L’ECO DI BERGAMO 45 MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2014 ARTI VENATORIE & SOCIETÀ Anellini, per il Cupav inutile tutta questa fretta «Il termine del 15 aprile, oltre a essere troppo stringente, secondo noi è anche inutile, perché sarebbe sufficiente applicare i nuovi anellini entro l’inizio della nuova stagione di caccia. L’intenzione, comunque, è di provare a rispettarlo». Lorenzo Bertacchi, di Federcaccia, riassume così la posizione delle associazioni venatorie orobiche, che nei giorni scorsi si sono riunite per fare il punto sulla questione della banca dati dei richiami vivi. Novità condivisa nelle motivazioni, ma che sta creando più di un grattacapo nell’applicazione pratica. La ristrettezza dei tempi era stata evidenziata nelle scorse settimane anche dall’assessore provinciale alla Caccia, Alessandro Cottini, che ora, con una lettera indirizzata alle associazioni venatorie e ai comitati di gestione di Atc e Comprensori, ha annunciato che le operazioni di sostituzione degli anellini partiranno prima possibile. L’ente di via Tasso sta aspettando la fornitura dei nuovi contrassegni (previsto a giorni) e con gli Ambitie i comprensori si stanno definendo le modalità operative più rapide e corrette - anche nel rispetto del benessere degli ani- mali - per cambiare le vecchie fascette. Dal fronte dei cacciatori restano tuttavia anche le preoccupazioni, già espresse al Pirellone, sulla salubrità degli anellini scelti dalla Regione, ritenuti dannosi per i richiami. Il Cupav di giovedì scorso ha anche condiviso alcune proposte di emendamenti per il disegno di legge che dovrebbe approdare in Consiglio regionale, e che trasforma in legge il database dei richiami vivi, per rafforzarne il ruolo a sostegno dell’apertura dei roccoli. 1 Le fascette degli uccelli da richiamo presto dovranno essere cambiate Atc Prealpino calato il sipario Al via la Zona Alpi L’assemblea ha chiuso il bilancio 2013-2014 dell’ultima stagione venatoria di 5.000 cacciatori Il patrimonio sociale sarà girato al nuovo ente cio consuntivo del 2013, dopo Nella serata in cui di la relazione introduttiva del fatto si è chiusa la pluridecen- presidente riferita ai cambianale esperienza dell’Atc, l’Am- menti con l’avvento del Combito territoriale di caccia Preal- prensorio alpino e un bilancio pino, non sono mancati quelli sull’attività dello scorso anno. che lo hanno vissuto e lo hanno Ancora una volta è stato sostenuto. All’auditorium della messo in evidenza come la staCasa del Giovane i cacciatori gione appena passata sia stata sono intervenuti in massa per deludente per quanto riguarda capire quale sarà il loro futuro la caccia tradizionale e quella e con quale tipo di comprenso- migratoria, la peggiore di questi rio avranno a che fare. ultimi anni, per colpa delle pesAll’annuale e ultima assem- sime condizioni meteo che hanblea dell’Atc erano presenti, ol- no convinto i volatili ad attratre al presidente Maurizio Vol- versare zone più calde. Le magpi, l’assessore progiori problematiche vinciale Caccia e Periguardano proprio sca Alessandro Cotti- La stagione l’attività dei capannini, il dirigente Seviche hanno discusvenatoria sti, zio Caccia Alberto so della nuova iniziaCigliano, il funzionaappena tiva del Consiglio rerio Servizio faunistiun articolo chiusa non è gionale, co ambientale Giacodi legge che andrà a stata delle modificare l’attuale mo Moroni e il presidente Atc Pianura regionale più positive Legge Bergamasca Achille 26/93, con applicaRubini. Presenti tra il zione di relative sanpubblico, hanno poi zioni, che prevede partecipato alla dinon solo l’obbligatoscussione sui temi Il maltempo rietà dell’iscrizione del momento anche banca dati dei ha influito alla gli altri rappresenpropri presicci, ma di tanti delle associa- sulla caccia condizionare l’iscrizioni venatorie: Locome strumentradizionale zione renzo Bertacchi di to di legittimazione e quella ulteriore ai fini delFedercaccia, Carlo Piffari di Anuu, Giul’uso del richiamo. migratoria seppe Quadri di Sull’argomento Enalcaccia, Fortunahanno preso parola to Busana di Acl e Camillo Maz- l’assessore provinciale Alessanzoleni di Liberacaccia. dro Cottini, criticato aspraNelle parole del presidente mente in passato dai cacciatori, Maurizio Volpi rimane da un che ha voluto prendere le loro lato il dispiacere per la conclu- difese, definendo il suo un «no sione del cammino dell’Atc, ma etico», perché non si debbono anche una certa soddisfazione cambiare le regole in corsa- ha perché quello che nascerà, il affermato l’assessore provincomprensorio Alpino denomi- ciale Caccia e Pesca-. I cacciatonato Prealpi bergamasche, non ri devono tornare ad essere unisarà altro che una sua prosecu- ti in Lombardia: basta a tutti gli zione, anche se ovviamente egoismi che fanno male al monqualche novità ci sarà. do della caccia. In questi anni A differenza degli altri anni a contatto con voi posso aver i numerosi soci presenti hanno preso decisioni contrarie al vodovuto approvare solo il bilan- stro modo d’intendere questa SIMONE MASPER passione, ma ho sempre avuto rispetto per i cacciatori. Erano anni che non si approvava un Piano faunistico venatorio ed è importante che ci sia questo strumento». Il Piano faunistico venatorio approvato dalla Provincia nello scorso luglio è proprio lo strumento che ha di fatto chiuso l’esperienza dell’Atc, anche se già nella scorsa stagione venatoria, pur riconoscendo ancora l’Ambito territoriale di caccia Prealpino quale ente giuridico preposto alla gestione faunistica, i cacciatori bergamaschi hanno esercitato l’attività secondo le disposizioni e le regole di caccia della Zona Alpi, con la caccia alla stanziale nei due giorni fissi, l’ utilizzo di fucile a non più di due colpi e la chiusura al 31 dicembre per la caccia alla selvaggina stanziale. Rimanendo in ambito di roccoli e capanni i cacciatori hanno espresso la loro preoccupazione anche per la scadenza del 15 aprile, che la Regione ha imposto per la sostituzione materiale degli anellini ai richiami vivi di cattura detenuti dai capannisti. Solo nella provincia di Bergamo si deve procedere alla sostituzione di 60.000 anellini , un lavoro massacrante che comporta qualche mese di lavoro per lo più svolto da personale volontario. Si cala il sipario sull’Atc, che lascia in dono al neonato «Prealpi Bergamasche» 5.017 cacciatori (5.485 nel 2012) di cui 4.713 residenti nei Comuni dell’Atc, 154 in quelli della provincia di Bergamo non compresi nell’Atc, 150 in altre province. Per quanto riguarda il patrimonio sociale dell’Atc Prealpino non viene devoluto ad altre associazioni non lucrative, ma girato nella sua totale integrità al neo-costituendo Comprensorio Alpino Prealpi Bergamasche. 1 Numerosi cacciatori hanno presenziato all’ultima assemblea dell’Atc Prealpino Dopo 15 anni di lavoro nell’Atc Prealpino Volpi, ora un nuovo ruolo da dirigente in Federcaccia Non è stata un’assemblea come le altre per il presidente uscente dell’ambito territoriale di caccia Prealpino Maurizio Volpi, che ha preso la palla al balzo per spiegare a quali cambiamenti andranno incontro i cacciatori. «Cambiano le norme, le gestioni, i componenti e rimaniamo in attesa della nomina del comitato provvisorio - ha affermato Volpi-. Dal punto di vista gestionale cambiano le regole, sono più restrittive per il prelievo alla caccia stanziale che si svolge nei giorni fissi del mercoledì e della domenica, mentre per i capannisti non cambia nulla. L’handicap, se così può essere chiamato, riguarda gli iscritti al vecchio Ambito territoriale di caccia prealpino che vorranno muoversi fuori pro- Maurizio Volpi vincia: non potranno più accedere alla caccia in pianura, per esempio a Milano e a Lodi, dove sono rimasti gli Atc». Dopo tanti anni a servizio del Prealpino, con due mandati da presidente alle spalle, Maurizio Volpi avrà un nuovo ruolo come dirigente di Feder- caccia in seno al nuovo comprensorio. «Sono felice non perché ci siano queste nuove restrizioni, ma perché l’Ambito territoriale di caccia Prealpino era una cosa ibrida pensando alla fauna. Rimangono emozioni forti, perché sono nella dirigenza degli ambiti da quando sono stati creati nel 1994. Sono felice perché al di là di quello che si dice della caccia ho trovato collaborazione, gente seria e onesta, tipica delle nostre valli bergamasche». La Provincia ha già intrapreso il percorso di nomina del Comitato di gestione del Comprensorio alpino «Prealpi Bergamasche», che prevede la costituzione di un Comitato di gestione provvisorio. Le nomine sono attese nel numero di un rappresentante della Provincia, esperto di materia faunistico-venatoria, di un rappresentante della Comunità montana, di tre rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole, di tre rappresentanti delle associazioni venatorie e di due rappresentanti scelti tra le associazioni protezionistiche. SI.MA.
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