&!# '$( ))*+,! -. /-01#(/2#(/23/ #(40 /2/23//01 5#&+*+ 0 67 !"!#$" !! #$""% Direttore Massimo Tomasi Direzione e Redazione Michele Zacchi Trento - Via Maccani, 199 Tel. 0461 1730452 - Fax 0461 422259 e-mail: [email protected] In Redazione: Ivonne Chistè, Gabriele Dalprà, Francesca Eccher, Stefano Gasperi, Sabrina Grillo, Nicola Guella, Francesca Tonetti, Gianluca Turrina, Nadia Paronetto, Martina Tarasco Iscrizione n. 150 del Tribunale di Trento 30 ottobre 1970 A cura di AGRIVERDE CIA SRL - Trento - Via Maccani 199 5HDOL]]D]LRQHJUDÀFDHVWDPSD Studio Bi Quattro - Trento Concessionaria esclusiva per la pubblicità Publimedia snc - Tel. 0461 238913 SOMMARIO 5 6 7 9 10 11 13 14 17 18 19 21 22 24 27 28 29 30 Il parlamento delle imprese Non sono pessimista Un’ immagine in chiaroscuro La nuova Pac fra crisi russa e nuovo Psr Quando l’agricoltore organizza l’assistenza Le foreste vanno ad Andrea Recchia Come si arriva davanti al Tribunale I numeri della “nuova” Italia 6HPSOLÀFD]LRQHLQDJULFROWXUDDWWRSULPR INAL: contributi per adeguamento trattori Notizie dal Caf Donne in Campo Corsi autunno 2014 La cerealicoltura ,WLQHUDULRHWQRJUDÀFRGHO7UHQWLQR 40 righe di storia Notizie dalla Fondazione Edmund Mach Vendo&Compro Le nostre sedi VAL D’ADIGE TRENTO - UFFICIO PROVINCIALE Via Maccani 199 Tel. 0461.420969 - 0461.421230 0461.1730440 - Fax 0461.422259 0461.1738860 Da lunedì a giovedì dalle 8.00 alle 12.45 e dalle 14.00 alle 17.30, il venerdì dalle 8.00 alle 13.00 E-mail: [email protected] ALDENO Mercoledì dalle 8.15 alle 10.00 c/o Studio Maistri - via Giacometti 9/2 Tel. 0461.842636 MEZZOLOMBARDO Via Degasperi 41/b c/o Studio Degasperi Martinelli giovedì dalle 8.30 alle 10.30 Tel. 0461.211451 VERLA DI GIOVO Venerdì dalle 8.30 alle10.00 c/o Cassa Rurale di Giovo VAL DI NON CLES - UFFICIO DI ZONA 9LD'DOODÀRU Tel. 0463.422140 - Fax 0463.423205 Da lunedì a giovedì dalle 8.00 alle 12.15 e dalle 14.00 alle 18.00, il venerdì dalle 8.00 alle 12.15 E-mail: [email protected] AVVISO CHIUSURA PERMANENZA SEDE PERIFERICA DI MALÈ Abbiamo deciso, dopo attento monitoraggio e valutazione delle presenze, che dal 01 luglio 2014 la permanenza settimanale di Malè, presso il Municipio, verrà chiusa. Per mantenere un livello qualitativo elevato così come è nostro obiettivo, concentreUHPR O·DWWLYLWj QHOO·XIÀFLR GL &OHV DSHUWR durante tutta la settimana: dal lunedì al giovedì 8:00/12:15 14:00/18:00 e venerdì 8:00/12:15. SANT’ORSOLA TERME Il 1° e il 3° martedì del mese dalle 8.00 alle 10.00 presso il Municipio FIEROZZO Dalle 10.30 alle 12.30 presso il Municipio VALLAGARINA ROVERETO martedì: 8.30-13.30, giovedì: 8.30-13.00 e 14.00-16.30, venerdì: 8.30-12.30 piazza Achille Leoni, 33 (Follone) c/o Confesercenti (3° piano). Tel. 0464.424931 - Fax 0464.400457 E-mail: [email protected] VALSUGANA ALTO GARDA E GIUDICARIE BORGO VALSUGANA Lunedì dalle 8.00 alle 12.45 e il pomeriggio su appuntamento Mercoledì dalle 8.00 alle 12.45 e il pomeriggio dalle 14.00 alle 17.30 Venerdì dalle 8.00 alle 13.00 via Gozzer, 6 Tel. 0461.757417 E-mail: [email protected] ARCO martedì dalle 14.30 alle 16.00, via Galas, 13 TIONE lunedì dalle 9.00 alle 12.00 su appuntamento mercoledì dalle 9.00 alle 12.00, via Roma, 53 Tel. 0465.765003 E-mail: [email protected] Tieniti aggiornato sugli adempimenti e le scadenze consultando il nostro sito internet www.cia.tn.it PUBBLICITÀ 7 Le Casse Rurali Trentine offrono molteplici soluzioni per coltivare al meglio la tua attività. Scopri i finanziamenti e le agevolazioni più adatti alle tue esigenze. www.casserurali.it le Banche della comunità CCIAA IL PARLAMENTO DELLE IMPRESE di Paolo Calovi P er la Camera di Commercio di Trento si è davvero aperto un capitolo nuovo. Prima con l’elezione del nuovo presidente, Giovanni Bort, e poi con la nuova Giunta, è cominciato un percorso per dare un ruolo moderno e dinamico ad una istituzione che rischiava di apparire all’opinione pubblica come “antica” e di mera rappresentanza (e magari decisamente costosa). Da queste pagine invitiamo da tempo il mondo agricolo (e non solo) a prendere atto che la crisi che il nostro sistema economico sta attraversando ha già cambiato profondamente gli stili di vita delle persone e che dovremo convivere con questa realtà ancora a lungo. Il modo a cui si è arrivati alla nuova dirigenza della Camera di Commercio lo ha dimostrato. Non si trattava più di un evento qualunque, tutto sommato poco rilevante per le imprese e l’imprenditoria trentina. Questa volta il dibattito c’è stato, anche con momenti duri, e le scelte fatte sono arrivate al termine di un percorso che doveva individuare nuove strategie, nuovi ruoli per la Camera di Commercio, e nuovi emolumenti per chi la rappresenta (su questo tema l’opinione pubblica non fa più sconti a nessuno). Un solo elemento negativo: la mancata presenza femminile nella Giunta, ma pensiamo che questo errore verrà prontamente corretto. Giovanni Bort non è stato eletto da una unanimità di facciata, ma da una larga maggioranza che ha condiviso il suo progetto. In queVWD IDVH F·q DQFRUD ´LO JUDQ ULÀXWRµ degli industriali, ma come ci si può chiamare fuori da una partita come questa? Il neo presidente, nel suo discorso programmatico, è stato chiaro “il mio impegno deve muovere dalla presa di coscienza che è indispensabile una chiara visione del futuro che ci attende. Un futuro che, per essere interpretato al meglio, richiede un profondo mutamento di rotta anche per quel che riguarda gli assetti camerali. Un mutamento di rotta che deve investire anzitutto il modo di guardare alle nostre imprese, per coglierne i bisogni effettivi ed interpretarli alla luce dei processi che attraversano l’intera economia del nostro paese… la Camera di Commercio deve far percepire alle imprese trentina di essere il promo DJHQWH GL VHPSOLÀFD]LRQH DO ORUR ÀDQFRµ E poi ha parlato di innovazione, di relazioni internazionali, di reti di servizi di assistenza e di altri temi che hanno un elemento comune: far crescere questo territorio in armonia con il proprio ambiente. La Cia del Trentino, lo diciamo con un po’ di orgoglio, ha fatto la propria parte per dare vita ad un serio rinnovamento delle funzioni della Camera di Commercio e intendiamo continuare questo lavoro fatto di proposte concrete che guardano sì al comparto agricolo, ma che possono, nel loro spirito, essere facilmente estese ad altri ambiti. La crescita qualitativa delle nostre aziende è un obbligo imprescindibile per il tessuto imprenditoriale della provincia, le indicazioni devo arrivare dopo un confronto approfondito fra gli operatori, un confronto che sia in grado di far emergere un orientamento condiviso. Siamo una piccola realtà, possiamo permetterci nicchie produttive di eccellenza, non ci possiamo permettere divisio- 5 Paolo Calovi, presidente della CIA del Trentino ni e fratture fra gli operatori. D’altronde, le ragioni della crisi sono ormai note, sembrano meno evidenti le ricette per uscirne e dobbiamo trovarle insieme. Alcuni momenti di unità in campo imprenditoriale diventano indispensabili e la Camera di Commercio ha il dovere di essere il luogo di incontro, di confronto e di promozione progettuale delle imprese, per la crescita economica e sociale del trentino. Possiamo immaginarla anche come una sorta di Parlamento dell’imprenditoria e pensare che, come accadde nel XVII secolo, sia uno dei motori del rinnovamento di questa Provincia che molto ha saputo fare ma che oggi appare incerta e come paralizzata. LA CIA È IN GIUNTA Cristiano Zambotti, membro di direzione CIA, è stato eletto tra i 10 consiglieri della Giunta della Camera di Commercio di Trento, che rimarrà in carica per i prossimi cinque anni (2014-2019). Agri-industria A l Vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione, Luca Rigotti, abbiamo posto una ampia domanda sulla situazione del comparto agricolo, anche alla luce di tre elementi: clima, calo dei consumi, tensioni internazionali. Di seguito i lettori troveranno la domanda e la risposta. le mele invece la produzione è di buona in qualità e abbondante nelle quantità. Come si vede, la risposta non può essere univoca in senso negativo. Chi ha sofferto più di tutti per questa estate meteorologicamente anomala sono stati gli allevatori a causa GHOOH GLIÀFROWj SHU OD ÀHQDJLRQH H per il prevedibile aumento dei costi GLDFTXLVWRGHOÀHQRLQDXWXQQRPD anche su questo fronte va detto che so per la competitività delle nostre aziende soprattutto viticole. Un altro aspetto, i consumi: di sicuro in Italia sono in calo come testimoniano numerose ricerche e statistiche, ma in altri Paesi del mondo crescono e si consolidano. Per cui, senza peccare di facili ottimismi fuori luogo bisogna sempre cercare di analizzare le questioni in profondità ed in tutte le loro sfaccettature: come sempre ci sono rischi “NON SONO PESSIMISTA” di Michele Zacchi VENDITA DIRETTA L’agricoltura comincia a vedere qualche nube all’orizzonte. Il meteo sfavorevole, un forWH FDOR GHL FRQVXPL GLIÀFROWj nell’export nelle quali va inserita la crisi diplomatica con la Russia fanno intravvedere un anno difÀFLOH &RPH PXRYHUVL LQ TXHVWD situazione ? “Io credo che il pessimismo purtroppo imperante in ogni aspetto delle nostra vita ci impedisce a volte di vedere anche gli aspetti positivi delle cose, che pure esistono. Prendiamo il caso del meteo: certamente per l’uva la stagione è stata complicata da un’estate molto piovosa FKH KD LQFLVR VXL ULVXOWDWL ÀQDOL SHU i prezzi dei prodotti lattiero-caseari si sono mantenuti interessanti. Anche per quanto riguarda il tema dell’export, è vero che la crisi politica e la guerra tra Russia ed Ucraina se prolungata nel tempo può essere estremamente dannosa specialmente per il comparto frutticolo che muove volumi rilevanti in quei Paesi; nello stesso tempo però il vino è meno danneggiato perché il mercato russo non è paragonabile ai mercati degli Usa e dell’Europa comunitaria. Se poi si vuole aggiungere un altro elemento di positività, il dollaro negli ultimi mesi è passato da un cambio pesante con l’Euro di 1,40 all’attuale 1,29, un rafforzamento molto prezio- SEI UN ASSOCIATO CIA E VUOI ESSERE SEMPRE INFORMATO SULLA POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE A MERCATI E FIERE? 6HPSUHSLVSHVVR&,$qLQYLWDWDDSDUWHFLSDUHDPHUFDWLÀHUHHDOWUHLQL]LDWLYH $OÀQHGLGLIIRQGHUHJOLLQYLWLHOHFRPXQLFD]LRQLLQPRGRHIÀFDFHVWLDPRUDFcogliendo gli indirizzi e-mail degli interessati alle iniziative di vendita diretta, con l’obiettivo di creare una mailing list dedicata. ,QYLWLDPRTXLQGLWXWWLJOLDVVRFLDWLFKHGHVLGHUDQRHVVHUHFRLQYROWLHLQIRUPDWL VXTXHVWRWLSRGLHYHQWLDFRQWDWWDUHLQRVWULXIILFLPDQGDQGRXQDPDLOD WFVIRUPD]LRQH#FLDWQLWRFKLDPDQGRLOQXPHURGLWHOHIRQR 6 ed opportunità, situazioni critiche ed altre potenzialmente valide. Io credo che la saggezza, il buon senso e la professionalità degli agricoltori trentini, dei soci della cooperazione agricola e dei manager che gestiscono questo settore così strategico del Trentino e della sua economia sapranno confrontarsi con questa realtà così contraddittoria e ambigua e trovare le strade virtuose e la fantasia per reagire, mantenere le posizioni e nel futuro anche rafforzarle a tutto vantaggio del nostro territorio. Agri-industria UN’IMMAGINE IN CHIAROSCURO Luigi Togn, componente della Giunta esecutiva di &RQÀQGXVWULDRVVHUYDFRQPRGHUDWRRWWLPLVPROD stagione agricola che si è appena conclusa. di Michele Zacchi A nche se, come sappiamo, la cooperazione è magna pars del mondo agricolo trentino, gli agricoltori che fanno capo a &RQÀQGXVWULDVRQRXQDIHWWDLPSRUtante, soprattutto nel campo degli spumanti. Ci siamo quindi rivolti a Luigi Togn (Vinicola Valdadige), che è un componente della Giunta degli industriali trentini. La prima domanda parte dalla considerazione climatica. “Io ho settantadue anni e non ho mai visto una situazione come questa. A luglio e agosto abbiamo avuto la stessa situazione di marzo aprile. E’ una catastrofe? Non sono d’accordo perché la situazione varia molto da luogo a luogo. In alcune località c’è stata tempesta e magari a pochi kilometri in linea d’aria la giornata era completamente diversa. Faccio un esempio che mi riguarda. Io opero a Roveré della Luna, e il raccolto di chardonnay e pinot grigio ha presentato tutti i canoni tradizionali; certo, si è vendemmiato un po’ prima e quindi c’è una gradazione inferiori, ma ci sono anche agricoltori che hanno cominciato a vendemmiare adesso (l’intervista è stata fatta verso la metà di settembre n.d.r.). Abbiamo quindi avuto condizioni a macchia di leopardo: lì è arrivata la grandine e quindi ci sarà minore quantità, ma nel complesso la qualità non è stata compromessa e ci sono anche punte interessanti.” E per gli spumanti vale lo stesso discorso? “Gli industriali del settore sono quasi tutti spumantisti ed escono ora con il prodotto di quattro cinque anni fa, poi sappiamo che si prepara la cuvé utilizzando anche produzioni precedenti. Ben diverso è il FDVRFKHYLQLÀFDXQELDQFRµ E avete preoccupazioni per i mercati? “Noi esportiamo 70% all’estero e il 30% in Italia, ma il nostro paese rappresenta il oltre il 40% del fatturato. Quando parlo di estero, il riferimento per il Trentino è l’America; va detto anche che la Russia è diventato secondo mercato estero. Io comunque non sarei così pessimista. E’ vero che calano i consumi, ma non mi pare che i vini trentini ne abbiano risentito. Vorrei dire che il posizionamento del vino trentino è tale da poter essere incrementato. Ma c’è un problema.” Quale? “Il viticoltore tre ntin o perce- Luigi Togn, componente della Giunta degli industriali trentini. pisce una resa per ettaro inferiore ai nostri vicini e concorrenti (Alto Adige, Valpolicella etc). Oggi i viticoltori dovrebbe avere almeno 4 ettari per stare in questa partita. Quest’anno, ad esempio, il meglio che si può fare lo fanno i professionisti che applicano davvero il protocollo della lotta integrata. Noi produrremo di meno e il vero problema è costituito dall’esportazione, perché dovremo aumentare i prezzi e l’estero è sensibile alle variazioni di prezzo.” Quindi, quale svolta è necessaria nel comparto vitivinicolo? “Mi piacerebbe che si riuscisse nelle varie componenti (cooperative e vignaioli) a crescere dal punto di vista imprenditoriale. In Valpolicella, ad esempio, ci sono grandi e piccoli produttori, ma le rese sono superiori. E questo è dovuto ad una cultura industriale più solida. Insomma, ci sono punti critici, ma non dobbiamo stracciarci le vesti, dobbiamo invece guardare le situazione molto positive. Formazione e territorio ACCADEMIA D’IMPRESA Cultura della formazione L’attività di Accademia d’Impresa si propone di favorire la creazione di una cultura della formazione quale strumento per una JYLZJP[HPTWYLUKP[VYPHSLLWLY\U»VɈLY[H KPZLY]PaPX\HSPÄJH[PH[[YH]LYZVHaPVUP MVYTH[P]LZWLJPÄJOLWLYSHX\HSPÄJHaPVULL l’aggiornamento degli operatori nel campo della promozione del territorio, delle produzioni locali, dell’ospitalità e dell’innovazione d’impresa in molteplici aree di intervento. Via Asiago, 2 - 38123 Trento Tel. 0461.382382 - Fax 0461.921186 [email protected] www.accademiadimpresa.it SEGUICI ANCHE SU Foto: Trentino Sviluppo – Divisione turismo Europa LA NUOVA PAC FRA CRISI RUSSA E NUOVO PSR Herbert Dorfmann 'XHGRPDQGHDOO·HXURGHSXWDWR+HUEHUW'RUIPDQQ di Michele Zacchi agricole? “L’ottava legislatura del Parlamento europeo è iniziata da poco, ma in Commissione Agricoltura stiamo già lavorando su delle proposte legislative molto importanti come il nuovo regolamento sulla produzione biologica e il problema della clonazione animale. Non dobbiamo poi dimenticare i gravi risvolti economici della crisi ucraina che ha portato al blocco delle importazioni da parte della Russia. I primi danni per i nostri agricoltori sono soprattutto quelli che riguardano i prodotti freschi destinati all’immediata commercializzazione come le mele, ma se lo status quo continua rischiamo di avere delle gravi conseguenze su prodotti a maturazione tardo autunnale e anche per i prodotti trasformati come i vini. Penso che bisogna intervenire tempestivamente e in maniera decisa. Non può essere che gli agricoltori paghino da soli le conseguenze di questa crisi internazionale.” 4XDOLVDUDQQROHSULQFLSDOLQRYLWj per le aree alpine, e quali sono i tempi per l’approvazione dei Psr della provincia di Trento e di Bolzano? “Le nostre province autonome hanno presentato i loro PSR prima della pausa estiva come stabilito dalla &RPPLVVLRQH HXURSHD (QWUR ÀQH settembre la CE dovrà vagliare que- sti piani di sviluppo rurale e fare le proprie osservazioni. Siamo quindi nei tempi stabiliti per poter poi far partire i nuovi programmi verso i primi mesi del 2015. Al contempo la Provincia di Trento sta pensando comunque di fare uscire ancora nel 2014 un nuovo bando per il settore irriguo per un ammontare di circa 7 milioni di euro. Si tratta di una misura necessaria per dare delle risposte alle necessità agricole che BRUCIATURA DEI RESIDUI COLTURALI E TENUTA DEI REGISTRI DI CARICO E SCARICO DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI C osa succede in Europa, in questa fase di GHÀQL]LRQH SL SUHcisa delle politiche VLYDDGDIÀDQFDUHDOOHPLVXUHGHOOD vecchia programmazione ancora in vigore pesando però sulla nuova SURJUDPPD]LRQHÀQDQ]LDULD 3RVVLDPR TXLQGL HVVHUH ÀGXFLRVL nel poter implementare a pieno la nuova PAC nel 2015, ma al contempo possiamo affermare che anche per il 2014 sono state implementate delle misure per evitare che vi sia una discontinuità tra la vecchia e la nuova PAC. BRUCIATURA DEI RESIDUI COLTURALI E TENUTA DEI REGISTRI DI CARICO E SCARICO DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI Il Dipartimento Sviluppo Agroalimentare e Territorio di CIA comunica la conversione in legge del decreto legge n. 91 del 2014 (Decreto competitività). /·DUWFKHFRQWLHQHQRUPHVXLULÀXWLULSRUWDQXPHURVHPRGLÀFKHVRstanziali: DUWYLHQHFRQIHUPDWDO·HVFOXVLRQHGDOODJHVWLRQHGHLULÀXWLSHUOD bruciatura dei residui colturali entro i tre metri steri ad ettaro e al giorno. La possibilità di bruciare i residui colturali, entro i limiti stabiliti, non è più presentata come deroga, ma come normale pratica colturale: i Comuni non indicheranno luoghi e periodi in cui tale pratica è consentita, ma al contrario dove e quando essa è interdetta. DUWELVYLHQHHVFOXVDGDOOHVDQ]LRQLSHQDOLODEUXFLDWXUDGLPDteriali vegetali. Si ricorda che quando essa non avvenga nei limiti e nei WHUPLQLÀVVDWLGDOODOHJJHOHVDQ]LRQLDSSOLFDELOLUHVWDQRTXHOOHDPPLQLVWUDWLYHSUHYLVWHGDOO·DUW DUWGHO'/JVDSULOHQJOLLPSUHQGLWRULDJULFROLSRVsono sostituire il registro di carico e scarico con la conservazione della VFKHGD 6,675, LQ IRUPDWR IRWRJUDÀFR GLJLWDOH LQROWUDWD GDO GHVWLQDWDULR $77(1=,21(WXWWHOHVHPSOLÀFD]LRQLULJXDUGDQWLODWHQXWDGHLUHJLVWULGL carico e scarico saranno operative solo in coincidenza con la piena opeUDWLYLWjGHO6,675,DWWXDOPHQWHSUHYLVWDDOJHQQDLR 3HUPDJJLRULLQIRUPD]LRQLOHJJLOHQRWL]LHLQSULPRSLDQRVXZZZFLDWQLW 9 Sud Tirolo QUANDO L’AGRICOLTORE ORGANIZZA L’ASSISTENZA Robert Wiedmer, direttore del Beratungsring Una chiacchierata con Robert Wiedmer, direttore del Beratungsring, il servizio di assistenza del Sudtirolo. Una istituzione governata dagli agricoltori. di Michele Zacchi Q uando abbiamo cominciato ad affrontare il tema dell’assistenza tecnica nelle campagne, abbiamo subito scoperto che ci stavamo occupando di una realtà che riguarda soprattutto la nostra regione. L’impostazione esistente, a Trento e a Bolzano (pur nelle differenze che vedremo) è assolutamente peculiare e il caso che abbiamo sotto gli occhi è forse una rarità a livello mondiale. I nostri lettori conoscono le modalità della assistenza in provincia di Trento, e il carattere totalmente pubblico di questo servizio; abbiamo voluto guardare oltre Salorno per capire come lavorano i vicini sudtirolesi e ci siamo rivolti al direttore del Beratungsring (il centro di assistenza), Robert Wiedmer. Quando è nata questa vostra esperienza, e da quali sollecitazioni siete partiti. “Noi siamo nati quasi 60 anni fa e abbiamo anche lo svantaggio di essere davvero fra gli unici che operano in questo settore e quindi questa situa]LRQHFLKDDYROWHPHVVRLQGLIÀFROWj È questa la mia esperienza (sono stato in Europa, negli Stati uniti e in Nuova Zelanda) e dappertutto ho dovuto prendere atto che la nostra impostazione è davvero particolare, non ha imitazioni. Ma questo, come ho già ULFRUGDWRFRPSRUWDDQFKHGHOOHGLIÀcoltà, perchè mancano le occasioni di confronto. Esistono, fuori dal nostro territorio, organizzazioni private o delle FRQVXOHQ]H XIÀFLDOL SDJDWH GDOOR stato. A Bolzano, prima del beratungsring, c’erano delle indicazioni provenienti dalle autorità che fornivano indica]LRQLVXOO·XVRGHLSURGRWWLÀWRVDQLWDULH poi si è capito che quel tipo di conVXOHQ]D DYHYD XQ JUDYH GHÀFLW QRQ era obbiettiva e non era neutrale. È in quel momento che siamo nati.” La spinta veniva è venuta…. “…..Soprattutto dagli agricoltori” (TXDOHUDODULFKLHVWDSLIRUWH" “Volevano una consulenza neutrale, capace di essere un ponte fra il PRQGR VFLHQWLÀFR H GHOOD ULFHUFD H quello pratico dell’attività quotidiana. Non tutto quello che viene scoperto diventa immediatamente utilizzabile, c’è bisogno di un “traduttore” e noi abbiamo proprio questo ruolo. Nel 1958 è stato assunto il primo consulente, poi altri sono arrivati man mano che cresceva il numero dei nostri soci.” Il vostro punto di riferimento VFLHQWLÀFRqXQLFRDYHWHYDULFRQtatti importanti? “Il nostro primo punto di riferimento è 10 a Leimburg, ma oggi siamo in colleJDPHQWR FRQ GLYHUVH UHDOWj VFLHQWLÀche, nazionali e internazionali, a partire rapporti dal mondo tedesco. Ma abbiamo contatti anche negli Usa e in Nuova Zelanda.” La Nuova Zelanda sembra essere XQULIHULPHQWRVLJQLÀFDWLYR “Loro hanno una lunga storia della consulenza. Fino agli anni ’90 anche loro avevano un modello di consulenza totalmente a carico dello stato. A partire da quella data, l’organizzazione è andata in mani private, funziona, lavorano bene e per noi l’attenzione va alle loro mele, perché la produzione neozelandese è di buona qualità.” Attualmente quanto sono coinvolti gli agricoltori? “Totalmente. Accanto alla staff e ai consulenti, c’è la forte presenza dei soci. I i soci (cioè gli agricoltori) hanno diviso il Sudtirolo in sette comprensori, ogni 3/4 anni ci sono le elezioni e gli eletti fanno parte di un comitato che elegge un presidente. /uVLGHÀQLVFRQROHVFHOWHGHOODQRVWUD struttura e si affrontano i problemi.” &RPHYLHQHÀQDQ]LDWDLO%HUDWXQgs-ring? ´,VRFLDJULFROWRULÀQDQ]LDQRLOGHO budget della nostra struttura, quel che resta arriva dalla Provincia e/o da consulenze esterno al nostro territorio.” AGIA LE FORESTE VANNO AD ANDREA RECCHIA Il Presidente AGIA è nel gruppo di lavoro del Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori. di Francesca Eccher A CONSIGLIO EUROPEO DEI GIOVANI AGRICOLTORI O CEJA rriva da Bruxelles la notizia che Andrea Recchia, il Presidente di AGIA Trentino, è stato nominato membro del Gruppo di lavoro Foreste (Foresty and Cork Dialogue Group) presso il CEJA – il Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori. Con la copertura di questo ruolo impegnativo, Andrea - il leader dei giovani della CIA - ha una grande opportunità: poter fungere effettivamente da ponte tra i giovani agricoltori e le istituzioni europee nei processi decisionali. “Ho espresso la mia volontà di aderire al gruppo di lavoro Foreste perchè OH FDUDWWHULVWLFKH VSHFLÀFKH PRQtane del mio territorio richiedono Andrea Recchia, Presidente di AGIA Trentino. un costante rapporto con tutto ciò che riguarda tale settore. Tutto l’ambiente alpino è in sinergia costante con l’agricoltura e le attività ad esse connesse. Inoltre il mio diploma di Esperto Forestale mi dà competen]HWHFQLFKHDQFRUSLVSHFLÀFKHSHU poter capire e adeguare le attività antropiche alle necessità vitali e gestionali degli ecosistemi alpini.” Andrea Recchia CONSIGLIO EUROPEO DEI GIOVANI AGRICOLTORI O CEJA Il Consiglio europeo dei giovani agricoltori o CEJA (acronimo di Conseil Européen des Jeunes Agriculteurs) è XQ·RUJDQL]]D]LRQHLQWHUQD]LRQDOHQRSURILWFRQVHGHD%UX[HOOHV /·RUJDQL]]D]LRQHqVWDWDIRQGDWDD5RPDQHOFRQLOILQHGLSURWHJJHUHHSURPXRYHUHLOFDPELRJHQHUD]LRQDOH nel settore agricolo. ,O&(-$qFRPSRVWRGDRUJDQL]]D]LRQLQD]LRQDOLHGDXQPHPEURRVVHUYDWRUHSURYHQLHQWLGDSDHVLHXURSHL in rappresentanza di circa 2 milioni di giovani agricoltori. Gli organi consultivi e decisionali sono l’assemblea generale e il presidio, ovvero la struttura decisionale. La presidenza è composta da un presidente e quattro vice-presidenti di diverse nazionalità, eletti ogni due DQQL&(-$RIIUHGLYHUVLVHUYL]LDLVXRLPHPbri e mantiene rapporti costanti con le orgaQL]]D]LRQLGLJLRYDQLDJULFROWRULFKHQHIDQQR parte. CEJA, in quanto associazione giovanile mantiene dei rapporti stabili con le diverse associazioni giovanili europee. A livello internazionale CEJA collabora con l’IFAP ,QWHUQDWLRQDO)HGHUDWLRQRI$JULFXOWXUDO3URducers), la FAO e con Rural Youth Europe. Il principale obiettivo di CEJA è quello di IDFLOLWDUH OR VYLOXSSR GHO VHWWRUH DJULFROR per i giovani agricoltori in Europa. Per TXHVWD UDJLRQH &(-$ RIIUH XQ VHUYL]LR GL LQIRUPD]LRQH WUDLQLQJ DL JLRYDQL DJULFROWRULHQHUDSSUHVHQWDJOLLQWHUHVVLIXQJHQdo da ponte di comunicazione tra i giovani agricoltori e le Istituzioni europee ed inoltre sensibilizzando i cittadini europei sui temi cruciali del mondo agricolo. 3HUXOWHULRULLQIRUPD]LRQLZZZFHMDHX 11 iPad inciiaa Stampa della Provvinc APP realizzata dall’Ufficio “Incentivi PAT ” è la nuova ntivi a ince gli rese imp alle e far conoscere ai cittadini blici bb autonoma di Trento per pub ori sett ione dai vari nomiche messi a disposiz e llee tutt sostegno delle attività eco o luog o unic un in are PAT ” ti darà modo di trov tivii della Provincia. “Incentivi mi gli incentiv tissi mol o Son . ione igaz plice sistema di nav informazioni con un sem a logi tipo rivolti e alla divisi in base a chi sono raccolti, catalogati e sud igazione più adatto a te! Buona Nav llo que are trov che a d’intervento… Non rest ENTRA Scarica l’APP per iPad, iPad mini e tablet Android. Potrai così accedere e visualizzare gli incentivi più adatti a te! oll y- Fo to li a Provincia autonoma di Trento Parere legale COME SI ARRIVA DAVANTI AL TRIBUNALE a cura dell’avv. Andrea Callegari U no dei motivi di risoluzione del contratto di DIÀWWR LO SL IUHTXHQWH è l’inadempimento del contratto da parte del conduttore. 4XDQGRFLRqO·DIÀWWXDULRQRQULVSHWWD quanto previsto nel contratto. La “legge agraria”, la legge 3 maggio 1982 n. 203, contiene al secondo comma dell’art. 5, una elencazione di casi nei quali può essere richiesta la risoluzione del contratto per inadempimento: “La risoluzione del contratto di DIÀWWRDFROWLYDWRUHGLUHWWRSXzHVVHUH SURQXQFLDWDQHOFDVRLQFXLO·DIÀWWXDULR si sia reso colpevole di grave inadempimento contrattuale, particolarmente in relazione agli obblighi inerenti al pagamento del canone, alla normale e razionale coltivazione del fondo, alla conservazione e manutenzione del fondo medesimo e delle attrezzature relative, alla instaurazione di rapporti GLVXEDIÀWWRRGLVXEFRQFHVVLRQHµ L’articolo prevede che perché possa essere pronunciata (dal giudice) la risoluzione del contratto, l’inadempimento deve essere grave. La gravità verrà valutata dal giudice caso per caso. Importante sottolineare che l’elencazione dei casi nei quali la risoluzione può essere pronunciata è solo HVHPSOLÀFDWLYD 6L WUDWWD GHL FDVL SL frequenti, ma ve ne possono essere altri. Come in conseguenza dell’inadempimento si possa arrivare davanti al giudice e quindi alla risoluzione del contratto ce lo dice il terzo comma dello stesso articolo 5. Recita il terzo comma: “Prima di ricorrere all’autorità giudiziaria, il locatore è tenuto a contestare all’altra parte, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento, l’inadempimento e ad illustrare le proprie motivate richieste. Ove il conduttore sani l’inadempienza entro tre mesi dal ricevimento di tale comunicazione, non si dà luogo alla risoluzione del contratto.” Tale norma impone quindi al locatore (il proprietario del fondo) l’obbligo di contestare al conduttore la violazione da lui compiuta a mezzo lettera raccomandata, dandogli tempo tre mesi per cessare la violazione. E questo prima di fargli causa. Se tale contestazione non viene fatta il locatore non può procedere all’azione legale. Questa procedura deve poi essere coordinata con l’art. 46 della stessa legge 3 maggio 1982 n. 203 che prevede che sempre prima di introdurre la causa si debba invitare la parte che non ha rispettato il contratto al tentativo di conciliazione davanti all’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura. Sono due atti separati e distinti, entrambi necessari se si intenda poi far valere le proprie ragioni davanti alla Sezione Specializzata Agraria del Tribunale. La doppia contestazione non è necessaria, secondo la Cassazione, solo “quando l’inadempimento dell’afÀWWXDULRVLDVWDWRWDOHGDQRQFRQVHQWLUH alcuna possibilità di ripristino (come nel caso di irreversibile trasformazione del fondo)”. In questi limitati casi la contestazione dell’inadempimento e l’invito alla conciliazione possono essere compiuti con un unico atto. Ma si tratta di casi poco frequenti. Quelli previsti dall’art. 5 e dall’art. 46 della legge n. 203 del 1982 sono adempimenti distinti e non fungibili. Quello previsto dall’art. 5 serve a individuare l’inadempimento che può determinare la risoluzione del contratto, mentre la comunicazione ex DUWqLOVXFFHVVLYR´ÀOWURµFRQOR scopo di evitare una causa una volta che il suo oggetto sia stato (con la 13 Avv. Andrea Callegari, consulente legale CIA contestazione ex art. 5) deciso. I due adempimenti previsti dai due articoli della legge 203, pur nella loro differenze, perseguono però la stesVDÀQDOLWj O·DUWFKHLPSRQHDOORFDWRUHSULma di iniziare il giudizio di contestare DOO·DIÀWWXDULRFRQOHWWHUDUDFFRPDQGDta, le mancanze in cui è incorso - ha ORVFRSRGLSRUUHO·DIÀWWXDULRVWHVVRLQ grado di sanare l’eventuale inadempienza entro tre mesi, evitando così l’instaurarsi di procedimenti giudiziari; O·DUW GHOOD VWHVVD OHJJH WHQGH DOODPHGHVLPDÀQDOLWjGLHYLWDUHO·LQtervento del giudice, perché detta convocazione, diretta ad esperire il WHQWDWLYR GL FRQFLOLD]LRQH VL JLXVWLÀca soltanto dopo che con l’esito negativo della contestazione prevista dall’art. 5 si siano chiariti tra le parti i termini della controversia. Il mancato rispetto di tale doppia procedura non è di poco conto. Se non si provvede secondo lo schema di progressiva contestazione previsto dalla legge la conseguenza è l’improcedibilità della domanda di risoluzione proposta davanti al Tribunale. Il Tribunale non potrà cioè nemmeno esaminare la domanda ad esso proposta. L’inadempimento di un contratto di DIÀWWRQHGHWHUPLQDODULVROX]LRQH/D legge 3 maggio 1982 n. 203 indica la procedura per ottenerla. Ci dice che l’inadempimento deve essere “grave” (e sarà il giudice a dirci se lo sia). Ci dice all’art. 5 che l’inadempimento deve essere contestato in un certo modo. Ci dice all’art. 46 che dell’inadempimento si deve discutere davanti all’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura. Solo dopo questa completa procedura si arriva davanti al Tribunale. Lo scopo della legge è quello di evitare quante più cause possibile. Consumatori I NUMERI DELLA “NUOVA” ITALIA Il nuovo modo di consumare e spendere che emerge dal Rapporto Coop di Dario Guidi D ati, cifre e tabelle che VSLHJDQRODGLIÀFLOHVLWXDzione sociale ed economica del nostro paese, il Rapporto Coop 2014 su Consumi e distribuzione, presentato nei giorni scorsi a Milano, ne contiene davvero tanti. E ovviamente ve li racconteremo in dettaglio. Ma vogliamo partire da una considerazione del presidente di Coop Italia, Marco Pedroni. Una considerazione che non si limita a IRWRJUDIDUH OH GLIÀFROWj PD SURYD D indicare alcuni spiragli di (cauto) ottimismo per il futuro: “Dopo anni di crisi economica e sociale e nonostante le notizie ancora negative di questi mesi, come Coop pensiamo che il 2015 possa essere l’anno della inversione di questo trend. A patto che, come già avvenuto con il provvedimento del governo degli 80 euro in busta paga a milioni di italiani, si operino scelte di rafforzamento della domanda interna, sostenendo in particolare il potere di acquisto delle classi più deboli. Servono investimenti strutturali, politiche di riattivazione del credito alle imprese, una nuova ondata di liberalizzazioni a favore dei consumatori. Se sarà così si può invertire la tendenza, si può ritrovare quel segno “più” che DLXWLDURPSHUHXQFOLPDGLVÀGXFLDH pessimismo. Ma occorre determinazione e nuovi concreti passi in quella direzione giusta e condivisibile che sin qui il governo ha tentato di imboccare. Il tema di una redistribuzione del reddito, di aiutare le famiglie che hanno meno è decisivo per rilanciare i consumi e il mercato interno. Non VLHVFHGDOOHGLIÀFROWjSHQVDQGRFKH basti l’export. E sui vincoli europei occorre operare per una loro riduzione”. IL RISPARMIO 7251$$&5(6&(5( Si potrebbe dire, dunque, che esiste un percorso per un futuro possibile. Questo anche perché ci sono dati del Rapporto Coop che evidenziano come, dopo i cali nel 2011 (-0,3%), nel 2012 (-4%) e nel 2013 (-2,6%), quest’anno i consumi delle famiglie torneranno a crescere anche se solo di un modesto 0,2%. L’altro dato incoraggiante è che le famiglie italiane hanno ripreso a risparmiare. La propensione al risparmio (in percentuale sul reddito disponibile) che era risalita al 13% nel 2013 (contro l’11,4% del 2012), nel 2014 arriverà DO &RVD VLJQLÀFD TXHVWR" &KHDQFKHQHOOHGLIÀFROWjFKHKDQQRFRPSRUWDWRPRGLÀFKHSURIRQGH alle scelte di spesa che raccontiamo nell’articolo che segue), le famiglie hanno potuto ritornare a mettere da parte un po’ di soldi come forma di tutela di fronte prospettive quanti mai incerte. Si risparmia penVDQGR DO IXWXUR GHL ÀJOL SHU eventuali emergenze legate alla gestione della case di proprietà (16%), per integrare la pensione (13%), per problemi di salute o di perdita del lavoro (10%). È però chiaro che l’aumento del risparmio (dunque di denaro che c’è) è strettamente legato anche alla dimensione psicologica e alla percezione della realtà esterna. Il 91% delle famiglie giudica negativamente lo stato di salute dell’economia del paese, ma solo il 49% giudica negativamente la propria condizione economica. Le nuvole sono in casa, ma molto di più fuori. Dunque nell’incertezza, gli italia- 14 Dario Guidi, direttore del mensile Consumatori ni si tutelano. Ma se la percezione sulla prospettiva 2015 migliorasse, anche sui consumi e sull’economia potrebbe derivarne qualche segno positivo. LA FOTOGRAFIA DEL 2014 Nel descrivere lo scenario attuale Pedroni insiste poi su un altro punto XUJHQWH´/DGHÁD]LRQHFLRqLOFDOR dei prezzi, che per l’alimentare Istat ha stimato nel -0,7% (ma che per Coop è di -1,2%) può essere un graYHSHULFROR7URSSDLQÁD]LRQHqQHJDWLYDPDODGHÁD]LRQHqDOWUHWWDQWR pericolosa, nel senso che può alimentare un avvitamento che trascina verso il basso tutta l’economia. È necessario che le autorità politiche e monetarie italiane ed europee agiscano tempestivamente. Un po’ GL LQÁD]LRQH VHUYH SHU JDUDQWLUH OR sviluppo”. “Se guardiamo ai dati del nostro rapporto - spiega il vicepresidente dell’Associazione delle cooperative di consumatori (Ancc-Coop), Enrico Migliavacca - possiamo dire che nel 2014 la caduta del paese è rallentata, ma la ripresa ancora non c’è. E’ come se ci fossimo fermati sull’orlo di un precipizio”. Da cui occorrere allontanarsi in fretta. 'HO UHVWR LO 5DSSRUWR &RRS FHUWLÀca che dall’inizio della crisi ad oggi il paese ha perso 230 miliardi. Si tratta di 2700 euro in meno all’anno per ogni italiano. Gli occupati sono calati dal 55% al 48% sulla popolazione in età lavorativa, mentre i disoccupati sono passati dal 4% al /DSUHVVLRQHÀVFDOHqDXPHQtata di 2 punti di Pil (più di 30 miliardi), ma ciò nonostante il debito Consumatori complessivo dello Stato, che nel 2007 era al 103,3% sul Pil, ora è arrivato al 135,2% (il peggioramento c’è anche in tutti gli altri paesi euURSHL3DUWLFRODUPHQWHGLIÀFLOHODVLtuazione al sud. Infatti nelle regioni meridionali le percentuali risultano sempre molto più negative rispetto al resto del paese (disoccupazione al 21,7% contro il 10,3% del centro-nord). &21680$725,&+(&$0%,$12 Ma lasciamo questi dati e torniamo a quel percorso di ricerca verso un futuro possibile. Detto di ciò che si auspica possa arrivare dalla politica e dagli scenari economici generali, ci sono poi anche una serie di cambiamenti di cui il mondo della grande distribuzione (e in primo luogo Coop che si conferma il leader nazionale con una quota del 15% del mercato) è chiamato a tener conto per essere in sintonia con ciò che famiglie e consumatori chiedono. “La grande distribuzione vive anFK·HVVD XQ PRPHQWR GL GLIÀFROWj spiega Pedroni - per la prima volta il 2014 si chiuderà con un calo delOH VXSHUÀFL GL YHQGLWD FRPSOHVVLYH (-0,2%). Nel primo semestre 2014 c’è una diminuzione anche nelle vendite (che colpisce anche i discount). Questo trend è il frutto non solo di tagli e rinunce quantitative da parte dei consumatori, ma anche di nuove modalità di acquisto: si acquistano prodotti meno costosi, più prodotti di marca del distributore (il Prodotto Coop per esempio continua a crescere), più prodotti in promozione, ecc. Spendere meno non vuol dire però (fortunanatamente) abbassare la ricerca della qualità e della salubrità del cibo. Ricordiamo che le vendite di prodotti biologici continuano ad aumentare, così come quelle di prodotti etnici o del commercio equo; in generale cresce l’attenzione per il cibo e per la cucina, soprattutto da parte dei giovani. Dunque non sono tagli lineari. Tutti gli acquisti via internet sono in crescita, +20% nel 2013 con un giro d’affari di 11,6 miliardi. Gli acquisti alimentari online sono una quota ancora minima, ma per diversi servizi alla persona, per i viaggi, per le tecnologie, come per abbigliamento e calzature siamo ormai a cifre importanti. Quasi il 70% degli italiani prende informazioni su internet prima di effettuare un acquisto. Sono mutamenti di fondo da cui non si può prescindere”. &26$)$5&223 E dunque Coop cosa metterà in campo di fronte a queste cose? “Indico tre elementi, tra i tanti su cui stiamo lavorando, tenendo anche conto del fatto che l’esperienza recente dimostra come le promozioni tradizionali funzionino sempre meno per migliorare le vendite – spiega ancora Pedroni –. Punteremo ancora di più sulla convenienza dei prezzi a scaffale; le promozioni andranno sempre più nella direzione di consentire al consumatore di scegliere i prodotti su cui applicare lo sconto; lavoreremo con le industrie di marca per PRGLÀFDUH LO VLVWHPD GHL UDSSRUWL FRQWUDWWXDOL H VHPSOLÀFDUH H UHQGHUH SL ÁHVVLELOH O·RIIHUWD ,QÀQH vogliamo continuare a far crescere i nostri prodotti a marchio; oggi il 27,6% di ciò che vendiamo è a marchio Coop, contro una media del mercato italiano del 18,6%. Vogliamo rapidamente superare il 30% perché il prodotto Coop è per noi la sintesi di quello che vogliamo offrire a tutti: convenienza sen- 15 za rinunciare a qualità, salubrità e sicurezza. Si tratta di valori che devono sempre essere accessibili a tutti, se no non saremmo la Coop. La ricerca di una via d’uscita dalla crisi deve avvenire tenendo insieme questo binomio per noi imprescindibile: qualità e convenienza”. LA STRATEGIA DELLE FAMI*/,( &20( 6212 &$0%,$7, , &21680, Il Rapporto Coop 2014 su Consumi e distribuzione, calcola che i consumi delle famiglie siano calati di 100 miliardi dal 2007 ad oggi. Dunque la torta complessiva è più piccola. E questo non è una sorpresa. Ma è importante scoprire che è cambiata anche la misura delle diverse fette che compongono la torta, dove le fette rappresentano di volta in volta le spese per casa, alimentazione, vestiti, viaggi, sanità, ecc. ecc. Gli LWDOLDQLKDQQRLQIDWWLULGHÀQLWROHORUR priorità e adeguato i budget per trovare il punto di equilibrio possibile. Così, come spiega il responsabile GHOO·XIÀFLR VWXGL GL $QFF&RRS $Obino Russo, si scopre che a far la parte del leone sono le spese per l’abitazione che valgono il 40% del budget familiare, con un aumento del 20% sul 2007. “Si spende di più per la casa – spiega Russo -, anche se il valore di mercato delle case è calato del 10% negli ultimi 4 anni. Ma dato che circa l’80% di famiglie italiane è proprieta- IL CIBO ria si capisce come questa voce resti centrale. In realtà il numero di compravendite è di nuovo in aumento, segno che il mercato si sta muovendo, ma dove c’è il boom più importante è nelle ristrutturazioni per le quali, nel 2014, si spenderanno 33 miliardi di euro (con una variazione di più 148% sul 2010)”. Se la casa resta il centro della vita, in declino è invece l’automobile. Si comprano meno auto, ma non sono FHUWR L WUDVSRUWL SXEEOLFL D EHQHÀciare di questo stato di cose. Il fatto è che ci si sposta meno. E in più, in grandi città come Milano e Roma iniziano a prendere piede forme di condivisione della vettura che non prevedono la proprietà. Parliamo del car sharing (80 mila abbonati a Milano) e del noleggio (200 mila noleggi al mese sempre a Milano). Anche per abbigliamento e calzature calano gli acquisti (-6,7% nel 2013) e la moda passa molto dal web, con la crescita dei grandi portali di vendite on line dove si va a cercare l’affare a prezzi scontati. Cala anche la spesa per mangiare fuori casa (il 67% degli italiani dichiara di aver ridotto le uscite), a vantaggio del ritrovarsi in casa con gli amici e la famiglia. Nella parata di segni meno c’è anche la sanità, con 3 italiani su 10 che hanno tagliato le spese in questo campo: nel 2011 eravamo a 498 euro a testa, che sono diventati 458 nel 2013. E ovviamente a calare sono anche le spese per cinema (meno 330 mila visitatori nei primi sei mesi 2014), stadi e teatro. Il tutto viene sostituito dallo stare più tempo in casa, accontentandosi di navigare in rete (oltre a guardare ancora tanta tv). Gli italiani sono primatisti europei con 2 ore di Facebook e social media al giorno. L’insieme dello stare su Internet invece di ore ne vale quasi 5 di cui 2 su apparati mobili, come smartphone e tablet. E qui veniamo proprio a parlare di chi da questi anni di crisi esce come vincitore. Sono proprio questi apparati digitali che ci tengono semre connessi e che hanno cambiato la vita di milioni di persone. “Gli smartphone in Italia sono infatti 45 milioni – spiega Russo - E se la vendita di questi oggetti continua a crescere, cala invece la vendita di tutti gli altri apparati elettronici che da questi oggetti vengono sostituiti, vista la quantità di funzioni e attività che possiamo svolgere col nostro “telefonino””. Qui parliamo degli effetti della rivoluzione digitale che sta dispiegando i suoi effetti in tutto il mondo. Ogni giorno 9 milioni di nuovi oggetti vengono connessi alla rete. Nel 2020 saremo a 50 miliardi di oggetti connessi. I GIOVANI Consumatori I GIOVANI L’Italia non è un paese per giovani. Dal rapporto Coop 2014 su consumi e distribu]LRQH DUULYDQR FRQIHUPH LPpressionanti su quello che è uno dei punti di debolezza più evidenti se si vuole davvero FRVWUXLUHXQIXWXUR ,QIDWWL ROWUH DO GDWR VXOOD GLsoccupazione giovanile (che supera il 40%) emerge come nel corso degli anni il reddito GHOOHIDPLJOLHVRWWRLDQQL abbia subito un peggioraPHQWRGHOQHJOLXOWLPL DQQL PHQWUH SHU OH IDPLJOLH VRSUD L DQQL F·q VWDWR XQ aumento de 41%. Lo stesso se si parla di ricFKH]]D VH SHU OH IDPLJOLH VRWWRLDQQLO·LQGLFHq SHUTXHOOHVRSUDLDQQLO·LQGLFHq&LIUHFKHGLFRQR come i meccanismi consolidati nel tempo (come quelli legati al sistema pensionistiFRXQLWLDJOLHIIHWWLGHOODFULsi, penalizzino in modo molto SL IRUWH OH IDVFH GL HWj SL giovani. Il che non vuol dire che anche tanti pensionati se la passino male. Ma certo, pensando al domani e al costruire prospettive di sviluppo per il paese, l’attenzione verso i giovani verso i giovani è decisiva. CONSUMATORI IL CIBO Anche se gli italiani spendono sempre meno per i loro acquisti alimenWDULLOFDORqGHULVSHWWRDOODFXFLQDHLOFLERVRQRO·DUJRPHQWRSUHIHULWRGLFXLVLSDUODHGLFXLDQFKHFLVLSURYDDGRFFXSDUH particamente. La pensa così il 44%, al punto che la cucina ha scavalFDWR QHOOH SUHIHUHQ]H PXVLFD FLQHPD H VSRUW 'LUH FXFLQD YXRO GLUH WHPSRSDVVDWRLQFDVDFRQDPLFLHIDPLOLDUL,SURJUDPPLWYFKHQH SDUODQRVRQRGHFLQHHVX\RXWXEHFRPHVXLVRFLDOQHWZRUNVLWURYDQR migliaia di ricette, ci sono blog che danno consigli e via dicendo. Ciò vuol dire anche attenzione al gusto, al benessere e alla qualità. Se inIDWWLLYROXPLFRPSOHVVLYLGHJOLDFTXLVWLFDODQRFLVRQRSHUzVHJPHQWL nei quali l’andamento è opposto. Se per i cibi biologici si spendevano PLOLRQLGLHXURQHOQHOVLDUULYHUjDPLOLRQL$XPHQWDQRYHJDQLHYHJHWDULDQLFKHVHFRQGRDOFXQHVWLPHVRQRRUPDLLO della popolazione. Crescono così in modo esponenziale le vendite di SURGRWWLDEDVHGLFHUHDOLDOWHUQDWLYLDOJUDQRFRPHNDPXWHVRLD(OR VWHVVRDYYLHQHSHULSURGRWWLVHQ]DJOXWLQHSLQHO 16 è la rivista ULYROWD DL VRFL &RRS GL GLYHUVH FRoperative (Coop Adriatica, Coop Estense, Coop Consumatori Nordest, Coop Reno, Coop Liguria, Coop Lombardia e Nova Coop) presenti in 10 diverse regioni italiane, dal Piemonte alla Puglia, passando per Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Basilicata). Consumatori ha una tiratura media superiore a 2 milioni e 200 mila copie ed è disponibile anche on line sul sito www.consumatori.e-coop CAA SEMPLIFICAZIONE IN AGRICOLTURA ATTO PRIMO di Massimo Tomasi C i preme sottolineare l’importanza di alcuQH VHPSOLÀFD]LRQL FKH sono state fatte al settore agricolo anche grazie al nostro intervento, sia a livello nazionale che locale. MACCHINE AGRICOLE 6XOOD *D]]HWWD 8IÀFLDOH Q GHO 20 agosto u.s. è stata pubblicata la legge 11/08/2014, n.116 che ha FRQYHUWLWRFRQPRGLÀFD]LRQLLOGO n. 91/2014 (c.d. decreto “Campo libero”). Per l’utilizzo delle macchine agricole l’abilitazione degli operatori prevista dall’articolo 73,comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, non è richiesta ai soggetti titolari, da almeno due anni, di una delle patenti di cui all’articolo 124, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285. 4XHVWR VLJQLÀFD FKH FKL KD OD SDtente B da almeno due anni è considerato abilitato. Rimangono quindi escluse quelle persone che non hanno il requisito temporale dei due anni e quindi parliamo di neo patentati. Infatti l’articolo 124, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285 dice: “Guida delle macchine agricole e delle macchine operatrici 1. Per guidare macchine agricole, escluse quelle con conducente a terra, nonche’ macchine operatrici, escluse quelle a vapore, che circolano su strada, occorre avere ottenuto una delle patenti di cui all’art. 116, comma 3, e precisamente: a) della categoria A, per la guida delle macchine agricole indicate dall’art. 115, comma 1, lettera c); b) della categoria B, per la guida del- le macchine agricole, nonche’ delle macchine operatrici” Il citato art. 115 comma 1 prevede: “Requisiti per la guida dei veicoli e la conduzione di animali 1. Chi guida veicoli o conduce animali deve essere idoneo per requisiti ÀVLFLHSVLFKLFLHDYHUFRPSLXWR a) anni quattordici per guidare veicoli a trazione animale o condurre animali da tiro, da soma o da sella, ovvero armenti, greggi o altri raggruppamenti di animali; b) anni quattordici per guidare ciclomotori; c) anni sedici per guidare: motoveiFROLGLFLOLQGUDWDÀQRDFFFKHQRQ trasportino altre persone oltre al conducente; macchine agricole o loro complessi che non superino i limiti di sagoma e di peso stabiliti per i motoveicoli e che non superino la velocita’ di 40 km/h, la cui guida sia consentita con patente di categoria A sempreche’ non trasportino altre persone oltre al conducente; 17 d) anni diciotto per guidare: 1) motoveicoli; autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose; autoveicoli per uso speciale, con o senza rimorchio; macchine agricole diverse da quelle indicate alla lettera c), ovvero che trasportino altre persone oltre al conducente; macchine operatrici” In poche parole chi ha la patente B da almeno due anni non deve ottenere alcuna abilitazione e può serenamente condurre le trattrici agricole. DEPOSITI CARBURANTE AGRICOLO Altro elemento di sicuro interesse è OD VHPSOLÀFD]LRQH GHOOD QRUPDWLYD per la gestione di depositi carburante agricolo. $LÀQLGHOO·DSSOLFD]LRQHGHOODGLVFLplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, gli imprenditori agricoli che utilizzano depositi di prodotti petroliferi di capienza non superiore a 6 metri cubi, anche muniti di erogatore, non sono tenuti agli adempimenti previsti dal regolamento n.151 del 2011. Si tratta di una disposizione introdotta, in sede di conversione, sulla base di un emendamento prediVSRVWRGD&,$PLUDWRDPRGLÀFDUH il DPR 151/11 nella parte in cui assoggetta alla normativa antincendio anche i depositi di carburante mobili di piccole dimensioni (non superiori ai 9000 lt) utilizzati dalle imprese agricole. CAA Senza questa disposizione a partire dal 7 ottobre 2014 i depositi di carburante privati nelle aziende agricole avrebbero dovuto sottostare alle disposizioni previste con la necessità di richiedere la vidimazione del progetto ai vigili del fuoco. INAL: CONTRIBUTI PER ADEGUAMENTO TRATTORI FASCICOLO AZIENDALE I terreni agricoli contraddistinti da particelle fondiarie di estensione inferiore a 5.000 metri quadrati, site in comuni montani, i titolari di fascicolo aziendale non sono tenuti a disporre del relativo titolo di conduzione DLÀQLGHOODFRVWLWX]LRQHGHOIDVFLFRlo aziendale di cui all’articolo 9 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1999. Con questa disposizione non è quindi necessario un titolo di conGX]LRQH DIÀWWR FRPRGDWR SHU SRter inserire le particelle fondiarie nel fascicolo aziendale, situazione che ad oggi invece era necessaria. Se queste particelle non inserite non si potevano richiedere interventi conWULEXWLYL VX TXHVWH VXSHUÀFL 5LFRUdiamo però che per evitare problemi con la parte proprietaria è sempre RSSRUWXQR VWLSXODUH FRQWUDWWL DIÀWWR o comodato) con la parte proprietaria per evitare situazioni spiacevoli. Questa deroga dovrebbe essere uti- lizzata soprattutto nei casi dove sia GLIÀFLOHVHQRQLPSRVVLELOHVWLSXODUH tali contratti in quanto la controparte è irreperibile o molto lontana. Ci riferiamo ai casi dove non ci sono state le successioni o che i proprietari siano immigrati all’estero e non ci sia un procuratore facilmente raggiungibile. &UHGLDPRFKHÀQDOPHQWHXQSLFFROR SDVVRQHOVHPSOLÀFDUHODJHVWLRQHGL un’azienda agricola sia stato fatto. Abbiamo molto altro da risolvere, ma abbiamo imboccato una strada che ci fa sperare in un’inversione di tendenza da parte dell’ente pubblico. INAL: CONTRIBUTI PER ADEGUAMENTO TRATTORI Finanziementi alle imprese Avviso pubblico 2014 O%DQGR,1$,/VRVWLHQHOHD]LHQGHDJULFROHHIRUHVWDOLSHUO·DGHJXDPHQWRGHLWUDWWRULDOÀQHGLPLJOLRUDUHOHFRQGL]LRQLGL VDOXWHHVLFXUH]]DVXOODYRURLQDWWXD]LRQHGHOO·DUWLFRORFRPPDGOJVHVPL 3HUODSURYLQFLDGL7UHQWRVRQRSUHYLVWLFRPSOHVVLYLĄSHUÀQDQ]LDPHQWLDOVHWWRUHDJULFROR *OLLQWHUYHQWLGLDGHJXDPHQWRDPPLVVLELOLDÀQDQ]LDPHQWRFKHFRQVLVWHLQFRQWULEXWLLQFRQWRFDSLWDOHÀQRDOGHL costi al netto dell’IVA, sono: Struttura di protezione in caso di capovolgimento; Sedile del conducente predisposto con punti di ancoraggio per la cintura di sicurezza; Avviamento del motore; Protezioni di elementi mobili; Sedile del passeggero predisposto con punti di ancoraggio per la cintura di sicurezza; Accesso al posto di guida; Sistema di ritenzione del passeggero: cintura di sicurezza; Protezioni di parti calde; Zavorre; Segnalatore acustico; Silenziatore; Dispositivi di illuminazione o segnalazione luminosa e dispositivo retrovisore. ,EHQHÀFLDULGHYRQRHVVHUHLVFULWWLDOOD&DPHUDGL&RPPHUFLR,QGXVWULD$UWLJLDQDWRHG$JULFROWXUD'DOQRYHPEUH DOGLFHPEUHVDUjSRVVLELOHDFFHGHUHDOODSURFHGXUDLQIRUPDWLFDFKHSHUPHWWHUjODFRPSLOD]LRQHGHOOD domanda di partecipazione al bando da inviare mediante PEC. 6XOVLWRZZZFLDWQLWqSUHVHQWHLOWHVWRFRPSOHWRGHOEDQGRJOLDOOHJDWLHLOIDFVLPLOHGLGRPDQGDVXGGLYLVLSHUUHJLRQH e provincia. SCONTI ABBONAMENTI 2014 La CIA del Trentino, grazie ad un accordo con le "Edizioni L’Informatore Agrario", RISERVA AI PROPRI SOCI quote scontate particolari per l’abbonamento annuo alle riviste (valide per gli abb. in scadenza da novembre 2013): L’INFORMATORE AGRARIO (settimanale 50 numeri + supplementi) a € 84,00 VITA IN CAMPAGNA (mensile 11 numeri + 11 supplementi) a € 44,00 VITA IN CAMPAGNA (mensile 11 numeri + 11 supplementi) + VIVERE LA CASA IN CAMPAGNA (trimestrale) a € 52,00 MAD - MACCHINE AGRICOLE DOMANI (mensile) a € 53,00 Per la sottoscrizione degli abbonamenti è necessario far pervenire il presente coupon alla segreteria della CIA a mano, a mezzo posta o via fax al n. 0461.422259 unitamente alla ricevuta dell’effettuato bonifico alla CIA di Trento IBAN: IT 48 O 08132 01802 0000 6035 0130 - Causale: "ABBONAMENTO A (nome rivista)” Cognome ______________________________ Nome ____________________________ Via ___________________________________________________ CAP _____________ Comune ______________________ Tel. _______________________________________ E-mail __________________________________________________________________ Nuovo abbonamento Rinnovo 18 “La direzione e tutti i collaboratori GHOOD&RQIHGHUD]LRQH,WDOLDQD Agricoltori sono vicini DLIDPLJOLDULSHUODSHUGLWDGHO Cav. GIUSEPPE MORELLI, già dirigente della nostra organizzazione negli anni Ottanta.” CAF-Agriverde NOTIZIE DAL CAF a cura di Nadia Paronetto (responsabile CAF-CIA Agriverde) COMUNICAZIONI AGENZIA DELLE ENTRATE Il Fisco ha inviato nei giorni scorsi 75.000 lettere di avviso ai contribuenti che hanno effettuato spese eccessive (colf, leasing, polizze, acquisto di auto o immobili ecc.) rispetto al reddito dichiarato nel 2012 (esposto in Unico 2013). /·$PPLQLVWUD]LRQH ÀQDQ]LDULD LQ TXHsto modo avvisa bonariamente il contribuente di questa discrepanza evidenziata attraverso i controlli incrociati sui movimenti bancari. Il contribuente che ha ricevuto uno di queste lettere informative non è tenuto a rispondere perché non si tratta di veri e propri atti di accertamento ma è un “preavviso” e ha varie opzioni: se le indicazioni contenute nella missiva sono errate, il contribuente può segnalare quelli che considera errori GHOÀVFR Se le indicazioni contenute nella missiva risultano corrette, il contribuente può scegliere di integrare gli imponibili indicati in UNICO 2013, facendo ricorso al ravvedimento operoso. L’ultima possibilità per il destinatario della lettera è quella di non far nulla, poiché questa non costituisce necessariamente il primo passo verso il redditometro, atteso che si tratta di comunicazioni centralizzate inviate massivamente sulla base di dati non ancora neppure vagliati dai funzionari e, quindi, non sottoposti ancora ad un primo screening. Solo se lo scostamento tra spese e redditi è invece evidente, ignorare la lettera farà scattare probabilmente l’accertamento da redditometro, al quale bisognerà rispondere. È appena il caso di ricordare a quest’ultimo proposito che il “redditometro 2.0”, ovvero quello applicabile a decorrere dal periodo d’imposta SUHYHGH XQ GRSSLR VWHS DL ÀQL dell’accertamento sintetico: prima vieQHQRWLÀFDWRXQLQYLWRDFRPSDULUHSHU spiegare i motivi di forti incoerenze tra reddito dichiarato e spese sostenute, poi il contribuente viene invitato all’ac- certamento con adesione. Si evidenzia che, in ogni caso, l’accertamento in oggetto è esperibile se il reddito complessivo accertabile eccede di almeno il 20% quello dichiarato. NUOVI METODI DI PAGAMENTI OBBLIGATORI PER IL MODELLO F24 A partire dal 01 ottobre 2014 sono state introdotte nuove regole per la presentazione del modello F24: non sarà più possibile utilizzare il formato cartaceo del modello F24 (con cui ci si recava in banca o in posta) in presenza di deleghe con importi pari o superiori ad € 1.000, e in tutti i casi in cui sia esposta una compensazione, sia che LOVDOGRÀQDOHVLDSDULD]HURVLDFKHVLD di importo inferiore ai € 1.000. Le nuove disposizioni riguardano sia i titolari di partita IVA, che già da tempo hanno l’obbligo di utilizzare il canale telematico, sia le persone ÀVLFKHHFRLQYROJHWXWWLLWLSLGLYHUVDmento che vengono effettuati tramite questo modello: Irpef, Irap, Tasi, Tari, Imu, contributi previdenziali etc... Quali sono i canali telematici? Il pagamento può avvenire tramite l’home banking, tramite un intermediario abilitato, oppure tramite F24 on line o F24 web. Questi ultimi consentono direttamente attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate, tramite il pin personale, di compilare il modello F24 e inserire le proprie coordinate bancarie. A complicare ulteriormente le cose, il metodo dell’home banking non potrà però essere utilizzato in caso di deleghe che hanno saldo zero, in seguito a compensazioni. In questo caso saranno utilizzabili solo gli altri canali. Riassumendo: i titolari di partita IVA non possono mai utilizzare il cartaceo, ma solo i canali telematici, OHSHUVRQHÀVLFKHSRWUDQQRSRUWDre in banca il modello F24 cartaceo solo in caso di cifre inferiori ai € 1.000 e in assenza di compensazioni; in caso di saldo della delega a “zero” 19 è esclusa per tutti la delega cartacea, e anche l’utilizzo dell’home banking. Per agevolare i contribuenti sono state previste alcune deroghe: Per evitare complicazioni ed errori di compilazione, sarà possibile utilizzare il formato cartaceo del modello F24 che sia stato inviato direttamente dall’ente impositore (ad esempio Agenzia delle Entrate, Comuni, Inps, etc.) anche con saldo superiore ad € 1.000, purché non siano presenti crediti in compensazione. I contribuenti non titolari di partita IVA, che hanno in corso alla data del 1° ottobre 2014 versamenti rateali tramite modello F24, potranno continuare ad usare il modello cartaceo per i versamenti rimanenti, anche con importi pari a zero o superiori ad € 1.000 o con crediti in compensa]LRQHÀQRDOGLFHPEUH CONTRIBUTO PER LA PENSIONE COMPLEMENTARE DEGLI ALLEVATORI La Regione ha stanziato un contributo per la pensione complementare, a favore degli allevatori operanti in aziende zootecniche. Per presentare la domanda bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti: essere titolare o collaboratore familiare, iscritto come unità attiva all’INPS, di un’azienda zootecnica che effettua allevamento di bovini, suini, ovini, equini o caprini, e che si trova in una delle zone svantaggiate; aver versato nel 2013 almeno € 500 ad un qualsiasi fondo di previdenza complementare; non avere più di 40 anni, compiuti nel 2013; il numero di capi allevati deve corrispondere a 2,5 Uba (questo dato deve risultare dall’ultimo fascicolo aziendale del 2013). Il contributo è personale, quindi ne ha diritto sia il titolare che il collaboratore familiare iscritto all’INPS. Si tratta di € 500 annuali che saranno erogate sotto forma di versamento a Pensplan, dove sarà aperta una posizione a nome dell’allevatore. Il contributo spetta al massimo per 10 anni, sempre con la limitazione dei 40 anni di età. La domanda può essere presentata SUHVVRLOSDWURQDWR,QDFÀQRDOQRvembre 2014, e andrà rinnovata ogni anno. Donne in Campo DONNE IN CAMPO ALLA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO MONTANO Trento - Piazza Fiera, 20 e 21 settembre 2014 L’ALBUM DELLA MANIFESTAZIONE settembre” “L’album della manifestazione del 20 e 21 SEGUICI! PROSSIMI APPUNTAMENTI Domenica 12 ottobre 2014 Saremo presenti anche a POMARIA A CASEZ DI SANZENO il 12 ottobre. Domenica 19 ottobre 2014 Faremo una Scampagnata in Fattoria a S.CRISTOFORO AL LAGO. Sabato 25 e domenica 26 ottobre 2014 Saremo all’OKTOBERFEST di ALBIANO. Domenica 9 novembre 2014 Festeggeremo SAN MARTINO a PIEDICASTELLO di TRENTO. Dal 22 dicembre al 6 gennaio 2015 Ci troverai in PIAZZA DANTE a TRENTO nel VILLAGGIO DEI BAMBINI... 21 TCS CORSI AUTUNNO 2014 I CORSI DI NOVEMBRE IN VAL DI SOLE L’INFORMATICA PER GLI OPERATORI AGRICOLI Strumenti per creare un gestionale dati: potenzialità del foglio di calcolo. Prima lezione: Lunedì 03/11/2014 (tutte le lezioni hanno durata di 3 ore e seguono l’orario 09:30 - 12:30). Durata: 30 ore Quota di partecipazione: 60,00 € comprensiva di materiale didattico. ALLEVAMENTO DEL CONIGLIO CON METODO TRENTINO Recupero di tradizioni antiche per una produzione locale di qualità Lezioni: Martedì in orario serale, dalle 19:30 (18 e 25 novembre e 2 dicembre 2014) Durata: 8 ore (3 incontri) Quota di partecipazione: 35,00 € LA VAL DI SOLE IN TAVOLA Corso di cucina sulla valorizzazione dei prodotti locali: preparazione, abbinamento e presentazione. Prima lezione: Mercoledì 19/11/2014 (mercoledì con orario 15:00-18:00, giovedì con orario 17:00-20:00) Durata: 30 ore Quota di partecipazione: 60,00 € comprensiva di materiale didattico. TECNICA DI TRASFORMAZIONE DELLA CARNE DI MAIALE Prima lezione: Martedì 11/11/2014 Durata: 36 ore Quota di partecipazione: 60,00 € comprensiva di materiale didattico. LA CREAZIONE DI UNA FILIERA DI CEREALI BIO IN VAL DI SOLE Prima lezione: Lunedì 17/11/2014 Durata: 32 ore Quota di partecipazione: 60,00 € comprensiva di materiale didattico. LE ISCRIZIONI SONO APERTE! Per iscriversi è necessario compilare il modulo di iscrizione disponibile sul sito www.cia.tn.it e consegnarlo alla Confederazione Italiana Agricoltori del Trentino in via Maccani 199 Trento ([email protected] - fax 0461 422259 - 0461 1738860 - tel. 0461 1730452) oppure al Gal Val di Sole-Progetto Leader in via IV Novembre 4 Malè ([email protected] - fax 0463 903947 - tel. 0463 900004). 22 TCS SI RICORDA CHE CORSI OBBLIGATORI IN MATERIA DI SICUREZZA PER LE AZIENDE AGRICOLE - PREVISTI DAL D.LGS 81/2008 AUTUNNO 2014 Per permettere alle aziende agricole di ottemperare a quanto previsto dal D.Lgs 81/2008, per il 2014 vengono proposti a catalogo i seguenti corsi: LA FORMAZIONE NELL’AMBITO DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO È UN OBBLIGO DI LEGGE ED È VERIFICATA LLI DURANTE I CONTRO DEGLI ORGANI DI VIGILANZA $''(772$/35,0262&&2562 11 e 12 novembre, 14:00 18:00 - 18 novembre, 14:00 18:00 Quota di iscrizione: 75,00 € + IVA $''(772$/35,0262&&2562$**,251$0(172 18 novembre, 14:00 18:00 Quota di iscrizione: 35,00 € + IVA $17,1&(1',20(',25,6&+,2 2 dicembre, 8:00 13:00 - 5 dicembre, 10:00 13:00 Quota di iscrizione: 55,00 € + IVA $**,251$0(172$17,1&(1',20(',25,6&+,2 5 dicembre, 8:00 13:00 Quota di iscrizione: 50,00 € + IVA Frequenza:DLIUHTXHQWDQWLO·LQWHURFRUVRYHUUjULODVFLDWRXQDWWHVWDWRYDOLGRDLÀQLQRUPDWLYL Per avere informazioni aggiornate riguardo ai corsi e per iscrizioni consultare il sito www.cia.tn.it CORSO RSPP DATORE DI LAVORO La Fondazione Edmund Mach – IASMA, in collaborazione con CIA, organizza il Corso sulla sicurezza sul lavoro nelle Aziende agricole – RSPP datore di lavoro '/JVDSULOHQDUW ,OFRUVRqLQVHULWRQHOODIRUPD]LRQHRUJDQL]]DWDQHOFRQWHVWRGHO365DQQR Durata:RUH Prima lezione:JLRYHGuQRYHPEUH Contributo di partecipazione:Ą 3HULQIRUPD]LRQLSLGHWWDJOLDWHH iscrizioni: e-mailWFVIRUPD]LRQH#FLDWQLW tel. BEN ARRIVATO ETTORE! Congratulazioni alla nostra collega Francesca e al neopapà Francesco! I dipendenti CIA 23 Terre coltivate LA CEREALICOLTURA A cura della Fondazione Museo storico del Trentino “I l prodotto principale è la segala, poi il frumento, il frumentone nero principal risorsa de’ nostri contadini ed il granoturco che suol chiamarsi formentazzo”. Scriveva così nel 1812 Luigi Flammanini in Dell‘agricoltura della Valle di Annone nel Dipartimento dell‘Alto Adige. Un tempo, in Trentino, le coltivazioni dei cereali erano molto diffuse. Alla ÀQHGHOO·LFDPSLGLPDLVLQWHUHVVDYDQRFLUFDHWWDULGLVXSHUÀcie coltivata. Negli anni ’40 del secolo VFRUVRODVXSHUÀFLHHUDDQFRUDPROWR rilevante: 11.000 ettari di mais con una produzione totale di 300.000 quintali. Campi di mais erano diffusi in tutte le valli, a eccezione della Valle di Fassa. Tra i cereali da granella il mais era il più utilizzato ma ve ne erano altri che ricoprivano vaste aree coltivate su tutto il territorio, soprattutto nelle fasce medio-basse. Tra questi il frumento, la segale, l’orzo e l’avena. L’uso generalizzato e quasi esclusivo del mais (polenta di mais) nella dieta quotidiana della popolazione, costretta dalla fame e dalla scarsità delle risorse, ha comportato nei secoli scorsi la comparsa della pellagra: una malattia che causa disturbi a carico dell’apparato digerente, al sistema nervoso e che provoca lesioni cutanee. Per anni non fu possibile individuarne la causa. La scienza moderna ha dimostrato in seguito che la pellagra è una forma di avitaminosi da carenza di vitamina PP, assai scarsa nell’alimentazione a base di mais. Tra i rimedi a questa malattia, l’uso della polenta con il latte riusciva a compensare la carenze e a bilanciare la dieta. Legate alla raccolta dei cereali, erano presenti in Trentino diverse usanze e consuetudini che scandivano il ritmo delle stagioni e la quotidianità paesana. Nelle valli si ripeteva da tempo immemorabile il rito della raccolta a mano, dello scartocciamento e della successiva esposizione al sole del formantas (granturco) sui balconi delle case. La pratica è ancora oggi in auge in Valle del Chiese, nonostante l’avvento dei moderni essiccatoi e GHOOH VRÀVWLFDWH WHFQRORJLH SHU OD ODvorazione del mais. Ai primi di dicembre, ultimata la raccolta, le pannocchie di colore rosso corallo vengono poste a essiccare sui balconi, sui ballatoi in legno e sui solai delle case più antiche (rigorosamente in pietra) del centro storico di Storo, quasi a voler esorcizzare le privazioni e la miseria di un passato non lontano. L’operazione 24 dello scartocciamento era considerata un rito familiare, quasi una festa. Ci si ritrovava insieme a “sfoiar le pannocchie sull’aia”. Non si buttava nulla. Persino gli scarti, gli sfoiazzi, avevano una funzione: potevano essere usati per l’imbottitura dei materassi. Quando nel secolo scorso compaiono le prime trebbiatrici, i contadini non disponevano della somma necessaria per l’acquisto. La trebbiatrice, la macchina per la separazione delle cariossidi (la granella) dei cereali (frumento, segale, avena) dalle spighe, si diffuse con lentezza. Perciò, le poche disponibili facevano il giro dei paesi dove si accodavano i carri degli agricoltori in attesa del proprio turno per trebbiare il grano. Cominciavano i contadini che trasportavano frumenWR&KLXGHYDQRODÀODTXHOOLFRQODVHgale. L’ordine era necessario per non “imbastardire” con grani di cereali differenti la trebbiatura del frumento puro. La cerealicoltura di montagna sta attraversando oggi una fase di forte FRQWUD]LRQH GL VXSHUÀFLH FROWLYDWD Fino al secolo XIX il paesaggio agrario delle Alpi era contrassegnato da ampie distese di segale, orzo, avena. Campi di piccole dimensioni, spesso ricavati terrazzando i pendii (fratte) – come nella Valle di Terragnolo dissodata nel Medioevo dai Cimbri – venivano ricavati sui versanti esposti al sole. Con la crisi dell’agricoltura alpiQD PROWH VXSHUÀFL FHUHDOLFROH VRQR state convertite a prato, laddove la Terre coltivate montagna è ancora presidiata. Nelle particelle agricole abbandonate, cespugli e arbusti hanno avuto il sopravvento. Alla varietà delle colture cerealicole tradizionali si sono sostituite monocolture di mais, soprattutto nelle poche aree pianeggianti di fondovalle o sui pianori intervallivi. Anche grazie ai nuovi sistemi di irrigazione, la coltura a mais, bisognosa di molta acqua, ha risalito le valli. Esempi di tale fenomeno espansivo si possono trovare nelle Giudicarie Esteriori, al centro dell’ampia conca solcata dal torrente Duina, fra Bleggio e Lomaso. La coltivazione di mais, destinata prevalentemente alla produzione di silomais o insilato di mais per allevamenti intensivi D VWDEXOD]LRQH ÀVVD UHQGH TXHVWH aree abbastanza simili paesaggisticamente, entro i limiti di scala, ad alcuni distretti della pianura padana. Nelle Giudicarie Interiori, Bassa Valle del Chiese, la coltivazione di una varietà di mais di particolare pregio – il granoturco da polenta a granella rossastra o marano di Storo – ha creato una nicchia agro-alimentare ben QRWDDQFKHROWUHLFRQÀQLSURYLQFLDOLH regionali. Essa si estende dalla piana GL6WRURÀQRDOODVSRQGDQRUGRULHQWDle del Lago di Idro. È quest’ultimo un esempio riuscito di recupero di una coltura tradizionale avvenuta a partire da metà degli anni ’80 del secolo scorso in un’area destinata all’abbandono della coltivazione a causa della diffusione dell’industria. “TERRE COLTIVATE”. IL LIBRO E LA MOSTRA ITINERANTE. A corredo della mostra sulla storia dei paesaggi del Trentino è stato da poco pubblicato il volume “Terre coltivate”, a cura della Fondazione Museo storico del Trentino. Inoltre, dopo la chiusura del percorso espositivo, rimasto aperto alle Gallerie di 3LHGLFDVWHOORGDRWWREUHÀQRD giugno 2014, il Museo storico del Trentino ha realizzato una mostra itinerante con venti grandi pannelli che ripropongono i temi principali della mostra. Il libro - 228 pagine, 15 euro - rappresenta un contributo allo studio del paesaggio agrario del Trentino e propone una miscellanea di saggi sul tema del paesaggio. L’antropologo ed esperto di territori alpini Annibale SalVDÀUPDXQFRQWULEXWRVXOOHXQLWjSDHsaggistiche del Trentino. Lo studioso di storia economica Andrea Leonardi si occupa della rilevanza dell’agricoltura nell’economia del nostro territorio. Il paesaggista Bruno Zanon si sofferma sulla costruzione del paesaggio agrario e sullo strumento dei piani urbanistici provinciali. L’economista e studioso di politiche agrarie Geremia Gios tratta il tema dei territori di montagna e delle attività agrosilvopastorali. Il direttore della Fondazione Edmund Mach Mauro Fezzi fa il punto sui 140 anni dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige. L’agronomo e giornalista Sergio Ferrari racconta 25 L FHQWR DQQL GL GLIHVD ÀWRVDQLWDULD LQ Trentino. Monica Ronchini, studiosa di paesaggi, si occupa delle testimonianze dei viaggiatori. Alessandro de Bertolini, Fondazione Museo storico del Trentino, spiega quali fonti e strumenti della storia sono stati utilizzati per la ricostruzione dei paesaggi agrari del Trentino alla mostra delle Gallerie di Piedicastello. La prefazione del volume è a cura di Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino. La mostra itinerante raccoglie la descrizione di tutte le unità paesaggistiche presenti in mostra (la gelsicoltura, la tabacchicoltura, la coltivazione del grano saraceno, la viticoltura, la melicoltura, la castanicoltura, la nocicoltura, la cerealicoltura, l’alpicoltura, la selvicoltura, l’olivicoltura, l’orticoltura e le unità paesaggistiche residuali) insieme al racconto della trasformazione dei paesaggi agrari del Trentino negli ultimi due secoli. Come è stato possibile il cambiamento? Come si è passati da un modello di agricoltura di autoconsumo e di sussistenza ai moderni comparti agricoli e industriali di oggi? I venti pannelli (autoportanti, delle dimensione di 1 metro di larghezza per 2 metri di altezza) cercano di rispondere a queste domande. Per conoscere il calendario e le sedi itineranti della mostra, o se interessati ad ospitarla, contattare la Fondazione Museo storico del Trentino allo 0461.230482. Donne in Campo Itinerari L Calcara (Vigolo Vattaro) a calcara di Vigolo Vattaro, ancora oggi perfettamente integra nella sua struttura a tolos, testimonia l’attività di produzione della calce così come veniva effettuata un tempo laddove vi fosse disponibilità di materia prima, ossia di calcare. Una volta accesa, la calcara funzionava per cinque giorni e cinque notti consecutive, e doveva quindi essere continuamente alimentata. Nel 1994 e nel 2012, la Sat di Vigolo Vattaro ha proposto la rievocazione storica della cottura della calce in tutte le sue fasi: raccolta della legna, accensione e alimentazione della calcara, raffreddamento ed estrazione delODFDOFH,OSURGRWWRÀQLWRqVWDWRYHQGXWRDXQDGLWWDGLUHVWDXUR Per informazioni: 8IÀFLRWXULVWLFR9LJROR9DWWDUR ZZZYLJRODQDFRP ITINERARIO ETNOGRAFICO DEL TRENTINO MUSEO DEGLI USI E COSTUMI DELLA GENTE TRENTINA ZZZPXVHRVDQPLFKHOHLW a cura di Antonella Mott D Calchèra de Bòro (Grigno) i notevoli dimensioni, è datata all’inizio del Novecento e ha funzionato per una cinquantina d’anni, nel periodo in cui la vendita della calce costituiva un’integrazione al reddito delle famiglie contadine. Delle sei presenti nel comune, è la più grande e meglio conservata. È costituita di una camera di cottura per la calce, parzialmente scavata nel terreno, di una rampa di carico e di un locale annesso. Al termine della cottura, il calcare si trasforma in calce viva. Con l’aggiunta di acqua diventa calce spenta, materiale utilizzato nella preparazione di malte per intonaci e per l’edilizia. La calzina era utilizzata in agricoltura come antiparassitario e disinfestante. Per informazioni: Biblioteca Comunale di Grigno 0461 / 765414 27 La nostra storia 40 righe di Storia LA COOPERAZIONE TRENTINA: PRIMI PASSI E DIFFUSIONE L’ idea cooperativa era nata nel 1844 a Rochdale in Inghilterra dove sorse la prima cooperativa di consumo ad opera dei Prodi Pionieri. Il motto dei fondatori era: “Uno per tutti e tutti per uno”, oppure “L’unione fa la forza” (Un legnetto si rompe facilmente con le mani, sette legnetti legati assieme si rompono più difficilmente). Nel 1891 il Papa Leone XIII aveva promulgato l’enciclica “Rerum novarum” con la quale aveva iniziato la dottrina sociale della Chiesa e invitava i sacerdoti e i laici impegnati a uscire dalla sacrestia per incarnarsi nella vita e nella storia della povera gente. E così, per merito soprattutto di molti sacerdoti e di bravi maestri, la cooperazione si diffuse rapidamente in tutto il Trentino. Scriveva don Mentore (pseudonimo di don Guetti) nel 1893: “In ogni paesello ben amministrato non dovrebbero mancare, oltre la chiesa e la scuola, anche la Cassa rurale e la Famiglia cooperativa”. Negli anni 1 8 9 3 -1 8 9 4 spuntarono un po’ ovunque Famiglie cooperative e Casse rurali promosse quasi sempre e spesso anche guidate da sacerdoti. Nel 1895 fu costituita la Federazione centrale dei Consorzi cooperativi e presidente fu nominato don Lorenzo Guetti. Furono questi anni caratterizzati da vivo entusiasmo, da un autentico spirito solidaristico, da un sentito fervore altruistico, da un fecondo spontaneismo che si evidenziava in forme gratuite di dedizione volontaristica. Alla fine del 1897 le Famiglie cooperative erano 97 con 14.346 soci, le Casse rurali erano 48 con 3100 soci. Nel 1896 i primi sintomi del socialismo e la contrapposizione tra lo spirito democratico popolare di don Guetti, estraneo ad ogni integra28 28 lismo confessionale e aperto alla partecipazione di tutti i “galantuomini”, e chi invece vedeva e voleva società confessionali (il dott. Lanzerotti, don Benetti, don Lorenzoni, don Felicetti, ecc.). Nel 1899 nasce la “cooperativa delle cooperative”, il SAIT (Sindacato Agricolo Industriale Trentino), e presidente viene eletto il dott. Lanzerotti, vicepresidente don Panizza. Nel 1905 le Famiglie cooperative erano 228, le Casse rurali 153 con oltre 40.000 soci capofamiglia. L’attivismo di molte persone, in particolare dei curati di paese, tendeva ad estendersi e a comprendere anche settori diversi da quelli del primo cooperativismo (consumo e credito). Sorsero così i forni essiccatoi del baco da seta, le cooperative elettriche, i molini sociali, i caseifici turnari, i panifici sociali. E accanto a questi gli oratori, gli asili infantili, i teatri parrocchiali ed altre istituzioni rivolte alla comunità. I dirigenti cattolici si convinsero che il sistema solidaristico cooperativo trentino, da puro e semplice strumento economico di difesa del povero contadino di montagna, era in grado di dare l’avvio a un vero e proprio processo di sviluppo e di una nuova industrializzazione, diventando così l’artefice del risorgimento provinciale. Dal momento del consumo e del risparmio si sarebbe dovuti passare alla fase della produzione e dell’industrializzazione. Edmund Mach PIOGGIA DI PREMI PER I VINI FEM Pioggia di premi per la cantina della Fondazione Edmund Mach che si è aggiudicata i “Tre Bicchieri” della Guida Vini d’Italia 2015 del Gambero Rosso con il Trento doc Riserva del Fondatore Mach 2009, ma anche il “Vino d’eccellenza” della Guida 2015 Vini d’Italia de L’Espresso con il Trentino Nosiola 2013 e la “Corona”, il massimo riconoscimento della Guida Vini Buoni d’Italia 2015 col vino Vigneti delle Dolomiti Igt Moscato Rosa 2012. Lo spumante Riserva del Fondatore conoide di Faedo. Un vigneto che è stato impiantato nel 1987 con uve Chardonnay e Pinot Nero. Dopo la vendemmia, viene effettuata una vinificazione tradizionale in bianco con fermentazione condotta per una parte in acciaio e per un’altra parte in barriques di rovere. Alla vista si presenta di colore giallo paglierino con riflessi dorati. Il profumo è ampio e complesso: lievito e fruttato si fondono in armonia. La finezza del perlage conferisce setosità e persistenza al gusto. Ottimo come aperitivo, ma si esprime meravigliosamente anche a tutto pasto. IL FRUTTETO PEDONABILE NOTIZIE DALLA FONDAZIONE EDMUND MACH DI SAN MICHELE ALL’ADIGE DFXUDGL6LOYLD&HVFKLQL8IÀFLR6WDPSD)RQGD]LRQH(GPXQG0DFK conquista i “Tre bicchieri” del Gambero Rosso. Questo premio, tra i più importanti a livello nazionale nel settore enologico, non è una novità per il “Mach Riserva del Fondatore”. Già l’annata 2004 e 2007 si erano aggiudicate i “Tre Bicchieri”, senza dimenticare “L’Oscar degli Oscar” ottenuto per l’annata 2006. l “Mach” viene prodotto nell’appezzamento di Maso Togn, situato a 700 metri d’altitudine, sulla parte apicale del Seguici su fmach.it e sui nostri social media! in Italia per gli edifici con struttura portante in legno. L’edificio progettato dall’architetto Alberto Cristofolini e finanziato dalla Patrimonio del Trentino ha una superficie di circa 900 metri quadrati. Si sviluppa su due piani ed è dotato di 10 aule scolastiche, di una aula insegnanti, una bidelleria, più alcuni locali tecnici e di servizio. Ogni aula scolastica ha una superficie di circa30 metriquadratie può ospitare fino a 24 studenti ed è dotata di tutte le più moderne tecnologie informatiche ad uso didattico. PRONTA LA NUOVA PALAZZINA PER LA DIDATTICA Sono 939 gli studenti che hanno iniziato l’anno scolastico alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Il test di ammissione, introdotto quest’anno per far fronte all’elevato numero di iscritti, ha consentito di non superare le mille unità e di gestire al meglio la proposta formativa. Un importante aiuto in questo senso arriva anche dalla nuova palazzina costruita nelle vicinanze della sede scolastica, destinata ad ospitare 200 alunni dell’indirizzo gestione ambiente e territorio e del quarto anno della formazione professionale. Si tratta di una struttura realizzata in legno, utilizzando ARCA (Architettura Comfort Ambiente), marchio trentino, primo sistema di certificazione Al modello di frutteto sostenibile in corso di sperimentazione alla Fondazione Edmund Mach è stato dedicato un incontro tecnico che si è svolto nelle scorse settimane a Mezzolombardo, nell’azienda agricola di Maso delle Part. I frutticoltori hanno avuto modo di conoscere e toccare con mano i vantaggi della forma di allevamento in parete e delle reti multifunzionali. Si è trattata di una versione ridotta della tradizionali porte aperte dato che i campi sperimentali sono stati compromessi dalla grandinata del 24 giugno. “Oggi presentiamo ai frutticoltori una serie di sistemi innovativi che si propongo di migliorare la frutticoltura in un’ottica di sostenibilità. Questa è una delle sfide della Fondazione Mach: puntare a minimizzare gli impatti dell’agricoltura per salvaguardare la salute dell’uomo, dell’ambiente e delle sue risorse” ha spiegato il direttore generale, Mauro Fezzi, intervenuto con il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Michele Pontalti e il responsabile dell’Unità frutteto sperimentale e frigo-conservazione, Livio Fadanelli. Facebook Twitter Youtube Pinterest Linkedin Google+ www.facebook.com/ fondazionemach www.twitter.com/ fondazione_mach www.youtube.com/ fondazionemach www.pinterest.com/ fondazionemach www.linkedin.com/company/ fondazione-edmund-mach http://bit.ly/100AuHx 29 T.06.1W CLES FRONTE STRADA PRINCIPALE DI VIA TRENTO, VENDIAMO TERRENO AGRICOLO DI MQ 6.500 DA PIANTUMARE SEMI PIANEGGIANTE. INFORMAZIONI AL 339.3008638 [email protected] M.06.7 VENDO ATOMIZZATORE MODELLO PAOLI DA 15 HL, EURO 500.00 ZONA VAL DI NON. 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