciale seminari
23 e 24 maggio:
la relazione che aiuta la cura
e l’assistenza.
Due giorni organizzati a Padova dall’Istituto Cortivo
in cui Clowntherapy e Pet Therapy saranno le protagoniste.
I mesi passano e il calendario
2014 dei nostri seminari si
sfoglia, appuntamento dopo
appuntamento, entrando così
nel vivo della programmazione
primaverile.
Le protagoniste del prossimo seminario teorico-pratico, previsto nelle imperdibili giornate 23
e 24 maggio a Padova, in Villa
Ottoboni, saranno Comunicazione interpersonale, Clowntherapy e Pet Therapy, all’insegna
di una relazione, quella tra
persona e assistente, che si sta
rapidamente evolvendo.
Il 23 maggio, sotto la guida di
Gabriella Degrandi, terranno
banco la comunicazione verbale e non verbale, il mattino,
e la Clowntherapy, il pomeriggio. I partecipanti potranno
conoscere da vicino tecniche e
strumenti utili per migliorare
le proprie capacità relazionali
e comunicative, la propria
disponibilità all’ascolto e alla
comprensione dell’altro. I laboratori pomeridiani, gestiti dai
volontari Dott-Clown dell’Associazione “Il Piccolo Principe”
di Mestre, permetteranno a tutti
di rendersi conto dei benefici
psicofisici che la Clowntherapy
porta alle persone bisognose di
cura e di assistenza.
Il 24 maggio, l’Associazione
Zerofrontiere presenterà la Pet
Therapy come sostegno concreto ed efficace allo sviluppo
di empatia ed emotività, doti
essenziali per chiunque operi
nel campo dell’assistenza alla
persona. La Pet Therapy è una
terapia dolce, basata sull’interazione tra l’uomo e l’animale,
capace di integrare, rafforzare e
coadiuvare interventi di cura ed
educativi mediante il coinvolgimento di cani, gatti, conigli.
Il corso è riservato ad allievi ed
ex-allievi ed è gratuito, spese di
viaggio, vitto e alloggio escluse.
Per informazioni:
Istituto Cortivo, Centro di Formazione - Via E. Ramin, 1 - 35136 Padova
Tel. 049 8901222 - Fax 049 8901213 - www.cortivo.it/seminari - e-mail: [email protected]
20 INCONTRI - Ottobre 2013
INCONTRI - Ottobre 2013 21
educ’azioni IMPARARE GIOCANDO
Grazie
Fior...
dei
La primavera ci circonda con il suo trionfo di colori, una stagione che ci riempie di allegria e gioia di vivere, di voglia di
fare, inventare, creare…
Ed è un omaggio alla primavera l’attività che Incontri vi propone in questo numero, ispirandosi all’irresistibile bellezza
dei fiori, agli anemoni in particolare, con le loro tinte a volte sgargianti, a volte delicate, che con le nostre indicazioni
potrete riprodurre assieme ai vostri utenti, utilizzando solo carta, forbici, colla e cannucce di plastica. Potrete così
dare vita a deliziosi mazzi di carta velina, bellissimi per decorare gli ambienti o da regalare nelle occasioni di festa.
Se chi state seguendo non è in grado di ritagliare, fatelo al suo posto e affidategli solo l’assemblaggio delle parti.
Per l’attività vi occorreranno fogli di carta velina nei più diversi colori (non deve mancare il verde!), cannucce verdi o
bastoncini di legno, forbici e colla in stick.
Realizzazione:
ricavare dalla carta velina con i
colori dei fiori dei rettangoli di
7 cm x 7 cm su cui disegnerete un
fiore di 6 petali che poi andrete a
ritagliare.
22 INCONTRI - Aprile 2014
Nella fase successiva incollerete
al centro tre fiori, uno su l’altro,
facendo in modo che i petali siano
leggermente sfalsati tra loro.
Ciò che dovrete fare a questo punto
è aprirli con delicatezza.
Ora dedicatevi ai pistilli: ritagliate
dei rettangolini di carta gialla,
rosa e arancione e appallottolateli
ricavandone delle palline che
incollerete su ogni fiore creando un
piacevole contrasto di colori (giallo
con viola, rosso con giallo, rosa con
arancio, ecc.).
Per ritagliare le foglie, disegnatele
prima su rettangoli di carta velina
verde di 7 cm x 4 cm, ripiegate
leggermente i fiori su se stessi
e incollateli al centro del calice
ricavato dalle tre incisioni aperte
che avrete effettuato all’estremità
della cannuccia.
Infine, incollate una o più foglie sui
gambi.
Ora i fiori sono pronti: non resta
che raccoglierli e comporre il vostro
splendido bouquet di anemoni!
È un’attività divertente,
particolarmente indicata
per sviluppare la manualità,
stimolare la fantasia, prendere
confidenza con le misure e le forme
geometriche.
INCONTRI Aprile 2014
23
IL SOCIALE TRA CARTA E PELLICOLA
Il libro
Il film
Sorrisi da sfogliare ed ascoltare
Infinite parole in un battito di ciglia
Ecco un bel libro di
fiabe sia in versione
cartacea, sia digitale
che piace non solo per
le storie che racconta
ma anche per il bene
che promuove. S’intitola “Le più belle storie
del sorriso” e contiene
racconti tratti dalla
vita reale di bimbi in difficoltà, tutti fortunatamente
a lieto fine. Il volume raccoglie le dieci storie più avvincenti delle passate edizioni, introdotte da Gerry
Scotti e narrate dalle voci di Radio R101. L’iniziativa
vuole celebrare il decennale di Mediafriends Onlus,
Immaginate di svegliarvi e di
scoprire di essere totalmente
paralizzati: l’unica parte
del corpo ancora capace di
muoversi è la palpebra sinistra. Inizia così la storia vera
che Jean-Dominique Bauby
racconta nel suo romanzo
autobiografico “Lo scafandro
e la farfalla”, pubblicato in
Italia da Ponte alle Grazie.
Direttore di Elle, prestigiosa rivista francese, l’uomo è
vittima di un ictus che lo blocca “dalla testa ai piedi”,
come brutalmente gli spiega il neurologo al suo risveglio dal coma.
Dal libro, Julian Schnabel ha tratto un film che si distingue per la misurata cifra narrativa, l’ironia e la capacità di coinvolgere gli spettatori risparmiando facili
cadute nel sentimentalismo. La pellicola, valorizzata
dalla superba recitazione di Mathieu Almaric, dalla
fotografia di Januz Kaminski e da una colonna sonora
con musiche degli U2, Tom Waits, Joe Strammer e
Lou Reed, è un crescendo di emozioni: come può un
Associazione impegnata in progetti di solidarietà
rivolti a quei bambini che non hanno la fortuna
di vivere un’infanzia spensierata. L’obiettivo è portare aiuto ai bimbi di tutto il mondo anche con il
contributo ricavato dalle vendite del libro, edito da
Mondadori e splendidamente illustrato da Paolo
d’Altan. Quest’anno i proventi sono destinati all’Associazione CAF Onlus - Centro d’Aiuto al Bambino
Maltrattato e alla Famiglia in Crisi. La raccolta “Le
più belle storie del sorriso” è disponibile nelle librerie ma potete acquistarlo anche on line.
AA.VV.
Le più belle storie del sorriso
Mondadori Editore - 88 pagine
essere colpito da un evento così atroce continuare a
vivere imprigionato in un corpo inerte, impossibilitato a comunicare eppure integro nelle sue facoltà di
vedere, ascoltare, pensare? Eppure, dall’iniziale senso
di incredula disperazione, il protagonista ritrova, ancora più intenso, il desiderio di vivere, gioire, vedere
crescere i suoi figli, amare…
è la professionalità di un’ortofonista che gli fa ritrovare il senso della vita. Henriette, umile e paziente,
lo pone di fronte alla realtà: se vuole ricominciare a
dialogare con gli altri dovrà utilizzare l’unico “organo” ancora attivo, l’occhio. Bauby decide di affidarsi a
questa donna tenace; con lei impara a parlare e a scrivere battendo secondo un codice la palpebra sinistra.
Riacquistata la facoltà di comunicare, chiede di poter
scrivere un libro sulla sua esperienza, progetto che
porterà a termine grazie all’aiuto di una dattilografa
“speciale”, Claude.
Un movimento piccolissimo, quello della sua palpebra, ma in grado di ridare voce a quella che Bauby ha
definito la sua “farfalla”, ovvero le immagini e i ricordi
di un io inabissato in un corpo immobile, che lui stesso paragona al pesante scafandro di un palombaro…
Lo scafandro e la farfalla
“C’era una volta”… Entrate con cuore
palpitante nella storia di Thai, Pascanseo,
Marius, Grazia, Sergej, Kadisha…
Ritroverete con loro la meravigliosa
sensazione di un sorriso che nasce dal
cuore.
24 INCONTRI - Aprile 2014
2007,
regia di Julian Schnabel
“Immaginazione e memoria sono gli unici mezzi che ho per emergere dal mio
scafandro…”.
Prodotto nel 2007, “Lo scafandro e la farfalla” ha vinto nel 2008 il Golden
Globe come miglior film straniero ed è stato premiato per la migliore regia
al 60° Festival di Cannes.
INCONTRI Aprile 2014
25
A PESCA DI SITI IL SOCIALE IN RETE
A Napoli una casa accoglie i malati di
Alzheimer per ascoltarli, capirli, aiutarli.
Il bello del web è che cliccando si incontrano le persone. È stato così, visitando il sito www.aimanapoli.it,
che abbiamo conosciuto Caterina Musella, sociologa
con profonda esperienza nel mondo sociosanitario
che ha fondato nel 2000 AIMA Napoli Onlus (Associazione Italiana Malati di Alzheimer) di cui è tuttora
la presidente. Dal 2000 l’AIMA vanta un Centro
Ascolto aperto dalle 9.00 alle 18.00 contattabile al
numero verde 800098546.
“Il mio contatto con l’Alzheimer risale però al 1991,
quando mio padre ha iniziato a manifestare i primi
segni della malattia. Mentre cercavo da autodidatta di
praticare con lui dei processi di riabilitazione cognitiva avevo sempre più la possibilità di rendermi conto
del fatto che l’assistenza fornita a questi pazienti era
mirata per lo più agli aspetti di tipo clinico e sanitario
mentre mi sembrava evidente che serviva un approccio multintegrato, basato non solo sulla diagnosi
precoce, peraltro importantissima, ma soprattutto
sull’umanità dell’intervento. Il vero problema è che
generalmente il paziente Alzheimer non viene più
considerato un soggetto pensante e desiderante, ma
un incapace da tenere pulito e nutrito e da mantenere
tranquillo tramite terapie farmacologiche. Invece lui è
consapevole, comunica, ma in modo diverso. Non sta
26 INCONTRI - Aprile 2014
a lui entrare correttamente in contatto con noi ma sta
a noi entrare con competenza nel suo mondo, saperlo
ascoltare e capirlo; grazie alla stimolazione cognitiva,
ad esempio, si possono ottenere buoni risultati e rallentare, se possibile, l’evoluzione della malattia”.
Per questo ha fondato AIMA Napoli?
“Sì, per attivare un modello assistenziale innovativo: il
Progetto AIMA… Amiamoci, fondato sull’attivazione
di un modello biopsicosociale centrato sulla persona e condiviso, nel 2003, da un network di esperti
internazionali convenuti per la prima volta in Italia.
In collaborazione con vari partner istituzionali e alcuni centri di riabilitazione, abbiamo prima steso un
protocollo riabilitativo specifico per le persone con
Alzheimer e successivamente avviato un percorso di
accoglienza, diagnosi e accompagnamento rivolto a
migliorare la qualità di vita del paziente nel rispetto
delle sue volontà ed esigenze”.
Lavorate anche in favore delle famiglie?
“Certo, le famiglie necessitano di sostegni e attenzioni
integrate, dai rapporti con i presidi sanitari e gli enti
pubblici alla predisposizione di forme specifiche di
assistenza. E la nostra azione viene apprezzata da loro
al punto che, per riconoscenza, si prestano ad offrire
la loro opera volontaria a Casa AIMA. È una cosa bellissima, questa, una forma comunitaria di alto valore
etico”.
Avete una casa?
“Ne abbiamo due, una a Napoli e l’altra a Battipaglia, in provincia di Salerno, e contiamo di riuscire
ad aprirne altre in regione. Fino a qualche tempo fa
davamo assistenza anche a domicilio, grazie ad un
progetto vinto con l’INPDAP, Home Care Premium,
ora passato però ai Comuni. Adesso il sostegno a
domicilio è limitato a poche ore di volontariato ma
operiamo molto nelle nostre case, fornendo prestazioni assistenziali innovative, umanistiche: terapia
narrativa, laboratori emozionali, musicarteterapia,
stimolazione cognitiva, ecc.”.
Servirà personale specializzato…
“Lo formiamo al nostro interno, con corsi riconosciuti di 600 ore. Siamo alla fine della terza edizione.
Comunque qui il volontariato è sempre ben accetto.
Tempo fa abbiamo accolto anche una tirocinante
dell’Istituto Cortivo: bravissima, condivideva i nostri
principi e i nostri valori …”.
INCONTRI Aprile 2014
27
SERVIZIO SEGNALAZIONE ALLIEVI
Opportunità, indicazioni, soluzioni.
Ad aprile è arrivata una richiesta davvero
interessante al Servizio Segnalazione Allievi, rivolta
in particolare agli ex allievi, ma anche agli allievi
in corso, delle specializzazioni Animatore e Osa
Infanzia in primis, e comunque a tutti gli iscritti.
La domanda è giunta dall’Agenzia svizzera
Starswiss che forma e seleziona animatori per i
villaggi turistici del Gruppo Alpitour World –
comprendenti Villaggi Bravo, Francorosso, iClub
– e ne cura i format di intrattenimento.
Ovviamente bisogna essere disponibili a viaggiare,
dal momento che i villaggi turistici si trovano a
Zanzibar, Santo Domingo, Maldive, Madagascar,
Cuba, Capoverde, Kenya, ecc.
Chi fosse interessato a proporre la sua candidatura
e/o a ricevere maggiori informazioni può scrivere
all’indirizzo [email protected] oppure può contattare
Starswiss direttamente attraverso il sito http://www.
starswiss.cc/index.php.
ISTITUTO CORTIVO:
diventa protagonista nel sociale.
Dal 1984 progettiamo attività formative nel sociale, un mondo ricco di umanità che
è da sempre il nostro esclusivo e coinvolgente orizzonte di impegno. Trent’anni di
esperienze, scelte e fatti concreti hanno dato vita ad una struttura forte e dinamica che
forma professionisti motivati e competenti.
Perché l’assistenza alla persona non è mai un lavoro qualsiasi.
Con i nostri Centri Didattici siamo presenti in tutte le principali città italiane.
La nostra sede centrale è a Padova.
La selezione riguarda figure da inserire nei
Miniclub & Junior Club che dovranno occuparsi
di coinvolgere e intrattenere i giovani ospiti, di età
compresa tra 3 e 17 anni.
Queste le caratteristiche richieste: età: 18-30, bella
presenza, disponibilità di 3 mesi consecutivi,
conoscenza di almeno una lingua straniera,
formazione in ambito socio-psicopedagogico e
simili.
Sono gradite attitudini quali balloon art, trucca
bimbi, clownerie ed esperienze in asili nido,
scuole, centri estivi, ludoteche, baby sitting.
Attraverso il Servizio Segnalazione Allievi le strutture
possono chiederci – per tirocini o impiego – i nominativi degli allievi che hanno concluso il percorso
formativo, mentre gli allievi possono conoscere le
richieste pervenute e segnalare il loro interesse e la
loro disponibilità.
Servizio Segnalazione Allievi
Istituto Cortivo
Centro di Formazione
Via E. Ramin, 1 - 35136 Padova
Tel. 049 8901222 - Fax 049 8901213
e-mail: [email protected]
Scuola accreditata da
Rif. RT/2 del 22 Maggio 2013 (Prot. n. 0030291)
Corsi di formazione per: Operatore Socio Assistenziale (OSA) per
infanzia, anziani, disabili, dipendenze, Operatore Multiculturale,
Assistente turistico per disabili, Amministratore di sostegno,
Animatore, Operatore Socio Sanitario (OSS); Counselor.
Istituto Cortivo - via Padre E. Ramin, 1 - 35136 Padova www.cortivo.it
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