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“DALL’UVA AL VINO”
Durante l’attività di scienze in questo periodo abbiamo parlato dell’uva e delle fasi della
vinificazione. Proprio per questo motivo martedì 15 ottobre è venuto a farci visita il sig.
Massimo Marcolin e ci ha spiegato che nella sua famiglia si faceva il vino fin da quando
era piccolo. Ci ha detto che a questo lavoro partecipava tutta la famiglia, grandi e piccini,
tutti collaboravano insieme e si faceva una grande festa. È stato molto interessante e abbiamo scoperto tante cose nuove. Il sig. Marcolin ha risposto con pazienza a tutte le nostre
curiosità. Ecco la nostra intervista:
Dove si buttano le bucce degli acini?
Le bucce degli acini possono essere utilizzate per fare la grappa oppure si possono buttare
sui campi come fertilizzante.
Quanto tempo impiega il mosto per diventare vino?
Il mosto diventa vino dopo circa due mesi.
Da cosa dipende il colore del vino?
Il colore del vino dipende dalla qualità di uva utilizzata. Il vino nero si ottiene dall’ uva
nera, il vino bianco si ottiene dall’ uva bianca e il vino rosato si ottiene dall’ uva nera
lasciata fermentare un periodo molto limitato (4 -5 giorni), in quest’ultimo caso le bucce non si devono torchiare.
Avete mai pigiato l’uva con i piedi?
Sì, quando ero piccolo l’uva veniva pigiata con i piedi.
Alla fine ci siamo divertiti tantissimo ad ascoltare i proverbi dedicati al vino, eccone
alcuni:
CHI GA INVENTÁ EL VIN, SE NO EL XE IN PARADISO EL XE LA VIZIN
ACQUA SETTEMBRINA XE VELEN PAR LA CANTINA
A SAN MARTINO OGNI MOSTO È VINO
IN VINO VERITAS
DIR PANE AL PANE E VINO AL VINO
MAI DOMANDARGHE ALL’OSTO SE EL GA EL VIN BON
Classe II scuola primaria di Masi
Il laboratorio di scienze
Nella mia scuola c'è un'aula di scienze dove, assieme ai miei compagni e all'insegnante di scienze professor Turato,
andiamo spesso ad osservare le cellule al microscopio e ad imparare come ci si prepara all'osservazione. In quest'aula ci sono molti strumenti e oggetti interessanti: uno scheletro, animali imbalsamati e tante bottigliette e scatolette piene di strani liquidi. La prima volta in cui siamo andati nell'aula di scienze il professor Turato ci ha spiegato come funziona il microscopio, in seguito ci ha fatto vedere come preparare un vetrino, con del colorante per osservare
le cellule presenti nell'epidermide di una cipolla. Poi abbiamo osservato le cellule del sughero, che sembrano piccole
cellette di un alveare; le cellule della foglia di una pianta, così abbiamo visto bene le "macchie" di clorofilla.
Il professore ci ha consegnato una scheda nella quale disegnare ciò che abbiamo visto al microscopio. Per rendere
la lezione meno noiosa il prof. scherza con noi e così, nel momento della spiegazione siamo tutti attenti. Preparare
un vetrino non è affatto facile, ma ne vale la pena, perché quello che si osserva si rivela stupendo. Ho imparato ad
amare le scienze grazie all'osservazione diretta della realtà.
Noemi Saoncella
LABORATORIO SCIENTIFICO : “IL CICLO DELL’ACQUA”
Mercoledì 27 novembre è venuta nella nostra scuola una signora di nome Anna per proporci un laboratorio di scienze sull’acqua. Questo laboratorio ci è stato offerto dalla Cariparo nell’ambito dei Progetti “Attivamente”.
Anna ha portato con sé tanti oggetti per fare degli esperimenti.
Il primo esperimento è consistito nel far passare l’acqua da una bottiglia ad un’altra attaccata alla prima. Ci siamo accorti che … l’acqua non passava! Anna ci ha spiegato il
perché: la seconda bottiglia era piena di aria la quale non lasciava entrare l’acqua. Il secondo esperimento è stato simile al primo, solo che questa volta nelle bottiglie erano state inserite due cannucce che permettevano così all’aria di uscire. Adesso sì che l’acqua passava! Un altro esperimento è stato quello della “fontana di calore”. La signora Anna ha versato in un recipiente pieno di acqua fredda una beuta contenente acqua calda,
un po’ di colorante rosso e … per magia … il colorante rosso è salito in superficie come il getto di una fontana!
Un esperimento molto divertente è stato quello del “bicchiere di Pitagora”. Anna ha
versato in un bicchiere a forma di calice pochissima acqua e ci ha chiesto: “Se siete
invitati a cena da qualcuno e vi versano pochissima acqua, che cosa gli direte?” La risposta sarebbe stata: “L’acqua è poca!”, ma un nostro compagno invece, ha risposto:
“Si può avere anche un po’ di vino?” e ci siamo messi tutti a ridere!
Sono seguiti poi altri esperimenti: quello dei vasi comunicanti e quello del ghiaccio che
si scioglieva sopra a due tavolette, una di ferro e una di legno.
Questo laboratorio è stato molto interessante perché ci ha fatto scoprire le caratteristiche dell’acqua attraverso degli esperimenti molto divertenti.
Classe III Scuola Primaria di Masi