APRILE 2014 EUROPANEWS n. 34 del 28/04/2014 anno XXVI incontri il Notiziario dell’Operatore Sociale ANZIANI Un cambiamento radicale ingressi solidali Il parco inclusivo, finalmente per tutti ARRIVANO I NOSTRI Reinserimento: in Toscana tante cooperative cercano operatori Imparare giocando Grazie dei fior ABBONATI A VITA. E IL 2014 SARÀ SPECIALE 12 numeri Il 2014 non sarà un anno qualunque. VITA compie 20 anni. E vogliamo festeggiarli con l’unica forma di finanziamento pubblico che conosciamo. Quello dei nostri abbonati. Quelli che si confermano. E quelli nuovi. Perché è grazie a loro che abbiamo potuto costruire questa storia di informazione indipendente, a servizio della società civile e del Terzo Settore. Il loro sostegno ci permetterà di scrivere altri capitoli di questa storia. Abbonarsi è il modo più semplice, più comodo e più economico per vivere insieme un altro anno di informazione e cultura della solidarietà. VITA è il mensile dell’Italia responsabile. 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Del resto basta scorrere le pagine di questo numero di Incontri per scoprire eccellenti esempi a proposito: c’è chi realizza il suo sogno e apre una struttura per anziani, chi inaugura una ludoteca, Il sociale va, chi avvia un nido in famiglia, chi tra buone fonda un centro di riabilitazione, chi allestisce parchi giochi in cui bambini iniziative e abili e disabili giocano assieme e chi buone leggi gestisce spazi per dare sostegno a chi ne ha bisogno. Naturalmente non è tutto oro che luccica, i problemi non mancano mai, ma la volontà di farcela è forte al punto da superare ogni ostacolo ed aprire sempre nuove prospettive. Insomma, nel sociale da tempo crescono il lavoro e le iniziative imprenditoriali e finalmente anche i nostri legislatori se ne sono accorti, come dimostra la Legge 4 promulgata il 14 gennaio del 2013. Questa Legge, che riconosce le professioni non organizzate in ordini o collegi, apre nuove prospettive anche nell’ambito del sociale per tutti coloro che intendono diventare imprenditori di sé stessi, professionisti dell’assistenza o titolari di strutture. È un tema molto importante, perché l’evoluzione del welfare sta andando sempre di più verso servizi privati offerti direttamente alle famiglie e alle persone, senza l’intermediazione delle istituzioni. La redazione INCONTRI Aprile 2014 1 Sommario 04 06 04ingressi solidali 06 “ L’amare il proprio lavoro... costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra” (Primo Levi) 08 Dentro le strutture IN PRATICA: TIROCINIO, lavoro, impresa Il parco inclusivo, finalmente per tutti 10ANZIANI ARRIVANO I NOSTRI Parla la squadra Cortivo Reinserimento: in Toscana tante cooperative cercano operatori EUROPANEWS n. 34 del 28/04/2014 anno XXVI - Organo ufficiale dell’associazione “L’INCONTRO” - Bisettimanale di informazione, politica e attualità. - Editrice Direzione Redazione: Mopak s.r.l. - I strada 66 35129 Padova - Direttore responsabile: ALBERTO ZUCCATO - Autorizzazione del Tribunale di Padova n. 1214 del 12/05/90 Spedizione in A.P. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Padova. - Sped. 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L’incontro con Matteo Bonfanti dell’Associazione ‘Amici di Lollo’, fondatrice del giardino ‘Liberi Tutti’, ci dà l’occasione per parlare di una realtà solidale in costante sviluppo. Il parco inclusivo, finalmente per tutti “La storia dell’Associazione ‘Amici di Lollo’ inizia nel 2011 - ricorda Matteo Bonfanti di Lissone in provincia di Monza e Brianza - quando mio figlio Lorenzo è ritornato in cielo a soli cinque anni. Durante la sua malattia, però, ho avuto modo di capire alcune cose che mi hanno portato poi a cercare il modo migliore per consentire a tutti i bambini di condividere spazi e giochi senza preclusioni di sorta. L’insegnamento più forte in questo senso mi è giunto proprio dagli stessi compagni di asilo di Lorenzo che, anche quando lui 4 INCONTRI - Aprile 2014 non poteva più giocare a calcio, la sua grande passione, lo coinvolgevano comunque nelle partite facendogli fare l’arbitro. Io e mia moglie Luisa assieme a tutti coloro che hanno voluto collaborare all’Associazione siamo partiti proprio da questo concetto: per i suoi amici un bambino rimane sempre e comunque un bambino con cui è bello giocare. Tutti uguali, senza pregiudizi!”. Come vi siete mossi? “Nel primo anno, che potremmo definire di prova, siamo riusciti a donare all’asilo di Lorenzo un laboratorio artistico. Il successo ottenuto ci ha incoraggiati a proseguire, a porci un altro più importante obiettivo: realizzare un giardino inclusivo, ovvero un parco giochi accessibile a tutti, normodotati e diversamente abili”. E ci siete riusciti? “Certo, grazie soprattutto al fondamentale contributo del Comune che ci ha concesso l’area del Parco Alpini e ha provveduto a sistemarla, ma anche all’apporto di tante persone di buona volontà. Noi ci siamo concentrati sull’acquisto delle attrezzature: abbiamo raccolto fondi presso i nostri soci, il gruppo ‘Noi Mamme’ di Lissone ci ha dato un consistente aiuto e altri sostegni ci sono giunti da iniziative come quella delle fotografie natalizie con Babbo Natale, la slitta e le renne, dall’organizzazione di un torneo di calcio e dalla Partita del Cuore che, nel maggio 2013, ha avuto come protagonista il team di Colorado Cafè. Un insieme sinergico, insomma, che rappresenta un eccellente esempio di collaborazione fra Pubblico e Privato e che ci ha consentito, nel settembre 2013, di inaugurare ufficialmente il giardino ‘Liberi Tutti’, accogliente, colorato, completo di innovative, bellissime attrezzature. Ed è stato proprio il mondo delle attrezzature inclusive l’aspetto che più degli altri mi ha sorpreso”. produttive che fanno ricerche avanzate e produzioni di qualità per questo particolare settore”. Incuriositi siamo andati in internet ed effettivamente abbiamo trovato non solo diversi nomi di aziende specializzate ma anche vari esempi di parchi inclusivi già attivi in tutto il territorio nazionale: a Milano, Jesolo, Parma, Savona, Cosenza, Biella, Latina, Genova, Bari, Bologna, Villa Sant’Angelo in provincia dell’Aquila… “ È un universo in crescita - conferma Matteo - e siamo felici che sia così. Del resto è talmente grande la gioia di vedere tutti i piccoli condividere in tutta sicurezza le altalene, il fortino, il castello multisensoriale, i giochi nella sabbia, i percorsi con i tubi, il dondolo, ecc., che tutto l’impegno necessario per realizzare una struttura del genere svanisce nel nulla per lasciare il posto a una soddisfazione davvero unica”. Perché? “Ho capito che non eravamo dei pionieri solitari ma che c’era tutto un movimento che da tempo si muoveva nella direzione dei cosiddetti parchi inclusivi e che l’industria aveva già intuito questa opportunità. Le attrezzature che abbiamo scelto sono di una ditta americana, ma anche in Italia non mancano le realtà INCONTRI Aprile 2014 5 arrivano i nostri Parla la squadra cortivo Reinserimento: in Toscana tante cooperative cercano operatori Avvocato penalista del Foro di Firenze con una lunga carriera nel campo della formazione in ambito legislativo, giuridico e sociale nonché in materia di comunicazione e marketing, tutela dei dati personali, sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro ed in quello delle politiche ambientali, Cristina Baglivo è anche docente presso il Centro Didattico di Firenze dell’Istituto Cortivo. “Un incarico che svolgo molto volentieri, in sinergia imprescindibile con tutto il mondo del sociale che ruota attorno alla devianza e, nello specifico, alla criminalità anche minorile connessa all’abuso ad allo spaccio di sostanze stupefacenti. Mi preme sottolinearlo sempre anche agli allievi dell’Istituto Cortivo: la Toscana è una Regione particolarmente sensibile a queste tematiche e le cooperative che operano nel settore sono tante e diversificate e, su tutto il territorio regionale, sono sempre alla ricerca di operatori capaci e motivati”. Puoi approfondire l’argomento? È molto interessante… “A Firenze il Tribunale di Sorveglianza è competente per il Distretto della Corte d’Appello, 6 INCONTRI - Aprile 2014 che comprende tutta la Toscana, ad esclusione della Provincia di Massa e Carrara, e ha sede nel capoluogo presso il Nuovo Palazzo di Giustizia. Il Tribunale per i Minorenni, con sede ugualmente a Firenze, seppure dislocato per espressa disposizione legislativa in area cittadina separata da tutti gli altri Uffici Giudiziari, sovrintende anch’esso a tutto il territorio regionale. La mole di lavoro di tutti gli Uffici coinvolti è immensa ma devo dire che le strutture sono logisticamente ben organizzate, le Cancellerie sono efficienti ed informatizzate e tutti gli operatori della Giustizia (Magistrati, Cancellieri, Personale amministrativo ed Avvocatura) operano sinergicamente tra loro ed in stretta collaborazione con i Servizi Sociali che si occupano di reintegrazione, interfacciandosi altresì con la Polizia Penitenziaria e gli Operatori impegnati quotidianamente presso la Casa Circondariale N.C.P. di Sollicciano, il principale istituto di detenzione di Firenze, e con l’Istituto Penale per Minorenni di Firenze (I.P.M.), che assicura l’esecuzione dei provvedimenti dell’Autorità giudiziaria quali la custodia cautelare detentiva o l’espiazione di pena dei minorenni autori di reato. L’I.P.M. ospita minorenni o ultradiciottenni (fino agli anni 21, quando il reato cui è riferita la misura sia stato commesso prima del compimento della maggiore età) ed è una struttura che ha un’organizzazione funzionale ad un’azione educativa sempre più integrata con gli altri Servizi della Giustizia minorile e del territorio. Il D.P.R. 448/88, introducendo il principio della residualità della detenzione per i minorenni, ha operato una decentralizzazione del carcere nel sistema penale minorile; la peculiarità del nostro sistema è data, infatti, dalla capacità di “convivenza” tra l’area educativa e l’area della sicurezza, realizzata anche attraverso soluzioni specifiche come il Personale adeguatamente formato al rapporto con gli adolescenti e la presenza di difese passive. Nell’I.P.M. vengono garantiti i diritti soggettivi dei minori alla crescita armonica psico-fisica, allo studio, alla salute, con particolare riguardo alla non-interruzione dei processi educativi in atto e al mantenimento dei legami con le figure significative; in accordo con la normativa vigente ed per attivare processi di responsabilizzazione e maturazione dei minorenni, poi, vengono organizzate in I.P.M. attività scolastiche, di formazione professionale, di animazione culturale, sportiva, ricreativa e teatrale”. E qui entrano in campo le cooperative… “In Toscana sono tantissime e lavorano molto bene. Il consiglio che posso dare agli allievi è di contattarle. Le figure più richieste sono gli operatori specializzati nell’assistenza ai tossicodipendenti e con competenze nell’ambito della multiculturalità. Tantissimi utenti sono stranieri e i mediatori linguistici e culturali scarseggia- no. Servono persone che parlino le lingue dell’Europa dell’Est ma anche l’inglese e il francese, le lingue più comprese dagli Africani”. E gli italiani? “Sono più di quanto possiamo immaginare: spesso sono giovani che hanno abbandonato la scuola, con un basso livello di istruzione, che delinquono per mancanza di risorse e prospettive. Per loro sono necessari percorsi educativo - formativi mirati. Un esempio per tutti: un Servizio Sociale incaricato dal Tribunale per i Minorenni di predisporre e seguire un percorso di Messa alla Prova (M.A.P.) a favore di un imputato ha attivato, con il valido supporto delle cooperative sociali sussistenti sul territorio di riferimento, un corso di educatore cinofilo. L’Utente vi ha partecipato con entusiasmo e si è appassionato al suo lavoro, tanto che oggi è in grado di progettare il suo futuro. Le opportunità di reinserimento positivo nella società non mancano, anche in campo agricolo o nel settore della produzione artigianale. Esistono centri dove molte mamme appena uscite dal carcere seguono un percorso di affido sociale finalizzato all’integrazione. Un esempio di pregio è rappresentato dall’Associazione Pantagruel Onlus - Associazione per i diritti dei detenuti: qui le donne imparano a realizzare stupende bambole di stoffa e, con il ricavato della vendita, contribuiscono a mantenere la propria famiglia”. INCONTRI Aprile 2014 7 : A C I T A IN PR , LAVORO, IMPRESA O I N I C O R I T alla a positiva lt o v s a n i dare u rtire esiderio d d , e n gile: a pa io a z fr a in iù p rm è dete a chi Volontà, loro dare aiuto a i s o guono i d e n rs a e ic p d i e v ita d ex allie propria v onllievi ed a e h c rsonali, c ti e s p ri ti e tt o d ra e te ca ssionali ti, da ques enti profe m u n gli uten tr o s c o o d rt n o a p n p peg iano ra al obiettivi im nel quotid e z n io porta ra in e c p ro s ti e l a ri valo rso che d dividendo un perco o n a m a o mano costruend del suo presa. racconta no, all’im o é c h c rc te e S p rancesca lavoro e, Anton eguono F s e h Angelica c i, e il in b g a a is p d r donne Così nelle e aveva miglia pe fa a s cura dov a i c d a a n s u a c ndo la tirocinio in i racvato qua ro p a h lice Atzen A e , h c a rl e e n m io per assu dell’emoz he sta hiamata c ri a rogetto c h p l’ l e io d in e c ro Cortivo svolto il ti Rosa n l’Istituto o c o anziani, rs o r e rc p e p a s o a u ls a sua c conta de glia azza dell is B o armen Fo im C s , s a ro a M z , n do e a Cata sviluppan e gestisc h c a c te ella ludo 60°… Cosimo d zione a 3 a it il b a ri i entro d del suo c 8 INCONTRI - Aprile 2014 INCONTRI Aprile 2014 9 Quando mi hanno chiamato, mi è caduto il cellulare… TIROCI ANZIANI Racconti degli allievi Un cambiamento radicale “Assistevo da tempo una meravigliosa ragazza con problemi di epilessia - racconta Angelica Anton nata in Romania ed oggi residente a Firenze - ed era un lavoro molto impegnativo, da tutti i punti di vista. Ad un certo punto, ho sentito però il bisogno di cercare un percorso di formazione che mi permettesse di inserirmi lavorativamente in una struttura. Un’amica già iscritta mi ha consigliato l’Istituto Cortivo ed ecco trovata la soluzione a me più idonea!” Ti sei iscritta a quattro specializzazioni… “Sì, ma ben presto mi sono resa conto che erano troppe e ho deciso di dedicarmi a quella per OSA Anziani. All’inizio è stata dura, soprattutto per la lingua, ma nel tempo, impegnando tutta me stessa, sono riuscita a superare con soddisfazione gli esami”. E il tirocinio? “Stavo facendo la ricerca territoriale 10 INCONTRI - Aprile 2014 quando un mio amico mi ha suggerito la Casa di Cura Villa Gisella di Firenze, visto che lui ci lavorava e si trovava bene. Giorno dopo giorno ho imparato molte cose. Piano piano, durante i tre mesi del tirocinio, mi sono fatta apprezzare al punto che già prima di finire mi hanno chiesto se mi andava di continuare a lavorare lì”. Hai detto di sì? “Certo, a luglio dell’anno scorso ho concluso il tirocinio e a ottobre ho conseguito l’Attestato. A Febbraio di quest’anno però ho ricevuto la telefonata che tanto speravo di ricevere, da parte del Responsabile di Villa Gisella con la proposta di lavoro che naturalmente ho accolto: per l’emozione mi è caduto il cellulare, ero fuori di me dalla gioia! Oltre al lavoro nella Casa di cura, sto continuando a portare avanti lo studio intrapreso con l’Istituto Cortivo per la diventare in futuro una OSS. Sono semplicemente felice! “ “Da ventidue anni facevo il rappresentante - spiega Massimo Bisazza di Torregrotta in provincia di Messina - quando, giunto alla soglia della quarantina, ho fatto un incontro che ha cambiato radicalmente la mia vita”. che comunque, grazie ai suoi 380 metri quadrati, ci consente di accogliere una ventina di utenti. L’anno scorso, mi sono iscritto all’Istituto Cortivo per conseguire una adeguata preparazione teorica oltre che pratica”. Ovvero? “Tutto è cominciato quando mi è capitata l’occasione di mettermi al servizio di una comunità per anziani. Consegnavo merci quasi ogni giorno e, mano a mano, sono entrato in confidenza con la struttura e con la signora che la gestiva. Mi piaceva quella situazione e, a un certo punto, ho chiesto alla signora se fosse disponibile a partecipare in società con me all’apertura di una realtà simile. Lo stabile scelto è un grande palazzo d’epoca circondato da ampi spazi verdi, bellissimo e adattissimo allo scopo”. Qual è il segreto del successo della vostra comunità? “La qualità: ambienti pulitissimi e accoglienti come quelli di un albergo e camere con cambio lenzuola quotidiano, TV e aria condizionata. E poi un esperto staff infermieristico, il medico, un attrezzato ambulatorio, la cucina seguita da un dietologo, il servizio di fisioterapia, gli spazi all’aperto con gazebo ideali per organizzare compleanni e festicciole serali, le gite al Santuario della Madonna del Tindari…”. Quando l’avete aperto? “Tre anni fa abbiamo inaugurato la Comunità Alloggio per Anziani Sant’Antonio di Padova. Sinora abbiamo ristrutturato solo il primo piano Insomma un luogo dove si sta bene… “Eh sì, è tutto vero e i programmi di sviluppo prevedono la ristrutturazione dei due piani superiori e l’apertura di un’altra casa a Milazzo”. INCONTRI Aprile 2014 11 DIsabili Racconti degli allievi L’attestato di OSA è lo stesso ma le esperienze sono diverse, accomunate però da un’unica motivazione: mettere a disposizione la propria professionalità nel campo del sociale. Francesca Stecco ci racconta del suo tirocinio in una Casa Famiglia per donne affette da disabilità psichica mentre Carmen Foglia ci conduce lungo il percorso che l’ha portata ad aprire un centro riabilitativo dove l’utente è sempre e comunque il protagonista indiscusso… Soluzioni per una riabilitazione solidale “È stato attraverso il tirocinio - racconta Carmen Foglia di Nola in provincia di Napoli - che ho veramente scoperto cos’è l’empatia. Ho fatto un’esperienza di diversi mesi in una casa famiglia che ospitava bimbi disabili ed è stata un’esperienza fantastica. Da fisioterapista consideravo l’utente come paziente, lo identificavo con la sua patologia. Oggi, come OSA, considero invece l’utente prima di tutto una persona, una storia di vita con cui entrare in contatto profondo, nel senso più nobile del concetto di cura”. Sappiamo che sei laureata in Scienze Motorie e Fisioterapia… “Sono una sportiva. Ho avuto spesso bisogno dei fisioterapisti, una professione che mi affascinava. Mi sono iscritta a Scienze Motorie e dopo la laurea ho realizzato la mia aspirazione e sono diventata anche fisioterapista… Così, a 24 anni, mi sono ritrovata con due lauree, un master in Educazione in Acqua e diverse collaborazioni con vari centri fisioterapici nei quali continuo tuttora a lavorare”. E poi ti sei iscritta all’Istituto Cortivo! “È stata una scelta fondamentale per poter realizzare il mio sogno: fondare 12 INCONTRI - Aprile 2014 una struttura polifunzionale, aperta alla riabilitazione fisioterapica, ma non solo. Uno spazio dove offrire opportunità riabilitative a più livelli. Per farlo dovevo accrescere le mie competenze, un traguardo che ho raggiunto grazie al conseguimento dell’Attestato di Operatrice Socio Assistenziale per disabili”. A che punto sei con il tuo progetto? “La Cooperativa che ho avviato assieme ad altri professionisti si chiama ‘Amica Mia’. Abbiamo potuto realizzarla grazie ai fondi europei. Attualmente abbiamo molte convenzioni con vari Comuni del territorio. Offriamo cure fisioterapiche ma non solo, abbiamo un CEOD per le terapie occupazionali, facciamo danzaterapia, ginnastica correttiva e per anziani, ecc. Siamo aperti anche ai privati a cui offriamo servizi a tariffe accessibili. Il nostro obiettivo non è il mero profitto. Ci definiamo una struttura solidale con servizi riabilitativi”. Ma continui a lavorare anche fuori. “I fondi europei sono stati stanziati ma non sono ancora disponibili. Ciò che guadagno fuori lo reinvesto in ‘Amica Mia’. Abbiamo grandi idee e vogliamo continuare a crescere”. Tirocinio nella casa famiglia In un tranquillo quartiere di Varese, una graziosa villetta ospita dal 1987 la casa famiglia dove Francesca Stecco ha svolto il suo tirocinio. “Un luogo luminoso e ben organizzato. Ad accogliermi ho trovato nove donne con varie disabilità, tutte molto attive. Sicuramente una bella “famiglia” che, supportata da operatrici qualificate, amava trascorrere il tempo tra il lavoro, i giochi, la lettura dei giornali, la scrittura, anche al computer”. Francesca si è subito inserita nella casa: non solo ha seguito le donne incoraggiandole a prendersi cura di sé, ma ha anche contribuito a stimolare le loro abilità manuali e cognitive per mantenere agili mente e memoria”. Un’esperienza importante, non sempre facile… “Agli inizi ho vissuto momenti di tensione emotiva. A volte ho anche dubitato delle mie capacità. Poi è tutto passato, ho iniziato a sentirmi a mio agio, a lavorare lasciando spazio alla sensibilità, volevo ripagare con il mio impegno quotidiano la splendida accoglienza che mi era stata riservata. La capacità empatica non mi manca e una cosa l’ho imparata bene: nel nostro lavoro è fondamentale mantenere sempre la giusta distanza”. “… Quando diciamo che l’esperienza ci aiuta a capire l’handicap, omettiamo la parte più importante, e cioè che l’handicap ci aiuta a capire noi stessi”. Da “Nati due volte” di Giuseppe Pontiggia INCONTRI Aprile 2014 13 INFANZIA Racconti degli allievi Una ludoteca per crescere, imparare, fare festa Ludoteca Cilly & Willy di Catanzaro Rosa Cosimo ha maturato conoscenze teoriche, grazie al conseguimento dell’Attestato di Operatrice Socio Assistenziale per l’Infanzia con l’Istituto Cortivo, a cui ha aggiunto competenze pratiche accrescendo la sua esperienza nella stessa ludoteca di cui è titolare a Catanzaro. e di un supervisore esperto nelle materie psico-pedagogiche ed educative, una professionista capace e sensibile: è stata lei a seguirmi nel mio ruolo di tirocinante e devo dire che è stata fondamentale per la mia formazione, esattamente come il corso di OSA per l’Infanzia che stavo seguendo”. Un’esperienza particolare che vale la pena di approfondire… “Da tempo covavo l’idea di aprire una ludoteca nella mia città - spiega Rosa con l’entusiasmo di chi sta facendo esattamente ciò che voleva fare. Ho sempre desiderato lavorare con i bambini e così, dopo varie esperienze di volontariato nell’ambito dell’infanzia, ho pensato di diventare imprenditrice nel sociale. La volontà c’era, le risorse anche, l’unica cosa che mi mancava era un titolo adeguato”. Pratica e teoria insieme. “Entrambe essenziali. Ho inoltre frequentato il seminario ‘Lavorare nel sociale’ organizzato dall’Istituto Cortivo a Padova e, anche in quell’occasione, ho appreso moltissimo”. E ti sei iscritta all’Istituto Cortivo… “Sì, in contemporanea con l’inaugurazione della Ludoteca ‘Cilly & Willy’. Ovviamente avevo provveduto all’assunzione di personale qualificato 14 INCONTRI - Aprile 2014 Raccontaci un po’ della tua ludoteca… “È una struttura di circa 400 mq con all’esterno un parco giochi con angolo attrezzato per la merenda e altre attività all’aperto. C’è anche una sala riservata alle feste di compleanno che mettiamo a disposizione dalle cinque del pomeriggio fino alla sera. Il mattino ospitiamo i bimbi dell’asilo nido mentre il pomeriggio offriamo momenti di gioco, laboratori e doposcuola anche ai bambini della scuola primaria”. Una giovane donna che si cimenta in progetti educativi per una colonia estiva all’avanguardia e una calabrese piena di entusiasmo che apre un centro per l’infanzia versatile e multitasking… Alice Atzeni ci racconta la sua esperienza con la Cooperativa Futuri Orizzonti di Iglesias mentre Rosa Cosimo ci introduce alle mille attività svolte dalla sua Ludoteca ‘Cilly & Willy’. Oggi lavoro a un progetto tutto mio… Un diploma magistrale e due anni di ingegneria per poi capire che la propria strada è da tutt’altra parte… Questo il percorso di Alice Atzeni, giovane sarda oggi animatrice e operatrice socio-assistenziale per l’infanzia a Iglesias, nel Cagliaritano. “L’esperienza con i bambini l’avevo maturata in anni di scoutismo. I due anni di ingegneria mi sono invece serviti solo a capire che volevo fare altro. È stato il momento in cui ho deciso di andare in Irlanda. A Dublino ho lavorato e svolto del volontariato. Un periodo fertile durante il quale, anche in vista di un mio rientro in Italia, ho deciso di seguire la mia inclinazione per il sociale. Ero ancora in Irlanda quando ho intercettato su internet l’Istituto Cortivo…”. Che cosa ti ha convinto a iscriverti una volta tornata in Sardegna? “La scelta dell’Istituto Cortivo è stata decisiva soprattutto perché mi ha aiutato a esplorare ambienti di lavoro che non conoscevo e a rapportarmi nella maniera più adeguata con le figure professionali che si occupano di assistenza e riabilitazione”. Con chi hai svolto il tirocinio? “Con la Cooperativa Futuri Orizzonti: sono stata subito integrata nell’organico e ho partecipato attivamente al progetto della colonia estiva che, ci tengo a sottolinearlo, è stato il primo ad essere sperimentato in zona. Ci occupavamo di bambini dai 3 ai 12 anni. Affiancavo gli operatori e gli animatori come assistente dei bimbi durante le attività”. Oggi di cosa ti occupi? “Al termine del tirocinio, la Cooperativa Futuri Orizzonti mi ha affidato un’area di lavoro, per la colonia estiva della prossima stagione, in cui potrò esprimermi con un progetto di animazione tutto mio”. Sappiamo che lavori anche con il Comune di Iglesias… “Sì, come assistente familiare di alcuni adulti ma anche di due ragazzini che seguo a domicilio nelle varie occupazioni giornaliere e poi nelle attività esterne, sport, momenti di socializzazione ed altro ancora”. INCONTRI Aprile 2014 15 “che lavoro fai?” ex allievi raccontano “Che lavoro fai?” Ex allievi raccontano Questa rubrica è dedicata alle esperienze e alle testimonianze di ex allievi dell’Istituto Cortivo. Storie in presa diretta di persone in cammino verso la piena realizzazione personale e professionale. A Quarto (provincia di Napoli) si realizzano sogni “Sono figlia di una famiglia da tempo impegnata nel settore del commercio di materiali per l’edilizia - spiega Filomena Casolare di Quarto in provincia di Napoli. Per questo, quando ho concluso le scuole superiori, ho trovato lì subito il lavoro pronto che mi aspettava. Poi mi sono sposata e ho avuto una bambina ma in seguito mi sono separata da mio marito. È stato un momento difficile, certo, che però mi ha portato a riflettere su cosa volevo fare nella vita. Considerando anche il fatto che avevo iniziato a fare 16 INCONTRI - Aprile 2014 volontariato in parrocchia con i bambini e gli anziani, lo sbocco verso il sociale mi è venuto naturale e ho deciso di iscrivermi all’Università. Avevo ventisei anni e, tre anni dopo, avevo in mano la laurea di Assistente Sociale anche se non ero del tutto soddisfatta”. Come mai? “Studiando mi ero resa conto che non era esattamente il percorso professionale che avrei desiderato intraprendere. Così ho consultato internet e ho trovato l’Istituto Cortivo. Durante il primo colloquio con l’informatore didattico mi sono trovata un po’ in difficoltà perché in effetti non avevo ancora deciso quale specializzazione prendere: per risolvere la questione ne ho scelte cinque, Operatore Socio Assistenziale (OSA) per l’Infanzia, OSA per Disabili, OSA per Anziani, Animatore e Operatore Multiculturale”. Un caso più unico che raro… “L’entusiasmo era grande, anch’io pensavo di aver esagerato e invece ho già conseguito l’Attestato per le specializzazioni Infanzia, Disabili e Animatore e sono a un buon punto anche con gli altri due corsi. Sono davvero fiera. L’Istituto Cortivo mi ha dato un forte input nella direzione che desideravo prendere. Il resto ce l’ho messo io, in prima persona…!”. Cosa vuoi dire? “Mentre ancora stavo studiando sentivo forte dentro di me la necessità di fare qualcosa di concreto e ho chiesto a mio padre se potevo utilizzare una palestra di sua proprietà che non era utilizzata. Mi ha dato l’assenso e così mi sono messa a organizzare laboratori per ragazzi in difficoltà e con disabilità. Un successo che mano a mano è cresciuto: oggi la struttura si chiama ‘Luce Gema Dance’ ed è un spazio aperto a scuole, parrocchie, Caritas e varie associazioni che portano qui i loro allievi, i loro parrocchiani e i loro assistiti, anche stranieri, per fare ogni genere di attività. Grazie alla dedizione e alle capacità dello staff, composto da 15 animatori, forti di lunga esperienza nei villaggi turistici, facciamo di tutto: feste per ogni occasione, promozioni commerciali in città, animazioni e musica. A Natale siamo andati nel reparto pediatrico di un ospedale qui vicino, per far sorridere i piccoli ricoverati! E poi incontri con ragazzi a rischio, campi estivi, karaoke, teatro, pittura e uncinetto. Tre mattine a settimana gli anziani vengono a fare ginnastica ma per loro ci sono anche il cineforum, il ballo, i giochi…”. Racconta… “C’è una struttura, circa diecimila metri quadri con molto verde attorno, che vorremmo trasformare in un albergo etico, ovvero in un hotel con una scuola di formazione per ragazzi down che potrebbero diventare camerieri, cuochi, aiuti cuoco, pizzaioli, ecc. Dato che nelle vicinanze sta per essere inaugurato un importante santuario, l’hotel sarebbe perfetto per accogliere i pellegrini in visita… Stiamo parlando di questa iniziativa con tanta gente e stiamo chiedendo il gemellaggio a una struttura simile che già sta funzionando a Torino: chissà, l’idea è splendida, sarebbe un altro sogno realizzato!”. È fantastico! “È un sogno realizzato. Bisogna credere in noi stessi, darsi da fare, trasformare i nostri desideri in realtà spinti da una grande carica interiore. Adesso abbiamo un altro progetto che se va in porto…”. INCONTRI Aprile 2014 17 “che lavoro fai?” ex allievi raccontano la definitiva conferma della bontà della mia scelta”. Quali erano i tuoi compiti? “Facevo un po’ di tutto, assistevo e intrattenevo i piccoli, dagli otto mesi ai tre anni, con tante attività, musica, lavoretti, giochi… Mi sentivo a perfetto agio, è stato un tirocinio bellissimo durante il quale sono riuscita ad esprimermi appieno, al punto che alla fine i titolari mi hanno chiesto se volevo rimanere con loro”. Impresa sociale fra soddisfazioni e difficoltà “Concluse le scuole medie inferiori - ricorda Rosangela Crespan di Trofarello in provincia di Torino - ho cominciato quasi subito a lavorare come baby sitter e poi come colf, commessa, operaia in una fabbrica di gelati… Però, giunta alla soglia dei trentacinque anni, percepivo che se non decidevo qualcosa, se non seguivo l’inclinazione per un lavoro nell’ambito dell’assistenza all’infanzia, che da sempre sentivo dentro di me, avrei definitivamente 18 INCONTRI - Aprile 2014 perso qualsiasi possibilità di trovare una strada in quella direzione. Sarà stato per caso ma proprio in quel periodo ho ricevuto a casa diverse proposte dell’Istituto Cortivo. Le ho valutate con attenzione e mi sono detta: “ Perché non ci provi?!”. È stato così che ti sei iscritta? “Sì, nel 2005. Mi preoccupavano i numerosi esami da sostenere, erano ormai decenni che non prendevo in mano un libro per studiarlo e non sapevo se ce la potevo fare. Comunque ormai c’ero, non potevo tirarmi indietro, ed è andato tutto bene, oltre ogni mia più rosea aspettativa: le materie mi piacevano e riuscivo sempre più facilmente a dare il meglio di me stessa. Conclusa la parte teorica è venuto il momento del tirocinio. Ho sondato il territorio e ho trovato accoglienza in un baby parking proprio a Trofarello, la cittadina dove sono cresciuta. In quei mesi ho imparato tanto e ho avuto Hai accettato? “Naturalmente, ho continuato a lavorare lì per tre anni e mezzo, nel corso dei quali ho potuto anche confrontarmi con i bambini più grandicelli che venivano al baby parking d’estate, quando le scuole erano chiuse. La cosa più importante era riuscire a farsi accettare e saper diventare un punto di riferimento ed era fatta: da lì in avanti si andava in discesa”. letta bifamiliare, grande abbastanza per accogliere quattro/sei bambini e ricavarmi anche la comodità di una mia camera da letto, con un ampio spazio verde tutt’attorno. Dopo averlo attrezzato di tutto punto, l’ho inaugurato nell’Ottobre del 2009”. E come è andata? “Benissimo. Ero davvero felice, tutto scorreva senza problemi, i bambini erano un amore e i rapporti con i genitori erano perfetti, ancora adesso si ricordano di me e mi mandano lettere di ringraziamento per l’educazione e la tranquillità che riuscivo a dare ai loro figli. Dall’anno scorso, però, le cose sono cambiate a causa della crisi che sta pesantemente imperversando qui in Piemonte. Le iscrizioni sono calate, i genitori che perdono il lavoro preferiscono tenersi i piccoli a casa oppure per risparmiare li affidano ai nonni. Capisco la loro situazione, ma per me la faccenda si è fatta veramente diffilcile. Spero che la fase delicata che sta vivendo il nostro Paese possa migliorare. Anche l’Asilo Comunale ha visto scendere della metà gli iscritti che aveva l’anno scorso…”. Potresti provare a dare dei servizi in più… “L’ho fatto, mi sono resa disponibile a tenere i bimbi il sabato sera una volta al mese, di più mi era impossibile perché avrebbe inciso troppo sulla qualità della mia vita privata. Qualche risultato c’è stato, ma niente di risolutivo. Ho deciso di aspettare qualche altro mese per vedere se qualcosa si muove, altrimenti dovrò rassegnarmi e chiudere dopo cinque anni, con grande dispiacere! Comunque qualche alternativa la troverò, manderò il mio curriculum in giro e sono sicura che da qualche parte sarò ben accetta, l’esperienza non mi manca di certo…”. Ma a un certo punto hai lasciato il baby parking… “Avevo tanta voglia di realizzare un mio Nido in Famiglia, ormai sentivo di avere le idee chiare e di aver maturato le competenze necessarie per gestire da sola una piccola struttura. Mi sono data da fare e ho trovato in affitto a Poirino una porzione di vilINCONTRI Aprile 2014 19 chi semina raccoglie Speciale seminari 23 e 24 maggio: la relazione che aiuta la cura e l’assistenza. Due giorni organizzati a Padova dall’Istituto Cortivo in cui Clowntherapy e Pet Therapy saranno le protagoniste. I mesi passano e il calendario 2014 dei nostri seminari si sfoglia, appuntamento dopo appuntamento, entrando così nel vivo della programmazione primaverile. Le protagoniste del prossimo seminario teorico-pratico, previsto nelle imperdibili giornate 23 e 24 maggio a Padova, in Villa Ottoboni, saranno Comunicazione interpersonale, Clowntherapy e Pet Therapy, all’insegna di una relazione, quella tra persona e assistente, che si sta rapidamente evolvendo. Il 23 maggio, sotto la guida di Gabriella Degrandi, terranno banco la comunicazione verbale e non verbale, il mattino, e la Clowntherapy, il pomeriggio. I partecipanti potranno conoscere da vicino tecniche e strumenti utili per migliorare le proprie capacità relazionali e comunicative, la propria disponibilità all’ascolto e alla comprensione dell’altro. I laboratori pomeridiani, gestiti dai volontari Dott-Clown dell’Associazione “Il Piccolo Principe” di Mestre, permetteranno a tutti di rendersi conto dei benefici psicofisici che la Clowntherapy porta alle persone bisognose di cura e di assistenza. Il 24 maggio, l’Associazione Zerofrontiere presenterà la Pet Therapy come sostegno concreto ed efficace allo sviluppo di empatia ed emotività, doti essenziali per chiunque operi nel campo dell’assistenza alla persona. La Pet Therapy è una terapia dolce, basata sull’interazione tra l’uomo e l’animale, capace di integrare, rafforzare e coadiuvare interventi di cura ed educativi mediante il coinvolgimento di cani, gatti, conigli. Il corso è riservato ad allievi ed ex-allievi ed è gratuito, spese di viaggio, vitto e alloggio escluse. Per informazioni: Istituto Cortivo, Centro di Formazione - Via E. Ramin, 1 - 35136 Padova Tel. 049 8901222 - Fax 049 8901213 - www.cortivo.it/seminari - e-mail: [email protected] 20 INCONTRI - Ottobre 2013 INCONTRI - Ottobre 2013 21 educ’azioni IMPARARE GIOCANDO Grazie Fior... dei La primavera ci circonda con il suo trionfo di colori, una stagione che ci riempie di allegria e gioia di vivere, di voglia di fare, inventare, creare… Ed è un omaggio alla primavera l’attività che Incontri vi propone in questo numero, ispirandosi all’irresistibile bellezza dei fiori, agli anemoni in particolare, con le loro tinte a volte sgargianti, a volte delicate, che con le nostre indicazioni potrete riprodurre assieme ai vostri utenti, utilizzando solo carta, forbici, colla e cannucce di plastica. Potrete così dare vita a deliziosi mazzi di carta velina, bellissimi per decorare gli ambienti o da regalare nelle occasioni di festa. Se chi state seguendo non è in grado di ritagliare, fatelo al suo posto e affidategli solo l’assemblaggio delle parti. Per l’attività vi occorreranno fogli di carta velina nei più diversi colori (non deve mancare il verde!), cannucce verdi o bastoncini di legno, forbici e colla in stick. Realizzazione: ricavare dalla carta velina con i colori dei fiori dei rettangoli di 7 cm x 7 cm su cui disegnerete un fiore di 6 petali che poi andrete a ritagliare. 22 INCONTRI - Aprile 2014 Nella fase successiva incollerete al centro tre fiori, uno su l’altro, facendo in modo che i petali siano leggermente sfalsati tra loro. Ciò che dovrete fare a questo punto è aprirli con delicatezza. Ora dedicatevi ai pistilli: ritagliate dei rettangolini di carta gialla, rosa e arancione e appallottolateli ricavandone delle palline che incollerete su ogni fiore creando un piacevole contrasto di colori (giallo con viola, rosso con giallo, rosa con arancio, ecc.). Per ritagliare le foglie, disegnatele prima su rettangoli di carta velina verde di 7 cm x 4 cm, ripiegate leggermente i fiori su se stessi e incollateli al centro del calice ricavato dalle tre incisioni aperte che avrete effettuato all’estremità della cannuccia. Infine, incollate una o più foglie sui gambi. Ora i fiori sono pronti: non resta che raccoglierli e comporre il vostro splendido bouquet di anemoni! È un’attività divertente, particolarmente indicata per sviluppare la manualità, stimolare la fantasia, prendere confidenza con le misure e le forme geometriche. INCONTRI Aprile 2014 23 IL SOCIALE TRA CARTA E PELLICOLA Il libro Il film Sorrisi da sfogliare ed ascoltare Infinite parole in un battito di ciglia Ecco un bel libro di fiabe sia in versione cartacea, sia digitale che piace non solo per le storie che racconta ma anche per il bene che promuove. S’intitola “Le più belle storie del sorriso” e contiene racconti tratti dalla vita reale di bimbi in difficoltà, tutti fortunatamente a lieto fine. Il volume raccoglie le dieci storie più avvincenti delle passate edizioni, introdotte da Gerry Scotti e narrate dalle voci di Radio R101. L’iniziativa vuole celebrare il decennale di Mediafriends Onlus, Immaginate di svegliarvi e di scoprire di essere totalmente paralizzati: l’unica parte del corpo ancora capace di muoversi è la palpebra sinistra. Inizia così la storia vera che Jean-Dominique Bauby racconta nel suo romanzo autobiografico “Lo scafandro e la farfalla”, pubblicato in Italia da Ponte alle Grazie. Direttore di Elle, prestigiosa rivista francese, l’uomo è vittima di un ictus che lo blocca “dalla testa ai piedi”, come brutalmente gli spiega il neurologo al suo risveglio dal coma. Dal libro, Julian Schnabel ha tratto un film che si distingue per la misurata cifra narrativa, l’ironia e la capacità di coinvolgere gli spettatori risparmiando facili cadute nel sentimentalismo. La pellicola, valorizzata dalla superba recitazione di Mathieu Almaric, dalla fotografia di Januz Kaminski e da una colonna sonora con musiche degli U2, Tom Waits, Joe Strammer e Lou Reed, è un crescendo di emozioni: come può un Associazione impegnata in progetti di solidarietà rivolti a quei bambini che non hanno la fortuna di vivere un’infanzia spensierata. L’obiettivo è portare aiuto ai bimbi di tutto il mondo anche con il contributo ricavato dalle vendite del libro, edito da Mondadori e splendidamente illustrato da Paolo d’Altan. Quest’anno i proventi sono destinati all’Associazione CAF Onlus - Centro d’Aiuto al Bambino Maltrattato e alla Famiglia in Crisi. La raccolta “Le più belle storie del sorriso” è disponibile nelle librerie ma potete acquistarlo anche on line. AA.VV. Le più belle storie del sorriso Mondadori Editore - 88 pagine essere colpito da un evento così atroce continuare a vivere imprigionato in un corpo inerte, impossibilitato a comunicare eppure integro nelle sue facoltà di vedere, ascoltare, pensare? Eppure, dall’iniziale senso di incredula disperazione, il protagonista ritrova, ancora più intenso, il desiderio di vivere, gioire, vedere crescere i suoi figli, amare… è la professionalità di un’ortofonista che gli fa ritrovare il senso della vita. Henriette, umile e paziente, lo pone di fronte alla realtà: se vuole ricominciare a dialogare con gli altri dovrà utilizzare l’unico “organo” ancora attivo, l’occhio. Bauby decide di affidarsi a questa donna tenace; con lei impara a parlare e a scrivere battendo secondo un codice la palpebra sinistra. Riacquistata la facoltà di comunicare, chiede di poter scrivere un libro sulla sua esperienza, progetto che porterà a termine grazie all’aiuto di una dattilografa “speciale”, Claude. Un movimento piccolissimo, quello della sua palpebra, ma in grado di ridare voce a quella che Bauby ha definito la sua “farfalla”, ovvero le immagini e i ricordi di un io inabissato in un corpo immobile, che lui stesso paragona al pesante scafandro di un palombaro… Lo scafandro e la farfalla “C’era una volta”… Entrate con cuore palpitante nella storia di Thai, Pascanseo, Marius, Grazia, Sergej, Kadisha… Ritroverete con loro la meravigliosa sensazione di un sorriso che nasce dal cuore. 24 INCONTRI - Aprile 2014 2007, regia di Julian Schnabel “Immaginazione e memoria sono gli unici mezzi che ho per emergere dal mio scafandro…”. Prodotto nel 2007, “Lo scafandro e la farfalla” ha vinto nel 2008 il Golden Globe come miglior film straniero ed è stato premiato per la migliore regia al 60° Festival di Cannes. INCONTRI Aprile 2014 25 A PESCA DI SITI IL SOCIALE IN RETE A Napoli una casa accoglie i malati di Alzheimer per ascoltarli, capirli, aiutarli. Il bello del web è che cliccando si incontrano le persone. È stato così, visitando il sito www.aimanapoli.it, che abbiamo conosciuto Caterina Musella, sociologa con profonda esperienza nel mondo sociosanitario che ha fondato nel 2000 AIMA Napoli Onlus (Associazione Italiana Malati di Alzheimer) di cui è tuttora la presidente. Dal 2000 l’AIMA vanta un Centro Ascolto aperto dalle 9.00 alle 18.00 contattabile al numero verde 800098546. “Il mio contatto con l’Alzheimer risale però al 1991, quando mio padre ha iniziato a manifestare i primi segni della malattia. Mentre cercavo da autodidatta di praticare con lui dei processi di riabilitazione cognitiva avevo sempre più la possibilità di rendermi conto del fatto che l’assistenza fornita a questi pazienti era mirata per lo più agli aspetti di tipo clinico e sanitario mentre mi sembrava evidente che serviva un approccio multintegrato, basato non solo sulla diagnosi precoce, peraltro importantissima, ma soprattutto sull’umanità dell’intervento. Il vero problema è che generalmente il paziente Alzheimer non viene più considerato un soggetto pensante e desiderante, ma un incapace da tenere pulito e nutrito e da mantenere tranquillo tramite terapie farmacologiche. Invece lui è consapevole, comunica, ma in modo diverso. Non sta 26 INCONTRI - Aprile 2014 a lui entrare correttamente in contatto con noi ma sta a noi entrare con competenza nel suo mondo, saperlo ascoltare e capirlo; grazie alla stimolazione cognitiva, ad esempio, si possono ottenere buoni risultati e rallentare, se possibile, l’evoluzione della malattia”. Per questo ha fondato AIMA Napoli? “Sì, per attivare un modello assistenziale innovativo: il Progetto AIMA… Amiamoci, fondato sull’attivazione di un modello biopsicosociale centrato sulla persona e condiviso, nel 2003, da un network di esperti internazionali convenuti per la prima volta in Italia. In collaborazione con vari partner istituzionali e alcuni centri di riabilitazione, abbiamo prima steso un protocollo riabilitativo specifico per le persone con Alzheimer e successivamente avviato un percorso di accoglienza, diagnosi e accompagnamento rivolto a migliorare la qualità di vita del paziente nel rispetto delle sue volontà ed esigenze”. Lavorate anche in favore delle famiglie? “Certo, le famiglie necessitano di sostegni e attenzioni integrate, dai rapporti con i presidi sanitari e gli enti pubblici alla predisposizione di forme specifiche di assistenza. E la nostra azione viene apprezzata da loro al punto che, per riconoscenza, si prestano ad offrire la loro opera volontaria a Casa AIMA. È una cosa bellissima, questa, una forma comunitaria di alto valore etico”. Avete una casa? “Ne abbiamo due, una a Napoli e l’altra a Battipaglia, in provincia di Salerno, e contiamo di riuscire ad aprirne altre in regione. Fino a qualche tempo fa davamo assistenza anche a domicilio, grazie ad un progetto vinto con l’INPDAP, Home Care Premium, ora passato però ai Comuni. Adesso il sostegno a domicilio è limitato a poche ore di volontariato ma operiamo molto nelle nostre case, fornendo prestazioni assistenziali innovative, umanistiche: terapia narrativa, laboratori emozionali, musicarteterapia, stimolazione cognitiva, ecc.”. Servirà personale specializzato… “Lo formiamo al nostro interno, con corsi riconosciuti di 600 ore. Siamo alla fine della terza edizione. Comunque qui il volontariato è sempre ben accetto. Tempo fa abbiamo accolto anche una tirocinante dell’Istituto Cortivo: bravissima, condivideva i nostri principi e i nostri valori …”. INCONTRI Aprile 2014 27 SERVIZIO SEGNALAZIONE ALLIEVI Opportunità, indicazioni, soluzioni. Ad aprile è arrivata una richiesta davvero interessante al Servizio Segnalazione Allievi, rivolta in particolare agli ex allievi, ma anche agli allievi in corso, delle specializzazioni Animatore e Osa Infanzia in primis, e comunque a tutti gli iscritti. La domanda è giunta dall’Agenzia svizzera Starswiss che forma e seleziona animatori per i villaggi turistici del Gruppo Alpitour World – comprendenti Villaggi Bravo, Francorosso, iClub – e ne cura i format di intrattenimento. Ovviamente bisogna essere disponibili a viaggiare, dal momento che i villaggi turistici si trovano a Zanzibar, Santo Domingo, Maldive, Madagascar, Cuba, Capoverde, Kenya, ecc. Chi fosse interessato a proporre la sua candidatura e/o a ricevere maggiori informazioni può scrivere all’indirizzo [email protected] oppure può contattare Starswiss direttamente attraverso il sito http://www. starswiss.cc/index.php. ISTITUTO CORTIVO: diventa protagonista nel sociale. Dal 1984 progettiamo attività formative nel sociale, un mondo ricco di umanità che è da sempre il nostro esclusivo e coinvolgente orizzonte di impegno. Trent’anni di esperienze, scelte e fatti concreti hanno dato vita ad una struttura forte e dinamica che forma professionisti motivati e competenti. Perché l’assistenza alla persona non è mai un lavoro qualsiasi. Con i nostri Centri Didattici siamo presenti in tutte le principali città italiane. La nostra sede centrale è a Padova. La selezione riguarda figure da inserire nei Miniclub & Junior Club che dovranno occuparsi di coinvolgere e intrattenere i giovani ospiti, di età compresa tra 3 e 17 anni. Queste le caratteristiche richieste: età: 18-30, bella presenza, disponibilità di 3 mesi consecutivi, conoscenza di almeno una lingua straniera, formazione in ambito socio-psicopedagogico e simili. Sono gradite attitudini quali balloon art, trucca bimbi, clownerie ed esperienze in asili nido, scuole, centri estivi, ludoteche, baby sitting. Attraverso il Servizio Segnalazione Allievi le strutture possono chiederci – per tirocini o impiego – i nominativi degli allievi che hanno concluso il percorso formativo, mentre gli allievi possono conoscere le richieste pervenute e segnalare il loro interesse e la loro disponibilità. Servizio Segnalazione Allievi Istituto Cortivo Centro di Formazione Via E. Ramin, 1 - 35136 Padova Tel. 049 8901222 - Fax 049 8901213 e-mail: [email protected] Scuola accreditata da Rif. RT/2 del 22 Maggio 2013 (Prot. n. 0030291) Corsi di formazione per: Operatore Socio Assistenziale (OSA) per infanzia, anziani, disabili, dipendenze, Operatore Multiculturale, Assistente turistico per disabili, Amministratore di sostegno, Animatore, Operatore Socio Sanitario (OSS); Counselor. Istituto Cortivo - via Padre E. Ramin, 1 - 35136 Padova www.cortivo.it T I FI C A ER ONI S.R.L ZI . Un punto d’incontro tra domanda e offerta ★★ Rating di legalità: AGCM - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ASER C QU Accreditamenti e certificazioni SGQ certificato a fronte della norma ISO 9001:2008 SA8000 ORGANIZZAZIONE CERTIFICATA www.immagina.biz Synesis dà valore alle tue competenze. Synesis è un’Associazione Europea di Professionisti del Benessere e dell’Assistenza alla persona nata per applicare concretamente la Legge n. 4 del 14 gennaio 2013 che riconosce le professioni non organizzate in ordini. 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