Variazione approssimata del valore attuale Abbiamo visto le principali proprietà della duration e diversi modi di calcolarla in vari esempi, tra cui i titoli a cedola fissa. Ritorniamo alla relazione V ' (i ) 1 = − D ( x, i) V (i ) 1+ i che lega la duration alla sensitività del valore attuale rispetto al tasso. Per piccole variazioni del tasso i abbiamo che il valore della derivata e quello del rapporto incrementale sono molto vicini, quindi V ' (i) ∆V 1 ∆V 1 ≈ ⋅ = ⋅ ∆i V V (i) V ∆i Inoltre i è in generale dell’ordine del punto percentuale, quindi i < < 1; In prima approssimazione possiamo quindi scrivere ∆V 1 1 ∆V ⋅ ≈ − D ( x , i ) da cui ≈ − ∆ i ⋅ D ( x, i) V ∆i 1+ i V © Fabio Bellini 2011 Esempio Cioè in prima approssimazione la duration è pari alla perdita di valore in percentuale per un aumento dei tassi di un punto percentuale. Verifichiamo la bontà di questa approssimazione con un esempio; considero un BTP con cedole annuali del 4% e faccio variare i tassi dal 1% al 20%. Per calcolare il valore attuale utilizziamo la funzione VAN di Excel: © Fabio Bellini 2011 1 Esempio /2 © Fabio Bellini 2011 Esempio /3 Se immaginiamo che il livello dei tassi odierno sia pari al 5%, possiamo leggere nella tabella che il valore attuale è pari a 92,28 (sotto la pari, in quanto la cedola è solo del 4% mentre il tasso i è del 5%). Abbiamo già calcolato in vari modi la duration di questo titolo, ottenendo D=8,3596 anni. Quindi in prima approssimazione la perdita percentuale del prezzo del bond quando i tassi salgono da 5% a 6% dovrebbe essere pari a -8,36% circa. Possiamo valutare la bontà di questa approssimazione calcolando la perdita percentuale esatta, che è data dal rapporto V ( 0 , 06 ) − V ( 0 , 05 ) 85 , 28 − 92 , 28 = = − 7 , 58 % V ( 0 , 05 ) 92 , 28 Se invece i tassi scendono abbiamo V ( 0 , 04 ) − V ( 0 , 05 ) 100 − 92 , 28 = = 8 , 37 % V ( 0 , 05 ) 92 , 28 © Fabio Bellini 2011 2 Significato geometrico della duration Geometricamente, la duration è proporzionale al coefficiente angolare della retta tangente nel punto i alla funzione V(i); la formula approssimata proposta non è altro che la approssimazione della funzione V(i) con la retta tangente nel punto i, corrispondente al livello attuale dei tassi (stiamo sempre ipotizzando una struttura per scadenza piatta). © Fabio Bellini 2011 Alta duration vs bassa duration Confrontiamo ora graficamente due titoli, uno con bassa duration (maturity 3 anni) e uno con alta duration (maturity 30 anni); in entrambi i casi C=4% e le cedole sono annuali. La duration del primo titolo è circa 2,88 anni, quella del secondo circa 16,88 anni. © Fabio Bellini 2011 3 Stessa duration Entrambi i titoli pagano cedole del 4% e pertanto sono alla pari se i=4%; la curva del valore attuale del trentennale è molto più inclinata, in quanto la sua duration è molto maggiore, e quindi è molto più sensibile alle variazioni dei tassi. Ci chiediamo ora come sarebbe questo grafico se considerassimo due titoli con la stessa duration. Come sarebbe? Per fare un esempio, confrontiamo il trentennale di cui sopra (flusso 2) con uno ZCB di maturity 17 anni (molto vicina quindi a 16,88). Il valore rimborsato dopo 17 anni, 193,97, è scelto in modo che il suo valore attuale al tasso di mercato del 5% sia pari a quello del trentennale; quindi stiamo confrontando due titoli con lo stesso valore attuale e la stessa duration, di cui uno paga cedole (il trentennale) e l'altro (lo ZCB a 17 anni) no. © Fabio Bellini 2011 Stessa duration /2 © Fabio Bellini 2011 4 Convessità Il grafico precedente ci suggerisce che la convessità della funzione valore attuale possa giocare un ruolo importante; quindi calcoliamo la derivata seconda: n V ( x, i ) = ∑ xk (1 + i ) −t k k =1 n V ' ( x, i ) = ∑ xk (−t k )(1 + i ) −t k −1 quindi k =1 n V ' ' ( x, i ) = ∑ (−t k )(−t k − 1) xk (1 + i ) −tk − 2 da cui k =1 n 1 ∑ t k (t k + 1) xk (1 + i) −tk > 0 (1 + i ) 2 k =1 quindi effettivamente la funzione V(i) è una funzione convessa. V ' ' ( x, i ) = © Fabio Bellini 2011 Convessità /2 In modo analogo a quanto fatto per la duration, dividiamo entrambi i membri per il valore attuale V(i) ottenendo n t k (t k + 1) x k (1 + i ) −t k V ' ' (i ) 1 = ∑ V (i ) (1 + i ) 2 k =1 V (i ) e introducen do nuovamente i pesi wk = x k (1 + i ) −t k possiamo scrivere V (i ) V ' ' (i ) 1 = V (i ) (1 + i ) 2 n ∑ wk t k (t k + 1). La quantità k =1 n C ( x, i ) = ∑ wk t k (t k + 1) > 0 prende il nome di convessità k =1 del flusso x; risulta quindi V ' ' (i ) 1 C ( x, i ) = V (i ) (1 + i ) 2 © Fabio Bellini 2011 5 Proprietà della convessità Vediamo le principali proprietà della convessità: C ( x, i ) = n ∑ wk t k (t k + 1) k =1 • si tratta di una media ponderata, esattamente come la duration; i pesi sono gli stessi, le quantità di cui faccio la media sono stavolta tk(tk+1) • dato che tk e tk+1 si misurano in anni, la convessità si misura in anni al quadrato. • la convessità di uno ZCB di maturity T è pari a T(T+1) • essendo una media ponderata, la convessità gode della proprietà di internalità; per un flusso qualsiasi con scadenza T è pertanto compresa tra 0 e T(T+1) • essendo una media ponderata, la convessità gode della proprietà associativa: la convessità di un portafoglio è pari alla media ponderata delle convessità dei singoli titoli con pesi pari ai valori attuali dei singoli titoli (esattamente come per la duration di porafoglio). © Fabio Bellini 2011 Esempi di calcolo della convessità Un caso in cui è particolarmente semplice calcolare la convessità è quello della rendita perpetua, dove possiamo utilizzare la relazione V ' ' (i ) 1 1 = C ( x, i ); dato che V (i ) = , 2 V (i ) (1 + i ) i (osservate che anche la convessità è omogenea rispetto agli importi quindi possiamo porre R = 1), otteniamo 2 1 2 V ' ' (i ) i 3 2 V ' (i ) = − 2 , V ' ' (i ) = 3 , = = 2 quindi 1 i i i V (i ) i C ( x, i ) = 2(1 + i ) 2 i2 © Fabio Bellini 2011 6 Esempi di calcolo della convessità /2 In generale non esistono formule semplici e conviene procedere direttamente calcolando i pesi e poi la media ponderata. Rivediamo il nostro esempio: © Fabio Bellini 2011 Analogia probabilistica Al nostro flusso finanziario finanziario corrispondono dei pesi x k (1 + i ) −tk wk = V (i ) attribuiti a ciascuna scadenza tk. Se immaginiamo che questi pesi rappresentino delle probabilità, cioè se consideriamo una variabile casuale X per cui P ( X = t k ) = wk abbiamo che la duration non è altro che la media di X: D ( x, i ) = n ∑ t k wk = E [ X ] k =1 © Fabio Bellini 2011 7 Analogia probabilistica /2 La convessità invece è data da n n k =1 k =1 C ( x, i ) = ∑ t k (t k + 1) wk = ∑ (t k2 + t k ) wk = E[ X 2 ] + E[ X ] la convessità è quindi legata al momento secondo della variabile X, ed è tanto maggiore quanto maggiore è la dispersione dei flussi intorno al loro valore medio (espresso dalla duration). Titoli con bassa convessità sono titoli in cui i pesi sono concentrati intorno alla duration; titoli (portafogli) con alta convessità sono portafogli in cui i flussi sono molto dispersi attorno alla duration (ad esempio, portafogli "barbell" che hanno molto peso sulle scadenze molto corte e molto lunghe, e poco peso su quelle intermedie). © Fabio Bellini 2011 Riassumendo Riassumiamo i due risultati fondamentali della analisi di sensitività: V ' (i ) 1 = − D ( x, i) V (i ) 1+ i V ' ' (i ) 1 = C ( x, i) V (i ) (1 + i ) 2 La sensitività del valore attuale rispetto al tasso (inclinazione della curva V(i)) è proporzionale alla duration; la duration corrisponde alla media pesata delle scadenze; titoli più lunghi sono più sensibili. La derivata seconda del valore attuale rispetto al tasso (convessità della curva V(i)) è proporzionale alla convessità; la convessità corrisponde alla dispersione dei pesi intorno alla loro media; titoli con flussi più dispersi hanno curvatura maggiore. © Fabio Bellini 2011 8 Stessa duration, diversa convessità Torniamo all'esempio in cui confrontiamo un BTP trentennale con cedola annuale del 4% con uno ZCB di maturity 17 anni. La convessità dello ZCB è presto calcolata: 17*18=306 anni^2. La convessità del trentennale viene invece circa 416,11 > 306 (verificate con Excel!) © Fabio Bellini 2011 L' immunizzazione finanziaria Il problema della immunizzazione finanziaria (o più in generale dell' asset liability management (ALM)) può essere descritto in questo modo: data una serie di flussi in uscita (pagamenti) a cui devo fare fronte (le liabilities), determinare un portafoglio di titoli (attività, assets) che mi consenta di fare fronte a questi pagamenti a prescindere dai movimenti dei tassi di interesse (cioè che mi immunizzi dal rischio di tasso). Se indichiamo con x il flusso degli assets e con y quello delle liabilities a cui devo fare fronte, immaginiamo che al tempo 0 (oggi) sono immunizzato: V 0 ( x, i) = V0 ( y , i) cioè al momento i valori attuali dei due flussi coincidono; noi vogliamo costruire un portafoglio x in modo che se i tassi cambiano da i a i', allora V ( x, i') ≥ V ( y , i' ) © Fabio Bellini 2011 9 L' idea intuitiva L'idea intuitiva della immunizzazione finanziaria è contenuta nell'ultimo grafico che abbiamo visto: un portafoglio x immunizza un flusso y se ha lo stesso valore attuale, la stessa duration e una maggiore convessità. Nella prossima lezione preciseremo questa idea attraverso i cosiddetti teoremi di immunizzazione. © Fabio Bellini 2011 Teoremi di immunizzazione Abbiamo visto che il problema della immunizzazione finanziaria consiste nel costruire un portafoglio di assets x che consenta di fare fronte a dei flussi in uscita predeterminati, dati dalle liabilities y. Per essere immunizzante, il portafoglio x deve soddisfare due condizioni: V0 ( x, i) = V0 ( y, i) V ( x, i' ) ≥ V ( y, i' ) Deve cioè avere oggi lo stesso valore attuale al tasso di mercato i e inoltre, in caso di cambiamento dei tassi di interesse da i a i', deve conservare in ogni caso un valore attuale superiore a quello delle liabilities. Abbiamo visto che la idea intuitiva è costruire un portafoglio x che abbia la stessa duration delle liabilities (duration matching) e una convessità maggiore. I teoremi di immunizzazione precisano in quali situazioni questa strategia funziona. © Fabio Bellini 2011 10 Struttura per scadenza Osserviamo innanzitutto che finora abbiamo sempre ipotizzato che il tasso i fosse lo stesso per tutte le scadenze. Nella realtà ovviamente i tassi dipendono dalla scadenza, a volte anche in modo rilevante; ad esempio spesso (ma non sempre) i tassi «a lunga» sono più elevati di quelli «a breve». La curva che rappresenta il tasso di rendimento di un gruppo omogeneo di obbligazioni in funzione della durata prende il nome di struttura per scadenza dei tassi di interesse (term structure of interest rates o semplicemente term structure). Molti dei risultati che abbiamo visto possono essere estesi al caso di una struttura non piatta. Indicando con ik il tasso relativo al periodo [0, tk], la duration diventa n n k =1 k =1 D ( x ) = ∑ t k wk = ∑ t k xk . (1 + ik ) tk © Fabio Bellini 2011 Bloomberg - <WB> © Fabio Bellini 2011 11 Bloomberg - <WB> © Fabio Bellini 2011 Bloomberg - <IYC> © Fabio Bellini 2011 12 Bloomberg - <IYC> © Fabio Bellini 2011 Bloomberg - <I40> © Fabio Bellini 2011 13 Bloomberg - <I40> © Fabio Bellini 2011 Teorema di Fisher e Weil Il teorema di Fisher e Weil ci dice che la strategia di duration matching funziona anche se la struttura dei tassi di interesse non è piatta, purché si muova con uno shift parallelo e purché le liabilities da coprire consistano di una uscita singola (siano cioè concentrate in un'unica data). Enunciamolo precisamente. Sia r (0, t ) la struttura per scadenza al tempo 0, non necessariamente piatta (il tasso r (0, t ) dipendedalla scadenza t). Sia x il flusso degli assets e y la liabilitycostituita da un' uscita singola ( y = [ y; T ]), e sia V0 ( x) = V0 ( y). Se si ha uno shift parallelodella struttura per scadenza r ' (0, t ) = r (0, t ) + Z , con Z non dipendenteda t, si ha immunizzazione (nel senso che V ' ( x) ≥ V ' ( y)) se D( x) = D( y) = T . © Fabio Bellini 2011 14 Teorema di Fisher e Weil /2 Non dimostriamo questo teorema; esso ci dice che nel caso di uscita singola, per coprirci da shift paralleli arbitrari della struttura per scadenza è sufficiente la condizione di duration matching. Non è necessario fare alcuna richiesta sulla convessità del portafoglio degli assets, perché dato che la uscita è concentrata in un'unica scadenza T, la sua convessità sarà automaticamente inferiore rispetto a quella degli asset. Rispetto all'esempio della volta scorsa il teorema ci dice che l'immunizzazione vale anche se la struttura per scadenza iniziale non è piatta, purchè si muova per shift paralleli. © Fabio Bellini 2011 Esempio Abbiamo due assets, uno ZCB a 10 anni e uno ZCB a 5 anni entrambi di valore nominale 100; i tassi di mercato al momento sono costanti e pari al 5%. Vogliamo costruire un portafoglio immunizzante per uno ZCB a 7 anni, sempre di valore nominale 100 (cioè abbiamo una uscita singola di importo 100 tra 7 anni). Il teorema di Fisher e Weil ci dice che se realizziamo un portafoglio dei primi due ZCB che abbia lo stesso valore attuale e la stessa duration dello ZCB a 7 anni, allora siamo immunizzati rispetto a shift paralleli. Si ha: V ZCB 10 = V ZCB 5 V ZCB 7 100 ≅ 61,39 (1,05 )10 100 = ≅ 78 ,35 (1,05 ) 5 100 = ≅ 71,068 (1,05 ) 7 © Fabio Bellini 2011 15 Esempio /2 Indichiamo con α e con β le quantità rispettive dei due titoli; la condizione di uguale valore attuale diventa α ⋅ 61,39 + β ⋅ 78 ,35 = 71,068 la condizione di uguaglianz a della duration diventa α ⋅ 61,39 β ⋅ 78 ,35 10 ⋅ + 5⋅ = 7 cioè α ⋅ 61,39 + β ⋅ 78 ,35 α ⋅ 61,39 + β ⋅ 78 ,35 α ⋅ 61,39 β ⋅ 78 ,35 10 ⋅ + 5⋅ = 7 abbiamo quindi il sistema 71, 068 71, 068 α ⋅ 61,39 + β ⋅ 78 ,35 = 71, 068 che ha soluzione α ⋅ 61,39 β ⋅ 78 ,35 10 ⋅ 71, 068 + 5 ⋅ 71, 068 = 7 α ≅ 0 , 463 , β ≅ 0,544 © Fabio Bellini 2011 Esempio /3 Possiamo anche calcolare i pesi dei due ZCB nel portafogli o immunizzan te che sono dati da wZCB10 = α ⋅ 61.39 ≅ 40% 71,068 β ⋅ 78,35 wZCB 5 = ≅ 60% 71,068 infatti 0,4 ⋅ 10 + 0,6 ⋅ 5 = 7; inoltre possiamo calcolare la convessità del portafogli o immunizzante come C = 0,4 ⋅ 110 + 0,6 ⋅ 30 = 62 e verificare che è maggiore di quella dello ZCB a 7 anni, che è pari a 7 ⋅ 8 = 56. © Fabio Bellini 2011 16 Teorema di Redington Il teorema di Redington ci dice che nel caso di uscite multiple possiamo ancora coprirci da shift paralleli (infinitesimi) costruendo un portafoglio di assets che abbia stessa duration e maggiore convessità: Sia r (0, t ) la struttura per scadenza al tempo 0, non necessariamente piatta (il tasso r dipende dalla scadenza t). Sia x il flusso degli assets e y la liability (sono ammesse uscite multiple). Se si ha uno shift parallelo infinitesimo della struttura per scadenza r ' (0, t ) = r (0, t ) + Z , con Z non dipendente da t, si ha immunizzazione nel senso che V ' ( x) ≥ V ' ( y ) se V0 ( x) = V0 ( y ), D ( x) = D( y ) C ( x) ≥ C ( y ) © Fabio Bellini 2011 Teorema di Redington /2 Il teorema di Redington ci dice che la idea "stessa duration, maggiore convessità" vale anche nel caso di uscite multiple, purché il movimento della struttura per scadenza sia uno shift parallelo (infinitesimo). A differenza del teorema di Fisher e Weil, diciamo che la immunizzazione in questo caso è solo locale, in quanto vale per piccoli spostamenti (paralleli) della struttura per scadenza. Viene naturale chiedersi se è possibile costruire portafogli che siano immunizzati rispetto a shift arbitrari (non necessariamente paralleli) della struttura per scadenza; la risposta è evidentemente negativa. Il punto è capire in che misura i movimenti della struttura per scadenza siano degli shift paralleli; vedremo a titolo di esempio un'analisi empirica alla fine della lezione. © Fabio Bellini 2011 17 Ottimizzazione di portafoglio Il teorema di Redington ci suggerisce come strategia di immunizzazione la ricerca di un portafoglio che abbia un valore attuale e una duration fissate (quelle delle liabilities) e la massima convessità possibile. Se indichiamo con xi i singoli titoli disponibili, e con wi i pesi corrispondenti, il problema di massimizzazione della convessità di portafoglio diventa n ∑ wi ⋅ C ( x i ) i =1 n max s .t .∑ w i = 1, w i ≥ 0 wi i =1 n s .t .∑ w i D ( x i ) = D ( y ) i =1 In questo caso la funzione obiettivo (convessità di portafoglio) è lineare nelle variabili decisionali (i pesi); anche i due vincoli (somam dei pesi e duration) sono lineari e pertanto si tratta di un problema di programmazione lineare. © Fabio Bellini 2011 Esempio Consideriamo 3 titoli: ZCB a 5 anni, ZCB a 1 anno, BTP decennale (cedole annuali 4%). Duration e convessità dei singoli titoli sono calcolate in questo foglio: © Fabio Bellini 2011 18 Esempio /2 Aggiungiamo le variabili decisionali (i pesi dei tre titoli, nelle celle verdi) e calcoliamo la duration di portafoglio (media pesata delle duration dei singoli titoli): © Fabio Bellini 2011 Esempio /3 Allo stesso modo calcoliamo la convessità di portafoglio: © Fabio Bellini 2011 19 Esempio /4 Vogliamo ora massimizzare la convessità con i vincoli sulla somma dei pesi e sulla duration , che poniamo pari a 7. Utilizziamo il Risolutore (Solver) di Excel: © Fabio Bellini 2011 Esempio /5 © Fabio Bellini 2011 20 Esempio /5 Il risolutore ha trovato una soluzione che corrisponde a un portafoglio composto da 18,47% di ZCB a 1 anno e da 81,53% di BTP a 10 anni. Intuitivamente, per massimizzare la convessità il risolutore ha costruito un portafoglio del titolo più corto (ZCB a 1 anno, duration 1) e del titolo più lungo (BTP a 10 anni, duration 8,36), tralasciando il titolo intermedio (ZCB a 5 anni). Dalla teoria della programmazione lineare sappiamo che dato che ci sono due vincoli di uguaglianza, se il problema ammette soluzione ottima allora ammette una soluzione ottima con solo due pesi non nulli (soluzione di base). Il fatto che il portafoglio ottimo sia composto da solo due titoli non è quindi accidentale ma del tutto generale per questo tipo di problema. © Fabio Bellini 2011 21
© Copyright 2024 ExpyDoc